Creatore o evoluzione? – La lotta continua.
/ Servizio di ORF-(Radiotelevisione austriaca) 00, 22-11-2005
La teoria della creazione intelligente.
Inversione di tendenza nella Chiesa cattolica?
È possibile conciliare teoria del Big Bang e fede nel Creatore?
/ "Die Presse" – Intervista a Hans Küng 00, 19-01-2006
Esiste un cristianesimo senza fede in un Dio Creatore?
/ "Die Presse" – Intervista a Adolf Holl 00, 19-01-2006
La teoria dell’evoluzione e il secondo principio della termodinamica.
Le scienze naturali non conoscono l’evoluzione.
/ Libro di prof. dr. dr. dr. A. E. Wilder-Smith 00, pagg 18 e ss.
Il cervello umano e l’evoluzione.
/ Libro di prof. dr. dr. dr. A. E. Wilder-Smith 01, pagg. 135 e ss.
L’impossibilità dell’evoluzione. / Quello che Darwin non sapeva 00, 13-09-2012
Creazione intelligente: ’origine dell‘informazione biologica e le categorie tassonomiche superiori / Discorso 810 [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])
Gli scienziati superano i limiti.
Quando quest’estate il
capo pastore austriaco, il cardinale Christoph
Schönborn, è intervenuto nella discussione su evoluzione e storia della
creazione, sembrava volesse portare un po’ di razionalità in un dibattito
divenuto sempre più ideologico. In un’intervista rilasciata di domenica
all’agenzia di stampa Reuters nella sua sede vescovile di Vienna Schönborn
ha detto di aver voluto mostrare dove, secondo la Chiesa, gli scienziati
superano i loro limiti. Schönborn ha difeso il "piano intelligente".
Astronomo vaticano critica il "piano intelligente".
Nel frattempo il capo astronomo della Specola Vaticana, uno degli scienziati
di più alto rango della Santa Sede, suscita interesse dichiarando che il
"piano intelligente" non è scienza.
Bibbia presa alla lettera.
Schönborn, uno dei favoriti alle ultime elezioni papali, a metà giugno aveva
pubblicato un commento sul "New York Times", col quale aveva attirato l’ira
degli scienziati americani su di sé. I critici più accaniti accusarono il
prelato sessantenne di essere uno stupido, che voleva sostituire le scoperte
scientifiche con la dottrina della storia della creazione. Questo
"creazionismo" si basa su un’interpretazione letterale della storia della
creazione biblica.
Caso o intelligenza superiore?
L’allievo di Papa Benedetto XVI ha poi respinto le critiche in un’intervista
descrivendo ancora una volta la sua posizione basata sulla teoria del
"disegno intelligente", già ribadita nel suo commento "Finding Design in
Nature" ("Trovare il disegno in natura") sul "NYT". Nonostante i seguaci di
questa teoria approvino le scoperte del ricercatore evoluzionista Charles
Darwin, considerano l’evoluzione comunque basata su un’intelligenza
superiore e non sul caso.
Astronomo vaticano: di "mele e arance".
Ora il Vaticano contraddice Schönborn almeno in parte. Il "piano
intelligente" non è scienza e non dovrebbe essere neanche insegnato nelle
lezioni di scienze; è questa la dichiarazione del gesuita George Coyne, capo
astronomo del Vaticano, che venerdì ha suscitato molto interesse. Sarebbe
errato mettere teoria dell’evoluzione e "piano intelligente" l’una accanto
all’altro nelle scuole. Si confondono mele e arance. Il "piano intelligente
non è scienza, anche se lo si considera tale. Questa teoria dovrebbe essere
insegnata nelle ore di religione o durante le materie culturali e non come
materia scientifica", così ha continuato Coyne.
"La scienza spiega l‘universo".
Qui Coyne si riferiva al dibattito tra "creazionisti" ed "evoluzionisti",
che è stato portato avanti soprattutto negli Stati Uniti. I "creazionisti"
vogliono ancorare fermamente il "piano intelligente" nei piani di studi
delle scuole pubbliche. A giugno in un articolo apparso sulla rivista
britannica cattolica "The Tablet", Coyne aveva confermato il ruolo di Dio
nella creazione, ma allo stesso tempo limitandolo, dicendo che la scienza è
sufficiente a spiegare la storia dell’universo.
Dire addio al "Dio-dittatore".
"Se si prendono seriamente le scoperte della scienza moderna e anche i
risultati degli studi biblici moderni, allora i credenti devono dire addio
all’idea di un ‘Dio-dittatore’, di un Dio-Creatore e anche di un Dio
newtoniano, che ha progettato l’universo come un orologio svizzero." Secondo
Coyne, Dio dovrebbe essere considerato come un genitore che incoraggia e
sostiene.
Di cosa si tratta.
Dietro allo scontro c’è la lotta tra "creazionisti" ed "evoluzionisti", da
anni sempre più accesa soprattutto negli Stati Uniti. I creazionisti con
l’appoggio degli influenti cristiani evangelicali americani negano le
scoperte della biologia moderna che si basano sulle teorie di Darwin e
secondo le quali le diverse specie di animali e di piante si sono evolute
attraverso un processo di selezione e adattamento. I creazionisti sostengono
che tutta la vita è stata creata da Dio. Su pressione delle comunità
evangelicali in molte scuole americane la teoria dell’evoluzione non può
essere insegnata.
La Chiesa sostiene la creazione.
Finora si è supposto che la Chiesa cattolica fosse aperta nei confronti
della teoria dell’evoluzione, che, secondo il "New York Times", non ha
valide alternative scientifiche. Papa Giovanni Paolo II, infatti, aveva
ammesso nel 1996 che l’evoluzione degli esseri viventi fosse "più di una
semplice ipotesi". Tuttavia, nel suo articolo Schönborn cita altre
dichiarazioni di Giovanni Paolo II e del suo successore Benedetto XVI – dei
quali Schönborn è stato allievo – che mostrano che la Chiesa sostiene il
principio della creazione.
Schönborn spiega il principio.
"La ragione può riconoscere che la materia non si organizza da sola", ha
detto Schönborn nell’intervista rilasciata a Reuters – "che necessita almeno
di informazione, e informazione è espressione di intelligenza." Il passo
successivo prevede poi chiedersi di quale intelligenza si tratta. "Che poi è
chiaro che in quanto credente cristiano risponda che naturalmente credo che
sia l’intelligenza del Creatore."
"Darwin non può spiegare tutto".
Schönborn si era mostrato sorpreso delle accese critiche suscitate dalle sue
dichiarazioni a proposito del fatto che Darwin non poteva spiegare tutto. Se
la teoria dell’evoluzione è un’ipotesi scientifica, allora deve anche
accettare le critiche alla scienza, ha detto il cardinale. Ma non è proprio
questo il caso. Piuttosto sembra esistere un divieto di discussione. "I
critici della teoria dell’evoluzioni vengono discriminati e screditati fin
dall’inizio."
Copertura dai piani alti.
Secondo la stampa cattolica lo stesso Benedetto XVI sostiene la posizione di
Schönborn. Circa due settimane fa, durante l’udienza generale dedicata alla
meditazione sul salmo 135, il Papa, infatti, ha parlato espressamente di
"piano intelligente" del cosmo, un concetto utilizzato anche da Schönborn
nel suo commento.

(Dieser Bericht ist der Website des ORF (Österreichischer Rundfunk Fernsehen)
entnommen.)
(ORF / https://orf.at – News vom 22. November 2005)
La teoria del "disegno intelligente" (creazione intelligente),
della quale si discute già da molto tempo, è apparsa per la prima volta il
9.9.2004 in un articolo molto esteso e scientificamente corretto del prof.
Stephen Meyer, direttore del Discovery‘s Center for Science & Culture e
professore alla Palm Beach Atlantic University in Florida, USA. L’articolo è
stato pubblicato nella rinomata rivista scientifica settimanale "Nature". Nella
sua dissertazione il prof Meyer indica che la teoria del disegno intelligente è
in grado di rispondere proprio a quelle domande, a cui le teorie dell’evoluzione
finora non hanno saputo dare una risposta. Le teorie dell’evoluzione non sono
ancora in grado di spiegare l’origine di nuove forme di esseri viventi
(macroevoluzione) e l’origine delle molecole portatrici di informazioni (DNA)
all’interno delle cellule. Di contro, la teoria della creazione intelligente non
ha questa lacuna. Nella sua conclusione il prof Meyer scrive:
"Un’analisi basata sull’esperienza della potenza
causale di più ipotesi chiarificatrici suggerisce un disegno mirato o
intelligente come spiegazione causalmente adeguata – e forse la più causalmente
adeguata – dell’origine dell’informazione complessa e specificata, richiesta per
creare gli animali del Cambriano e le nuove forme che rappresentano. Per questo
motivo l’interesse scientifico sorto di recente per l’ipotesi della creazione è
improbabile che diminuirà, dato che i biologi continuano a scontrarsi con il
problema dell’origine della forma biologica e dei taxa superiori."
Articolo originale: Intelligent Design:
The Origin of Biological Information
(Traduzione italiana: Disegno intelligente:
L’origine dell’informazione biologica [non ancora disponibile in
Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])
Anche se alcuni non vogliono ancora crederci, l’osservatore
attento non può fare a meno di notare che il pontificato di Benedetto XVI sta
iniziando a produrre i suoi primi effetti – almeno in Austria. La discussione
sul "disegno intelligente", che si era riaccesa in seguito alla pubblicazione
del commento del cardinale Christoph Schönborn sul "NYT", che, tra l’altro, era
stato confermato anche da alcune dichiarazioni del Papa, non era che l’inizio.
Alla visita ad limina il Papa nel suo discorso, rivolgendosi ai vescovi
austriaci, non ha esitato a parlare chiaramente. KATH.NET documenta la risposta
mediatica al discorso di Papa Benedetto XVI rivolto ai vescovi austrici nel modo
seguente:
– "Il Papa mette in riga i vescovi austriaci"
– "Il Papa chiede un’inversione di tendenza"
– "Il Papa vuole vescovi più coraggiosi"
Il Papa ha anche invitato i vescovi austriaci a non esimersi dal
trasmettere contenuti della dottrina difficili e di prendere la parola ove
necessario. A quanto pare, questo ha incoraggiato il noto critico sociale
Andreas Laun, vescovo suffraganeo di Salisburgo, a pubblicare su KATH.NET alcuni
commenti sulla situazione austriaca attesi da molto tempo. La sua
disapprovazione qui espressa era diretta principalmente – ma non solo – contro
Hermann Nitsch, un "artista" austriaco che di recente era stato autorizzato a portare
in scena il suo "Teatro di orge e misteri", con maiali e vitelli macellati,
addirittura sul palco del Teatro Nazionale di Vienna (Burgtheater!) con
l’approvazione dei politici austriaci e questi stessi politici gli hanno anche
consegnato il Premio di Stato austriaco. A tal proposito Andreas Laun dice:
"Hermann Nitsch ha ricevuto il Premio di Stato austriaco.
Incredibile. Per cosa poi? Per i suoi testi blasfemi? Per i suoi sfoghi nati
da una fantasia così nauseabonda, che non riesco nemmeno a citarli per
dimostrare quanto sia giusta la mia disapprovazione. Per le sue orge e le
‘liturgie di sangue e interiora?’ O per cosa? Si dice che i politici
ascoltano l’opinione del popolo. Davvero lo fanno? (…)
Non lo fanno, se sostengono che agli omosessuali debbano essere concessi
privilegi, che altrimenti spettano solo alle coppie sposate o alle famiglie.
Non lo fanno, se ripetono a pappagallo il giudizio della commissione del
premio Nobel che ha dato il premio per errore alla signora Jelinek e poi
conferiscono il Premio di Stato austriaco al signor Nitsch. Sono consapevoli
che per fare ciò, prendono denaro da quella gente che per l’"arte" del
signor Nitsch prova essenzialmente disgusto?"

(Estratto da KATH.NET-articolo
del vescovo suffraganeo Andreas Laun)
Accanto a questi due commenti, certamente rilevanti per la
Chiesa in Austria, sta suscitando interesse anche una nuova direttiva del
Vaticano su un vecchio problema: il documento (Istruzione) "Sacerdozio e
Omosessualità", con cui la Chiesa nega l’accesso al seminario e agli Ordini
sacri a uomini che praticano l’omosessualità, che presentano profonde tendenze
omosessuali o che sostengono la cosiddetta ‘cultura gay’. La questione dei preti
omosessuali è un problema anche negli Stati Uniti, dove la Chiesa cattolica ha
dovuto pagare milioni di dollari in sanzioni per abusi sessuali perpetrati dai
suoi preti su bambini e adolescenti di entrambi i sessi. E proprio di recente un
fatto scandaloso accaduto a Miami, Michigan, ha riempito le pagine dei giornali.
Si tratta del caso di un sacerdote cattolico omosessuale di nome Andrew
Dowgiert, che durante una messa alla quale partecipavano omossessuali ha
dato la Santa comunione a un cane (!), che nelle chiese cattoliche altrimenti
non può essere data neanche ai cristiani evangelici.
Tuttavia, se in questa causa si considera la presa di posizione della Chiesa
evangelica riformata nella persona del soprintendente di stato della Carinzia
(Austria) Wolfram Neumann, bisogna chiedersi se alla luce della Bibbia
(1Cor 11,27: Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore
indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore), forse
l’atteggiamento della Chiesa cattolica non sia in un certo qual modo
giustificato. In una trasmissione, infatti, Neumann ha detto: "Le comunità
omosessuali non sono una perversione, ma sono associazioni frequentate con
serietà e anche con l’ottica che perdurino nel tempo". Secondo il soprintendente
la Chiesa evangelica riformata vede le associazioni di persone dello stesso
sesso come "esperimenti di vita da prendere sul serio, alle quali, com’è noto,
non rifiuta la benedizione."
Fino a che punto l’inversione di tendenza della Chiesa Cattolica richiesta dal
Papa si realizzerà effettivamente, dipenderà, non da ultimo, dal coraggio degli
ecclesiastici cattolici in tutto il mondo. Ma almeno in Austria sembra che
questa richiesta stia già avendo seguito. Il summenzionato cardinale austriaco
Christoph Schönborn finora non si era effettivamente fatto notare come un
coraggioso testimone, quanto piuttosto come un ecclesiastico cattolico un po’
timido e prudente, ma immancabilmente educato. Perciò è ancora più sorprendente
ora trovare quest’uomo parlare apertamente di fede – anche se a un esame più
attento si tratta solo di un semplice approccio. Schönborn difende Dio come il
Creatore dell’universo. Tuttavia non lo fa con parole chiare e inequivocabili,
ma esprime semplicemente la sua opinione dicendo che tutto ciò che esiste si
basa su un piano intelligente, su un "disegno intelligente". E ciò è pur sempre
degno di nota.
Notevole è anche la dichiarazione su questo argomento di un altro teologo
cattolico. In un’intervista rilasciata a "Die Presse" ["La Stampa"] del
30.11.2005, l’ex professore di dogmatica Hans Küng alla domanda se alla
luce delle dichiarazioni di cui sopra del cardinale Schönborn è possibile
conciliare scienze naturali e fede cristiana, dà la seguente risposta:
"Dobbiamo sempre distinguere chiaramente entrambi i livelli.
Linguaggio scientifico e linguaggio religioso non sono rapportabili, così
come scienza e poesia. Ciò significa che teoria del Big Bang e fede nel
Creatore, teoria dell’evoluzione e creazione dell’essere umano non si
contraddicono l’una con l’altra, ma non si possono neanche conciliare. (…)
La fede nella creazione non aggiunge nulla alla conoscenza strumentale delle
scienze naturali, non offre informazioni scientifiche. (…)" (H. Küng)

Quotidiano austriaco "Die Presse" del 19.1.2006 https://www.diepresse.com/
Qui abbiamo a che fare esattamente con quel tipo di teologi che
negli ultimi 500 anni hanno costantemente ostacolato una comprensione reciproca
tra scienza e Chiesa. Si tratta di quelle persone che si sforzano diligentemente
di "distinguere sempre chiaramente i livelli" e che non sono disposte a
tollerare il minimo sconfinamento, contatto e persino il minimo scambio di idee
con la scienza. Dall’altro canto, però sostengono che teoria del Big Bang e fede
nel Creatore non si contraddicono a vicenda. E questo ricorda molto il noto
detto tedesco "lavami la pelliccia, ma non bagnarmi". Così sono anche molto lieti del fatto
che la scienza rimanga al suo posto e non disturbi la sazietà intellettuale di
questi teologi con nuove scoperte e teorie scientifiche. Una dimostrazione di
questo atteggiamento è la seguente dichiarazione di H. Küng:
"La maggior parte degli studiosi di scienze naturali
giustamente si oppone alla pretesa di dover trarre un’piano intelligente di
Dio’ dall’evoluzione effettiva – e in parte anche contraddittoria – del cosmo,
della vita e dell’essere umano. Lo studioso di scienze naturali deve mantenere
la sua conoscenza entro le dimensioni di spazio e di tempo; se fa ipotesi
sull’eternità, allora sconfina in un’altra dimensione. I grandi quesiti
esistenziali non sono responsabilità della scienza, ma della filosofia, della
teologia e infine anche della religione. (…) Se lo studioso di scienze naturali
non sa rispondere a queste domande relative all’inizio assoluto, dovrebbe quanto
meno prenderle sul serio, anche se poi ciò significherebbe ammettere che è
possibile rispondere solo con la fede, come ci inducono a pensare le prime
pagine della Bibbia."
Qui, al contrario, si sostiene che nella creazione dell’universo
Dio non abbia avuto affatto un piano e così ogni cosa sia venuta alla luce senza
piano e senza obiettivo. In questo modo H. Küng si pone esattamente sullo stesso
piano degli scienziati neodarwiniani, i quali a queste dichiarazioni aggiungono
solo la logica conclusione, "e, di conseguenza, non può esistere alcun Dio". E
poi H. Küng esprime la sua opinione dicendo che lo studioso di scienze naturali
dovrebbe cortesemente attenersi allo spazio e al tempo e lasciare l’eternità a
filosofi e teologi. Questa visione si basa su un’immagine del mondo che forse
era attuale cent’anni fa. Con Albert Einstein, la teoria della relatività e la
fisica quantistica, spazio e tempo sono diventati concetti relativi e proprio i
teologi dovrebbero parlarne con maggiore cautela. Ma poi ascoltando le
contorsioni mentali e verbali di alcuni dei teologi di oggi, passa la voglia di
affidare proprio a loro il compito di spiegare l’eternità.
Anche quando dice che alle domande relative all’inizio assoluto è possibile
rispondere solo con la fede insieme al riferimento alle prime pagine della
Bibbia, sono una contraddizione in termini. La fede cristiana, che presuppone un
Dio Creatore, riconosce che proprio nelle prime pagine della Bibbia non abbiamo
a che fare con qualsivoglia tipo di allegorie che si potrebbero accettare solo
attraverso la fede. Quando qui si parla della creazione del sole, della luna e
delle stelle – vale a dire del cosmo e del nostro sistema solare – allora queste
sono chiaramente le categorie delle scienze naturali e non (solo) della
teologia. Se finora la Chiesa non ha saputo cosa farci con questi passaggi
biblici, ciò è dipeso dall’inerzia e dalla sazietà dei suoi teologi e certamente
non dal testo!
In base alla sua dichiarazione di cui sopra, per cui il cosmo si è creato senza
piano e senza obiettivo, il prof Küng si collega anche alla visione darwiniana,
sostenendo che l’essere umano discenda dalle scimmie. Dice infatti:
"L’essere umano da quando è emerso dal regno animale
ha dovuto effettivamente imparare a comportarsi in maniera civilizzata e umana".
E, di conseguenza, anche qui ci si chiede – come nel caso della
Chiesa evangelica riformata di cui sopra – se forse la decisione del Vaticano di
revocare a Küng l’abilitazione all’insegnamento in nome della Chiesa, non fosse
in un certo qual modo giustificata. Circostanza analoga a quella capitata al
teologo austriaco Adolf Holl, cappellano cattolico e assistente universitario,
sospeso dall’insegnamento. In un’intervista a "Die Presse" del 19.01.2006, alla
domanda se era possibile farsi un’"idea storica-religiosa del Cristianesimo
senza fede in un Dio Creatore", risponde nel modo seguente:
"È assolutamente fattibile e lo dico sia da teologo
cattolico che da studioso di scienze delle religioni, se sono disposto a
ritornare alle fonti, cioè ai primi 150 anni dopo la nascita di Cristo.
Osservando queste fonti e le varie correnti dell’epoca non arrivo a un
Cristianesimo, ma ne trovo almeno a sei: non solo quello di Matteo, Marco,
Luca, Giovanni, ma anche quello di Tommaso e Paolo. Se poi li ispeziono, mi
gestisco benissimo oggi come teologo e studioso di scienze delle religioni.
Posso dire, in una formula liturgica, che credo in Dio, il Padre
onnipotente, Creatore del cielo e della terra. Ma esprimere queste
dichiarazioni non è come dire che l’Australia è un’isola. Se si ignora
questa differenza, si entra nello stesso vicolo cieco in cui si trova oggi
il cardinale Schönborn." (Adolf Holl)

Quotidiano austriaco "Die Presse" del 19.1.2006 https://www.diepresse.com/
Da un lato è davvero sorprendente che A. Holl, "ispezionando" i
Vangeli in riferimento al Dio Creatore, pensi di aver scoperto diversi
"cristianesimi". Ma ancora più sorprendente è la sua affermazione che il
cristianesimo senza fede nel Dio Creatore è "fattibile". E come spiega lui
stesso, alla sua preghiera "Credo in Dio" il Creatore del cielo e della terra",
è da attribuire la stessa attendibilità che si attribuisce alla promessa di
lunga vita di una cartomante. Non c’è dubbio che con questo atteggiamento
mentale riesca "a gestirsi benissimo oggi". Tuttavia, non dovrebbe più
continuare a presentarsi come teologo (dal greco theos: Dio e logos:
insegnamento), considerando che la base del suo insegnamento – cioè Dio – su sua
stessa ammissione evidentemente si è smarrita..
Poiché per secoli la Chiesa cattolica ha mostrato scarso
interesse nei confronti della scienza e, di conseguenza, era anche poco
aggiornata al riguardo, ci si affida ora a un rappresentante dell’alto clero, il
cardinale Schönborn, per ridurre l’ostile distanza ("due vie che procedono
distinte e parallele") tra Chiesa e scienza e offrire una sorta di percorso
comune agli scienziati. E subito si avventano tutti su di lui come una muta di
cani che insegue la selvaggina, come si suol dire. Le sue dichiarazioni vengono
descritte come stupide e la sua visione come non scientifica.
A un esame oggettivo, qui si riconosce che sono gli stessi studiosi di scienze
naturali che con il loro dogma evoluzionistico di "caso e necessità" vanno
contro il loro stesso principio della riproducibilità di una teoria scientifica.
La teoria dell’evoluzione postula che la materia si auto-organizza, ciò
significa che la vita si crea dalla materia e dall’energia senza l’ausilio di un
piano intelligente o di un’idea. Ora però proprio le leggi della fisica – i
principi della termodinamica [1]
- indicano in effetti che la materia non tende affatto all’auto-organizzazione.
E i fenomeni che sottostanno a queste leggi fisiche – a differenza delle tesi
della teoria dell’evoluzione – sono riproducibili in ogni momento e possono
essere osservati quotidianamente nel nostro ambiente.
Prendiamo ad esempio una casa di campagna abbandonata, che sicuramente molti di
noi avranno visto da qualche parte. Questa casa è esposta alle intemperie del
tempo sia d’estate che d’inverno e su di essa non sono stati effettuati lavori
di manutenzione da decenni. In base ai principi dell’auto-organizzazione della
materia della teoria dell’evoluzione questa casa dovrebbe costantemente
rinnovarsi e migliorarsi. Quindi dopo tutto questo tempo dovremmo trovarci di
fronte a una casa quasi nuova, intatta e abitabile. Tuttavia, in realtà le cose
stanno diversamente: la casa è in rovina, le mura sono crollate, è rimasto solo
un rudimentale tetto ed è impossibile poterci abitare. E questo è esattamente lo
sviluppo che predicono anche le leggi della fisica – i principi della
termodinamica: la materia abbandonata a se stessa non tende
all’auto-organizzazione, ma al caos e al decadimento. E quegli scienziati che
credono a questo tipo di auto-organizzazione della materia, di conseguenza, sono
paragonabili ai bambini che credono che la corrente viene dalla presa.
La presunzione della teoria dell’evoluzione di spiegare l’origine della vita
come conseguenza delle caratteristiche endogene della materia, piuttosto che
come conseguenza di un’idea che ha origine al di fuori della materia, equivale
al tentativo di attribuire la paternità del testo di un libro alla carta sulla
quale è stato stampato, piuttosto che a una fonte d’informazione esterna. Dello
stesso avviso è anche il noto studioso di scienze naturali e professore di
chimica organica dott. dott. dott. A. E. Wilder Smith, le cui lezioni all’Audimax dell’Università
Tecnica di Vienna e in altre sale conferenza austriache ho potuto apprezzare
personalmente. Il professore Wilder-Smith è uno di quei rari scienziati che
grazie alla loro grande intelligenza e alla loro vasta conoscenza della materia,
non solo hanno una profonda visione della creazione, ma sono anche arrivati alla
convinzione che ogni studioso di scienze naturali che nega Dio, in verità sta
dando chiara prova della sua stessa incompetenza screditando così proprio se
stesso come scienziato. Nel suo libro "Le scienze naturali non conoscono
l‘evoluzione" il prof Wilder-Smith tratta questo argomento in maniera
convincente e dettagliata:
La dottrina dell’evoluzione naturalmente è una filosofia (non una scienza/FH), e
precisamente una filosofia che promette qualcosa "in cambio di niente" (cioè
gratuitamente) – un principio da sempre popolare! Infatti, promette la
formazione e la creazione di ordine – per la precisione un ordine di
macchine [biologiche] – dal disordine senza un’idea o una
teleonomia [adeguatezza] – "in cambio di niente". Promette di
spiegare la formazione spontanea dell’ordine della vita con un’energia non
diretta (cioè senza un’idea) dal disordine della materia non vivente.
Promette di spiegare la formazione della macchina biologica più complessa –
poiché la cellula biologica è una macchina metabolica incredibilmente
complessa – senza un precedente know-how o idea. In tutta la storia delle
scienze sperimentali dove si trova un assioma relativo alla costruzione di
una macchina da materia "grezza" senza alcuna idea, know-how o informazione,
ma esclusivamente basata sulla sua capacità di auto-organizzarsi? Il
neodarwinismo postula l’origine della più sofisticata codificazione di una
macchina, che è molto più complessa rispetto a tutte le macchine inventate
dagli esseri umani, sulla base del caso e dell’auto-organizzazione. Quale
ingegnere informatico attribuisce al caso lo sviluppo del codice e di ciò
che contiene? Un assioma del genere verrebbe immediatamente respinto in
tutti gli altri campi delle scienze naturali – tranne dalla biologia
neodarwiniana – esclusivamente sulla base del comune buonsenso.
Questo è un estratto estrapolato dal libro "Le scienze naturali non conoscono l’evoluzione" dello scienziato naturale professore dott. dott. dott. A. E Wilder-Smith (1915-1995), Einigen, Svizzera [Casa editrice Schwabe & Co, Basilea/Stoccarda 1978]. Il professore Wilder-Smith ha insegnato all’Università di Londra, all’Università di Ginevra, al Politecnico federale (ETH) di Zurigo e all’Università dell’Illinois, Chicago. è stato consulente con il grado di generale presso le forze armate americane della NATO relativamente al problema dell’abuso di droghe ed è stato docente ospite presso diverse facoltà di medicina negli Stati Uniti e in Europa.
Qui ora ci si deve chiedere perché i sostenitori della biologia
neodarwiniana, contro ogni ragione scientifica, insistono
sull’auto-organizzazione della materia, quando persino le leggi fisiche si
esprimono contro. Possiamo trovare la risposta a questa domanda osservando
l’unica alternativa rimasta a disposizione dei neodarwiniani: se non esiste
l’auto-organizzazione, cioè l’evoluzione, ma d’altro canto nessuno può negare
che ciò che è, esiste, non rimane altra possibilità che l’esistenza di un Dio,
che tutto ha creato. Ed è questo che molti scienziati temono, come i ladri la
luce.
Il motivo di questo atteggiamento è da ricercare in una profonda sfiducia nei
confronti della Chiesa da parte di tutta la comunità scientifica. La causa
storica era che la Chiesa fino alla rivoluzione copernicana – e anche oltre –
richiamandosi in maniera assolutamente ingiustificata alla Bibbia, sosteneva una
visione del mondo geocentrica (con la terra al centro), nonostante l’astronomo
tedesco Niccolò Copernico (1473-1543) e anche il matematico, fisico e
astronomo italiano Galileo Galilei (1564-1642) avessero riconosciuto e
dimostrato che non era il sole a girare intorno alla terra, ma al contrario, che
erano tutti i pianeti a girare intorno al sole, fondando così una concezione
eliocentrica del mondo.
Ora l’insistenza sulla Bibbia è certamente una buona cosa, tuttavia un simile
atteggiamento non dovrebbe essere il risultato di uno studio superficiale della
Scrittura, che per indolenza e incapacità personali mette in evidente
contrapposizione le parole di Dio della Bibbia alla realtà della creazione
visibile. Fu proprio questa posizione della Chiesa a impedire per molto tempo a
Copernico di pubblicare le sue nuove scoperte. Quando poi il 24 maggio del 1543
vide la luce la sua opera completa "De Revolutionibus Orbium Coelestium"
(Sulle rivoluzioni delle sfere celesti), proprio eminenti ecclesiastici cercano
di fermarne la sua pubblicazione. Giovanni Calvino (1509-1564), il
riformatore svizzero sostenne che in base alla dottrina biblica era impossibile
che la terra si muovesse, mentre Martin Lutero (1485-1546) disse: "Il
folle (Copernico) vuole sconvolgere l’intera scienza dell’astronomia". La Chiesa
Cattolica ha di fatto bandito i libri di Copernico, riconoscendo le sue
conclusioni scientifiche solo 200 anni dopo la sua morte.
Circa 300 anni più tardi (1858) il naturalista britannico Charles Darwin
(1809-1882) pubblicò la prima teoria relativa a un principio naturale
dell’evoluzione, la selezione naturale. Da questa teoria derivano oggi tutte le
moderne teorie dell’evoluzione (darwinismo). E poiché con questa teoria si
pensava di poter spiegare tutto ciò che esiste, nel darwinismo è stato abolito
il Dio Creatore e con ciò anche la Chiesa. Il creazionismo – cioè la fede in Dio
come Creatore di tutto l’universo – è stato poi anche contrassegnato come non
scientifico e relegato a "pseudoscienza". Ma poiché agli evoluzionisti
continuano a mancare i "anello mancante" alle loro tesi e teorie, e non riuscendo,
di conseguenza, a fornire una prova scientifica concreta, sono proprio questi
darwinisti che, continuando a studiare, scoprire e catalogare sempre e solo ciò
che già esiste, alla fine si scoprono essere i "profittatori" della creazione di
Dio.
L’incapacità di queste persone di riconoscere un piano intelligente e l’atto
creativo di Dio in ciò che hanno scoperto e studiato nel macrocosmo e nel
microcosmo, non è da dovuta alla mancanza di questo Dio nella sua creazione,
quanto piuttosto alla sua assenza nelle loro stesse menti deviate. Odiano dover
riconoscere la paternità a un qualsiasi "esser superiore", preferendo piuttosto
sostenere che l’intero universo si è creato da solo. Anche se ciò contraddice le
loro stesse conoscenze e teorie, come ad esempio i primi due principi della
termodinamica.
Ora si valicherebbe di sicuro il limite di questo documento, se si volessero
citare tutti i riferimenti biblici relativi alla creazione dell’universo e al
Dio Creatore. Chi conosce la Scrittura li padroneggia già e chi è interessato
può andarseli a leggere nella Bibbia. Tuttavia, qui verranno proposti solo quei
pochi passaggi che rappresentano la prova biblica che tutto ciò che esiste, è
stato creato da Dio.
Perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono.
Apoc 4,11 «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di
ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le
cose, e per tua volontà furono create ed esistono». Apoc 4,11;
Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte.
Sal 8,3 Quand’io considero i tuoi cieli,
opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte,
8,4 che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché
te ne prenda cura? Sal 8,3-4;
Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e l’universo.
Sal 90,2 Avanti che i monti fosser nati, E
che tu avessi formata la terra ed il mondo; Anzi ab eterno in eterno tu
sei Dio.. Sal 90,2;
Così come in Sal 8,4 i cieli e le stelle indicano l’intero
universo, anche qui sopra in Sal 90,2 la terra e il mondo non sono usati come
sinonimi, ma "terra" si riferisce al nostro pianeta e "mondo"
si riferisce all’universo nella sua interezza.
Per concludere, lasciamo ancora una volta la parola al prof. A. E. Wilder-Smith,
il quale alla fine del suo già summenzionato libro dimostra l’insostenibilità
della teoria dell’evoluzione prendendo ad esempio il cervello umano.
C. Judson Herrick[2] scrive:
"Ogni neurone della corteccia cerebrale è avvolto in un groviglio
estremamente complesso di sottilissime fibre nervose, di cui alcune vengono
da parti molto lontane. Possiamo dire con certezza che la maggior parte dei
neuroni corticali sono collegati direttamente o indirettamente con ciascuna
zona corticale. Questa è la base anatomica dei processi di associazione
corticale. Queste fibre di associazione collegate tra loro formano un
meccanismo anatomico, che durante una sola catena di associazioni corticali
permette un enorme numero di combinazioni funzionali diverse dei neuroni
corticali, che va ben al di là di qualsiasi cifra immaginabile, che è mai
stata data dagli astronomi nella misurazione della distanza tra le stelle.
(…) Se un milione di cellule nervose corticali in gruppi di soli due neuroni
per volta si unissero tra di loro in tutte le combinazioni possibili, il
numero delle diverse connessioni interneuronali, che così si formerebbero,
corrisponderebbe a 102 783 000 (10 con 2,783.000 zeri).
(…) In base a ciò che sappiamo sulla struttura della corteccia cerebrale
(…) possiamo concludere che il numero di connessioni intercellulari
anatomicamente esistenti e disponibili all’uso in brevi serie di neuroni
corticali, e che verrebbero stimolati contemporaneamente da un’immagine
sulla retina nel campo visivo, supererebbe di gran lunga questo 10
2 783 000, che abbiamo citato come numero
teorico di combinazioni possibili in gruppi di soli due neuroni per volta."
A titolo di paragone, Livingston aggiunge: "Si tenga presente che il numero
di atomi esistenti nell’intero universo è stato stimato essere circa
1066."
Dai fatti di cui sopra si evince che la corteccia cerebrale umana è un
organo teleonomico di inimmaginabile complessità. Si consideri che
l’informazione relativa al progetto "corteccia cerebrale" è stata codificata
in un linguaggio algoritmico miniaturizzato che può essere contenuto in un
uovo e in uno spermio. Si pensi anche che ogni connessione neuronale
associativa richiesta per la enorme capacità associativa della corteccia
cerebrale è memorizzata nella forma di istruzioni biologiche. Tutto l’essere
umano e tutta la corteccia cerebrale sono costruiti sulla base di istruzioni
genetiche linguisticamente codificate. Tutte le istruzioni relative a questa
incredibile costruzione sono state codificate in un linguaggio che
richiederebbero più di 1000 volumi, ognuno con 500 pagine stampate, del
nostro sistema di memorizzazione di informazioni (libri). Ma tutta questa
informazione è memorizzata e miniaturizzata nello spazio incredibilmente
piccolo di un uovo e di uno spermio. Probabilmente anche il decadimento di
tutto questo sistema (invecchiamento) è contenuto nello zigote in istruzioni
codificate geneticamente.
Lo studioso di scienze naturali convinto che la teleonomia e l’informazione,
necessarie per costruire un organo come la corteccia cerebrale, siano
presenti per caso e grazie alle leggi della natura, o non conosce il secondo
principio della termodinamica o è un superstizioso che crede nei miracoli.
Perché come studioso di scienze naturali dovrebbe sapere che teleonomia e
intelligenza sono necessarie per costruire un computer elettronico
intelligente, perché la materia del computer di per sé non possiede la
teleonomia necessaria e neanche le leggi della natura.
(Questo estratto è stato estrapolato da libro "Le scienze naturali non
conoscono l’evoluzione" dello studioso di scienze naturali e professore
dott. dott. dott. A. E Wilder-Smith Prof.
A. E. Wilder-Smith)
E così la scienza oggi commette lo stesso errore che 500 anni fa
rimproverava (giustamente) alla Chiesa, quando le posizioni erano capovolte. La
scienza nega ciò che è palesemente e immancabilmente in ogni atomo
dell’universo: il piano di Dio nella Sua creazione. Ma mentre 500 anni fa la
Chiesa non aveva né il livello intellettuale né l’informazione necessari, oggi
la scienza ha a disposizione qualsiasi informazione e intelligenza immaginabili
per riconoscere questo dato di fatto. Di conseguenza, oggi non è l’incapacità
che impedisce il riconoscimento di un piano intelligente, ma semplicemente la
mancanza di volontà. Come Wilder Smith intitola uno dei suoi altri libri: "Chi pensa deve credere"!
Il contesto di tutta questa problematica sembra essere, da un lato, il fatto che
la Chiesa purtroppo non è ancora in grado di interpretare le dichiarazioni della
Bibbia in maniera corretta e, di conseguenza, non sa come classificare le
scoperte scientifiche moderne. Dall’altro lato, la scienza non ha alcun motivo
di prendere in considerazione le dichiarazioni bibliche nel suo lavoro. Se da
parte della Chiesa si mettesse la stessa enfasi sullo studio e
sull’interpretazione della Sacra Scrittura, che viene messa sull’organizzazione
e sulla gestione delle cariche ecclesiastiche, e se, dall’altro canto, la
scienza non rifiutasse immediatamente e radicalmente tutto ciò che proviene
dalla Chiesa, potrebbe nascere una fruttuosa collaborazione, della quale
beneficerebbero entrambe le parti.
Chi crede che il corpo umano e l’universo abbiano avuto origine dall’evoluzione
è come quello che sostiene che la terra è il centro dell’universo e non può
girare. Entrambi non hanno la volontà o non sono intellettualmente in grado di
comprendere le scoperte dell’umanità degli ultimi 500 anni.
(Vedi anche Excursus 12: "La Creazione.")
Creazione o evoluzione? – Creazione ed evoluzione!Le chiese cristiane e le scienze discutono – soprattutto
negli Stati Uniti – sulla creazione del mondo. Che sia stata la creazione da
parte di Dio o l’evoluzione. In effetti, entrambi hanno argomenti forti che
non possono essere messi in discussione. |
Le seguenti pagine affrontano in maniera critica la teoria,
da molti adottata incautamente, secondo la quale la vita ha avuto origine
dall’evoluzione più o meno per caso. Alla base ci sono domande alle quali i
nostri studiosi di scienze naturali non sanno dare risposte. Ad esempio,
perché il nostro cervello è l’unico organo capace di riflettere su se stesso
o com’è possibile che le sei particelle elementari inanimate del nostro
corpo (carbone, idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo, fosforo), combinati nella
giusta maniera, improvvisamente possiedono una coscienza. Anche alcune delle
erstaunliche Wunder unserer menschlichen Natur [stupefacenti meraviglie della nostra natura umana] mostrano chiaramente che dal punto
di vista delle scienze naturali, un’origine della vita basata su processi
casuali è assolutamente da escludere. Questa verità fu riconosciuta dopo
oltre 60 anni anche dall’ex ateista, autore e filosofo Malcolm Muggeridge,
che disse quanto segue: "Sono convinto che la teoria dell’evoluzione,
soprattutto la misura nella quale viene applicata, sarà una delle
barzellette più divertenti nei libri di storia del futuro. I posteri si
meraviglieranno come si è potuto accettare in maniera così incredibilmente
sconsiderata un’ipotesi così fragile e inconsistente."
Per confutare la teoria dell’origine della vita dovuta all‘evoluzione è
inutile presentare solo argomenti contro le sue varie inconsistenze. In
questo tipo di discussioni sia i seguaci che i critici dell’evoluzione alla
fine permangono in una situazione di stallo. Quando però una legge naturale
estirpa il sistema di pensiero dell’evoluzione alla radice, tutte queste
elaborate e pesanti discussioni a favore o contro diventano superflue. E
questo perché le leggi naturali non conoscono eccezioni, si applicano sempre
in ogni luogo e in ogni tempo, nell’intero universo. E, di conseguenza, la
scienza basata sulle leggi della natura ha sempre gli argomenti migliori.
Così, ad esempio, oggi tutti sanno che il moto perpetuo, cioè una macchina
che è in funzione costantemente senza afflusso di energia, è una macchina
impossibile, dato che il principio di conservazione dell’energia
semplicemente lo vieta. E in effetti, in base a questo principio, la
seguente legge naturale esclude l’origine della vita basata sull’evoluzione
fin dall’inizio:
L’informazione in codice non si crea spontaneamente.
L’informazione in codice è una variabile mentale,
di conseguenza è originata SEMPRE da una fonte mentale.
Questo cosa significa? Oggi sappiamo ciò che Darwin non
poteva sapere. Nelle cellule di tutti gli esseri viventi si trova una
quantità inimmaginabile di informazione in codice. La formazione di tutti
gli organi è controllata dall’informazione; migliaia di processi regolati e
perfettamente coordinati tra loro in ogni singola cellula funzionano perché
controllati dall’informazione, analogamente alla produzione di tutte le
sostanze proprie dell’organismo (non meno di 50.000 proteine diverse nel
corpo umano). E tutte le istruzioni necessarie per il funzionamento sono
immagazzinate nel DNA delle nostre cellule, e ciò con la più alta
concentrazione di dati a noi nota: così nel volume di una capocchia di
spillo, fatta solo di molecole di DNA, potrebbero essere immagazzinati una
pila di libri, che sarebbe 500 volte più alta della distanza tra la terra e
la luna. Questa è una densità di informazioni inimmaginabile, basata su un
principio estremamente geniale, da cui le memorie dei nostri computer sono
davvero molto lontane.
L’informazione in codice segue sempre precise regole
grammaticali, che sono state concordate prima. Ogni linguaggio, che sia
animale o umano, funziona solo perché l’ordine corretto di determinati suoni
e/o segni ha un significato stabilito, che il mittente e il destinatario
dell’informazione conoscono perfettamente e quindi possono comprendere.
Esattamente in base allo stesso principio anche l’informazione genetica
contiene una precisa grammatica, cioè un sistema in codice:
A) Le quattro basi nucleiche presenti A, T, C, G formano il sistema
di segni.
B) Nel sistema in codice è stato stabilito che nel DNA tre basi
nucleiche consecutive codificano sempre un determinato aminoacido. In
biologia si parla di "tripletta", ad esempio GGA. Nel linguaggio genetico ci
sono in totale 64 triplette di questo tipo. Tra l’altro, qui è estremamente
degno di nota il fatto che in tutta la natura animata si è realizzata
"solo una grammatica genetica" (tedesco)!
C) Una determinata tripletta conterrà le istruzioni, affinché il
ribosoma (la fabbrica delle proteine) produca uno specifico aminoacido. Così
la tripletta GGA nel sistema in codice del linguaggio genetico sta per una
molecola di glicerina.
D) Se nel ribosoma viene letta una tripletta dal codice genetico, il
ribosoma produce l’aminoacido corrispondente. La corretta sequenza di
centinaia e spesso di migliaia di questi aminoacidi (ognuno dei quali
esattamente codificato geneticamente) crea la struttura di una molecola di
proteina.
E) L’obiettivo finale del codice genetico è la produzione di una
struttura organica e vitale, nella quale non solo vengono prodotte miliardi
di molecole di proteine, ma queste molecole devono anche essere disposte in
modo corretto nello spazio e collegate l’una con l’altra. E tutte queste
istruzioni di lavoro sono immagazzinate nel nostro DNA in base a una precisa
grammatica. Nulla accade per caso, tutto è perfettamente programmato nel
sistema in codice.
Anche i nostri programmi per computer esistono solo perché li hanno pensati
degli esseri umani (dotati di spirito, intelligenza e volontà). Da nessuna
parte è nato spontaneamente un linguaggio per computer o un linguaggio di
programmazione. Anzi, all’inizio di ogni catena di informazioni c’è sempre
uno spirito creatore, che nel caso dei linguaggi di programmazione è appunto
l’essere umano che ha sviluppato le regole grammaticali. Invece, l’idea
dell’evoluzione parte dal presupposto che il codice genetico e quindi il
linguaggio genetico abbia avuto origine in qualche modo, ma in ogni caso, in
maniera puramente casuale e spontanea. Un concetto del tutto inattendibile,
tanto più che non trova conferma da nessuna parte.
Dalla summenzionata legge di natura è possibile far derivare
ulteriori implicazioni, che confermando ripetutamente la validità della
legge naturale, ci permettono di arrivare a una conclusione. Come ogni legge
di natura, infatti, basterebbe un solo controesempio per confutate queste
implicazioni::
1. La materia da sola non può generare alcun’informazione in codice.
2. Non esiste alcun codice senza accordo volontario e intenzionale.
3. L‘informazione in codice ha sempre una grammatica definita dall‘autore.
4. All’inizio di ogni catena d’informazione c’è un autore spirituale (intelligente).
5. L’informazione in codice non si può mai essere originata per caso o in seguito a lunghi periodi di tempo.
Il sistema di pensiero dell’evoluzione quindi potrebbe funzionare solo se
c’è la possibilità che i processi casuali generino informazione in codice –
nessun evoluzionista riesce ad aggirare questa condizione fondamentale! Ora
però la realtà ci mostra che l’informazione non è una proprietà della
materia, ma che deve essere sempre aggiunta dall’esterno. Materia ed energia
sono solo portatori dell’informazione. Ad esempio, quando gli insetti
trasportano il polline dai fiori delle piante, si tratta primariamente di un
processo di trasmissione dell’informazione (dell’informazione genetica); la
materia coinvolta in questo processo è irrilevante.
Anche l’equazione chimica della fotosintesi, che si trova in ogni libro
scolastico, ha un grande difetto: non funziona! Perché le sostanze chimiche
coinvolte, lasciate a se stesse, non organizzano un bel niente,
indipendentemente dalla quantità di irradiamento solare. La fotosintesi
funziona solo quando si aggiunge l’informazione relativa a come produrre
ossigeno dall’anidride carbonica con l’aiuto dell’energia solare. Questa
informazione è immagazzinata in ogni filo d’erba e in ogni foglia presente
sulla terra, ma nessun ingegnere o biologo è in grado di replicare questo
principio geniale.
Allo stesso modo
nessuno scienziato è in grado di spiegare ciò che è la "vita"
effettivamente. Possiamo solamente descrivere alcune caratteristiche della
vita, ma la teoria dell’evoluzione non riesce a spiegare minimamente
"come dalla materia
morta può essere originata la vita" (PDF tedesco). In maniera corrispondente, in
questa sfera del reale, esiste una sola legge naturale che trova
ripetutamente conferma e che anche il microbiologo Louis Pasteur aveva
riconosciuto: "La vita può venire solo dalla vita." Ma ineluttabilmente qui
nasce la domanda ‘allora da dove è venuto il primo essere vivente?’
E così tutte le filosofie e costruzioni concettuali che non tengono in
considerazione queste leggi naturali che ci circondano dappertutto, devono
automaticamente giungere a conclusioni sbagliate, dato che semplicemente
ignorano importanti regolarità e si affidano a opinioni errate.
Queste regolarità delle leggi naturali basate
sull’informazione in codice, che sono state formulate in maniera semplice e
consapevolmente attaccabile, sono state provate dall’esperienza un infinito
numero di volte e
"non
sono mai state confutate attraverso esperimenti in nessuno laboratorio del mondo" (PDF tedesco).
Anche il lettore di questo testo che volesse metterle alla prova in un
contesto quotidiano queste regolarità, non potrà fare altro che confermarle
più e più volte. Una persona obiettiva concluderà immediatamente che la
teoria dell’origine della vita basata sull’evoluzione è semplicemente una
costruzione teorica che in pratica è assolutamente impossibile.
E così, di conseguenza, ci si chiede giustamente se la vita non venga
originata piuttosto da un regolare processo di creazione. La Bibbia ci
informa esattamente di questo principio. Poiché qui la fonte
dell‘informazione spirituale, necessaria dal punto di vista dell‘informatica
per qualsiasi tipo di informazione (inclusa l’informazione biologica), viene
menzionata già sulla prima pagina: "In principio Dio creò…"
Dall’altro canto, la teoria dell’evoluzione, come è stato già detto, suppone
che l’informazione in codice negli esseri viventi non necessiti di alcun
mittente. Questa dichiarazione è ampiamente confutata dall’esperienza
quotidiana con le regolarità della natura. Così relativamente
all’informazione le leggi di natura oggi ci forniscono le argomentazioni più
solide a sostegno dell’origine della vita attraverso la creazione. Dato che
ciò vale per qualsiasi tipo di informazione, una cosa qui è del tutto
evidente:
Il codice genetico rappresenta un‘idea mentale.
Le citate leggi di natura basate sull’informazione in codice
toccano così il tallone d’Achille della teoria dell’evoluzione
determinandone la sua fine scientifica. O detto diversamente: chiunque
ritiene possibile l’origine della vita attraverso processi evolutivi
spontanei, crede al "moto perpetuo dell’informazione". È possibile trovare
ulteriori spiegazioni dettagliate relative a questo argomento direttamente
dal fondatore della teoria dell’informazione basata sulle leggi naturali, il
professore Werner Gitt, nel suo libro "Am Anfang war die Information –
Herkunft des Lebens aus der Sicht der Informatik" ["In principio era
l’informazione – Origine della vita dal punto di vista dell’informatica"],
pubblicato da Hänssler.
Ma se i seguaci della teoria dell’evoluzione comunque nonostante non si lasciano
convincere, allora ciò mostra ancora di più quanto sia profondamente
radicato in questo sistema di pensiero un credo nell’ateismo,
che
porta con sé grande pericoli (PDF tedesco). Ora viene da chiedersi
perché allora ci si è intestarditi così tanto e in maniera così parziale su
questa teoria dell’evoluzione? È facile dare una risposta: le persone empie
non accettano un’immagine del mondo che necessita di un Creatore, non
vogliono riconoscere che un giorno dovranno rendere conto di tutta la loro
vita davanti a un giudice onnipotente. Eppure tutti dovremo farlo. E
nonostante l’unica alternativa a un Creatore è la pura illogicità, molti
hanno deciso contro Dio e a favore dell’insensatezza. Ciò viene mostrato
molto chiaramente dalle seguenti citazioni di evoluzionisti convinti:
"Com’è possibile che molecole inorganiche ricevano e
trasmettano informazioni biologiche in modo da originare una cellula
primordiale? In sé e di per sé si tratta di un problema irrisolvibile."
Professor Manfred Eigen (nato il 9 maggio 1927 a
Bochum, biochimico e biofisico, nel 1967 ha ricevuto il Premio Nobel per la
chimica)
"È assurdo e assolutamente senza senso credere che una
cellula vivente possa generarsi spontaneamente, ma comunque ci credo perché
non riesco a immaginarmelo diversamente."
Ernest Kahane (17.11.1964, biochimico,
conferenza al CERN di Ginevra)
"La teoria dell’evoluzione è indimostrata e
indimostrabile. Ma noi ci crediamo perché è l’unica alternativa all’atto di
creazione di un Dio, e questo è inconcepibile."
Sir Arthur B. Keith (1866-1955, anatomista e
antropologo scozzese)
"Noi ci schieriamo dalla parte della scienza,
nonostante l’evidente assurdità di molte delle sue ipotesi, perché non
possiamo far entrare il piede di Dio dalla porta."
Professore dott. Richard C. Lewontin
(09.01.1997, biologo evoluzionista, The New York Review)
"La teoria dell’evoluzione è una teoria riconosciuta
in tutto il mondo non perché è stato possibile dimostrarla, ma perché è
l’unica alternativa alla creazione, alla quale non vogliamo credere."
Professore dott. James Dewey Watson (nato il 6
aprile 1928 a Chicago, biochimico, nel 1962 ha ricevuto il Premio Nobel per
la medicina)
L‘illustrazione che segue mostra molto bene il dilemma che
vivono le scienze. Da un lato, si ascolta l’universo alla ricerca di qualche
segnale intelligente con un enorme dispendio di risorse tecniche, dall’altro
si ignora l’informazione in codice contenuta in ogni singola cellula. Questa
incoerenza mette in evidenza dove si trova il vero problema: sul livello
della filosofia, che si trova dietro la scienza!

| "Ad un certo punto capteremo un piccolo segnale in codice – allora sapremo con certezza che là fuori c’è intelligenza perché l’informazione in codice non può essere generata dal caso." | "L’esatta informazione in codice contenuta in ogni cellula riempirebbe molti libri, ma noi sappiamo con certezza che la vita non è stata generata da un’intelligenza" |
Ma nonostante tutte le voci critiche del nostro tempo senza
Dio, ci sono sempre noti scienziati che riconoscono l’evidenza e trovano il
coraggio di esporsi pubblicamente e chiaramente contro il modello
evoluzionistico. Tra questi c’è anche Michael Behe, professore di biochimica
all‘Università di Lehigh a Bethlehem in Pennsylvania, che inizialmente aveva
accettato in tutto e per tutto la scientifica teoria dell’evoluzione.
Lentamente però iniziò a mettere in dubbio l’evoluzione sviluppando
successivamente la convinzione che a livello biochimico ci sarebbe la prova
dell’esistenza di sistemi complessi irriducibili. Nel suo libro noto in
tutto il mondo "Darwin’s Black Box", [La scatola nera di Darwin,
editore Alfa & Omega, 2007"] scrive in maniera efficace:
"Durante gli ultimi quattro decenni la
biochimica moderna ha svelato i segreti della cellula: ciò che sappiamo
della vita a livello molecolare è stato messo insieme attraverso
innumerevoli esperimenti, in cui sono state pulite proteine, clonati geni,
create immagini elettromicroscopiche, sviluppate colture cellulari, definite
strutture, confrontate sequenze, variati parametri ed effettuati controlli.
Sono stati pubblicati articoli, sono stati verificati i risultati, si sono
scritte recensioni, ci si è imbattutiti in vicoli ciechi e sono stati
esplorati nuovi punti di vista. Il risultato di questi sforzi accumulati
nella ricerca cellulare, nell’esplorazione della vita a livello molecolare,
è un grido sempre più forte, chiaro e penetrante: "disegno, piano!"
Il risultato è talmente inequivocabile e così importante che deve essere
classificato come una delle più grandi conquiste nella storia della scienza.
L’osservazione che la vita segue un piano intelligente ha la stessa portata
dell’osservazione che la terra gira intorno al sole, che le malattie sono
causate dai batteri o che la radiazione è emessa in quanti. Questa grande
vittoria, raggiunta al caro prezzo di decenni di vigorosi sforzi, uno si
aspetterebbe che venisse festeggiata con gli scienziati che stappano
bottiglie di champagne nei laboratori di tutto il mondo. Questo trionfo
della scienza dovrebbe far uscire grida di Eureka da decine migliaia di
gole, dovrebbe essere l’occasione di applausi e festeggiamenti e forse
persino valere come scusa per dichiarare un giorno come festivo.
Tuttavia, non sono state stappate bottiglie di champagne, né ci sono stati
applausi. Al loro posto un particolare imbarazzante silenzio avvolge la pura
complessità della cellula. Quando l’argomento viene preso in pubblico,
s’iniziano a strascinare i piedi e il respiro diventa un po’ più pesante.
Privatamente le persone reagiscono in maniera un po‘ più rilassata. Alcuni
ammettono apertamente l’evidenza, ma poi fissano il pavimento, scuotono la
testa e si fermano lì. Perché la comunità scientifica non riprende
avidamente la sua più sensazionale scoperta? Perché l’osservazione del
disegno viene trattato con i guanti dell’intellettualismo? Il dilemma è: se
un lato dell’elefante ha l’etichetta "disegno intelligente", allora l’altro
lato potrebbe avere l’etichetta "Dio".
Fonte:
Was Darwin nicht wusste [Quello che Darwin non sapeva]
A tutti gli evoluzionisti di questo mondo.Negare all’umanità la sua origine dalle mani di Dio,
sostenendo che discende dalle scimmie, non è solo una violazione dei
diritti umani. In questo modo la scimmia diventa il progenitore
dell‘essere umano e Dio la "scimmia". Il "dio" degli evoluzionisti.
La prima delle suddette violazioni dei diritti umani si
unisce solo a una serie che vengono commesse in qualsiasi momento in tutto
il mondo. La seconda, invece, è unica in questo mondo. E come peccato
contro lo Spirito Santo, è il biglietto per l’inferno. Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine
di Dio; li creò maschio e femmina. Gen 1,26 Poi Dio disse: «1,26 Poi Dio disse:
«Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e
abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame,
su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».,
conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare,
sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i
rettili che strisciano sulla terra».1,27 Dio creò l’uomo a sua
immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.
1,28 Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi;
riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e
sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra». |
"La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione per lo spirito
infinitamente superiore che si manifesta in quel poco che noi – con la
nostra debole e superficiale comprensione – siamo in grado di comprendere
della realtà." (Albert Einstein)

La più grande vergogna dell‘umanità.
![]() È la più grande vergogna dell’umanità che ricercatori
geniali come Albert Einstein e Max Planck, che hanno
sviluppato e ricercato rispettivamente la teoria della relatività e la
teoria quantistica, non abbiano mostrato alcun interesse nel ricercare la
Parola di Dio, la Bibbia, lasciando tale compito a persone con molto meno
talento per la ricerca. |
Note a piè di pagina
[1] I principi della termodinamica
1. Principio – Principio della
conservazione dell‘energia:
In un sistema chiuso l’energia può essere trasformata da una forma a un’altra,
tuttavia non può essere né creata né distrutta.
2. Principio – Sequenza spontanea di reazioni:
Ogni variazione di un sistema chiuso è legata a un incremento di entropia.
Oppure: una variazione spontanea di un sistema può essere controbilanciata solo
con l’aggiunta di altra energia!
3. Principio: entropia assoluta allo zero assoluto (0° K) (teorema di Nernst):
L’entropia di ogni sostanza si avvicina allo zero quando la temperatura,
restando invariate le altre condizioni, si avvicina allo zero.
[2] Citazione
tratta da R. B. Livingston: Brain Circuitry Relating to Couples Behavior
[Circuito cerebrale del comportamento di coppia]..