L’immagine corporea alla
Sindone non è spiegabile / Studio dell’agenzia nazionale per l’energia e
lo sviluppo economico (ENEA)
Il Corpo dell’Uomo della Sindone
La Sindone di Torino
Parte 1, Discorso 87
L’immagine in negativo sindone di Torino veduto dal fronte e dal dorso.
Copyright: 1978 Barrie M. Schwortz Collection, STERA, Inc.
Frascati / Italia – L’Enea, l’agenzia nazionale per le nuove
tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha pubblicato un
rapporto sui cinque anni di esperimenti svolti nel centro Enea di Frascati sulla
"colorazione simil-sindonica di tessuti di lino tramite radiazione nel
lontano ultravioletto". In parole povere: si è cercato di capire come si
è impressa sul telo di lino della Sindone di Torino l’immagine così
particolare che ne costituisce il fascino, e il più grande e radicale
interrogativo, di "individuare i processi fisici e chimici in grado di
generare una colorazione simile a quella dell’immagine sindonica".
Nell’articolo linkato si trova lo sviluppo della ricerca. Gli scienziati (Di
Lazzaro, Murra, Santoni, Nichelatti e Baldacchini) partono dall’ultimo (e
unico) esame completo interdisciplinare del lenzuolo, compiuto nel 1978 dalla
squadra degli scienziati americani dello STURP (Shroud of Turin Reasearch
Project). Una base di partenza di cui troppo spesso chi scrive e discetta di
Sindone preferisce non tenere conto, a dispetto dell’evidenza dei dati,
verificati da un accurato controllo su riviste "peer reviewed", cioè
approvate da altri scienziati in modo oggettivo e indipendente.
Il rapporto dell’Enea smentisce, con molto fair play, quasi "en
passant", ma con molta chiarezza, l’ipotesi che la Sindone di Torino
possa essere opera di un falsario medievale. L’ipotesi è stata avvalorata –
contro molte argomentazioni di peso – dall’esito delle discusse, e
probabilmente falsate – misurazioni al C14; un esame la cui credibilità è
stata resa molto fragile oltreché dalla difficoltà oggettiva (le possibilità
di contaminazione di un tessuto di cui non si conosce che in parte il percorso
storico sono altissime), anche da errori fattuali di calcolo, dimostrati, e dall’impossibilità
di ottenere per i controlli necessari i "dati grezzi" dai laboratori.
A dispetto delle reiterate richieste. Un’omissione che basta da sola a gettare
un’ombra pesante sulla correttezza scientifica dell’episodio.
Scrive il rapporto: "La doppia immagine (frontale e dorsale) di un uomo
flagellato e crocifisso, visibile a malapena sul lenzuolo di lino della Sindone
di Torino presenta numerose caratteristiche fisiche e chimiche talmente
peculiari che rendono ad oggi impossibile ottenere in laboratorio una
colorazione identica in tutte le sue sfaccettature, come discusso in numerosi
articoli, elencati nelle referenze. Questa incapacità di replicare (e quindi
falsificare) l’immagine sindonica impedisce di formulare un’ipotesi
attendibile sul meccanismo di formazione dell’impronta. Di fatto, ad oggi la
Scienza non è ancora in grado di spiegare come si sia formata l’immagine
corporea sulla Sindone.
A parziale giustificazione, gli Scienziati lamentano l’impossibilità di
effettuare misure dirette sul lenzuolo sindonico. Infatti, l’ultima analisi
sperimentale in situ delle proprietà fisiche e chimiche dell’immagine
corporea della Sindone fu effettuata nel lontano 1978 da un gruppo di 31
scienziati sotto l’egida dello Shroud of Turin Research Project, Inc. (STURP).
Gli scienziati utilizzarono strumentazione all’avanguardia per l’epoca,
messa a disposizione da diverse ditte produttrici per un valore commerciale di
due milioni e mezzo di dollari, ed effettuarono numerose misure non distruttive
di spettroscopia infrarossa, visibile e ultravioletta, di fluorescenza a raggi
X, di termografia e pirolisi, di spettrometria di massa, di analisi micro-Raman,
fotografia in trasmissione, microscopia, prelievo di fibrille e test
microchimici".
Vista positiva (sinistra) e negativa (a destra) della testa sulla Sindone di Torino
Copyright: Public Domain
Le analisi effettuate sul telo sindonico non trovarono quantità
significative di pigmenti (coloranti, vernici) né tracce di disegni. Sulla base
dei risultati delle decine di misure effettuate, i ricercatori STURP conclusero
che l’immagine corporea non è dipinta, né stampata, né ottenuta tramite
riscaldamento. Inoltre, la colorazione dell’immagine risiede nella parte più
esterna e superficiale delle fibrille che costituiscono i fili del tessuto di
lino, e misure effettuate recentemente su frammenti di telo sindonico dimostrano
che lo spessore di colorazione è estremamente sottile, pari a circa 200 nm =
200 miliardesimi di metro, ovvero un quinto di millesimo di millimetro,
corrispondente allo spessore della cosiddetta parete cellulare primaria della
singola fibrilla di lino. Ricordiamo che un singolo filo di lino è formato da
circa 200 fibrille.
Altre importanti informazioni derivate dai risultati delle misure STURP sono le
seguenti: Il sangue è umano, e non c’è immagine sotto le macchie di sangue;
la sfumatura del colore contiene informazioni tridimensionali del corpo; le
fibre colorate (di immagine) sono più fragili delle fibre non colorate; la
colorazione superficiale delle fibrille di immagine deriva da un processo
sconosciuto che ha causato ossidazione, disidratazione e coniugazione della
struttura della cellulosa del lino. "In altre parole, la colorazione è
conseguenza di un processo di invecchiamento accelerato del lino".
Come già accennato, fino ad oggi tutti i tentativi di riprodurre un’immagine
su lino avente le medesime caratteristiche sono falliti. Alcuni ricercatori
hanno ottenuto immagini aventi un aspetto simile all’immagine sindonica, ma
nessuno è mai riuscito a riprodurre simultaneamente tutte le caratteristiche
microscopiche e macroscopiche. "In questo senso, l’origine dell’immagine
sindonica è ancora sconosciuta. Questo sembra essere il nodo centrale del
cosiddetto "mistero della Sindone": indipendentemente dall’età del
lenzuolo sindonico, che sia medioevale (1260 – 1390) come risulta dalla
controversa datazione al radiocarbonio o più antico come risulta da altre
indagini, e indipendentemente dalla reale portata dei controversi documenti
storici sull’esistenza della Sindone negli anni precedenti il 1260, la domanda
più importante, la "domanda delle domande" rimane la stessa: come è
stata generate l’immagine corporea sulla Sindone?".
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La Sindone di Torino
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