La Risurrezione alla fine del mondo: solo per i malvagi? / Replica MF02, 2000-07-25
Perché credere? / Tutti gli uomini verranno risuscitati? Discorso 96
Perché Giovanni scrive di una prima Risurrezione? Si può
ipotizzare che si tratti di una circostanza speciale, che valga solo per i
martiri?
Giovanni non intende di certo affermare che prima non ci fosse stata
alcuna risurrezione, perché a prescindere da come si intendono i complicati
resoconti riportati in Mat 27 in merito ai santi risorti, vi era
ovviamente già stata una risurrezione, vale a dire quella del nostro Signore
Gesù. Pertanto dovremmo condividere la stessa opinione. Il termine "prima
Risurrezione" deve essere visto in relazione con il termine "morte seconda"
(Apoc 20, 6.14; 21, 8). La "morte seconda" non è la morte naturale che
colpisce ogni essere umano – anche i credenti – bensì si riferisce alla
dannazione definitiva, l’eterna separazione da Dio. Una distinzione simile
viene operata in riferimento alla risurrezione. In effetti si dice in
generale (e non solo con riferimento ai martiri) (Apoc 20,6) che chiunque
prenda parte alla prima risurrezione non ha più nulla da temere dalla morte
seconda, perché potrà regnare con Cristo per mille anni. Già Daniele
scriveva (Dan 12, 2) che c’è una risurrezione alla vita eterna e una alla
infamia eterna. Paolo riprende il concetto più tardi in 1Cor 15 quando
riporta una precisa sequenza nella risurrezione: Cristo, la
primizia; in seguito alla sua venuta, quelli che sono di Cristo e solo dopo
verrà la fine.
Ricapitolando, si può dire che c’è una risurrezione dei credenti e
dei non credenti.
Davvero qui Giovanni si riferisce solo ai martiri? Anche qui occorre
osservare l’esatto contesto: prima che Giovanni parli della prima
risurrezione in Apoc 20,5, egli scrive che gli altri morti non
tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. E SOLO allora
continua: questa è la prima risurrezione.
Giovanni vede la prima risurrezione nel contesto o meglio in contrasto con
la "seconda" risurrezione alla fine dei tempi e di conseguenza non fa altro
che distinguere tra la risurrezione dei credenti e dei non credenti, come
altri passi della Bibbia. Ma ci sono senza dubbio sufficienti passi della
Bibbia (vedi, tra gli altri, quelli summenzionati) che dicono che
TUTTI i credenti saranno presenti alla prima risurrezione, alla
risurrezione dei credenti, non solo persone o categorie specifiche.
(Marcus Franz, XXXXmarcus1973@t-online.de / https://www.marcus1973.privat.t-online.de/endzeit.html
).
In alcuni ambienti cristiani si è diffuso il concetto per cui
tutti i credenti risorgeranno alla Prima Risurrezione prima del
Millennio. È la conseguenza di quell’interpretazione che riduce il rapimento e
la Prima Risurrezione in un unico evento. Poi ovviamente, la dichiarazione di
Paolo (1Cor 15,50-53; 1Tess 4,15-17) che i morti saranno risuscitati in Cristo e
rapiti insieme ai credenti ancora viventi, deve anche essere collocata da
qualche parte nella Prima Risurrezione, che Giovanni ci tramanda in Apocalisse
(Apoc 20,4-6).
E visto che lì, in Apoc 20,4, anche di questi risorti si dice che
regneranno con Cristo nel Millennio, è inevitabile che anche l’intera comunità
regni per mille anni. E questo fermo restando il fatto – come già
sufficientemente trattato in questo forum di discussione – che in occasione
della prima Risurrezione, in Apoc 20,4 ci si riferisce solo ai decapitati
e in nessun modo alla comunità in senso assoluto, cioè a coloro che non sono
stati decapitati.
Ma altri problemi sorgono da questa interpretazione.
– Se tutti i credenti sono già risorti alla prima
Risurrezione, non rimarranno più credenti per la Risurrezione Universale
prevista alla fine del mondo, nella quale, secondo la Scrittura – come verrà
mostrato di seguito – saranno risuscitati sia i credenti che i non credenti.
– L’interrogativo su cosa dovrebbe accadere ai credenti
nati e deceduti nel Millennio (Isa 51,14; 65,20) deve ancora essere risolto.
I seguenti passi delle Scritture non solo mostrano chiaramente
che in occasione della Risurrezione Universale, alla fine del mondo, anche i
credenti saranno risuscitati, cioè, risuscitati alla vita eterna, in contrasto
con i malvagi, che invece risorgeranno alla "morte seconda", vale a dire alla
dannazione eterna.
Affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano.
Mat 13,24 Egli propose loro
un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che aveva
seminato buon seme nel suo campo. 13,25 Ma mentre gli uomini dormivano, venne il
suo nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. 13,26 Quando
l’erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. 13,27
E i servi del padrone di casa vennero a dirgli: "Signore, non avevi seminato
buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?" 13,28 Egli disse
loro: "Un nemico ha fatto questo". I servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a
coglierla?"
13,29 Ma egli rispose: "No, affinché, cogliendo le zizzanie, non
sradichiate insieme con esse il grano.
13,30 Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura;
e, al tempo della mietitura, dirò ai mietitori: "Cogliete prima le zizzanie, e
legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio".
Mat 13,24-30;
(Vedi anche Capitolo 11: "La
fine del mondo. – Il Giudizio Universale".)
In particolare Mat 13.29 ci mostra anche che proprio tale
separazione della risurrezione, erroneamente tramandata – da una parte i giusti
o il "grano" e dall’altra i malvagi o la "zizzania" – non dovrebbe essere
effettuata. Entrambi dovrebbero crescere insieme fino alla mietitura. E la
mietitura è la Fine del Mondo, come dice espressamente Mat 13,39 qui di
seguito, cioè la Risurrezione Universale e non la prima risurrezione!
La mietitura è la Fine del Mondo. I mietitori sono gli angeli.
Mat 13,36 Allora Gesù, licenziate le folle,
se ne ritornò a casa e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: »Spiegaci
la parabola delle zizzanie nel campo«. 13,37 Ed egli, rispondendo disse loro:
»Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
13,38 Il campo è il mondo, il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania
sono i figli del maligno, 13,39 e il nemico che l’ha seminata è il diavolo,
mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.
13,40 Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, cosí
avverrà alla fine del mondo.
13,41 Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi
raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori
d’iniquità, 13,42 e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà
pianto e stridor di denti. 13,43 Allora i giusti risplenderanno come Il sole
nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda!«. Ma 13,36-43;
Alla Fine del Mondo gli angeli separeranno i malvagi dai giusti.
Mat 13,47 Il regno dei cieli è pure simile
ad una rete gettata in mare, che raccoglie ogni sorta di cose. 13,48 Quando è
piena, i pescatori la tirano a riva e, postisi a sedere, raccolgono ciò che è
buono nelle ceste, mentre gettano via quello non buono.
13,49 Cosí avverrà alla fine del mondo, gli angeli verranno e separeranno
i malvagi dai giusti 13,50 e li getteranno nella fornace del fuoco. Lí sarà
pianto e stridor di denti. 13,51 Gesù disse loro: »Avete capito tutte queste
cose?«. Essi gli dissero: »Sì Signore«. 13,52 Ed egli disse loro: »Perciò ogni
scriba, ammaestrato per il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che
trae fuori dal suo tesoro cose nuove e vecchie«. Mat 13,47-52;
L’ora di mietere è giunta, perché il raccolto della terra è più che maturo.
Apoc 14,14 Poi vidi una nuvola
bianca, ed ecco sulla nuvola stava seduto uno simile a un Figlio d’uomo,
il quale aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce tagliente. 14,15 Un
altro angelo uscì dal tempio gridando a gran voce a colui che sedeva sulla
nuvola: »Metti mano alla tua falce e mieti, poiché l’ora di mietere è venuta
e perché la messe della terra è matura«. 14,16 Allora colui che sedeva
sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta.
14,17 Poi un altro angelo uscì dal tempio, che è nel cielo, avendo anch’egli una
falce tagliente. 14,18 E un altro angelo, che aveva potestà sul fuoco,
uscì dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce tagliente,
dicendo: »Metti in azione la tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della
vigna della terra, poiché le sue uve sono mature«. 14,19 Allora
l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e
gettò l’uva nel gran tino dell’ira di Dio. 14,20 Il tino fu pigiato fuori della città e
dal tino uscì tanto sangue, che giungeva sino alle briglie dei cavalli, per una
distanza di milleseicento stadi. Apoc 14,14-20;
Poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre.
1Cor 15,24 poi verrà la fine,
quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al
nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 1Cor 15,24;
E da questi testi è altrettanto evidente ciò che alcuni
interpreti non vogliono vedere, e cioè che questo evento si svolgerà alla fine
del Millennio – cioè alla fine del mondo – e non prima del Regno millenario.
Come su riportato, in Mat 13,39 si afferma esplicitamente: "la mietitura è la
fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli".Anche le due parabole precedenti
– quella del campo e quella della pesca – sono ampiamente esemplificative e si
riferiscono a un singolo evento e non a due diversi "raccolti" o "battute di
pesca".
Mat 13,41 dice anche: " Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi
raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori
d’iniquità". Questo regno è il Regno millenario e il sovrano di questo regno
sarà il Signore Gesù. Ecco perché il Signore qui dice "dal suo
regno", mentre due versi dopo, quando parla dei giusti che rimangono, che poi
entreranno nel regno eterno sulla nuova terra, nella nuova Gerusalemme, parla
del "regno del Padre loro". Mat 13,43: Allora i giusti
risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro.
E per smentire anche l’argomentazione secondo la quale con la prima Risurrezione
prima del Millennio non solo i martiri, ma tutti i giusti sarebbero risorti,
mentre con la Risurrezione Universale alla fine del mondo, resusciterebbero solo
gli ingiusti, abbiamo in Mat 13,49 l’affermazione inequivocabile: " Così
avverrà alla fine del mondo, gli angeli verranno e separeranno
i malvagi dai giusti". Se in questo momento non ci fossero più giusti, non ci
sarebbe più alcuna "separazione" da fare.
(Vedi anche Tabella 13: "Il giudizio sui popoli
alla fine del mondo.".)
Anche le seguenti affermazioni corroborano questa
interpretazione:
Tu avviati verso la fine e ti rialzerai per ricevere la tua parte di eredità alla fine dei tempi.
Dan 12,13 Tu avviati verso la fine; tu ti riposerai
e poi ti rialzerai per ricevere la tua parte di eredità alla fine dei tempi"».
Dan 12,13;
Alla fine dell’età verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti.
Mat 13,49 Così avverrà alla
fine dell’età presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti
13,50 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo
stridor dei denti. Mat 13,49-50;
Ne verranno fuori quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita.
Giov 5,26 Perché come il
Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se
stesso; 5,27 e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio
dell’uomo. 5,28 Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui
tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori;
5,29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno
operato male, in risurrezione di giudizio. Giov 5,26-29;
Ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti.
Atti 24,14 Ma ti confesso questo, che adoro il
Dio dei miei padri, secondo la Via che essi chiamano setta, credendo in tutte le
cose che sono scritte nella legge e nei profeti; 24,15 avendo in Dio la
speranza, condivisa anche da costoro, che ci sarà una risurrezione dei giusti
e degli ingiusti. Atti 24,14-15;
Qui si sta parlando della Risurrezione Universale, in cui
risorgeranno tutti coloro che sono nelle tombe (Giov 5,28), alla fine dei tempi
(Dan 12,13), alla fine dell’età presente (Mat 13,49), per il giudizio
(Giov 5,27), in cui risorgeranno sia i giusti che gli ingiusti (Dan 12.2; Giov 5,29;
Atti 24.15) Allora i malvagi verranno separati dai giusti e gettati nella
fornace ardente (Mat 13,49-50).
(Vedi anche Capitolo 12: "La Risurrezione.")
Questo ovviamente mette in difficoltà chi sostiene l’esistenza
di due risurrezioni qualitativamente separate – una per i "buoni" prima del
Millennio, l’altra per i "malvagi", dopo il Millennio. Se si analizza ora
l’argomentazione di questo percorso interpretativo, diventa chiaro che l’errore
di interpretazione non si è verificato a questo punto, con la Risurrezione
Universale, ma già con l’interpretazione della prima risurrezione. Si presume
erroneamente che con questo evento tutti i credenti – quindi
tutti i "Buoni" – risorgeranno in questa circostanza.
Questo errore è molto evidente nell’argomentazione ("Das Buch der Offenbarung"
["Il libro della Rivelazione"] di W. J. Ouweneel, pagina 477), che si riferisce
ad Apoc 20:
– ;Dal contesto (da Apocalisse 20 / nota FH)
emerge inequivocabilmente che "i morti rimanenti" possono essere solo coloro che
sono morti da non credenti, perché nel versetto 4 tutti i credenti sono stati
risuscitati dai morti da Abele. Questi morti "dai" quali sono risuscitati sono
necessariamente i non credenti’.
Ecco il testo in originale:
Le anime di quelli che erano stati decapitati, essi tornarono in vita .
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni. A
quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di
quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la
parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine
e non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano.
Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. 20,5 Gli altri
morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa
è la prima risurrezione. Apoc 20,4-5;
Questo punto di vista trascura il fatto che il versetto 4 – come
già accennato sopra – parla dei "decapitati". Quindi non "tutti i credenti"
prenderanno vita alla prima risurrezione, ma solo quelli tra loro che erano
stati uccisi per la loro fede. Abele, il primo essere umano ad essere stato
ucciso per la sua fede, appartiene a questo gruppo. Ma tutti quei credenti, che
non hanno dovuto rinunciare alla loro vita per la propria fede, sono stati
risuscitati già in questo momento al rapimento con la seconda venuta del Signore
oppure saranno risuscitati alla Risurrezione Universale, dopo il Millennio,
nell’ultimo giorno (Giov 6, 40) e non ora prima del Millennio.
Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione.
Apoc 20,6 Beato e santo è colui
che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte
seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei
mille anni. Apoc 20, 6;
Anche questa affermazione del versetto 20,6 è interpretata molto
liberamente dall’autore del libro sopra citato. Dice:
"Dal versetto 6 si deduce che coloro che saranno
risuscitati nella seconda risurrezione (la Risurrezione Universale) non
sono ‘beati e santi’ ma hanno ceduto alla ‘morte seconda’".
Il contrario sarebbe già un ottimo strumento di analisi.
Tuttavia, questo metodo è appropriato solo quando si tratta di affermazioni
chiare, come nel caso in cui ci fosse "solo" dopo "è beato". Dalla
dichiarazione: "Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione" non
si può concludere che tutti coloro che non prendono parte alla prima
risurrezione siano automaticamente maledetti. Altrimenti anche quei santi
risuscitati alla morte del Signore (Mat 27,52-53) sarebbero dovuti finire nello
stagno di fuoco.
Né coloro che saranno risuscitati alla Risurrezione Universale, soccomberanno
tutti alla morte seconda. Pertanto – come spiegato sopra – ci saranno giusti e
ingiusti. Gli ingiusti saranno gettati nello stagno di fuoco, i giusti
entreranno nel Regno del Padre loro.
Ciò è evidenziato anche dai seguenti versetti dalle Scritture.
Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna.
Mat 25,45 Allora risponderà loro: "In
verità vi dico che in quanto non l’avete fatto a uno di questi minimi, non
l’avete fatto neppure a me". 25,46 Questi se ne andranno a punizione
eterna; ma i giusti a vita eterna». Mat 25,45-46;
Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro.
Mat 13,41 Il Figlio dell’uomo manderà i
suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli
che commettono l’iniquità, 13,42 e li getteranno nella fornace ardente.
Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. 13,43 Allora i giusti
risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda.
Mat 13,41-43;
Chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Giov
6,39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di
quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno.
6,40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il
Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo
giorno». Giov 6,39-40;
Giov 6,44 Nessuno può venire a me se non lo attira
il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Giov 6,44;
Giov 6,54 Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Giov 6,54;
Qui, in Giov 6,39.44.54, c’è chiaramente il riferimento all’"ultimo giorno" (in Lutero tradotto sempre erroneamente come "il giorno più giovane"). Quindi si parla della fine del mondo e quindi della Risurrezione Universale e del (ultimo) Giudizio Universale. E qui il Signore Gesù stesso dice che chi lo vede – cioè chiunque lo ha visto durante la sua vita – e crede in Lui ha la vita eterna. Quindi la morte seconda non ha potere su di lui. E il Signore non lo risusciterà al rapimento prima del Millennio, ma all’ultimo giorno, alla Risurrezione Universale, alla fine del mondo.
(Vedi anche Discorso 95: "Beati quelli che non
hanno visto e hanno creduto!")
Inoltre, si può anche osservare dalle relative parabole del
Signore che la risurrezione, anche e soprattutto, dei credenti al momento della
Risurrezione Universale, alla fine del mondo, insieme agli ingiusti, è
assolutamente intenzionale e conforme alle Scritture.
Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura.
Mat 13,24 Egli propose loro un’altra
parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che aveva seminato
buon seme nel suo campo. 13,25 Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo
nemico e seminò le zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. 13,26 Quando l’erba
germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. 13,27 E i
servi del padrone di casa vennero a dirgli: "Signore, non avevi seminato buon
seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?" 13,28 Egli disse
loro: "Un nemico ha fatto questo". I servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a
coglierla?"
13,29 Ma egli rispose: "No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate
insieme con esse il grano. 13,30 Lasciate che tutti e due crescano
insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mietitura, dirò ai mietitori:
’Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano,
raccoglietelo nel mio granaio’"». Mat 13,24-30;
Come si vede qui sopra, in Mat 13,24-30, il Signore vuole
espressamente che "grano" e "zizzania" – cioè credenti e non credenti – crescano
insieme fino alla "mietitura", cioè fino alla fine del mondo, affinché durante
l’"estirpazione" il grano non venga sradicato insieme alle erbacce.
Una delle affermazioni più concrete su questo argomento si trova in Apoc 20,11-15:
E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
Apoc 20,11 Poi vidi un grande trono bianco e colui che
vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più
posto per loro.
20,12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I
libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita;
e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.
20,13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono
i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.
20,14 Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la
morte seconda, cioè lo stagno di fuoco.
20,15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato
nello stagno di fuoco. Apoc 20,11-15;
Qui si descrive la Risurrezione Universale dei morti alla fine
del mondo. La morte e il regno dei morti – persino il mare – restituiscono i
morti che sono in loro, tutti, grandi e piccoli. Quindi vengono aperti i libri –
vale a dire i "libri delle opere" – e si tiene il giudizio. Viene aperto anche
il libro della vita, in cui sono registrati i nomi di coloro che possono
accedere alla vita eterna. E ogni risorto sarà messo alla prova, e se qualcuno
non è iscritto nel libro della vita, sarà gettato nello stagno di fuoco.
Si potrebbe pensare a un’affermazione molto chiara e inequivocabile. Ma l’autore
del libro di cui sopra la vede in modo diverso. Egli scrive:
"nei versetti (Apoc 20) 11-15, durante il
giudizio di fronte al grande trono bianco, non si vede più un solo credente; ci
sono solo ’morti’ e si parla solo dello stagno di fuoco".
Da un lato, l’ultima affermazione è sbagliata, che "si parla
solo dello stagno di fuoco". I versetti 12 e 15 parlano del libro della vita, in
cui sono iscritti tutti coloro che ereditano la vita eterna e sui quali la morte
seconda non ha potere.
D’altra parte, viene saltata la prima parte del verso 15. Qui si dice: "E
se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu
gettato nel lago di fuoco". Se qui non ci fosse più un "singolo credente",
questo scrupoloso "controllo" non sarebbe necessario. Si potrebbero direttamente
gettare tutti nello stagno di fuoco. E l’espressione seguente dovrebbe
giustamente essere "Dal momento che non fu trovato nessuno...". La frase "E
se qualcuno non fu trovato…" implica,
infatti, che ci saranno anche coloro che "saranno trovati", e che quindi anche e
soprattutto i credenti parteciperanno a questa Risurrezione Universale e al
Giudizio Universale alla fine del mondo e passeranno alla vita eterna.
Ma questo particolare ragionamento non desta sorpresa. I sostenitori di questa
linea interpretativa hanno il problema di aver perso i giusti per il giudizio
finale. Loro "lasciano" vivere tutti i credenti già alla Prima Risurrezione.
Un problema simile sorge con quei giusti che moriranno nel Millennio. Come
vediamo di seguito in Isa 65,20-22, i credenti invecchieranno molto nel corso
del Regno millenario.
Chi morirà a cent’anni morirà giovane.
Isa 65,20 non ci sarà più, in avvenire, bimbo nato
per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi
morirà a cent’anni morirà giovane e il peccatore sarà colpito dalla
maledizione a cent’anni. 65,21 ;Essi costruiranno case e le abiteranno;
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. 65,22 Non costruiranno più perché
un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del
mio popolo saranno come i giorni degli alberi; i miei eletti godranno a
lungo l’opera delle loro mani. Isa 65,20-22;
Dall’affermazione in Isa 65,20 si può concludere che l’età delle
persone, rispetto alle condizioni odierne, moltiplicherà di circa dieci volte.
Un "ragazzo", oggi considerato un giovane di circa dieci anni, nel Millennio
avrà circa cento anni. I giusti invecchieranno come gli alberi, che se
crescessero senza l’influsso delle "cure" dell’uomo, oggi potrebbero raggiungere
un’età di mille anni e più.
Nonostante questi fantastici presupposti, nel versetto Isa 65,20 si dice anche
che non ci saranno vecchi che non compiranno il numero dei loro
anni. Con questo "compimento" si intende che raggiungeranno l’età che Dio aveva
previsto per loro e poi moriranno. È scritto sempre lì: " chi morirà a cent’anni
morirà giovane ". E non si tratta di una "maledizione", perché
come dice il testo, questi non raggiungeranno nemmeno i cento anni. Quindi sono
persone rette che moriranno anche nel Millennio e successivamente risorgeranno
inevitabilmente non prima della Risurrezione Universale, dopo il Millennio, alla
fine del mondo.
L’interpretazione secondo cui durante il Millennio non morirà più un singolo
uomo, nega tutte queste dichiarazioni solo per poter mantenere in piedi l’altra
teoria sbagliata, cioè quella per cui nessun credente comparirà più al giudizio
finale. Ma come si può facilmente intuire tutta questa struttura sbagliata è
soltanto la conseguenza di un altro errore interpretativo, cioè l’idea che
Rapimento e Prima Risurrezione siano un unico evento.
Come già spiegato sopra, è il caso di Giovanni in Apoc 20,4-5 che parla di
decapitati – cioè martiri – che prendono vita alla Prima
Risurrezione. Alcuni di questi martiri sono già menzionati in Apoc 6, 9, dove
sono indicati come le anime di coloro "che erano stati uccisi a
causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa". Con il
Rapimento profetizzato da Paolo in 1Tess 4,16 e 1Cor 15,52, al contrario, tutti
i morti in Cristo saranno risvegliati e rapiti insieme ai credenti viventi in
cielo, ma non saranno risuscitati, cioè non diventeranno "vivi" secondo il senso
di Apoc 20,4, ma saranno risorti in cielo con Dio. Verranno poi
riportati tutti in vita insieme ai credenti morti nel Millennio alla fine del
mondo, nel momento della Risurrezione Universale.
(Vedi anche Discorso 07: "Rapimento e Prima Risurrezione:
un unico avvenimento?")