Il prossimo evento più grande della storia
universale per i credenti è il Rapimento. / Conferenza di Heinz Weber 00, 02-11-1982
L’espressione "la Grande Tribolazione" è presente solo nell’AT? / Conferenza di Heinz Weber 01, 02-11-1982
Tabella – La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi.
Matteo 24 non parla della Grande Tribolazione?
/ Conferenza di Heinz Weber 02, 02-11-1982
Tabella – Il piano di salvezza di Dio e il suo impatto sulla creazione
Matteo 24 deve avere un altro significato? / Conferenza di Heinz Weber 03, 02-11-1982
I credenti della Grande Tribolazione non hanno niente a che fare con la
comunità cristiana? / Conferenza di Heinz Weber 04, 02-11-1982
Non si dovrebbe argomentare con i passaggi biblici? / Conferenza di Heinz Weber 05, 02-11-1982
La comunità cristiana governerà sulla terra? / Conferenza di Heinz Weber 06, 02-11-1982
Il Signore può venire oggi, adesso, domani? / Conferenza di Heinz Weber 07, 02-11-1982
Il prossimo evento più grande della storia monsiale per i
credenti è il Rapimento. Secondo la Bibbia nessun evento dovrebbe succedere
prima che abbia avuto luogo il Rapimento. Per questo motivo Paolo poteva
aspettarselo già ai suoi tempi – se per esempio la fondazione dello Stato di
Israele fosse stata una condizione per il Rapimento della comunità cristiana,
allora Paolo ai suoi tempi non avrebbe mai potuto scrivere che si aspettava il
Rapimento. E ora potrei fare molti esempi simili. Secondo la Bibbia non dobbiamo
pretendere l’avvenimento di alcun evento prima che Gesù possa ritornare per la
sua comunità cristiana. Devono ancora avvenire molti eventi prima che Gesù possa ritornare
per stabilire il suo governo sulla terra, prima che abbia inizio il suo Regno
Millenario. Ma questo non è l’argomento di questa sera.
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, sul "Ritorno del Signore".)
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
Questo discorso riguarda una conferenza di Heinz Weber, tenuta
nella comunità di San Matteo a Brema, sul Ritorno del Signore. Heinz Weber,
insegnante di scuola biblica e predicatore le cui conferenze ho ascoltato
volentieri anche io quando ero giovane traendone grande vantaggio, prende qui
posizione nei confronti di diversi passaggi biblici e presenta il suo punto di
vista relativo a un Rapimento pretribolazionista (Rapimento prima della Grande
Tribolazione).
Il mio commento qui non deve assolutamente dare l’impressione che io sia d’accordo
con la maggior parte delle opinioni di H. Weber. Qui si tratta solamente di alcune
poche affermazioni di H. Weber – ma malgrado ciò molto importanti per la
comunità – che, attraverso concrete dichiarazioni della Sacra Scrittura qui
citate e verificabili dal lettore, fanno emergere un quadro completamente diverso.
Soprattutto la validità della dichiarazione di H. Weber di cui sopra:
"Secondo la Bibbia non dobbiamo pretendere l’avvenimento di alcun evento, prima
che Gesù possa ritornare per la sua comunità cristiana. Devono ancora avvenire molti eventi
prima che Gesù possa ritornare per stabilire il suo governo sulla terra, prima
che abbia inizio il suo Regno Millenario"
dovrà essere verificata in base alla Bibbia. Ma prima è necessario citare qui
anche il noto esegeta Werner de Boor, che nel suo libro "Die Briefe des
Paulus an die Thessalonicher", [Le lettere di Paolo ai Tessalonicesi],
all’interno della Wuppertaler Studienbibel, in relazione a questo argomento, a
pagina 131, dichiara quanto segue:
"La spesso udita opinione per cui la parusia
(Ritorno) avvenga del tutto indipendentemente dalla Venuta di Gesù per la presa
di potere nel mondo, cioè potrebbe accadere in ogni momento, anche se fino alla
rivelazione di Gesù al mondo dovrà ancora accadere molto e forse ancora passare
un lungo periodo, questa opinione non è sostenuta dalle due lettere ai
Tessalonicesi e soprattutto dal nostro attuale estratto (2Tess 2,1-11).
Tratteremo ancora minuziosamente il testo di 2Tess 2,1-11 più
avanti, ma per il momento vogliamo concentrarci su quei passaggi in cui questi
eventi degli Ultimi Tempi vengono descritti nella maniera più dettagliata. Come
era prevedibile, ci imbattiamo qui nel capitolo 24 del Vangelo di Matteo e ci
chiediamo se il Signore qui nel suo discorso degli Ultimi Tempi agli apostoli si
fosse rivolto ai credenti del cristianesimo – cioè alla comunità cristiana degli
Ultimi Tempi – o ai credenti ebrei mosaici degli Ultimi Tempi.
In relazione a questo testo in Mat 24 troviamo dei parallelismi anche nel
Vangelo di Luca, e da questi citiamo una prima risposta all’affermazione di H.
Weber di cui sopra "secondo la Bibbia nessun evento dovrebbe succedere prima che
abbia avuto luogo il Rapimento":
Perché molti verranno in nome mio, dicendo: "Sono io"; e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro.
Luca 21,8 Egli disse: «Guardate di non farvi ingannare;
perché molti verranno in nome mio, dicendo: "Sono io"; e: "Il
tempo è vicino". Non andate dietro a loro.
21,9 Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non
siate spaventati; perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non
verrà subito». 21,10 Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro
nazione e regno contro regno; 21,11 vi saranno grandi
terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni
spaventosi e grandi segni dal cielo.
21,12 Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi
perseguiteranno consegnandovi alle sinagoghe, e mettendovi in prigione,
trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Luca 21, 8-12;
A prescindere dal fatto che ora si voglia considerare il Ritorno
del Signore prima o dopo l’inizio della Grande Tribolazione, in queste affermazioni del
Signore una cosa è certa: tutti gli eventi profetizzati nel testo di cui sopra
accadranno prima del Ritorno del Signore. In particolare che verranno falsi
Cristi e diranno: "Guardate, sono io il Cristo ritornato!". Poiché, se in quel
momento il Signore fosse già venuto, non potrebbero sostenere di essere essi
stessi questo Cristo ritornato.
E proprio da questo ci mette in guardia il Signore esortandoci: "Non andate dietro a loro!" Chi qui ora predica alla
comunità: "Secondo la Bibbia nessun evento dovrebbe succedere prima che abbia
avuto luogo il Rapimento", è in disaccordo proprio con queste esortazioni del
Signore, delle quali – come vedremo più avanti – ve ne sono molte altre, e mette
in grande pericolo la comunità.
(Vedi anche Discorso 49: "Gli eletti in Mat 24,31: la comunità cristiana degli Ultimi Tempi o gli Israeliti?")
Ma analizziamo nel dettaglio le affermazioni di H. Weber:
Tra l’altro, questa espressione ‘la Grande Tribolazione’ è
presente solo nell’AT, in riferimento alla profezia del popolo di Israele. In
altre parole, questo tempo qui (Mat 24 – Ultimi Tempi / Nota di FH) non
ha nulla a che fare con la comunità cristiana. Chi inizia a interpretare l’AT,
non trova nessuna comunità cristiana, ma trova solo il popolo di Israele. E chi legge le
lettere del NT, non trova nulla sulla Grande Tribolazione, tranne l’inizio della
Grande Tribolazione.
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, sul "Ritorno del Signore".)
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
Questa affermazione è semplicemente falsa! Non solo troviamo la
‘Grande Tribolazione/Afflizione’ di sicuro nel AT (Dan 12:1), ma proprio
attraverso le lettere del NT è possibile confutare molto chiaramente tutta la
teoria sul Rapimento della comunità cristiana prima della Grande Tribolazione.
Nella seconda lettera ai Tessalonicesi di Paolo troviamo un’affermazione molto
concreta sulla Grande Tribolazione (l’apostasia) e quindi anche sul momento del
Ritorno del Signore.
Tra i Tessalonicesi c’erano evidentemente alcuni falsi maestri, i quali volevano
far credere ai fratelli e alle sorelle – tra l’altro apparentemente anche
attraverso lettere di Paolo falsificate – che il giorno del Ritorno del Signore,
di cui già Paolo aveva scritto nella sua prima lettera in 1Tess 4,13-18, si
fosse già verificato.
Possiamo immaginare la paura di questi fratelli e sorelle
al pensiero che il Rapimento fosse già avvenuto senza di loro. Ma anche
interpretando il testo nel senso che questo giorno dovesse avvenire a breve, si
può immaginare che alcuni dei Tessalonicesi, in attesa dell’imminente Rapimento,
si fossero liberati di ogni vincolo terreno e avessero solo più atteso il
Signore.
E ora qui Paolo scrive per loro le seguenti parole di conforto, ma soprattutto
chiarificatrici:
Quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione.
2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta del
Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo 2,2 di
non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese
ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se
il giorno del SIGNORE fosse già presente. 2,3 Nessuno vi inganni in alcun
modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e
non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione,
2,4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od
oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio,
mostrando se stesso e proclamandosi Dio. 2,5 Non vi ricordate che
quand’ero ancora con voi vi dicevo queste cose? 2Tess 2,1-5;
Con "apostasia" Paolo intende molto chiaramente
l’apostasia di Dio per opera dell’Anticristo nella Grande Tribolazione, come
indica anche l’autore della Lettera agli Ebrei in Ebr 3,12.
Badate, fratelli, che non vi allontani dal Dio vivente.
Ebr 3,12 Badate, fratelli, che non
ci sia in nessuno di voi un cuore malvagio e incredulo, che vi allontani
dal Dio vivente; Ebr 3,12;
E dall’"iniquità" mette in guardia anche il Signore stesso nel
suo discorso degli Ultimi Tempi in Mat 24,13 e aggiunge, "chi avrà
perseverato sino alla fine" – cioè chi sopporterà questo periodo di
iniquità, questa Grande Tribolazione, "sarà salvato" – sarà rapito al Ritorno del Signore.
Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà.
Mat 24,9 Allora vi abbandoneranno
all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del
mio nome. 24,10 Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a
vicenda. 24,11 Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. 24,12
Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. 24,13
Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. Mat 24,9-13;
Come scrive Paolo sopra in 2Tess 2,3, il giorno del Ritorno del
Signore e del Rapimento e dell’incontro dei Suoi con lui non
verrà, se prima non si è manifestato l’uomo del peccato, cioè
l’Anticristo e con lui l’apostasia nella Grande Tribolazione. E questa è
un’indicazione biblica per dimostrare che prima vengono l’Anticristo e la Grande
Tribolazione, e che solo dopo l’inizio della Grande Tribolazione seguiranno il Ritorno del
Signore e il Rapimento.
Come se non fosse abbastanza, Paolo aggiunge un’affermazione che dimostra
l’assurdità di tutte le argomentazioni relative a un Rapimento prima della
Grande Tribolazione. Infatti, dice che il Signore Gesù, al suo Ritorno per il
Rapimento (al nostro incontro con lui) distruggerà l’Anticristo (l’uomo del
peccato).
Ora, se l’Anticristo verrà distrutto dal Signore Gesù alla sua Venuta
per il Rapimento dei Suoi, questo Anticristo deve obbligatoriamente essere
esistito prima e aver governato durante la vita di questi rapiti. E ciò implica
nuovamente una Grande Tribolazione prima di questo Ritorno del Signore e quindi
un Rapimento dopo l’inizio della Grande Tribolazione.
E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con l’apparizione della sua venuta.
2Tess 2,6 Ora voi sapete ciò che lo trattiene
affinché sia manifestato a suo tempo. 2,7 Infatti il mistero dell’empietà è già
in atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2,8 E
allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio
della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta.
2,9 La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana,
con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 2,10 con ogni
tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno
aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati. 2,11 Perciò Dio
manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna; 2,12 affinché
tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti
nell’iniquità, siano giudicati. 2Tess 2, 6-12;
Paolo qui ci conferma il corso degli eventi degli Ultimi Tempi
nella seguente successione:
- prima deve venire l’apostasia (la Grande
Tribolazione) e si deve manifestare l’uomo del peccato (l’Anticristo) (2Tess 2,3)
- poi segue la Venuta (il Ritorno) di nostro Signore
Gesù Cristo e il nostro incontro con lui (il Rapimento) (2Tess 2,1)
- e proprio con questa sua Venuta il Signore distruggerà
l’uomo del peccato (lº Anticristo) con il soffio della sua bocca (2Tess 2,8).
Se il Signore venisse al rapimento prima di questa Grande Tribolazione
– come afferma H. Weber – non ci sarebbe ancora nessun "senza legge",
cioè un Anticristo lì, che il Signore potrebbe distruggere con il soffio della sua bocca.
Con questo H. Weber – e con lui tutti gli interpreti della Bibbia che vogliono
vedere il ritorno del Signore prima della Grande Tribolazione
(pre-tribolazionisti) – contraddice chiaramente e inequivocabilmente le affermazioni di Paolo,
sopra, in 2Tess 2,8.
Effettivamente, è impossibile presentare gli eventi in maniera
ancora più precisa di come ha fatto Paolo, al fine di chiarire ai fratelli e
alle sorelle che il Signore Gesù verrà per il Rapimento della comunità cristiana
degli Ultimi Tempi solo dopo la tribolazione di quei giorni e la manifestazione
dell’Anticristo, e che in quest’occasione l’Anticristo sarà distrutto. E ora
questa è una dimostrazione molto chiara all’interno della Bibbia del fatto che
il Ritorno del Signore e il Rapimento seguiranno la Grande Tribolazione.
Subito dopo la tribolazione di quei giorni.
Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni,
il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno
dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Mat 24,29;
Contro l’affermazione di H. Weber di cui sopra: "questa
espressione ‘la Grande Tribolazione’ è presente solo nell’AT", troviamo però
ancora nel NT altre due affermazioni molto concrete sulla Grande Tribolazione.
Una è l’affermazione del Signore in Mat 24,21, per cui "vi sarà una grande
tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai
più vi sarà".
Perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà.
Mat 24,21 perché allora vi sarà una grande
tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora,
né mai più vi sarà. 24,22 Se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno
scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
Mat 24,21-22;
E anche in Apoc 7,14 il più anziano chiarisce a Giovanni che la
folla immensa in bianche vesti – i credenti cristiani dal rapimento – , che
Giovanni ha visto, è quella che viene dalla Grande Tribolazione.
Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione.
Apoc 7,13 Poi uno degli anziani si
rivolse a me, dicendo: «Chi sono costoro che sono coperti di bianche vesti, e da
dove sono venuti?». 7,14 Ed io gli dissi: «Signore mio, tu lo sai». Egli allora
mi disse: «Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e
hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.
Apoc 7,13-14;
Questa folla immensa in cielo, che qui Giovanni vede, è composta
senza dubbio da costoro che vengono dalla Grande Tribolazione. E se ora la
Grande Tribolazione dovesse essere presente solo "nella profezia del popolo di
Israele", dovremmo supporre che questa folla immensa sia composta solo da ebrei.
Come afferma anche H. Weber di cui sopra:
"Allora gli ebrei saranno trucidati a milioni – a
confronto la Seconda Guerra Mondiale sparisce – a milioni in tre anni e mezzo,
dice la Scrittura. La Scrittura parla di due terzi di ebrei. Se oggi ce ne sono
sedici milioni, allora saranno oltre dieci milioni."
Ma se osserviamo il testo immediatamente prima in Apoc 7,9, dove
Giovanni vede questa grande folla per la prima volta, la Bibbia ci dice qualcosa
di completamente diverso:
Una grande folla di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono.
Apoc 7,9 Dopo queste cose vidi una grande folla che
nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue; questi stavano
in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, coperti di vesti bianche e
avevano delle palme nelle mani. Apoc 7, 9;
Non si tratta, dunque, di ebrei, ma di gente di tutte le
nazioni, tribù, popoli e lingue, che sono venuti qui dalla Grande Tribolazione e
ora stanno qui in cielo davanti al trono di Dio. E anche la dichiarazione del
più anziano di cui sopra in Apoc 7,14: costoro hanno
"lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel
sangue dell’Agnello"
non lascia dubbi: non si tratta di ebrei! Sono
cristiani di tutte le nazioni (anche israeliani!), ai quali vengono perdonati
i loro peccati grazie al "sangue dell’agnello" – il sacrificio
di redenzione del Signore Gesù sulla croce – e ora stanno qui in piedi
davanti al trono e davanti all’agnello.
Qui abbiamo, dunque, una folla immensa di cristiani di tutte le nazioni, che
dopo il Rapimento stanno in cielo davanti al trono di Dio e davanti all’agnello,
il nostro Signore Gesù Cristo. E secondo Apoc 7,14 vengono da quella Grande
Tribolazione che verrà predetta dal Signore in Mat 24,21. Come è facilmente
riconoscibile, bastano già solo questi due passaggi biblici del NT a confutare
con chiarezza sia la visione di un Rapimento prima della Grande Tribolazione che
l’affermazione secondo cui la Grande Tribolazione sia presente "solo nella
profezia del popolo di Israele" nel AT e che valga solo per gli ebrei.
Sebbene questa Grande Tribolazione sia anche ed effettivamente una grande
sofferenza proprio per i credenti, tuttavia essa non può riferirsi
esclusivamente ai credenti. In Dan 12,1-2 abbiamo un chiaro parallelismo con
Mat 24,21. In entrambi i testi, sia nel VT che nel NT, la Grande Tribolazione viene
definita come una tribolazione quale non v’è stata dal principio del
mondo fino ad ora.
E se provassimo a ricostruire questi scenari orrifici generati dalla persecuzione
dei credenti, non troveremmo atti crudeli che non siano già stati perpetrati
da persone verso altre persone nel corso della storia.
Il popolo di Israele in particolare ha già sofferto in passato tutte le
penitenze che gli uomini avessero mai potuto arrecarsi a vicenda. Solo per
citarne alcune, le torture subite dai Giudei credenti durante il regno di
Antioco Epifane e che possiamo leggere nel Secondo libro dei Maccabei (ad es.
2Mac 7,1-42), la conquista di Gerusalemme da parte dei Crociati, i pogrom contro
gli ebrei in tutta Europa o lo sterminio del popolo ebraico per mano di Hitler
ai nostri tempi.
Ma anche l’oppressione dei cristiani, a partire dalle persecuzioni durante
l’Impero Romano, passando per l’inquisizione della Chiesa cattolica fino alla
Controriforma, ha già compreso tutte le possibili declinazioni della sofferenza,
come il dilaniamento da parte di animali selvatici, le torture durante i
"crudeli interrogatori" o i roghi umani.
Le singole persone, ma anche un intero popolo possono essere tormentati "solo"
fino alla morte. E proprio questo è quello che è successo fin troppo spesso
nella storia del mondo. Un’escalation "quale non v’è stata dal principio del
mondo fino ad ora" non può pertanto essere riconducibile ad una persecuzione e
uccisione di persone solo. E, di conseguenza, la Grande Tribolazione deve avere
una dimensione del tutto diversa rispetto a come se la immaginano alcuni interpreti.
Rispetto alla persecuzione dei cristiani, la Grande Tribolazione di conseguenza
non riguarda solo singoli gruppi etnici, ma è un evento mondiale. E le vittime
non saranno milioni, come presume H. Weber sopra, ma miliardi, secondo Apoc 6,7-8.
| Il principio delle doglie di parto: La tribolazione di quei giorni - 1º sigillo: l'uomo del peccato / 6º sigillo: il ritorno del Signore, rapimento | |||||||
| < 1º sigillo > (Apoc 6:1-2;) cavallo bianco, cavaliere: aveva un arco, gli fu data una corona, uscì come vincitore e per vincere |
< 2º sigillo > (Apoc 6:3-;4) cavallo rosso, che toglie la pace della terra, affinché gli uomini si uccidessero e gli fu data una grande spada |
< 3º sigillo > (Apoc 6:5-6;) cavallo nero, una bilancia in mano, frumento e orzo costoso, non danneggia né l'olio né il vino |
< 4º sigillo > (Apoc 6:7-8;) cavallo giallastro, la Morte dietro era l'Ades, potestà su1/4 della terra, morte con spada, fame e fiere |
< 5º sigillo > (Apoc 6:9-11;) sotto l'altare alle anime dei martiri si fa giustizia, fu data veste bianca, riposeranno finché sono uccisi i fratelli |
< 6º sigillo > (Apoc 6:12-17;) grande terremoto, il sole nero, la luna come sangue, le stelle caddero, il cielo si ritirò, montagne e sole smosse |
6a sig |
< 7º sigillo > (Apoc 8:1-6;) silenzio nel cielo per ca. mezz'ora, profumi all'altare, 7 angeli che avevano 7 trombe, voci, tuoni, lampi |
| Il giorno del SIGNORE: Le due testimoni di Dio profetizzeranno 1260 giorni con vestiti di sacco. (?) | |||||||
| < 1ª tromba> (Apoc 8:7;) grandine fuoco e sangue 1/3 della terra fu arsa 1/3 degli alberi furono bruciati ogni erba verde fu arsa |
< 2ª tromba > (Apoc 8:8-9;) gran montagna nel mare 1/3 del mare sangue 1/3 creature nel mare morì 1/3 delle navi perì |
< 3ª tromba > (Apoc 8:10-11;) stella dal cielo una torcia 1/3 dei fiumi assenzio 1/3 delle acque assenzio e molti uomini morirono |
< 4ª tromba > (Apoc 8:12-13;) il sole, la luna, le stelle, 1/3 parte si oscura 1/3 parte del giorno e la 1/3 parte della notte, buio |
< 5ª tromba/ 1º guaio > (Apoc 9:1-12;) stella dell'abisso dal cielo il sole oscurato dal fumo locuste nuocciono uomini senza sigillo di Dio 5 mesi |
< 6ª tromba/ 2º guaio > (Apoc 9:13-21;) gli angeli sul fiume Eufrate fuoco e fumo e zolfo 1/3 degli uomini uccisi il resto non si ravvidero |
6a trb |
< 7ª tromba/ 3º guaio > (Apoc 11:15-19;) Il regno del mondo è di Dio l'ira dee Dio è giunta, e il tempo di giudicare i morti terremoto voci, tuoni, lampi |
| Il giorno dell'ira di Dio: Il dominio dell'Anticristo demoniaco / il morto dei 2 testimoni / le nazioni calpesteranno Gerusalemme | < 7ª tromba > | ||||||
| < 1ª coppa> (Apoc 16:1-2;) sulla terra: un'ulcera maligna agli uomini che avevano il marchio della bestia |
< 2ª coppa > (Apoc 16:3;) nel mare: sangue come di morto ogni essere vivente che si trovava nel mare morì |
< 3ª coppa > (Apoc 16:4-7;) nei fiumi e nelle fonti acque diventarono sangue. hanno sparso sangue dei pro- feti fu dato loro a bere sangue |
< 4ª coppa > (Apoc 16:8-9;) sul sole: bruciato sugli uomini, che bestemmiarono il nome di Dio e non si ravvidero |
< 5ª coppa > (Apoc 16:10-11;) sul trono della bestia: il regno divenne tenebroso gli uomini avevano dolore ma non si ravvidero |
< 6ª coppa > (Apoc 16:12;) sul gran fiume Eufrate: e l'acqua ne fu prosciugata affinché fosse preparata la via ai re dal levante. |
6a cop |
< 7ª coppa > (Apoc 16:17-21;) nell'aria: voci, tuoni, lampi terremoto così grande come mai, isole e monti non furono trovati |
============================================================================================================================= |
==== |
7a cop =================== |
|||||
| L'Anticristo risvegliato: morto dei due testimoni | |||||||
| 6a sigillo Dopo il 6º sigillo (Apoc 7:1-17;) Non danneggiate la terra, il mare, gli alberi, finché i 144.000 sono segnati in fronte. Quelli della gran tribolazione hanno vesti bianche davanti al trono l'Agnello li guiderà alle acque della vita, e Dio asciugherà ogni lacrima |
6a tromba Dopo la 6ª tromba (Apoc 10:1-11; 11:1-14;) Un altro angelo potente in una nuvola: con 7. tromba si compie il mistero di Dio non ci sarà più indugio. Giovanni divora il libretto. La bestia ucciderà i due testimoni. Gran terremoto la decima parte di Gerusalemme cadde |
7a tromba dopo la 7ª tromba (Apoc 12:1-18;) (Apoc 13:1-18;) (Apoc 14:1-20;) (Apoc 15:1-8;) La donna e il dragone. Satana e i suoi angeli furono gettato sulla terra. Alla bestia dal mare le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli. L'Anticristo e il falso profeta: il regno delle due bestie. l'Agnello che stava in piedi sul monte Sion, e i sui 144.000 segnati 3 angeli: l'evangelo, giudizio, caduta di Babilonia, i morti che muoiono nel Signore. L'inizio del giudizio: il Figlio d'uomo miete la terra I vincitori sulla bestia, sua immagine e sul suo nome cantavano il cantico di Mosè I sette angeli con le sette coppe dell'ira di Dio Nessuno poteva entrare nel tempio finché fossero compiute le sette piaghe. |
6a coppa Dopo la 6ª coppa (Apoc 16:13-16;) Satana, Anticristo e falso profeta mandano tre spiriti immondi simili a rane perché sono spiriti di demoni che fanno dei segni e si recano dai re di tutto il mondo per radunarli per la battaglia del gran giorno dell'Iddio a Harmaghedon |
7a coppa
Dopo la 7ª coppa (Apoc 17:1-18; 18:1-24;) La caduta di Babilonia (Apoc 19:1-21; 20:1-15;) Battaglia di Harmaghedon Anticristo profeta stagno
Giudizio, 1 Risurrezione
Satana nell'abisso. Ultima Guerra Giudizio Universale (Apoc 21:1-27; 22:1-21;) La Nuova Creazione |
|||
Ma vediamo cos’altro dice H. Weber:
Ma sentiamo ulteriori argomenti per coloro che conoscono la
Bibbia: si discute del fatto che Matteo 24 parli effettivamente della Grande
Tribolazione intendendo che noi, in quanto comunità, dobbiamo passare per la
Grande Tribolazione. Anche studiando scrupolosamente Mat 24, in molti passaggi
si avranno difficoltà a scorgere la comunità.
Quando lì si dice, "Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, (…)
allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti" ecc, davvero questo
non ha proprio nulla a che fare con la comunità. Infatti non ho costruito una
casa per le vacanze sui monti della Giudea dove posso fuggire quando questo
inizierà ad accadere. Dobbiamo fare molta attenzione, se prendiamo una cosa alla
lettera, dobbiamo prendere alla lettera anche l’altra.~
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, sul "Ritorno del Signore".)
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
Come abbiamo appena visto sopra, non è solo Mat 24 a parlare
della Grande Tribolazione, ma anche e soprattutto Apoc 7,14. Ed entrambi i
passaggi confermano che questi credenti sono passati per la Grande Tribolazione.
Ora, per rispondere alla domanda, in che misura gli eventi predetti dal Signore
in Mat 24 si riferiscano quindi agli ebrei o ai cristiani, osserviamo i singoli
testi.
(Vedi anche Discorso 68: "Matteo 24 e 25
non fanno riferimento alla comunità cristiana?")
Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?
Mat Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i
discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno
queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine
dell’età presente?» Mat 24, 3;
Qui, all’inizio di questo discorso degli Ultimi Tempi del
Signore, i discepoli chiedono al Signore quale sarà il segno della sua
Venuta/Ritorno. Al riguardo H. Weber sopra dice:
"Allora dobbiamo distinguere se intendiamo la Venuta
del Signore Gesù per la sua comunità o se intendiamo la Venuta del Signore Gesù
per la fondazione del Regno Millenario."
E poiché H. Weber associa Mat 24 agli ebrei, con la domanda
relativa al segno della sua Venuta, di cui sopra in Mat 24,3, non intende
evidentemente il Ritorno del Signore per la comunità, ma per gli ebrei, per la
fondazione del Regno Millenario. Eppure, Paolo la vede diversamente quando
scrive ai Tessalonicesi che con questa Venuta risusciteranno i morti in
Cristo – e non gli ebrei – per cui questa Venuta è molto chiaramente il
Ritorno del Signore per il Rapimento:
Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo per il Rapimento dei suoi.
1Tess 4,15 Poiché questo vi diciamo mediante la
parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla
venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati;
4,16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la
tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in
Cristo; 4,17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti
insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo
sempre con il Signore. 1Tess 4,15-17;
Qui Paolo ci dice che con la Venuta/Ritorno del Signore ci sarà
il Rapimento. Ma poiché, secondo la Scrittura – e anche secondo la logica –
esiste solo un Ritorno del Signore, Mat 24 può solo riferirsi a questo Ritorno
del Signore per il Rapimento dei morti e dei cristiani rimasti in vita negli
Ultimi Tempi.
Ma anche altre dichiarazioni del Signore in Mat 24 contrastano la "la teoria
degli ebrei":
E sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome.
Mat 24,9 Allora vi sottoporranno a supplizi
e vi uccideranno; e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome.
Mat 24, 9;
La dichiarazione nella prima metà della frase: "allora vi
sottoporranno a supplizi" potrebbe ancora far supporre – dato che qui il
Signore si rivolge proprio ai discepoli, cioè agli ebrei – che qui si tratti
effettivamente del destino di Israele. Da un lato però ci si dovrebbe chiedere
perché il Signore qui, nelle profezie e negli ammonimenti più importanti per i
credenti cristiani degli Ultimi Tempi, dovrebbe riferirsi esclusivamente agli
ebrei che lo hanno rifiutato e respinto.
D’altro canto tuttavia la seconda metà della frase ci conferma subito il contrario:
"… e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome"
A causa del nome del Signore – cioè a causa di Cristo – possono essere
odiati innanzitutto solo i cristiani e non gli ebrei, che non hanno affatto accettato
questo Cristo. Anche questo ci conferma il Signore in Giov 15,18-23:
Tutte queste cose ve le faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.
Giov 15,18 Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato
me prima di voi. 15,19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma
poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia.
15,20 Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Il servo non è più grande
del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se
hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 15,21 Tutte queste
cose ve le faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha
mandato. 15,22 Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero
colpa; ma ora non hanno alcuna scusa per il loro peccato. 15,23 Chi
odia me, odia anche il Padre mio. Giov 15,18-23;
La dichiarazione nell’ultimo verso di cui sopra in Giov 15,23:
"Chi odia me, odia anche il Padre mio", ora conferma anche
l’interpretazione secondo cui proprio gli ebrei che hanno odiato e ancora odiano
Gesù Cristo in quanto traditore e bestemmiatore odiano, dunque, anche Dio. In
molti passaggi il Signore cita questo e la conseguente impossibilità per gli ebrei
di stabilire un contatto con il loro e il nostro Dio.
Chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.
Mat 10,32 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini,
anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. 10,33 Ma chiunque
mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è
nei cieli. Mat 10,32-33;
Già allora gli ebrei non potevano accettare che Gesù Cristo
fosse il Figlio di Dio, inviato dal Padre:
Essi perciò gli dissero: «Dov’è tuo Padre?» Gesù rispose: «Voi non conoscete né me né il Padre mio;
Giov 8,19 Essi perciò gli dissero:
«Dov’è tuo Padre?» Gesù rispose: «Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». 8,20 Queste parole disse Gesù
nella sala del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo arrestò,
perché l’ora sua non era ancora venuta. Giov 8,19-20;
Il confronto del Signore con gli ebrei e il retroscena del loro
rifiuto ci viene poi comunicato molto chiaramente anche nel vangelo di Giovanni:
Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro.
Giov 8,37 So che siete discendenti d’Abraamo; ma
cercate di uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi. 8,38 Io dico quel
che ho visto presso il Padre mio; e voi pure fate le cose che avete udite dal
padre vostro». 8,39 Essi gli risposero: «Nostro padre è Abraamo». Gesù
disse loro: «Se foste figli di Abraamo, fareste le opere di Abraamo;
8,40 ma ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho udita da
Dio; Abraamo non fece così. 8,41 Voi fate le opere del padre vostro». Essi gli
dissero: «Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo Padre: Dio».
8,42 Gesù disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io
sono proceduto e vengo da Dio; infatti io non sono venuto da me, ma è lui che mi
ha mandato. 8,43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non
potete dare ascolto alla mia parola. 8,44 Voi siete figli del diavolo,
che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato
omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità
in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo
e padre della menzogna. Giov 8,37-44;
Anche in molte altre dichiarazioni del Signore si vede che sono
i cristiani – e non gli ebrei – i successori del Signore, coloro che hanno il
compito di diffondere la sua Parola nel mondo fino al suo Ritorno.
E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo.
Mat 24,14 E questo vangelo del regno
sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a
tutte le genti; allora verrà la fine. 24,15 Quando dunque vedrete
l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele,
posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), 24,16 allora quelli
che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; Mat 24,14-16;
Qui si parla del "Vangelo del Regno". Con questo "Regno" si
intende il governo di Dio nelle sue tre dimensioni. La dimensione spirituale, il
governo dello Spirito Santo fino al Ritorno del Signore. Poi la dimensione
materiale-terrena del governo del Signore Gesù nel suo Regno Millenario di Pace
sulla terra. Ed infine la dimensione celeste, il governo del Padre
nell’eternità, dopo che il Figlio ha abbandonato ogni governo, potenza e potere
terreni, e gli ha consegnato il regno.
Tre fasi e dieci epoche |
Il giorno della salvezza e il tempo della grazia |
Il giorno della vendetta e l’anno misericordioso del Signore |
La Fine del Mondo e la Nuova Creazione |
|
Le battaglie |
La Guerra in cielo Apoc 12:7 |
La Battaglia di Harmaghedon Apoc 19:11-19 |
L’Ultima Guerra Apoc 20:7-10 |
|
I vincitori |
Michele e i suoi angeli vinceranno Satana e i suoi angeli Apoc 12:8 |
Gesù Cristo e il suo esercito vinceranno Satana e l’Anticristo Apoc 19:20-21 |
Dio e l’esercito celeste vinceranno Satana e l suoi eserciti Apoc 20:9 |
|
Lo sconfitto |
Satana e i suoi angeli furono gettato dal cielo sulla terra Apoc 12:9; Luca 10,18 |
Satana sarà gettato nell’abisso Apoc 20:1-3 |
Satana sarà gettato nello stagno di fuoco Apoc 20:10 |
|
Le Risurrezioni |
Il Risveglio dei santi alla morte del Signore Mat 27:52-53 |
La Prima Risurrezione dei martiri Apoc 20:4-6 |
La Risurrezione Universale Apoc 20:11-15 |
|
I giudizi |
Il giudizio: il principe di questo mondo è stato cacciato fuori Giov 12:31 |
Il giudizio delle paghe alla Prima Resurrezione dei martiri Apoc 20:4 |
Il Giudizio Universale - la messe della terra è matura Apoc 20:12-13 |
|
Il Giorno di Dio |
Il giorno della misericordia di Dio egli diviene uomo nel suo Figlio Luca 2:11 |
Il Giorno dell’ira di Dio - piaghe, terremoti e fuoco Apoc 8:1-13, 9:1-21 |
Il giorno del giudizio rivelarsi con fuoco 2Piet 3:7 |
|
Dio crea tutto di nuovo |
Il peccato è vinto. Tutto è compiuto Giov 19:30 |
La Trasformazione di Cielo e Terra. Apoc 16:17-20 |
Il primo cielo e la prima terra sono passati Apoc 20:11 |
|
La nuova vita |
Il Vangelo: La verità è la salvezza del mondo 2Tess 2:10 |
Il cielo e la terra rinnovati Ebr 12:26-27 |
La creazione del nuovo cielo e della nuova terra Apoc 21:1 |
|
Dio è con loro |
Il regno dello Spirito Santo : Il tempo della grazia: Dio abita nello spirito dei fedeli 1Cor 3:16 |
Il regno del Figlio: Il tempo della pace: Dio abita presso gli uomini nel suo tempio Apoc 20:6 |
Il regno del Padre: Il tempo eterno: Gli uomini abitano presso di Dio. Senza più tempio Apoc 21:22 |
|
Lo Spirito di Dio |
Dio dà lo Spirito Santo a quelli che lo pregano Luca 11:13 |
Dio spanderà il suo Spirito sopra i sui servi e sopra le sue serve Atti 2:17-18 |
Lo Spirito di Dio abita in tutti loro Apoc 21:3 |
Ora è assolutamente corretto che quella parte del "Vangelo del
Regno" che si riferisce al governo materiale e millenario del suo Messia sulla
terra sia una promessa soprattutto per gli Israeliti. Dobbiamo solo essere
consapevoli del fatto che proprio il popolo di Israele finora non ha accettato
il Vangelo del Regno di Dio. Ci si chiede anche perché questo Vangelo dovrebbe
essere una testimonianza "a tutte le genti", se riguarda solo Israele.
E, inoltre, è evidente che non sono gli ebrei che predicano questo Vangelo del
Regno in tutto il mondo da quasi due millenni, ma i cristiani. E questi
predicano primariamente la dimensione spirituale, vale a dire la conversione
spirituale dell’umanità e la sua Salvezza nell’amore di Dio, che è stato sparso
nei nostri cuori mediate lo Spirito Santo che ci è stato dato (Rom 5,5).
Ed infine riconosciamo nella dichiarazione del Signore di cui sotto in Mat 21,43
che gli ebrei non hanno più nulla a che fare con il regno di Dio, che è stato
loro tolto.
Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti.
Mat 21,43 Perciò vi dico che il regno di
Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti. 44 Chi
cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale
cadrà».
21,45 I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole,
capirono che parlava di loro; 21,46 e cercavano di prenderlo, ma ebbero
paura della folla, che lo riteneva un profeta. Mat 21,43-46;
Dal momento del loro rifiuto del Messia e la conseguente
punizione di Dio attraverso la distruzione del tempio a Gerusalemme per mano di
Tito nell’anno 70 e la loro dispersione in tutto il mondo, gli Israeliti non
hanno più qualsiasi tipo di legame con il loro Dio. A meno che non si convertano
in Gesù Cristo – tuttavia diventando così cristiani – gli Israeliti, fino al
Ritorno del Signore per l’assunzione del suo governo nel Regno Millenario di
Pace, non potranno aspettarsi alcuna parola divina indirizzata a loro.
E come dice il Signore sopra, il Regno di Dio sarà dato a gente che ne faccia i frutti
e che abbia accettato e custodisca la fede nel Figlio di Dio, vale a dire ai
cristiani. Di conseguenza, il "Vangelo del Regno" è un vangelo dei cristiani e
questi sono anche coloro che predicano questo vangelo in tutto il mondo.
La dichiarazione in Mat 24,14: "E questo vangelo del regno sarà predicato in
tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora
verrà la fine", è, dunque, la risposta del Signore alla domanda dei discepoli
sul segno della sua Venuta e sulla fine dell’età presente. Fino a questo momento
i cristiani predicheranno il Vangelo a tutte le genti e poi verrà la fine di
ogni governo umano e il figlio di Dio assumerà il governo terreno nel Regno
Millenario di Pace.
E poi in Mat 24,30-31 il Signore parla del suo Ritorno e del Raduno degli
eletti:
Essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra
Mat 24,30 E allora apparirà nel cielo il
segno del Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e
vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande
gloria. 24,31 Ed egli manderà i suoi angeli con un potente
suono di tromba, ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai
quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra. Mat 24,30-31;
Poi il Signore qui dichiara che tutta l’umanità presente sulla
terra lo vedrà al suo Ritorno. Come si dice immediatamente prima in Mat 24,26-27:
Infatti, come il lampo esce da levante e sfolgora fino a ponente cosí sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
Mat 24,26 Se dunque vi dicono: »Ecco è nel deserto«
non vi andate: »Ecco è nelle stanze segrete« non ci credete. 24,27 Infatti,
come il lampo esce da levante e sfolgora fino a ponente cosí sarà la venuta del
Figlio dell’uomo. Mat 24,26-27;
Apparirà, dunque, nel cielo, visibile a tutta l’umanità di
questo mondo. E i suoi angeli raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti (punti cardinali).
Ora, l’opinione per cui anche gli eletti in Mat 24,31 sarebbero gli ebrei, fa
sorgere – accanto a tutte le contraddizioni menzionate sopra – anche la domanda
sul motivo per cui questi Israeliti dovrebbero essere "eletti". Hanno rifiutato
il Messia quando è venuto da loro e lo hanno crocifisso. Inoltre, da quasi
duemila anni non riconoscono questa ingiustizia – tanto meno si pentono –
respingendo rigorosamente fino ad oggi il cristianesimo. Il Vangelo del Regno è
stato tolto loro ed è stato dato ai cristiani, che hanno accettato la fede nel
Figlio di Dio.
Ed è proprio questo il motivo per cui questi eletti non possono essere in nessun
caso Israeliti. A meno che qui non pensiamo a quegli Israeliti che si sono
convertiti alla fede nel Signore Gesù, i quali per nascita appartengono
certamente al popolo di Israele, ma che in base alla loro fede sono da
considerare cristiani e, di conseguenza, parte della comunità.
A prescindere dalla nazionalità, per loro vale tutto ciò che vale per tutti i fratelli e le
sorelle della comunità. Tuttavia, se consideriamo questi Israeliti come credenti
ebrei mosaici, in base alla dichiarazione del Signore qui sotto in Giov 14,6-7,
allora dobbiamo escluderli dagli eventi degli Ultimi Tempi tra Dio e l’umanità
fino alla loro conversione nel Millennio:
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità
e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
14,7 Se mi aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; fin da ora
lo conoscete e l’avete visto». Giov 14,6-7;
Se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati.
Giov 8,23 Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù;
io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò
vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono,
morirete nei vostri peccati». Giov 8,23-24;
Poiché fino ad oggi tutti i credenti ebrei mosaici indicano Gesù
Cristo come un traditore e un bestemmiatore, rifiutandolo come loro Signore e
come loro Dio – persino solo come loro Messia – secondo le dichiarazioni del
Signore di cui sopra in Giov 14,6, non hanno nessuna possibilità di venire a Dio
nel tempo che intercorre tra la morte/risurrezione del Signore e il suo Ritorno.
Solo con la Seconda Venuta del Signore – cioè una generazione futura,
completamente diversa – quando essi guarderanno a lui, a colui che loro padri
hanno trafitto e lo piangeranno amaramente, – il popolo di Israele si convertirà
e si riconcilierà con il suo Dio. Allora cambierà il destino di Israele, saranno
raccolti dal loro Messia e nel Millennio diventeranno una potenza mondiale, il
capo delle nazioni (Ger 31,6-7).
Essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico.
Zac 12,10 «Spanderò sulla casa di Davide e sugli
abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; essi
guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e ne
faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo
piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito. Zac 12,10;
E, di conseguenza, anche i riferimenti agli "eletti" in
Mat 24,22 e Mat 24,31 non possono in alcun modo riguardare il popolo di Israele, ma
devono essere attribuiti alla comunità cristiana degli Ultimi Tempi.
D’altra parte è anche lo stesso Paolo che chiama i cristiani
"eletti":
Rom 8,33 Chi accuserà gli eletti di Dio?
Dio è colui che li giustifica. Rom 8,33;
Col 3,12 Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi
e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di
mansuetudine, di pazienza. Col 3,12;
2Tim 2,10 Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti,
affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla
gloria eterna. 2Tim 2,10;
Tit 1,1 Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per promuovere la
fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è
conforme alla pietà, Tit 1, 1;
Nel contesto di Mat 24,21, prima del raduno di questi eletti qui
messi in discussione, abbiamo anche la promessa del Signore:
Se la tribolazione di quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
Mat 24,21 perché allora vi sarà una grande
tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora,
né mai più vi sarà. 24,22 Se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno
scamperebbe; ma, a motivo degli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
Mat 24,21-22;
Ma ciò significa, appunto, che sono proprio questi eletti
cristiani che devono passare per la Grande Tribolazione e che poi saranno
redenti grazie all’abbreviazione di quei giorni fino al Ritorno del Signore e al
loro Rapimento.
Allo stesso modo il parallelismo con Luca indica che la redenzione dalla
tribolazione e dalla persecuzione dei credenti cristiani degli Ultimi Tempi è
vicina, "quando queste cose cominceranno ad accadere".
Quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina.
Luca 21,25 «E vi saranno dei segni nel sole, nella
luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello smarrimento al
fragore del mare e dei flutti; 21,26 gli uomini verranno meno dalla paura e
dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze
dei cieli saranno scrollate. 21,27 Allora vedranno il Figlio
dell’uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria. 21,28 Ora, quando
queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste,
perché la vostra redenzione è vicina». Luca 21,25-28;
(Vedi anche Tabella 05: "Sinossi dei discorsi del Signore
sugli Ultimi Tempi.")
Una di queste profezie, a cui il Signore si riferisce in Luca 21,22
con la sua indicazione "affinché tutte le cose che sono scritte siano
adempiute", si trova nell’AT in Zac 14,1-2 (Vedi anche Isa 5,25-30;
Ger 4,5-22; etc.):
Io radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme.
Zac 14,1 Ecco, viene il giorno del
SIGNORE in cui le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. 14,2 Io
radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme, la città sarà presa, le
case saranno saccheggiate, le donne violentate; metà della città sarà deportata,
ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città. Zac 14, 1- 2;
Come si può notare, non si tratta affatto di un riferimento a
coloro che "si sono costruiti una casa per le vacanze sui monti della Giudea",
come dice H. Weber sopra, ma alla comunità cristiana degli Ultimi Tempi in
Giudea, che deve fuggire sui monti, prima del Giudizio di Dio degli Ultimi Tempi
su Israele, con la conquista di Gerusalemme da parte delle nazioni e il recente
sterminio dei suoi abitanti.
(Vedi anche Capitolo 02: "La conquista e la dispersione di
Gerusalemme.")
E quando H. Weber in questo contesto ci avverte: "Dobbiamo fare
molta attenzione, se prendiamo una cosa alla lettera, dobbiamo prendere alla
lettera anche l’altra", siamo pienamente d’accordo con lui. Come si può notare,
basta analizzare soltanto alcuni parallelismi e prenderli poi anche alla lettera
per poter spiegare correttamente questo testo.
La PARABOLA DELLA VIGNA STERILE.(Isa 5:1-7)Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio
amico per la sua vigna. (Vedi anche Capitolo 13: "Compianto su
Sion") |
Anche Lei avrà letto questi numeri, nel NT li avrà incontrati
spesso: 3 anni e mezzo, 42 mesi, 1260 giorni – si tratta sempre dello stesso
periodo di tempo. Come può un Dio che ha detto: "non sapete né il tempo né
l’ora" dare improvvisamente delle indicazioni così precise? Allora dobbiamo
distinguere, se intendiamo la Venuta del Signore Gesù per la sua comunità
cristiana o se intendiamo la Venuta del Signore Gesù per la fondazione del Regno Millenario.
(…)
Mat 24 deve, dunque, avere un altro significato. E queste persone sanno
naturalmente anche ciò che sto per dirLe, quindi posso effettivamente calcolare
quando il Signore ritornerà. Poi dicono: ma lì c’è scritto che a motivo degli
eletti quei giorni saranno abbreviati, per cui non posso proprio calcolarlo. Ma
ciò non ha più nessuna importanza, 3 anni e mezzo di tempo mi bastano per
calcolare quando il Signore ritornerà.
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, su "Il Ritorno del Signore".)
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
Nonostante H. Weber più avanti dica: "Non voglio argomentare con
i passaggi biblici", qui cita in via eccezionale proprio la Scrittura. Sì, cita
persino "Dio che ha detto: ‘non sapete né il tempo né l’ora’". E se questa fosse
davvero una "dichiarazione del Signore" – come la descrive H. Weber –
significherebbe effettivamente che al momento non possiamo proprio dare alcuna
indicazione di tempo sul Ritorno del Signore e sul Rapimento. Né l’anno, né il
mese, né tantomeno il giorno e l’ora.
Tuttavia, se esaminiamo la dichiarazione in base alla Scrittura, dobbiamo
constatare che è sbagliata. Naturalmente non la dichiarazione del Signore, ma
quella del fratello Weber. Innanzitutto, la sua citazione biblica "non sapete né
il tempo né l’ora" non si trova in nessuna traduzione, nemmeno nel testo
originale greco. In tutti i relativi passaggi biblici non si dice "tempo" (dal
greco "chronos/kairos") ma "giorno" (dal greco "hemera").
Mat 24,36 «Ma quanto a quel giorno e a quell’ora
nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre
solo. Mat 24,36;
Mat 24,50 il padrone di quel servo verrà
nel giorno che non se l’aspetta, nell’ora che non sa. Mat 24,50;
Mat 25,13 Vegliate dunque, perché non
sapete né il giorno né l’ora. Mat 25,13;
Mar 13,32 Quanto a quel giorno e a
quell’ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il
Figlio, ma solo il Padre. Mar 13,32;
Ora la differenza tra queste due denominazioni è, però, davvero
sostanziale: mentre la dichiarazione "non sapete né il tempo" esclude
categoricamente qualsiasi indicazione di tempo, che si tratti di anni o di mesi,
l’impossibilità di un’associazione temporale con la dichiarazione "non sapete né
il giorno" è limitata a un singolo giorno.
Di conseguenza, anche le ripetute dichiarazioni del Signore: "Non sapete né
il giorno né l’ora", sono da intendere
letteralmente così come sono state pronunciate: non sappiamo né il
giorno né l’ora. Ma ciò significa che in base alla
Scrittura non possiamo certamente sapere il giorno e l’ora, ma senz’altro l’anno
e il mese. Anche qui vale il saggio consiglio di H. Weber: "se prendiamo una
cosa (l’ora) alla lettera, dobbiamo prendere alla lettera anche l’altra
(il giorno) " e non interpretarla altrimenti come "tempo".
E ai fratelli e alle sorelle che vivranno in questo tempo di tribolazione, il
Signore, di conseguenza, ha anche indicato molto chiaramente – certamente non il
giorno e l’ora – ma che senz’altro nell’arco di alcuni mesi potranno riconoscere
quando il Signore verrà. E in Mat 24,32-34 ha persino consigliato di fare
esattamente queste riflessioni:
Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte.
Mat 24,32 Imparate dal fico questa similitudine:
quando già i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che
l’estate è vicina. 24,33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste
cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. 24,34 Io vi dico
in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano
avvenute. Mat 24,32-34;
Per chiarezza qui deve essere fatto notare che l’argomento
riportato da alcuni, per cui il fico di cui sopra in Mat 24,32 si riferirebbe a
Israele e alla fondazione dello stato nell’anno 1948, è il tentativo di
"ebraicizzare" questa dichiarazione, che in base all’intero contesto è
indubbiamente da intendere alla lettera, nonostante sia evidentemente da
confutare sulla base del parallelismo con Luca:
Poi disse loro una parabola: «Osservate il fico e tutti gli alberi.
Luca 21,29 Poi disse loro una parabola:
«Osservate il fico e tutti gli alberi. 21,30 Quando essi
cominciano a mettere i germogli, vedendoli, voi stessi riconoscete che
l’estate è vicina; 21,31 così anche voi, quando vedrete accadere queste
cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 21,32 In verità io vi dico
che questa generazione non passerà finché tutte queste cose non siano accadute.
21,33 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
Luca 21,29-33;
La dichiarazione in Luc 21,29: "Osservate il fico e tutti gli
alberi!" è la dimostrazione che qui non si tratta di una profezia relativa a
Israele (in questo caso chi sarebbero gli altri "alberi"?), ma semplicemente di
un paragone, che il Signore ci consiglia di fare: così come in primavera, quando
gli alberi cominciano a germogliare, possiamo riconoscere che l’estate è vicina
(vale a dire in 2-3 mesi), allo stesso modo – osservando gli eventi terreni
degli Ultimi Tempi – possiamo anche riconoscere dal verificarsi degli eventi
profetizzati che il Ritorno del Signore e la nostra redenzione nel Rapimento
sono vicini.
No. Nella Grande Tribolazione, ci dice Apoc 13, coloro che sono
diventati credenti vengono uccisi, non sono in vita. L’Anticristo li uccide
tutti. Secondo Apoc 13 si tratta di una persecuzione dei cristiani terribile.
Chi non adora la bestia, sarà ucciso. In quel tempo ci sono credenti, in quel
tempo molti si convertono alla fede, ma questi non hanno niente a che fare con
la comunità cristiana. Lo studio ora ci porta troppo lontano, nell’Apocalisse
possiamo rileggere tutto, persino lì questi gruppi vengono rappresentati
separati: la comunità cristiana e i martiri della Tribolazione.
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, su "Il Ritorno del Signore".)
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
L’argomento per cui le persone che vivono e muoiono nella Grande
Tribolazione sono credenti che si sono convertiti alla fede solo nella Grande
Tribolazione – dopo il presunto Rapimento della Chiesa prima della Grande
Tribolazione – rinuncia a ogni logica. Se questo periodo infatti rappresentasse
effettivamente proprio per i credenti cristiani la più grande tribolazione di
tutti i tempi, in cui vengono odiati, perseguitati e uccisi da tutta l’umanità,
allora l’affermazione per cui le persone si dovrebbero convertire alla fede
cristiana in queste circostanze ha all’incirca lo stesso rapporto con la realtà
quanto l’affermazione per cui sotto il regime nazista milioni di tedeschi si
sarebbero convertiti alla fede ebraica.
E quando H. Weber a proposito del tempo della tribolazione dice "In quel tempo
ci sono credenti, in quel tempo molti si convertono alla fede, ma questi non
hanno niente a che fare con la comunità cristiana", allora ci si deve chiedere a
quale "fede" si sarebbero convertite queste persone.
Se si fossero convertite alla fede in Gesù Cristo, allora si dovrebbe rifiutare
categoricamente l’affermazione che questi "non hanno niente a che fare con
la comunità cristiana". Chiunque – in qualsiasi momento della sua vita
– si converta alla fede nel Figlio di Dio viene salvato ed è perciò parte
della Chiesa di tutti i tempi. Coloro che non credono nel Figlio, in realtà
non hanno niente a che fare con la comunità cristiana, ma non sono neanche credenti
cristiani.
Osservando ancora una volta il testo in Apoc 7,13-14 sulla folla immensa che
viene dalla Grande Tribolazione, si nota, tuttavia, un contesto completamente
diverso:
«Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello».
Apoc 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la
parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove
sono venute?» 7,14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi
disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione Essi
hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue
dell’Agnello». Apoc 7,13-14;
Come il più anziano spiega a Giovanni, questi credenti venuti
dalla Grande Tribolazione qui stanno in cielo, in piedi davanti al trono di Dio,
poiché hanno "lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue
dell’Agnello". Ciò significa che per liberarsi dai loro peccati sono
ricorsi al sacrificio di redenzione di nostro Signore sulla croce. Perciò, ormai
sono puliti e senza peccato – le loro vesti sono bianche.
In conseguenza dell’argomentazione di cui sopra, questi credenti venuti dalla
Grande Tribolazione – anche e soprattutto se avrebbero dovuto essere uccisi
tutti in questo periodo – devono essere persone che hanno già vissuto prima
della Grande Tribolazione. E quindi sorge naturalmente la domanda: se ci fosse
stato un Rapimento prima della Grande Tribolazione, come mai allora questi
credenti non sono stati rapiti già in questa occasione? Tuttavia, se si sostiene
che questi credenti si sono convertiti alla fede nella Grande Tribolazione e, di
conseguenza, non sono stati rapiti prima e se si è d’accordo – come H. Weber di
cui sopra – con l’affermazione della Scrittura nell’Apocalisse per cui i
credenti si trovano poi in cielo, allora alla domanda si deve rispondere quando
e come questi cristiani uccisi venuti dalla Grande Tribolazione sono arrivati in
cielo. Allora devono anche essere stati risvegliati dai morti e rapiti in cielo.
Tuttavia, nella Scrittura non c’è nessun secondo Rapimento.
Infine, l’affermazione secondo la quale dopo il Ritorno del Signore visibile a
tutta l’umanità ancora "molti si convertono alla fede", è una contraddizione in
termini. Dopo il Ritorno del Signore il tempo della "fede" nel Figlio di Dio
finisce e inizia il tempo della visione e dell’Ira di Dio.
Non voglio argomentare con i passaggi biblici perché so
benissimo che ogni passaggio biblico può essere manipolato. Voglio solo porLe un
interrogativo come riflessione, che è del tutto sufficiente a rispondere alla
domanda relativa al momento del Rapimento.
Le basta semplicemente informarsi sulla costruzione del tempio: Paolo, Giacobbe,
Giovanni mai avrebbero potuto dire, ‘ragazzi, è arrivata l’ultima ora’ ecc., ben
sapendo che proprio nel tempio l’Anticristo si fa adorare come Dio per spingere
all’estremo la Grande Tribolazione. In altre parole, oggi non potrebbe esistere
un’interpretazione basata sul "rapiti dopo" (dopo la Grande Tribolazione /
Nota di FH). E questa è un’interpretazione non biblica.
Chi dice che oggi il Signore non può ancora ritornare si colloca al di fuori del
messaggio biblico. Poiché il messaggio biblico è: il Signore può ritornare oggi.
Non deve succedere niente prima. E lo stesso dicasi per coloro – sono solo pochi
– che qui insegnano che il Rapimento avviene in mezzo alla Grande Tribolazione.
Anche qui so quando ritorna il Signore, perché almeno il tempio deve essere
costruito, anche se non è ancora in funzione. In altre parole, in base alla
Scrittura acquisiamo la convinzione che il Rapimento avvenga prima della Grande
Tribolazione.
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, su "Il Ritorno del Signore". )
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
È davvero sorprendente che qui H. Weber voglia dare una sua
interpretazione "in base alla Scrittura", nonostante proprio prima avesse detto:
"Non voglio argomentare con i passaggi biblici
perché so benissimo che ogni passaggio biblico può essere manipolato."
Chi "non vuole argomentare con i passaggi biblici" perde il
fondamento di qualsiasi autorità biblica, ponendo così automaticamente la
propria interpretazione al di sopra dell’autoreferenzialità della Scrittura. Chi
o cosa garantisce, dunque, che la Scrittura non venga manipolata proprio
tralasciando i passaggi biblici, per esempio per giustificare la personale
versione preferita del Rapimento?
E non è forse proprio questo il motivo per cui non vengono citati i passaggi
biblici, perché poi in base alla Scrittura si dovrebbe ammettere di avere una
visione sbagliata di queste cose? Così come acquistando una macchina non daremmo
un euro al venditore che si rifiuta di consegnarci i documenti dell’auto, allo
stesso modo interpretando la Scrittura non potremmo dare credito a un esegeta
che si rifiuta di citare i passaggi biblici a sostegno della sua
interpretazione.
Se la sua teologia non può essere sostenuta con un’effettiva verifica sulla base
della Scrittura, allora occorre ripiegare su un altro metodo, sull’influenza
personale ad esempio. Se non si riesce a educare e anche a imparare seriamente
con una Bibbia aperta in mano, allora non si può far altro che ricorrere
all’offesa provocatoria.
E, di conseguenza, quando H. Weber sopra dice che coloro che non condividono la
sua opinione relativa al momento del Rapimento si collocano "al di fuori del
messaggio biblico", allora occorre fargli notare che proprio quello in cui non
si citano i passaggi biblici – per qualunque motivo – non è un messaggio biblico!
In base al vecchio principio dell’esegesi biblica seria, per cui la Scrittura
deve essere interpretata sempre attraverso la Scrittura e, di conseguenza, la
Scrittura si spiega da sola, i passaggi biblici costituiscono, innanzitutto, la
prova di come sono giunto alle mie conclusioni in quanto interprete e senza
menzionare in questo caso qualsiasi opinione personale.
Essi danno poi anche l’opportunità agli ascoltatori, anzi lettori, di seguire il
ragionamento delle mie conclusioni e di farsi loro stessi un’idea personale,
oltre a verificare se le mie dichiarazioni concordano con la Scrittura e se c’è
stata un’eventuale manipolazione o meno. Chiunque si rifiuti di fare questo,
deve dare la colpa a se stesso per la mancanza di serietà e il sospetto di
manipolazione.
Ora, se H. Weber, relativamente alla sua argomentazione sul momento del Ritorno
del Signore, citasse la Scrittura, dovrebbe menzionare, tra l’altro, anche la
dichiarazione di Paolo nella sua seconda lettera ai Tessalonicesi, in cui parla
in modo specifico – come è già stato spiegato più sopra – del Ritorno del
Signore e di ciò che deve ancora succedere prima.
Prima della venuta del Signore per il rapimento verrà l’apostasia e l’uomo del peccato, l’Anticristo sarà manifestato.
2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta del
Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo 2,2 di
non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese
ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se
il giorno del SIGNORE fosse già presente. 2,3 Nessuno vi inganni in alcun
modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia
stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2,4
l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto
di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso
e proclamandosi Dio. 2Tess 2,1- 4;
E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù annienterà con l’apparizione della sua venuta.
2Tess 2,5 Non vi ricordate che quand’ero ancora con
voi vi dicevo queste cose? 2,6 Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia
manifestato a suo tempo. 2,7 Infatti il mistero dell’empietà è già in atto,
soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2,8 E
allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio
della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. 2,9
La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni
sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 2,10 con ogni tipo
d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto
il cuore all’amore della verità per essere salvati. 2,11 Perciò Dio manda loro
una potenza d’errore perché credano alla menzogna; 2Tess 2,5-11;
Dunque, prima deve venire l’apostasia (vedi anche Ebr 3,12) – la
Grande Tribolazione – e deve manifestarsi l’uomo del peccato – l’Anticristo.
Solo dopo verrà il giorno della Venuta di nostro Signore Gesù Cristo, in cui il
Signore distruggerà questo uomo del peccato, il Anticristo con il soffio della
sua bocca.
E quando il Signore annienterà l’Anticristo al momento del suo ritorno per il
Rapimento dei Suoi, sia l’Anticristo che i Suoi, vale a dire la comunità
cristiana degli Ultimi Tempi, devono necessariamente aver governato e vissuto
prima, cioè prima del Ritorno e del Rapimento. E in base alla Scrittura ciò è
un’evidente prova del fatto che il Ritorno del Signore e il Rapimento
seguono la Grande Tribolazione e seguono il governo
del primo Anticristo.
Il tempo della comunità cristiana terminerà con il Rapimento. La
Grande Tribolazione avviene sulla terra e il Signore è in cielo con i Suoi per
il Giudizio di Premio e per le nozze dell’Agnello per poi ritornare insieme a
loro per il Regno Millenario, poiché noi, come sua comunità, regneremo
effettivamente sulla terra – regneremo insieme a Lui per mille anni.
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, su "Il Ritorno del Signore".)
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
L’opinione secondo la quale la Chiesa regnerebbe nel Regno
Millenario insieme al Signore è il risultato di un’errata interpretazione di
Apoc 5,9-10 e 20,4-6.
E ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro Dio, e regneremo sulla terra.
Apoc 5,9 E cantavano un nuovo cantico dicendo: «Tu
sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato ucciso,
e col tuo sangue ci hai comprati a Dio da ogni tribù, lingua, popolo e
nazione, 5,10 e ci hai fatti re e sacerdoti per il nostro Dio, e
regneremo sulla terra». Apoc 5,9-10;
Saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si
misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati
decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che
non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e
regnarono con Cristo per mille anni. 20,5 Gli altri morti non tornarono in
vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima
risurrezione. 20, 6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima
risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno
sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.
Apoc 20,4-6;
(Vedi anche Capitolo 12: "La Risurrezione" /
Risveglio e Risurrezione, La Prima Risurrezione.)
Qui viene annunciato che in seguito al suo Rapimento, la
comunità cristiana nella sua totalità regnerà con Cristo sulla terra in qualità
di re e sacerdoti. Ora le dichiarazioni di Apoc 5,9-10 si riferiscono
chiaramente alla stessa cerchia di persone di Apoc 20,4. E questo passaggio
biblico – se lo si citasse! – fa capire qualcosa di completamente diverso.
Infatti, non è la comunità cristiana di tutti i tempi che qui torna in vita per
regnare con Cristo, ma sono solo i decapitati – cioè i martiri
"da ogni tribù, lingua, popolo e nazione", sia del tempo dell’Antico Testamento
che di quello del Nuovo Testamento, che sono stati perseguitati e uccisi a causa
della loro fede.
Ora il motivo per cui vengano prescelti proprio i martiri di tutte le nazioni e
di tutti tempi per governare insieme al Signore Gesù nel Regno Millenario
diventa lampante se per chiarire questa questione osserviamo anche i relativi
testi dell’Antico Testamento. Così in Es 19,4-6 e Isa 61,5-6 troviamo
dichiarazioni quasi identiche.
E mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione sant.
Es 19,4 "Voi avete visto quello che ho fatto agli
Egiziani e come vi ho portato sopra ali d’aquila e vi ho condotti a me. 19,5
Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto,
sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è
mia; 19,6 e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa".
Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele». Es 19,4-6;
Ma voi sarete chiamati sacerdoti del SIGNORE, la gente vi chiamerà ministri del nostro Dio.
Isa 61,5 Là gli stranieri pascoleranno le vostre
greggi, i figli dello straniero saranno i vostri agricoltori e i vostri
viticultori. 61,6 Ma voi sarete chiamati sacerdoti del SIGNORE, la gente
vi chiamerà ministri del nostro Dio; voi mangerete le ricchezze delle
nazioni, a voi toccherà la loro gloria. Isa 61,5-6;
Dal contesto di entrambi questi passaggi dell’Antico Testamento
possiamo dedurre che queste profezie naturalmente non valgono per la comunità
cristiana, ma che queste promesse relative al governo di sacerdoti sono dirette
al popolo di Israele. Di conseguenza, se si volessero riferire le profezie
dell’Apocalisse esclusivamente alla comunità, questi testi qui nell’AT
dovrebbero, dunque, essere errati.
E poiché il nostro Signore, tuttavia, in Mat 5,17 dice: "Non pensate che
io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma
per portare a compimento" e siccome anche nella "legge" –
cioè nella Torah, i 5 libri di Mosè – è contenuta esattamente quella promessa
di cui sopra in Es 19,6, questi testi non possono essere errati.
La soluzione di questa contraddizione risulta – come accade spesso nella
Scrittura – dal contesto. La promessa al popolo di Israele in Es 19,6: "e mi
sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa" si realizza a condizione del
verso precedente "se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto".
Ora tale condizione non è stata realizzata nel suo complesso né dal popolo di
Israele né tantomeno dalla totalità della comunità cristiana di tutti i tempi.
Tuttavia, chiunque abbia realizzato tale condizione, ha diritto a questa
promessa di Dio. E precisamente sia che appartenga al popolo di Israele, sia che
appartenga alla comunità cristiana di tutti i tempi.
E ora tale diritto riguarda – a prescindere da ogni identità nazionale –
soltanto un gruppo di persone: quei credenti del tempo dell’AT e del NT che sono
stati perseguitati e uccisi a causa della loro fede in questo unico e solo Dio e
in suo Figlio Gesù Cristo.
Si tratta, dunque, dei martiri di tutti i tempi e di tutte le nazioni – ora a
prescindere che vengano da Israele o dalla comunità – ai quali qui Dio prometterà
il privilegio di governare sulla terra nel Millennio. Sono proprietà del
Signore, sono questa nazione santa, sono questo regno di sacerdoti, che
torneranno in vita nella Prima Risurrezione e governeranno con Cristo nel suo
Regno Millenario di Pace.
L’interpretazione di cui sopra per cui in Apoc 20,6 è intesa la comunità nella
sua totalità – vale a dire anche tutti i fratelli e le sorelle morti di morte
naturale e senza essere stati perseguitati a causa della loro fede – i quali
governeranno insieme al Signore in qualità di re e sacerdoti, pone qui un
ulteriore problema, e cioè che in quel caso ci sarebbero centinaia di milioni di
sacerdoti e di re sulla terra che vogliono governare.
Ora pur riuscendo a immaginare una simile quantità di sacerdoti, le centinaia di
milioni di re sarebbero un po’ troppi per questo mondo. Anche nel Millennio
difficilmente ci saranno tutti questi stati in cui potranno regnare come re.
Ora questa visione assolutamente errata delle cose è molto diffusa, ma è la
conseguenza di idee sbagliate che vengono trasmesse in alcune comunità:
o Non ci basta "solo" essere salvati. Vogliamo
governare e avere potere.
o Quelle dichiarazioni della Scrittura in
Apoc 13, che parlano dei morti uccisi nel governo dell’Anticristo,
vengono prese totalmente sul serio e convalidate: "non sono in vita.
L’Anticristo li uccide tutti".
o Ma quando in Apoc 20,4 si parla dei
decapitati, allora lo riferiamo generosamente a noi stessi e ci
inseriamo sollevati nelle fila di coloro che hanno sofferto e sono dovuti morire
a causa della loro fede.
o Che noi stessi non vivremo mai in difficoltà e
che giammai saremo costretti a rinunciare alla vita a causa della nostra fede,
sta evidentemente nell’"ampio spettro delle imprecisioni simboliche".
Ma osserviamo la questione da un’altra prospettiva. L’ultima
frase dell’argomentazione di H. Weber di cui sopra fa sorgere un sospetto. Lì si
dice:
"poiché noi, come sua comunità, regneremo
effettivamente sulla terra – regneremo insieme a Lui per mille anni."
In qualche modo qui riecheggia l’idea che regnare nel Regno
Millenario debba essere l’obiettivo di tutti i desideri dei credenti. Ma è
davvero così? Se crediamo a questo, allora non abbiamo riflettuto abbastanza
sulla vita in cielo. Già Paolo nella sua lettera ai Filippesi dice che la nostra
cittadinanza – la nostra patria, come dice anche H. Weber – è nei cieli e non
sulla terra:
Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli.
Fili 3,20 Quanto a noi, la nostra
cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il
Signore, 3,21 che trasformerà il corpo della nostra umiliazione
rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di
sottomettere a sé ogni cosa. Fili 3,20-21;
UE anche il Signore Gesù non parla forse di dimore nella casa di
suo Padre?
Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; – io vado a prepararvi un luogo.
Giov 14,1 «Il vostro cuore non sia turbato; abbiate
fede in Dio, e abbiate fede anche in me! 14,2 Nella casa del Padre mio ci
sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un
luogo? 14,3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi
accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; 14,4 e del
luogo dove io vado, sapete anche la via». Giov 14, 1- 4;
Ora questa casa del Padre certamente non è il Regno Millenario!
È il cielo, la sala del trono di Dio. E la gioia e la delizia dei credenti in
cielo, se possono lodare ed elogiare Dio, supererà qualsiasi felicità
immaginabile che le persone abbiano potuto sperimentare sulla terra nel
Millennio.
Sebbene naturalmente anche lì, grazie al governo del Signore Gesù, ci saranno
giustizia e pace. E non si pone neanche la questione se il Signore – che
certamente sarà sia in cielo dal Padre, così come sulla terra – possa stare più
vicino alle persone sulla terra nel Millennio o ai santi nei cieli.
Quindi, chi qui ha paura di rimanere a bocca asciutta, si sbaglia di grosso. La
vera esistenza del credente cristiano è con Dio il Padre e con suo Figlio nei
cieli o in nessun altro luogo. Quei martiri, che qui pare vengano invidiati
perché possono partecipare alla Prima Risurrezione e governare nel Millennio,
con il loro corpo di risurrezione vivranno naturalmente sia in cielo che sulla
terra.
Ma il loro tempo in cielo sarà limitato a causa degli impegni sulla terra, di
cui si dovranno occupare. Per coloro la cui più grande gioia immaginabile sarà
quella di essere vicini al Padre, questo sarà un sacrificio.
(Vedi anche Discorso 07: "Rapimento e Prima Risurrezione:
un unico avvenimento?")
Dal momento che riusciamo a rispondere affermativamente a questa
descrizione, una gran quantità di passaggi, che precedentemente rappresentavano
un rompicapo, si chiariscono in maniera semplice. Effettivamente adesso è così,
adesso nessuno riesce a calcolare il tempo, adesso il Signore può ritornare
stasera, e allora rimane ancora abbastanza tempo per costruire il tempio. Se in
un anno la comunità di Brema è riuscita a tirare su l’edificio della sua scuola,
allora gli ebrei possono erigere il loro tempio in tre anni e mezzo, di questo
possiamo credere capaci gli ebrei. In altre parole, nessuno adesso può dire
quando ritorna il Signore. Adesso tutti questi versi che ne parlano sono giusti:
il tempo è vicino, vegliate, non sapete quando il Signore ritorna. Può venire
oggi, può venire adesso, può venire domani. Adesso siamo abbandonati a questa
imminente e costante attesa del Ritorno del Signore ed è proprio questo che
vuole il messaggio biblico.
(Questo è un estratto della registrazione di una conferenza di Heinz Weber
tenuta nella comunità di San Matteo a Brema, su "Il Ritorno del Signore".)
Heinz Weber https://www.theo-notizen.de/theo/tn-home.html
Qui si riconosce il motivo di fondo del messaggio di H. Weber:
la comunità deve aspettarsi ogni giorno il Ritorno del Signore. Per quanto tale
idea possa sembrare assennata e comprensibile da un punto di vista pedagogico,
tuttavia non è biblica. E lo sforzo di far apparire autentico tale principio ad
ogni costo influenza l’intera interpretazione biblica di questa predica, che
diventa un dogma a cui subordinare tutto il resto, nonostante la Scrittura
insegni l’opposto.
E cosi la Grande Tribolazione pretesamente non ha nulla a che fare con la
comunità cristiana e diventa la "profezia per Israele", perché altrimenti sarebbe
in contrasto con questo dogma. La seconda venuta del Signore, con il Risveglio e
il Rapimento prima del giorno del SIGNORE e dell’Ira di Dio, che secondo
Mat 24:29 e Apoc 6:13 avrà luogo al sesto sigillo, ora deve aver luogo prima la
manifestazione del primo Anticristo e della Grande Tribolazione. Altrimenti qualcosa
potrebbe essere "calcolato" e quel dogma non potrebbe più essere sostenuto.
Ne consegue, tuttavia, che i fratelli e le sorelle si convincano che il
Rapimento sia quasi alle porte e che prima non debbano aspettarsi né
tribolazioni né tentazioni. E similmente ai Tessalonicesi al tempo di Paolo,
anche qui si corre il pericolo che alcuni fratelli e alcune sorelle in attesa
dell’imminente Rapimento abbandonino ogni legame terreno e aspettino solo più il
Signore. Ma anche solo la falsa idea di essere al sicuro da tribolazioni e
tentazioni fa correre a questi fratelli e a queste sorelle un enorme pericolo.
Di conseguenza, occorre dire loro con le parole di Paolo in 2Tess 2,3:
"Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno
(della Seconda Venuta del Signore/nota FH) non verrà se prima non sia venuta
l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione."
Così come l’insegnamento falso dell’assoluta certezza della
salvezza – vale a dire che nessun credente andrà mai perso – anche questa tesi
del Ritorno del Signore in qualsiasi momento, di conseguenza, causa il contrario
di ciò che in realtà dovrebbe causare. Non viene rafforzata la fedeltà e la
perseveranza del cristiano, ma viene destata la convinzione di una sorta di
"immunità".
La vigilanza dei credenti viene cullata e la preghiera viene trascurata,
cosicché si trovano di fronte alle tentazioni e agli inganni in maniera
completamente acritica e abbandonati inconsapevoli a tutte le correnti
contemporanee. In entrambi i casi, di conseguenza, i fratelli e le sorelle
vengono abbagliati da una certezza che in realtà, in base alla Scrittura, non
esiste, né può esistere.
(Vedi anche Discorso 69: "La
predestinazione e gli eletti.")
Il consiglio di H. Weber, per cui non dovremmo continuare a
osservare gli avvenimenti del mondo, dato che per i credenti non potrà più
esserci alcun evento rilevante fino al Ritorno del Signore, non prende affatto
in considerazione il fatto che qui il Signore ci insegna esattamente il
contrario!
In Mat 24,32 – a prescindere se si è dell’opinione che Mat 24 valga
solo per gli ebrei o per i cristiani – il Signore ci dice che dobbiamo osservare
gli avvenimenti del mondo e confrontarli con quegli eventi che ci ha
profetizzato come il "principio di dolori".
Ima tutte queste cose saranno soltanto l’inizio delle doglie di parto.
Mat 24,4 Gesù rispose loro: «Guardate
che nessuno vi seduca. 24,5 Poiché molti verranno nel mio nome,
dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno molti.
24,6 Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non
turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. 24,7
Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno
carestie e terremoti in vari luoghi;
24,8 ma tutte queste cose saranno soltanto l’inizio delle
doglie di parto. Mat 24, 4- 8;
I seguenti avvenimenti mondiali sono, dunque, i segni distintivi
del principio di questo ultimo tempo prima del Ritorno del Signore:
- Verranno molti seduttori in nome di Cristo (Mat 24:5).
- Udrete parlare di guerre e di rumori di guerre (Mat 24:6).
- Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno (Mat 24:7).
- Ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi (Mat 24:7).
Ma tutto questo non è ancora la fine, ma soltanto il principio
dei dolori, come ci dice il Signore in Mat 24,8. In seguito a questi avvenimenti
il Signore profetizza un tempo difficile per i credenti. Intanto bisogna tenere
a mente che qui il Signore parla agli apostoli, che all’inizio di questo
capitolo gli avevano chiesto quali sarebbero stati i segni della sua
Venuta. E poi il Signore risponde loro in Mat 24,9, di cui sotto:
"Allora vi abbandoneranno all’oppressione/tibolazione".
Poiché gli apostoli furono i primi cristiani e, dunque, i progenitori del
cristianesimo, bisogna partire dal presupposto che con questo "vi" siano intesi
i cristiani – e non gli ebrei, come dice H. Weber. Ancor più se nello stesso
versetto si dice: "sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome". Ora a
motivo del nome di Cristo possono essere odiati e uccisi soltanto i cristiani e
assolutamente non gli ebrei!
Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno .
Mat 24,9 Allora vi abbandoneranno
all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del
mio nome. 24,10 Allora molti si svieranno, si tradiranno
e si odieranno
a vicenda. 24,11 Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. 24,12 Poiché
l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. 24,13 Ma chi avrà
perseverato sino alla fine sarà salvato. 24,14 E questo vangelo del regno sarà
predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le
genti; allora verrà la fine. Mat 24, 9-14;
Dopo il principio di dolori, in base alle dichiarazioni del
Signore, devono ancora avvenire, tra gli altri, i seguenti eventi prima
che venga il Signore Gesù:
- In quanto cristiani saranno odiati da tutto il mondo,
abbandonati all’oppressione e uccisi. (Mat 24:9).
- Ci saranno molti collaborazionisti che li tradiranno. (Mat 24:10).
- Sorgeranno molti falsi profeti e sedurranno l’umanità.
(Mat 24:11).
- Poiché l’iniquità diventerà la norma, l’amore si
raffredderà. (Mat 24:12).
-- Ma chi persevererà fino alla fine, sarà salvato. (Mat 24:13).
- Tuttavia, il vangelo sarà predicato fino alla fine. (Mat 24:14).
E poi il Signore dice loro che devono osservare tutte queste
cose e quando le vedranno accadere, sapranno che la sua Venuta è vicina.
Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
Luca 21,29 Poi disse loro una parabola: «Osservate
il fico e tutti gli alberi. 21,30 Quando essi cominciano a mettere i
germogli, vedendoli, voi stessi riconoscete che l’estate è vicina; 21,31 così
anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è
vicino. 21,32 In verità io vi dico che questa generazione non passerà
finché tutte queste cose non siano accadute.. 21,33 Il cielo e la terra
passeranno, ma le mie parole non passeranno». Luca 21,29-33;
Qui il Signore cita quegli eventi che dovranno accadere prima
del suo Ritorno e ci esorta ad osservarli. E così come possiamo riconoscere che
l’estate è vicina quando in primavera gli alberi iniziano a germogliare, allo
stesso modo al verificarsi di questi eventi nel mondo sapremo che il regno di
Dio e quindi il Ritorno del Signore e il Rapimento sono vicini.
E quando H. Weber dice: "Adesso siamo abbandonati a questa imminente e costante
attesa del Ritorno del Signore ed è proprio questo che vuole il messaggio
biblico", riconosciamo negli insegnamenti del Signore per i cristiani degli
Ultimi Tempi di cui qui sopra, un messaggio biblico completamente diverso. Come
dichiara anche Paolo in 2Tess 2,1-3, di cui più sopra, anche qui il Signore ci
dice che i credenti dovranno ancora aspettarsi eventi violenti prima che abbia
luogo la fine e il Ritorno del Signore.
E qui il Signore ci invita espressamente a osservare gli avvenimenti del mondo
per poi riconoscere, sulla base degli eventi da lui citati, che la sua Venuta è
vicina. Chi comunica ai fratelli e alle sorelle che non devono prestare
attenzione a tutto questo, condanna deliberatamente la comunità cristiana alla catastrofe.
L’idea sostenuta da H. Weber dell’"imminente e costante attesa del Ritorno del
Signore", di conseguenza, non è un messaggio biblico, ma conduce la Chiesa verso
una falsa certezza. Molti fratelli e molte sorelle basano su questa tesi la loro
convinzione di non dover più temere nessuna tentazione spirituale in questo
mondo – a prescindere da ciò che succederà.
E sentendo le sue prediche di conversione, senza dubbio molto chiare e
commoventi, si riconosce anche il motivo per cui H. Weber riferisce un simile
messaggio: egli utilizza costantemente questo punto di vista secondo il quale il
Signore potrebbe venire nei prossimi cinque minuti per invitare i suoi
ascoltatori a convertirsi proprio adesso.
Come si può notare, ciò è certamente detto con le migliori intenzioni per le
nuove conversioni, ma dato che non corrisponde alle dichiarazioni della
Scrittura, ne risulta qui un gran pericolo e un notevole rischio nella
comunicazione della parola di Dio. Da un lato abbiamo il problema della
conversione di queste persone in base a una visione biblica errata. È
pressappoco come con gli "eventi di evangelizzazione" in alcune comunità: chi
viene attratto all’interno della comunità solo con simili manifestazioni,
successivamente, quando la cosa diventerà seria, non vorrà rimanere.
E allo stesso modo, anche chi si è convertito in base al presupposto che –
casomai – non soffrirà nella Grande Tribolazione, non durerà – con o senza
tribolazioni. Il nostro Signore non vuole e non ha bisogno di adescare o fare
pressione. La conversione deve avvenire volontariamente, altrimenti non è una
vera conversione e non durerà molto.
E poi, secondo le parole di Paolo in 2Tess 2,1-9, ci sarà la Grande Tribolazione
(l’apostasia) e si manifesterà l’Anticristo (l’uomo del peccato) prima
della Venuta del Signore. Questo Anticristo (dal greco antichristos=
Controcristo) – il cui nome può essere anche tradotto come "al posto di Cristo"
– si stabilirà nel tempio di Gerusalemme e si spaccerà per "Cristo" (il Messia)
e (Figlio di) Dio.
E qui sta il problema nell’interpretazione di H. Weber, perché
l’Anticristo non potrebbe spacciarsi credibilmente per il Messia se il vero
Messia, il Signore Gesù, sarebbe venuto non dopo, ma già prima della Grande
Tribolazione e prima della comparsa dell’Anticristo – visibile a tutto il mondo
– per il Rapimento, come postula H. Weber.
E allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo .
Mt 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del
Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e
vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e
gloria. Mt 24,30;
Il Signore aveva profetizzato tutto questo anche agli scribi in
Israele quando era ancora in vita, dicendo che loro hanno respinto lui, che era
venuto come Messia nel nome di suo Padre, ma se un altro verrà nel suo proprio
nome, vale a dire l’Anticristo, quello sarà ricevuto a braccia aperte e gridando
alleluia.
Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete.
Giov 5,39 Voi investigate le Scritture, perché pensate
d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono
testimonianza di me; 5,40 eppure non volete venire a me per aver la vita! 5,41
Io non prendo gloria dagli uomini; 5,42 ma so che non avete l’amore di Dio in
voi. 5,43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete;
se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Giov 5,39-43;
E se effettivamente domani venisse uno e dicesse di essere il
Cristo ritornato e il Messia degli ebrei, provandolo ("Chi è simile alla
bestia?" Apoc 13,4), con segni e miracoli incredibili e finora mai visti e
assumendo il governo del mondo, allora i fratelli e le sorelle della comunità di
San Matteo a Brema si ricorderanno che il fratello Weber aveva detto loro:
"Secondo la Bibbia non dobbiamo aspettarci che
succeda alcun evento prima che Gesù possa ritornare per la sua comunità".
e crederanno gioiosamente che ora si sono finalmente avverate le
profezie bibliche e Gesù Cristo è ritornato per governare il mondo.
Che errore fatale! Non a caso il Signore ci dice alla fine dei suoi ammonimenti
in Mat 24,25, di cui sopra::
"Ecco, ve l’ho predetto."