L’Alleanza abramitica e i suoi effetti sulla cristianità. / sito web/libro di Jay Snell, 07-07-2003
L’americano, dr. Jay Snell, gestore del sito “The Abrahamic Seed Group”, [Il gruppo del seme di
Abramo], visitando Immanuel.at ha proposto di scambiare i link dei nostri siti web per dare la possibilità ai visitatori
dell’uno di venire a conoscenza anche dell’altro.
Un esame di questa pubblicazione americana su internet ha
mostrato un risultato positivo, in quanto tutte le argomentazioni possono definirsi conformi alle Scritture. Tuttavia,
come mostra il seguente articolo, la modalità interpretativa è molto orientata verso l’Antico Testamento e ciò la rende
alquanto problematica.
L’alleanza abramitica garantiva le benedizioni della salute fisica e del benessere materiale agli ebrei
dell’Antico Testamento. La religione cristiana deve fare lo stesso nell’era del cristianesimo. Altrimenti, la religione
superiore è l’ebraismo. Se nell’era del Nuovo Testamento la religione cristiana non offre e non garantisce la stessa
salute fisica e lo stesso benessere materiale che sono stati offerti e garantiti dall’alleanza abramitica nell’era
dell’Antico Testamento, allora il cristianesimo è chiaramente inferiore all’ebraismo dell’Antico Testamento. Pochi
cristiani però ammetterebbero che il cristianesimo è inferiore all’ebraismo dell’Antico Testamento o a qualsiasi altra
religione.
Tuttavia, per confutare questa affermazione, quei cristiani che non vogliono riconoscere l’inferiorità
del cristianesimo rispetto all’ebraismo dell’Antico Testamento devono dimostrare una di queste due cose. Devono
dimostrare chiaramente che l’alleanza abramitica non poteva garantire le benedizioni della salute fisica e del benessere
materiale, e di conseguenza, che nemmeno il cristianesimo può e deve garantirle. Oppure – nel caso non siano in grado di
dimostrare che l’alleanza abramitica non ha garantito salute e benessere materiale – devono ugualmente dimostrare che
salute e prosperità sono garantite alla cristianità. Altrimenti, l’ebraismo dell’Antico Testamento è effettivamente
superiore al cristianesimo per le benedizioni e i benefici che riusciva a garantire alla sua gente. (...) Salute fisica
e benessere materiale sono effettivamente garantiti nell’alleanza abramitica.
(L’estratto si trova sul sito web
"The Abrahamic Seed Group" [Il gruppo del seme di Abramo] di Jay Snell.)
Jay Snell jaysnell@jaysnell.org / https://www.jaysnell.org/ ">Healing, Prosperity, Family Wellness" [Heilung, Wohlstand,
Familien-Wohlergehen]
Il dr. Jay Snell è un evangelista ed ex pastore battista di grande successo in America. In base
alle indicazioni della sua comunità Jay Snell ha stabilito alcuni record: detiene il record della SBC (Southern Baptist
Convention) per numero di evangelizzazioni in un determinato lasso di tempo. Inoltre, tutte le comunità in cui ha
prestato servizio sono state testimoni di una crescita esponenziale. Nei primi dodici mesi del suo ufficio pastorale è
riuscito ad attirare mediamente oltre cinquecento visitatori presso la scuola domenicale. Considerando la posizione di
questa comunità, lo stato degli edifici e la debole situazione finanziaria, tale servizio pastorale di Snell rappresenta
davvero un record. Durante i cinque anni di servizio Jay Snell ha anche celebrato più battesimi rispetto a tutte le
altre comunità dello stesso stato federale. Terminata la sua attività di pastore battista, Jay Snell ha fondato una
"Chiesa dell’Alleanza" indipendente [Independent Covenant Church].
Come si legge sul suo sito web, durante la sua
attività di pastore battista Dio ha rivelato a J. Snell che guarigione, prosperità e benessere per le nostre famiglie
sono contenuti nell’alleanza abramitica e, di conseguenza, ora sono accessibili a tutti i cristiani.
Più avanti si dice:
"Egli (DIO / nota di FH) gli indicò (a Snell / nota di FH) perché Gesù
deve guarire e far prosperare noi cristiani oggi. Poi il Signore benedetto gli ordinò di fare delle ricerche su questa
rivelazione abramitica relativa alla guarigione e alla prosperità e di documentarla facendo riferimento sia alla
versione greca che a quella ebraica".
Ora da tutto questo ha poi avuto origine il libro e il sito web di J. Snell, che secondo l’autore
dovrebbero rispondere alla seguente domanda:
Perché Gesù deve guarirti e farti prosperare ora?
Ora, la già formulazione della domanda "Perché Gesù deve ..." è molto discutibile di per sé, poiché il
Signore Gesù non "deve" (fare) proprio nulla. Non possiamo pretendere nulla perché non abbiamo alcuna
pretesa. Come dice Paolo in Rom 5,12, l’unica cosa che possiamo pretendere è la morte, perché tutti abbiamo peccato.
Solo accettando il sacrificio di redenzione del Figlio di Dio abbiamo la possibilità di pregare Dio e di chiedere il Suo
aiuto.
Di conseguenza, tutto ciò che riceviamo dal Signore scaturisce dalla sua grazia, dal suo amore e dalla sua
misericordia; e volere vedere qui qualche inevitabile automatismo sarebbe del tutto fuori luogo.
Eppure, questo argomento merita
un’attenzione particolare per due motivi:
1. è proprio quella oratoria che – soprattutto negli Stati Uniti – attira molti cristiani come una
calamita permettendo ad alcuni "predicatori" di sedurre i fedeli e costruire su questo la loro personale fortuna.
2. Le conclusioni a cui giunge il summenzionato autore sono però tratte dalla Bibbia e non possono
essere semplicemente scartate; e ciò spiega perché evidentemente è così difficile anche per alcuni cristiani avere un
giudizio fondato a tal proposito.
Sebbene i cristiani biblici difficilmente prenderanno sul serio tali "slogan", il punto critico è
proprio il presente approccio che, basandosi sulla dimostrazione biblica, potrebbe far ’vacillare’ anche i fratelli e le
sorelle con un forte fondamento biblico.
o Alla base dell’argomentazione viene presentata l’alleanza di Dio con Abramo
descritta nella Genesi e le promesse in essa contenute (Gen 12:1-3; 13:15-17; 15:1-21; 17:1-22 e 22:16-18).
Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te.
Gen 17,7 Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di
te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza
dopo di te. Gen 17,7;
o Anche la conclusione tratta da Gen 17,7, secondo cui tutte le benedizioni di
questa alleanza di Dio con Abramo sarebbero da riferire anche e soprattutto ai suoi discendenti – gli israeliti – è del
tutto conforme alle Scritture.
o L’autore arriva poi a parlare degli effetti di queste benedizioni sulla
cristianità citando Paolo – ancora una volta in modo del tutto corretto. Nelle sue lettere ai Romani e ai Galati Paolo
dimostra che i discendenti promessi di quest’alleanza non solo sono tutti i figli biologici di Abramo – cioè i figli di
Israele – ma i "figli della promessa", cioè gli israeliti e i cristiani, che non sono giustificati per le opere della legge, ma –
esattamente come Abramo in Gen 15,6 – per mezzo della fede.
Non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza.
Rom 9,6 Però non è che la parola di Dio sia caduta a terra; infatti non
tutti i discendenti d’Israele sono Israele; , 7 né, per il fatto di essere stirpe di Abraamo, sono
tutti figli di Abraamo; anzi: «è in Isacco che ti sarà riconosciuta una discendenza». 9,8 Cioè, non i
figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza. Rom 9,6-8;
In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo.
Gal 3,6 Così anche Abraamo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto come
giustizia. 3,7 Riconoscete dunque che quanti hanno fede sono figli di Abraamo. 3,8 La Scrittura,
prevedendo che Dio avrebbe giustificato gli stranieri per fede, preannunciò ad Abraamo questa buona notizia: «In te
saranno benedette tutte le nazioni». 3,9 In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente
Abraamo. Gal 3,6-9;
affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù.
Gal 3,13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto
maledizione per noi poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno», 3,14 affinché la benedizione di
Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso. Gal 3,13-14;
o Le stesse benedizioni, che secondo J. Snell sono contenute nell’"alleanza
abramitica", sono poi elencate come segue::
"- Guarigione, inclusa per voi nell’alleanza abramitica
– Benessere cristiano e prosperità, inclusi per voi nell’alleanza abramitica
– Benessere familiare, incluso per voi nell’alleanza abramitica
– Guerra spirituale, inclusa per voi nell’alleanza abramitica
– Sicurezza eterna, inclusa per voi nell’alleanza abramitica
– Momento esatto del Rapimento, incluso per voi nell’alleanza abramitica
– Tutto questo in aggiunta alla vostra Salvezza, inclusa per voi
nell’alleanza abramitica"
Questa presentazione si conclude nel modo che segue:
"Tutti i temi succitati sono presentati alla luce dell’alleanza abramitica. Ricordate
sempre: The Abrahamic Seed Group Newsletter [La newsletter del gruppo del seme di Abramo] ha un unico
obiettivo: vogliamo costruire la vostra fede in modo che possiate ottenere tutto ciò che Dio vi ha promesso nella Sua
alleanza con Abramo. Vogliamo dotarvi degli strumenti per realizzare il vostro servizio di guarigione personale."
Dunque, questo è un breve riassunto dei fondamenti biblici e degli obiettivi di questo sito web
estremamente vasto e ottimamente organizzato.
Come si può notare, non è affatto semplice negare a queste persone
il fondamento biblico degli argomenti sostenuti. Un primo approccio potrebbe essere il fatto che le summenzionate
benedizioni – così come qui formulate – ovviamente non ci sono nella Bibbia. Tra l’altro qui poi ci si riferisce alla
benedizione di Dio per Abramo in Gen 12,1-3:
«In te saranno benedette tutte le famiglie della terra»
Gen 12,1 Or l’Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e
dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò. 12,2 Io farò di te una grande nazione e ti benedirò
e renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione. 12,3 E benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra». Gen 12,1-3;
E in una discussione estremamente vasta sui contenuti semantici della parola "benedizione" in lingua
ebraica e greca, ci si riferisce poi essenzialmente a Gen 24,1 e 35 per dimostrare che la parola benedizione, tra
l’altro, significa anche salute e benessere materiale per tutti i discendenti spirituali/eredi della fede di Abramo –
cioè per tutti i cristiani.
Or Abraamo era diventato vecchio, d’età avanzata, e il SIGNORE l Gen 24,35;o aveva benedetto in ogni cosa.
Gen 24,1 Or Abraamo era diventato vecchio, d’età avanzata, e il SIGNORE
lo aveva benedetto in ogni cosa. Gen 24,1;
Il SIGNORE ha benedetto abbondantemente il mio signore, che è diventato ricco.
Gen 24,35 Il SIGNORE ha benedetto abbondantemente il mio
signore, che è diventato ricco; gli ha dato pecore e buoi, argento e oro, servi e serve, cammelli
e asini.
Ora ci sono delle teorie che contestano la trasmissione della benedizione abramitica fino ai giorni
nostri. Jay Snell espone anche queste sul suo sito web e sostanzialmente contrappone argomentazioni logiche per
sminuirle.
Tuttavia, come verrà mostrato più avanti, per ognuna di queste teorie esiste un argomento biblico
assolutamente convincente, cosicché qui basta sintetizzare brevemente solo le dichiarazioni:
Questa teoria afferma che l’alleanza abramitica era stata già completamente adempiuta ai tempi di
Giosuè (circa 1400 a.C.) e che da allora non ebbe più effetto. A sostegno di tale teoria ci si basa sui seguenti
passaggi biblici:
Gios 21,45 Di tutte le buone parole che il SIGNORE aveva dette
alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compirono. Gios 21,45;
Gios 23,14 Ora, ecco, io me ne vado oggi per la via di tutti gli abitanti della
terra; riconoscete dunque con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra che neppure una di tutte le buone
parole che il SIGNORE, il vostro Dio, ha pronunciate su di voi è caduta a terra; tutte si sono
compiute per voi: neppure una è caduta a terra. Gios 23,14;
1Re 8,56 «Benedetto sia il SIGNORE che ha dato riposo al suo popolo Israele,
secondo tutte le promesse che aveva fatte; non una delle buone promesse da lui fatte per mezzo del suo
servo Mosè è rimasta inadempiuta. 1Re 8,56;
In base a questa teoria le benedizioni di Abramo ebbero effetto solo fino quando i suoi discendenti
biologici dimorarono nella loro terra. Qui le benedizioni vengono riferite a Israele intendendo che con l’espulsione di
Israele dalla sua terra a causa della sua disobbedienza a Dio, al paese sono state tolte anche le benedizioni.
Qui, le dichiarazioni del Nuovo Testamento che si riferiscono ad Abramo e alla sua alleanza con Dio sono
viste solo come esempio della forte fede di Abramo, che dovremmo emulare. Ciò dovrebbe semplicemente spronare i
cristiani ad avere la stessa fede in Dio come quella avuta da Abramo.
Questa visione suddivide la benedizione abramitica in due parti:
- La prima parte si riferisce alla Redenzione. In base a questa teoria la Redenzione sarebbe
ancora in vigore ed è a questa parte della benedizione a cui farebbe riferimento anche Paolo nelle sue dichiarazioni in
Gal 3 e in altri passaggi.
- La seconda parte dell’alleanza abramitica, dunque, si riferirebbe a tutte queste benedizioni
legate alla terra, alla salute, alla prosperità, ecc., mentre queste promesse non sarebbero più valide.
Questa teoria si riferisce al versetto 12,7 della seconda lettera di Paolo ai Corinzi e si chiede
come è possibile che la guarigione fisica sia un’eredità cristiana, quando Paolo non seppe guarire la sua stessa
malattia (spina nella carne). In questo modo ovviamente si trascurano soprattutto i versetti seguenti, che documentano
come questa malattia di Paolo esprimesse la volontà di Dio e come, di conseguenza, nessuno avrebbe potuto curarla.
E perché io non avessi a insuperbire per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne.
2Cor 12,6 Pur se volessi vantarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma
me ne astengo, perché nessuno mi stimi oltre quello che mi vede essere, o sente da me. 12,7 E perché io non
avessi a insuperbire per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di
Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. 12,8 Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da
me; 12,9 ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella
debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo
riposi su di me. 2Cor 12; 6-9;
Questa teoria afferma che contemporaneamente alla stesura dell’ultimo libro del Nuovo Testamento –
l’Apocalisse di Giovanni – la comunità fu privata del soprannaturale e di ogni miracolo. Ciò include la glossolalia (la
capacità di parlare lingue sconosciute), la conoscenza, le profezie, le visioni, ecc. e a tal proposito si fa
riferimento a 1Cor 13,8-13:
Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno e la conoscenza verrà abolita.
1Cor 13,8 L’amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le
lingue cesseranno e la conoscenza verrà abolita; 13, 9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo;
13,10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte sarà abolito. 13,11 Quando ero
bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose
da bambino. 13,12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia;
ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto. 13,13 Ora dunque
queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l’amore. 1Cor 13,8-13;
Anche in questo caso, tuttavia, si trascurano le affermazioni dei versetti seguenti, in particolare dei versetti 1Cor 13,10 e 12:
"ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte sarà
abolito.
Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco
in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto."
Qui Paolo parla del Ritorno del Signore (il perfetto) quando poi – nel Millennio – tutte
queste cose naturalmente cesseranno, poiché le profezie si saranno già realizzate e questi doni non saranno più
necessari.
Ma come già accennato in precedenza, per ognuna di queste teorie esiste una controargomentazione
biblica assolutamente inequivocabile che alcuni esegeti non prendono nemmeno in considerazione perché eccessivamente
attaccati al proprio punto di vista umano, cosicché le loro interpretazioni ignorano e perdono di vista l’influenza e le
intenzioni di Dio.
Se osserviamo ancora una volta le promesse fatte da Dio nella Sua alleanza con Abramo, notiamo
alcuni dettagli importanti che dimostrano l’efficacia dell’alleanza abramitica non solo per Israele e per il suo tempo,
ma per tutte le nazioni e fino ai nostri tempi e oltre
Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te.
Gen 17,4 «Quanto a me, ecco il patto che faccio con te; tu diventerai
padre di una moltitudine di nazioni; 17,5 non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abraamo,
poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni. 17,6 Ti farò moltiplicare grandemente, ti farò
divenire nazioni e da te usciranno dei re. 17,7 Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di
te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di
te. Gen 17,4-7;
Qui, da un lato, abbiamo la dichiarazione in Gen 17,4: “Tu diventerai padre di una moltitudine di
nazioni”. E questa dichiarazione viene poi riconfermata nel versetto 17,5. Ora se solo gli israeliti fossero "figli di
Abramo", avremmo a che fare con una sola nazione.
Ed è per questo che in Gal 3,8-9 anche Paolo ci dice:
«In te saranno benedette tutte le nazioni».
Gal 3,8 La Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato gli stranieri
per fede, preannunciò ad Abraamo questa buona notizia: «In te saranno benedette tutte le nazioni».
3,9 In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo. Gal 3,8-9;
Paolo qui cita Gen 12,3, dove Dio dice ad Abramo: "Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò
chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra»."
Questa benedizione, perciò, vale per tutti i credenti cristiani di tutte le nazioni del mondo fino al Ritorno del
Signore.
D’altra parte, in Gen 17,7 si dice: "Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione
in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te.".
E se qui prendiamo in considerazione ancora una volta la dichiarazione di Paolo, che in Rom 9,8 scriveva:
"Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza", allora ancora una
volta sono i credenti cristiani a essere considerati come discendenza di Abramo, coloro a cui si riferiscono queste
promesse – e per tutta l’eternità.
Di conseguenza, tutti gli interpreti della Bibbia che negano queste
conclusioni, insinuano automaticamente che Dio non conoscesse il significato delle parole "tutte le nazioni della terra"
o "patto eterno" e negano le promesse fatte da Dio ad Abramo in Gen 12,3 e 17,7, escludendosi così automaticamente da
una discussione fondata sulla Bibbia.
Per quanto riguarda la validità di queste promesse ad Abramo per la
cristianità, non è quindi possibile contraddire le dichiarazioni di Jay Snell pubblicate sul suo sito, soprattutto se si
tiene conto dell’affermazione di Paolo in Gal 3,14, che ci conferma nuovamente come la benedizione abramitica sia stata
tramandata fino a noi cristiani.
Affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù.
Gal 3,13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto
maledizione per noi poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno», 3,14 affinché la benedizione di
Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso. Gal 3,13-14;
Ma qui Paolo indica allo stesso tempo anche la conditio sine qua non, necessaria per ottenere la
benedizione abramitica: Cristo Gesù, che ci ha riscattati! Dunque, innanzitutto è la fede in Gesù Cristo a rendere
possibile la trasmissione di questa benedizione.
(Vedi anche Discorso30: "Perché Gesù dovette morire sulla croce?")
E così arriviamo al punto cruciale di questa discussione: Dio ha concluso quest’alleanza con Abramo con
le seguenti parole (Gen 17,7):
"Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in
generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te."
Da qui riconosciamo che Abramo è il mediatore di questa alleanza per la sua discendenza in tutte le
generazioni successive.
Ma ora in Giov 8,56-59 il Signore Gesù dice:
«In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono»
Giov 8,56 Abraamo, vostro padre, ha gioito nell’attesa di vedere il mio giorno; e
l’ha visto, e se n’è rallegrato». 8,57 I Giudei gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abraamo?»
8,58 Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono».
8,59 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. Giov 8,56-59;
Questo è uno dei riferimenti alla preesistenza del Figlio di Dio più importanti della Bibbia. Afferma
che il Signore Gesù era con Dio e allo stesso tempo era anche Dio prima che diventasse essere umano e – come conferma il
Signore qui di seguito in Giov 17,4-5 – persino prima dell’inizio di tutta la creazione.
Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse!
Giov 17,4 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai
data da fare. 17,5 Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il
mondo esistesse. Giov 17,4-5;
E anche lo stesso Giovanni ce lo ricorda all’inizio del suo Vangelo:
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Giov 1,1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola
era Dio. 1,2 Essa era nel principio con Dio. 1,3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di
lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.1, 4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 1,5
La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta. Giov 1,1-5;
Ora, se il Signore è la "Parola di Dio", allora è stato anche Gesù Cristo a pronunciare le parole di
questa alleanza con Abramo.
E continuando a seguire le dichiarazioni di Giovanni, notiamo altri tre aspetti
importanti::
E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi.
Giov 1,9 La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. 1,10 Egli
era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. 1,11 è venuto in casa sua e i suoi
non l’hanno ricevuto; 1,12 ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a
quelli cioè che credono nel suo nome, 1,13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà
d’uomo, ma sono nati da Dio. 1,14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di
grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. Giov 1, 9-14;
In Giov 1,14 abbiamo ancora una volta l’ennesima conferma che la Parola di Dio come Figlio di Dio è nata
come essere umano in Gesù Cristo diventando quindi carne. Poi in Giov 1,10 Giovanni dice: "Egli era nel mondo, e il
mondo fu fatto per mezzo di lui...". Una conseguenza perfettamente logica che si sviluppa dalle precedenti dichiarazioni
e che viene confermata anche da Giov 1,1-3: “ Nel principio era la Parola, (…) Ogni cosa è stata fatta per mezzo
di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta." Effettivamente tutta la creazione ha avuto luogo per
mezzo di Gesù Cristo. è stato Cristo, in quanto Parola di Dio, che all’inizio pronunciò il "Sia luce" di Dio
Padre portando così tutto in essere.
Infine, scopriamo l’aspetto più importante in relazione all’argomento qui
discusso. Il versetto Giov 1,11-12 recita:
"è venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno
ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome"
Così ora possiamo vedere che Abramo era il mediatore della sua alleanza con Dio. In seguito, tuttavia,
per amore dell’umanità questo Dio si è abbassato al livello degli esseri umani, divenendo Egli stesso essere umano in
Suo Figlio Gesù Cristo e ampliando così questa antica alleanza abramitica con una nuova alleanza. E come Giovanni dice
sopra in Giov 1,12, la condizione per entrare in questa Nuova Alleanza ora è la fede in Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Come credenti cristiani non solo abbiamo il privilegio di essere i discendenti spirituali/gli eredi della fede di
Abramo, ma il nostro Dio ora ci concede persino il diritto di diventare suoi figli, i figli di Dio, credendo in suo
Figlio.
Ora, malgrado questa circostanza sia ben riferita sul suo sito, Jay Snell manca completamente di
considerare un altro aspetto molto importante, vale a dire l’indicazione che non esiste benedizione senza condizioni.
Proprio come Israele ai tempi dell’Antico Testamento si era ribellato ripetutamente al suo Dio, disobbedendo alla sua
voce e così perdendo temporaneamente questa benedizione, allo stesso modo anche i cristiani possono beneficiare della
benedizione di Dio solo se osservano i comandamenti del loro Signore Gesù Cristo, come Egli ci dice in Giov 14,21
Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama;
Giov 14,21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama;
e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui». Giov 14,21;
E questi comandamenti, dopo l’amore di Dio, nostro Padre Celeste e il suo figlio Gesù Cristo, sono l’amore per i nostri fratelli e
per le nostre sorelle. Noi cristiani non dobbiamo riferirci alla promessa di una benedizione per essere benedetti con
"salute, prosperità e benessere familiare" nella vita di tutti i giorni. Anzi, al contrario: se noi prestiamo attenzione
a donare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle ciò che abbiamo, allora il nostro Padre Celeste, attraverso il nostro
Signore Gesù Cristo, provvederà a riempirci nuovamente di scorte.
Più doniamo, più riceviamo. Sia con l’impiego
della salute lavorando gratuitamente per i bisognosi, sia con il trasferimento del benessere materiale sostenendo i
fratelli e le sorelle che hanno bisogno, sia attraverso l’ospitalità, coinvolgendo nuove persone nel benessere familiare.
Dio ama un donatore gioioso. Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia.
2Kor 9,6 Ora dico questo: chi semina scarsamente mieterà altresì
scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente. 9,7 Dia ciascuno come ha deliberato
in cuor suo; non di mala voglia né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso.
9,8 Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quello che
vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona; 9,9 come sta scritto: Egli ha profuso, egli ha dato ai
poveri, la sua giustizia dura in eterno». 9,10 Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare fornirà
e moltiplicherà la vostra semenza, e accrescerà i frutti della vostra giustizia. 9,11 Così, arricchiti in ogni cosa,
potrete esercitare una larga generosità, la quale produrrà rendimento di grazie a Dio per mezzo di noi. 2Cor 9, 6-11;
Benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione.
1Piet 3,8 Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili; 3,9 non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione. 3,10 Infatti: «Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal dire il falso; 3,11 fugga il male e faccia il bene; cerchi la pace e la persegua; 3,12 perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro preghiere, ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male». 1Piet 3, 8-12;
Ora è certamente corretto dire che ci sono persone senza fede molto ricche e che godono anche di buona
salute. Ma ciò non dovrebbe scatenare l’invidia di noi cristiani. Colui che crede in Gesù Cristo probabilmente non è
così ricco, ma ciononostante – o proprio per questo – possiede qualcosa di molto più prezioso: è anche felice e
soddisfatto di ciò che ha.
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Riassunto. |