Gli eletti in Mat 24,31: la comunità cristiana degli Ultimi Tempi o gli Israeliti? / Replica di Matthias Sigg 00, 30-08-2002
Il Rapimento prima della Grande Tribolazione. / Replica di Matthias Sigg 00, 26-08-2002
La sposa dell’agnello. / Replica di Matthias Sigg 01, 26-08-2002
Le sette epistole. / Replica di Matthias Sigg 02, 26-08-2002
Non si tratta più della salvezza, ma di governare sulla terra? / Commento di David Kallweit 00, 11-11-2002
Le vere profezie
della Bibbia sugli Ultimi Tempi. / Discorso 1132
Il discorso sugli Ultimi Tempi del Signore Gesù in Mat 24+25
tratta principalmente quella parte residua del popolo credente d’Israele. Lo
possiamo vedere dai seguenti punti:
- Il punto di partenza è il Tempio di Gerusalemme.
- In quel tempo si predica il vangelo del regno e non il
vangelo della Gloria (1Tim 1,11) a lode della gloria della sua grazia (Efes 1,6;
3,6-9).
- Il Signore si riferisce qui a Dan 9,27, una
rivelazione fatta a questo profeta molto amato che si riferisce in particolare
al suo popolo e alla città santa, e che è una chiave importante della profezia e
del pensiero di Dio riguardo a questa terra. Le vie di Dio con la sua chiesa
celeste (la Sposa) non hanno quindi nulla a che fare con questo, anche se
risalgono ai consigli di Dio prima della creazione del mondo (Efes 1,4).
- Il regno invece è una promessa per questa terra, e
specialmente per il popolo d’Israele. È stato preparato per questo popolo "fin
dalla fondazione del mondo" (Mat 25,34).
- Gli eletti che vengono radunati con un forte suono di
tromba dai quattro venti sono dunque le 10 tribù d’Israele che sono andate
perdute fino ad allora e che si uniranno alle tribù piangenti della terra (le 2
tribù che sono già tornate nella miscredenza) solo al momento in cui il segno
del Figlio dell’uomo apparirà in cielo, per ricevere il loro Messia alla fine
del periodo di afflizione.
Matthias Sigg matthias.sigg@zkb.ch
Quindi Lei pensa che questi testi di Mat 24 e 25 si riferiscano
alle "10 tribù perdute di Israele" e non abbiano nulla a che fare con la "chiesa
Sposa" – cioè i cristiani.
Vorrei dunque citare alcuni di questi passaggi e le conseguenze delle
affermazioni che contengono.
Proprio all’inizio del capitolo Mat 24, diventa chiaro che si tratta della
"venuta" del Signore:
Quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?
Mat 24,3 Mentre egli era seduto sul monte degli
Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando
avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della
fine dell’età presente?» Mat 24, 3;
Così abbiamo la certezza che le seguenti affermazioni si
riferiscono esattamente al momento di cui ci occupiamo qui. E immediatamente
prima del momento della venuta del Signore avranno luogo vari eventi:
Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
Mat 24,7 Perché insorgerà nazione contro nazione
e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi;
24,8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori. Mat 24,7-8;
(Luca 21,10-11; Mar 13,8)
Abbiamo qui uno scenario di guerre mondiali, carestie e
terremoti. Finora nulla sembra riferirsi alle 10 tribù perdute di Israele, ma
tutto sembra riferirsi al mondo intero. Ma questo è solo "il principio di
dolori". Quindi, continuiamo a leggere:
E sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome.
Mat 24,9 Allora vi sottoporranno a supplizi e vi
uccideranno; e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome. Mat 24,9;
L’affermazione della prima mezza frase: "allora vi
sottoporranno a supplizi" potrebbe portare a supporre – dato che il Signore
sta parlando ai discepoli, cioè a ebrei – che si tratti davvero del destino di
Israele. Ma la seconda metà della frase conferma immediatamente il contrario:
"…sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome". A causa del nome del
Signore – cioè a causa di Cristo – solo i cristiani possono essere odiati e non
gli ebrei, i quali non hanno accettato affatto questo Cristo.
E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo.
Mat 24,14 E questo vangelo del regno
sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le
genti; allora verrà la fine. Mat 24,14; (Mar 13,10)
Qui si parla del "vangelo del regno". Questo "regno" indica
naturalmente il Millennio e il governo del Signore Gesù. Ora è vero che questa è
una promessa, in particolare per il popolo d’Israele, ma dobbiamo essere
consapevoli che proprio il popolo d’Israele non ha accettato questo vangelo fino
ad oggi, anche se i cristiani lo annunciano da duemila anni. Inoltre, ci si
chiede perché dovrebbe essere una testimonianza per "tutte le nazioni" quando
riguarda solo Israele.
Poiché il "vangelo del regno" e del regno di Cristo è anche e soprattutto un
vangelo dei cristiani, e poiché furono loro a predicare questo vangelo "in tutto
il mondo", questa affermazione può essere vista solo come la risposta del
Signore alla domanda dei discepoli sulla fine dell’era. Il dominio mondiale del
Figlio di Dio nel Millennio porrà fine a tutto il dominio umano di questo mondo.
Il Suo argomento conclusivo, secondo il quale il raduno degli eletti in
Mat 24,31 riguarderebbe le 10 tribù perdute di Israele, che in quel momento
saranno riunite insieme alle due tribù di Giuda già residenti in Israele,
suggerisce la domanda su quale base questi Israeliti avrebbero dovuto essere
"eletti". Da un lato non differiscono in nulla dalle "2 tribù di Giuda": i padri
dell’una, come i padri dell’altra, rifiutarono il Messia quando venne da loro e
lo condannarono a morire sulla croce. Fino ad oggi, nessuno dei due – nel corso
di quasi duemila anni – ha ammesso l’ingiustizia di ciò, e tanto meno se ne è
pentito, ed entrambi hanno anzi negato rigorosamente il cristianesimo.
E proprio questa è anche la ragione per cui questi eletti non possono essere
assolutamente Israeliti. Perché se pensiamo qui a quegli Israeliti che si sono
convertiti alla fede nel Signore Gesù, allora essi appartengono effettivamente
al popolo d’Israele per nascita, ma secondo la loro fede devono essere visti
come cristiani, e quindi come parte della chiesa. Tutto questo vale per loro
nella stessa misura in cui vale per tutti i fratelli e le sorelle della chiesa –
indipendentemente dalla nazionalità. Se, tuttavia, vediamo questi Israeliti come
ebrei mosaici, allora dobbiamo, sulla base della dichiarazione del Signore in
Giov 14,6 – 7, escluderli dagli eventi degli Ultimi Tempi avvenuti tra Dio e gli
uomini, fino alla loro conversione:
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 14,7 Se mi aveste conosciuto,
avreste conosciuto anche mio Padre; fin da ora lo conoscete e l’avete visto». Giov 14, 6- 7;
Poiché tutti gli ebrei mosaici rifiutano Gesù Cristo come loro
Signore e Dio – sì, addirittura come loro Messia – non hanno alcuna possibilità
di venire a Dio secondo le dichiarazioni del Signore qui sopra nel tempo che
intercorre tra la morte, la Risurrezione del Signore e il suo Ritorno. Solo al
Ritorno del Signore, quando lo guarderanno e faranno cordoglio per lui, il
popolo d’Israele sarà di nuovo riconciliato con il suo Dio.
Guarderanno a me, a colui che hanno trafitto; faranno quindi cordoglio per lui, come si fa cordoglio per un figlio unico.
Zac 12,10 «Riverserò sulla casa di Davide e sugli
abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; ed essi
guarderanno a me, a colui che hanno trafitto; faranno quindi cordoglio per lui,
come si fa cordoglio per un figlio unico, e saranno grandemente addolorati
per lui, come si è grandemente addolorati per un primogenito. Zac 12,10;
Ed è per questo che i riferimenti agli "eletti" in Mat 24,22 e
Mat 24,31 non possono assolutamente indicare il popolo d’Israele, ma devono
essere riferiti alla chiesa degli Ultimi Tempi.
D’altra parte, è proprio Paolo che descrive i cristiani
come "gli eletti di Dio":
Rom 8,33 Chi accuserà gli eletti di Dio?
Dio è colui che li giustifica. Rom 8,33;
Col 3,12 Rivestitevi, dunque, come eletti
di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza,
di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.! Col 3,12;
2Tim 2,10 Ecco perché sopporto ogni cosa per amor
degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è
in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 2Tim 2,10;
Tit 1,1 Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù
Cristo per promuovere la fede degli eletti di Dio e la
conoscenza della verità che è conforme alla pietà, Tit 1,1;
Inoltre, nel contesto di Mat 24, prima del raduno di questi
eletti di cui parliamo qui in Mat 24,31, abbiamo la promessa del Signore:
Una grande tribolazione, ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
Mat 24,21 perché allora
vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo
fino ad ora, né mai più vi sarà. 24,22 Se quei giorni non fossero stati
abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni
saranno abbreviati. Mat 24,21-22;
Ma questo significa che sono anche e soprattutto gli eletti che
sono colpiti dalla Grande Tribolazione e che saranno redenti attraverso
l’abbreviazione di quei giorni.
Il passo parallelo in Luca sottolinea anche che la redenzione dei fedeli dalla
Tribolazione e dalla persecuzione è vicina "quando queste cose cominceranno
ad accadere".
Quando queste cose cominceranno ad accadere, alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina.
Luca 21,25 «E vi saranno dei segni nel sole,
nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento
al fragore del mare e dei flutti; 21,26 gli uomini verranno meno dalla paura e
dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli
saranno scrollate. 21,27 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una
nuvola con potenza e grande gloria. 21,28 Ora, quando queste cose
cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché
la vostra redenzione è vicina». Luca 21,25-28;
E ora Giovanni ci dice nell’Apocalisse, in Apoc 7,9, che vide in
cielo davanti al trono una grande folla di ogni nazione e lingua:
Una gran folla che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue.
Apoc 7,9 Dopo queste cose guardai e vidi una
gran folla che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni,
tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti
all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. 7,10 E
gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede
sul trono, e all’Agnello». Apoc 7,9-10;
Poiché questa grande folla viene da tutte le nazioni e da tutti
i popoli e sta davanti al trono in cielo, questi devono quindi essere cristiani
credenti che sono già morti. Lo conferma anche il loro inno di lode: "La
salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello". Gli
ebrei difficilmente userebbero qui la parola "agnello", cioè nostro Signore Gesù
Cristo.
Un’altra conferma del fatto che questa grande folla è formata da cristiani è
data dai versi successivi, dove il più anziano che spiega questa visione in
cielo a Giovanni fa notare in Apoc 7,14; "␎hanno lavato le loro vesti, e
le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello". Cioè, questi credenti in
cielo, davanti al trono, hanno accettato il sacrificio del Signore Gesù per la
redenzione dei loro peccati, e ora sono quindi salvati. Una circostanza, questa,
che sarebbe del tutto impossibile per gli ebrei, perché altrimenti sarebbero
cristiani e non ebrei.
E ora che abbiamo accertato che la grande folla è composta da cristiani,
apprendiamo di seguito, in Apoc 7,14, che questi cristiani sono usciti dalla
Grande Tribolazione/Afflizione.
Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione.
Apoc 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la parola,
dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?»
7,14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli
che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le
hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 7,15 Perciò sono davanti al trono
di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio;; e colui che siede sul trono
stenderà la sua tenda su di loro. Apoc 7,13-15;
Devono quindi essere quelle persone per il bene delle quali,
secondo la dichiarazione del Signore, più sopra, in Mat 24,21-22, quei giorni
della Grande Tribolazione furono abbreviati: "perché allora vi sarà una
grande tribolazione... ma, a motivo degli eletti, quei giorni
saranno abbreviati", e che prima, in Apoc 6,12-13 (parallelo a Mat 24,29),
furono rapiti alla venuta del Signore (Mat 24,30-31). E così è stato dimostrato,
sulla base della Scrittura, che per "eletti" in Matteo 24 si intendono
chiaramente i cristiani e non gli ebrei.
Quando dunque più avanti in Mat 24,31 si parla degli eletti:
Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi raccoglieranno i suoi eletti.
Mat 24,30 E allora apparirà nel cielo il segno del
Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il
Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria.
24,31 Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed
essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità
dei cieli all’altra. Mat 24,30-31;
non c’è dubbio che questi siano cristiani. E se il Signore manda
qui i suoi angeli per radunare i cristiani del mondo, c’è solo una spiegazione
secondo la Scrittura: qui, in Mat 24,31, si tratta del Rapimento annunciato da
Paolo (1Cor 15,51-53; 1Tess 4,15-17).
E infine, anche Giovanni nell’Apocalisse menziona gli eletti:
Quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli.
Apoc 17,14 Combatteranno contro l’Agnello e
l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei
re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti
e i fedeli». Apoc 17,12-14;
Questa è la Battaglia di Harmagedon e il Signore Gesù –
l’Agnello – con il suo esercito celeste sta muovendo guerra all’Anticristo e ai
suoi dieci re. E qui dice: "…anche quelli che sono con lui… gli
eletti". Quindi questi eletti sono in cielo. E ad un certo momento
devono pur esserci arrivati. Sono, naturalmente, gli eletti – cristiani – che
sono stati radunati dagli angeli del Signore in Mat 24,31 e catturati con i
morti risvegliati in Cristo!
E ora sono completamente d’accordo con Lei che il Millennio – cioè il Regno
Millenario – sia "una promessa per questa terra, e specialmente per il popolo
d’Israele". Ma proprio per questo il tentativo di vedere in questi eletti di
Mat 24,31 le "10 tribù perdute d’Israele" fallisce, perché l’attesa di salvezza
degli Israeliti è, per il momento, terrena. Nel Millennio, insieme al loro
Messia, nostro Signore Gesù Cristo come sovrano del mondo e Israele come "capo
delle nazioni" (Ger 31,7) riceveranno tutte le benedizioni che l’Onnipotente ha
promesso loro attraverso i Suoi profeti. Ma la via della salvezza dei cristiani
troverà – dopo il Risveglio dai Morti e il Rapimento – la sua prosecuzione nel
cielo con il Signore.
(Vedi anche Discorso 38: "Cosa possono aspettarsi
cristiani ed ebrei dal Ritorno del Signore??")
Infine, il tentativo di vedere gli eletti di Mat 24,31 come gli
Israeliti trascura il fatto che gli stessi, come ci dice la Scrittura, saranno
effettivamente riuniti, ma solo quando cercheranno il loro Signore e Dio con
tutto il loro cuore e la loro anima. E chi conosce gli Israeliti sa che non
cominceranno a cercare finché l’Onnipotente non li avrà portati sull’orlo della
distruzione.
Il resto d’Israele tornerà al SIGNORE, al suo Dio.
Deut 4,27 Il SIGNORE vi disperderà fra i
popoli e solo un piccolo numero di voi sopravviverà in mezzo alle
nazioni dove il SIGNORE vi condurrà. 4,28 Là servirete dèi fatti
da mano d’uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non
odono, non mangiano, non annusano.
4,29 Ma di là cercherai il SIGNORE, il tuo Dio, e lo troverai,
se lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua.
4,30 Nella tua angoscia, quando tutte queste cose ti saranno accadute,
negli ultimi tempi, tornerai al SIGNORE, al tuo Dio, e darai ascolto alla
sua voce;
4,31 poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un Dio misericordioso;
egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà, non dimenticherà il
patto che giurò ai tuoi padri. Deut 4,27-31;
E questo ritorno di Israele non avviene nemmeno per mezzo degli
angeli, ma "i popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo",
e i suoi figli saranno portati "in braccio" e le sue figlie "sulle spalle" dei
pagani nella loro terra.
I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo.
Isa 14,1 Il SIGNORE infatti avrà pietà di Giacobbe,
sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà
a essi e si stringerà alla casa di Giacobbe. 14,2 I popoli li prenderanno e
li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li
possederà nel paese del SIGNORE come servi e come serve; essi terranno
prigionieri quelli che li avevano fatti prigionieri e domineranno sui loro
oppressori. Isa 14,1-2;
Essi ti ricondurranno i tuoi figli in braccio, ti riporteranno le tue figlie sulle spalle.
Isa 49,22 Così parla il Signore, DIO: «Ecco, io alzerò
la mia mano verso le nazioni, innalzerò la mia bandiera verso i popoli, ed essi
ti ricondurranno i tuoi figli in braccio, ti riporteranno le tue figlie sulle
spalle. Isa 49,22;
I tuoi figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio.
Isa 60,4 Alza gli occhi e guardati attorno; tutti si
radunano e vengono da te; i tuoi figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie,
portate in braccio. Isa 60,4;
Per ricondurre i tuoi figli da lontano con argento e con oro, per onorare il nome del SIGNORE.
Isa 60,9 Sono le isole che spereranno in me e avranno
alla loro testa le navi di Tarsis, per ricondur re i tuoi figli da lontano con
argento e con oro, per onorare il nome del SIGNORE, tuo Dio, del Santo
d’Israele, che ti avrà glorificata. Isa 60,9;
E qui non si può supporre che i pagani abbiano scoperto
improvvisamente e senza motivo il loro amore per il popolo d’Israele. Si deve
piuttosto presupporre che questo atteggiamento si mostrerà solo dopo che l’Ira
di Dio si sarà abbattuta su tutto il mondo, con catastrofi e la Trasformazione
del Cielo e della Terra.
(Vedi anche Capitolo 08: "La trasformazione del cielo e della terra.")
Allora i pagani capiranno che c’è un solo Dio e allora si
renderanno anche conto che Israele è il popolo di Dio.
Noi verremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi.
Zac 8,23 Così parla il SIGNORE degli eserciti: "In
quei giorni avverrà che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni
piglieranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: ’Noi verremo con voi
perché abbiamo udito che Dio è con voi’"». Zac 8,23;
Un ultimo argomento deve chiarire l’aspetto logico di
un’interpretazione degli Israeliti in quanto eletti in Mat 24,31: se
presupponiamo un parallelismo tra gli eventi di Mat 24 e Apoc 6 e 7, allora il
raduno degli eletti avviene al momento del sesto sigillo nell’Apocalisse
(Apoc 6,12-17). Gli Israeliti dovrebbero essere cioè già nella loro terra, a
Gerusalemme, dopo quel preciso momento, e ciò avrebbe poi le seguenti
conseguenze: dopo il 6º sigillo, con il 7º sigillo vengono i Giudizi delle
Trombe, e successivamente i due testimoni di Dio a Gerusalemme (Apoc 11), dove
Gerusalemme è chiamata "Sodoma ed Egitto". Questa gente a Gerusalemme si
rallegra che l’Anticristo abbia ucciso i due testimoni di Dio (Apoc 11,7-10;
13,7) e si rifiuta persino di far seppellire i loro corpi (Apoc 11,9). Infine,
l’Onnipotente manda un terremoto sulla città in cui settemila di loro vengono
uccisi (Apoc 11,13). E tutto questo avviene nonostante le persone che vi abitano
siano gli Israeliti riuniti dagli angeli?!
(Vedi anche Discorso 05: "Il parallelismo degli eventi in Matteo 24 e Apocalisse 6 e 7.")
Anche il governo dell’Anticristo a Gerusalemme si collocherebbe
allora nel periodo in cui gli Israeliti riuniti dagli angeli sarebbero già nella
loro terra. E qui si dice in Apoc 16,
E gli uomini bestemmiarono il nome di Dio, e non si ravvidero per dargli gloria.
Apoc 16,8 Poi il quarto angelo versò la sua coppa
sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 16,9 E
gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che
ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria.
Apoc 16,8-9;
E gli uomini bestemmiarono il Dio del cielo, a causa delle loro sofferenze e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere.
Apoc 16,10 Poi
il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu
coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, 16,11 e
bestemmiarono il Dio del cielo, a causa delle loro sofferenze e delle
loro ul
cere, ma non si ravvidero dalle loro opere. Apoc 16,10-11;
Questi sono solo due esempi tra i tanti che provano che non ci
possono essere Israeliti credenti in Israele nel momento che stiamo analizzando.
E gli eletti, che gli angeli hanno radunato, dovrebbero ovviamente essere
credenti.
Ma le cose non stanno così. Gli Israeliti torneranno alla loro terra solo quando
si combatterà la Battaglia di Harmagedon e la Trasformazione di Cielo e Terra
avrà avuto luogo con un terremoto come non si è mai visto sulla terra
(Apoc 16,18-20), in cui tutte le montagne saranno livellate e tutte le isole
scompariranno.
(Vedi anche Capitolo 09: "Il ritorno del residuo d’Israele e il resto delle nazioni.")
Solamente allora, non solo gli Israeliti, ma tutte le persone
che sono rimaste dopo queste catastrofi mondiali si renderanno conto che Dio
l’Onnipotente ha preso il dominio su questo mondo. E solo allora quegli
Israeliti torneranno alla loro terra per diventare un solo popolo con quelli di
Giuda e il "capo delle nazioni" (Ger 31,7) nel Millennio.
D’altra parte, cosa ne sarebbe di uno sposo la cui sposa gli
dicesse: "Io ti desidero già, ma penso che sarebbe opportuno poterti dimostrare
il mio amore per te prima di questo momento, quando stai regolando i conti con i
tuoi nemici e la falsa sposa.
Da Apoc 19,6, i 24 anziani, un’immagine della totalità dei redenti che
partecipano al Rapimento, non sono più menzionati perché qui, alle nozze
dell’Agnello, la Sposa dell’Agnello è chiaramente distinta dalle beate invitate
dell’AT, delle quali si rallegra Giovanni Battista, chiamato l’amico dello Sposo
(Giov 3:29).
Il secondo passo dell’Apocalisse che ci dà una chiara distinzione dei tre gruppi
di vincitori dei diversi periodi di tempo, è 20,4. Qui troviamo:
1. coloro che possono sedere sui troni (i credenti dell’AT e
la chiesa sposa, quindi identici ai 24 anziani)
2. coloro che furono decapitati durante i primi 3 anni e
mezzo del periodo di afflizione per la testimonianza di Gesù e la Parola di Dio,
specialmente per aver proclamato il vangelo del Regno.
3. coloro che non hanno adorato la bestia e la sua immagine o
ricevuto il suo marchio (666) sulla loro fronte o sulla loro mano, perché sono
stati costanti nella loro adesione al Vangelo eterno.
C’è tutta una serie di altre distinzioni che sarei felice di
indicarle, se Lei è interessato, che mi sembrano importanti per discernere i
pensieri del nostro Dio e Padre che ama così tanto la chiesa da ottenerla con il
proprio sangue (Atti 20,28) e da darle addirittura LUI, il suo amato Figlio,
come capo supremo (Efes 1,22). Egli è il Padre che si diletta a preparare le
nozze per suo Figlio, come Abramo desiderava fare per Isacco.
Matthias Sigg matthias.sigg@zkb.ch
Riguardo al tema del Rapimento, Lei scrive sopra:
Cosa ne sarebbe di uno sposo la cui sposa gli
dicesse: "Io ti desidero già, ma penso che sarebbe opportuno poterti dimostrare
il mio amore per te prima di questo momento, quando stai regolando i conti con i
tuoi nemici e la falsa sposa.’"
Con questo argomento Lei pensa di provare che il Rapimento della
chiesa avrà luogo prima del dominio dell’Anticristo e quindi, secondo lei, prima
della Grande Tribolazione. Prima di addentrarmi in un ragionamento più
dettagliato, anche sulla base delle affermazioni della Sua replica, mi permetta
di esporle con una frase, dal mio punto di vista, il Suo paragone di cui sopra:
Che razza di sposa sarebbe quella che dice al suo sposo:
"ti amo, ma non arriverò a rischiare la mia
vita per te. Quindi è meglio che cerchi di portarmi in salvo in tempo."
Sicuramente sarebbe una sposa egoista e codarda, e noi come
chiesa non dovremmo preoccuparci principalmente dell’amore del Signore per noi,
ma piuttosto del nostro amore per Lui. Se abbiamo questo, allora siamo sicuri
del Suo amore.
Ma Lei fa un passo in più: mentre pensa che la chiesa sarà rapita prima della
Grande Tribolazione, secondo la Sua affermazione ci sono apparentemente ancora
dei cristiani che dovranno sopportare questa tribolazione. Come Lei scrive, ci
sono:
2. coloro che furono decapitati durante i primi 3
anni e mezzo del periodo di afflizione per la testimonianza di Gesù e la Parola
di Dio, specialmente per aver proclamato il vangelo del Regno.
3. coloro che non hanno adorato la bestia e la sua immagine o ricevuto il suo
marchio (666) sulla loro fronte o sulla loro mano, perché sono stati costanti
nella loro adesione al Vangelo eterno."
Come vuole che venga inteso questo? Coloro che proclamano il
Vangelo nel periodo di afflizione e credono fermamente in esso non sono forse
anche loro membri della chiesa, non sono forse una "sposa"? Perché non sono
stati rapiti prima del periodo di afflizione, ma la "sposa" sì?
Sembra che Lei divida il cristianesimo in tre parti: quelli dell’AT che non sono
la "sposa", quelli che vivono dopo il Rapimento che non sono neanche loro la
"sposa", e poi la "sposa" che sarà rapita prima del periodo di afflizione. Ma
qui non c’è alcuna base biblica per una tale suddivisione. Al contrario, secondo
la Scrittura tutti coloro che si sono convertiti a Cristo – non importa in quale
momento e in quali circostanze – sono credenti in Cristo.
Poi Lei continua a scrivere nella sua replica:
"Da Apoc 19,6, i 24 anziani, un’immagine della
totalità dei redenti che partecipano al Rapimento, non sono più menzionati
perché qui, alle nozze dell’Agnello, la Sposa dell’Agnello è chiaramente
distinta dalle beate invitate dell’AT, delle quali si rallegra Giovanni
Battista, chiamato l’amico dello Sposo (Giov 3,29)."
Questo significa che dobbiamo prendere sia i "24 anziani" che la
"Sposa dell’Agnello" come riferimenti simbolici per la "totalità di tutti i
redenti" del Rapimento. Ora sicuramente siamo d’accordo sulla "folla immensa che
nessuno poteva contare" di Apoc 7,9:
Una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue.
Apoc 7,9 Dopo queste cose guardai e vidi una folla
immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli
e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello,
vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. Apoc 7,9;
Questo deve necessariamente rappresentare a sua volta una parte
della "totalità di tutti i redenti" (quelli, cioè, che escono dalla Grande
Tribolazione). Dopo tutto, dato che provengono da tutte le nazioni, tribù e
lingue, non possono essere ebrei. Così qui abbiamo già il terzo simbolo della
comunità cristiana. Di fatto, però, i 24 anziani sono in cielo molto prima del
Rapimento (Apoc 4,10), e quindi non possono essere la "totalità di tutti i
redenti". Se non fosse così, anche Apoc 7,13-15 non avrebbe senso:
Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione.
Apoc 7,13 Poi uno degli anziani mi
rivolse la parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da
dove sono venute?» 7,14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi
disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno
lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 7,15 Perciò
sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e
colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. Apoc 7,13-15;
Qui, uno dei 24 anziani – quindi secondo Lei (un simbolo che sta
per) la chiesa – chiede a Giovanni da dove proviene questa grande folla – quindi
anche qui (un simbolo che sta per) la chiesa. Pertanto, questo passaggio sarebbe
contraddittorio.
A parte questo, abbiamo nei due passi della Scrittura di cui sopra una "una
folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni,
tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono". Essi hanno "lavato
le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello", cioè sono
cristiani di tutto il mondo, e quindi membri della chiesa di Cristo, che,
secondo l’anziano, sono usciti "dalla Grande Tribolazione". E se questi
cristiani sono usciti dalla Grande Tribolazione – come dice l’anziano sopra –
allora devono necessariamente essere passati attraverso questa Grande
Tribolazione.
Come è possibile dunque ignorare l’affermazione fatta qui da uno dei santi di
Dio, e addirittura capovolgerla sostenendo che la chiesa sarà rapita prima e non
dovrà passare attraverso la Grande Tribolazione? Ancora di più quando abbiamo
un’ulteriore prova scritturale nell’Apocalisse che la chiesa degli Ultimi Tempi
deve passare attraverso la Grande Tribolazione:
E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, che non avevano adorato la bestia.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni. A quelli che
vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano
stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio,
e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua
immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro
mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. Apoc 20,4;
In questo passo, Giovanni vede in cielo le anime dei martiri che
appartengono indiscutibilmente alla chiesa perché sono stati uccisi a causa
della testimonianza di Gesù. E di loro si ha la conferma che non hanno adorato
la bestia e la sua immagine e pertanto devono aver vissuto nel periodo del regno
della bestia, l’Anticristo – vale a dire nella Grande Tribolazione (Apoc 13,15).
Se poi vogliamo parlare di una chiesa degli Ultimi Tempi codarda che ha paura
della sofferenza, sostenendo l’idea di un Rapimento prima della Grande
Tribolazione, anche qui dovremmo spiegare quando questi coraggiosi vincitori
sarebbero poi andati in cielo. E perché, per una parte della chiesa degli Ultimi
Tempi, c’è un Rapimento prima della sofferenza della Grande Tribolazione, mentre
un’altra parte deve passare attraverso questo tempo di prova in cui viene
persino uccisa.
Nella mia precedente presa di posizione ho cercato di dimostrare le affermazioni
della Scrittura che parlano a favore di un Rapimento dopo la Tribolazione
attraverso i passi biblici di Mat 24,29-31 e 2Tess 2,1-5:
Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, il Figlio dell’uomo venire ed egli manderà i suoi angeli ed essi raccoglieranno i suoi eletti.
Mat 24,29 »Ora, subito dopo
l’afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo
chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
24,30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e tutte
le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo
venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria. 24,31 Ed egli
manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi raccoglieranno i
suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra.
Mat 24,29-31;
Qui il Signore Gesù ci dice che apparirà – visibile a tutta
l’umanità – sulle nuvole del cielo solo dopo l’afflizione, per poi radunare e
rapire i Suoi.
E in Mat 24,4 il Signore avverte che verranno molti ingannatori che vorranno far
credere ai fedeli che il Signore è già venuto.
Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo".
Mat 24,4 Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi
seduca. 24,5 Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il
Cristo". E ne sedurranno molti. 24,6 Voi udrete parlare di guerre e di
rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga,
ma non sarà ancora la fine. 24,7 Perché insorgerà nazione contro nazione e regno
contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 24,8 ma tutte queste
cose saranno soltanto l’inizio delle doglie di
parto. Mat 24,4-8;
Ora riceviamo lo stesso avvertimento da Paolo in 2Tess 2:3:
"nessuno vi inganni in alcun modo":
Il giorno della venuta del Signore e del rapimento non verrà se prima non sia venuto l’anticristo.
2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta del Signore
nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo 2,2 di non
lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni,
sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del
SIGNORE fosse già presente. 2,3 Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel
giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato
l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2,4 l’avversario, colui che
s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto
da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.
2,5 Non vi ricordate che quand’ero ancora con voi vi dicevo queste cose?
2Tess 2,1-5;
E anche Paolo ci dice qui molto concretamente e con insistenza
che non dobbiamo lasciarci ingannare: prima deve venire l’apostasia e si deve
manifestare l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, cioè l’Anticristo.
Solo allora il Signore Gesù verrà per il nostro incontro con lui – cioè il
Rapimento.
(Vedi anche Capitolo 06: "Il ritorno del Signore – 1. Parte: Il ritorno e il rapimento.")
Lei ora scrive nel Suo commento:
"Questa apparizione pubblica del Signore con i Suoi
appartiene al Giorno del Signore, che verrà per i miscredenti come un ladro
nella notte. In molti passi dell’Antico Testamento (per esempio Gioele 1,15 e
Isaia 13,6-8) è chiamato il ’Giorno di Geova’ o semplicemente ’quel giorno’, e
include il Regno Millenario che inizia con il giudizio e finisce con il giudizio
(Apoc 20,9+10).
– Proprio questo giorno del Signore non può giungere se non è preceduto
dall’apostasia. Per apostasia si intende la negazione completa di Dio e di
Cristo da parte dei cristiani professanti. Tutte le "barriere" contro il male
allora crolleranno in modo che la strada sia libera per l’apparizione
dell’Anticristo.
I Tessalonicesi erano nel quadro di ciò che trattiene l’Anticristo, in modo che
a suo tempo (cioè quando Dio lo permette, ma solo per un breve periodo) egli
potesse manifestarsi.
– Anche se il mistero del peccato (le correnti anticristiane: Giuda 4;
1Giov 4,3) sta esercitando un’influenza sempre maggiore, c’è qualcuno che lo
trattiene, finché non viene tolto di mezzo.
– Quindi ci sono 2 forti ’freni’: uno è la potenza di Dio che opera attraverso
le autorità da Lui nominate (Prov 21,1; Dan 4,25; Giov 19,11; Rom 13,1-10;
1Piet 2,13-17). Al tempo dell’Anticristo, tuttavia, la bestia che viene dal mare
sarà al potere, ricevendo la sua autorità direttamente da Satana (Apoc 13,4:
17,8-9).
- L’altro che frena è una persona divina che è più forte dello spirito
dell’Anticristo. Questo può essere solo Dio, lo Spirito Santo, che abita in ogni
credente del tempo della grazia (1Gio 4:1-4) e, secondo la promessa del Signore
in Giov 14:16, sarà con noi per l’eternità. Egli abita nella totalità dei
redenti (1Cor 6,19) così come in ogni singolo credente (1Cor 3,16).
Ne consegue che l’apostasia che precederà la manifestazione dell’Anticristo
verrà solo quando le autorità designate da Dio e dallo Spirito Santo, e quindi
la chiesa sposa di Cristo, avranno lasciato il posto all’uomo volitivo e
sfrenato e al potere del nemico, che il Signore Gesù ucciderà con il soffio
della sua bocca".
Per riassumere quindi, Lei vuole dire che il "Giorno del
Signore", a cui Paolo si riferisce sopra in 2Tess 2:2, sarebbe il Millennio, il
Regno Millenario del nostro Signore Gesù Cristo, e che tra il Rapimento della
chiesa e questo giorno ci sarebbe un periodo di apostasia, seguito dal regno
dell’Anticristo, e quindi la chiesa sarebbe stata rapita prima dell’apostasia.
E qui devo chiederLe di leggere il testo un po’ più attentamente. Lì Paolo
scrive, all’inizio di questo paragrafo:
2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta del Signore
nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo. 2Tess 2, 1;
I Tessalonicesi, quindi, erano turbati, perché degli ingannatori
stavano cercando di far credere loro, sulla base di lettere contraffatte, che la
venuta del Signore – e quindi anche il Rapimento(!), di cui
Paolo aveva parlato quando era con loro – aveva già avuto luogo.
Poi Paolo scrive:
2Tess 2,2 di non lasciarvi così presto
sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni,
sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del
SIGNORE fosse già presente. 2Tess 2,2;
Con il "Giorno del Signore" Paolo si riferisce all’attesa
imminente dei Tessalonicesi riguardo al giorno della venuta del Signore
e al loro Rapimento e non al Millennio, che qui non è affatto in
questione e, in termini di tempo, è ancora lontano anni.
Questo è confermato anche dal verso successivo:
2Tess 2,3 Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel
giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato
l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2Tess 2, 3;
Paolo assicura alla chiesa di Tessalonica che "quel giorno",
cioè il giorno della venuta del Signore e del nostro incontro
con lui, non verrà se prima non sarà avvenuta l’apostasia e non
sarà giunto l’uomo del peccato. Quindi non si tratta del Millennio, come si
pensa, ma del giorno del Ritorno del Signore e del Rapimento dei Suoi, come si
può vedere anche dalla prima lettera ai Corinzi:
Perché siate irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.
1Cor 1, 7 in modo che non mancate di alcun dono,
mentre aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
1, 8 Egli vi renderà saldi sino alla fine, perché siate irreprensibili
nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. 1Cor 1,7-8;
E anche quando parliamo dell’apostasia e dell’Anticristo non
abbiamo due diversi periodi di tempo, come lei scrive:
L’apostasia che precederà
la manifestazione dell’Anticristo.
ma, come si deduce molto facilmente dalla dichiarazione di Paolo
qui sopra, in 2Tess 2,3:
"se prima non sia venuta l’apostasia
e non sia stato manifestato l’uomo del peccato"
hè uno stesso evento: l’apostasia di cui parla Paolo è
il dominio dell’Anticristo.
La prova definitiva che la "la venuta del Signore nostro Gesù Cristo", di cui
Paolo scrive sopra in 2Tess 2,1, e con essa naturalmente anche "il nostro
incontro con lui", avrà luogo solo alla fine dei primi 3 anni e mezzo del
periodo di dominio dell’Anticristo, la otteniamo da Paolo pochi versetti dopo,
in 2Tess 2,8:
2Tess 2,8 E allora sarà manifestato l’empio,
che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della
sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta.
2Tess 2,8;
L’uomo del peccato, cioè l’Anticristo, sarà annientato dal
Signore Gesù con il soffio della sua bocca "con l’apparizione della
sua venuta". E questa "venuta" è esattamente quella di cui Paolo
scrive prima, in 2Tess 2,1, ovvero il tempo in cui avrà luogo "il nostro
incontro con lui" – cioè il Rapimento della chiesa.
Se, dunque, sia il Rapimento della chiesa degli Ultimi Tempi che l’annientamento
dell’Anticristo hanno luogo alla Venuta del Signore, allora questo può avvenire
solo alla fine dell’apostasia nel governo dell’Anticristo, cioè alla fine della
Grande Tribolazione e non al suo inizio. La chiesa che viene rapita in questo
periodo deve quindi aver sopportato l’afflizione di quel tempo, e non può essere
stata rapita prima di allora. Prese insieme a Mat 24:29, queste sono
affermazioni che mancano completamente in questa forma concreta per la tesi di
un Rapimento prima della Grande Tribolazione.
Non voglio entrare troppo nei dettagli qui, ma non credo che possiamo negare
questa prova scritturale: il Signore non verrà finché l’Anticristo non sarà
rivelato. Questo significa, senza dubbio, che i cristiani sperimenteranno il
tempo della Grande Tribolazione. E francamente, troverei anche un po’ strano se
noi cristiani dovessimo "congedarci" proprio quando è arrivato il momento di
difendere la nostra fede e dimostrare il nostro amore per il nostro Signore.
Nell’Apocalisse, il Signore parla dei vincitori (Apoc 3,12; 13,10; 14,12-13;
15,2-4 e 20,4-6;). Chi pensa che si intenda con questa definizione?
La falsa sposa è la cristianità senza Cristo, il triste stadio
finale della comunità professante che rimane sulla terra dopo che nostro Signore
ha rapito con sé tutti coloro che, anche in questo tempo, hanno aperto la porta
per lasciarlo entrare. Il giudizio, dunque, che nostro Signore deve annunciare
nell’ultima epistola ai Laodicesi, è solo per i puri confessori che non hanno
avuto spazio per il vero pentimento. Essi sono chiamati la grande prostituta che
deve essere eliminata prima che possano avere luogo le Nozze dell’Agnello con la
vera Sposa. Questa sposa dell’agnello consiste in tutti i veri credenti dalla
Pentecoste al Rapimento. Si è preparata essendosi manifestata precedentemente
davanti al seggio del giudizio di Cristo in cielo, e ora vede tutte le cose come
le vede Cristo. A partire da Apoc – 19,6, i 24 anziani, immagine della totalità
dei redenti che partecipano al Rapimento, non sono più menzionati perché qui,
alle Nozze dell’Agnello, la sposa dell’agnello è chiaramente distinta dai beati
invitati dell’AT, di cui si rallegra Giovanni Battista, chiamato l’amico dello
Sposo (Giov – 3,29).
Matthias Sigg matthias.sigg@zkb.ch
Ma che anche la "sposa dell’Agnello" non possa rappresentare la
chiesa – come lei pensa – è dimostrato da Apoc 19,6-10:
Poi udii come la voce di una gran folla, che diceva: «Alleluia! La sua sposa si è preparata».
Apoc 19,6 Poi udii come la voce di una gran
folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni,
che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito
il suo regno. 19,7 Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono
giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata.
19,8 Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino
fino sono le opere giuste dei santi». 19,9 E l’angelo mi disse: «Scrivi: "Beati
quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello"». Poi aggiunse:
«Queste sono le parole veritiere di Dio». Apoc 19,6-9;
Qui abbiamo di nuovo una grande folla, che ora rappresenta
effettivamente la "totalità di tutti i redenti", ed essi gridano "Rallegriamoci
… la sua sposa si è preparata". Così, se entrambi – la grande folla e la sposa
– fossero la chiesa, essa non griderebbe a se stessa: "la sua sposa si è
preparata".
Nella mia conoscenza, però, la "sposa" non proviene dalle nazioni. Sono i
144.000 provenienti da tutte le 12 tribù d’Israele, le primizie per Dio e
l’Agnello, che rappresentano la Sposa (Apoc 7,3-8). I membri della chiesa – la
grande folla – sono quelli "che sono invitati alla cena delle nozze
dell’Agnello". Poi in Apoc 19,9 l’anziano dice: "Beati quelli che sono
invitati". Quindi noi siamo gli invitati al matrimonio, non la sposa.
Questo può anche essere chiaramente dimostrato da ciò che dice il Signore. Così
in Mat 9,15, Egli chiama se stesso lo sposo, i discepoli invece – cioè i
progenitori della chiesa – non sono la "sposa" ma gli "invitati alle nozze":
I tuoi discepoli non digiunano? – Possono gli amici dello sposo fare cordoglio finché lo sposo è con loro?
Mat 9,14 Allora si avvicinarono a lui i discepoli di
Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo, e i tuoi discepoli
non digiunano?» 9,15 Gesù disse loro: «Possono gli amici dello sposo
Greco: figli della camera nuziale = Ospiti di nozze) fare cordoglio finché
lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto,
e allora digiuneranno. Mat 9,14-15;
Anche la parabola del banchetto di nozze – che parla dei giudei
d’Israele che furono invitati ma non vennero, per cui questo invito si estese a
tutte le nazioni (il che è giustamente considerato come la prova dell’ingresso
della chiesa nella salvezza), ci mostra in Mat 22,9 che qui non è affatto la
sposa ad essere cambiata, ma solo gli invitati alle nozze.
E la sala delle nozze fu piena di commensali.
Mat 22,8 Quindi disse ai suoi servi: "Le nozze sono
pronte, ma gli invitati non ne erano degni. 22,9 Andate dunque ai
crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete". 22,10 E quei
servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e
buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali. Mat 22,8-10;
Lo stesso avviene nella parabola delle dieci vergini: in
Mat 251-13 la chiesa è raffigurata con delle vergini. Ma la sposa stessa è già
nella camera nuziale. La prova biblica di questo è che la parabola non menziona
affatto la sposa, mentre lo sposo invece poi entra nella casa e celebra le sue
nozze (Mat 25,10), insieme alle cinque vergini sagge. Se la sposa non si fosse
trovata già prima nella casa, difficilmente lo sposo avrebbe potuto celebrarvi
un matrimonio..
(Vedi anche Discorso 68: "Matteo 24
e 25 non fanno riferimento alla comunità cristiana? – Le dieci damigelle e la sposa.")
Così osserviamo che la "sposa" non è mai cambiata, è sempre
rimasta la stessa. Ma pare che non sia più sufficiente per noi come chiesa
essere "solo" invitati a nozze e beati nel Signore. Vogliamo di più! Vogliamo
co-governare, avere potere.
(Vedi anche Capitolo 063: "Il Ritorno del Signore – 3. parte:
Le nozze dell’Agnello." [non ancora disponibile in italiano,
leggi in tedesco / leggi in inglese])
Noi come chiesa ci stiamo comportando sempre più come un Moloch,
che riconduce tutte le promesse di salvezza esclusivamente a se stesso. Molte
delle promesse che furono fatte a Israele, per esempio, vengono applicate in
modo gratuito alla chiesa da commentatori acritici. Si comincia con la chiesa
vista come la donna nel cielo di Apoc 12,1-17, poi di nuovo la chiesa è vista
nei 24 anziani di Apoc 4,10, nei 144.000 che hanno ricevuto il sigillo in
Apoc 7,1-8 (nonostante qui il riferimento agli Israeliti sia esplicito!), nella
immensa folla di Apoc 19:6 (l’unica attribuzione corretta), e questa tendenza è
stata portata così avanti che, contro ogni logica, alcuni commentatori vedono
addirittura la chiesa sia come la sposa che come lo sposo (corpo di Cristo). Non
sorprende quindi che una certa arroganza elitaria prenda piede tra alcuni
fratelli e sorelle a causa di questa onnipresenza della chiesa. Perciò dovremmo
ascoltare il consiglio del Signore che raccomanda esattamente il contrario in
Mat 18,1-5.
Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli.
Mat 18,1 In quel momento, i discepoli si
avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?»
18,2 Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 18,3
«In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non
entrerete nel regno dei cieli. 18,4 Chi pertanto si farà piccolo come questo
bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli. 18,5 E chiunque riceve
un bambino come questo nel nome mio, riceve me. Mat 18, 1- 5;
Se Lei ora vuole vedere i credenti in Cristo "dell’AT" come gli
invitati alle nozze, allora bisogna dire quanto segue: i credenti in Cristo
"dell’AT" possono esistere solo se sono stati convertiti nel corso della
predicazione del Vangelo da parte del Signore durante la sua permanenza di tre
giorni nel regno dei morti ("il segno di Giona" Mat 12,39-40; 1Piet 4,6). Non
avrebbero potuto diventare cristiani durante la loro vita, poiché non hanno
potuto conoscere Cristo e il Suo unico sacrificio salvifico redentore.
(Vedi anche Excursus 09: "Il Paradiso.")
E se, dunque, è così che essi hanno professato Cristo in questa
opportunità di conversione offerta a tutti coloro che sono morti fino a quel
momento, allora non c’è di fatto alcuna differenza tra loro e i membri della
chiesa che si sono convertiti dall’apparizione del Signore e durante la loro
vita. Non c’è quindi nessuna ragione valida per classificare una parte dei
cristiani come la sposa e gli altri solo come invitati alle nozze.
(Vedi anche Discorso 15: "Chi
è la ,sposa dell’Agnello’?")
Le 7 epistole in Apocalisse 2-3 sono una "storia ecclesiastica
in miniatura" profetica. Ogni lettera contiene una speciale promessa del Signore
per i vincitori nelle circostanze del tempo descritto. …
Nella lettera alla chiesa di Filadelfia: "Vengo presto; tieni fermamente quello
che hai". Qui il nostro Signore sottolinea specialmente ciò che è stato così
prezioso per Lui nel movimento di risveglio per circa 150 anni. Quanto più la
sposa nel Cantico dei Cantici cresce nell’amore verso suo sposo, tanto meno si
preoccupa del proprio amore, ma tanto più dell’amore di lui per lei: "Io sono
del mio amico, verso me va il suo desiderio." (Cantico 7,11). Paolo scrive in
2Tess 3,5: "Il Signore diriga i vostri cuori all’amore di Dio e alla paziente
attesa di Cristo". Se abbiamo una sensazione di ciò che deve significare per il
cuore del nostro Sposo celeste, se custodiamo la parola della sua perseveranza,
siamo anche in grado di comprendere il valore della sua inestimabile promessa:
"Io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero"
(Apoc 3,10)
Matthias Sigg matthias.sigg@zkb.ch
Questo tentativo di interpretazione è ben noto, ma ha una
debolezza fondamentale: se assumiamo che le sette epistole siano davvero una
"storia ecclesiastica in miniatura", la storia della chiesa dal primo secolo
dovrebbe essere presentata in sette periodi diversi di tempo.
Ma allora l’ultima, la settima chiesa, dovrebbe essere la chiesa degli Ultimi
Tempi. E questa, di conseguenza, dovrebbe essere anche la chiesa alla quale
viene fatta la promessa: "Io ti preserverò dall’ora della tentazione che sta per
venire sul mondo intero", nella quale "ora" i sostenitori di questa visione
vedono la Grande Tribolazione.
Dunque, si dà il caso che la settima e ultima chiesa sia quella di Laodicea, che
il Signore rimprovera perché non è né fredda né calda, e la chiesa a cui viene
fatta questa promessa di protezione è Filadelfia, la penultima, cioè la sesta
chiesa. Ciò significa che non ci può essere chiaramente una successione storica
nella sequenza delle sette lettere, il che esclude anche una "storia
ecclesiastica in miniatura".
(Vedi anche Excursus 02: "Le lettere alle sette Chiese.".)
IIeri sera ho trovato il tempo di guardare ancora a lungo
Immanuel.at. E non posso che complimentarmi con Lei dal profondo del mio cuore.
Ieri ho letto i discorsi su "Gli eletti di Mat 24:31: la comunità
cristiana degli
Ultimi Tempi o gli Israeliti?" e "Cosa attende i cristiani e gli ebrei al
Ritorno del Signore?" ed è stata una vera gioia per me.
Trovo i Suoi argomenti facili da seguire e condivido le Sue opinioni,
soprattutto per quanto riguarda la discussione sulla posizione, il ruolo e la
promessa per la comunità e il popolo d’Israele. Secondo me, Lei ha completamente
ragione su questo! Finora non ho trovato un solo punto su cui non sia d’accordo
con Lei.
E una cosa in particolare mi ha fatto piacere, perché Lei ancora una volta
afferma pubblicamente ciò che io sento esattamente allo stesso modo: "Così
osserviamo che la "sposa" non è mai cambiata, è sempre rimasta la stessa. Ma
pare che non sia più sufficiente per noi come comunità essere "solo" invitati a
nozze e beati nel Signore. Vogliamo di più! Vogliamo co-governare, avere potere"
Quanto è vero!!!! Molti si preoccupano non tanto della salvezza in Dio, ma
piuttosto di governare sulla terra – la dimostrazione di sfarzo, gloria e
potenza. E invece di essere felici e gioire al pensiero di essere con il Signore
mentre la terra si avvicina ancor più alla sua fine, invidiano al popolo
d’Israele la promessa terrena fatta loro, e preferirebbero governare con loro.
Non voglio affermare di essere io stesso del tutto libero dall’arroganza e dalla
brama di potere. Ma ho capito quali benedizioni si trovano nell’umiltà, nella
pazienza e nella devota fiducia in Dio. E in questo modo sento di poter essere
fiducioso che il Signore Dio non dimenticherà o tralascerà per nessun motivo
nessuno dei suoi figli. Molte grazie per il Suo sito web davvero bello –
soprattutto nel modo in cui rimane costantemente vicino alla Bibbia. È sempre un
piacere leggerlo. Possa Dio continuare a benedire generosamente il Suo progetto.
David Kallweit Freiburg, Deutschland david@kallweit.net
/ https://www.informatik.uni-freiburg.de/~kallweit/
È una gioia per me ricevere, accanto a molte voci critiche,
anche alcuni commenti positivi. La ringrazio per le gentili parole e chiedo al
Signore la Sua benedizione anche per Lei e il Suo lavoro.