Il numero 666: un’indicazione di un umano e un altro Anticristo demoniaco. / Commento B. Blankenship, 12-09-2005
Tabella – L’Anticristo, la "Regina" nella scacchiera del diavolo.
Le profezie sull'Anticristo e il suo regno con Daniele (Dan 7,8 e Dan 2,42-44).
Tabella – Gli Imperi mondiali nella Bibbia.
L’uomo del peccato (2Tess 2,3).
Il cavaliere sul cavallo bianco.
Il cavaliere sul cavallo rosso fuoco.
Tabella – La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi.
Da dove provengono i fedeli viventi per il Rapimento? / Commento H. Dietewich 00, 2001-04-08
I martiri non appartengono più alla chiesa?
/ Commento M. H. 00, 17-11-2004
18 Argomenti per porre il Rapimento prima della Grande Tribolazione - e la loro confutazione 2ª Parte, Discorso 862
(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)
Continuando a lavorare sulla Scrittura/dizionari in lingua
greca in modo analitico, ho trovato qualcosa che forse le potrebbe
interessare. Con questo vorrei richiamare la sua comprovata conoscenza della
Bibbia e la sua attenzione sulla seguente domanda: il passo
dell’Apocalisse 13,18 può essere tradotto come segue?
Testo greco con numeri b:
wde
<5602> h <3588> sofia <4678> estin <2076> (5748). o <3588>
ecwn <2192> (5723) ton <3588> noun <3563> yhfisatw <5585> (5657) ton
<3588> ariqmon <706> tou <3588> qhriou <2342> ariqmoV <706>
gar <1063> anqrwpou <444> estin <2076>
(5748); kai <2532> o <3588> ariqmoV <706> autou <846> cxV <5516>.
Proposta di traduzione:
"Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia!
Infatti (cioè – perché)
è (consiste nel) numero d’uomo;
e il suo (della bestia) numero è seicentosessantasei."
"Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia!
Perchè consiste nel numero d’uomo,
e il suo (della bestia) numero è 666. (…)"
Inoltre, Luca in 12:15 usa la stessa parola nel suo significato figurativo di
‘consiste’ per la parola greca e il suo tempo verbale:
– estin:
"Poi disse loro: «Fate attenzione e guardatevi dall'avarizia, perché la
vita di uno non consiste nell’abbondanza
delle cose che possiede."
È quindi ovvio che uno dei motivi per il conteggio (calcolo) del numero
della bestia è il fatto che esso contiene - come parte integrante e
incorporato in esso - il numero di un essere umano. Pertanto, il "risultato
complessivo del numero 666" della Bestia comprende sia il numero della
Bestia che il numero dell'Anticristo umano - e i due diventano uno.
Ci pensi e mi faccia sapere cosa ne pensa.
Barney Blankenship word@shalach.org
/ www.shalach.org/
(Vedi anche Discorso 48: "Una visione alternativa sulla
sequenza degli eventi negli Ultimi Tempi." [non ancora
disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi
in inglese])
Ci sono stati innumerevoli tentativi in passato di interpretare
il numero "666" dell'Apocalisse di Giovanni. Poiché in Apoc 13,18 ci viene
chiesto di calcolare questo numero come numero del nome della bestia, è
chiaro che qui si tratta di gematria. La gematria si basa sul fatto che sia la
scrittura greca classica che quella ebraica non avevano segni specifici per
indicare i numeri, ma al loro posto usavano le lettere. Quindi, la prima lettera
dell’alfabeto rappresenta anche il numero 1, la seconda il numero 2 e così via.
Così, in queste lingue ogni parola può essere letta anche come un insieme di
numeri. Se li sommiamo, troviamo un numero che rappresenta la parola.
Soprattutto nei primi secoli dopo Cristo i nomi dei vari Cesari dell’impero
romano (ad esempio Nerone, Domiziano, Gaio, ecc.) furono adattati con metodi
talvolta avventurosi, in modo tale che la loro somma risultasse essere il numero
666. Così il titolo "Neron Kaisar" in ebraico ha come risultato la somma 666,
così come le parole di Gios 13,22: "Balaam, il figlio di Beor, l’indovino" o
anche, in greco, il nome "Lateinos" (impero latino/romano?) ecc. Anche negli
ultimi secoli alcuni interpreti della bibbia – con aggiunte più o meno
realistiche – hanno utilizzato questo espediente gematrico, ad esempio, col nome
Napoleone o anche con il titolo papale (non documentato) "VICARIVS FILII DEI"
(rappresentante del Figlio di Dio), espresso in caratteri romani.
Il fatto che in questi tentativi si sia sempre voluto risolvere "il mistero del
nome" dovendo quindi obbligatoriamente associare ad esso qualche sovrano del
passato, è anche la ragione del fatto che fino ad oggi evidentemente non c’è
nessuna interpretazione che possa proiettare "il numero del suo nome" su un
sovrano del futuro. Così, si è ipotizzato che la bestia in Apoc 13 sia un
tiranno risorto del passato – come il "Nero redivivo", per esempio – e quindi,
in linea di principio, non è affatto così sbagliato, perché proprio il testo in
Apoc 13,18 sottolinea addirittura che il nome della bestia o il suo numero, è il
numero del nome di un uomo del passato.
Ora è molto condivisa tra gli esegeti l'opinione che la bestia di Apoc 13 - di
cui si dice che "il dragone (Satana) le diede la sua potenza, il suo trono e una
grande autorità" - sia da interpretare come l'Anticristo, di conseguenza anche
tutte le affermazioni su questa bestia nei successivi capitoli dell'Apocalisse
di Giovanni devono essere riferite all'Anticristo. Proprio la stessa opinione
condivisa esiste anche nell'interpretazione del testo di 2Tess 2,1-12, dove
Paolo scrive ai Tessalonicesi su "l’uomo del peccato", "la cui venuta avverrà
per l'azione efficace di Satana". Così abbiamo qui - al di fuori dei Vangeli -
una situazione piuttosto rara nella Scrittura in cui due fonti indipendenti si
riferiscono allo stesso evento o alla stessa persona. E per cogliere questa
opportunità, vogliamo confrontare questi testi in dettaglio e verificare la loro
concordanza.
L’uomo del peccato, e l’apostasia vengono prima del giorno del ritorno del Signore al rapimento.
2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta del
Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo
2,2 di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese
ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se
il giorno del Signore fosse già presente. 2,3 Nessuno vi inganni in alcun modo;
poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non
sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione,
2,4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio
od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio,
mostrando se stesso e proclamandosi Dio. 2Tess 2,1-4;
La bestia con le sette teste salta dal mare - immediatamente prima dei sette giudizi delle coppe.
Apoc 13,1 Poi vidi salire dal mare una
bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e
sulle teste nomi blasfemi. 13,2 La bestia che io vidi era simile a un leopardo,
i suoi piedi erano come quelli dell’orso e la bocca come quella del leone.
Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità.
13,3 E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu
guarita; e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia; 13,4 e
adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la
bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?»
13,5 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie.
E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. 13,6 Essa aprì la
bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo
tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. 13,7 Le fu pure dato di far
guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo,
lingua e nazione. 13,8 L’adoreranno tutti gli abitanti della terra
i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita
dell’Agnello che è stato immolato. 13,9 Se uno ha orecchi, ascolti. 10 Se uno
deve andare in prigionia, andrà in prigionia; se uno dev’essere ucciso con la
spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei
santi. 13,11 Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra,
e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone.
Apoc 13,1-11;
Anche se ora entrambi i passaggi del testo sono attribuiti all'
Anticristo, possiamo riconoscere delle differenze fondamentali già dalla
comparsa delle due figure: mentre l'"uomo del peccato" apparirà nella visione di
Paolo prima del giorno del Ritorno del Signore, Giovanni
nell'Apocalisse riferisce di aver visto "la bestia che sale dal mare"; e
precisamente nel periodo dopo i Giudizi dei Sigilli e delle Trombe, ma prima
delle Coppe dell'Ira. Ciò avviene – indipendentemente dal fatto che si voglia
datare il Rapimento con il sesto sigillo o la nona tromba – in ogni caso solo
dopo il Ritorno del Signore per il Rapimento. Vediamo ora la
fine delle due figure presenti in questi testi:
E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta.
2Tess 2,7 Infatti il mistero dell’empietà è già in
atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2,8 E
allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio
della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. 2,9 La
venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni
sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 2,10 con ogni tipo
d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto
il cuore all’amore della verità per essere salvati. 2,11 Perciò Dio manda loro
una potenza d’errore perché credano alla menzogna; 2,12 affinché tutti quelli
che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano
giudicati. 2Tess 2,7-12;
Dopo la battaglia di Harmagedon la bestia e il falso profeta furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo.
Apoc 19,20 Ma la bestia fu presa, e con lei fu
preso il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali
aveva sedotto quelli che avevano preso il marchio della bestia e quelli che
adoravano la sua immagine. Tutti e due furono gettati vivi nello stagno
ardente di fuoco e di zolfo. Apoc 19,20;
Così, secondo le dichiarazioni di Paolo nella seconda Lettera ai
Tessalonicesi, l'empio sarà distrutto e annientato dal Signore
Gesù alla sua venuta per il Rapimento attraverso il soffio della sua bocca. Al
contrario, la bestia nell'Apocalisse non viene distrutta, ma dopo la Battaglia
di Harmagedon viene gettata viva insieme al falso profeta nello stagno
ardente di fuoco.
Si potrebbe ora pensare che Paolo e Giovanni nelle loro testimonianze parlino di
due eventi completamente diversi e di due persone completamente diverse, se non
si potessero stabilire anche le seguenti analogie proprio sulla base di questo
confronto dei brani:
- Entrambi vengono nella potenza di Satana, che dà loro
potere e autorità e persino il suo trono alla bestia (2Tess 2,9; Apoc 13,2)
- Essi si innalzano al di sopra di tutto ciò che è
chiamato Dio e bestemmiano Dio, il suo nome e coloro che abitano nei cieli (2Tess 2,4; Apoc 13,6)
- Essi affermano di essere essi stessi Dio e si
lasciano adorare dagli uomini (2Tess 2,4; Apoc 13,8)
Quindi c'è una corrispondenza tra il loro "mandante", Satana, e
la loro missione, cioè bestemmiare davanti agli uomini tutto ciò che è chiamato
Dio o è oggetto di adorazione e spacciarsi per Dio. A questo scopo il dragone li
ha dotati del potere, della forza e del prodigio della menzogna. Ma ad un esame
più attento di tutte le corrispondenze, si può notare che la bestia che viene
dal mare ha ricevuto un'autorità molto più ampia: Non solo riceve il potere e
l'autorità di Satana e li esercita esplicitamente su "tutti gli abitanti della
terra" (Apoc 13,8), ma riceve anche un aiutante: la bestia che Giovanni vede
salire dalla terra (Apoc 13,11) e che in Apoc 19,20 e 20,10 è descritta come il
"falso profeta". Questo falso profeta riceve tutta l'autorità della prima bestia
e la esercita in sua presenza. Egli induce tutti gli abitanti della terra ad
adorare la prima bestia (Apoc 13,12).
(Vedi anche la Tabella 17: "La
cronologia degli eventi degli Ultimi Tempi.)
E poi c’è un altro segnale, che da un lato distingue
profondamente queste due figure, ma dall’altro potrebbe essere il punto di
partenza di una sorta di identità. Già dalla sua introduzione, in Apoc 13,3, di
questa bestia che viene dal mare si dice:
Apoc 13,3 E vidi una delle sue teste come ferita
a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra, meravigliata,
andò dietro alla bestia; Apoc 13,3;
Una delle sette teste della prima bestia sembra dunque essere stata massacrata a morte, ma questa ferita mortale era stata guarita. Giovanni spiega poi questa peculiare situazione alcuni versi dopo, permettendoci di ottenere ulteriori informazioni:
La bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita.
Apoc 13,12 Essa esercitava tutto il
potere della prima bestia in sua presenza, e faceva sì che tutti gli abitanti
della terra adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata guarita.
13,13 E operava grandi prodigi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra
in presenza degli uomini. 13,14 E seduceva gli abitanti della terra con i
prodigi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli
abitanti della terra di erigere un’immagine della bestia che aveva ricevuto
la ferita della spada ed era tornata in vita. Apoc 13,12-14;
Da queste affermazioni possiamo quindi vedere quanto segue:
- Questa prima bestia aveva ricevuto una piaga ed era
"come ferita a morte" (Apoc 13,3).
- Questa ferita gli è stata inflitta da una spada
(Apoc 13,14).
- Questo colpo di spada è avvenuto in una battaglia
(Apoc 13,4).
- Attraverso questa ferita mortale l'intera bestia era
morta
(Apoc 13,12.14).
- Tuttavia, era stata guarita miracolosamente ed era tornata
in vita (Apoc 13,12.14).
- Perciò tutti sulla terra ammirarono e adorarono la
bestia e il dragone (Apoc 13,3-4)
- Così le persone di quel tempo sono consapevoli che questa
resurrezione della bestia era stata compiuta dal dragone, e perciò lo adorarono
(Apoc 13,3-4).
Proprio dal fatto che l'animale sia tornato in vita, ne consegue
che questo essere non è più da considerare come un soggetto fisico. Come un
essere umano risorto non ha più un corpo di carne e sangue, ma un corpo di
spirito immortale (vedi anche Apoc 20,4!), così anche questa bestia è un essere
spirituale; e dato che è stata risuscitata non da Dio ma da Satana, questa
bestia è un demonio. Per questo Giovanni la chiama anche "bestia". Questa
supposizione è confermata anche dalla dichiarazione di Apoc 19,20, dove la
bestia non viene uccisa ma gettata viva nello stagno di fuoco. In quanto essere
spirituale e demonio ha già esperito la prima morte, la morte fisica come essere
umano. Così ora, dopo la sua Risurrezione, è immortale e non può che subire la
seconda "morte", cioè la dannazione eterna nello stagno di fuoco.
(Vedi anche Excursus 07: "Il corpo della risurrezione.")
Ma da queste conclusioni possiamo ora dedurre che questa bestia,
questo demone, deve essere stato un essere umano e deve essere morto prima del
suo risveglio dai morti per opera di Satana. E qui abbiamo ora il collegamento
con le affermazioni presenti in 2Tess 2,1-10. Lì Paolo, in 2Tess 2,3, parla
dell'"uomo del peccato". Quindi questo peccatore, secondo
Paolo, è chiaramente un essere umano. E di conseguenza viene anche ucciso
(distrutto) dal Signore Gesù alla sua venuta per il Rapimento. E precisamente
con "il soffio della sua bocca". Se ora facciamo di nuovo un paragone con
l'Apocalisse, alla fine della Battaglia di Harmagedon, in Apoc 19,20-21, la
bestia e il falso profeta – entrambi demoni – vengono gettati vivi nello stagno
di fuoco, mentre delle persone comuni coinvolte in questa battaglia si dice:
Apoc 19,21 Il rimanente fu ucciso con la
spada che usciva dalla bocca di colui che era sul cavallo, e tutti gli
uccelli si saziarono delle loro carni. Apoc 19,21;
Ma colui che siede sul cavallo non è altro che nostro Signore Gesù Cristo, dalla cui bocca esce una spada affilata con la quale colpisce le nazioni e uccide gli eserciti.
Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni.
Apoc 19,11 Poi vidi il cielo
aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama
Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. 19,12 I
suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e
portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 19,13 Era vestito di
una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio.
19,14 Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi,
ed erano vestiti di lino fino bianco e puro.
19,15 Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni;
ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell’ira
ardente del Dio onnipotente. 19,16 E sulla veste e sulla coscia porta scritto
questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI. Apoc 19,11-16;
Ed è possibile che anche Paolo pensasse proprio a questa spada
affilata che usciva dalla bocca del Signore Gesù, quando scrisse in 2Tess 2,8
che il Signore Gesù distruggerà questo empio "con il soffio della sua bocca, e
lo annienterà con l’apparizione della sua venuta". E questo sarebbe poi anche il
colpo di spada, di cui Giovanni scrive in Apoc 13,14 quando riferisce della
"bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita".
Quindi qui abbiamo chiaramente a che fare con due Anticristi, che sono comunque
identici:
o Innanzitutto, l'Anticristo in forma umana,
"l’uomo del peccato", come lo chiama Paolo. Egli è un tiranno terreno negli
Ultimi Tempi e riceve il suo potere da Satana. Egli compie segni e prodigi
menzogneri e fa dell'inganno e dell'iniquità la base del suo dominio
(2Tess 2,7-10). Durante il suo Ritorno per il Rapimento dei suoi il Signore lo
uccide con il soffio della sua bocca, infliggendogli un colpo mortale con la
spada affilata che esce dalla sua bocca..
o In Apoc 13,1 poi Satana risuscita dai morti
questo essere umano che è stato ucciso e lo dota di tutta la sua potenza e la
sua forza, e gli dà persino il suo trono (Apoc 13,2). Questo demone eserciterà
il dominio assoluto sulla terra e farà uccidere tutti coloro
che non lo adoreranno (Apoc 13,15). Ecco questo è il secondo, l'Anticristo
demoniaco, la bestia che viene dal mare, come lo descrive Giovanni in Apoc 13.
Lui e gli eserciti alleati dei suoi re di tutto il mondo, sono sconfitti dal
Figlio di Dio e dal suo esercito celeste nella battaglia di Harmagedon
(Apoc 19). Mentre il popolo che ha combattuto per la bestia in questa battaglia
sarà ucciso con la spada che esce dalla bocca del Figlio di Dio, la bestia,
l'Anticristo demoniaco, insieme al falso profeta, saranno abbandonati alla
seconda morte e gettati vivi nel lago di fuoco.
(Vedi anche la Tabella seguente: "La
Grande Tribolazione – cronologia degli eventi.")
Come si può vedere dal contesto di questi passaggi biblici,
Satana cerca qui di imitare la morte e la risurrezione di Gesù (Lutero
descriveva Satana come la "scimmia di Dio"), e l'Anticristo demoniaco, con il
suo potere straordinario e la sua capacità di compiere prodigi, cercherà di
imitare i miracoli del Signore. È quindi ovvio partire dal presupposto che egli
si spaccerà per il "vero" Messia e presenterà il vero Figlio di Dio, Nostro
Signore Gesù Cristo – come gli ebrei da duemila anni – come un impostore e un
ciarlatano.
Colui che nega che Gesù è il Cristo è il Anticristo.
1Gio 2,22 Chi è il bugiardo se non colui che nega
che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio.
1Gio 2,22;
Le varie affermazioni successive a questo passo di Apoc 13
mostrano anche che con questi inganni egli avrà successo in tutto il mondo:
- tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla
bestia. (Apoc 13,3)
- e adorarono il dragone perché aveva dato il potere
alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può
combattere contro di lei? (Apoc 13,4)
- l’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui
nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita
dell’Agnello che è stato immolato. (Apoc 13,8)
Pertanto, la maggior parte degli uomini sulla terra gli crederà.
Adoreranno Satana, l'Anticristo e la sua immagine, e metteranno il nome della
bestia o il numero del suo nome come marchio sulla mano destra e sulla fronte
(Apoc 13,16-17).
DA DOVE |
C H I |
C O M E |
C H E C O S A |
D O V E |
|||||||||||||||
In cielo |
dragone serpente |
grande, rosso |
sette teste |
dieci corna |
Apoc 12:3-4; |
||||||||||||||
Diavolo, Satana |
coda trascinava 1/3 delle stelle |
con sette teste |
|||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile a un leone |
Dan 7:4; |
|||||||||||||||
ali di aquila |
|||||||||||||||||||
le furono strappate le ali |
|||||||||||||||||||
fu fatta stare ritta sui due piedi |
|||||||||||||||||||
come un uomo con un cuore d'uomo |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile ad un orso |
Dan 7:5; |
|||||||||||||||
si alzava su di un lato |
|||||||||||||||||||
e aveva tre costole in bocca |
|||||||||||||||||||
"Levati, mangia molta carne" |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile a un leopardo |
Dan 7:6; |
|||||||||||||||
quattro ali di uccello |
|||||||||||||||||||
aveva quattro teste |
|||||||||||||||||||
le fu dato il dominio |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
spaventevole, terribile e |
<- |
aveva dieci corna |
Dan 7:7-25; |
||||||||||||||
traordinariamente forte |
piccolo corno tre corna divelte |
||||||||||||||||||
essa aveva grandi denti di ferro |
occhi simili a occhi di uomo |
||||||||||||||||||
divorava, stritolava e calpestava |
bocca proferiva grandi cose |
-> |
|||||||||||||||||
diversa da tutte le bestie precedenti |
bestemmia contro Dio |
-> |
|||||||||||||||||
vincerà i santi |
-> |
||||||||||||||||||
regna sui popoli 3 tempi e 1/2 |
-> |
||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
--> |
simile a un leopardo |
--> |
dieci corna con dieci diademi |
sette teste con |
Apoc 13:1-8; |
||||||||||||
-> |
piedi erano come quelli dell'orso |
potestà di operare per 42 mesi |
<- |
nomi di bestemmia |
|||||||||||||||
--> |
la sua bocca come quella del leone |
vincerà i santi |
<- |
||||||||||||||||
V |
--> |
potenza, trono e l'autorità del dragone |
bestemmia contro Dio |
<- |
|||||||||||||||
la bocca proferiva cose grandi |
<- |
||||||||||||||||||
V |
V |
||||||||||||||||||
Nel deserto |
bestia (Satana) |
di colore scarlatto piena di nomi di bestemmia, la Babilonia la grande sedeva sopra. La bestia era e non è più e salirà dall'abisso e andrà in perdizione, è anch'essa un ottavo re viene dai sette. |
sette teste sono sette monti / re, cinque sono caduti uno è, l'altro non è ancora venuto quando verrà dovrà durare poco La bestia viene da essi. |
dieci corna dieci re riceveranno potestà per un'ora insieme alla bestia e daranno la potenza ed autorità alla bestia. E combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà Essi bruceranno la meretrice col fuoco |
Apoc 17:3-16; |
||||||||||||||
__________ |
__ |
_____ |
__ |
__ |
__ |
__ |
___ |
_____________________________ |
___ |
_________________________ |
___ |
__ |
__ |
__ |
__ |
____________________ |
________________ |
________________ |
____________ |
Infine, l'affermazione in Apoc 13,18: "Qui sta la sapienza. Chi
ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il
suo numero è seicentosessantasei" sarà certamente un indizio importante per i
fedeli nel prossimo regno dell'Anticristo, per poter identificare il più grande
impostore di tutti i tempi.
Ma come giustamente afferma Barney Blankenship già all'inizio del suo
commento sul "numero" (il nome) della bestia (l'Anticristo):
“Pertanto, il ‘risultato complessivo del numero 666’
della Bestia comprende sia il numero della Bestia che il numero dell'Anticristo
umano - e i due diventano uno.”
Quindi questa osservazione di Giovanni in Apoc 13,18 può essere
un utile punto di riferimento anche per noi oggi, per riconoscere la doppia
esistenza dell'Anticristo. Prima uomo, ucciso dal Figlio di Dio alla sua seconda
venuta, poi demonio, dopo il suo risveglio da parte di Satana. Ma in particolare
l'imitazione della morte e della risurrezione del Figlio di Dio allo scopo di
spacciarsi per il "Messia", può essere smascherata come un diabolico inganno.
Ora, sebbene a livello mondiale e da secoli si era d’accordo sul fatto che
entrambi i testi – 2Tess 2,1-12 e Apoc 13,1-14 – si riferissero
all'Anticristo, è anche vero il fatto che sono state prese in considerazione
piuttosto le similitudini ma evidentemente mai le differenze tra i due passaggi.
La conseguenza è stata che gli esegeti hanno sempre avuto difficoltà a riferire
queste diverse corrispondenze a una stessa persona, perché - come dimostra
l'analisi di cui sopra - in realtà non si tratta di una, ma di due persone.
Quindi, se ora siamo riusciti, nell'analisi di cui sopra, a
riconoscere e a spiegare i retroscena di questi due testi, questo metodo può
forse aiutarci anche a comprendere le affermazioni sull'Anticristo nell'Antico
Testamento. Ci occupiamo qui del capitolo 2 e dei capitoli da 7 a 12 del libro
del profeta Daniele. Alcune di queste profezie sono giustamente riferite al re
siriano e oppressore di Israele, Antioco IV Epifane (215-163 a.C.),
ma altre vi si riferiscono ignorando il contesto biblico e storico. Quindi,
per separare qui il grano dalla pula, diamo un breve sguardo alle affermazioni
nei singoli passaggi.
Prima di tutto, prendiamo in considerazione Dan 8,9-14:
Gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario.
Dan 8,9 Da uno di essi uscì un piccolo
corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell’oriente e
del paese splendido. 8,10 Crebbe fino a raggiungere l’esercito del
cielo; fece cadere a terra una parte di quell’esercito e delle stelle, e le
calpestò. 8,11 Si innalzò fino al capo di quell’esercito, gli tolse il
sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. 8,12
Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa
dell’iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue
imprese. 8,13 Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a
quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano,
dell’iniquità devastatrice, del luogo santo e dell’esercito abbandonati per
essere calpestati?» 8,14 Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere e
mattine; poi il santuario sarà purificato". Dan 8, 9-14;
Il motivo per cui alcuni esegeti riferiscono questo testo
all'Anticristo è naturalmente Dan 8,11-13. La somiglianza di queste affermazioni
con quelle di Dan 7,25; 11,31 e 12,11 è evidente, soprattutto perché queste
ultime profezie - come vedremo più avanti – a differenza di questo testo in
Dan 8, si riferiscono realmente all'Anticristo. Qui, però, in Dan 8,9-14,
abbiamo chiaramente a che fare con il re siriano Antioco IV Epifane. La prova di ciò è
la spiegazione che l’angelo dà a Daniele dal versetto Dan 8,20 in poi: il
montone con due corna è il re di Media e di Persia. Il capro irsuto è il re
della Grecia e il suo grande corno è Alessandro Magno. Le quattro corna/re
successivi sono i regni diadochiani e il corno singolo che è cresciuto da uno
delle corna (Seleuco) è Antioco IV Epifane, uno dei successori di Seleuco.
Considerando che in Daniele abbiamo altri tre capitoli con profezie
sull'Anticristo, qui non dobbiamo per forza dare un’interpretazione diversa a
queste affermazioni. Tanto più che la spiegazione dell'angelo rivela chiaramente
l'identità di Antioco.
Prima di arrivare a Dan 7 e al sogno di Daniele delle quattro grandi bestie
venute dal mare, diamo un breve sguardo a Dan 2, dove Daniele, con l'aiuto di
Dio, ha saputo interpretare in modo eccellente il sogno di Nabucodonosor.
Ed ecco una grande statua; questa statua, immensa e d’uno splendore straordinario.
Dan 2,31 Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande
statua; questa statua, immensa e d’uno splendore straordinario, si ergeva
davanti a te, e il suo aspetto era terribile. 2,32 La testa di questa
statua era d’oro puro; il suo petto e le sue braccia erano d’argento; il suo
ventre e le sue cosce di bronzo; 2,33 le sue gambe, di ferro; i
suoi piedi, in parte di ferro e in parte d’argilla. 2,34 Mentre
guardavi, una pietra si staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i
piedi di ferro e d’argilla della statua e li frantumò. 2,35 Allora si
frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero
come la pula sulle aie d’estate. Il vento li portò via e non se ne
trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un
gran monte che riempì tutta la terra. Dan 2,31-35;
Come si può desumere anche dall'interpretazione di Daniele di
questo sogno in Dan 2,37-45, Nabucodonosor ricevette in questo sogno una
profezia degli imperi mondiali che sarebbero sorti dopo di lui. La testa d'oro è
il regno di Nabucodonosor, cioè Babilonia. Il petto e le braccia d'argento
rappresentano l'impero medo-persiano, che ha sostituito Babilonia con la sua
potenza. Il ventre e le cosce di bronzo rappresentano la Grecia, i cui eserciti
sotto Alessandro Magno sconfissero i Persiani, facendo della Grecia una potenza
mondiale. E infine, le gambe di ferro rappresentano l'impero romano, che nel 201
a.C. sottrasse il dominio del mondo ai greci.
(Vedi anche discorso 98: "Il
quinto regno del sogno di Nabucodonosor: America?")
I piedi e le dita dei piedi, in parte di ferro e in parte di argilla, sono ora un regno diviso, ovvero il "regno dei piedi" e il "regno delle dita dei piedi".
Come i piedi e le dita, in parte d’argilla da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno.
Dan 2,37 Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio del cielo
ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria; 2,38 e ha messo nelle tue mani tutti
i luoghi in cui abitano gli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo,
e ti ha fatto dominare sopra tutti loro: la testa d’oro sei tu. 2,39 Dopo di te
sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che
dominerà sulla terra; 2,40 poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro;
poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto
frantuma, esso spezzerà ogni cosa. 2,41 Come i piedi e le dita, in parte
d’argilla da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel
regno; ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai
visto il ferro mescolato con la fragile argilla. Dan 2,37-41;
E il regno delle dita dei piedi ha un'altra caratteristica specifica rispetto al regno dei piedi: si mescoleranno tra loro tramite matrimonio, ma non si uniranno l'uno all'altro, così come il ferro non si amalgama con l'argilla..
Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile.
Dan 2,42 Come le dita dei piedi erano in
parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in
parte fragile. 2,43 Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla,
perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno
l’uno all’altro, così come il ferro non si amalgama con l’argilla. 2,44
Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai
distrutto e che non cadrà sotto il dominio d’un altro popolo. Spezzerà e
annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre, 2,45 proprio come la
pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento umano, e spezzare il
ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il gran Dio ha fatto conoscere
al re quello che deve avvenire d’ora in poi. Il sogno è vero e sicura è la sua
interpretazione». Dan 2,42-45;
(Vedi anche la Tabella 03: "Gli Imperi
mondiali storici e le loro ripercussioni su Israele.")
Per una chiara panoramica, questi eventi storici e le loro
controparti bibliche sono riassunti nella tabella sottostante, insieme ad altre
profezie riguardanti queste potenze mondiali.
Il regno d’Egitto |
Il regno d’Assiria |
Il regno di Babilonia |
Il regno di Medo-Persia |
Il regno di Grecia |
Il regno Romano |
Il regno dell’Anticristo (La Grande Tribolazione) |
Il Millennio (Il regno della pace) |
L’Ultima Guerra |
||
Apoc 17:9-11 Thutmosis |
Apoc 17:9-11 Assurnasirpal |
Apoc 17:9-11 Nabucodonosor |
Apoc 17:9-11 Cyrus |
Apoc 17:9-11 Alessandro |
Apoc 17:9-11 Augusto |
Apoc 17:8-11 Bestia |
Apoc 20:4-7 Gesù Cristo |
Apoc 17:8-11 Satana/bestia |
||
1° testa / re lui è caduto |
2° testa / re lui è caduto | 3° testa / re lui è caduto |
4° testa / re lui è caduto |
5° testa / re lui è caduto |
6° testa / re lui è |
mare Apoc 13,1 Giudizi dei Sigilli |
7° testa / re lui arriverà |
abisso Apoc 11,7 Giorno del Signor |
8° testa / re lui era il 7° |
|
Apoc 6:2 |
R A |
|||||||||
2Tess 2:3-8 Mat 24:29 Apoc 7:14 |
||||||||||
Ez 31:2-11 |
P I |
Ez 39:1-13 |
Ez 38:1-13 |
|||||||
Isa 10:5-16 |
M E N |
|||||||||
Dan 2:32,37-38 testa d’oro |
Dan 2:32,39 petto, braccia d’argento |
Dan 2:32,39 ventre cosce di bronzo |
Dan 2:33,40 gambe di ferro |
Dan 2:33,41-43 piedi ferro, argilla |
T O |
Dan 2:42,44 dita ferro, argilla dieci re |
Dan 2:34-35,44-45 monte non per mano pietra |
|||
Dan 7:4 leone con ali d’aquila | | |
Dan 7:5 orso si alzava su di un lato | |
Dan 7:6 pardo quattro teste | | |
Dan 7:7 bestia terribile denti di ferro 10 corna | |
Dan 7:8 piccolo corno con una bocca di blasfemia | |
Dan 7:11 gettato nel fuoco | |
Dan 7:13-14 Figlio dell’uomo |
||||
V Apoc 13:2 bocca di leone |
V Apoc 13:2 piedi d’orso |
V Apoc 13:2 simile a un leopardo |
V Apoc 13:1 dieci corna |
V Apoc 13:3 ferita a morte ma tornata in vita |
V Apoc 13:4,14 falso profeta; viva nello stagno di fuoco Apoc 19:20 |
Apoc 20:2-6 |
Apoc 20:7-10 |
(Vedi anche il Discorso 13: "A
quali Regni del mondo si riferiscono le 7(8) Teste/Re in Apoc 17?")
(Vedi anche il Discorso 98: "Il
quinto regno nel sogno di Nabucodonosor: America?")
Come si può vedere dalla rappresentazione sopra riportata delle
affermazioni di Daniele 2, l'interpretazione del sogno di Nabucodonosor non ci
mostra solo quattro potenze mondiali, come alcuni suppongono, ma un totale di
sei. Sebbene le gambe di ferro siano esplicitamente menzionate da Daniele come
"quarto regno", spesso ci si lascia sfuggire che egli interpreta anche i piedi e
le dita dei piedi come quinto regno a sé stante - la potenza mondiale
dell'Anticristo (Dan 2,41). All'interno di questo regno dei piedi, però, anche
le dita dei piedi sono poi presentate in Dan 2,42 di nuovo come un regno a sé
stante (il sesto), che in parte sarà forte e in parte fragile. E anche la
pietra, "che si staccò, ma non spinta da una mano", è descritta in Dan 2,44 come
un regno – il Regno Millenario della Pace del Figlio di Dio sulla terra – che
"durerà per sempre" (per l'interpretazione dei diversi metalli si veda il
Discorso 13).
(Vedi anche Discorso 13: "Quali imperi mondiali
rappresentano le 7 (8) teste/(o re) di Apoc 17?")
Nella tabella sopra riportata abbiamo ora una panoramica molto
chiara del nostro argomento e una base per l'interpretazione dei successivi
passaggi di Daniele. E qui passiamo ad analizzare prima Dan 7 e il sogno di
Daniele delle quattro grandi bestie emerse dal mare:
Quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall’altra.
Dan 7,1 Nel primo anno di Baldassar, re di
Babilonia, Daniele fece un sogno, mentre era a letto, ed ebbe delle visioni
nella sua mente. Poi scrisse il sogno e ne fece il racconto. 7,2 Daniele disse:
«Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar Grande i
quattro venti del cielo. 7,3 Quattro grandi bestie salirono dal mare,
una diversa dall’altra. 7,4 La prima era simile a un leone e
aveva ali d’aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali;
fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo e le fu dato un
cuore umano. 7,5 Poi vidi una seconda bestia, simile a un orso;
essa stava eretta sopra un fianco, teneva tre costole in bocca fra i denti e le
fu detto: "Àlzati, mangia molta carne!" 7,6 Dopo questo, io guardavo e
vidi un’altra bestia simile a un leopardo con quattro ali d’uccello sul dorso;
aveva quattro teste e le fu dato il dominio. 7,7 Io continuavo a
guardare le visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventosa, terribile,
straordinariamente forte. Aveva grossi denti di ferro; divorava, sbranava e
stritolava con le zampe ciò che restava; era diversa da tutte le bestie
precedenti e aveva dieci corni. Dan 7,1-7;
Come si può vedere nell'interpretazione di questo sogno, da
Dan 7,17 in poi, Daniele scorge anche in questa visione i futuri imperi
mondiali. Il leone è Babilonia e Nabucodonosor, che a causa della sua arroganza
fu allontanato dagli uomini da Dio per sette anni e costretto a vivere come una
bestia nel deserto. Ma poi è stato riportato indietro da Dio e "fu fatto stare
in piedi come un uomo e gli fu dato un cuore umano". L'orso rappresenta l'impero
medo-persiano storicamente successivo, mentre la pantera veloce (leopardo)
simboleggia la Grecia e Alessandro Magno, che conquistò le terre del suo impero
in brevissimo tempo. E anche qui riconosciamo le quattro teste (re) degli imperi
diadochiani. Dopo che la Grecia fu sostituita dai Romani nella storia, la quarta
bestia si presenta come l'impero romano, che equipaggiava le sue legioni con
pettorali corazzati, elmi e scudi di bronzo e ferro e governava le terre
conquistate con mano pesante.
E poi Daniele arriva a parlare anche qui di un impero successivo all'impero
romano, come lo furono i piedi nella statua nel sogno di Nabucodonosor. È un
piccolo corno, che si presenta come l'undicesimo corno accanto alle dieci corna
della quarta bestia e che ha strappato via tre delle altre corna.
Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro piccolo corno
Dan 7,8 Stavo osservando queste corna,
quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro piccolo corno davanti al
quale tre delle prime corna furono divelte. Quel corno aveva occhi simili a
quelli di un uomo e una bocca che pronunciava parole arroganti. 7,9 Io
continuai a guardare e vidi collocare dei troni, e un vegliardo sedersi.
La sua veste era bianca come la neve e icapelli del suo capo erano simili a lana
pura; fiamme di fuoco erano il suo trono, che aveva ruote di fuoco ardente. 7,10
Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo
servivano, diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i
libri furono aperti. 7,11 Io guardavo ancora, a motivo delle parole
arroganti che il corno pronunciava; guardai fino a quando la bestia fu
uccisa e il suo corpo distrutto, gettato nel fuoco per essere arso.
7,12 Le altre bestie furono private del loro potere; ma fu loro concesso un
prolungamento di vita per un tempo determinato. 7,13 Io guardavo, nelle visioni
notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d’uomo;
egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; 7,14 gli furono dati
dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo
servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è
un regno che non sarà distrutto. Dan 7, 8-14;
All'inizio di questo Discorso abbiamo stabilito che secondo la Scrittura ci sono evidentemente due Anticristo: "l'uomo del peccato", che Paolo profetizza in 2Tess 2,1-11, e ‘la bestia che viene dal mare', che Giovanni osserva nella sua visione in Apoc 13,1-14. Ora nel nostro tentativo di associare anche le profezie di Daniele riguardanti l'Anticristo a una di queste due affermazioni bibliche, troviamo un grande aiuto nella cronologia del testo di cui sopra. Come abbiamo visto più sopra, la bestia che viene dal mare in Apoc 13, secondo le affermazioni riportate in Apoc 19,20, trova la sua fine immediatamente prima del giudizio in cielo (Apoc 20,4), e successivamente si instaura il Regno Millenario della Pace del Figlio di Dio, in cui i martiri della Prima Risurrezione saranno sacerdoti e re. E proprio la stessa sequenza si trova anche qui nel testo di Dan 7,8-14 e nella sua interpretazione presente in Dan 7,23-27.
Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo.
Dan 7,23 Ed egli mi disse: "La quarta bestia è un
quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra,
la calpesterà e la frantumerà. 7,24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno
da questo regno; e dopo quelli, sorgerà un altro re, che sarà diverso
dai precedenti e abbatterà tre re. 7,25 Egli parlerà contro
l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo, e si proporrà di mutare
i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo,
dei tempi e la metà d’un tempo. 7,26 Poi si terrà il giudizio e gli sarà
tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre. 7,27
Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli
saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno,
e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno". Dan 7,23-27;
Nella seguente tabella vogliamo confrontare questi e altri
parallelismi tra Dan 7,20-27 e Apoc 13,1-7 e 19,20 e 20,4:
La bestia dal mare. | |||
Daniele 7,20-27 | Apocalisse 13,1-7; 19,20; 20,4 | ||
dieci corna | Dan 7,20.24 | dieci corna con dieci corone | Apoc 13,1 |
la sua bocca proferiva parole arroganti | Dan 7,20 | la sua bocca proferiva parole arroganti | Apoc 13,5 |
Egli parlerà contro l’Altissimo | Dan 7,25 | Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio | Apoc 13,6 |
ha il sopravvento sui santi | Dan 7,21.25 | Le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli | Apoc 13,7 |
Egli domina i popoli tre tempi e mezzo | Dan 7,25 | Le fu dato potere di agire per 42 mesi | Apoc 13,5 |
Poi si terrà il giudizio | Dan 7,10.26 | ai seduti fu dato il giudizio | Apoc 20,4 |
il suo corpo fu gettato nel fuoco | Dan 7,11.26 | Le fu gettata nello stagno di fuoco e di zolfo | Apoc 19,20 |
i santi ebbero il regno | Dan 7,22.27 | Essi regnarono con Cristo per mille anni | Apoc 20,4 |
(Vedi anche la Tabella sopra: "L’Anticristo,
la "Regina" nella scacchiera del diavolo.")
Sulla base di questo confronto possiamo supporre con ogni
probabilità che il testo in Dan 7 corrisponda a quello di Apoc 13 e che il
piccolo corno della quarta bestia in Daniele si possa quindi associare alla
bestia che viene dal mare nell'Apocalisse di Giovanni, cioè all'Anticristo
demoniaco.
Questo ci porta alla seconda profezia dell'Anticristo in
Daniele, presente in Dan 11 e 12. Si tratta della nota "Rivelazione dal libro
della verità", che molti teologi ed esegeti, per la sua sorprendente concordanza
con gli eventi storici, considerano vaticinia ex eventu, cioè una documentazione
contemporanea di questi eventi, che poi è stata postdatata. In che modo
esattamente queste profezie si siano avverate si può vedere nella
rappresentazione dettagliata della Tabella 04 (vedi link sotto). Pertanto, in
questa sede sono riportate solo le affermazioni più importanti di questo testo.
(Vedi anche la Tabella 04: "La Rivelazione
dal Libro della Verità (Dan 11,1-45; 12,1-13).")
Come negli altri tre testi di Daniele, precisamente nel sogno di
Nabucodonosor in Dan 2, nel sogno di Daniele in Dan 7 e nella visione di Daniele
in Dan 8, anche in Dan 11 troviamo all'inizio le profezie relative alla Persia e
alla Grecia. Però poi gli eventi si concentrano sul "re del nord" e sul "re del
sud". Come si può vedere nella Tabella 04, si fa riferimento ogni volta a sette
governanti, dei quali i primi sei provengono dalla Grecia (re del nord) e
dall'Egitto (re del sud). Sebbene il sesto re del nord sia interpretato come
Antioco IV Epifane sulla base di fatti storici, alcuni esegeti vedono già qui
una prefigurazione dell'Anticristo. Il settimo e ultimo re rispettivamente del
sud e del nord si presentano da Dan 11,40 in poi, e qui il settimo re del nord
viene interpretato dalla maggior parte degli esegeti come l'Anticristo.
Ma per il momento non è questo testo che ci interessa maggiormente in relazione
al nostro tema. Questa rivelazione, che Daniele ha ricevuto dall'angelo
Gabriele, in realtà inizia già nel capitolo 9. Lì si dice che Daniele abbia
letto delle 70 settimane destinate al suo popolo nel libro del profeta Geremia
(Ger 25) e abbia rivolto una preghiera penitenziale per il suo popolo al Signore
suo Dio, chiedendo perdono per Israele. Qui apparve l'angelo Gabriele e gli
diede una spiegazione circa le settanta settimane. Infine, Daniele, in Dan 9,26,
parla di un "capo che verrà" che distruggerà la città e il santuario. La maggior
parte degli esegeti identifica questo capo con Tito, che nell'anno 70 attaccò
Gerusalemme con le sue truppe romane, mentre – contro l’ordine esplicito di Tito
- veniva distrutto anche il tempio dai furiosi soldati.
Ma poi Gabriel parla chiaramente di qualcun altro quando dice:
In mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta;
Dan 9,27 Egli stabilirà un patto con molti, per una
settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta;
sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore
commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è
decretata, non piombi sul devastatore"». Dan 9,27;
Qui è molto difficile capire il significato del testo originale nella seconda parte di questo versetto, e quindi troviamo anche diverse varianti di traduzione. In particolare, la traduzione di Lutero: "E nel santuario ci sarà un’immagine di orrore che causerà la desolazione" è molto più probabilmente un'interpretazione di Apoc 13,14. Tutti i passi paralleli parlano solo di "abominazione della desolazione" (Dan 11,31; 12,11; Mat 24,15; Mar 13,14) e mai di una "immagine" che Lutero evidentemente ha "preso in prestito" da Apoc 13,14. Ma ciò che ci interessa qui è la relazione di questo testo con la dichiarazione di Dan 12,11:
Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l’abominazione della desolazione.
Dan 12,11 Dal momento in cui sarà abolito
il sacrificio quotidiano e sarà rizzata l’abominazione della desolazione,
passeranno milleduecentonovanta giorni. Dan 12,11;
L’angelo che ha riferito a Daniele questa rivelazione dal "libro
della verità" (Dan 10,21) in Dan 11 e 12 non si è rivelato per nome,
ma la conclusione suggerisce che – proprio come in Dan 8,10 e 9,24 –
anche qui era Gabriele a cui Dio ha affidato il compito di dare chiarimenti a Daniele.
E se ora diamo un'occhiata ai due testi di cui sopra, possiamo riconoscere –
nonostante tutti i problemi di traduzione – una sostanziale affinità. Vale a
dire l’indicazione che il regolare sacrificio da compiere sull’altare
obbligatoriamente due volte al giorno secondo la fede mosaica (Es 29,38), è
stato abolito.
E troviamo proprio questa affermazione nella parte principale di questa
rivelazione, in Dan 11,31:
Per suo ordine, delle truppe opprimeranno il sacrificio quotidiano.
Dan 11,31 Per suo ordine, delle truppe si
presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il
sacrificio quotidiano e vi collocheranno l’abominazione della desolazione.
Dan 11,31;
Da ciò possiamo ora dedurre quanto segue: osservando i capitoli
dal 9 al 12 del libro di Daniele, possiamo vedere che il testo di cui sopra, in
Dan 9,27, è evidentemente un'anticipazione della vera e propria rivelazione in
Dan 11,31, mentre l'angelo in Dan 12,11 dà successivamente a Daniele
un'indicazione temporale della durata della Tribolazione degli Ultimi Tempi. Quindi
Dan 9,27 è per così dire una "prefazione" e Dan 12,11 un "epilogo"
dell'affermazione principale in Dan 11,31, che si trova nel mezzo. E tra questi
ultimi due versetti si trova un altro parallelismo nel contenuto: contemporaneamente
all’abolizione del regolare sacrificio, viene istituito anche l'abominazione della
desolazione. Ancor di più, come si dice in Dan 1211, il sacrificio regolare viene
abolito proprio per istituire l'abominazione della desolazione.
E come se non ci fossero abbastanza paralleli, nel Nuovo Testamento abbiamo un
quarto parallelo, probabilmente il più importante per noi. Nel suo discorso
sugli Ultimi Tempi, in Mat 24, anche il Signore menziona questa abominazione
della desolazione.
Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, posta in luogo santo.
Mt 24,15 Quando dunque vedrete
l’abominazione della desolazione, della quale ha
parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo
(chi legge faccia attenzione!). Mat 24,15;
E in questo contesto fa anche esplicito riferimento alle
affermazioni del libro di Daniele e invita i lettori di questa rivelazione di
Daniele di fare attenzione durante la lettura. Ma questa affermazione del Nuovo
Testamento dà ai passi di Daniele di cui sopra un significato sostanzialmente
più concreto. Da un lato, per i cristiani credenti il discorso di una vaticinia
ex eventu è finalmente risolto. Il Signore non farà riferimento a
dichiarazioni che sono state anticipate con l'intento di ingannare. Inoltre, ciò
confuta chiaramente anche l’interpretazione che il testo di Dan 11,29-39, in cui
è incorporata l'affermazione di Dan 11,31 di cui sopra, debba essere
esclusivamente riferita ad Antioco IV Epifane. Antioco visse circa 160 anni
prima della nascita del Signore, quindi perché il Signore avrebbe dovuto mettere
in guardia i discepoli di eventi futuri che erano già accaduti 160 anni prima? E
infine il riferimento a Daniele non avviene in un contesto qualsiasi, bensì nel
contesto del discorso del Signore degli Ultimi Tempi. E a conferma
dell'importanza e della coerenza di queste affermazioni dell'Antico e del Nuovo
Testamento, abbiamo proprio in questi due testi - Daniele 12 e Matteo 24 - altre
due affermazioni quasi identiche:
Vi sarà un tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo
Dan 12,1 «In quel tempo sorgerà Michele, il grande
capo, il difensore dei figli del tuo popolo; vi sarà un tempo di
angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo;
e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che saranno
trovati iscritti nel libro. Dan 12,1;
Perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà.
Mt 24,21 Perché allora vi sarà una
grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né
mai più vi sarà. Mat 24,21;
Sia l'angelo in Daniele che il Signore nel suo discorso degli
Ultimi Tempi parlano di un’angoscia/tribolazione come non ce ne fu mai, e che si verificherà
in questo futuro prossimo. Questa è la Grande Tribolazione, rispetto alla quale
ora riconosciamo con Daniele una profezia anche nell'Antico Testamento.
Riassumendo, nei testi di Dan 11 e 12 da un lato e di Matteo capitolo 24
dall'altro abbiamo le seguenti affinità:
Durante questo periodo (nella metà della settantesima settimana)
- sarà abolito il regolare sacrificio (macellazione e offerta di cibo) (Dan 9,27; 11,31; 12,11)
- sarà istituito l'abominazione della desolazione (Dan 9,27; 11,31; 12,11; Mat 24,15)
- ci sarà un tempo di angoscia/tribolazione come non ce ne fu mai
(Dan 12,1; Mat 24,21)
Con ciò il riferimento agli Ultimi Tempi è provato anche per
Dan 11 e 12 e quindi possiamo inquadrare anche il testo di Dan 11,40-45 come una
profezia sull'Anticristo - e nello specifico, sull'"uomo del peccato" come lo
chiama Paolo.
Nonostante nell’analisi non è facile riconoscere l’attribuzione delle profezie
di Daniele ai due diversi Anticristi, la vediamo adesso, a posteriori, come
logica conseguenza della loro caratterizzazione nella Scrittura. Come possiamo
vedere sopra - e soprattutto nella Tabella 04 - il primo Anticristo, l'uomo del
peccato o settimo re del nord in Dan 11,40, è un "re". Quindi, un uomo di stato,
un politico, un comandante, o come si vuole chiamarlo. Egli dichiara guerra
contro tutti i paesi e "entrerà nei paesi invadendoli e passerà oltre"
(Dan 11,40). Egli partirà per distruggere e disperdere molti (Dan 11,44). Questa
descrizione ricorda un po' Alessandro Magno, che nel giro di due anni conquistò
la costa orientale del Mediterraneo e sconfisse i Persiani in tre battaglie. O
anche Hitler, che nei primi due anni della seconda guerra mondiale travolse e
occupò i paesi dell'Europa centrale, sottomettendo un paese dopo l'altro.
iI re del settentrione gli piomberà addosso come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nei paesi invadendoli e passerà oltre.
Dan 11,40 Al tempo della fine, il re del
mezzogiorno si scontrerà con lui; il re del settentrione gli piomberà
addosso come la tempesta, con carri e cavalieri e con molte navi; entrerà nei
paesi invadendoli e passerà oltre. 11,41 Entrerà pure nel paese
splendido e molti soccomberanno; ma Edom, Moab e la parte principale dei figli
di Ammon scamperanno dalle sue mani. 11,42 Egli stenderà la mano anche su
diversi paesi, neppure l'Egitto scamperà. 11,43 S'impadronirà dei tesori d'oro e
d'argento e di tutte le cose preziose dell'Egitto. I Libi e gli Etiopi saranno
al suo sèguito. 11,44 Ma notizie dall'oriente e dal settentrione lo
spaventeranno ed egli partirà con gran furore, per distruggere e disperdere
molti. 11,45 Pianterà la tenda reale fra il mare e il bel monte santo;
poi giungerà alla sua fine e nessuno gli darà aiuto. Dan 11,40-45;
Grazie a questi grandi successi del primo Anticristo - successi
raggiunti grazie al sostegno di Satana - egli si siederà nel tempio di Dio e si
spaccerà per "Dio" (2Tess 2,4). Ma proprio i suoi miracoli sono "prodigi
bugiardi", come scrive Paolo (2Tess 2,9). Non sono quindi di miracoli di Dio,
come li ha fatti il Signore durante la sua vita, ma ottimi giochi di prestigio.
Cioè prodigi bugiardi.
Con il secondo Anticristo, la bestia che viene dal mare, riconosciamo concetti
molto diversi. Egli viene risuscitato dai morti (dal mare) da Satana, e riceve
tutta la potenza e l'autorità, e persino il trono di Satana (Apoc 13,2). Anche a
lui fu "data autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione" (Apoc 13,7),
ma il contesto chiarisce che non si tratta di un’autorità militare.
Le fu pure dato di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione.
Apoc 13,7 Le fu pure dato di far guerra ai
santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e
nazione. 13,8 L'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi
non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello
che è stato immolato. Apoc 13,7-8;
Egli non dirige eserciti e non combatte battaglie. Addirittura,
per l'unica battaglia che è costretto a combattere, perché gli è stata imposta
da Dio – la battaglia di Harmagedon – deve manipolare con l’aiuto degli spiriti
(immondi) i dieci re alleati della terra, affinché combattano per lui con i loro
eserciti (Apoc 16,13-14). La sua potenza è di natura spirituale. Egli domina le
persone e non le nazioni. Anche lui si spaccia per "Dio", e così avrà assoluto
successo. “L'adoreranno tutti gli abitanti della terra” (Apoc 13,8).
E i suoi miracoli sono sì miracoli del male, ma in realtà sono le forze
spirituali e demoniache, che gli permettono di farli. Possiamo riconoscere tutta
la terribile dimensione di questa soprannaturale potenza spirituale, se
consideriamo le conseguenze del "combattimento contro il nemico", come riportato
in Apoc 13,15: "Le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia
affinché l'immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non
adorassero l'immagine della bestia." Quindi, non servono documenti, testimoni o
prove. Questa "immagine della bestia" controlla chiaramente lo spirito di ogni
essere umano. E chiunque respinge la bestia nel suo spirito e non è disposto ad
adorarla viene automaticamente ucciso – probabilmente anche attraverso l’azione
dello spirito. Qui è impossibile fuggire. Così va intesa anche l'affermazione
relativa alla Prima Risurrezione, in Apoc 20,4, – dove tutti "quelli che non
avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano" sono descritti come
decapitati. Sono stati tutti uccisi e sono quindi martiri, dato
che solo i martiri rivivono alla Prima Risurrezione.
Come possiamo dunque vedere qui sopra, nell'Apocalisse abbiamo una grande
quantità di informazioni sul secondo Anticristo demoniaco (bestia che viene del
mare). Vedendo che l'Apocalisse in particolare ci offre una panoramica
relativamente completa di tutti gli eventi degli Ultimi Tempi, è abbastanza
sorprendente che non ci siano dichiarazioni sul primo Anticristo, cioè l'uomo
del peccato, o secondo Dan 11,40 il settimo re. Ma se ci riferiamo al discorso
degli Ultimi Tempi del Signore, che, come abbiamo visto sopra, accoglie questo
argomento con la sua affermazione in Mat 24,15 e il parallelo in Dan 11,31,
possiamo riscontrare ulteriori parallelismi tra Mat 24 e Apoc 6 e 7.
Quando sopra il Signore parla, in Mat 24,21, della Grande Tribolazione, questo
non solo ha un parallelo in Dan 12,1, ma troviamo un importante riferimento a
questa Grande Tribolazione anche nell'Apocalisse, in Apoc 7,14:
Quelli che vengono dalla grande tribolazione stavano in
piedi davanti al trono.
Apoc 7,9 Dopo queste cose guardai e vidi una
folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni,
tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti
all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. 7,10 E
gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede
sul trono, e all’Agnello». 7,11 E tutti gli angeli erano in piedi intorno al
trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la
faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: 7,12 «Amen! Al nostro
Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la
forza, nei secoli dei secoli! Amen».
7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi sono queste
persone vestite di bianco e da dove sono venute?» 7,14 Io gli risposi: «Signor
mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande
tribolazione. Essi hanno lavato le loro
vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 7,15 Perciò sono davanti
al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede
sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16 Non avranno più fame e non
avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 7,17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li
guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai
loro occhi». Apoc 7, 9-17;
Dato che questa grande moltitudine da tutte le nazioni, tribù,
popoli e lingue (cioè la comunità Cristiana) si trova già davanti al trono in
cielo, significa che in questo momento la tribulazione di quei giorni è già giunta
al termine, come il Signore in Mat 24,29 ha menzionato:
Ora, subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo.
Mat 24,29 »Ora, subito dopo la tribulazione
di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le
stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
24,30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’ uomo; e tutte
le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’ uomo
venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria. 24,31 Ed
egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi
raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei
cieli all’ altra. Mat 24,29-31;
Questo parallelismo delle affermazioni tra il discorso degli Ultimi Tempi del Signore in Mat 24 e Apoc 6 e 7 può essere fatto risalire anche fino al “principio di dolori” in Mat 24,8 e al cavaliere sul cavallo bianco in Apoc 6,2 (vedi Discorso 05).
(Vedi anche Discorso 05: "Il parallelismo
degli eventi in Mat 24 e Apoc 6 e 7." [non ancora
disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi
in inglese])
Un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere.
Apoc 6,1 Poi, quando l’Agnello aprì uno dei sette
sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce
come di tuono: «Vieni». 6,2 Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che
lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da
vincitore, e per vincere. Apoc 6, 1- 2;
E a quanto pare, abbiamo qui il settimo re che stavamo cercando
in Dan 11,40, che vince tutte le battaglie, e che "entrerà nei paesi invadendoli
e passerà oltre". È il cavaliere sul cavallo bianco che si scatenerà
sull'umanità al primo Sigillo. Come possiamo ora vedere dagli eventi che
seguono, le conseguenze sono devastanti:
Un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri.
Apoc 6,3 Quando l’Agnello aprì il secondo
sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni». 6,4 E venne fuori
un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere
la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli
fu data una grande spada. Apoc 6, 3- 4;
E il testo parallelo a questo in Mat 24,6-7:
Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno.
Mt 24,6 Voi udrete parlare di guerre e di rumori di
guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non
sarà ancora la fine. 24,7 Perché insorgerà nazione contro nazione e
regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; Mat 24, 6- 7;
Quando la pace verrà tolta dalla terra, quando una nazione
insorgerà contro l'altra e gli uomini si uccideranno gli uni gli altri, sarà una
guerra mondiale di natura speciale. È l'inizio della Grande Tribolazione, che
sarà caratterizzata da sofferenze causate dall'uomo, guerre, catastrofi
ambientali e carestie.
«Una misura di frumento per un denaro e tre misure d’orzo per un denaro, ma non danneggiare né l’olio né il vino»
Apoc 6,5 Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo,
udii la terza creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo
nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 5,6 E udii come una
voce in mezzo alle quattro creature viventi, che diceva: «Una misura di
frumento per un denaro e tre misure d’orzo per un denaro, ma non danneggiare né
l’olio né il vino». Apoc 6, 5- 6;
A giudicare dai prezzi davvero esorbitanti, riportati qui sopra
in Apoc 6,6, è da presumere che ci sarà un'incredibile penuria di generi
alimentari. E con la raccomandazione rivolta all'angelo di non danneggiare
l'olio e il vino, possiamo concludere che si tratterà di una catastrofe causata
dalla siccità, durante la quale gli ulivi e le viti, tutti e due dalle radici
profonde non subiranno danni così rapidamente come il grano o gli ortaggi.
Questa carestia è annunciata anche in Mat 24,7:
Ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi.
Mt 24,7 Perché insorgerà nazione contro nazione e
regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
Mat 24, 7;
Veniamo poi a conoscenza della dimensione globale di questi
disastri in Apoc 6,7-8:
Quarto sigillo, la spada, la fame e la mortalità uccidono
la quarta parte della terra.
Apoc 6,7 Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo,
udii la voce della quarta creatura vivente che diceva: «Vieni». 6,8 Guardai e
vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte;
e gli veniva dietro l’Ades. Fu loro dato potere sulla quarta parte della terra,
per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità (a causa di
malattia/epidemie) e con le belve della terra. Apoc 6,7-8;
Se la "quarta parte della terra" in Apoc 6,8 si riferisce a un
quarto della popolazione mondiale, significa che circa 1,7 miliardi di persone
in base alla situazione attuale o circa 2 miliardi di persone secondo la stima
della popolazione globale per l'anno 2025, perderanno la vita qui nella Grande
Tribolazione. Una vera catastrofe che il mondo non ha mai visto prima. Un quarto
della popolazione mondiale sarà ucciso da guerre civili globali, in cui si
massacreranno a vicenda - nazione contro (propria) nazione e regno contro
(proprio) regno, e saranno uccise da catastrofi globali dovute a siccità, a
carenza d'acqua e a carestie. Ma tra le vittime non ci sono solo i peccatori, ma
anche molti di quei credenti cristiani che qui sotto, in Apoc 7,16, sono in
vesti bianche davanti al trono di Dio, e dei quali il più anziano dice a
Giovanni che vengono dalla Grande Tribolazione e che ora non avranno più fame e
non avranno più sete, e che non li colpirà più il sole né alcuna arsura.
Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura;
Apoc 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la
parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono
venute?» 7,14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono
quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro
vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 7,15 Perciò sono davanti
al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede
sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16 Non avranno più fame e non
avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 7,17 perché
l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle
acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi». Apoc 7,13-17;
Sembra, però, che le guerre, le catastrofi dovute alla siccità e
le carestie siano innanzitutto lo scenario catastrofico degli Ultimi Tempi,
causato da noi umani stessi. Se poi teniamo conto anche delle conseguenze dei
giudizi dell'Ira di Dio, e soprattutto dell'affermazione sul Giudizio della
sesta tromba in Apoc 9,15, dove si dice che sarà uccisa la "terza parte degli
uomini", nel giro di pochi anni abbiamo un bilancio di vittime di circa 4
miliardi di persone - più della metà della popolazione mondiale.
A tal proposito, lo zoologo dell'Università di Vienna e direttore del Centro di
Ricerca Konrad Lorenz di Grünau, il Prof. Dr. Kurt Kotrschal, ha recentemente
scritto in un articolo: "L'uomo moderno ha probabilmente ragione ad avere più
paura di se stesso, perché ciò che realizziamo oggi riduce il biblico timore
dell'Ira di Dio a una tigre di carta". Come abbiamo visto sopra, la portata del
potenziale distruttivo in entrambi i casi è più o meno la stessa, e la "tigre di
carta" può essere solo un sogno di chi non ha mai studiato veramente una Bibbia.
E contrariamente a quanto pensa evidentemente lo zoologo ed evoluzionista, alla
fine non solo la sete di potere e di profitto degli uomini e lo sfruttamento
selvaggio del nostro pianeta ci si ritorcerà contro, ma l'umanità dovrà
purtroppo anche sopportare l'ira legittima di Dio, che "distrugge quelli che
distruggono la terra" (Apoc 11,18).
Da questa analisi possiamo ora constatare che la Grande Tribolazione ha uno
sfondo completamente diverso da quello che è stato solitamente ipotizzato
finora. La causa di questo errore di valutazione è la mancata distinzione tra i
due Anticristi e le loro rispettive circostanze che li accompagnano.
Un'ulteriore conseguenza è la confusione tra la prima parte della Grande
Tribolazione ("la tribolazione di quei giorni": primo Anticristo, guerre
mondiali, catastrofi climatiche e carestie) con il Giorno del Signore e l'Ira di
Dio (secondo Anticristo, dominio del mondo da parte di forze demoniache). Questo
Giorno dell'Ira di Dio ha il suo culmine nei Giudizi delle Coppe, che vengono
versati sul secondo Anticristo, quello demoniaco, e sui suoi adoratori, e nella
Battaglia di Harmagedon, dove questo demone insieme al suo falso profeta viene
finalmente sconfitto e gettato nello stagno di fuoco.
(Vedi anche la Tabella seguente: "La Grande
Tribolazione – cronologia degli eventi.")
E finalmente un altro malinteso può essere chiarito. Sopra nel
testo tratto da Apoc 7,13-17 si dice che i fedeli ivi menzionati vengono dalla
Grande Tribolazione. Secondo Apoc 7,9 sono "una folla immensa che nessuno poteva
contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue". Essi
provengono da tutte le nazioni e da tutte le lingue, e quindi non possono che
essere i fedeli del Rapimento. Quindi se vengono dalla Grande Tribolazione e ora
stanno in piedi in cielo, davanti al trono di Dio, non possono essere stati
rapiti - come insegna la dottrina del Pre-Rapimento (pretribolazionismo) – prima
della Tribolazione, ma devono essere stati rapiti nel Rapimento inevitabilmente
solo dopo la "tribolazione di quei giorni" alla Seconda Venuta
del Signore(6° sigillo). Ciò è dimostrato anche dal seguente parallelismo tra
Mat 24 e Apoc 6 e 7:
Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si
oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo.
Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei
giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle
cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 Allora
apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della
terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole
del cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli con
gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo
all’altro dei cieli. Mat 24,29-31;
GSubito dopo la Tribolazione di quei giorni il sole si oscurerà,
la luna non darà più il suo splendore e le stelle cadranno dal cielo e le
potenze dei cieli saranno scrollate. Troviamo esattamente questo ordine anche in
Apoc 6,12-14:
Il sole scuro, la luna come sangue e le stelle caddero sulla terra.
Apoc 6,12 Poi vidi quando egli aperse
il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne
nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue; 6,13 e le
stelle del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran
vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. 6,14 Quindi il cielo si ritirò come
una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo
luogo. Apoc 6,12-14;
Anche qui gli astri si oscurano, le stelle cadono sulla terra e
il cielo scompare. Ma la dichiarazione del Signore in Mat 24 si spinge oltre.
Dice che durante questo evento il segno del Figlio dell'uomo apparirà nel cielo;
e allora essi "vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo con
gran potenza e gloria". E nel versetto successivo il Signore diventa ancora più
concreto quando dice:
Mt 24,31 E manderà i suoi angeli con gran
suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo
all’altro dei cieli. Mat 24,31;
Ecco, quindi, dopo la Tribolazione di quei giorni, la Seconda
Venuta del Signore e il Rapimento. Ed è esattamente così che la vede anche Paolo
nella sua seconda Lettera ai Tessalonicesi. Scrive loro in 2Tess 2,1 che non
devono lasciarsi turbare "circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il
nostro incontro con lui".
Quel giorno della rivenuta del Signore non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e l’uomo del peccato, il figlio della perdizione.
2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta
del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi
preghiamo 2,2 di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia
da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come
nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. 2,3 Nessuno vi inganni
in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta
l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della
perdizione, 2,4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto
ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel
tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio. 2Tess 2,1- 4;
Il giorno della venuta del Signore, per riunire i suoi eletti,
non verrà prima dell'apostasia - la Grande Tribolazione - e non prima che l'uomo
del peccato - il primo Anticristo - sia stato manifestato. Come si vede, queste
affermazioni di Paolo sono conformi alle affermazioni del Signore in
Matteo 24,29: "Subito dopo la tribolazione di quei giorni" e alla visione di
Giovanni in Apoc 7,14: "Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione". Così
come qui il più anziano in cielo non avrebbe potuto dire a Giovanni: "Sono
quelli che vengono dalla grande tribolazione", se questi fossero già stati
rapiti prima della Grande Tribolazione, allo stesso modo il Signore, in
relazione alla Grande Tribolazione non avrebbe detto in Mar 13,19-20, che questo
tempo terribile sarebbe stato abbreviato a causa degli eletti, se questi fedeli
non avessero affatto dovuto vivere il periodo della Tribolazione.
A causa dei suoi eletti, egli ha abbreviato quei giorni.
Mat 13,19 Perché quelli saranno giorni di
tale tribolazione, che non ce n’è stata una uguale dal principio del mondo che
Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà. 13,20 Se il Signore non
avesse abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma, a causa dei suoi
eletti, egli ha abbreviato quei giorni. 13,21 Allora, se qualcuno vi
dice: "Il Cristo eccolo qui, eccolo là", non lo credete; 13,22 perché sorgeranno
falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per sedurre, se
fosse possibile, anche gli eletti. 13,23 Ma voi, state attenti; io vi
ho predetto ogni cosa. Mar 13,19-23;
UE con questo torniamo finalmente a quel punto di questo discorso con cui siamo partiti all’inizio:
E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù annienterà con l’apparizione della sua venuta.
2Tess 2,7 Infatti il mistero dell’empietà è già in
atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2,8 E
allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio
della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. 2,9 La
venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni
sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 2,10 con ogni tipo
d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto
il cuore all’amore della verità per essere salvati. 2,11 Perciò Dio manda loro
una potenza d’errore perché credano alla menzogna; 2,12 affinché tutti quelli
che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano
giudicati. 2Tess 2,7-12;
Quindi se il Signore Gesù, alla sua Seconda Venuta, con il
soffio della sua bocca ucciderà il primo Anticristo, l'uomo del peccato,
quell'empio deve prima aver governato il mondo. E poiché Paolo in
2Tess 2,3 scrive che entrambi, sia l'apostasia - la Grande Tribolazione - sia
l'empio giungeranno insieme, ciò conferma anche le affermazioni di Mat 24,29 e
Apoc 7,14, cioè che il Rapimento - e quindi la Seconda Venuta del Signore - avrà
luogo solo dopo la "Tribolazione di quei giorni" e la comparsa del primo Anticristo.
Infine, dovrebbero ora essere elencati i passaggi biblici rilevanti per questa
interpretazione:
La Grande Tribolazione (angoscia, afflizione).La tribolazione di quei giorni, l’apostasia - il primo Anticristo umano (la bestia dal mare, il figlio della perdizione).o Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna
e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi (Apoc 13,1). o Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché
quel giorno (della venuta del Signore) non verrà se prima non sia
venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, (2Tess 2,3). o Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla
settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un
devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa
distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore" (Dan 9,27). Il Ritorno del Signore (il giorno della rivelazione del Signore, la venuta del Signore).o Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si
oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze
dei cieli saranno scrollate (Mat 24,29). o Guardai di nuovo quando l’Agnello aprì il sesto sigillo; e si
fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come
sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte
vento lascia cadere i suoi fichi immaturi (Apoc 6,12-13). o Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e
allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire
sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria (Mat 24,30). o Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce
d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo (1Tess 4,16). o E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù
distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua
venuta (2Tess 2,8). Il Rapimento (riunione con il Signore, il Rapimento dalla Grande Tribolazione al trono di Dio).o E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba
per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli (Mat 24,31). o E prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che
saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria e così saremo sempre con il Signore (1Tess 4,16-17). o Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo
e il nostro incontro con lui, vi preghiamo (2Tess 2,1). o Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi
hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello (Apoc 7,14). Il Giorno del SIGNORE (e dell’Ira di Dio).o perché allora vi sarà una grande
angoscia/tribolazione, quale non
v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà.(Dan 12,1; Mat 24,21). Il secondo Anticristo demoniaco (la bestia dal mare - adesso dall’abisso).o E quando avranno terminato la loro testimonianza (i due testimoni di Dio),
la bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di
loro, li vincerà e li ucciderà. (Apoc 11,7). o Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in
mezzo a quelle un altro piccolo corno davanti al quale tre delle prime corna furono divelte.
Quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunciava parole arroganti
(Dan 7,8). o Quando dunque vedrete l’abominazione della
desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge
faccia attenzione!) (Mat 24,15). o Dal momento in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e
sarà rizzata l’abominazione della desolazione, passeranno
mille duecentonovanta giorni
(Dan 12,11). |
Sigillo 1°: l’uomo del peccato / 2° 3° 4° 5°: l’inizio delle doglie di parto / 6°: il Rapimento |
L’inizio dell’ira di Dio |
||||||
< 1° sigillo > (6:1-2;) cavallo bianco, cavaliere: aveva un arco, gli fu data una corona, uscì come vincitore e per vincere |
< 2° sigillo > (6:3-;4) cavallo rosso, che toglie la pace della terra, affinché gli uomini si uccidessero e gli fu data una grande spada |
< 3° sigillo > (6:5-6;) cavallo nero, una bilancia in mano, frumento e orzo costoso, non danneggia né l'olio né il vino |
< 4° sigillo > (6:7-8;) cavallo giallastro, la Morte dietro era l'Ades, potestà su1/4 della terra, morte con spada, fame e fiere |
< 5° sigillo > (6:9-11;) sotto l'altare alle anime dei martiri si fa giustizia, fu data veste bianca, riposeranno finché sono uccisi i fratelli |
< 6° sigillo > (6:12-17;) grande terremoto, il sole nero, la luna come sangue, le stelle caddero, il cielo si ritirò, montagne e sole smosse |
6a sig |
< 7° sigillo > (8:1-6; silenzio nel cielo per circa mezz'ora, profumi all'altare, 7 angeli che avevano 7 trombe, voci, tuoni, lampi |
Le due testimoni di Dio
profetizzeranno 1260 giorni con vestiti di sacco. (?) |
|||||||
< 1ª tromba> (8:7;) grandine fuoco e sangue 1/3 della terra fu arsa 1/3 degli alberi furono bruciati ogni erba verde fu arsa |
< 2ª tromba > (8:8-9;) gran montagna nel mare 1/3 del mare sangue 1/3 creature nel mare morì 1/3 delle navi perì |
< 3ª tromba > (8:10-11;) stella dal cielo una torcia 1/3 dei fiumi assenzio 1/3 delle acque assenzio e molti uomini morirono |
< 4ª tromba > (8:12-13;) il sole, la luna, le stelle, 1/3 parte si oscura 1/3 parte del giorno e la 1/3 parte della notte, buio |
< 5ª tromba/ 1. guaio > (9:1-12;) stella dell'abisso dal cielo il sole oscurato dal fumo locuste nuocciono uomini senza sigillo di Dio 5 mesi |
< 6ª tromba/ 2. guaio > (9:13-21;) gli angeli sul fiume Eufrate fuoco e fumo e zolfo 1/3 degli uomini uccisi il resto non si ravvidero |
6a trb |
< 7ª tromba/ 3. guaio > (11:15-19;) Il regno del mondo è di Dio l'ira dee Dio è giunta, e il tempo di giudicare i morti terremoto voci, tuoni, lampi |
Il giorno dell'ira di Dio -
L'Anticristo demonico: la sua risurrezione / il morto dei 2 testimoni / le nazioni calpesteranno Gerusalemme |
< 7ª tromba > |
||||||
< 1ª coppa> (16:1-2;) sulla terra: un'ulcera maligna agli uomini che avevano il marchio della bestia |
< 2ª coppa > (16:3;) nel mare: sangue come di morto ogni essere vivente che si trovava nel mare morì |
< 3ª coppa > (16:4-7;) nei fiumi e nelle fonti acque diventarono sangue. hanno sparso sangue dei pro- feti fu dato loro a bere sangue |
< 4ª coppa > (16:8-9;) sul sole: bruciato sugli uomini, che bestemmiarono il nome di Dio e non si ravvidero |
< 5ª coppa > (16:10-11;) sul trono della bestia: il regno divenne tenebroso gli uomini avevano dolore ma non si ravvidero |
< 6ª coppa > (16:12;) sul gran fiume Eufrate: e l'acqua ne fu prosciugata affinché fosse preparata la via ai re dal levante. |
6a cop |
< 7ª coppa > (16:17-21;) nell'aria: voci, tuoni, lampi terremoto così grande come mai, isole e monti non furono trovati |
================================================================================================================================= |
==== |
7a cop =================== |
|||||
L'Anticristo risvegliato: morto dei due
testimoni |
|||||||
6a sigillo Dopo il 6° sigillo (7:1-17;) Non danneggiate la terra, il mare, gli alberi, finché i 144.000 sono segnati in fronte. Quelli della gran tribolazione hanno vesti bianche davanti al trono l'Agnello li guiderà alle acque della vita, e Dio asciugherà ogni lacrima |
6a tromba Dopo la 6ª tromba (10:1-11;) (11:1-14;) Un altro angelo potente in una nuvola: con 7. tromba si compie il mistero di Dio non ci sarà più indugio. Giovanni divora il libretto. La bestia ucciderà i due testimoni. Gran terremoto la decima parte di Gerusalemme cadde |
7a tromba dopo la 7ª tromba (12:1-18;) (13:1-18;) (14:1-20;) (15:1-8;) La donna e il dragone. Satana e i suoi angeli furono gettato sulla terra. Alla bestia dal mare le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli. L'Anticristo e il falso profeta: il regno delle due bestie. l'Agnello che stava in piedi sul monte Sion, e i sui 144.000 segnati 3 angeli: l'evangelo, giudizio, caduta di Babilonia, i morti che muoiono nel Signore. L'inizio del giudizio: il Figlio d'uomo miete la terra I vincitori sulla bestia, sua immagine e sul suo nome cantavano il cantico di Mosè I sette angeli con le sette coppe dell'ira di Dio Nessuno poteva entrare nel tempio finché fossero compiute le sette piaghe. |
6a coppa Dopo la 6ª coppa (16:13-16;) Satana, Anticristo e falso profeta mandano tre spiriti immondi simili a rane perché sono spiriti di demonî che fanno dei segni e si recano dai re di tutto il mondo per radunarli per la battaglia del gran giorno dell'Iddio a Harmaghedon |
7a coppa Dopo la 7ª coppa (17:1-18;) (18:1-24;) La caduta di Babilonia (19:1-21;) (20:1-15;) Battaglia di Harmaghedon Anticristo profeta stagno Giudizio, 1. Risurrezione Satana nell'abisso. Ultima Guerra, Giudizio Universale (21:1-27;) (22:1-21;) La Nuova Creazione |
(Vedi anche Tabella 21: Sequenza e durata degli eventi negli Ultimi Tempi.)
Questa prospettiva modificata offre ora anche la possibilità di
rispondere ad altre domande dell'esegesi biblica, alle quali finora non è stata
ancora possibile rispondere o solo in modo inadeguato – come, ad esempio, nei
due contributi che seguono – sottoponendole a una rinnovata valutazione e
trovando nuove risposte sulla base del modificato punto di vista.
(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)
Nel capitolo 06 (062: Il Rapimento/FH) alla fine lei
descrive il periodo in cui governa l'Anticristo e dice che nessuno di coloro
che si rifiutano di adorarlo può sopravvivere. Così si pone naturalmente la
questione della provenienza dei fedeli, che sono ancora in vita al Ritorno
di Gesù e che quindi vivranno il Rapimento. Questo può essere interpretato
solo assumendo l’esistenza di un altro governo in cui l'Anticristo non
esercita un dominio illimitato. Cosa ne pensa?
(Harald Dietewich Harald@Dietewich.de / www.Dietewich.de
(Vedi anche Discorso 28: "Da dove vengono
i credenti viventi del Rapimento?" [non ancora
disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi
in inglese])
In questa domanda posta da Harald Dietewich nell'anno
2001, alla quale all'epoca su Immanuel.at non si è potuto che rispondere in modo
insoddisfacente a causa delle mancanti informazioni, riconosciamo ancora una
volta la vecchia dottrina secondo la quale la Grande Tribolazione e il Giorno
del Signore sono un unico e identico evento. Si mettono in relazione il dominio
del secondo Anticristo, quello demoniaco (bestia che viene dal mare), con la
"Tribolazione di quei giorni" e il primo Anticristo (uomo del peccato). Sulla
base dell'analisi di cui sopra, tuttavia, la questione può essere in qualche
modo risolta.
Come abbiamo visto, il Ritorno del Signore e il Rapimento hanno luogo dopo la
"Tribolazione die quei giorni", che è stata iniziata dal primo Anticristo,
dall'uomo pel peccato (cavaliere sul cavallo bianco, Apoc 6,1-2).
2Tess 2,3 Nessuno v’inganni in alcuna maniera,
perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e
prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2Tess 2,3
I credenti che sono morti in questo lasso di tempo
caratterizzato da guerre civili mondiali, catastrofi causate da siccità e
carestie (Mat 24,7; Apoc 6,3-8) saranno risuscitati al Ritorno del Signore con
gli altri morti in Cristo, subito dopo questo primo tempo di Tribolazione, e
saranno rapiti insieme ai fratelli ancora in vita in quel momento (1Tess 4,16;
Mat 24,29-31). Li troviamo quindi in Apoc 7,13-17 già in cielo, davanti al
trono.
Ma il regno del secondo Anticristo, quello demoniaco (bestia che viene dal mare
di Apoc 13), inizia però solo più tardi, dopo la settima Tromba. In questo tempo
l'immagine della bestia ucciderà tutti quelli (Apoc 13,15) che non sono disposti
ad adorare la bestia, il secondo Anticristo. E qui effettivamente non rimarrà
più alcun fedele superstite. L'immagine della bestia li ucciderà tutti, nessuno
escluso.
La domanda di H. Dietewich:
"Nel capitolo 06 (062: Il Rapimento/FH)
alla fine lei descrive il periodo in cui governa l'Anticristo e dice che nessuno
di coloro che si rifiutano di adorarlo può sopravvivere. Così si pone
naturalmente la questione della provenienza dei fedeli, che sono ancora in vita
al Ritorno di Gesù e che quindi vivranno il Rapimento."
ora mostra esattamente il dilemma della vecchia esegesi. Vedendo
come un unico evento la "Tribolazione di quei giorni" (primo Anticristo) - dopo
la cui fine segue il Ritorno del Signore e il Rapimento – e il Giorno del
Signore (secondo Anticristo), che avviene solo dopo, si mescolano i contenuti di
questi due eventi. Quindi si sa che nel dominio della bestia - nella presunta
Grande Tribolazione - tutti i fedeli saranno uccisi e ci si chiede quando dovrebbe
avvenire il Rapimento dopo la Grande Tribolazione, da dove poi dovrebbero venire
i credenti viventi per il Rapimento. Ma se effettui la separazione in base alle
ultime conoscenze, questo problema si risolverà da solo.
o Al Rapimento tutti i credenti morti in Cristo di tutti i tempi - cioè anche quelli che sono morti nella "Tribolazione di quei giorni" per fame, sete o a causa delle guerre e che non sono stati uccisi a causa della loro fede -, saranno rapiti dal Signore insieme ai credenti viventi sopravvissuti a questo primo tempo della Grande Tribolazione. Essi hanno così raggiunto il loro traguardo della salvezza e saranno sempre con il Signore nei cieli, come scrive Paolo in 1Tess 4,17.
Così saremo sempre col Signore.
1Tess 4,16 perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di
arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in
Cristo risusciteranno per primi; 4,17 poi noi viventi, che saremo rimasti
saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria;
così saremo sempre col Signore. 1Tess 4,16-17:
o Quei martiri che successivamente vengono uccisi
durante il dominio dell'Anticristo demoniaco (il Giorno del Signore) perché si
rifiutano di adorare questa bestia, torneranno in vita dall’alto del cielo nella
Prima Risurrezione in Apoc 20,4 (non il Risveglio dai Morti) insieme a tutti i
martiri di tutti i tempi che erano stati uccisi a causa della loro fede (per la
parola di Dio e la testimonianza di Gesù) e regneranno con il Signore nel
Millennio. Essi hanno quindi un compito diverso da quello dei credenti..
Quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio essi tornarono in vita.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni.
A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli
che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio,
e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano
ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in
vita e regnarono con Cristo per mille anni. 20,5 Gli altri morti non
tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima
risurrezione. Apoc 20, 4- 5;
Come possiamo vedere, si tratta di due eventi del tutto
separati, e i credenti viventi della "Tribolazione di quei giorni" che saranno
rapiti in cielo con i morti risvegliati in Cristo, sono già da tempo in cielo
con il Signore, quando i martiri vengono uccisi durante il dominio della bestia
a causa del loro rifiuto di adorarla.
Tuttavia, per evitare un'altra confusione di eventi, spesso praticata, dobbiamo
sottolineare espressamente che la Prima Risurrezione non ha nulla a che vedere
con il risveglio dei morti in Cristo e con il Rapimento. Anche questi sono due
eventi completamente diversi. Al Risveglio dai Morti e al Rapimento vengono
rapiti tutti i fedeli morti in Cristo che non sono morti da martiri. Alla Prima
Risurrezione, però, verranno risuscitati solo i martiri in cielo, dopo il
Giudizio di Premio, (ricevono un corpo fisico), e regneranno con il Signore nel
Millennio. Ma questo si riferisce esclusivamente ai "decapitati", cioè ai
credenti uccisi a causa della loro fede.
UE qui entra in gioco un'altra domanda di un visitatore di Immanuel.at del 2004:
(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)
(…) Ora però in Apocalisse 20,4 si presentano coloro
che sono rimasti fedeli al loro Signore nonostante le persecuzioni. Hanno
persino dovuto resistere alla bestia e al suo marchio. Dunque, questi sono
morti nella seconda metà della Tribolazione, cioè dopo l’inizio del
Rapimento da lei fissato. Ma chi non è presente al Rapimento non appartiene
più alla comunità dei credenti, visto che il Rapimento è ormai terminato e
si celebrano le nozze (secondo la dottrina comune). A questo punto è
possibile formare due gruppi di martiri, ma non credo che questa sia una
buona soluzione. Senza un tale approccio, il quinto Sigillo della Grande
Tribolazione si lega all'Anticristo e al marchio della bestia.(…)
(M. H. www.bibel-info.net)
(Vedi anche Discorso 07: "Rapimento e
Prima Risurrezione: un unico avvenimento?")
Mentre ora H. Dietewich nel suo commento di cui sopra interpreta
apparentemente tutti i giudizi dell’Apocalisse come la Grande Tribolazione, qui
M. Hufnagel già li distingue in una prima e in una seconda metà,
assegnando la seconda metà al dominio della bestia. Questa argomentazione è del
tutto corretta, solo che qui non si tratta di due metà, ma di due eventi
diversi. Solamente le Nozze dell'Agnello (Apoc 19,6-10), in cui i fedeli rapiti
non sono la sposa ma gli invitati alle nozze, nell'Apocalisse non sono
posizionate cronologicamente subito dopo il Rapimento - come qui suggerito - ma
immediatamente prima della battaglia di Harmagedon (Apoc 19,11-21).
(Vedi anche Discorso 15: "Chi è la ‘sposa
dell’Agnello’?")
Alla domanda vera e propria, se i martiri del dominio della
bestia non appartengano alla comunità dei credenti, è stato già risposto sopra:
i martiri che sono stati uccisi a causa della loro fede hanno ovviamente una
base di partenza e anche un obiettivo diverso rispetto agli altri fedeli. Mentre
al Risveglio dai Morti e al Rapimento tutti i morti credenti in Cristo che non
sono morti da martiri saranno rapiti, i martiri, che invece hanno dato la loro
vita per la loro fede, dopo il Giudizio di Premio in cielo, torneranno in vita
(fisicamente/corporalmente) e regneranno con Cristo in questi mille anni come
sacerdoti e re. Appartengono quindi a un’altra categoria di credenti. Anche se
così già avremmo risposto alla domanda, a un’attenta osservazione è possibile
riconoscere – in maniera implicita – un’ulteriore problema, fino ad oggi non
ancora chiarito:
Se i martiri del dominio della bestia (il secondo Anticristo) non hanno
partecipato al Rapimento, ma in Apoc 20,4, tuttavia stanno in piedi in cielo
davanti al Giudizio di Premio, devono anche essere stati rapiti in qualche modo.
Questa domanda, se e quando ciò avvenga nella cronologia dell'Apocalisse, ha
costantemente impegnato gli esegeti, ma finora non è stata trovata alcuna
risposta plausibile - neanche in Immanuel.at. Cercando possibili affermazioni
nell'Apocalisse che potrebbero riferirsi a quanto stiamo dicendo, troviamo
innanzitutto il testo in Apoc 15,2-4:
Quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome davanti il trono.
Apoc 15,2 E vidi come un mare di vetro mescolato
con fuoco e sul mare di vetro quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia
e sulla sua immagine e sul numero del suo nome. Essi stavano in piedi, avevano
delle arpe di Dio, 15,3 e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il
cantico dell’ Agnello, dicendo: «Grandi e meravigliose sono le tue opere, o
Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle
nazioni. 15,4 Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome?
Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te,
perché i tuoi giudizi sono stati manifestati». Apoc 15, 2- 4;
Questo avviene cronologicamente - sia per il posizionamento
nell'Apocalisse che per la logica dell'azione - dopo il dominio della bestia che
viene dal mare (il secondo Anticristo, Apoc 13) e prima del Giudizio di Premio
in cielo (Prima Risurrezione dei martiri, Apoc 20,4). Qui Giovanni vede i
martiri provenienti dal dominio della bestia sul mare di vetro, che secondo
Apoc 4,6 è davanti al trono di Dio in cielo, cantare il canto di Mosè e lodare
Dio. Quindi la domanda è come e quando sono venuti qui in cielo. Poiché subito
dopo, da Apoc 15, 6 in poi, vengono riversati sugli esseri umani i sette Giudizi
delle Coppe con l'Ira di Dio - momento dopo il quale effettivamente non ci sono
più credenti sulla terra ("gli uomini non si ravvidero" Apoc 16,9.11) –
il Rapimento di questi martiri deve aver avuto luogo in un momento precedente a
questo evento.
Se, d'altra parte, cerchiamo anche il momento in cui è iniziata la persecuzione
di questi martiri durante il dominio della bestia, troviamo un indizio in
Apoc 14,13:
Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signor
Apoc 14,13 E udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi:
beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi
si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono». Apoc 14,13;
Anche questo testo in Apoc 14,13 sembra essere posizionato in
maniera corretta dal punto di vista cronologico - dopo la salita della bestia
dal mare (Apoc 13) e prima della comparsa di questi martiri in cielo
(Apoc 15,2-4). Anche l'affermazione: "i morti che da ora innanzi
muoiono nel Signore" lascia intendere l'inizio della persecuzione e
dell'uccisione dei martiri. A parte il fatto che sia questo testo che le
affermazioni di Apoc 13,10-15 sono la prova che dopo il Rapimento ci saranno
ancora credenti sulla terra, possiamo trovare qui in una espressione marginale
un'altra informazione. Alla fine di questo versetto si dice: "essi si riposano
dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono". Questo è un’indicazione di
ciò che questi martiri devono aspettarsi dopo la loro morte e potrebbe quindi
essere un approccio per spiegare un Rapimento separato.
Ma in relazione ai martiri abbiamo anche un altro interessante indizio in
Apoc 6,9-11:
E fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli non fosse stato ucciso.
Apoc 6,9 Quando l’ Agnello aprì il quinto sigillo, vidi
sotto l’ altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e
per la testimonianza che gli avevano resa. 6,10 Essi gridarono a gran voce:
«Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare
il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» 6,11 E a ciascuno
di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un
po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e
dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro. Apoc 6, 9-11;
Anche qui si tratta chiaramente di martiri, i quali "sono stati
uccisi" a causa della loro fede. Da un punto di vista cronologico qui ci
troviamo, al quinto sigillo, ma ancora prima del Ritorno del Signore e del
Rapimento, che avviene al sesto sigillo. Tuttavia, Giovanni afferma qui di
averli visti "sotto l'altare" (al di sotto/nella parte più bassa dell'altare). E
questo non può che essere l'altare in cielo, di cui si parla anche in Apoc 8,3;
14,18 e 16,7. Anche l'accenno al fatto che è stata data loro una veste bianca
permette di concludere che questi martiri qui si trovino già in cielo (cfr.
Apoc 3,4-5; 7,9; 19,14). E infine la richiesta di attendere ancora per un breve
periodo, fino a quando anche i loro fratelli non saranno stati uccisi, indica
chiaramente proprio quei martiri del dominio della bestia di cui stiamo cercando
il Rapimento.
Questi martiri, quindi, sono già in cielo prima del Rapimento dei morti in
Cristo e dei sopravvissuti alla "Tribolazione di quei giorni", e chiamano a gran
voce Dio, affinché vendichi il loro sangue su quelli che abitano la terra. E
anche qui si pone la questione di come questi martiri siano venuti in cielo e
quando sia avvenuto il loro Risveglio dai Morti e il loro Rapimento. Potendo
escludere sulla base del suddetto ragionamento con ogni probabilità che abbiano
partecipato al Risveglio collettivo dai morti e al Rapimento dei credenti morti
e vivi, ci deve essere un ulteriore Rapimento esclusivamente per i martiri.
Ma il fatto che ci siano almeno due gruppi di martiri che vengono uccisi e
accolti in cielo in momenti diversi (Apoc 6,9-11 e 15,2-4) ha come conseguenza
l’esistenza di molteplici Rapimenti. E se si tiene conto del fatto che almeno i
martiri dell'Antico Testamento (l'ultimo di loro Giovanni Battista) e del Nuovo
Testamento (il primo di loro Stefano) sono stati uccisi a intervalli talvolta
anche molto lunghi e che poi in Apoc 6,9 sono insieme in cielo, si pone la
questione se qui abbiamo a che fare con Risvegli dai Morti e un Rapimenti
individuali (vedi anche Mat 27,52-53). Questo significherebbe che ognuno di
questa speciale categoria di credenti - i martiri di tutti i tempi – dopo la
morte è stato risvegliato individualmente da Dio e rapito in cielo (come ad
esempio Henoch Ebr 11,5).
Abbiamo anche un ottimo esempio nell'Apocalisse. I due testimoni di Dio - ai
quali Dio aveva dato l'autorità di profetizzare per 1260 giorni, di chiudere il
cielo durante i giorni della profezia e di colpire la terra con qualsiasi
flagello quante volte volevano - saranno uccisi dalla bestia che viene dal mare
alla fine del loro tempo. E i loro cadaveri giaceranno per le strade di
Gerusalemme e gli uomini si rallegreranno di essersi finalmente liberati di
questi profeti che erano il loro tormento e festeggeranno e impediranno che i
cadaveri siano sepolti. Ma dopo tre giorni e mezzo succede quanto segue:
Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro.
Apoc 11,11 Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito
di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande
spavento cadde su quelli che li videro. 11,12 Ed essi udirono una voce potente che
dal cielo diceva loro: «Salite quassù». Essi salirono al cielo in una nube e i
loro nemici li videro. Apoc 11,11-12;
Così questi due testimoni di Dio sono stati risuscitati dai
morti e sono stati rapiti in cielo. Ora questo è proprio il processo che abbiamo
cercato anche per i due gruppi di martiri di cui sopra. Inoltre, questi due
testimoni erano anche martiri, uccisi dal secondo Anticristo a causa della
Parola di Dio da loro profetizzata a Gerusalemme. Ed è evidente che anche il
Signore Gesù, che è stato risvegliato dopo tre giorni e rapito tra le nuvole,
in quanto Figlio di Dio, fu probabilmente il più grande martire della terra.
E così sarebbe del tutto concepibile che, a differenza dei fedeli in Cristo, che
sono morti di una morte normale e giungono in cielo con un Risveglio dai Morti e
un Rapimento collettivo (alla Seconda Venuta del Signore, al sesto sigillo,
prima del Giorno dell'Ira di Dio), tutti i martiri dopo la loro morte sono
accolti in cielo (qui con i due testimoni di Dio, dopo tre giorni e mezzo) con
un Risveglio dai Morti e un Rapimento individuale.
Dopo questo Ri-sveglio individuale dai Morti dei singoli martiri, segue poi –
immediatamente prima del Millennio – la Ri-surrezione collettiva, cioè il
"ritorno alla vita" fisico di tutti i martiri (gli esseri viventi in cielo non
hanno corpo ma sono spirito, Giov 4:24) e la discesa di questi martiri dal cielo alla terra
(Giov 20:27), dove dirigeranno il mondo nel Millennio come sacerdoti e
governanti con il Figlio di Dio (Apoc 20:4-6).
(Vedi anche Capitolo 12:
"La prima Resurrezione – i martiri tornano in vita.)
Ma la nuova visione delle connessioni tra gli eventi degli
Ultimi Tempi qui presentata, come l'Anticristo (o gli Anticristi), la Grande
Tribolazione, il Ritorno del Signore, il Rapimento, la Prima Resurrezione ecc.,
può dimostrare la sua credibilità solo se riesce a presentare e a risolvere le
contraddizioni delle precedenti interpretazioni attraverso questa chiave di
lettura. Nella seconda parte di questo discorso tenteremo quindi di analizzare e
di mettere a confronto le corrispondenti interpretazioni presenti nel libro "Il
Ritorno di Gesù Cristo" (Le retour de Jésu-Christ) di René Pache – uno
dei più importanti rappresentanti del pretribolazionismo (dottrina del pre-rapimento)
con queste nuove conoscenze
(Vedi anche discorso 862: "18 argomenti per
posizionamento Rapimento prima della Grande Tribolazione e la loro confutazione.
[non ancora disponibile in italiano,leggi in tedesco,
leggi in inglese.]) 2ª Parte, Discorso 862