Discorso 154 – Aspetti della creazione di Dio.




Dio.

L’uomo.

La Rinascita – la Risurrezione come essere spirituale immateriale.

La giustizia di Dio..

Il "controllo di qualità " – il Giudizio Universale.

La Bibbia.

Un segno cosmico.

I segni degli Ultimi Tempi biblici.

La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi.



Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà.

E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito.

(2Cor 3:17-18)



Dio.

Dio è Spirito. Prendiamo in considerazione la Creazione – cioè tutta la creazione, il cosmo con le sue gigantesche dimensioni, le innumerevoli galassie con miliardi di stelle, i buchi neri e i quasar. Poi la terra con la sua flora e fauna, e in ultimo consideriamo anche l’uomo in tutta la sua complessità, con le sue abilità e capacità. E se siamo capaci di considerare il nostro ambiente in modo intellettualmente onesto, allora la sola domanda che ci dobbiamo porre è: da dove viene tutto questo?

Queste persone pensano obiettivamente che la "natura" sia l’autrice di tutte queste cose (solo per questo a questa "natura" dovremmo conferire tutti i premi Nobel del mondo), questa "natura" che già da tempo rappresenta un concetto che crea un certo imbarazzo negli scienziati. Con il termine "natura" si può descrivere tutto ciò che non può essere spiegato in maniera scientifica. Ecco, quindi, innanzitutto, la risposta a questa domanda: chi ha "generato" tutto questo? Perché in qualche modo ad un certo punto tutto questo deve prima essere stato concepito, prodotto, generato o creato, altrimenti non ci sarebbe.

E ciò ci porta – come con tutte le domande sulle origini – alla seguente domanda: chi o cosa c’era all’inizio? E poiché viviamo in un universo spazio-temporale, ciò significa volgere lo sguardo all’indietro all’ora zero. Poiché la scienza ha dimostrato che l’universo ha quasi 14 miliardi di anni, è evidente che non poteva essere nessuno di noi, cioè nessun uomo. Si trattava, dunque, di qualcosa o qualcuno di sconosciuto.

E ora proviamo a pensare a un esperimento a supporto della nostra analisi. Immaginiamo che i telefonini (cellulari) siano esseri viventi e pensanti capaci di riprodursi. E ora c’è un piccolo cellulare smart che chiede a mamma cellulare chi in origine avesse creato la razza cellulare. La madre ci pensa un momento e poi dice: "Beh, al momento non lo so con esattezza, ma sicuramente è stato qualcosa o qualcuno". Ma poiché il piccolo cellulare è una testa dura, il giorno dopo lo chiede al suo maestro cellulare: "Chi ha creato in origine la razza cellulare?".

E certamente il maestro ne sa di più. Spiega al piccolo cellulare: "La razza cellulare si è sviluppata da un piccolo chip. I chip si sono moltiplicati divenendo sempre più numerosi fino a formare la razza cellulare" Ma poiché, come abbiamo detto, il piccolo cellulare era davvero ostinato, chiese ancora: "E chi ha creato questo primo chip, signor maestro?" Ecco la risposta del maestro: "Carissimo, è stata la natura cellulare!"

Sebbene si tratti effettivamente di un esempio calzante alla situazione nel nostro ambiente umano, vorrei sottolineare solamente un aspetto. Se a questo immaginario maestro avessero detto che è stato l’uomo ad avere inventato il cellulare, probabilmente avrebbe replicato: "Uomo? Chi o cosa è un uomo? Niente senza un sistema operativo alloggiato nel proprio corpo sarebbe in grado di inventare un telefono cellulare!".

E anche questa è un’idea abbastanza diffusa, in particolare tra gli scienziati. Anche loro dicono: "Dio? Chi o cosa è Dio? Tutto ciò che non è dimostrato scientificamente non esiste". O come mi spiegò un contadino in occasione dell’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl, in attesa che la nube radioattiva si dirigesse verso l’Austria: "quello che non posso vedere, sentire, odorare o afferrare, per me non esiste". – Fortunatamente la nube radioattiva ci aveva risparmiato.


L’uomo.

L’uomo fisico-biologico.

Nella sua prima fase esistenziale l’uomo si trova in un universo materiale, spazio-temporale, sotto forma di un essere vivente fisico-biologico, ma già dotato di quello spirito, ancora neutrale e imparziale, con il quale vivrà la sua esistenza eterna nella sua forma esistenziale definitiva nella dimensione spirituale come essere spirituale immortale.

Il creatore dell’uomo è egli stesso Spirito e incarna la sostanza primordiale della giustizia. Ogni neonato umano riceve dal creatore quello spirito fertile e che può essere fecondato ma ancora incontaminato, dotato di libero arbitrio e ricettivo a qualsiasi tipo di informazione. Con questa assoluta libertà di decidere donatagli da Dio, è, dunque, l’uomo a determinare durante la sua esistenza terrena quali informazioni veicolare attraverso i 5 sensi del suo corpo fisico al suo spirito e con quali fecondarlo. L’originario e assoluto libero arbitrio di questo spirito, tenendo conto delle preferenze personali dell’uomo, stabilisce quindi la rilevanza di queste informazioni per l’individuo e decide se continuare a seguirle oppure no.

Durante la sua esistenza fisico-biologica qui sulla terra il compito dell’uomo è, dunque, quello di fornire a questo spirito, fecondo ma ancora vergine, nel suo libero arbitrio, quelle informazioni rilevanti per la sua forma di esistenza definitiva ed eterna e che lo preparano alla vita futura. Al termine della sua esistenza il corpo biologico muore, ma lo spirito immortale di ogni uomo viene memorizzato temporaneamente nel "cloud" con tutte le sue informazioni fino alla fine della Prima Creazione.

La Rinascita – la Risurrezione come essere spirituale immateriale.

Alla fine del mondo – alcuni anche prima – tutti gli spiriti degli uomini verranno scaricati di nuovo dal "cloud". Questo è il vero processo spirituale della nascita, cioè la "Rinascita dallo Spirito nella Risurrezione" dell spirito dell’uomo e la sua trasformazione in essere spirituale, la forma finale di esistenza spirituale dell’uomo. Il Creatore quindi sottoporrà tutti gli uomini a un esame finale per verificare chi si è qualificato nella sua forma di esistenza fisica, nella sua esistenza terrena, per passare alla forma di esistenza spirituale definitiva.

Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito».

Giov 3,3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio». 3,4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 3,5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 3,6 Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 3,7 Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”. 3,8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Giov 3,3-8;



La rinascita è la resurrezione che precede il Giudizio Universale.

Mat 19,28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella rinascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele.



Resurrezione e Giudizio Universale.

Mat
25,31 »Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. 25,32 E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri.


La giustizia di Dio.

Penso che questo dovrebbe convincere anche il più scettico di tutte le persone oggettive. Ma questa occasione si presta a chiarire anche un altro aspetto, quello succitato nel passaggio in Mat 19,28. In questo passaggio, oltre al fatto della Rinascita nella Risurrezione, emerge anche il fatto che qui in occasione del Giudizio Universale il Signore sarà seduto sul trono della sua gloria a giudicare i popoli risorti. Ma qui il Signore incarica anche i discepoli a giudicare la propria gente delle dodici tribù d’Israele. Perché mai?

La ragione è la giustizia di Dio. Abbiamo – mi viene quasi da dire "grazie a Dio", se qui non stessimo parlando proprio di Dio - abbiamo un Dio che è assolutamente giusto. Sì, direi proprio che è la giustizia fatta persona. Quasi in tutti i libri dell’Antico Testamento c’è scritto che "Dio è sempre giusto, percorre la retta via, non devia dalla retta via, ecc., ecc.".

Ecco, giusto per inciso, secondo la Bibbia questo mondo è governato dal diavolo da duemila anni e lo sarà fino alla fine degli Ultimi tempi. Immaginiamo se fosse così in cielo! Direi che è "spaventoso, terribile". Ecco perché sono grato del fatto che abbiamo un Dio della giustizia. Un Dio che non permette nient’altro che la giustizia. E precisamente una giustizia ultima, quando tutto è stato fatto e detto: e bene – ad es. comprensione, conversione e perdono, ma anche ostinazione, crimine e dannazione.

Connessi alla giustizia del nostro Dio ci sono persino dei resoconti biblici che in maniera indiretta confermano che "sempre rette sono le vie del Signore". Dio è venuto più volte su questo pianeta. Com’è (quasi) universalmente noto, per 40 anni Dio ha vagato nel deserto insieme agli israeliti, poi, insieme a due angeli, è andato a trovare Abramo. I due angeli dovevano salvare Lot, il nipote di Abramo, e la sua famiglia, conducendoli fuori da Sodoma dove abitavano, prima che venisse distrutta. E in quest’occasione Dio promise ad Abramo che sarebbe diventato padre alla veneranda età di cento anni e che la sterile moglie Sara a novant’anni avrebbe partorito suo figlio Isacco.

E poi abbiamo due resoconti di Ezechiele, che vide Dio nel suo "veicolo", una volta presso il fiume Chebar e una seconda volta a Gerusalemme. Questo "veicolo" era composto da quattro cherubini (angeli), disposti a forma di quadrato, ognuno con quattro facce e quattro ali spiegate, le quali toccavano a destra e a sinistra quelle dell’altro; ognuno camminava o volava diritto davanti a sé; con le mani reggevano sulle loro teste una sorta di pedana con sopra il trono di Dio - Ezechiele lo definisce "come una fitta volta".

"Quando si movevano, procedevano in tutte le quattro direzioni; e movendosi, non si voltavano, ma seguivano la direzione verso cui puntava il capo, e andando non si voltavano." Ez 10,11;


Ezechiele definisce questi quattro cherubini anche l’"essere vivente" perché si muovono sempre e solo insieme e simultaneamente, come se si trattasse di un unico essere. Ma questo effetto si verifica quando tutti e quattro vengono guidati dallo Spirito di Dio. E poiché Ezechiele aveva anche constatato che nelle ruote, che erano piene d’occhi tutt’attorno e senza un legame apparente si muovevano accanto ai cherubini, c’era lo spirito dei cherubini, allora è piuttosto sicuro che a controllare i cherubini e quindi anche le ruote indicando la direzione c’era effettivamente lo Spirito di Dio.

"Dovunque lo Spirito voleva andare, andavano anch’esse; Le ruote si alzavano accanto a quelli, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote." Ez 1,20;


Tutt’intorno alla testa i cherubini avevano quattro facce, una su ciascun lato della testa. Su un lato c’era la faccia di leone, poi la faccia d’aquila, quella d’uomo e quella di cherubino. Presso il fiume Chebar Ezechiele considerava ancora questa faccia di cherubino una faccia di bue, ma quando poi a Gerusalemme riuscì a vedere meglio il veicolo da vicino, si rese conto che non era una faccia di bue ma una faccia di cherubino.

Nell’interpretazione di queste quattro facce ho quindi potuto identificarle come i rappresentanti della creazione presso Dio, come aveva già riconosciuto anche Carlo Linneo (1707-1778) nel suo ";Systema Naturae;" – sebbene d’impronta laica e con qualche errore logico. Ma il modo di procedere degli angeli continuava a essere un mistero; si muovevano sempre in linea retta: in avanti o all’indietro, a destra o a sinistra, sempre nella direzione di una delle quattro facce. (I visitatori interessati possono trovare maggiori dettagli nell’Excursus 11: Il trono di Dio. finden.)

Poiché compresi che con un simile modo di procedere si poteva raggiungere un obiettivo posto in diagonale solo percorrendo un costante "percorso a zig-zag" - come anche Ezechiele conferma in Ez 1:14: "Le creature viventi correvano in tutte le direzioni, simili al fulmine" - mi venne in mente questa dichiarazione dell’Antico Testamento: "Le vie del Signore Dio sono sempre rette", e capii:

Dio non compie percorsi irregolari, né percorre vie traverse, nemmeno per spostare se stesso.


Eppure, l’esempio più grande della giustizia del nostro Dio è il Figlio di Dio. Poiché la giustizia di Dio, il suo "senso di giustizia" diremmo oggi, non permise che nell’eterno "regno" un Dio onnipotente governasse l’umanità da sovrano dall’alto del suo trono senza avere la minima idea delle preoccupazioni e dei bisogni degli uomini, Dio lasciò che suo Figlio, che governerà il regno nell’eternità, nascesse come uomo e facesse esperienza degli anni più importanti della vita di una persona.

Ed effettivamente Gesù Cristo nella sua vita visse pochi alti, ma quasi tutti i bassi che un uomo osi immaginare. E ciononostante - quando alla fine della sua vita aveva capito, attraverso l’onniscienza del Padre, quale morte straziante lo stava aspettando - chiese al Padre: è questa la tua volontà, Padre mio? E dopo la conferma del Padre, il Figlio rispose semplicemente "Sia fatta la tua volontà", rassegnandosi al suo destino.

E infine qui si comprende anche perché nel Giudizio Universale Dio fa giudicare il popolo d’Israele alle 12 tribù di israeliti: anch’essi sono israeliti e conoscono i comandamenti ordinati loro da Dio. Di conseguenza, possono giudicare chi ha seguito questi comandamenti ordinati agli israeliti da Dio e chi no. E gli ebrei non possono poi dire: "questo non sa nulla della vita di un ebreo"..

Il "controllo di qualità " – il Giudizio Universale.

Ora, duemila anni dopo, il Padre gli ha consegnato tutto il potere in cielo e in terra e nel Giudizio Universale siederà sul trono della sua gloria e giudicherà gli uomini risorti di tutti i tempi di questo mondo. E nessuno può dire "questo non sa quanto è dura la vita degli uomini". Infatti lo sa, l’ha provato sulla sua pelle.

E poi anche il clero cattolico in particolare – dai papi ai milioni di sacerdoti - si stupirà quando il "bambino nella mangiatoia" siederà come giudice del mondo sul trono della sua gloria, il trono della giustizia, e li apostroferà dicendo: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!".

E alle motivazioni che il Signore cita contro questi maledetti, si è tentati di aggiungere ancora: Avete obbligato la vostra gente a rinnegare il comandamento ordinato da Dio agli uomini: “Siate fecondi e moltiplicatevi”, costringendo vostri preti a stare lontani dalle donne. Di conseguenza, centinaia di migliaia di vostri preti hanno abusato di milioni di bambini danneggiandoli per tutta la vita. Solo per questo vi spetta l’inferno.

Le persone che non superano questo esame non avranno una vita eterna con e presso Dio, ma trascorreranno la loro esistenza eterna nello stagno di fuoco (si potrebbe immaginare come una camera magmatica nel nucleo del pianeta). Poi il Creatore dissolverà l’universo spazio-temporale materiale e creerà un nuovo spazio vitale per tutti gli uomini, che ora sono i suoi figli e lui è diventato il loro Padre.


La Bibbia.

L’esegesi.

Come già accennato prima, nella maggior parte dei casi la scienza rifiuta di confrontarsi con "Dio". Relativamente a questo argomento tali uomini semplicemente non riescono a pensare (o non vogliono) al di là di se stessi e dei loro dogmi. Sì, certo, l’opera scientifica ha bisogno di prove e fatti. Ma questi ci sono già, bisognerebbe solo riconoscerli come tali. Per molto tempo ho lavorato come analista presso diverse aziende informatiche, e so molto bene come verificare la veridicità dei dati.

E un giorno, circa cinquant’anni fa, quando ne ebbi abbastanza dei Testimoni di Geova che volevano continuamente parlare di Dio con me, comprai una Bibbia e iniziai a verificare le dichiarazioni di queste persone. Col tempo ho scoperto ciò che avevano inventato e reinterpretato queste persone – spesso senza saperlo - visto che al posto della Bibbia annunciavano la dottrina della "Torre di Guardia" di Brooklyn (che apparentemente s’ispirava alla Chiesa cattolica).

Ma in questa analisi, fatta piuttosto per rabbia, ho scoperto anche alcune correlazioni interessanti, che poi a poco a poco ho continuato a seguire. Ho continuato a studiare la Bibbia e ho potuto constatare che gran parte di ciò che è ufficialmente noto come "contenuto della Bibbia" sono semplicemente le bugie pubblicitarie della Chiesa cattolica, con le quali ha sottratto denaro e falsi meriti (potere) al suo popolo in buona fede.

E poiché qui mi è stato chiesto un esempio, eccone uno dei tanti:


L’amore per il prossimo.

Colui che gli ha mostrato misericordia è il suo prossimo, che deve amare come se stesso..

Luca 10,25 Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» 10,26 Gesù gli disse: «Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» 10,27 Egli rispose: Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua,

e il tuo prossimo come te stesso».10, 28 Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa’ questo, e vivrai».

10,29 Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» 10,30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.

10,31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. 10,32 Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. 10,33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; 10,34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui.’ 10,35 giorno dopo, presi due denari, li diede all’oste e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno".

10,36 «Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni?» 10,37 Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va’, e fa’ anche tu la stessa cosa» Luca 10,25-37;


Similmente come la falsa interpretazione dei "minimi dei miei fratelli" tratta da Mat 25:40, la totale inversione di senso del concetto biblico dell’"amore per il prossimo" attraverso le chiese, i predicatori e le organizzazioni umanitarie, è una delle più grandi truffe, per suscitare la compassione ne7i contemporanei creduloni e senza molta spesa accumulare i ricavati dalle offerte.

Secondo le parole del Signore Gesù Cristo nella parabola del buon samaritano, il comandamento dell’amore per il prossimo non è l’amore e il sostegno dei bisognosi, come l’ipocrita chiesa cattolica vuole sempre darci ad intendere, ma è – al contrario – l’amore per quegli esseri umani che ci hanno aiutato.

In questo testo biblico un ascoltatore del Signore chiede chi sia allora questo "prossimo", che si dovrebbe amare. E il Signore gli racconta questa parabola, nella quale un uomo fu assalito e derubato e giace ferito sulla strada. Due ecclesiastici ebrei passarono accanto a lui noncuranti e solo un uomo dalla Samaria, che per terzo gli passò davanti, lo ha aiutato.   

E da questa parabola, ora, il Signore in Luc 10,36-37 trae la risposta alla domanda, chi sia, allora, il prossimo di un essere umano:

"Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté nei ladroni? Quegli rispose: Colui che gli usò misericordia. Gesù gli disse: Va’, e fa’ anche tu la stessa cosa".

Il samaritano è dunque il "prossimo" di questo ferito. E perciò anche questo ferito deve amare il samaritano – il prossimo (Mat 22:39) –, perché egli lo ha aiutato e ha provveduto a lui. Perciò il comandamento dell’amore per il prossimo suona nel modo seguente: ama quegli esseri umani che ti hanno aiutato e mostra loro parimenti il tuo amore che essi ti hanno mostrato il loro amore, essendoti di aiuto.

L’AMORE PER IL PROSSIMO NON è QUINDI UNA CATEGORIA DI COMPASSIONE, MA UNA DI

GRATITUDINE


Il comandamento di amare il prossimo è quindi:

 DEVI AMARE CHI TI HA AIUTATO COME TE STESSO!

C’è Dio, che ha creato noi e tutto il nostro ambiente per noi. E questo include certamente i nostri genitori. Poi ci sono varie altre persone che ci hanno aiutato in un modo o nell’altro nella nostra vita. Ma certamente non si tratta di rifugiati qualsiasi provenienti da oltreoceano.



Ma a volte i problemi si trovano anche negli stessi testi biblici. Così, ad esempio, nella prima lettera di Paolo a Timoteo in 1Tim 6,11-16 – che tra l’altro comprende una raccolta dei principi di comportamento della comunità cristiana davvero completa - si trovano due dichiarazioni del tutto contraddittorie. Mentre all’inizio di questo passaggio Paolo esorta l’uomo di Dio ad afferrare "la vita eterna", alla fine di questo paragrafo spiega che il Re dei re - cioè il nostro Signore Gesù Cristo -è "il solo che possiede l’immortalità".

E ora ovviamente qui ci si pone la domanda: se Gesù Cristo è il solo a possedere l’immortalità, in che modo l’uomo di Dio dovrebbe afferrare la "vita eterna"? Poiché ho confrontato la traduzione con la versione originale greca senza riscontrare alcun errore, potrebbe anche trattarsi di un errore di trascrizione nel testo originale greco. Perché per me non è credibile che proprio Paolo abbia potuto formulare il versetto in questo modo.

Ma tu, uomo di Dio, (…) afferra la vita eterna ("aiwniou zwhz); (…) il Re dei re e Signore dei signori,  il solo che possiede l’immortalità (adanasion).

1Tim 6,11 Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose e ricerca la giustizia, la pietà, la fede, l’amore, la costanza e la mansuetudine. 6,12 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna (aiwniou zwhz) alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni. 6,13 Al cospetto di Dio, che dà vita a tutte le cose, e di Cristo Gesù, che rese testimonianza davanti a Ponzio Pilato con quella bella confessione di fede, 6,14 ti ordino di osservare questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all’apparizione del nostro Signore Gesù Cristo, 6,15 la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, 6,16 il solo che possiede l’immortalità (adanasion) e che abita una luce inaccessibile; che nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen.1Tim 6,11‒16;


Quello che voglio dire è che bisogna sempre verificare personalmente i documenti rilevanti per non farsi imbrogliare. Ho studiato la Bibbia e posso consigliarla come lettura fondamentale fornendo ogni genere di prove. Per fare questo, tuttavia, bisogna essere pronti a leggere il testo in maniera assolutamente oggettiva e libera da qualsiasi pregiudizio. A mio avviso, la dottrina biblica (così com’è scritta nella Bibbia!) dovrebbe effettivamente essere una materia di studio in ogni università ("Scienze bibliche", non falsa "Teologia" cattolica).

Una delle scoperte più importanti che ho potuto fare durante il mio studio della Bibbia è stata la constatazione che il corso degli eventi della storia della salvezza fino alla fine del mondo è molto diverso da come lo raccontano le religioni laico-cristiane, se mai dicano qualcosa a tal proposito. In quanto uomini su questo pianeta ci troviamo ad una "fermata intermedia" della nostra esistenza. E a tutti coloro che ora pensano: “Sì, certo, la vecchia frottola della vita eterna”, vorrei dire che una volta anch’io pensavo la stessa cosa.

Ero – e sono tuttora – assolutamente realista. Non sono neanche stato “indottrinato” da qualcuno, se non dalla Bibbia. Non appartengo a nessuna chiesa, chiesa libera, comunità o religione di questo mondo. Questa è anche la ragione per cui posso esprimermi e scrivere in maniera libera e franca. Io solo so quanti visitatori mi hanno già attaccato perché ho dichiarato apertamente che l’uomo è un essere spirituale nella fase finale della sua esistenza.

Per spiegarlo con un esempio figurato, si può fare il confronto con lo sviluppo di una farfalla. Al momento l’uomo qui sulla terra è in uno stadio di sviluppo simile allo "stadio di bruco" di una farfalla. E così come la vita di un bruco, con le sue possibilità motorie, la capacità di nutrirsi e naturalmente il suo aspetto, non può essere confrontata con la farfalla in cui si trasforma la crisalide, allo stesso modo non si può fare il confronto tra la fase terrena dell’uomo e la sua esistenza finale come essere spirituale.

Queste non sono favole, ma fatti biblici. Ora mi sono chiesto naturalmente perché questi fatti biblici non siano stati utilizzati da tempo – in realtà da quasi due millenni – da tutte le religioni laico-cristiane per stimolare maggiormente le persone a diventare cristiane con queste fantastiche prospettive.

Ma è esattamente questa la ragione, allora come oggi: è troppo fantastico, è stato già abbastanza difficile trasmettere in modo più o meno credibile tutti gli altri principi della concezione cristiana del mondo. Se ora alle persone avessero raccontato anche questa, ciò le avrebbe solo confuse del tutto e allontanate maggiormente. Ma poiché nel corso dei secoli dalle persone s’intascavano le offerte in denaro per finanziare il clero che non lavora, si è preferito tacere su questo fatto che poi nel corso dei secoli è finito lentamente nel dimenticatoio.

Tuttavia, bisogna anche ammettere che questo fatto non viene citato esplicitamente da nessuna parte nella stessa Bibbia. E lì dove l’argomento viene toccato, risulta ambiguo – forse anche perché era l’intenzione del traduttore. Si voleva "proteggere" la Chiesa dall’essere screditata dal popolo come "chiesa degli spiriti" (soprattutto all’inizio, quando ancora le persone a volte venivano possedute dai demoni).

Oggi non ho tutti questi problemi e, di conseguenza, posso parlare e scrivere in maniera conforme all’originale – e alla sua interpretazione logica, che chiunque può seguire. A fare questo non ci guadagno nulla – al contrario, ci pago tutti i costi di questo sito Web da 30 anni. E anche perché penso che sia giunto il momento di rivelare queste correlazioni nascoste, sopra nella sezione sulla Rinascita si trova una dettagliata raccolta di tutti i passaggi biblici più importanti.


Il cristianesimo biblico.

Dunque, non traggo il minimo vantaggio da tutto questo, che ora mi si creda o meno. Dipende solo da ciascuno di noi. E per chi non lo sapesse ancora, a differenza delle religioni laico-cristiane, il Cristianesimo biblico non è una religione ma una relazione, un rapporto o un legame con Dio e suo Figlio.

In questa comunità biblico-cristiana non ci sono chiese, templi o moschee. è l’individuo stesso, il cristiano biblico, che in quanto figlio di Dio, è il tempio di Dio e nello spirito, nel dialogo a "quattro occhi" con Dio, recita la sua preghiera tutto solo e nel silenzio della sua cameretta. E presso di lui verrà e prenderà dimora Dio, che ha accesso agli spiriti di tutti gli uomini.


Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò. E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice il Signore onnipotente.(2Cor 6,16-18;)


E ciascun individuo deve anche decidere autonomamente se accettare questa fede biblico-cristiana. A parte il battesimo, qui non serve nessun altro rito di iniziazione per i nuovi fratelli e le nuove sorelle, e questo battesimo può essere realizzato anche in forma privata, cioè solo il battezzando e chi battezza – entrambi sono responsabili solo nei confronti del loro Padre, nostro Signore e Dio.

Lo scambio di idee tra i fratelli e le sorelle avviene in modo del tutto naturale e spontaneo ovunque si incontrino o anche in occasione di eventi sociali, come descrive in maniera molto precisa anche Paolo nelle sue lettere a Timoteo. Se qui l’argomento è Dio, se ne parla, indipendentemente da chi è presente. Se no, non se ne parla. Sempre seguendo il principio della conoscenza di Paolo:



Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà.
(2cor 3,17;)


Perché e con quale obiettivo Dio ha creato l’universo, il nostro sistema solare, la terra e infine gli uomini? Il mondo non credente non se ne preoccupa minimamente e il cristianesimo laico scardina una dopo l’altra le fondamenta cristiane: nella Chiesa cattolica è consentita la "benedizione" degli omosessuali, nelle chiese evangelicali è stato persino introdotto il matrimonio tra gay e sono stati eletti sovrintendenti gay.

Evidentemente qui ci si occupa esclusivamente di se stessi. Nel Cristianesimo biblico si ha già una visione più ampia:

o   Dio ha dato vita alla Creazione per gli uomini.

o   Dio ha creato gli uomini per avere con sé e suo Figlio figli che lo amino come lui ama loro e di cui si possa fidare.

o   A tal fine ha dotato gli uomini di uno spirito con il quale possano riconoscere Dio nella loro esistenza terrena e decidere se vogliono stare con lui oppure no.

o   Tutti gli uomini risusciteranno dopo la loro morte e – come pure gli angeli – rinasceranno come esseri spirituali asessuati e immortali.

o   Coloro che hanno scelto di amare Dio e suo Figlio e di dimorare presso Dio entreranno in una nuova, seconda Creazione di Dio, nella vita eterna.

o   Coloro che hanno scelto di non dimorare presso Dio e che hanno concluso la loro esistenza terrena senza perdono dei peccati, trascorreranno la loro esistenza eterna nello stagno di fuoco


Tuttavia, in Romani 8,18-23 c’è ancora una dichiarazione di Paolo sulla creazione che ancora non si è riusciti a interpretare correttamente. Forse si potrebbe partire dal presupposto che, quando Paolo scrive che la "creazione" aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio – cioè la rinascita dell’uomo - si riferisse al regno animale o a una parte di esso su questo pianeta.

E quando scrive "nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio" - se effettivamente intendeva il regno animale - significa che anche questa restante parte della Creazione, dopo la Risurrezione dei figli di Dio, otterrebbe la vita eterna (per la libertà della gloria dei figli di Dio)?

Ma in questo caso, a mio avviso, come succede per l’uomo, anche qui si dovrebbe fare una scelta. Sebbene non si potrebbero giudicare gli animali in base alle loro stesse opere, ci deve essere una relazione con i figli di Dio già salvati, cioè con quelli di loro che hanno avuto una rapporto speciale, forse d’amore, con questo(i) animale(i). Una domanda aperta a cui forse i fratelli e le sorelle più giovani possono dare una risposta conforme alla Bibbia

Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio.

Rom 8,18 Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo. 8,19 Poiché la creazione aspetta con impazienza la manifestazione dei figli di Dio; 8,20 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, (non di sua propria volontà, ma a motivo di colui che ve l’ha sottoposta), 8,21 nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. 8,22 Sappiamo infatti che fino ad ora tutta la creazione geme ed è in travaglio; 8,23 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito (sono generati di nuovo sulla terra), gemiamo dentro di noi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo. Rom 8,18-23;


Sappiamo anche perché Dio ha dato vita alla Creazione? Alcuni fratelli potrebbero pensare che non sia importante, ma il fatto è che l’ha creata Dio. Questo è certamente vero ed è così che la pensavano anche quasi tutti i cristiani nei secoli passati, ma non perché non fosse scritto nella Bibbia, ma perché il loro pensiero era rivolto altrove. Ciononostante, anche loro vengono salvati attraverso il sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo, come noi oggi.

Ma al giorno d’oggi abbiamo possibilità completamente diverse e siamo anche educati in maniera molto diversa, per cui oggi sappiamo "elaborare" e quindi anche comprendere la Bibbia molto meglio di un tempo. E questo ci obbliga in un certo senso anche a utilizzare questa conoscenza e questo sapere e a trasmetterli ad altri fratelli interessati.

Come ho già spiegato nel mio articolo "Le basi del cristianesimo biblico." e come ho potuto dimostrare sulla base delle dichiarazioni bibliche, l’uomo nella sua esistenza su questo pianeta è nella fase prenatale della sua vita, di per sé eterna.


Nella sua vita da mammifero intelligente sulla terra, l’uomo si trova in una fase prenatale. Alla sua morte fisica segue la rinascita e la risurrezione dello spirito come essere spirituale immortale e asessuato nella dimensione celeste atemporale.

(Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. (1Tim 2:3-4;)


La conclusione che ne ho tratto, ovvero che di conseguenza la rinascita può avvenire solo dopo la morte dell’uomo nella "Risurrezione dallo Spirito" (Giov 3:6-7), viene comprensibilmente interpretata diversamente e aspramente criticata in molte comunità, fino al punto - come ho potuto apprendere da alcuni visitatori - che i fratelli e le sorelle delle comunità, che diffondono l’interpretazione biblicamente documentata qui da Immanuel.at, vengono minacciati di essere esclusi dalla comunità.

Eppure, la prova biblica è inequivocabile. In Mat 19,28 il Signore ci dice quando avverrà la rinascita: cioè quando Egli sarà seduto sul “trono della sua gloria”:

Nella rinascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria.

Mat 19,28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella rinascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni giudicare le dodici tribù d’Israele. Mat 19,28;


Dunque, nella rinascita anche i discepoli saranno seduti su 12 troni a giudicare le 12 tribù d’Israele – quindi si tratta del Giudizio Universale che avrà luogo dopo la Risurrezione Universale “dei popoli riuniti”. E ciò trova conferma ancora una volta in Mat 25,31, dove il Signore dice anche qui che in quest’occasione prenderà posto sul suo "trono glorioso". Quindi: la rinascita dei figli di Dio come esseri spirituali avviene nella Risurrezione dallo Spirito, quando il Figlio di Dio prenderà posto sul suo trono glorioso.

E il Figlio dell’uomo prenderà posto sul suo trono glorioso. e giudicherà le gente riunite.

Mat 25,31 «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. 25,32 E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 25,33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Mat 25,31-33;


Bastava solo leggere attentamente la spiegazione che il Signore diede a Nicodemo; dopo che il Signore aveva dichiarato: "Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio", in Giov 3,4 Nicodemo gli chiese:

«Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?»

Giov 3,3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio». 3,4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 3,5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 3,6 Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 3,7 Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”.

3,8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». (Me lo deve mostrare un "rinato" nella carne [vita naturale]!!) Giov 3,3-8;


Il Figlio di Dio spiega allo scriba Nicodemo:

"se uno non è nato d’acqua (liquido amniotico nella nascita biologica, carnale) e di Spirito (nascita spirituale, mentale), non può entrare nel regno di Dio.

Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito.
(Giov 3,5-6;)


Dunque, sono necessarie entrambe le nascite: prima bisogna nascere come uomini, altrimenti non ci si può convertire alla fede e analogamente alla nostra prima nascita, quando, uscendo dall’acqua, il liquido amniotico, abbiamo sperimentato una nuova “dimensione”, anche dopo la nostra morte, nel momento della rinascita nella Risurrezione dallo Spirito, sperimenteremo una nuova dimensione celeste.


Con dolore una donna partorirà il figlio dell’uomo, nella nascita carnale dall’acqua la vita carnale entra nel mondo.

Nella Risurrezione dei morti dallo spirito – la rinascita – la vita spirituale entra nel regno di Dio, il figlio di Dio.


Si è molto discusso qui in Giov 3,5 su ciò che intendesse il Signore con "acqua" nella dichiarazione "se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio". Ovviamente è stata presa in considerazione la nascita di un bambino, ma ciò obbliga a parlare anche di "liquido amniotico" e cose del genere – “orrore, disgusto!”

Allora si è preferito riferire l’"acqua" al battesimo e per evitare del tutto che venissero sollevate domande sulla "nascita dallo Spirito" menzionata successivamente dal Signore, da circa mille anni la Chiesa cattolica ha inventato la "cresima" affermando che si tratta del "dono della forza dello Spirito Santo" ai credenti e che entrambi, il battesimo e la cresima, sono i riti di iniziazione di un figlio di Dio.

E così hanno avuto luogo la "nascita dall’acqua" e "la nascita dallo Spirito" e il figlio di Dio sarebbe (ri)nato.  Perciò è anche assolutamente comprensibile che le diverse altre chiese laico-cristiane si oppongano alla rinascita solo dopo la morte, del resto si sono sempre vantate di essere "rinate" loro stesse. Tutta questa falsa gloria infatti svanirebbe in un attimo.

Se queste persone fossero effettivamente rinate, cioè "nate dallo Spirito", da un punto di vista biblico-cristiano dovrebbero assolvere al compito indicato dal Signore Gesù in Giov 3,8:

"Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito»."

poi qualcuno di loro dovrebbe anche dimostrarlo ed entrare ed uscire da in mezzo a noi senza fare vedere da dove viene e dove va!

In linea di principio è simile alla morte del Signore. Allora il Sinedrio era l’autorità più alta in Israele, sia religiosa che politica, visto che all’epoca non c’erano re in Israele. Quindi gli scribi del Sinedrio rappresentavano il "potere nello Stato". E all’improvviso arriva uno che sostiene di essere il Messia, il Figlio di Dio. E come si sapeva dalla Torah, al suo arrivo il Messia avrebbe assunto tutti i poteri. Cioè, quando sarebbe arrivato, sarebbe stato lui a governare e loro avrebbero perso la loro importanza.

Quindi avrebbero perso tutto il loro potere, non sarebbero stati più considerati "consiglieri", "un gran disonore tra parenti e conoscenti - no, meglio farlo uccidere dai romani. Comunque lo conoscono solo alcuni dei suoi seguaci, presto se lo dimenticheranno e in fondo non lo abbiamo ucciso noi ma i romani" - queste o simili potrebbero essere state alcune delle riflessioni degli scribi di allora (e ancora oggi in Israele!!). Non di tutti, ad esempio il già citato Nicodemo (Giov 3,4) e naturalmente anche Giuseppe d’Arimatèa (Giov 19,38) che poi seppellì il Signore in un nuovo sepolcro, certamente non la pensavano così.

Oggi i capi delle comunità potrebbero pensare: "Per decenni abbiamo insegnato che siamo rinati, tutti i "rinati" urleranno dall’indignazione, ci saranno abbandoni della Chiesa, litigi, ci chiederanno come mai non lo sapevamo in quanto capi della comunità o anziani – no, meglio negare che sia scritto nella Bibbia, tanto le persone non leggono la Bibbia con attenzione e poi comunque se lo dimenticano e la vita continua."

Poiché è così importante per la comprensione generale del contesto, ho cercato di descrivere questo percorso dalla nascita carnale dall’acqua alla Risurrezione dallo Spirito - la rinascita - nella mia opera ""Le basi del cristianesimo biblico", nel capitolo "Dal figlio dell’uomo al figlio di Dio". E come ho potuto dimostrare sulla base della Bibbia, la generazione di un figlio di Dio avviene attraverso la lettura della Bibbia (Giac 1:18). Il seme è la parola di Dio (Giov 1:13; Gia 1:18; 1Piet 1:3; 1:23; 1Gio 2:29; 3:9; 4:7; 5:1; 5:4; 5:18;) ¹), , che nello spirito dell’uomo dà vita a questa fecondazione (1Piet 1:23).

Ed è lo spirito di questo uomo rigenerato (non rinato!!) che rimane "gravido" per tutta la sua vita, mentre il figlio di Dio continua a svilupparsi nello spirito dell’uomo, similmente al feto nell’utero. Alla morte di quest’uomo muore la parte materiale, carnale, cioè il suo corpo, invece il suo spirito - che gli è stato dato da Dio, che è Spirito (Giov 4:24) - continua a esistere, poiché lo spirito – come l’energia – non può essere né distrutto né creato e – come Dio, che è Spirito - è eterno.

Perciò l’uomo che Dio ha creato in questo mondo - se si vuole usare l’immagine già accennata prima - è un essere spirituale in fase prenatale, come una farfalla in fase di un bruco. Tuttavia, l’ambito esistenziale in cui l’uomo potrebbe muoversi è un po’ più ampio: è l’intero universo. Dio ha creato tutto questo, l’intero cosmo con tutte le galassie e i sistemi solari e miliardi e miliardi di stelle, affinché potesse poi creare l’uomo esattamente in questa specifica galassia, esattamente in questo sistema solare, esattamente su questo specifico pianeta.

Questo cosmo è una dimensione caratterizzata da tre cose: lo spazio, il tempo e la gravità. Tre cose che – se si studia la Bibbia – ovviamente non esistono nella dimensione di Dio – “il cielo”.

-   Spazio - perché dopo la sua isurrezione Gesù ha dimostrato di poter attraversare le porte chiuse con il suo corpo spirituale (Giov 20:19-26). Ma da ciò si può trarre la conclusione che nella dimensione di Dio, dalla quale è venuto, lo spazio non avrebbe senso perché tutti lo ignorerebbero.

-   Tempo - perché Gesù ci ha detto che dopo la sua Risurrezione l’uomo sarà senza sesso, come tutti gli angeli (Mat 22:30;). Poiché non è prevista la riproduzione e gli angeli esistono ancora oggi, si può concludere che tutti coloro che dimorano nella dimensione divina – come lo stesso Dio e anche gli uomini dopo la loro Risurrezione – hanno un’esistenza eterna (per non menzionare i molti riferimenti biblici alla "vita eterna" degli uomini credenti).

-   E infine gravità - perché in occasione della sua "ascensione" molti dei suoi discepoli avevano visto il Signore elevarsi in cielo su una nube (Atti 1:9). Quindi, se Gesù in quanto essere spirituale potesse annullare la forza di gravità qui sulla terra, la gravità non avrebbe senso neanche in cielo.


La seguente dichiarazione del Signore in Mat 22,30:

"Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli."

dimostra, tra l’altro, che dopo la sua Risurrezione l’uomo è immortale. Perché, se gli uomini non prendono moglie e le donne non prendono marito, non può esserci più alcuna procreazione, ma poiché continuano a vivere, devono essere immortali. Questa dichiarazione poi dice naturalmente anche che gli esseri umani saranno senza sesso – non ci saranno più né donne né uomini, ma solo esseri spirituali asessuati e immortali – come gli angeli in cielo. Se poi si interpretano in maniera corretta anche le corrispondenti dichiarazioni del Signore, ad es. Giov 10,30:

«Io e il Padre siamo uno».

o in Giov 14,23:

"Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio lo amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui (nel suo spirito)."


si comprende che gli esseri spirituali possono integrarsi l’uno nell’altro – e anche nello spirito degli uomini. (Così anche gli angeli di Satana, che dopo la battaglia in cielo e la loro espulsione furono gettati sulla terra insieme a Satana impossessandosi degli uomini, per poi essere ricacciati dal Figlio di Dio!).

E così si risolve anche il problema della Trinità, già a lungo discusso animatamente. Non solo il Figlio, ma anche lo Spirito Santo dimora nel Padre e i tre sono uno. è come se a livello materiale avessimo due bicchieri d’acqua, riempiti a metà; se si versa l’acqua di un bicchiere nell’altro, l’acqua dei due bicchieri diventa una sola.

E sulla terra abbiamo un altro esempio che possiamo paragonare a una simile "unione": così il Signore la spiega a un fariseo:

Così non sono più due, ma una sola carne.

Mat 19,3 Dei farisei gli si avvicinarono per metterlo alla prova, dicendo: «è lecito mandare via la propria moglie per un motivo qualsiasi?» 19,4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore, da principio, li creò maschio e femmina e disse: 19,5 “Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne”? 19,6 Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l’uomo non lo separi». Mat 19,3-6;


Quindi l’uomo e la donna (purtroppo oggi non si precisa abbastanza!) che si sposano diventano "una sola carne". Analogamente al succitato esempio dell’acqua: come l’acqua si unisce all’acqua e le due acque diventano un’acqua sola, così anche la "carne si unisce alla carne" e la prima notte di nozze gli sposi diventano una sola carne, come dice il Signore: "Così non sono più due, ma una sola carne", anche se in realtà per la donna si tratta di un ritorno al suo "scheletro". Infatti, Dio l’ha generata da una costola di Adamo. - Se poi uomo e donna saranno effettivamente una carne sola, verrà rivelato ai cristiani in occasione del Rapimento.

Perché in occasione del Rapimento, al Ritorno del Signore, tutti i figli di Dio defunti - e solo questi - saranno risvegliati (non risuscitati!) e insieme ai fratelli e alle sorelle cristiani ancora in vita (che saranno "rivestiti" 2Cor 5,4;), verranno rapiti in cielo come ci descrive Paolo (che evidentemente – probabilmente come molti cristiani – sperava nel Ritorno del Signore mentre era ancora in vita).

Siamo rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita

2Cor 5,1 Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra dimora terrena, viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. 5,2 Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, 5,3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi.

5,4 Poiché noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 2Cor 5,1-4;


Tutti gli altri defunti, compresi quelli del Millennio, che vivranno fino a mille anni, come gli uomini prima del Diluvio, saranno risuscitati dopo questi mille anni, alla fine del mondo, nella risurrezione universale di tutti gli uomini dallo spirito, e allora - dopo il Giudizio Universale - i fedeli saranno assunti nella nuova creazione con una nuova terra e un nuovo cielo, mentre i malvagi trascorreranno la loro vita eterna nello stagno di fuoco.

L’intera creazione, per così dire, è la "madre" dell’uomo. Lo nutre, lo fa crescere e sviluppare. Mente e corpo vengono formati ed educati, e quando l’uomo sarà saggio abbastanza, inizierà a leggere la Bibbia. E così poi il suo spirito può essere fecondato dalla parola di Dio e sarà rigenerato come figlio di Dio; certamente è ancora un embrione spirituale nel suo spirito - l’"utero" del figlio di Dio - ma è pur sempre figlio di Dio. Ma come per il feto in questa fase della "gravidanza", anche nella vita dell’uomo qui sulla terra possono verificarsi un’infinità di problemi - fino al parto del feto morto (Ebr 6:4-6!!).

Alla morte, lo spirito dell’uomo si manifesta nel regno dei morti. Probabilmente ciò ora si può anche paragonare al bozzolo di una farfalla, in cui anche questa aspetta la sua rinascita - dopo essere nata come bruco. Dal primo uomo "carnale" nella rinascita, in occasione della Risurrezione dallo Spirito, si sviluppa poi un figlio di Dio meraviglioso, immortale e benedetto come essere spirituale.



Dal figlio dell’uomo a figlio di Dio.

La crescita di un figlio di Dio è in tutto e per tutto paragonabile a quello di un figlio umano: come l’uovo nel corpo femminile è il punto di partenza del bambino umano, lo spirito nel cervello umano è il punto di partenza del figlio di Dio (Giov 6:63).

PProprio come il corpo femminile è costantemente pronto per la fecondazione per alcuni giorni al mese, anche lo spirito umano è per lo più pronto per essere fecondato. E poi, se la donna lo permette, l'ovulo viene fecondato nel grembo materno dal seme maschile. E se l'essere umano lo permette, il suo spirito viene fecondato dal seme divino (Giov 1:13; Gia 1:18; 1Piet 1:3; 1:23; 1Gio 2:29; 3:9; 4:7; 5:1; 5:4; 5:18;1)) – attraverso la lettura della Parola di Dio, la Bibbia.

Se la fecondazione fisica non avviene nell’essere umano, gli ovuli della donna vengono espulsi ogni mese fino a una certa età. Lo spirito dell’uomo, tuttavia, rimane ricettivo per tutta la vita. Se non è stato fecondato spiritualmente, sarà eliminato al Giudizio Universale (Mat 25:41).

Se dopo il concepimento nel bambino umano il tempo di gravidanza è di nove mesi, allora l’uomo come figlio di Dio rimane "incinto", per così dire, per tutta la sua vita.

L’ulteriore sviluppo del bambino umano nel grembo materno, durante la gravidanza, corrisponde quindi allo sviluppo spirituale del figlio di Dio durante la sua vita terrena. Nel bambino umano come nel figlio di Dio, tutte le complicazioni immaginabili sono ancora possibili durante questo periodo di crescita (Efes 4:14), fino al parto morto (Ebr 6:4-6)!

Il bambino umano quindi alla nascita dall’acqua (liquido amniotico) entra in un mondo nuovo, a lui sconosciuto fino a quel momento, con condizioni di vita completamente diverse (respirazione, assunzione di cibo, movimento).

E anche il figlio di Dio, quando nasce di nuovo (Mat 19:28, 25:31 entrambi i passi biblici si riferiscono alla resurrezione e al Giudizio Universale!!), troverà nella risurrezione dallo Spirito (Giov 3:6-7), una dimensione diversa, eterna, con condizioni di esistenza completamente nuove (Giov 3:8).

Ma mentre il bambino umano di solito cresce con i suoi genitori e poi conduce una vita propria, il figlio di Dio – come essere umano – è stato la propria "madre" e il suo cervello è stato il "grembo" dello spirito e ora, dopo la sua rinascita, ha una vita eterna (Luca 20:36) come essere spirituale e ha un Padre spirituale, celeste (Giov 4:24).

Dio vivificherà i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

Rom 8,11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Rom 8,11;

E allora – solo allora – i figli di Dio, nati di nuovo dallo Spirito alla risurrezione, avranno raggiunto quello stato d’essere che il Signore ci profetizza in Giov 3,8, e che è lo stato di Dio, degli angeli e dello stesso Figlio di Dio dopo la sua risurrezione e nel quale ha potuto attraversare porte chiuse e muri (Giov 20:26):

"Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né da dove va.

Così è di chiunque è nato dallo Spirito
"
(Giov 3,8)

Ciò che nasce dalla carne è carne, ciò che nasce dallo spirito è spirito. E questa è ora anche la forma di esistenza – cioè come esseri spirituali – di cui il Signore ci promette in Giov 3,3 che possiamo entrare nel regno di Dio (cielo) in questo modo.

"Se uno non nasce di nuovo, non può vedere il regno di Dio".
(Giov 3,3)


Gli esseri umani si trovano in una fase prenatale della loro vita di mammiferi intelligenti sulla terra. La rinascita avviene dopo la morte fisica e la resurrezione dello spirito nella dimensione celeste senza tempo, il regno di Dio, come essere spirituale immortale e sessualmente liberato.

1Jh 5,10 10 Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio.

5,11 E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo.

Fil 3,20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, 3,21 che

trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria,

mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.

(Vedi anche "La teoria quantistica dimostra che (la "coscienza", lo spirito] non muore mai!")

Molti non lo capivano duemila anni fa e alcuni non lo capiscono ancora oggi!

(Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. 1Tim 2,3-4;)






La prova biblica della rinascita dell’uomo nella resurrezione dello spirito.


Luca 8,11 Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio. Luca 8,11;

Leggere la Bibbia, analizzare e interpretare i testi biblici è paragonabile a studiare letteratura specialistica all'università, solo che se si ha successo non si riceve un titolo accademico, ma dopo la morte e la resurrezione si rinasce come esseri umani immortali e spirituali e come figli di Dio si ha l'unico e solo Dio vivente e onnipotente come proprio amato Padre. (Non si tratta dell'amore materiale-ottico delle persone sulla terra, ma della categoria immateriale-spirituale della gratitudine).

1Piet 1,23 perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma da seme incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. 1Piet 1,23;

Mat 13,23 «Quello invece seminato nella terra buona è colui che ode la parola e la comprende; egli quindi porta del frutto e rende il cento, il sessanta e il trenta per uno». Mat 13,23;

2Cor 6,16 E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò (nel loro Spirito) e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 6,17 Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò. 6,18 E sarò per voi come un padre e voi sarete come figli e figlie», dice il Signore onnipotente. 2Cor 6,16-18;

Mat 19,28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella rinascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi che mi avete seguito sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Mat 19,28;

Mat 25,31«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. 25,32 E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 25,33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Mat 25,31-33; (Giudizio Universale)

(Quando il Figlio dell’uomo siederà sul suo trono di gloria, quello sarà il Giudizio Universale e prima di esso la resurrezione di tutte le nazioni dai morti, la rinascita nella resurrezione dello Spirito).

Luca 20,34 34 Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati, 34,35 ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti non prendono né danno moglie; 34,36 neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Luca 20,34-36;

Giov 6,63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Giov 6,63;

1Cor 15,44 eè seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale. 1Cor 15,44;

1Cor 15,49 E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste. 1Cor 15,49;

Giov 3,6 «Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. 3,7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 3,8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Giov 3,6-8;

2Cor 3,17 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà. 3,18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito. 2Cor 3,17-18; 

2cor 4,16 Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno. 4,17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, 4,18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. 2Cor 4,16-18;

1Cor 2,1 E io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunciarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; 2,2 poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. 2,3 Io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore; 2,4 la mia parola e la mia predicazione non consistettero in discorsi persuasivi di sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, 2,5 affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.

2,6 Tuttavia a quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati; 2,7 ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria 2,8 e che nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 2,9 Ma com’è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». 2,10 A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.

2,11 Infatti chi, tra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. 2,12 Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; 2,13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 1Cor 2,1-13;

E ora alcuni pensano: "Beh, quello che dice la Bibbia…".

Consiglio loro di informarsi meglio sulle ultime scoperte scientifiche:

(Vedi anche video: "La teoria quantistica dimostra che la ‘coscienza’, lo spirito non muore mai!")

E se ancora non ci credono, è colpa loro.



Un grande segno dal cielo.

La mia succitata affermazione, che Dio ha creato l’intero cosmo per gli uomini, implica quindi che Dio è il Signore di questo universo e lo ha plasmato secondo la sua volontà. E sebbene questo sia naturalmente documentato anche nella Scrittura, proprio all’inizio in Gen 1,1:

"Nel principio Dio creò i cieli e la terra."


- la stragrande maggioranza degli uomini non ci crede. La gente semplicemente non riesce ad immaginarselo (o non vuole?). Specialmente la scienza deride chi cerca di replicare con i fatti biblici. Quest’anno però, almeno gli astronomi, hanno smesso di ridere e sono piombati nella totale perplessità. Ma ecco i fatti:

Recentemente, precisamente alle ore 15 dell’11 gennaio 2024, l’aspirante astronoma Alexia Lopez della University of Central Lancashire (UCLan) nel Regno Unito, non poteva credere ai suoi occhi quando, analizzando la luce di quasar lontanissimi, si è imbattuta del tutto casualmente - come dice lei – in un’incredibile struttura nel cosmo: un enorme anello quasi perfetto di galassie e ammassi di galassie a 9 miliardi di anni luce di distanza con un diametro di 1,3 miliardi di anni luce:

"è davvero surreale. Ancora non riesco a credere di aver fatto queste scoperte per caso, sono state scoperte casuali. Ma è un fatto importantissimo e io non ci posso credere." – "Con le nostre attuali conoscenze dell’universo non riusciamo a spiegare nessuna di queste enormi megastrutture", ha detto. "E queste loro dimensioni estremamente grandi, le forme che le caratterizzano e la vicinanza cosmologica certamente devono significare qualcosa di importante – ma cosa esattamente?", si chiede Alexia Lopez.


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Il Grande Anello è stato scoperto da Alexia Lopez, dottoranda presso la University of Central Lancashire (UCLan),
che ha scoperto anche l’Arco Gigante, una struttura che si estende per 3,3 miliardi di anni luce nello spazio.
Foto: Università di Central Lancashire



Non è la prima volta però che Alexia Lopez si trova in una situazione simile. Già tre anni fa, alla stessa distanza di 9,3 miliardi di anni luce – praticamente vicinissimo dal punto di vista - aveva individuato un gigantesco e quasi simmetrico arco galattico (Arco Gigante) nella costellazione di Arturo, che in greco significa "guardiano dell’orsa" (Bootes). Per gli scienziati, il "Grande Anello" (Big Ring) ora scoperto rappresenta, di conseguenza, la seconda formazione celeste che solo qualche anno fa avrebbero ritenuto del tutto impossibile. Si tratta delle due più grandi strutture dell’universo finora scoperte.


Kosmos
Un’impressione d’artista che evidenzia la posizione del Grande Anello
(in blu) e dell’Arco Gigante (in rosso) nel cielo.
Rapporto della BBC


Kosmos

Una vista dal telescopio spaziale Hubble mostra che le galassie sono
uniformemente distribuite nell’Universo Immagine dell’Universo di Hubble
FONTE IMMAGINE NASA (Didascalia dell’immagine)

Leggendo anche altri resoconti relativi a questa scoperta, si comprende che tra gli scienziati ha predominato una forte incredulità, anche dopo giorni e settimane che il fenomeno era divenuto noto. Certo, andava contro il dominante modello scientifico dell’universo valido da tempo. Effettivamente, sarebbe come sostenere di aver visto due soli nel cielo.

E questo mi ha ricordato un evento della Bibbia. Un evento di circa duemila anni fa, all’incirca nello stesso periodo. Oggi, il 6 gennaio, la cristianità celebra i "tre re Magi". E duemila anni fa questi tre individui - ribattezzati “re” dalla Chiesa cattolica, nonostante si trattasse probabilmente di astronomi dell’epoca - osservando le stelle avevano scoperto che una stella luminosa, apparsa all’improvviso, aveva cominciato a vagare in cielo.

I tre probabilmente provenivano da diverse parti del paese e all’inizio erano tanto sorpresi quanto i nostri astronomi di oggi, ma poi ognuno decise – chissà per quale motivo – di andare a fondo della questione e di seguire questa stella. Credo che già tutti nell’occidente cristiano conoscano il resto della storia: trovarono il Figlio di Dio appena nato a Betlemme.

E così come allora questi tre individui probabilmente all’inizio si chiesero quale fosse il significato di questa stella, anche l’astronoma Alexia Lopez si è posta questa domanda:

"E queste loro dimensioni estremamente grandi, le forme che le caratterizzano e la vicinanza cosmologica devono certamente significare qualcosa di importante – ma cosa esattamente?"

Quando poi anche il resto degli scienziati si convinse che l’avvistamento era reale e non poteva più essere negato, nello stupore generale si iniziarono a fare supposizioni. In base a uno dei principi fondamentali dell’astronomia, il cosiddetto principio cosmologico, tali enormi strutture non dovrebbero esistere. Ciò significa che tutta la materia è distribuita in maniera uniforme in tutto l’universo (vedi l’immagine in alto a destra del telescopio spaziale Hubble).

(Vedi anche Discorso 151: "Un segno nel cosmo?".)


Evidentemente qui viene messa in discussione tutta la scienza astronomica, che probabilmente dovrà reinventarsi da capo. Ma ora torniamo al nostro paragone – di cui questi scienziati ovviamente non sanno nulla e al quale non si riferirebbero mai. Anche questo "segno nel cosmo" è un’indicazione di Dio, simile alla stella di Betlemme? E se sì, cosa dovrebbe indicarci?

E qui può esserci d’aiuto la particolare forma di questi due corpi celesti. Ma prima una breve guida cronologica per una migliore comprensione. Che lo si voglia ammettere o meno, noi siamo vicini o addirittura all’inizio degli Ultimi Tempi biblici.

I segni degli Ultimi Tempi biblici.

La problematica situazione politica ed economica nel mondo, la fine della pace nel mondo a causa delle guerre in Ucraina e in Palestina, l’atteggiamento sempre più spietato e indifferente degli esseri umani in tutto il mondo - potrebbe essere anche questo che intendeva Paolo quando descrisse la situazione negli Ultimi Tempi:

Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza»

1Tess 5,1 Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva, 5,2 poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del SIGNORE verrà come un ladro di notte.

5,3 Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta

e non scamperanno affatto . 5,4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno vi sorprenda come un ladro. 1Tess 5 1-4;



E anche qui nel suo discorso degli Ultimi Tempi il Signore parla di "principio di dolori":

Ma tutto questo non sarà che principio di dolori.

Mat 24,6 Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. 24,7 Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi;

24,8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori. Mat 24,6-8;


Nell’Apocalisse di Giovanni, che rappresenta una descrizione completa di tutti gli eventi in questo periodo di Grande Tribolazione (vedi in fondo a questo articolo), questo periodo iniziale è descritto come segue::

Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco;

Apoc 6,1 1 Poi vidi quando l’Agnello aprì uno dei sette sigilli e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni».

6,2 Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona,

ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere.

6,3 Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni». 6,4 E venne fuori un altro cavallo, rosso;

e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra ,

affinché gli uomini si scannassero gli uni gli altri,

 e gli fu data una grande spada. Apoc 6,4;


Se si osserva l’immagine di sinistra con le due formazioni celesti e si prova a descriverla, si potrebbe paragonare a un “arco” tenuto in mano da qualcuno (considerando il cerchio blu come la testa). Se, da un lato, ciò sembra alquanto vago, dall’altro bisogna anche tener conto che finora simili strutture gigantesche nel cosmo sono state considerate impossibili da un punto di vista scientifico.

Non solo perché una simile concentrazione di materia non è mai stata rilevata dalle ricerche e dagli studi nello spazio, ma anche e proprio perché si tratta di galassie gigantesche, "allineate" nel cosmo a 9,3 miliardi di anni luce di distanza (!!). Non si era mai visto niente del genere. Chi o cosa dovrebbe (poter) fare una cosa del genere? è come se un bambino avesse giocato con i mattoncini delle costruzioni, dove ogni mattoncino rappresenta un’intera galassia, come la nostra Via Lattea.

Se si considera dunque che un’origine naturale di queste formazioni incredibilmente vaste è assolutamente impossibile, è possibile, tuttavia, interpretarle come un segno di Dio che – come in occasione della nascita del Figlio di Dio, del Cristo – ora vuole annunciarci la nascita dell’anticristo, questo primo cavaliere con l’arco.

Ciò che inoltre colpisce di questo testo è la dichiarazione relativa al secondo cavaliere, a cui "fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si scannassero gli uni gli altri" (Apoc 6,3-4).  Il fatto che ’toglie la pace dalla terra’ significa che prima c’era la pace e ciò corrisponde nuovamente al summenzionato passaggio in 1Tess 5,3: "Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno."

E ciò varrebbe perfettamente anche per il nostro tempo, che in Europa abbiamo potuto vivere in pace per 30 anni, mentre ora siamo in guerra. Tuttavia, anche l’ultima dichiarazione di questo versetto in Apoc 6,4: "affinché gli uomini si scannassero gli uni gli altri", è indicativo. Fin ad ora come arma tipica per uccidere si è usata la pistola, negli Ultimi Tempi pare che si preferiscano i coltelli per mandare il proprio vicino all’altro mondo.

Nel Vangelo di Luca si trova un ultimo argomento riguardante ancora l’interpretazione di questi segni nel cosmo come il primo cavaliere nell’Apocalisse e l’inizio degli Ultimi Tempi. Sono scoppiato in una risata quando l’ho letto. Non solo qui si profetizzano i "segni dal cielo", ma si tratta anche di "grandi segni". Finora questa parola "grandi" è stata interpretata nel senso di "importanti", e probabilmente a nessun esegeta sarebbe venuto in mente che si trattasse effettivamente di grandi segni con un diametro di 1,3 miliardi di anni luce e a 9,3 miliardi di anni luce di distanza.

Vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo.

Luca 21,9 Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati, perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito». 21,10 Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; 21,11 vi saranno grandi terremoti e, in vari luoghi, pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo. Luca 21,9-11;




SE SI VUOLE PLASMARE IL FUTURO, BISOGNA RICONOSCERE I TEMPI

E QUESTE TEMPI SI STANNO TRASFORMANDO.

è TEMPO DI RICONOSCERE E ADORARE IL CREATORE DI TUTTO!




E dato che stiamo parlando di "grandi segni", eccone un altro. Non ad una distanza di 9 miliardi di anni luce, ma proprio qui dietro l’angolo - per così dire - nel Regno Unito. Nel caso si dovesse usare un PC che non ha Firefox come browser, è possibile ingrandire l’immagine e visualizzarla in tutta la sua magnificenza a schermo intero.

Kosmos

Persone a Whitley Bay, Regno Unito, fotografano l’aurora boreale il 10 maggio, che è diventata
visibile a latitudini più basse del solito a causa della peggiore tempesta geomagnetica
latitudini più basse del solito.
(Ian Forsyth/Getty)







¹) Il verbo greco antico gegennhtai (gegengätai = generato o nato) va tradotto con "generato" e non con "nato" in tutta la prima lettera di Giovanni: 1Gv 2:29; 3:9; 4:7; 5:1,4,18,18; nonché nei seguenti passi biblici: Giov 1:13; Giac 1:18; 1Piet 1:3,23; (anche questo non "nato di nuovo" ma "generato di nuovo") - spiritualmente generato di nuovo dopo essere stato fecondato dalla Parola di Dio. (Vedi anche Discorso 85: "Vera e falsa rinascita.")




Tabella 14 – La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi. (FORMATO LARGO)

Il principio delle doglie di parto: La tribolazione di quei giorni - 1º sigillo: l’uomo del peccato / 6º sigillo: il ritorno del Signore =Il  Rapimento
 
< 1º sigillo >
(Apoc 6:1-2;)

cavallo bianco, cavaliere: aveva un arco, gli fu data una corona, uscì come vincitore e per vincere
< 2º sigillo >
(Apoc 6:3-;4)

cavallo rosso, che toglie la pace della terra, affinché gli uomini si uccidessero e gli fu data una grande spada
< 3º sigillo >
(Apoc 6:5-6;)

cavallo nero, una bilancia in mano, frumento e orzo costoso, non danneggia né l’olio né il vino
< 4º sigillo >
(Apoc 6:7-8;)

cavallo giallastro, la Morte dietro era l’Ades, potestà su1/4 della terra, morte con spada, fame e fiere
< 5º sigillo >
(Apoc 6:9-11;)

sotto l’altare alle anime dei
martiri si fa giustizia, fu data
veste bianca, riposeranno
finché sono uccisi i fratelli
< 6º sigillo >
(Apoc 6:12-17;)

grande terremoto, il sole
nero, la luna come sangue,
le stelle caddero, il cielo si
ritirò, montagne e sole smosse
6a
sig

< 7º sigillo >
(Apoc 8:1-6;)

silenzio nel cielo per ca. mezz’ora, profumi all’altare, 7 angeli che avevano 7 trombe, voci, tuoni, lampi
Il giorno del SIGNORE: Le due testimoni di Dio  profetizzeranno 1260 giorni con vestiti di sacco. (?)

< 1ª tromba>
(Apoc 8:7;)

grandine fuoco e sangue
1/3 della terra fu arsa
1/3 degli alberi furono bruciati
ogni erba verde fu arsa
< 2ª tromba >
(Apoc 8:8-9;)

gran montagna nel mare
1/3 del mare sangue
1/3 creature nel mare morì
1/3 delle navi perì
< 3ª tromba >
(Apoc 8:10-11;)

stella dal cielo una torcia
1/3 dei fiumi assenzio
1/3 delle acque assenzio
e molti uomini morirono
< 4ª tromba >
(Apoc 8:12-13;)

il sole, la luna, le stelle,
1/3 parte si oscura
1/3 parte del giorno e la
1/3 parte della notte, buio
< 5ª tromba/ 1º guaio >
(Apoc 9:1-12;)

 stella dell’abisso dal cielo
il sole oscurato dal fumo
locuste nuocciono uomini
senza sigillo di Dio 5 mesi
< 6ª tromba/ 2º guaio >
(Apoc 9:13-21;)

gli angeli sul fiume Eufrate
fuoco e fumo e zolfo
1/3 degli uomini uccisi
il resto non si ravvidero
6a
trb

< 7ª tromba/ 3º guaio >
(Apoc 11:15-19;)

Il regno del mondo è di Dio l’ira dee Dio è giunta, e il tempo di giudicare i morti terremoto voci, tuoni, lampi
Il giorno dell’ira di Dio: Il dominio dell’Anticristo demoniaco / il morto dei 2 testimoni / le nazioni calpesteranno Gerusalemme
< 7ª tromba >
< 1ª coppa>
(Apoc 16:1-2;)

sulla terra:
un’ulcera maligna
agli uomini che avevano
il marchio della bestia
< 2ª coppa >
(Apoc 16:3;)

nel mare:
sangue come di morto
ogni essere vivente che
si trovava nel mare morì
< 3ª coppa >
(Apoc 16:4-7;)

nei fiumi e nelle fonti
acque diventarono sangue.
hanno sparso sangue dei pro-
feti fu dato loro a bere sangue
< 4ª coppa >
(Apoc 16:8-9;)

sul sole:
bruciato sugli uomini, che
bestemmiarono il nome di
Dio e non si ravvidero
< 5ª coppa >
(Apoc 16:10-11;)

sul trono della bestia:
il regno divenne tenebroso
gli uomini avevano dolore
ma non si ravvidero
< 6ª coppa >
(Apoc 16:12;)

sul gran fiume Eufrate:
e l’acqua ne fu prosciugata
affinché fosse preparata la
via ai re dal levante.
6a
cop

< 7ª coppa >
(Apoc 16:17-21;)

nell’aria: voci, tuoni, lampi terremoto così grande come mai, isole e monti non furono trovati

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7a cop
===================


L’Anticristo risvegliato: morto dei due testimoni


6a sigillo
Dopo il  sigillo
(Apoc 7:1-17;)
 Non danneggiate la terra,
il mare, gli alberi, finché i
144.000 sono segnati in
 fronte. Quelli della gran
tribolazione hanno vesti
 bianche davanti al trono
l’Agnello li guiderà alle
 acque della vita, e Dio
 asciugherà ogni lacrima
6a tromba
Dopo la  tromba
(Apoc 10:1-11; 11:1-14;)
Un altro angelo potente in
una nuvola: con 7. tromba
si compie il mistero di Dio
 non ci sarà più indugio.
Giovanni divora il libretto.
La bestia ucciderà i due
testimoni. Gran terremoto
 la decima parte di
Gerusalemme cadde
7a tromba
dopo la  tromba
(Apoc 12:1-18;)  (Apoc 13:1-18;)  (Apoc 14:1-20;)  (Apoc 15:1-8;)
La donna e il dragone. Satana  e i suoi angeli furono gettato sulla terra.
Alla bestia dal mare le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli.
L’Anticristo e il falso profeta: il regno delle due bestie.
l’Agnello che stava in piedi sul monte Sion, e i sui 144.000 segnati
3 angeli: l’evangelo, giudizio, caduta di Babilonia, i morti che muoiono nel Signore.
L’inizio del giudizio: il Figlio d’uomo miete la terra
I vincitori sulla bestia, sua immagine e sul suo nome cantavano il cantico di Mosè
I sette angeli con le sette coppe dell’ira di Dio
Nessuno poteva entrare nel tempio finché fossero compiute le sette piaghe.
6a coppa
Dopo la  coppa
(Apoc 16:13-16;)
Satana, Anticristo e
falso profeta mandano tre
spiriti immondi simili a rane
 perché sono spiriti di
demoni che fanno dei segni e
si recano dai re di tutto il
mondo per radunarli per la
battaglia del gran giorno
dell’Iddio a Harmaghedon

7a coppa
Dopo la  coppa
(Apoc 17:1-18; 18:1-24;)
La caduta di Babilonia (Apoc 19:1-21; 20:1-15;)
Battaglia di Harmaghedon
Anticristo profeta stagno
Giudizio, 1 Risurrezione
Satana nell’abisso. Ultima
Guerra Giudizio Universale
(Apoc 21:1-27; 22:1-21;)
La Nuova Creazione