Dio non ha alcun figlio? / Parere di un membro
della comunità di fede ebraica in Germania 00, 07-08-2010
L’esodo di Israele dall’Egitto.
L’ultima Pasqua di Gesù prima della sua morte.
Il "movimento per Israele" nelle comunità cristiane. / - Il sionismo cristiano-evangelico. Discorso 101
Il "Grido di mezzanotte" un grido nella direzione sbagliata? / Continuazione Parte 1, Discorso1011
Le citazioni bibliche degli "amici di Israele" – verificati nella Bibbia. / Continuazione Parte 2, Discorso 1012
Rapporto dal campo del "movimento per Israele". / Continuazione Parte 3, Discorso 1013
La lega antidiffamazione ebraica riscrive il Nuovo Testamento. / Continuazione Parte 4, Discorso 1014
La fondazione dello stato di Israele nel 1948: profetizzata nell’Antico Testamento! / Continuazione Parte 6, Discorso 1016
Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è
l’unico SIGNORE. Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto
il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze.. |
In contrasto con le promesse relative al Regno Millenario di
Pace, dove Israele, essendo stato convertito al suo Messia – nostro Signore Gesù
Cristo – diventerà una potenza mondiale ("il capo delle nazioni", Ger 31:7:) e
regnerà con lui e i martiri risorti sulla terra, Dio l’Onnipotente ha
pronunciato, per bocca dei suoi profeti, il seguente giudizio su Israele, ancora
oggi non convertito.
Israele non ha conoscenza e il mio popolo non ha intendimento.
Isa 1,2 Udite, o cieli, e ascolta,
o terra, perché l’Eterno ha parlato: «Ho allevato dei figli e li ho fatti
crescere, ma essi si sono ribellati contro di me. 1,3 Il bue riconosce il suo proprietario e l’asino la
mangiatoia del suo padrone, ma Israele non ha conoscenza e il mio popolo
non ha intendimento». 1,4 Guai, nazione peccatrice, popolo carico di iniquità,
razza di malfattori, figli che operano perversamente! Hanno abbandonato
l’Eterno, hanno disprezzato il Santo d’Israele, si sono sviati e voltati
indietro. 1,5 Perché volete essere ulteriormente colpiti? Vi ribellereste
ancor di più. Tutto il capo è malato, tutto il cuore langue. Isa 1,2–5;
Quando Dio, quasi duemila anni fa, mandò al popolo d’Israele suo
Figlio come Messia e Salvatore, lo rifiutarono. Lo trattarono come un impostore
e un bestemmiatore, lo picchiarono e lo condannarono a morte. Quello che non
sapevano allora – e che ancora oggi non vogliono sapere – è il fatto biblico che
nel rifiutare il Figlio hanno rifiutato anche il Padre, e si sono allontanati da
lui. Rifiutando il Figlio si sono separati dal loro Dio e di conseguenza sono un
popolo senza Dio.
Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre.
1Gio 2,23 Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre;
chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre. 1Gio 2,23;
Giov 15,23 Chi odia me, odia anche il Padre mio.
Giov 15,23;
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Giov 14,6;
Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati. (cioè andare all’inferno)
Giov 8,22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole forse uccidersi,
perché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?». 8,23 Ed egli disse loro:
«Voi siete di quaggiù, mentre io sono di lassù; voi siete di
questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che voi morirete
nei vostri peccati, perché se non credete che io sono(il Messia), voi morirete
nei vostri peccati». Giov 8,22-24;
Come Dio dice loro sopra, in Isa 1,4, sono un popolo colpevole,
una generazione di malfattori, e non hanno modo di entrare in contatto con il
loro Dio fino alla loro conversione a Gesù Cristo – sia come individui sia come
popolo. Non importa quanto preghino, Dio non li ascolta. Le loro mani sono piene
di sangue – anche il sangue del Figlio di Dio.
Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue.
Isa 1,14 L’anima mia odia i vostri noviluni e le vostre feste
stabilite; mi sono un peso che sono stanco di portare. 1,14 Quando stendete le mani,
distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto;
le vostre mani sono piene di sangue. 1,16 Lavatevi, purificatevi, togliete davanti
ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male;
Isa 1,14-16;
Ogni cristiano che neghi queste affermazioni della Bibbia o le
voglia relativizzare come metafore simboliche nella loro amara realtà, si mette
alla pari con coloro che hanno fatto crocifiggere il nostro Salvatore. Si rende
colpevole e crocifigge di nuovo il Signore.
LA PARABOLA DELLA VIGNA STERILE Io voglio cantare per il mio amico il cantico del
mio amico per la sua vigna. |
«Anche quando dicono: "Com’è vero che il SIGNORE vive", è certo che giurano il falso».
Ger 5,1 «Andate per le vie di Gerusalemme; guardate,
informatevi; cercate per le sue piazze se vi trovate un uomo, se ve n’è
uno solo che pratichi la giustizia, che cerchi la fedeltà; e io le
perdonerò. 5,1 Anche quando dicono: "Com’è vero che il SIGNORE
vive", è certo che giurano il falso». Ger 5,1-2;
E poiché Israele è una nazione senza Dio da quasi duemila anni,
la menzogna e l’inganno si riscontrano nelle loro più alte cariche di Stato,
come in tutte le altre nazioni di questo mondo. Presidenti (Ezer Weitzmann,
Moshe Katzav) e primi ministri (Benjamin Netanyahu, Ehud Olmert)
di Israele sono stati condannati in via definitiva e si sono dovuti dimettere
per corruzione. Anche il deputato e leader del partito religioso Shas, Ariel
Deri, è stato condannato da un tribunale per corruzione e frode.
Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla; tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione.
Ger 5,3 SIGNORE, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà?
Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla; tu li consumi, e quelli
rifiutano di ricevere la correzione; essi hanno reso il loro volto più
duro della roccia, rifiutano di convertirsi. 5,3 Io dicevo: «Questi non sono che
miseri, insensati che non conoscono la via del SIGNORE, il giudizio del loro
Dio»; 5,3 io andrò dai grandi e parlerò loro, perché essi conoscono la via del
SIGNORE, il giudizio del loro Dio; ma anch’essi tutti quanti hanno
spezzato il giogo, hanno rotto i legami. Ger 5,3-5;
Si poteva pensare che la distruzione del Tempio e della città di
Gerusalemme da parte delle truppe romane di Tito nel 70 e l’espulsione del
popolo d’Israele dalla sua terra, i molti dolorosi pogrom in alcuni paesi
d’Europa e infine la sofferenza di milioni di persone nella Shoah – l’Olocausto
– sarebbero stati un motivo per il popolo d’Israele di tornare al suo Dio e alla
fede nel suo Figlio. Ma la testardaggine di Israele è stata più forte, e ancora
oggi si rifiuta di convertirsi e di camminare sulla strada verso il bene. Come
Dio disse già a Mosè:
"Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Ho considerato bene
questo popolo; ecco, è un popolo dal collo duro." (Es 32,9;)
Ma quelli rispondono: "Non c’incammineremo per la buona strada!"
Ger 6,16 Così dice il SIGNORE: «Fermatevi sulle vie e
guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e
incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli
rispondono: "Non c’incammineremo per essa!" 6,17 Io ho messo delle
sentinelle per voi: "State attenti al suono della tromba!" Ma quelli rispondono:
"Non staremo attenti". 6,18 Perciò, ascoltate, nazioni! Sappiate,
comunità dei popoli, quello che avverrà loro. 6,16 Ascolta, terra! Ecco, io
faccio venire su questo popolo una calamità, frutto dei loro pensieri; perché
non sono stati attenti alle mie parole; hanno rigettato la mia legge.
Ger 6,16-19;
Non solo Israele rifiuta di ripensarci, ma va anche oltre. Come
appare dalle dichiarazioni dei rappresentanti del Movimento Israelita nelle
comunità cristiane, gli ebrei – che non hanno più Dio, perché hanno rifiutato
lui e suo Figlio – stanno ora cercando di dire ai cristiani che credono in
questo Figlio di Dio e lo adorano come loro Dio e Signore, come devono intendere
la loro missione cristiana.
In alcune comunità tedesche, le sorelle e i fratelli
ingenui sono persuasi da predicatori ebrei e tedeschi che l’incarico del
Signore, espresso in Mar 16,15: "Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo
a ogni creatura" si applicherebbe al resto del mondo, ma non a Israele. Secondo
le disposizioni dell’Autorità Ebraica (Israel Immigration Authority), ci si deve
impegnare contrattualmente a non fare proselitismo in Israele e a non menzionare
Gesù Cristo, altrimenti non si ha il permesso di entrare nel Paese.
(Vedi anche Discorso 1013: "Rapporto dal campo del ‘movimento per Israele’")
Voi come potete dire: ’Noi siamo saggi e la legge del SIGNORE è con noi!’? Sì, certo, ma la penna bugiarda degli scribi ha mentito.
Ger 8,4 Tu di’ loro: "Così parla il SIGNORE: Se uno cade non
si rialza forse? Se uno si svia, non torna egli indietro? 8,5 Perché dunque
questo popolo di Gerusalemme si svia di uno sviamento perenne? Essi
persistono nella malafede e rifiutano di convertirsi. 8,6 Io sto attento e ascolto:
essi non parlano come dovrebbero; nessuno si pente della sua malvagità e dice:
‘Che ho fatto?’ Ognuno riprende la sua corsa, come il cavallo che si slancia
alla battaglia. 8,7 Anche la cicogna conosce nel cielo le sue stagioni; la tortora,
la rondine e la gru osservano il tempo quando debbono venire, ma il mio popolo
non conosce quel che il SIGNORE ha ordinato. 8,8 Voi come potete dire: ‘Noi
siamo saggi e la legge del SIGNORE è con noi!’? Sì, certo, ma la penna bugiarda
degli scribi ha mentito. 8,9 I saggi saranno confusi, saranno costernati,
saranno presi; ecco, hanno rigettato la parola del SIGNORE; quale saggezza
possono avere? Ger 8,4-9;
Così, anche se hanno rigettato il loro Dio e sono quindi una
nazione senza Dio, cercano di fingere davanti al mondo che solo loro sono saggi
e possiedono la legge del Signore, come il Signore stesso li rimprovera sopra,
in Ger 8:8. E se studiamo la Bibbia possiamo cominciare a supporre che
attualmente sono sulla buona strada dal passare da una nazione senza Dio ad una
nazione anti-Dio.
(Vedi anche Discorso 101: "La Bibbia dice che l’Anticristo
sarà un ebreo?")
Poiché ha disprezzato le mie leggi; non ha camminato seguendo le mie prescrizioni.
Ez 5,5 Così parla il Signore, DIO: "Ecco Gerusalemme! Io
l’avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano;
5,6 essa, per darsi all’empietà, si è ribellata alle mie leggi più delle
nazioni, e alle mie prescrizioni più dei paesi che la circondavano; poiché ha
disprezzato le mie leggi; non ha camminato seguendo le mie prescrizioni".
5,7 Perciò così parla il Signore, DIO: "Poiché voi siete stati più ribelli delle
nazioni che vi circondano, in quanto non avete camminato seguendo le mie
prescrizioni, non avete osservato le mie leggi e non avete neppure agito secondo
le leggi delle nazioni che vi circondano, 5,8 così parla il Signore, DIO: Eccomi,
vengo io da te! Eseguirò in mezzo a te i miei giudizi, in presenza delle nazioni;
Ez 5,5-8;
Proprio come il mondo cristiano, anche gli ebrei in Israele
hanno smesso da tempo di vivere nelle disposizioni del loro Dio. Mentre nel
Cristianesimo la Chiesa cattolica ha falsificato le norme giuridiche di Dio e le
ha adattate alle proprie idee, per esempio nascondendo al popolo della Chiesa il
secondo dei dieci comandamenti di Dio e dividendo invece il decimo comandamento
in due – in modo che fossero di nuovo dieci, nel giudaismo "la penna bugiarda
degli scribi" (rabbini) ha reso la legge di Dio una menzogna, come Dio conferma
sopra in Ger 8,8. Le "feste sante" dei cristiani, come il Natale, sono
degenerate al giorno d’oggi in un evento di divertimento, e anche le feste
religiose degli ebrei sono celebrate più per amore della tradizione che per la
lode di Dio.
In entrambi i casi il modo corretto e appropriato di pregare è stato perso da
tempo, e quando un ebreo in Israele
indossa una kippah (copricapo ebraico per pregare, yiddish:
yarmulke o kappel), non lo fa per rifugiarsi in se stesso e
parlare con Dio, ma – in modo simile allo stesso copricapo (berretta)
indossato dai cardinali cattolici o dal Papa – per fingere saggezza e "santità"
con le persone attorno a lui e per impressionarle.
Non è quindi sorprendente che tali "preghiere" non arrivino mai
all’orecchio di Dio. Nostro Signore non ha mai indossato un copricapo quando
pregava il Padre. E Paolo ci dice effettivamente che se un uomo indossa un
copricapo quando prega, disonora il suo capo. Questo lo separa dallo Spirito
Santo di Dio e rompe la sua connessione con Dio. Quindi anche il clero della
chiesa cattolica può pregare quanto vuole, Dio non li sentirà mai.
Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al suo capo;
1Cor 11,3 Ma voglio che sappiate che il capo di
ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è
Dio. 11,4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al
suo capo; 1Cor 11, 3-4;
Non solo Israele non vive più secondo gli ordini del suo Dio, ma
è diventato un aggressore in Medio Oriente, uno Stato di violenza. Nel 2006,
Israele ha attaccato la nazione confinante, il Libano, con missili e aerei senza
alcun motivo (seconda guerra del Libano), bombardandone le città. Migliaia di
famiglie sono dovute fuggire e centinaia di civili – tra cui donne e bambini –
sono stati uccisi. Durante questa azione, l’esercito israeliano ha anche
ripetutamente sparato razzi nelle immediate vicinanze del posto di osservazione
dell’ONU (UNIFIL) in Libano, al confine con Israele. Anche se il comandante di
questa base ONU aveva comunicato via radio al comando militare israeliano per un
totale di dieci volte(!) di non lanciare razzi vicino alla base, l’edificio è
stato direttamente(!) colpito e completamente distrutto il 25 luglio 2006. 4
ufficiali dell’ONU – un cinese, un finlandese, un canadese e un austriaco – sono
stati uccisi.
E proprio di recente una flotta di aiuti per Gaza che portava rifornimenti di
emergenza (generi alimentari, materiali da costruzione, carburante e beni di
consumo) ai palestinesi che soffrono da tre anni a causa dell’embargo da parte
di Israele sulla striscia di Gaza è stata intercettata e attaccata dall’esercito
israeliano in acque internazionali (!), un’azione in cui dieci attivisti per la
pace disarmati hanno perso la vita. Le navi sono state poi costrette a fare
scalo nel porto israeliano di Ashdod.
Il paese è pieno di sangue, e la città è piena d’ingiustizie.
Ez 9,9 Egli mi rispose: «L’iniquità della casa d’Israele e di
Giuda è troppo grande; il paese è pieno di sangue, e la città è piena d’ingiustizie;
poiché dicono: "Il SIGNORE ha abbandonato il paese, il SIGNORE non vede nulla".
Ez 9,9;
Questa violenza reale in Israele, che è evidente a tutto il
mondo, gli ebrei cercano ora di relativizzarla parlando di "violenza nei pulpiti
cristiani". La Jewish Anti-Defamation League in Germania (Jüdische Anti-Diffamations-Liga
/ JADL) ha denunciato che le dichiarazioni nei vangeli del Nuovo Testamento sono
pericolosamente antisemite. Il capo della JADL, Abe Foxman, ha affermato, in
riferimento alla rappresentazione della Passione ad Oberammergau del 2010:
"Con ogni lettura o rievocazione annuale della
storia della morte di Gesù nelle chiese cristiane, milioni di cristiani hanno
assorbito l’idea che gli ebrei sono colpevoli del peggior crimine della storia.
Oggigiorno, la calunnia dell’assassinio di Dio è stata usata per giustificare –
anche nei pulpiti cristiani – l’odio verso gli ebrei e la violenza contro di
loro."
La calunnia dell’assassinio di Dio è? Quello è stato un assassino di Dio, come è documentato anche nella Bibbia:
l suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli.
Mat 27,23 Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia
crocifisso!». 27,24 Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto
cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non
sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!».
27,25 E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e
sopra i nostri figli».
27,26 Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo
consegnò ai soldati perché fosse crocifisso. Mat 27,23-26;
Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!».
Giov 19,12 Da quel momento Pilato cercava di
liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare!
Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare». 19,13 Udite queste parole,
Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato
Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 19,14 Era la Preparazione della Pasqua, verso
mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
19,15 Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!».
Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi
sacerdoti: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare». 19,16 Allora
lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Giov 19,12-16;
Questo è stato chiaramente un omicidio di Dio, ma Foxman ha ragione: è stato il peggior crimine della storia commesso dagli ebrei qui. Ma loro lo negano, anche se è documentato nella Bibbia da duemila anni! Ma Foxman la vede diversamente. La violenza proveniente dai pulpiti cristiani, secondo Foxman, include anche l’evangelizzazione cristiana tra gli ebrei, che è vista come il "tentato genocidio delle anime
ebraiche".
Di conseguenza, la JADL ha alterato i testi dei Vangeli che servono come base
per le rappresentazioni della Passione di Oberammergau. I crimini degli ebrei
sono stati cancellati. Oggi il ruolo degli ebrei per quanto riguarda la morte di
Cristo è stato ripulito e risanato. Ora le guardie romane sono presenti al primo
ingresso di Gesù davanti a Gerusalemme "per far capire chi comanda veramente".
In questa rappresentazione, i sommi sacerdoti ebrei che condannano a morte Gesù
nei vangeli discutono invece di teologia, distogliendo così l’attenzione da Gesù
stesso.
Il sommo sacerdote si stracciò le vesti e disse: Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare? Tutti lo condannarono come reo di morte.
Mar 14,60 Allora il sommo sacerdote, alzatosi
in piedi nel mezzo, domandò a Gesù: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano
costoro contro di te?» 14,61 Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il
sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio
del Benedetto?» 14,62 Gesù disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell’uomo,
seduto alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo».
14,63 Il sommo sacerdote si stracciò le vesti e disse: «Che bisogno abbiamo
ancora di testimoni? 14,64Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare?» Tutti
lo condannarono come reo di morte. 14,65 Alcuni cominciarono a sputargli
addosso; poi gli coprirono la faccia e gli davano dei pugni dicendo:
«Indovina, profeta!» E le guardie si misero a schiaffeggiarlo. Mar 14,60-65;
Il famigerato giuramento di sangue: "Il suo sangue ricada su di
noi e sui nostri figli" (Mat 27:22-25;) è stato cancellato dalla sceneggiatura.
Eppure, per la Jewish Anti-Defamation League, anche questa censura e
deturpazione del testo non era sufficiente. L’8 maggio gli esperti della Lega
hanno presentato un’anteprima, e hanno riferito: "Queste rappresentazioni della
passione continuano a ritrarre il giudaismo in stereotipi dannosi, presentando i
leader ebrei come ingannevoli, vendicativi e xenofobi".
(Vedi anche Discorso 1014: "La Lega
Antidiffamazione Ebraica riscrive il Nuovo Testamento")
Così sembra quasi che gli ebrei vogliano proibire ai cristiani
di leggere il Nuovo Testamento e i Vangeli. Ma anche se questo alla fine dovesse
riuscire, abbiamo anche sufficienti informazioni nell’Antico Testamento, nei
profeti d’Israele – come dimostra questo contributo qui – per conoscere il vero
carattere dei leader ebrei (che nostro Signore ha chiamato "Serpenti! Razza di
vipere!" in Mat 23:32-39;) e degli Israeliti sionisti. Ed è improbabile che l’ADL
ebraica riesca a vietare di leggere il loro stesso Antico Testamento.
Ma non è nemmeno probabile che la Jewish Anti-Defamation League cancelli
tutti quei passaggi del loro Antico Testamento che presentano Israele in termini
di "stereotipi dannosi", come ad esempio i seguenti:
o "Guai alla nazione peccatrice,
popolo carico d’iniquità, razza di malvagi, figli corrotti!" (Isa 1:4;)
o "Tutto il capo è malato, tutto il
cuore è languente" (Isa 1:5;), con
o "Le vostre mani sono piene di sangue"
(Isa 1:14-15;) che, anche quando dicono
o "Com’è vero che il SIGNORE vive", è
certo che giurano il falso" (Ger 5:2;). Il loro Dio ha detto loro:
o "Tu li colpisci, e quelli non
sentono nulla;"
o "Tu li consumi, e quelli
rifiutano di ricevere la correzione" (Ger 5:3;). Essi dicono:
o "Non c’incammineremo per essa!"
(Ger 6:16;) Perciò Dio Onnipotente stesso da’ loro testimonianza:
o "Poiché ha disprezzato le mie
leggi; non ha camminato seguendo le mie prescrizioni", così parla il
SIGNORE,
DIO: Eccomi, vengo io da te!
Eseguirò in mezzo a te i miei giudizi, in presenza delle nazioni". (Ez 5:6-8;).
Dio Onnipotente stava forse diffamando gli ebrei in tutte queste
dichiarazioni? O il nostro Signore Gesù Cristo, che afferma di essere la Verità,
mentiva quando chiamava i loro capi religiosi "serpenti e nidi di vipere"?
Forse, nel prossimo regno anti-cristiano, gli ebrei intenteranno una causa
contro Dio per averli presumibilmente diffamati nell’Antico Testamento e contro
Suo Figlio per aver presumibilmente diffuso menzogne su di loro nel Nuovo
Testamento?
I passi biblici citati in questo discorso non sono che una
piccola parte delle lamentele di Dio, presentate al popolo d’Israele attraverso
i suoi profeti. I libri profetici ne sono davvero pieni. Pieni di queste
lamentele e dei giudizi che Dio scatenerà su questo popolo. Solo attraverso lo
studio di questi scritti è possibile valutare correttamente il carattere
testardo del popolo d’Israele, a partire dal loro esodo dall’Egitto e dalle
peregrinazioni nel deserto (vitello d’oro), attraverso il rifiuto e la
crocifissione del loro Messia, fino al ritorno in terra d’Israele senza Dio e
senza benedizione ai giorni nostri.
Ma non dobbiamo dimenticare che Dio avrà di nuovo pietà di questo popolo quando
si pentirà all’inizio del Millennio e verrà alla fede nel Figlio di Dio, nostro
Signore Gesù Cristo. Ma naturalmente questa offerta da parte di Dio per la
salvezza dai loro peccati, attraverso la fede nel sacrificio vicario del loro
Messia, rimane aperta già oggi ad ogni singolo israeliano, come a tutti i popoli
del mondo.
Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo.
2Cor 3,14 Ma le loro menti sono diventate ottuse; infatti,
nella lettura dell’antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo
viene annullato in Cristo. 3,15 Anzi fino ad oggi, quando si legge Mosè un velo rimane
sul loro cuore. 3,16 Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo
sarà rimosso. 2Cor 3,14-16;
Al giorno d’oggi, tuttavia, Israele è lontano dal convertirsi al
nostro Signore Gesù Cristo come Figlio di Dio e loro Messia. Al contrario, come
si vede nella documentazione qui sopra – vietano addirittura ai cristiani in
Israele di parlare di Gesù Cristo. E come possiamo vedere dalla Bibbia, questo
non cambierà fino all’inizio del Millennio. Tutte le profezie che parlano quindi
di questo pentimento e, di conseguenza, del perdono dei peccati, della
santificazione e del Raccoglimento di Israele da parte di Dio (per esempio, Isa
49:22; Ger 23:5-6; 24:6-7; 29:13-14; 50:4-5; Ez 36:24-25 ecc.) si riferiscono
esclusivamente al futuro Regno Millenario di Pace del Figlio di Dio e
presuppongono che Gesù Cristo sia tornato e che gli ebrei abbiano accettato la
fede in lui.
Non c’è salvezza per Israele se non si converte in Gesù Cristo!
(Vedi anche Capitolo 09: "Il ritorno del residuo d’Israele e il resto delle nazioni.")
Perciò, quando alcuni predicatori delle comunità cristiane
riferiscono ripetutamente questi passi biblici al tempo presente e all’Israele
di oggi – non convertito – ciò è ovviamente un tentativo di ingannare i fratelli
e le sorelle e di creare l’impressione con queste citazioni bibliche
"anticipate" che abbiamo già a che fare con il "popolo salvato" dalle profezie
nell’Israele presente, al fine di attirare "amici di Israele" in questo modo
disonesto. Questo tentativo di inganno ha generalmente successo in situazioni in
cui i fratelli e le sorelle hanno poca o nessuna conoscenza della Bibbia – o in
alternativa, dove i capi della comunità si concentrano prevalentemente sullo
studio del Nuovo Testamento, così che i fratelli e le sorelle hanno poca
conoscenza dell’Antico Testamento e dei libri profetici.
Proprio questa ignoranza della Bibbia tra i cristiani è anche una delle ragioni
per cui è possibile che alcune denominazioni (principalmente calvinisti) neghino
del tutto il Regno Millenario di Pace di nostro Signore Gesù Cristo, perché
negano al popolo d’Israele ogni aspettativa di salvezza e quindi il compimento
di tutte le sue promesse nel Millennio. Si definiscono il "vero Israele" e
reclamano per sé tutte le promesse di benedizione di Israele (ma non le profezie
del Giudizio!!). Ma il seguente passaggio biblico tratto da Ez 37,26-28 è
un’eccellente confutazione di tali false affermazioni – sia quelle che
sostengono che queste profezie si sono già adempiute oggi, sia quelle che
affermano che non c’è alcun Millennio:
La mia dimora sarà presso di loro; io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo.
Ez 37,26 Io farò con loro un patto di pace: sarà un
atto perenne con loro; li stabilirò fermamente, li moltiplicherò, e metterò il
mio santuario in mezzo a loro per tempo del mondo(Buber); 37,27 la mia
dimora sarà presso di loro; io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo.
37,28 Le nazioni conosceranno che io sono il SIGNORE che santifico Israele,
quando il mio santuario sarà per tempo del mondo (Buber) in mezzo a loro"».
Ez 37,26-28;
Questo è esattamente il momento all’inizio del Millennio in cui
Dio stringe un’alleanza di pace con Israele che durerà per tutti i mille anni.
Israele non muoverà più guerra nel Millennio (Isa 2:2-5; 9:4-6; Os 2:18-25; Mic
4:3-5; Zac 9:10). Assolutamente in contrasto con la situazione di oggi!
(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.")
Inoltre, il Signore promette che il suo santuario sarà in mezzo
a loro ed egli abiterà in mezzo a loro. Oggi, Israele non ha alcun santuario
(tempio) e probabilmente nemmeno gli stessi israeliani credono che il Signore
debba attualmente abitare in mezzo a loro. E il fatto che i pagani avrebbero
sperimentato che Dio è il Signore che rende santo Israele già decade, perché
l’Israele di oggi è tutt’altro che santo e quindi anche i pagani del mondo non
potrebbero esperire nulla di Dio. Questo mondo è ancora nel caos.
Così possiamo vedere che sarebbe completamente assurdo negare queste e molte
altre profezie molto concrete del Millennio. Ma considerarle come già adempiute
sarebbe, alla luce dei fatti, una completa negazione della realtà – oppure un
deliberato tentativo di inganno. Tuttavia, ciò che purtroppo è molto spesso
trascurato dagli esegeti cristiani seri è la conditio sine qua non per
l’accettazione di Israele da parte del suo Dio e l’adempimento di tutte queste
profezie: devono rimediare a quello che hanno fatto al loro Dio quasi duemila
anni fa, quando hanno rifiutato il suo unico Figlio e lo hanno fatto uccidere,
rinunciando alla loro testardaggine e rivolgendosi a Gesù Cristo.
Ma come mostrano l’Antico Testamento e i libri dei profeti d’Israele,
l’ostinazione e la riottosità dell’intero popolo di Israele come intero popolo
saranno infrante solo attraverso ulteriori dure prove del loro Dio – questo è
l’unico modo in cui possono arrivare alla conversione. Solo quando saranno in
grado di dire al Figlio di Dio nel momento del Suo Ritorno: "Benedetto colui che
viene nel nome del Signore!" e “quando piangeranno amaramente su colui che hanno
trafitto sulla croce” (Apoc 1:7; Mat 24:30; Zac 12:10) il destino di Giacobbe
sarà capovolto e il residuo di Israele sarà riconciliato con il suo Dio. Nel
Regno Millenario di Pace del loro Messia e con il loro re Davide, che Dio avrà
svegliato di nuovo dai morti (Ger 30:8-9; Ez 34:23; Os 3:4-5), essi potranno
allora intraprendere un futuro glorioso come "il capo delle nazioni" (Ger 31:7;
2Sam 22:44; Sal 18:44).
Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Mat 23,32 Voi superate la misura dei vostri padri!
23,33 Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della Geenna?
23,34 Perciò, ecco io vi mando dei profeti, dei savi e degli scribi; di loro ne
ucciderete e crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe
e li perseguiterete di città in città, 23,35 affinché ricada su di voi tutto il
sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di
Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste fra il tempio e l’altare.
23,36 In verità vi dico che tutte queste cose ricadranno su questa
generazione. 23,37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi
coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come
la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 23,38
Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta. 23,39 Poiché io vi dico,
che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto
colui che viene nel nome del Signore!". Mat 23,32-39;
(Vedi anche Discorso 08: "Il raduno di Israele: già dal 1948 o solo negli ultimi tempi?")
Come membro della comunità di fede ebraica in Germania, sono
stato recentemente messo al corrente dell’articolo: "Il giudizio di Dio sul
suo popolo", presente sul vostro sito internet. Anche se normalmente
evitiamo le discussioni di fede con i cristiani, non voglio che gli errori
della sua riflessione rimangano incontestati. Lei cita i nostri profeti, ma
si limita a quelle affermazioni che riguardano Israele in virtù della sua
disobbedienza di allora. Ciò non solo manca di obiettività, ma proviene
palesemente dal terreno antisemita ed è quindi da rifiutare. Soprattutto
perché lei presenta queste dichiarazioni come se parlassero contro l’Israele
d’oggi. Lei evita poi in modo piuttosto imbarazzante di riferirsi a tutte le
altre promesse dei nostri profeti che parlano di un futuro benedetto per il
popolo d’Israele. (…)
All’inizio del suo articolo lei cita la grande preghiera ebraica "Sh’ma
Yisrael" dal libro della "PAROLA" (Devarim), la Torah, dove si legge:
"Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l’unico SIGNORE". Provi a
leggere questo passo dell’Antico Testamento (Deut 6,4) dal punto di vista di
un ebreo. Qui troviamo scritto: "Il SIGNORE, il nostro Dio, è
l’unico SIGNORE" Non c’è niente qui riguardo a un Figlio di Dio,
che si suppone sia un Dio a pieno titolo. Non c’è niente qui sul fatto di
dover adorare un "Figlio"! E soprattutto, qui non troviamo scritto: "Non c’è
salvezza per Israele se non si converte in Gesù Cristo!”. C’è scritto: “l’unico
SIGNORE" Può girarlo e rigirarlo come vuole, ma non può leggerci
altro, se è onesto. (…)
(Anonimo – il visitatore ha preferito non rivelare la sua identità).
Grazie per il suo commento e per aver visitato Immanuel.at. Lei
ha assolutamente ragione quando afferma che nel commento di cui sopra cito
principalmente una piccola parte di quelle profezie che sono indirizzate
all’Israele che ha disobbedito. E anche il suo commento: "Perché lei presenta
queste dichiarazioni come se parlassero contro l’Israele d’oggi" è completamente
corretto. Questo, dopo tutto, è esattamente lo scopo di questo commento:
sottolineare che l’Israele di oggi non solo è disobbediente come lo era allora,
ma che quasi duemila anni fa ha rifiutato il suo Dio e da allora gli ha voltato
le spalle
Nella sua seguente affermazione: “Lei evita poi in modo piuttosto imbarazzante
di riferirsi a tutte le altre promesse dei nostri profeti che parlano di un
futuro benedetto per il popolo d’Israele” Lei è tuttavia totalmente fuori
strada. Sotto il titolo "Il futuro di Israele" alla fine del commento di cui
sopra, cito (certamente in link di riferimento, non in forma di citazioni
complete) alcune di quelle promesse di Dio che faranno di Israele un popolo
benedetto e "capo delle nazioni" nel Millennio. Solo nel lontano Millennio però
(il Regno Millenario di Pace), non adesso!
Ma come sicuramente saprà anche Lei, nel libro del 5Mo/Deuteronomio, "DISCORSI"
(Devarim) che Lei ha citato, dove è scritto questo "L’unico Signore", c’è anche
la seguente condizione per il compimento di tutte queste promesse per il popolo
d’Israele:
Se tu ubbidisci diligentemente alla voce del SIGNORE tuo Dio, tutte queste benedizioni verranno su di te.
Deut 28,1 Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce
del SIGNORE tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che
oggi ti do, il SIGNORE, il tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni
della terra; 28,2 e tutte queste benedizioni verranno su di te e si
compiranno per te, se darai ascolto alla voce del SIGNORE tuo Dio. Deut 28,1-2;
I comandamenti che l’Onnipotente impone oggi al suo popolo, come
riportato in questo passo (Deut 28,1), sono stati da poco elencati uno per uno
nel capitolo precedente (Deut 27,15-26):
Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica!" – E tutto il popolo dirà: "Amen"
Deut 27,15 Maledetto l’uomo che fa un’immagine
scolpita o di metallo fuso, cosa abominevole per il SIGNORE, opera di un
artigiano, e la pone in luogo occulto!" – E tutto il popolo risponderà e dirà:
"Amen".
27,16 Maledetto chi disprezza suo padre o sua madre!" – E tutto il popolo dirà:
"Amen".
27,17 Maledetto chi sposta le pietre di confine del suo prossimo!" – E
tutto il popolo dirà: "Amen".
27,18 Maledetto chi fa smarrire al cieco il suo cammino!" – E tutto il popolo
dirà: "Amen".
27,19 Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero, dell’orfano e della
vedova!" – E tutto il popolo dirà: "Amen".
27,20 Maledetto chi si corica con la moglie di suo padre, perché ha sollevato il
lembo della coperta di suo padre!" – E tutto il popolo dirà: "Amen".
27,21 Maledetto chi si accoppia con qualsiasi bestia!" – E tutto il popolo dirà:
"Amen".
27,22 Maledetto chi si corica con la propria sorella, figlia di suo padre o
figlia di sua madre!" – E tutto il popolo dirà: "Amen".
27,23 Maledetto chi si corica con sua suocera!" – E tutto il popolo dirà:
"Amen".
27,24 Maledetto chi uccide il suo prossimo di nascosto!" – E tutto il popolo
dirà: "Amen".
27,25 Maledetto chi prende un regalo per condannare a morte un innocente!" – E
tutto il popolo dirà: "Amen".
27,26 Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in
pratica!" – E tutto il popolo dirà: "Amen". Deut 27,15-26;
E qui sono particolarmente interessanti i versetti Deut 27,17 e
19, dove Dio comanda: "Maledetto chi sposta le pietre di confine del suo
prossimo! (…)" e "Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero (…)!".
Nell’occupazione della Palestina da parte degli israeliani nell’anno 1948 non è
stato colpito solo uno straniero, ma un intero popolo. E gli israeliani non
hanno solo spostato questo segno di confine – all’epoca hanno effettivamente
cacciato gran parte della popolazione palestinese dalla loro patria. Ciò
significa che due di questi comandamenti, per i quali il popolo d’Israele si era
impegnato davanti al suo Dio, sono già stati infranti. Per non parlare del
comandamento che vieta di prendere tangenti (vedere le condanne dei presidenti
Ezer Weitzmann e Moshe Katzav e dei primi ministri Benjamin Netanjahu e
Ehud Olmert) e quello che vieta di spargere sangue innocente
(bombardamento del punto di appoggio UNIFIL, con l’uccisione di quattro
ufficiali innocenti dell’ONU, il 25 luglio 2006).
Così, in Deut 28,15, Dio continua a profetizzare al suo popolo Israele anche
l’altra faccia di queste promesse di benedizioni:
Se non ubbidisci alla voce del SIGNORE tuo Dio, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su di te e si compiranno per te:
Deut 28,15 Ma se non ubbidisci alla voce
del SIGNORE tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi
comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste
maledizioni verranno su di te e si compiranno per te: Deut 28,15;
E dopo questo (Deut 28:16-69) Dio elenca tutte quelle
maledizioni che si abbatteranno su Israele se non obbediscono ai suddetti
comandamenti del Signore (Deut 27,15-26).
Penso che possiamo essere d’accordo che queste profezie – sia le benedizioni che
le maledizioni – non sono solo per periodi specifici nella storia di Israele, ma
che questi sono i comandamenti di Dio per Israele dal giorno in cui Israele è
diventato un popolo per il Signore suo Dio (Deut 27:9) fino alla fine dei tempi.
Con questa premessa, è quindi sufficiente determinare se Israele segue e adempie
i comandamenti comandatigli da Dio nel tempo presente per dimostrare se oggi
Israele può contare o meno sulle benedizioni di Dio.
E questo è esattamente ciò che ho tentato di fare nel mio commento qui sopra,
mettendo a confronto vari eventi contemporanei in Israele con i testi profetici.
Se questo sia da chiamare "antisemitismo", come Lei scrive, lo potranno
giudicare i lettori stessi. Tuttavia, si nota che gli ebrei sionisti, ogni volta
che non gradiscono qualche dichiarazione di chi la pensa diversamente, tirano
sempre fuori il bastone dell’antisemitismo proprio dall’angolo in cui ora Lei
vuole mettermi.
Poi si arriva a una questione che naturalmente non è un nuovo argomento di
discussione tra ebrei e cristiani – cioè se Dio ha un figlio. Per non
appesantire inutilmente il clima della discussione, vorrei lasciare per il
momento questa domanda in sospeso e soddisfare la Sua richiesta di guardare
queste connessioni dal punto di vista di un ebreo. E nel farlo, vorrei andare
ancora più indietro nelle vostre scritture, al testo del secondo libro di
Mose/Esodo, "NOMI" (Shmot), alla fuga di Israele dall’Egitto e alla Pasqua, la
festa principale del giudaismo.
Per una migliore comprensione, anche per coloro che non hanno
familiarità con la Bibbia, vorrei dare qui una breve spiegazione dell’origine di
questa festa di Pasqua. Affinché gli Israeliti potessero rimanere in Egitto,
furono costretti dal faraone a svolgere un lavoro di schiavitù. Israele era già
stato 430 anni in Egitto sotto questo regime, quando Mosè arrivò nel paese, e
chiamò gli Israeliti in nome del loro Dio a ritirarsi da questa ingiusta
servitù. Furono allora Aronne e Mosè coloro ai quali il Signore diede il
compito, in Es 6,26, di far uscire i figli d’Israele dal paese d’Egitto.
«Fate uscire i figli d’Israele dal paese d’Egitto, inquadrati nelle loro schiere».
2Mo 6,26 Questi sono quell’Aaronne e quel Mosè ai
quali il SIGNORE disse: «Fate uscire i figli d’Israele dal paese d’Egitto,
inquadrati nelle loro schiere». 6,27 Essi sono quelli che parlarono al faraone,
re d’Egitto, per far uscire i figli d’Israele dall’Egitto: sono quel Mosè e
quell’Aaronne. Es 6,26-27;
Aronne e Mosè andarono dal faraone in nome di Dio per un totale
di nove volte per ottenere il suo consenso affinché il loro popolo lasciasse
l’Egitto. Quando il faraone si rifiutò di permettere agli Israeliti di lasciare
l’Egitto anche alla nona volta, Dio promise che a mezzanotte avrebbe fatto
morire tutti i primogeniti maschi in Egitto. Dal primogenito del faraone al
primogenito dell’ultima schiava e tutti i primogeniti del bestiame.
Gli Israeliti però furono istruiti da Dio (in Es 12,5-8) che in questo giorno,
che era il 14° giorno del primo mese (Nisan), ogni famiglia al tramonto, "fra i
due vespri" (Diodati), doveva macellare un maschio di un anno senza macchia dalle pecore o dalle capre.
Secondo la divisione ebraica del giorno (Gen 1:4-5), in cui un giorno inizia e
finisce alle 6 del pomeriggio (tramonto), questo significa il tempo tra il
tramonto (6 del pomeriggio – prima sera o vigilia) e il tramonto del giorno successivo (alle 6 del pomeriggio – seconda sera)
Dovevano poi spargere il sangue dell’agnello sgozzato sui due
stipiti e sull’architrave della porta, affinché l’angelo del Signore
riconoscesse queste case e le risparmiasse dalla peste. E la notte stessa
dovevano mangiare la carne, arrostita sul fuoco, con pane azzimo (matzah) ed
erbe amare.
Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la comunità d’Israele, riunita, lo sacrificherà al tramonto. Poi si prenda del sangue d’agnello e lo si metta sui due stipiti e sull’architrave della porta delle case.
Es 12,5 Il vostro agnello sia senza difetto,
maschio, dell’anno; potrete prendere un agnello o un capretto. 12,6 Lo
serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la comunità
d’Israele, riunita, lo sacrificherà al tramonto. 12,7 Poi si prenda del
sangue d’agnello e lo si metta sui due stipiti e sull’architrave della porta
delle case dove lo si mangerà. 12,8 Se ne mangi la carne in quella notte; la
si mangi arrostita al fuoco, con pane azzimo e con erbe amare. Es 12,5-8;
Il sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete.
Es 12,12 Quella notte io passerò per il paese
d’Egitto, colpirò ogni primogenito nel paese d’Egitto, tanto degli uomini quanto
degli animali, e farò giustizia di tutti gli dei d’Egitto. Io sono il SIGNORE.
12,13 Il sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; quand’io vedrò il
sangue, passerò oltre, e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando
colpirò il paese d’Egitto. Es 12,12-13;
Mangiate pani azzimi dalla sera del quattordicesimo giorno del mese, fino alla sera del ventunesimo giorno.
Es 12,17 Osservate dunque la festa degli Azzimi;
poiché in quello stesso giorno io avrò fatto uscire le vostre schiere dal paese
d’Egitto; osservate dunque quel giorno di età in età, come un’istituzione
perenne. 12,18 Mangiate pani azzimi dalla sera del quattordicesimo giorno
del mese, fino alla sera del ventunesimo giorno. Es 12,17-18;
A mezzanotte, il SIGNORE colpì tutti i primogeniti nel paese d’Egitto.
Es 12,29 A mezzanotte, il SIGNORE colpì
tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, dal primogenito del faraone che
sedeva sul suo trono al primogenito del carcerato che era in prigione, e tutti i
primogeniti del bestiame. 12,30 Il faraone si alzò di notte, egli e tutti i suoi
servitori e tutti gli Egiziani; e vi fu un grande lamento in Egitto, perché non
c’era casa dove non vi fosse un morto. 12,31 Egli chiamò Mosè ed Aaronne, di
notte, e disse: «Alzatevi, partite di mezzo al mio popolo, voi e i figli
d’Israele. Andate a servire il SIGNORE, come avete detto. Es 12,29-31;
Dal giorno successivo, il 15 di Nisan, gli Israeliti dovevano
mangiare solo pane azzimo per sette giorni. Questa è la Festa degli Azzimi (la
Pasqua), per commemorare l’esodo di Israele dall’Egitto, che iniziò con la
macellazione di un agnello maschio nelle ore serali del primo giorno (il giorno di
preparazione alla Pasqua, conosciuto oggi come il pasto Seder) il 14 di Nisan, e
poi durò per altri sette giorni, fino al 21° giorno del mese, e che si celebra
ancora oggi in Israele.
Così il sangue dell’agnello preservò gli Israeliti dall’Ira di Dio, che aveva
ucciso tutti i primogeniti d’Egitto. E la carne dell’agnello doveva dar loro
forza per la marcia nel deserto che iniziarono il mattino seguente. Così Dio
salvò gli Israeliti dalla mano del loro oppressore, e comandò loro di osservare
questo giorno per tutte le loro generazioni future.
Osservate dunque quel giorno di età in età, come un’istituzione perenne.
2Mo 12,14 Quel giorno sarà per voi un
giorno di commemorazione, e lo celebrerete come una festa in onore del SIGNORE;
lo celebrerete di età in età come una legge perenne. 12,15 Per sette
giorni mangerete pani azzimi. Fin dal primo giorno toglierete ogni lievito dalle
vostre case; perché, chiunque mangerà pane lievitato, dal primo giorno fino al
settimo, sarà tolto via da Israele. 12,16 Il primo giorno avrete una riunione
sacra, e un’altra il settimo giorno. Non si faccia nessun lavoro in quei giorni;
si prepari soltanto quello che è necessario a ciascuno per mangiare, e non
altro. 12,17 Osservate dunque la festa degli Azzimi; poiché in quello stesso
giorno io avrò fatto uscire le vostre schiere dal paese d’Egitto; osservate
dunque quel giorno di età in età, come un’istituzione perenne.
Es 12,14-17;
E fu proprio questa Pasqua che Gesù e i suoi discepoli hanno
celebrato a Gerusalemme. Era la cosiddetta "Ultima Cena" (ebraico: pasto Seder),
con il quale Gesù si è accomiatato dai discepoli. E qui ci sono alcuni
interessanti parallelismi con l’Esodo dall’Egitto, che vogliamo esaminare più da
vicino. Durante il 13 di Nisan, Gesù incaricò Pietro e Giovanni di trovare una
stanza dove poter preparare il pasto con l’agnello macellato per i dodici
apostoli.
Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo.
Luca 22,7 Venne il giorno degli Azzimi, nel quale
si doveva sacrificare la Pasqua. 22,8 Gesù mandò Pietro e Giovanni,
dicendo: «Andate a prepararci la cena pasquale, affinché la mangiamo».
22,9 Essi gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?» 22,10 Ed egli rispose
loro: «Quando sarete entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una
brocca d’acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. 22,11 E dite al padrone
di casa: "Il Maestro ti manda a dire: ’Dov’è la stanza nella quale mangerò la
Pasqua con i miei discepoli?’" 22,12 Ed egli vi mostrerà, al piano di
sopra, una grande sala ammobiliata; qui apparecchiate». Luca 22,7-12;
La sera di questo giorno, verso le 18 – l’inizio del 14 di Nisan
secondo il calendario ebraico – il Signore andò a tavola con i discepoli e
comunicò loro che questa sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe mangiato
questo pasto pasquale con loro.
Poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio.
Luca 22,13 Essi andarono e trovarono com’egli aveva
detto loro e prepararono la Pasqua. 22,14 Quando giunse l’ora, egli si mise a
tavola, e gli apostoli con lui. 22,15 Egli disse loro: «Ho vivamente desiderato
di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; 22,16 poiché io vi dico
che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio». Luca 22,13-16;
E qui Gesù lo dice in una frase subordinata, in Luca 22,16:
"…finché (la Pasqua) sia compiuta nel regno di Dio". È la prima volta che
sorge il sospetto che con la Pasqua non si celebri solo l’esodo di Israele e la
salvezza degli Israeliti da parte del loro Dio dalla schiavitù in Egitto, ma che
questa Pasqua sia sempre stata anche una profezia, che ora, con la morte di
Gesù, si è realizzata. Questo sospetto è poi avvalorato anche dalle ulteriori
dichiarazioni di Gesù nel corso della cena.
«Questo è il mio corpo che è dato per voi; Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, che è versato per voi»
Luca 22,19 Poi prese del pane e, dopo aver reso
grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è
dato per voi; fate questo in memoria di me». 22,20 Allo stesso modo,
dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo
patto nel mio sangue, che è versato per voi». Luca 22,19-20;
Come in Egitto il sangue dell’agnello salvò il popolo d’Israele
dall’ira di Dio e l’agnello macellato lo fortificò, così la morte e il sangue di
Gesù salvarono tutti i peccatori dall’Ira di Dio. Per soddisfare la giustizia di
Dio, ha assunto i nostri peccati su di sé e ha subito la punizione al posto
nostro. Questo è il significato più profondo della Pasqua ebraica: la profezia
dell’espiazione salvifica attraverso la morte del Servo di Dio – Gesù Cristo.
Giovanni Battista, che non aveva mai visto Gesù fino alla sua apparizione, lo
chiamò nello Spirito Santo "Agnello di Dio" in Giov 1,29 e "Figlio di Dio" in
Giov 1,34.
Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio.
Giov 1,29 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù
che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il
peccato del mondo! 1,30 Questi è colui del quale dicevo: "Dopo di me
viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me". 1,31 Io non lo
conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a
battezzare in acqua». 1,32 Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo
Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. 1,33
Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha
detto: "Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che
battezza con lo Spirito Santo".1, 34 E io ho veduto e ho
attestato che questi è il Figlio di Dio». Giov 1,29-34;
Giovanni Battista non era uno qualunque. Alla sua nascita, lo
Spirito Santo disse di lui:
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie.
Luca 1,76 E tu, bambino, sarai chiamato
profeta dell’Altissimo, perché andrai davanti al Signore per preparare le sue
vie, 1,77 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il
perdono dei loro peccati, 1,78 grazie ai sentimenti di misericordia del nostro
Dio; per i quali l’Aurora dall’alto ci visiterà 1,79 per risplendere su quelli
che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso
la via della pace». Luca 1,76-79;
E anche Gesù disse di lui che era più di un profeta. Egli è
colui di cui è scritto nel libro del profeta Malachia: "Ecco, io vi mando il mio
messaggero, che spianerà la via davanti a me" (Mal 3,1). Questo, ora, è
estremamente interessante, in quanto proprio questa profezia è sempre stata
interpretata in Israele – correttamente, come sappiamo oggi – in riferimento
alla venuta del Messia. Da un lato, ci si basava su una profezia del profeta
Isaia, dove si dice: "La voce di uno grida: Preparate nel deserto la via del
SIGNORE, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio!" (Isa 40:3;
Deut 18:15-18) e dall’altra parte su di un’altra profezia in Malachia dove
questo messaggero del Signore è identificato come il profeta Elia.
Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del SIGNORE, giorno grande e terribile.
Mal 4,4 «Ricordatevi della legge di Mosè, mio
servo, al quale io diedi sull’Oreb, leggi e precetti, per tutto Israele.
4,5Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il giorno del
SIGNORE, giorno grande e terribile. 4,6 Egli volgerà il cuore
dei padri verso i figli, e il cuore dei figli verso i padri, perché io non debba
venire a colpire il paese di sterminio». Mal 4,4-6;
Questa è anche la ragione per cui gli scribi al tempo di Gesù
chiesero ripetutamente a Giovanni se fosse "il profeta", l’Elia. Ma Giovanni
negò onestamente e profetizzò a sua volta: "Io vi battezzo con acqua, in vista
del ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me, e io non sono
degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il
fuoco" (Mat 3,11). E quando gli ebrei chiesero anche a Gesù se Giovanni fosse il
profeta Elia, egli annunciò loro che Giovanni era proprio colui di cui si
profetizzava in Malachia: "Ecco, io vi mando il mio messaggero, che spianerà la
via davanti a me" (Mal 3,1).
Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni. Se lo volete accettare, egli è l’Elia che doveva venire.
Mat 11,9 Ma perché andaste? Per vedere un profeta?
Sì, vi dico, e più che profeta. 11,10 Egli è colui del quale è scritto:
"Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero per preparare la tua via
davanti a te". 11,11 In verità io vi dico, che fra i nati di
donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista; eppure il più
piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. 11,12 Dai giorni di Giovanni il
battista fino a ora, il regno dei cieli è preso a forza e i violenti se ne
impadroniscono. 11,13 Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato
fino a Giovanni. 11,14 Se lo volete accettare, egli è l’Elia che doveva venire.
Mat 11,9-14;
Ma come ci mostra la Scrittura, gli ebrei non vollero accettare
tutto questo. E qui, nella prospettiva di oggi, è del tutto incomprensibile,
come pure e in particolare gli scribi di Israele, che avrebbero dovuto conoscere
tutte queste profezie, non abbiano controllato la Scrittura ma abbiano insistito
sul loro pregiudizio e abbiano rifiutato Gesù. Nonostante Gesù stesso abbia
ripetutamente sottolineato che ciò che è stato scritto di lui attraverso i
profeti si sarebbe anche compiuto in lui.
E saranno compiute riguardo al Figlio dell’uomo tutte le cose scritte dai profeti;
Luca 18,31 Poi, prese con sé i dodici, e disse
loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno compiute riguardo al
Figlio dell’uomo tutte le cose scritte dai profeti; 18,32 perché egli
sarà consegnato ai pagani, e sarà schernito e oltraggiato e gli sputeranno
addosso; 18,33 e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma il terzo giorno
risusciterà». 18,34 Ed essi non capirono nulla di tutto questo; quel discorso
era per loro oscuro, e non capivano ciò che Gesù voleva dire. Luca 18,31-34;
Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?
Mat 26,51 Ed ecco, uno di quelli che erano con lui,
stesa la mano, prese la spada, la sfoderò e, colpito il servo del sommo
sacerdote, gli recise l’orecchio. 26,52 Allora Gesù gli disse: «Riponi la tua
spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, periranno di
spada. 26,53 Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi
manderebbe in questo istante più di dodici legioni d’angeli? 26,54
Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che
così avvenga?» Mat 26,51-54;
Ma dal nostro punto di vista oggi, anche tutte le altre profezie
dell’Antico Testamento possono essere associate e interpretate come riferite al
Servo di Dio. Per esempio, nel libro di Isaia:
Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
Isa 53,3 Disprezzato e abbandonato dagli uomini,
uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale
ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima
alcuna. 53,4 Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i
nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo
colpito, percosso da Dio e umiliato! 53,5 Egli è stato trafitto a causa
delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo,
per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo
stati guariti. Isa 53, 3- 5;
Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio.
Isa 53,6 Noi tutti eravamo smarriti come pecore,
ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti. 53,7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì
la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a
chi la tosa, egli non aprì la bocca. Isa 53, 6-7;
Per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
Isa 553,8 Dopo l’arresto e la condanna fu tolto di
mezzo; e tra quelli della sua generazione chi rifletté che egli era strappato
dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del mio popolo? 53,9
Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte,
egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c’era stato
inganno nella sua bocca. 53,10 Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i
patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli
vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni, e l’opera del SIGNORE
prospererà nelle sue mani. 53,11 Dopo il tormento dell’anima sua vedrà
la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il
giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
53,12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con
i molti, perché ha dato se stesso alla morte ed è stato contato fra i
malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i
colpevoli. Isa 53,8-12;
O altre profezie in Isaia:
Il SIGNORE mi ha chiamato fin dal seno materno, ha pronunciato il mio nome fin dal grembo di mia madre.
Isa 49,1 Isole, ascoltatemi! Popoli
lontani, state attenti! Il SIGNORE mi ha chiamato fin dal seno materno, ha
pronunciato il mio nome fin dal grembo di mia madre. 49,2 Egli ha reso
la mia bocca come una spada tagliente, mi ha nascosto nell’ombra della sua mano;
ha fatto di me una freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra, Isa 49,1-2;
che sono confermate dalle dichiarazioni del Nuovo Testamento:
Gli fu messo il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima che egli fosse concepito.
Luca 2,21 Quando furono compiuti gli otto giorni
dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di
Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima che egli fosse concepito.
2,22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge
di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore, 2,23
come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà
consacrato al Signore»; 2,24 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge
del Signore, di un paio di tortore o di due giovani colombi. 2,25 Vi era in
Gerusalemme un uomo di nome Simeone; quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e
aspettava la consolazione d’Israele; lo Spirito Santo era sopra di lui; 2,26
e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non sarebbe morto prima
di aver visto il Cristo del Signore. 2,27 Egli, mosso dallo Spirito,
andò nel tempio; e, come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a
suo riguardo le prescrizioni della legge, 2,28 lo prese in braccio, e benedisse
Dio, dicendo: 2,29 «Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo,
secondo la tua parola; 2,30 perché i miei occhi hanno visto la tua
salvezza, 2,31 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli 2,32
per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
2,33 Il padre e la madre di Gesù restavano meravigliati delle cose che
si dicevano di lui. 2,34 E Simeone li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui:
«Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di
contraddizione Luca 2,21-34;
Anche la descrizione di Gesù qui sopra, in Luca 2,32, come "luce
da illuminare le genti" si trova ripetuta più volte nell’Antico Testamento:
Cristo è l’alleanza del popolo e la luce delle nazioni.
Isa 42,6 «Io, il SIGNORE, ti ho chiamato secondo
giustizia e ti prenderò per la mano; ti custodirò e farò di te l’alleanza del
popolo, la luce delle nazioni, 42,7 per aprire gli occhi dei ciechi,
per far uscire dal carcere i prigionieri e dalle prigioni quelli che abitano
nelle tenebre. Isa 42,6-7;
Voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra.
Isa 49,5 Ora parla il SIGNORE che mi ha
formato fin dal grembo materno per essere suo servo, per ricondurgli Giacobbe,
per raccogliere intorno a lui Israele; io sono onorato agli occhi del
SIGNORE, il mio Dio è la mia forza. 49,6 Egli dice: «È troppo poco che tu sia
mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati
d’Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della
mia salvezza fino alle estremità della terra». 49,7 Così parla il
SIGNORE, il Redentore, il Santo d’Israele, a colui che è disprezzato dagli
uomini, detestato dalla nazione, schiavo dei potenti: «Dei re lo vedranno e si
alzeranno; dei prìncipi pure e si prostreranno, a causa del SIGNORE che
è fedele, del Santo d’Israele che ti ha scelto». Isa 49,5-7;
Ma a parte tutte queste affermazioni, furono soprattutto gli
eventi di quella Pasqua, in occasione della morte di Gesù, a fornire la prova
che Gesù era il servo promesso di Dio. Così dice Isaia in Isa 53,7:
Isa 53,7 Maltrattato, si lasciò umiliare e
non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta
davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca. Isa 53, 7;
L’evangelista Matteo conferma questa profezia dell’Antico
Testamento durante il processo da parte del sommo sacerdote Caifa, dove i membri
del Sinedrio sputarono in faccia al Signore e lo colpirono a pugni in faccia.
Anche durante il processo sotto Pilato, dove Gesù rimase muto e silenzioso,
Pilato lo fece flagellare.
Allora gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono.
Mat 26,65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le
vesti, dicendo: «Egli ha bestemmiato; che bisogno abbiamo ancora di testimoni?
Ecco, ora avete udito la sua bestemmia; 26,66 che ve ne pare?» Ed essi
risposero: «È reo di morte». 26,67 Allora gli sputarono in viso e gli
diedero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono, 26,68 dicendo: «O Cristo
profeta, indovina! Chi ti ha percosso?» Mat 26,65-68;
Ma egli non gli rispose neppure una parola; e il governatore se ne meravigliava molto.
Mat 27,11 Gesù comparve davanti al governatore e il
governatore lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli disse:
«Tu lo dici». 27,12 E, accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani,
non rispose nulla. 27,13 Allora Pilato gli disse: «Non senti quante
cose testimoniano contro di te?» 27,14 Ma egli non gli rispose neppure
una parola; e il governatore se ne meravigliava molto. Mat 27,11-14;
Dopo essere stato accusato dai capi dei sacerdoti e condannato
da Pilato, Gesù fu crocifisso e morì sulla croce all’ora nona – cioè alle 3 del
pomeriggio.
Verso l’ora nona, Gesù gridò a gran voce e rese lo spirito.
Mat 27,45 Dall’ora sesta si fecero tenebre su tutto
il paese, fino all’ora nona. 27,46 E, verso l’ora nona, Gesù gridò a
gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato?» 27,47 Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Costui
chiama Elia». 27,48 E subito uno di loro corse a prendere una spugna e,
inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli diede da bere. 27,49 Ma
gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo». 27,50 E
Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Mat 27,45-50;
Ed è strano che questo comportamento di rimanere muti davanti ai
loro tosatori sia persistito nelle pecore fino ad oggi (o è sempre stato in loro
come una profezia della creazione al loro Salvatore?) Io stesso ho avuto delle
pecore e posso testimoniarlo. E anche quando i filmati mostrano le pecore che
vengono tosate, si può vedere che sono immediatamente silenziose quando si
trovano tra le gambe del tosatore.
Se ora guardiamo il comando di Dio di sacrificare l’agnello
pasquale in Es 12,6, si dice che l’agnello deve essere macellato il 14 di Nissan "fra
i due vespri"
(Diodati). Quindi questo è il lasso di tempo tra la prima sera – dopo
l’inizio del giorno, al tramonto (18:00), fino a quando la notte non scende
completamente – e la seconda sera, durante quello che noi oggi definiamo giorno
successivo, dal tramonto del sole (15:00) fino al tramonto alle 18:00. E fu
proprio alla fine del tempo tra queste due sere, all’ora nona – – le 3 del
pomeriggio – che avvenne la morte di Gesù. Quindi questo Agnello di Dio venne
offerto come un sacrificio gradito a Dio e senza macchia, pienamente conforme a
tutti i requisiti del rito mosaico.
Anche un’altra profezia dell’Antico Testamento si è adempiuta con la morte di
Gesù. In Isa 53,9 si profetizza che il servo di Dio avrebbe trovato la sua tomba
tra gli empi e nella sua morte sarebbe stato con il ricco.
Isa 53,9 Gli avevano assegnato la sepoltura
fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato con il ricco, perché non aveva
commesso violenze né c’era stato inganno nella sua bocca. Isa 53, 9;
Anche questa profezia si realizzò secondo il racconto di Matteo:
Un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, lo depose nella propria tomba nuova.
Mat 27,57 Fattosi sera, venne un uomo ricco
di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui
discepolo di Gesù. 27,58 Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù.
Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse dato. 27,59 Giuseppe prese il
corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito, 27,60 e lo depose nella propria
tomba nuova, che aveva fatto scavare nella roccia. Poi, dopo aver
rotolato una grande pietra contro l’apertura del sepolcro, se ne andò. Mat 27,57-60;
Quando Gesù morì sulla croce tra i criminali, un ricco membro
del Consiglio, Giuseppe d’Arimatea, ottenne da Pilato il permesso di portarlo
giù dalla croce e di deporlo nella tomba. Fece poi posare il corpo in una nuova
tomba che aveva recentemente acquistato e lo seppellì solo provvisoriamente,
dato il poco tempo a disposizione, con l’intenzione di effettuare una sepoltura
ritualmente corretta più tardi, dopo i due sabati.
(Vedi anche Discorso 87: "La Sindone di Torino – La vera "Settimana Santa". – Tabella panoramica della settimana della crocifissione")
Ora ci sono certamente altre profezie dell’Antico Testamento che
potrebbero essere citate qui (Gen 22:1-2; Num 21:7-9; Giov 3:14-17; Dan 9:26
ecc.), ma qui ci preoccupiamo solo di evidenziare i collegamenti più
significativi.
Le affermazioni più importanti e più evidenti sul Figlio di Dio, tuttavia, si
trovano naturalmente nel Nuovo Testamento. In occasione del battesimo di Gesù da
parte di Giovanni Battista, i cieli si aprirono e la voce di Dio rivelò
pubblicamente suo Figlio:
«Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».
Mat 3,17 Ed ecco una voce dai cieli che disse:
«Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto». Mat 3,17;
E anche durante la trasfigurazione di Gesù, quando salì sul
monte con Pietro e l’apostolo Giovanni, dove Mosè ed Elia apparvero davanti agli
occhi dei due discepoli e parlarono con Gesù, la voce di Dio venne dal cielo e
riaffermò:
«Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo»
Mat 17,5 Mentre egli parlava ancora, una nuvola
luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva:
«Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto;
ascoltatelo». 17,6 I discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a
terra e furono presi da gran timore. Mat 17, 5- 6;
E qui sembra importante ricordare che entrambe le conferme del
Figlio da parte del Padre erano indirizzate agli ebrei. Più precisamente, una
volta a Giovanni Battista e poi a Pietro e all’apostolo Giovanni. Quella voce
che qui ha dichiarato due volte Gesù come il Figlio prediletto di Dio è la
stessa voce che aveva designato Israele come popolo di Dio in Deut 27,9.
Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me.
Giov 5,37 Il Padre che mi ha mandato, egli
stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l’avete mai
udita; il suo volto, non l’avete mai visto; 5,38 e la sua parola non dimora in
voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. Giov 5,37-38;
Quindi, se gli ebrei oggi affermano che Gesù non è il Figlio di Dio, neanche Israele può essere il popolo di Dio.
Quindi, se gli ebrei oggi affermano che Gesù non è il Figlio di
Dio, neanche Israele può essere il popolo di Dio. Tuttavia sembra che il non
riconoscimento di Gesù di Nazareth in quanto Figlio di Dio e Messia di Israele
sia solo una fase preparatoria a quegli eventi degli Ultimi Tempi in cui Israele
porterà la sua empietà ai massimi livelli e accoglierà un impostore diabolico
come suo "Messia".
Il fatto che gli Israeliti definiscano ancora oggi Gesù Cristo ingannatore e
bestemmiatore è il presupposto vero e proprio affinché il falso Cristo,
l’Anticristo, possa apparire ed essere ritenuto – dapprima solo in Israele – il
"vero" Cristo/Messia. Gli ebrei saranno molto entusiasti, perché questo è
esattamente quello che hanno sostenuto per duemila anni, ovvero che Gesù era un
impostore.
E questo è proprio quello che il vero Messia, nostro Signore Gesù Cristo,
profetizzò agli ebrei durante la sua vita::
Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete.
Giov 5,39 Voi investigate le Scritture,
perché pensate d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che
rendono testimonianza di me; 5,40 eppure non volete venire a me per aver la
vita! 5,41 Io non prendo gloria dagli uomini; 5,42 ma so che non avete
l’amore di Dio in voi. 5,43 Io sono venuto nel nome del Padre
mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo
riceverete. Giov 5,39-43;
L’Anticristo verrà dunque nel suo proprio nome. Poiché il
Signore Gesù qui paragona colui che deve venire, con se stesso, è chiaro che
questo venuto verrà anche nella stessa posizione, come il Messia d’Israele.
Naturalmente sarà un ebreo, perché gli ebrei non accetterebbero mai un "goy"
come loro Messia.
E l’Anticristo verrà, sostenendo di essere l’"Unto di Dio"
(Messia – ebraico "mashiach", aramaico "meschicha",
greco "Christos", latino "Christus", italiano "l’Unto") e
inizialmente salirà al potere in Israele. Qui vediamo che il prefisso greco
"anti" in Anticristo non deve essere tradotto come "contro" ma con il suo altro
significato "al posto di".
Egli viene al posto di Cristo e attribuirà a se stesso tutte le profezie della
Torah che si applicano al vero Unto di Dio, e farà credere agli ebrei che egli
condurrà Israele al concetto ebraico di "Regno", al potere mondiale
profetizzato (capo delle nazioni Ger 31,7). Dopo qualche tempo, però,
gli Israeliti si renderanno conto che il loro "Messia" non rappresenterà
più la religione mosaica ma usurperà solo lui stesso sempre più potere, e
si separeranno da lui.
Perché dopo che questo impostore si renderà conto che non solo gli ebrei
mosaici, ma anche le chiese cristiane e specialmente gli "amici di Israele"
nelle comunità evangeliche e persino gli ebrei messianici, che vedono in
questo impostore anche il loro "Messia", lo acclameranno come il "Signore
che è tornato", cercherà effettivamente di ottenere il dominio del
mondo e si siederà nel tempio che ha nuovamente costruito a Gerusalemme e
affermerà di essere lui stesso Dio.
Al momento del vero Ritorno di nostro Signore Gesù Cristo per il Rapimento dei
morti e dei credenti in Cristo ancora in vita, egli ucciderà questo impostore
diabolico. Ma Satana, con la capacità datagli da Dio, risveglierà questo uomo
morto e lo doterà di tutti i suoi poteri miracolosi.
Costui sarà allora il secondo Anticristo demoniaco, il quale, nel Giorno del
Signore e dell’Ira di Dio, causerà i più severi giudizi di Dio che
l’umanità abbia mai visto. Tuttavia, egli raggiungerà il potere
mondiale con il suo falso profeta (il Papa?) ma poi perirà con i suoi sostenitori
nella battaglia contro Cristo e il suo esercito celeste nell’Harmagedon.
Questo è il breve riassunto di un’interpretazione di tutte quelle profezie
bibliche che si riferiscono all’Anticristo negli Ultimi Tempi. La versione
approfondita la si può leggere nel Discorso 145: "Il
tortuoso percorso dell’Anticristo verso il dominio del mondo."
Dopo questa dimostrazione biblica della prova che Gesù di
Nazareth era il Messia degli ebrei e il Figlio di Dio, bisogna fare un breve
resoconto delle conseguenze per gli ebrei per aver rifiutato il Figlio di Dio,
averlo condannato e averlo consegnato affinché fosse crocifisso.
Prima di tutto, naturalmente, c’è la conseguenza biblica secondo cui, rifiutando
il Messia, la promessa veterotestamentaria della salvezza di Israele attraverso
il suo Messia non poteva realizzarsi. Gli Israeliti si erano, per così dire,
rovinati da soli. Ma come vedremo tra un momento, questo era ancora il male
minore.
D’altra parte, però, questa caduta del popolo di Dio degli ebrei divenne
l’ascesa di un altro popolo – il popolo di Dio dei pagani, i cristiani. Se
Israele non avesse rifiutato il suo Messia, non ci sarebbe stata nessuna
religione cristiana e nessuna salvezza per grazia.
Ma Israele stesso, rinnegando il Figlio, ha anche perso il suo Dio in quel
momento ed è stato rifiutato da Dio. Così, da quasi duemila anni, gli Israeliti
sono un popolo che non ha Dio. Sono senza Dio. Questo è stato anche il motivo
per cui, secondo la profezia di Gesù in Mat 24:1-2, Gerusalemme e il Tempio
furono distrutti dai Romani nel 70 d.C. e il popolo d’Israele venne
successivamente condotto nella diaspora.
Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre.
1Gio 2,23 Chiunque nega il Figlio, non ha neanche
il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre. 1Gio 2,23;
Giov 15,23 Chi odia me, odia anche il Padre mio.
Giov 15,23;
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6;
Ma di conseguenza, Israele si trova ora di fronte ad un altro
problema molto serio. Come ci racconta tutto l’Antico Testamento, ogni offesa ai
comandamenti di Dio è peccato ed è punita da Dio con la morte del peccatore.
Tuttavia, agli Israeliti venne data la possibilità dal loro Dio ai tempi
dell’Antico Testamento di ricevere il perdono dei loro peccati attraverso un
sacrificio animale (Lev 4 e 5). Ma per poter offrire questi sacrifici animali
secondo il rito – e quindi "in modo giuridicamente efficace" – è obbligatorio,
secondo le leggi della Torah, offrirli sull’altare degli olocausti nel Tempio di
Gerusalemme.
Ora, però, da quel momento gli Israeliti a Gerusalemme non hanno avuto né un
Tempio né un altare per il sacrificio. Quindi, anche per questo motivo, da quasi
duemila anni non hanno la possibilità di ricevere il perdono dei loro peccati da
parte di Dio. E questo è esattamente ciò che il Figlio di Dio profetizzò loro
durante la sua vita:
Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati.
Giov 8,22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole
forse uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?». 8,23 Ed
egli disse loro: «Voi siete di quaggiù, mentre io sono di lassù; voi
siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che
voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono (il
Messia), voi morirete nei vostri peccati». Giov 8,22-24;
L’affermazione "Morirete nei vostri peccati", però, ha una
conseguenza fatale: gli ebrei non sapevano allora (e purtroppo si rifiutano di
riconoscerlo ancora oggi, perché non riconoscono e non leggono il Nuovo
Testamento) che rifiutando il loro Messia hanno rifiutato non solo il Figlio di
Dio, ma anche allo stesso tempo il giudice del mondo intero consegnandolo alla
crocifissione. In occasione del Giudizio Universale, alla Fine del Mondo, non
l’Eterno ma Suo Figlio siederà sul trono del giudizio e giudicherà secondo la
giustizia assoluta.
Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio.
Giov 5,22 Poiché il Padre non
giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio, 5,23 affinché
tutti onorino il Figlio come onorano il Padre; chi non onora il Figlio, non
onora il Padre che lo ha mandato. 5,24 In verità, in verità vi dico: Chi
ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non
viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Giov 5,22-24;
E dirà a questi Israeliti non convertiti: "Andate via da me,
maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!".
Perché non solo hanno ripudiato l’ultimo dei suoi fratelli cristiani, ma hanno
condannato e giustiziato lo stesso giudice supremo.
Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!
Mat 25,40 E il re risponderà loro: "In verità vi
dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete
fatto a me". 25,41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate
via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi
angeli! Mat 25,40-41;
La ragione di questo comportamento ostinato degli ebrei risiede
in parte nella loro Sacra Scrittura (Talmud, Gemara). Ci sono migliaia di
interpretazioni di centinaia di rabbini. Essi interpretano la Scrittura con
l’aiuto della Cabala, della gematria e di altri metodi insensati per
interpretare la Bibbia, invece di interpretarla nel modo più semplice e l’unico
corretto: cioè, interpretando la Scrittura con la Scrittura. Questo è ciò che
fece Paolo di Tarso quasi duemila anni fa nella sua lettera ai cristiani di
Corinto. E come ha scritto Paolo in questa lettera, gli ebrei hanno un velo sul
cuore quando leggono i cinque libri di Mosè.
Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore;
2Cor 3,15 Ma fino a oggi, quando si legge
Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; 3,16 però quando si saranno
convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 2Cor 3,15-16;
E così è ancora oggi, perché questo velo viene tolto solo quando
si rivolgono a Gesù Cristo. Così, in risposta all’appello nei commenti del
visitatore di Immanuel.at citato sopra: "Ascolta Israele: L’Eterno non ha alcun figlio!", in quanto
cristiano credente si deve controbattere: "Svegliati Israele! Il tuo Dio ti ha
abbandonato".
Quindi, poiché tutte queste profezie della Scrittura devono essere adempiute,
Israele come popolo può riconvertirsi al suo Dio solo dopo il Ritorno del suo
Messia, nostro Signore Gesù Cristo. Solo quando diranno al Figlio di Dio che è
tornato: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!" e "essi guarderanno a
me, a colui che essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio" (Zac 12:10; Apoc 1:7),
la sorte di Giacobbe sarà cambiata e il residuo di Israele sarà di nuovo
riconciliato con il suo Dio. Procederanno verso un futuro glorioso nel Regno
Millenario di Pace del loro Messia con il re Davide svegliato di nuovo da Dio
(Ger 30:8-9; Eze 34:23; Os 3:4-5) come "capo delle nazioni" (Ger 31:7; 2Sam
22:44; Sal 18:44).
Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore
Mat 23,32 Voi superate la misura dei vostri
padri! 23,33 Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della
Geenna? 23,34 Perciò, ecco io vi mando dei profeti, dei savi e degli
scribi; di loro ne ucciderete e crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete
nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, 23,35 affinché
ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del
giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste fra
il tempio e l’altare.
23,36 In verità vi dico che tutte queste cose ricadranno su questa
generazione. 23,37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi
coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come
la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 23,38 Ecco,
la vostra casa vi è lasciata deserta. 23,39 Poiché io vi dico, che da
ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto
colui che viene nel nome del Signore!". Mat 23,32-39;
Ma anche se Israele come popolo non si renderà conto della sua
colpa fino alla venuta del Signore, non la riconoscerà e quindi non si pentirà,
Dio nella Sua grazia ha comunque lasciato loro un’alternativa. Come ogni altra
persona in questo mondo, ogni singolo israeliano può evitare questa maledizione
per sé e per la sua famiglia e con un solo atto ricevere già oggi le benedizioni
del suo Dio. Ovvero, facendo il passo di credere in Gesù Cristo e credendo che a
quel tempo, quasi duemila anni fa, la morte del Signore durante questa festa
della Pasqua dei loro antenati era il sacrificio vicario anche per i loro
peccati. Allora Dio perdonerà i loro peccati e anche questo velo sarà rimosso
dai loro cuori e finalmente capiranno correttamente le parole di Mosè.
Ora, naturalmente, sono consapevole che tutte le argomentazioni, spiegazioni e
analisi sono inutili e non avranno alcun effetto, a meno che la persona a cui ci
si rivolge non abbia effettivamente il desiderio di riconoscere la verità su Dio
e sulle sue azioni. E visto che gli Israeliti, come scrive Paolo, hanno un velo
sul loro cuore quando leggono Mosè, è certamente assai difficile che queste
realizzazioni penetrino nella loro coscienza. Ma quando ci viene detto nella
Scrittura che ci sarà più gioia in cielo davanti agli angeli di Dio per un solo
peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di
ravvedimento (Luca 15,7-10), gli angeli si rallegreranno senza dubbio di più per
un ebreo che si converte che per 99 pagani convertiti.
Per favore, non fraintendetemi su questo punto. Non vorrei, per nessun motivo,
convertire un ebreo al cristianesimo! Semplicemente perché non è possibile. È
uno dei requisiti fondamentali della fede cristiana che ogni persona debba
decidere da sola se vuole credere nel Figlio di Dio. E questa fede deve poi
essere mantenuta anche per tutta la vita Ebr 3:6; 6:4-6). Non esiste un
cristiano "nato di nuovo" che "non possa essere perduto".
Questa è una bella favola! -
Quello che vorrei cercare di fare è far capire alla gente che è la realtà – la realtà di allora e quella di adesso – che fa apparire questa strada come l’unica
giusta. Non c’è altra alternativa, per gli ebrei come per tutte le altre persone
fino al Ritorno del Signore, che accettare la fede nella salvezza per grazia
attraverso Gesù Cristo.
(Vedi anche Discorso 85: "Vera e falsa rinascita.")
Attenzione, non si tratta di ottenere la "vita eterna". Ogni
essere umano è stato creato da Dio per la vita eterna – un’esistenza eterna – e
ha già la vita eterna dalla nascita. Si tratta piuttosto di dove, dopo la nostra
Risurrezione, passeremo questa vita eterna – con Dio, nel suo amore e nella sua
protezione, o separati da Dio per tutta l’eternità, con pianto e stridore di
denti per la rabbia per il fatto che abbiamo rifiutato l’unica possibilità di
essere salvati da questa situazione mentre eravamo ancora in vita, e per cui non
possiamo rimediare successivamente (Mt 8:11-12; Luca 13:26-28).
(Vedi anche Discorso 96: "Perché credere?")
Perciò, si può solo consigliare all’ebreo sincero che ama
veramente Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima e con tutte le sue forze:
dia una spinta al suo cuore e vada in una stanza dove rimarrà indisturbato per
la prossima mezz’ora e lì parli nel suo spirito con l’Eterno, il suo Dio, e gli
chieda di darle saggezza e conoscenza così che lei possa conoscere la verità –
la pura verità. Sono convinto che se lo farà con un cuore veramente sincero, gli
angeli potranno presto rallegrarsi per un altro convertito del popolo d’Israele.
Per inciso – nella confessione di fede degli ebrei data in Deut 6,4: "Ascolta,
Israele! L’Eterno (YHWH), il nostro Dio, è l’unico Signore!", nell’espressione
"YHWH, il nostro Dio" la parola ebraica per Dio (Elohim) è in realtà un plurale,
così che la traduzione letterale sarebbe "YHWH, nostri dei". Per un’ottima
analisi di questo contesto, consultare
https://www.amzi.org/html/schma_israel.html
(Vedi anche Discorso 1072: "La Trinità è solo un’azione di Dio in tre persone?")
Israele alla luce della Bibbia.Secondo l’Antico Testamento Secondo il Nuovo Testamento È la volontà di Dio che noi prestiamo ascolto a
suo Figlio (Mat 17:5). Questo Figlio di Dio ci ha detto che ogni
essere umano che lo rifiuta, rifiuta anche Dio (1Gio 2:23; Luca
10:16; Giov 5:22-23.15,23). Il popolo d’Israele di oggi nega il
Figlio di Dio e lo offende come truffatore e bestemmiatore.
Attraverso questa negazione del Figlio, Israele ha rifiutato anche
il Padre ed è dunque un popolo senza-Dio (Giov 8:24). |