Criteri e informazioni per la valutazione della "Benedizione di Toronto". / Studio della prof.ssa Andrea Strübind 00, 15-06-2001
Professoressa di teologia, la 33enne Andrea Strübind, è una
pastora in una libera comunità evangelicale (battista) di Monaco. Fino al 1995 è
stata coordinatrice nell’ambito delle chiese libere presso l’Istituto
ecumenico-missionario di Berlino, un’istituzione del Consiglio Ecumenico di
Berlino, l’ACK di Berlino. Il presente testo si basa sul suo studio per la
riunione della direzione federale della BEFG (Federazione delle Chiese
evangelicali libere) (Battisti) tenutasi nel febbraio 1995.
(Questo contributo è stato estratto dal sito web https://www.religio.de/Dialog/296/296s18.html
per gentile concessione dell’autrice.)
"Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio.
Chi rimane nella dottrina, ha il Padre e il Figlio". (2Gio 9)
Dall’inizio del 1994 si manifestano speciali fenomeni durante i
servizi religiosi carismatici, che vengono etichettati con il nome di
"Benedizione di Toronto" da una comunità cristiana di Toronto facente parte del
movimento del vigneto fino dall’inizio del 1996, dove per prima si sono
manifestati questi fenomeni. Un’ulteriore diramazione di questo "Risveglio"
deriva dal movimento neocarismatico in Argentina.
Gli influenti predicatori carismatici Benny Hinn (USA), Claudio Freidzon
(Argentina) e Rodney Howard Browne (Sudafrica) sono considerati i precursori della
Benedizione di Toronto. Hinn e Browne sono rappresentanti della "teologia della
Parola di Fede" (cfr. BERLINER DIALOG 1 95)
[DIALOGO BERLINESE 1 95], controversa anche negli ambienti carismatici.
Tutto ha avuto inizio con la trasmissione di questa benedizione a Randy Clark,
il fondatore della Vineyard Christian Fellowship [Associazione
cristiana delle Chiese del vigneto] di St. Louis, USA, il quale pare sia stato
toccato dallo Spirito mentre assisteva a una predica di un evangelista
sudafricano, durante la quale si manifestarono insoliti fenomeni. Egli portò con
sé la "benedizione" e la passò alla sua stessa comunità
cristiana, da dove si diffuse anche ad altre comunità.
Successivamente la comunità cristiana di Toronto si è trasformata in un vero e
proprio luogo di pellegrinaggio per migliaia di capi e pastori
carismatici, che qui ricevono un’"unzione", che possono portare con sé
e trasferire alle proprie comunità cristiane. Gruppi di collaboratori e pastori
si recano ogni settimana in Canada anche dalla Repubblica Federale Tedesca.
Dopo essere stati "trasmessi" da una coppia di pastori di Londra, gli effetti
della Benedizione di Toronto si sono manifestati anche in Europa. Un ulteriore
centro di trasmissione divenne la comunità anglicana di Holy Trinity
Brompton di Londra. Anche in Germania certe comunità cristiane faranno
esperienza degli effetti della Benedizione di Toronto nel contesto di funzioni
religiose di adorazione, praticate dai capi attraverso l’imposizione
delle mani.
Ad esempio, a Berlino si sono manifestati gli stessi fenomeni dopo l’intervento
di Freidzon, in visita presso la Gemeinde auf dem Weg (Comunità in
cammino) (Wolfhard Margies). Al congresso "Xund ’94" a Berna,
organizzato per dibattere principalmente il tema della guarigione, John Wimber
dimostrò l’effetto della benedizione su singoli partecipanti facendoli alzare in
piedi e successivamente mostrando su di loro gli specifici effetti della
benedizione: coloro che ricevevano la benedizione cadevano a terra.
Nella Basileia Gemeinde (comunità cristiana Basilea) di Berna, un altro
centro di trasmissione della Benedizione di Toronto, dopo che il gruppo
dirigente tornò da Toronto, i fenomeni si intensificarono così tanto da mandare
al collasso il servizio religioso, mentre i collaboratori non furono in grado di
lavorare la settimana successiva a causa degli effetti fisici visibili sul loro
corpo. Altri centri si trovano a Francoforte sul Meno e a Lüdenscheid.
Nel novembre del 1994, 40 rappresentanti di organizzazioni e chiese carismatiche
in un incontro a Niedenstein bei Kassel firmarono una dichiarazione di intenti
che stabiliva di considerare la Benedizione di Toronto come un effetto dello
Spirito Santo. Tra i firmatari, accanto ad alcuni controversi rappresentanti del
movimento neocarismatico – come Wolfhard Margies ("Gemeinde auf dem Weg")
[Comunità in cammino], Berthold Becker ("Fürbitte für Deutschland")
[Intercessione per la Germania] e Walter Heidenreich ("Jesusmarsch")
[Marcia per Gesù] – anche Heiner Christian Rust (pastore di una
chiesa evangelicale libera di Hannover).
Attualmente si stima un numero dalle 200 alle 400 comunità cristiane tedesche,
in cui si manifestano i fenomeni della Benedizione di Toronto. Dall’1 al 2 di
dicembre del 1994, 400 pastori e collaboratori si incontrarono presso il
Christlichen Zentrum (Centro Cristiano) di Francoforte principalmente per
discutere la tematica di questa benedizione. Gli organizzatori avevano previsto
una moltiplicazione dei fenomeni grazie a quanti avrebbero partecipato a questo
evento, visto che gli effetti potevano essere “portati con sé” e trasferiti alle
comunità. Contemporaneamente sono stati evidenziati effetti a catena simili in
Gran Bretagna.
o Risate e pianti convulsi
o Emissione di suoni empatici (ruggiti, urla, brontolii, gemiti)
o Sussulti spasmodici e tremori in tutto il corpo
o Cadere a terra ("riposare nello Spirito")
o Stato di consapevolezza simile alla trance (analogie con lo stato di ebrezza)
o Saltare e ballare
o Surriscaldamento del corpo
o Paralisi di determinate parti del corpo
o Rotolare per terra
o Dolori
La Benedizione di Toronto, secondo le dichiarazioni di coloro
che qui l’hanno ricevuta, viene ricevuta a Toronto dai capi che vi si recano e
"importata" nelle rispettive comunità o comunicata o trasmessa dai membri
itineranti del movimento della vigna. Alcuni capi ci dicono che la benedizione è
talmente contagiosa da essere trasmessa anche contro la volontà di "colui che la
porta". L’imposizione delle mani e la preghiera quindi non sono necessarie per
ricevere la benedizione.
La mera presenza di coloro che hanno già ricevuto la benedizione, di coloro che
hanno partecipato a funzioni religiose con manifestazione dei noti fenomeni,
insieme alle loro testimonianze, sono sufficienti per poter trasmettere la
benedizione ad altri. Anche i non cristiani presenti alle funzioni religiose
possono mostrare gli effetti della Benedizione di Toronto. Questi fenomeni si
manifestano durante la funzione religiosa, ad esempio, mentre si canta, si prega,
si benedice o in un momento di silenzio.
Questi effetti vengono sperimentati anche al di fuori della funzione
religiosa. Sembra che persino la lettura di articoli di giornali sul tema della
Benedizione di Toronto possa scatenare gli stessi effetti. Di norma, tuttavia,
la benedizione viene offerta verso la fine della funzione religiosa di
adorazione, nel momento preciso in cui si prega per ogni singolo partecipante.
Durante una sessione di benedizione più lunga (di circa 2-3 ore a Toronto)
il pastore o il capo e altri collaboratori girano per la stanza e pregano
incessantemente per i presenti. Attraverso l’imposizione/contatto delle mani si
prega per ricevere lo Spirito Santo, per raddoppiare la potenza e incrementare
l’effetto della benedizione.
Non vengono richieste preghiere specifiche. Da ciò bisogna distinguere la
spettacolarizzazione degli eventi di massa. Qui molti collaboratori hanno diffuso
la prassi di preghiere più rapide e più urgenti a volte agitando le mani e urlando
ai partecipanti, che vengono suggestionati dalla pressione del gruppo (come hanno
ammesso alcuni successivamente).
Coloro che hanno ricevuto la benedizione e i teologi coinvolti,
di norma considerano i fenomeni che si manifestano come incontri con lo Spirito
di Dio. Così ci viene detto che tali esperienze hanno prodotto un nuovo amore
per Cristo e per la Sua comunità, un maggiore apprezzamento della Bibbia e una
rinnovata gioia per la preghiera.
Le persone sarebbero state guarite e purificate nel corpo e nell’anima. I processi
pastorali sarebbero stati intensificati e accelerati. Rinomati capi raccontano
di aver vissuto una "storia d’amore romantica" con Cristo. In queste assemblee
sembra stia avvenendo un nuovo e potente versamento dello Spirito Santo.
Dicono che sia iniziato un periodo di rinnovamento e di rafforzamento della
comunità
di Gesù. Pare che la nuova intensità e la quantità di esperienze con lo Spirito Santo
sia straordinaria. A ciò è legata la dottrina che insegna che i fedeli devono
continuamente essere abbeverati con lo Spirito Santo.
Sulla base delle visioni dei capi dirigenti gli avvenimenti vengono considerati
come segni di un imminente Risveglio, visto dalla prospettiva degli Ultimi Tempi,
di una nuova epoca nella storia della salvezza, di un nuovo e diverso agire di Dio,
dell’età dello Spirito Santo. Nella stessa Toronto, la benedizione viene considerata
una prima ondata dell’agire di Dio, un’ondata di rinnovamento per i cristiani.
In questo modo si intende preparare e rafforzare i credenti ad affrontare
gli ulteriori avvenimenti nella storia della salvezza. Poi, in una seconda fase,
avranno luogo segni e prodigi per riportare sulla retta via coloro che hanno
smesso di camminare con Cristo. Alla fine inizierebbe un tempo, in cui un gran
numero di persone si convertirà alla fede in Cristo. La Benedizione di Toronto
non può ancora essere descritta come un Risveglio, ma come una sorta di
"movimento di Rinnovamento" per mobilitare le comunità cristiane al Risveglio
che li sta attendendo.
La Benedizione di Toronto come speciale "strategia della missione di Dio"
rappresenta un’altra variante interpretativa. Sembra che Dio possa raggiungere
le persone illuminate dallo Spirito solo attraverso particolari effetti.
Così la benedizione è considerata il segno di un grande versamento dello Spirito Santo.
In parte si attende un Risveglio, dove sono soprattutto i bambini a essere rapiti
dallo Spirito Santo, come era stato (presumibilmente) previsto nelle visioni.
Si pensa che Dio stia iniziando un nuovo cammino per mostrare la Sua opera.
Non essere rapiti dallo Spirito, cioè l’assenza di fenomeni, può facilmente essere
interpretato come il segno di una mancata apertura nei confronti di Dio.
Le dichiarazioni di coloro che hanno ricevuto la benedizione, spesso ritenute
ridicole dai partecipanti alle funzioni religiose, vengono spiegate con il fatto
che Dio ha uno spiccato senso dell’umorismo e forse pensa a cose spiritose.
Allo stesso tempo, la benedizione funge da controllo con l’aiuto del quale Dio
mette alla prova la volontà del credente di rendersi ridicolo per amor di Dio.
Tra i pochi passaggi biblici citati dai seguaci del movimento,
al fine di legittimare i fenomeni, troviamo: L’incontro tra Dio e il profeta
Daniele, che si prostra con la faccia a terra (Dan 10,9, 11,16-19), l’esperienza
sulla via di Damasco di Paolo (Atti 9,1-9), l’esperienza della Rivelazione di
Giovanni (Apoc 1,17) e l’esperienza estatica di Saul attraverso lo Spirito Santo
(1Sam 19).
Da ciò ne consegue che l’incontro con Dio potrebbe portare alla perdita di controllo
del corpo. Tuttavia, queste manifestazioni non sono emerse come fenomeni di massa
nelle funzioni religiose del Nuovo Testamento. Anche l’evento della Pentecoste è
inteso come prototipo degli effetti della benedizione. A quel tempo gli astanti
pensavano che gli apostoli rapiti dallo Spirito fossero "ubriachi".
Tuttavia, in questo stesso passaggio biblico viene descritto il miracolo delle lingue,
per cui i pellegrini che si erano recati a Gerusalemme per Pentecoste udirono gli
apostoli parlare nella loro lingua madre, mentre i residenti del luogo lo interpretarono
in maniera piuttosto irrispettosa. Molte persone si convertirono grazie alla predicazione
degli apostoli, non per eventuali fenomeni esterni.
Non viene menzionata nessuna perdita di controllo del corpo in rapporto alla Pentecoste.
Come ulteriore prova vengono citate le dichiarazioni dai discorsi di addio di Gesù.
Qui Gesù annuncia ulteriori rivelazioni dello Spirito relative alla storia della
salvezza (Giov 16,12-14). Si pensa che qui Egli abbia voluto intendere un modo
di agire dello Spirito Santo che vada al di là di quello attestato nella Bibbia.
1)
La "risata" convulsa viene spiegata con l’aiuto di 1Piet 1,8 ("Benché non lo
abbiate visto, voi lo amate… perciò voi esulterete di gioia ineffabile e
gloriosa").
Per dirimere la controversa questione della Benedizione di
Toronto nelle comunità evangelicali e nelle chiese libere è necessario
prestare attenzione alla testimonianza della Scrittura nel suo complesso.
Ritengo che questa premessa sia particolarmente importante per quanto riguarda
il nostro quesito. Perché qui non può trattarsi dello spirito religioso della
nostra epoca, né specificamente del fatto che il Risveglio (finalmente) stia
prendendo piede anche negli ambienti delle comunità evangelicali e delle chiese
libere.
Piuttosto, si tratta di verificare se la Benedizione di Toronto e i fenomeni
esterni ad essa associati, compresi i presunti effetti interni, concordino con
la tradizione biblica e se si possano far derivare ermeneuticamente e oggettivamente
dalle corrispondenti dichiarazioni dell’Antico Testamento e del Nuovo Testamento.
Solo la Sacra Scrittura può essere presa a criterio per la verifica degli spiriti,
non le esperienze, i desideri e i sentimenti di ogni singolo individuo. Ogni opera
attestata dello Spirito deve stare in un chiaro rapporto di analogia con la Parola
di Dio rivelata. Tuttavia, in riferimento allo Spirito Santo, da nessuna parte
nella Bibbia viene fatta menzione alcuna di masse di fedeli che cadono a terra,
di suoni bestiali, di urla, risate e perdita di autocontrollo.
Gli incontri con Dio, in cui coloro che hanno ricevuto la benedizione cadono a terra,
di solito per riverenza o per paura, rimangono eventi isolati alla luce della
tradizione biblica nel suo complesso. Non ci sono riferimenti al fatto che interi
gruppi all’interno della comunità cristiana delle origini abbiano avuto comportamenti
simili.
Quando si descrivono le reazioni fisiche dei profeti e degli apostoli, le
attestazioni di riverenza nei confronti della santità di Dio passano chiaramente
in primo piano. Non si parla di particolari sentimenti di felicità o di intime
esperienze di pace, ma piuttosto predomina l’esperienza della paura e della
propria colpevolezza (Isa 6,1 e ss).
In riferimento agli eventi relativi alle funzioni religiose, i fenomeni di
Toronto non vengono descritti in alcun passaggio biblico (nemmeno Atti 2
può essere preso in considerazione per questi fenomeni).
Alla luce di questo fatto, i seguaci del "movimento della benedizione"
affermano che attualmente lo Spirito Santo sta entrando in ambiti che trascendono
la Bibbia. La maggior parte dei capi ammette apertamente di violare le affermazioni
bibliche. D’altra parte, ci si sforza di ancorare biblicamente i fenomeni attraverso
raccolte – spesso bizzarre – di passaggi biblici.
La proskynesis (prostrazione) davanti alla santità di Dio (cfr. Ez 3,23;
Mat 17,6) è equiparata senza esitazione al "riposo nello spirito",
il che però non convince dal punto di vista dell’esegesi. La caduta degli
oppositori di Gesù (Giov 18,6) e i racconti relativi alla Rivelazione nelle
storie dei patriarchi sono rigorosamente reinterpretate alla luce delle
summenzionate esperienze.
Tradisce una certa ingenuità esegetica enumerare tutti i passaggi biblici in
cui compare la parola "gioia" per fornire un fondamento biblico alle
risate convulse in seguito alla Benedizione di Toronto. Lo stesso vale per il
diligente lavoro sulla concordanza del lessema "tremore".
Il riferimento al libro di preghiere Qoelet, che conosce un tempo per
ridere (Ecc 3,4), giustificando così i particolari attacchi di risate, indica
l’incompetenza teologica di alcuni capi. Ciò porta fino ad affermare in maniera
speculativa che Dio è "emotivo" quanto l’essere umano fatto a Sua immagine e
somiglianza (questa conclusione convince quanto affermare che Dio è fallibile
perché l’essere umano, in quanto peccatore, è fatto a Sua immagine!).
Ritengo che il pericolo cruciale sia il postulato che oggi Dio operi in modo
diverso da quanto testimoniato nella Scrittura, poiché questa svolta
teologico promuove l’arbitrarietà soggettiva. Anche il riferimento a Giov 16,12-14, secondo il
quale Gesù predisse ai discepoli un altro modo di operare dello Spirito, che
andrebbe al di là di quanto rivelato nella Scrittura, indica ulteriormente un
chiaro errore d’interpretazione.
2)
A tal proposito, Gesù non parla di straordinari effetti dello Spirito, ma di
comunicazioni verbali relative al piano di salvezza di Dio, che dovranno essere
rivelate e annunciate dallo Spirito dopo la sua Ascensione. (Il riferimento alle
"molte cose" ancora da rivelare, spalanca le porte all’indifferenza nei
confronti delle questioni ermeneutiche.)
Con l’affermazione che ora lo Spirito Santo sta entrando in ambiti che trascendono
quanto documentato dalla Bibbia, e che si fa esperienza di un modo di operare dello
Spirito, non attestato dalla Bibbia, si perde anche il fondamento della fede protestante,
così come con l’abbandono della Parola rivelataci "da fuori" (extra nos), che
ora viene sostituita dalle interiori convinzioni personali. Allo stesso tempo
viene messa in discussione l’importanza della Sacra Scrittura come fondamento
della dottrina, della vita e del ministero.
La molteplicità di testimonianze sullo Spirito Santo presenti
nel Nuovo Testamento concordano su un punto: lo Spirito, a differenza delle
potenze di questo mondo (1Cor 12,2) provoca la libertà e non nuove
costrizioni. La
perdita di autocontrollo assolutamente non è una caratteristica dello Spirito
Santo, al contrario (1Cor 14,32 e ss). Il frutto ben attestato dello Spirito è
piuttosto l’autocontrollo (Gal 5,22; 2Piet 1,6).
I doni "razionali", come il giudizio sobrio e la conoscenza della volontà di Dio,
sono particolarmente messi in risalto nella Bibbia (Rom 12,2; Col 1,9 e ss.
– cfr. Isa 11,1-6). Chi prega per ricevere lo Spirito, prega anche per
ricevere lo Spirito di autocontrollo (2 Tim 1,7). Troviamo continuamente
l’appello alla sobrietà, alla verifica e all’autocontrollo (Atti 26,25;
Rom 12,3; 1Tim 2,9; 2,15; 3,2; Tit 1,8; 2,2-6.12; 1Piet 4,7).
Non è affatto necessaria una nuova e strana esperienza dello Spirito per convincere
il cristiano della pienezza dello Spirito Santo. Chi confessa la sua fede in Cristo
ha già presente Cristo in tutta la Sua pienezza attraverso lo Spirito (Galati 2,20).
Alla luce di tutte le testimonianze contenute nella Scrittura, lo Spirito Santo opera
come creatore di gioia, ma non di quella derivante dalla perdita estatica di autocontrollo.
Invece, conseguenza dell’effetto della Benedizione di Toronto è la perdita
di autocontrollo. Influenzati da questi fenomeni, a volte le persone non sono
più in grado di alzarsi in piedi (contro la loro volontà) o di fermare le loro
risate convulse. È evidente il pericolo di manipolazione e della fissazione per
i singoli capi in grado di "liberare" lo Spirito.
Questi fenomeni entusiastici più che contribuire alla maturità spirituale dell’individuo,
creano insicurezza e inadeguatezza. Tuttavia, gli effetti fondamentali dello Spirito
Santo si possono riassumere con la triade di 1Cor 13: Fede amore speranza.
Lo Spirito opera la fede, ci rivela la Parola di Dio conducendoci così alla
conoscenza di Dio (1Cor 2,4 e ss; Efes 1,13-14; Gal 3,14).
Lo Spirito opera l’amore per Dio, per la sua comunità e per il prossimo (Rom 5,5).
Lo Spirito opera la speranza per un futuro di salvezza (Rom 8,11). Questa speranza
operata dallo Spirito vale per la vita individuale così come per la creazione
universale. I "frutti" ambivalenti della Benedizione di Toronto devono essere
confrontati con questi effetti dello Spirito, così come sono attestati nel Nuovo
Testamento.
Le dettagliate osservazioni di Paolo sull’uso dei doni spirituali durante il ministero
e la sua riservatezza nei confronti dei fenomeni estatici sono state continuo oggetto
di analisi (cfr. 1Cor 12,14). L’apostolo esige dignità e ordine nel ministero
(1Cor 14,40). L’effetto sui non cristiani di ciò che succede durante il ministero
è di grande importanza per Paolo (1Cor 14,23).
Per rendere inoffensiva la sua missione si batte per un ministero ordinato e
sorprendentemente "ragionevole", contro gli estremi carismatici del suo tempo.
Perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace (1Cor 14,33-40). Paolo non
accetta l’importanza centrale data alle esperienze estatiche nella costruzione di
comunità cristiane e nella fede personale dell’individuo (1Cor 12). Anche per
un senso di responsabilità missionaria mette in guardia dal pericolo di dare troppa
importanza a questi fenomeni entusiastici (1Cor 14).
Nei resoconti pubblicati sulla Benedizione di Toronto e in altre
dichiarazioni del movimento neocarismatico (cfr. "Marcia per Gesù") si parla
ripetutamente di un nuovo e imminente versamento dello Spirito o del singolo
cristiano che deve essere costantemente abbeverato con lo Spirito Santo.
Tuttavia, il Nuovo Testamento vede in Gesù Cristo il compimento delle profezie
dell’Antico Testamento sul "portatore dello Spirito".
Allo stesso modo, identifica il promesso versamento dello Spirito su tutti
gli esseri umani con l’evento della Pentecoste. Attraverso Gesù Cristo e la
Sua opera di riconciliazione, lo Spirito Santo va da tutti coloro che credono in Lui.
Di conseguenza, tutti i membri della comunità di Gesù Cristo partecipano alla
pienezza attraverso lo Spirito Santo. A tal proposito, i doni spirituali non
sono come gradi che indicano una diversa partecipazione allo Spirito, ma sono
diverse espressioni del medesimo Spirito (1Cor 12,4).
I fenomeni della Benedizione di Toronto non possono quindi essere descritti come
un modo aggiuntivo di ricevere la pienezza dello Spirito, che manca agli altri
membri della comunità. Nel Nuovo Testamento non c’è alcun riferimento a un nuovo e
moderno versamento negli Ultimi Tempi, al di là dell’evento di Pentecoste. Negli
ultimi tempi la Bibbia predice piuttosto l’apostasia mondiale della fede e
seduzione. Veniamo espressamente messi in guardia da false profezie, così come
da falsi segni, prodigi e guaritori (Mat 7,15-23; Mat 24,4-14; 2Tess 2,9-12;
Apoc 13; 1Gio 4,1.6; 2Cor 11).
Nel Nuovo Testamento (e nell’Antico Testamento) l’opera dello
Spirito Santo è intesa preminentemente come un evento di rafforzamento della
comunità. Attraverso lo Spirito si realizzano l’appartenenza a Cristo e la
consapevolezza di essere un membro del Suo corpo (Rom 8,14). Grazie alla
comunione operata dallo Spirito tra i membri della comunità e Cristo, e tra di
loro, tutte le differenze di sesso, origine, nazione, razza e condizione sociale
sono diventate irrilevanti (Gal 3,28).
L’enfasi posta sui doni speciali dello Spirito o su una speciale "unzione"
può mettere in pericolo l’unità della comunità cristiana, una volta che iniziano
a imperversare una coscienza elitaria e l’idea di gradi spirituali. Con questo
pericolo, latente nel cristianesimo delle origini, si scontrarono con fermezza
già gli apostoli. Attualmente la Benedizione di Toronto tende piuttosto a creare
confusione e conflitti tra i cristiani, rafforzando le tendenze alla scissione e
al distanziamento.
Richiama attenzione, il modo, come testimoniano i media, in cui vengono trattati
gli "oppositori" o i critici della Benedizione di Toronto. In alcuni casi
vengono costretti a lasciare la comunità, in seguito all’emarginazione
individuale. Le profetiche minacce di morte raccolte dalla stampa (B. Bahr,
Singen) indicano uno sviluppo preoccupante a causa delle analogie con il
fondamentalismo islamico.
Anche i problemi pastorali sono evidenti. Rimangono delusi coloro che, nonostante
tutti gli sforzi, non sperimentano i summenzionati fenomeni. Inoltre, non bisogna
sottovalutare il pericolo che si sviluppi un pensiero elitario ("arroganza
spirituale") tra coloro che "ricevono la benedizione". Contrariamente alla
testimonianza del Nuovo Testamento, la Benedizione di Toronto presumibilmente
"operata dallo Spirito" non conduce alla comunità ma all’isolamento.
Il singolo credente vive un’eccezionale esperienza trascendentale che lo distingue
dagli altri cristiani e dagli altri membri della comunità. La Benedizione di
Toronto non è quindi un’esperienza di comunità, né trasmette un senso di comunione,
ma serve principalmente a "equipaggiare" singoli individui. Paolo critica la
sopravvalutazione dei doni estatici nella comunità cristiana di Corinto, che servono
all’edificazione solo di singoli individui, sottolineando che l’opera dello Spirito
è sempre finalizzata all’edificazione della comunità cristiana. Oltre alla devozione
nei confronti di Cristo, il criterio più importante dell’opera dello Spirito Santo è
rafforzare "la comunione" di tutti i credenti tra di loro e con Cristo e non
metterla in dubbio (W. Joest).
Teologi e sociologi concordano sul fatto che attualmente nella
nostra società c’è una crescente ricerca da parte del credente di esperienze
trascendentali per accertare la propria la fede. Hanno diagnosticato un chiaro
adattamento del movimento neocarismatico alle tendenze della cultura alternativa
religiosa.
Inoltre, i fenomeni che si verificano ricordano le forme espressive del primo
movimento del Risveglio del XIX secolo, ma anche degli inizi del movimento pentecostale.
I fenomeni stessi, dunque, non sono nuovi, ma lo è il loro manifestarsi in massa
e in modo incontrollato, non più limitato dai capi responsabili, che invece lo
considerano, anche nelle sue forme estreme, come la "benedizione" speciale.
Nel movimento del Risveglio, tuttavia, questi fenomeni non sono diventati parte
integrante e ritualizzata delle funzioni religiose. Non valevano come una normale
esperienza con lo Spirito. I rinomati rappresentanti del movimento del Risveglio
non integrarono deliberatamente questi fenomeni nella loro strategia missionaria o
durante i preparativi dei loro incontri, al fine di scoraggiare il pericolo –
di cui erano consapevoli – di scissioni, pensiero elitario e aberrazioni
teologiche.
La Benedizione di Toronto è legata a una visione radicata nel
pensiero liturgico, secondo cui lo Spirito o la presenza di Dio sono collegati a
determinati luoghi. Questo pensiero corrisponde al bisogno che Dio diventi
visibile e tangibile in luoghi particolarmente benedetti tramite trasmissione di
benedizione e di autorità.
La diffusa dichiarazione secondo cui la Benedizione di Toronto viene trasmessa
– come fosse addirittura "contagiosa" – in luoghi speciali
dai propri capi, a loro volta benedetti per l’occasione, rende l’incontro con lo
Spirito Santo un evento quasi magico, che è in contraddizione con l’agire libero
dello Spirito attestato nella Bibbia. Particolarmente dannosi sono gli effetti sui
non cristiani, così come quelli prodotti dai media fisici (ad esempio articoli di
giornali sulla Benedizione di Toronto).
Esperienze simili, come essere sopraffatti ed entrare in
contatto con il potere divino attraverso la perdita di controllo sul proprio
corpo e sulla propria mente, si trovano anche in altre religioni e terapie.
L’intercambiabilità dei fenomeni dovrebbe richiamare alla prudenza. L’estasi e
l’entusiasmo, nel giudizio critico che ne dà la Bibbia, sono sempre ambigui.
Solo attraverso l’interpretazione teologica questi fenomeni vengono considerati
effetti dello Spirito Santo.
Si tratta di capire se qui abbiamo effettivamente a che fare con un incontro con
Dio o con incontri con il proprio subconscio (Reinhard Hempelmann).
Durante le funzioni religiose e nei congressi, neanche i capi, che pongono
l’accento prevalentemente sugli effetti interiori, possono negare il fascino
delle manifestazioni esteriori. La cosa difficile è dimostrare i "frutti
della benedizione" a lungo termine, al di là delle sensazioni sperimentate
nel presente.
Diverse guarigioni, che non dovrebbero mai stare in primo piano, sono state provate
solo dopo molto tempo. Inoltre, le persone che hanno ricevuto la Benedizione di
Toronto non sempre sperimentano un’esperienza di arricchimento o di gioia. I pastori riferiscono che coloro che cercano consigli sperimentano anche esperienze negative, ansie (disturbi del sonno, depressione) e insicurezza nella fede a causa delle manifestazioni esterne.
Medici e psicologi (ricerca sullo stress e sull’ipnosi) spiegano i fenomeni estatici nel movimento neocarismatico con interpretazioni "razionali", che devono assolutamente essere prese sul serio. Qui è necessario citare brevemente una valutazione dal campo medico. In situazioni di stress, vengono rilasciate le cosiddette endorfine nel corpo umano.
Questi "farmaci" prodotti dal corpo hanno effetti simili agli oppiacei
e possono anche portare alla perdita di controllo del corpo. Questi processi
biochimici possono essere innescati dalla suggestione, che influenza le sensazioni.
Gli stessi fenomeni fisici e psichici si ritrovano anche in altre religioni,
terapie e culti.
Alla luce delle ricerche finora condotte, in seguito all’esame
delle testimonianze della Scrittura nel suo complesso e dell’effetto sulla
comunità nelle congregazioni cristiane, la Benedizione di Toronto, a mio avviso,
non può essere considerata opera dello Spirito Santo.
(Vedi anche Discorso 70: "L’espandersi dello spirito pentecostale". [non ancora disponibile in Italiano, leggi in
tedesco / leggi in inglese])
1)
Questa interpretazione del Paraclito giovanneo mostra affinità con la dottrina
del montanismo del II secolo d.C., giudicato un’eresia dalla chiesa delle
origini, che anche dal punto fenomenologico in alcuni aspetti è molto simile al
movimento neocarismatico (cfr. nota 2).
2) Cfr.
Osservazioni di H. C. Rust in DIE GEMEINDE [LA COMUNITÀ] 46/1994, p. 6, che così
si avvicina alla visione del montanismo (cfr. nota 1): "Affinché questa parola
possa rappresentare un’ancora biblica nella concezione che esistono modi di
agire dello Spirito Santo, ampiamente diffusi oggi, che però ci vengono solo
accennati (sic!) nella Sacra Scrittura".