Capitolo 11 – La Fine del Mondo.




Tabella – Gli imperi mondiali nella Bibbia.

L’Ultima Guerra – il raduno delle schiere mondane.

La Risurrezione Universale.

Il Giudizio Universale.

La scomparsa di cielo e terra.

Panoramica dei periodi dei tempi e degli eventi degli Ultimi Tempi.

La storia del mondo: una settimana con giorni millenari.

Tabella – La storia del mondo: una settimana con giorni millenari.


L’ordinamento temporale.

La "Fine del Mondo" è l’ultimo periodo di tempo della Prima Creazione. Il periodo precedente è il "Millennio", il periodo successivo è la seconda, "Nuova Creazione".

La "Fine del Mondo" inizia con l’Ultima Guerra di Satana e dei suoi alleati terreni contro le forze celesti. In questa guerra, Satana viene annientato in Israele con tutte le sue schiere. Immediatamente dopo, come ultimo evento sul suolo di questa terra, avviene la Risurrezione Universale. Con la scomparsa del primo cielo e della prima terra, già si compie poi il successivo Giudizio Universale davanti al grande trono bianco e questo è l’ultimo evento di tale periodo temporale.

Il successivo periodo temporale della "Nuova Creazione" vede un nuovo cielo e una nuova terra con la città santa di Gerusalemme dal cielo di Dio.

(Vedi anche Discorso 1042: "Satana domina il mondo da duemila anni.")


Gli Imperi mondiali nella Bibbia.(FORMATO LARGO)


Il regno
d'Egitto



Il regno
d'Assiria



Il regno
di Babilonia



Il regno di
Medo-Persia



Il regno
di Grecia



Il regno
Romano



Il regno dell'Anticristo
(La Grande Tribolazione)


Il Millennio
(Il regno della pace)



L'Ultima
Guerra



Apoc 17:9-11
Thutmosis



Apoc 17:9-11
Assurnasirpal


Apoc 17:9-11
Nabucodonosor


Apoc 17:9-11
Cyrus


Apoc 17:9-11
Alessandro


Apoc 17:9-11
Augusto


Apoc 17:8-11
Bestia



Apoc 20:4-7
Gesù Cristo


Apoc 17:8-11
Satana/bestia

testa / re
lui è caduto

testa / re
lui è caduto

testa / re
lui è caduto

testa / re
lui è caduto

testa / re
lui è caduto

testa / re
lui è caduto


1º Anticristo mare
Apoc 13:1
Giudizi dei Sigilli
testa / re
lui verrà

2º Anticristo abisso
Apoc 13:7; 11:7 
Giorno del SIGNORE

Prima Risurrezione:
i martiri tornarono in
vita e regnarono con
Cristo mille anni
testa / re
lui era il 7°







Apoc 6:2

R

A























2Tess 2:3-7


2Tess 2:8
Mat 24:29
Apoc 7:14

2Tess 2:9









Ez 31:2-11




















P
I
Ez 39:1-13
Har-Magedon
Apoc 16:16; 19:19

Ez 39:1-13


Ez 38:1-13





Isa 10,5-26




































Dan 2:32,37-38
testa
d'oro


Dan 2:32,39
petto, braccia
d'argento


Dan 2:32,39
ventre cosce
di bronzo


Dan 2:33,40
gambe
di ferro

   
Dan 2:33,41-43   
piedi
ferro, argilla


E

N
T
O

Dan 2:42,44
dita ferro argilla
dieci re


Dan 2:34-35,44-45
monte
non per mano pietra











Dan 7:4
leone
con ali d'aquila
|

Dan 7:5
orso si alzava su
di un lato
|

Dan 7:6
pardo
quattro teste
|

Dan 7:7
bestia terribile
denti di ferro
|

2Tess 2:3-12
l'empio
|
|




Dan 7:8,11
dieci corna piccolo corno
bocca di blasfemia
|

Dan 7:13-14
Figlio dell'uomo













V
Apoc 13:2
bocca di leone



V
Apoc 13:2
piedi d'orso



V
Apoc 13:2
simile a un
leopardo

V
Apoc 13:1
dieci corna


V
Apoc 13:3
ferita a morte
(2Tess 2:8)
ma tornata in vita







V
Apoc 13:4,14
i re della terra la bestia e il falso profeta nel stagno di fuoco Apoc 19:19-20




Apoc 20:2-6




Apoc 20:7-10


L’Ultima Guerra – il raduno delle schiere mondane.

I paralleli con la Battaglia di Harmaghedon.

Così come Ez 39 descrive la Battaglia di Harmaghedon con l’Anticristo (prima del Millennio), in Ez 38,1-23 abbiamo una descrizione dell’Ultima Guerra alla Fine del Mondo. Sebbene alcuni esegeti vogliano vedere entrambe le profezie come la rappresentazione di un unico avvenimento, si possono comunque riconoscere abbastanza facilmente differenze e appartenenza a un determinato evento.

Il fatto che in entrambi i casi qui sia menzionato Gog da Magog, il Principe di Rosh (o principe sovrano di) Mesec e Tubal, non deve stupire, poiché entrambe le volte è lo stesso nemico che va contro Israele, ossia Satana. Una prima volta (Ez 39), lo riconosciamo nella battaglia di Harmaghedon, nella quale Satana insieme all’Anticristo e al falso profeta raduna i re alla battaglia e poi marcia con loro per così dire "nello spirito" come loro comandante, come possiamo comprendere da Apoc 16,13-14.

(Vedi anche Capitolo 07: "La Battaglia di Harmaghedon.")


E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi.

Apoc 16,13 E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. 16,14 Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente. Apoc 16,13-14;


Dopo il Millennio, Satana sarà di nuovo libero e radunerà i popoli alla battaglia.

L’altra volta, qui alla Fine del Mondo, apprendiamo da Apoc 20,7, che egli, dopo la sua liberazione dall’abisso, sedurrà i popoli del mondo e li riunirà per l’Ultima Guerra contro Dio.

Finché fossero compiuti i mille anni; dopo i quali dovrà essere sciolto per un po’ di tempo.

Apoc 20,1 Poi vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell’abisso e una grande catena in mano.

20,2 Egli afferrò il dragone, il serpente antico, cioè il diavolo, Satana, lo legò per mille anni, 20,3 e lo gettò nell’abisso che chiuse e sigillò sopra di lui perché non seducesse più le nazioni finché fossero compiuti i mille anni; dopo i quali dovrà essere sciolto per un po’ di tempo. Apoc 20, 1- 3;

Satana uscirà per sedurre le nazioni e per radunarle alla battaglia.

Apoc 20,7 Quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà sciolto dalla sua prigione 20,8 e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. Apoc 20, 7- 8;

Io ti condurrò via, ti metterò degli uncini nelle mascelle e ti tirerò fuori, te e tutto il tuo esercito.

Ez 38,1 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: 38,2 «Figlio d’uomo, rivolgi la tua faccia verso Gog del paese di Magog, principe sovrano di Mesec e di Tubal, profetizza contro di lui 38,3 e di’: Così parla il Signore, DIO: "Eccomi da te, o Gog, principe sovrano di Mesec e di Tubal!

38,4 Io ti condurrò via, ti metterò degli uncini nelle mascelle e ti tirerò fuori, te e tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti quanti vestiti pomposamente, gran moltitudine con scudi grandi e piccoli, tutti forniti di spada; Ez 38, 1- 4;


A confronto con queste parole qui sopra, si consideri il testo da Ez 39,1-3, che si riferisce alla battaglia di Harmaghedon:

Io ti porterò via, ti spingerò avanti, ti farò salire dalle estremità del settentrione.

Ez 39,1 «Tu, figlio d’uomo, profetizza contro Gog, e di’: Così parla il Signore, DIO: "Eccomi da te, o Gog, principe sovrano di Mesec e di Tubal!

39,2 Io ti porterò via, ti spingerò avanti, ti farò salire dalle estremità del settentrione e ti condurrò sui monti d’Israele; 39,3 butterò giù l’arco dalla tua mano sinistra e ti farò cadere le frecce dalla destra. Ez 39, 1- 3;


È Gog, il principe sovrano di Mesec e Tubal, che il Signore entrambe le volte manovrerà.

Fino a questo punto, le dichiarazioni in entrambi i capitoli sono uguali.


Israele vive in pace e senza mura.

Ez 38,8, ci offre poi la prima seria differenza. In quel versetto si dice: "Dopo molti giorni tu riceverai l’ordine; negli ultimi anni…". Questo è un evidente riferimento al fatto che qui non si tratta di un avvenimento che si svolge in un momento qualunque nel corso della storia, ma realmente alla fine dei tempi, dopo il Millennio, alla Fine del Mondo.

Il testo successivo in Ez 38,8: "…verrai contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta in mezzo a molti popoli" definisce il popolo di Israele, che dopo essersi radunato ed essere ritornato nel paese di Israele (citato anche in Ez 38,12), vive in pace nel Millennio – non si impara più a fare la guerra – e là abita in tutta sicurezza.

Negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla spada.

Ez 38,5 e con loro Persiani, Etiopi e gente di Put, tutti con scudi ed elmi. 38,6 Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarma dell’estremità del settentrione e tutte le sue schiere, dei popoli numerosi saranno con te. 38,7 Mettiti in ordine, preparati, tu con tutte le tue moltitudini che s’adunano attorno a te, e sii tu per essi colui al quale si ubbidisce. 38,8 Dopo molti giorni tu riceverai l’ordine; negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta in mezzo a molti popoli, sui monti d’Israele, che sono stati per tanto tempo deserti; ma, fatta uscire dai popoli, essa abiterà tutta quanta al sicuro.

38,9 Tu salirai, verrai come un uragano; sarai come una nuvola che sta per coprire il paese, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che sono con te". Ez 38, 5- 9;


Qui, in Ez 38,4.15, viene spesso contestato il fatto che questa guerra non verrà affrontata con "tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti quanti vestiti pomposamente, gran moltitudine con scudi grandi e piccoli, tutti forniti di spada". Questa sarebbe una metafora simbolica e questa battaglia verrà condotta naturalmente con carri armati, aerei e armi atomiche.

Qui, tali esegeti tralasciano due cose. In primo luogo, nel tempo prima del Millennio, nel Giorno del Signore, durante la trasformazione della terra mediante terremoti globali, non verranno annientate soltanto tutte le apparecchiature belliche, ma esploderanno anche tutti i campi petroliferi e i campi di gas naturale, e perciò anche i carri armati o gli aerei, etc. eventualmente ancora intatti non potrebbero essere utilizzati semplicemente per mancanza di carburante. E in secondo luogo: nel Millennio, il Signore ha posto fine alle guerre. Su tutta la terra furono "trasformate le loro spade in vomeri d’aratro" (Isa 2,4; Mi 4,3) e non si insegnò più a fare la guerra.

Ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro, e le loro lance, in falci.

Isa 2,2 Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del SIGNORE si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. 2,3 Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del SIGNORE, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del SIGNORE.

2,4 Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra.

2,5 Casa di Giacobbe, venite, e camminiamo alla luce del SIGNORE! Isa 2, 2- 5;


Di conseguenza, a Satana, per la sua campagna militare contro Israele, non rimane altro che ricorrere a cavalieri e cavalli, scudi e spade. E il fatto che da molto tempo anche in Israele non si "insegni più a fare la guerra", è naturalmente un aspetto allettante e addirittura predestinato per un subdolo assalto a questo paese.

Anche Ez 38,11 menziona un dettaglio della vita di Israele durante il Millennio: a causa della presenza di molti esseri umani, le città saranno abitate senza mura e quindi rimarranno senza alcuna protezione.

E Satana sfrutterà proprio questi fatti per assalire il popolo di Dio.

Per stendere la tua mano contro questo popolo raccolto in mezzo alle nazioni.

Ez 38,10 Così parla il Signore, DIO: "In quel giorno, dei pensieri ti sorgeranno in cuore e concepirai un malvagio disegno. 38,11 Dirai: ’Io salirò contro questo paese di villaggi aperti; piomberò su questa gente che vive tranquilla e abita al sicuro, che risiede tutta in luoghi senza mura e non ha né sbarre né porte’. 38,12 Verrai per far bottino e saccheggiare, per stendere la tua mano contro queste rovine ora ripopolate, contro questo popolo raccolto in mezzo alle nazioni, che si è procurato bestiame e proprietà e abita sulle alture del paese. 38,13 Seba, Dedan, i mercanti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti diranno: ’Vieni tu per far bottino? Hai adunato la tua moltitudine per saccheggiare, per portare via l’argento e l’oro, per pigliare bestiame e beni, per fare un gran bottino?’". Ez 38,10-13;

E salirono sulla superficie della terra e un fuoco dal cielo discese le divorò.

Apoc 20,9 E salirono sulla superficie della terra e assediarono il campo dei santi e la città diletta; ma un fuoco dal cielo discese e le divorò. Apoc 20, 9;


La strana descrizione della condizione geografica di Israele nel Millennio che troviamo qui sopra, in Ez 38,12: "in mezzo alle nazioni" e in Apoc 20,9: "sulla superficie della terra" trae la propria origine dalla trasformazione della superficie terrestre nel Giorno del Signore prima del Millennio. In quel momento, "ogni valle sarà colmata, e ogni monte e ogni colle sarà spianato" (Luca 3,5) e "Tutto il paese sarà mutato in pianura, da Gheba a Rimmon al sud di Gerusalemme" (Zac 14,10).

Se si considerano queste trasformazioni geologiche, ben si comprendono la definizione di Israele in quanto geografico "ombelico del mondo" (traduzione di Buber) – il centro spirituale del mondo nel Millennio è comunque Israele -, ed anche la formulazione: "…salirono sulla superficie della terra…".

(Vedi anche Capitolo 08: "La trasformazione del cielo e della terra.")


Così come il Millennio (il Regno di Pace) – quanto meno nel paese di Israele – è una previsione terrena della successiva Nuova Creazione (il Regno di Dio) nell’eternità, la posizione geografica di Gerusalemme nel Millennio è una previsione terrena della Gerusalemme terrestre, che scenderà anch’essa dal cielo su un monte – anche se questo monte sarà molto più alto.

(Vedi anche Tabella 12: "La Gerusalemme terrena e quella celeste.")


Qui sotto, in Ez 38,14, apprendiamo che Israele è sicuramente abitata da secoli e che – come abbiamo letto più sopra – non vi si apprende più a fare la guerra e che, perciò, non è preparata ad alcun genere di attacco.

E proprio questo è "l’uncino nelle mascelle" con il quale il Signore attira e "manovra" Satana liberato dall’abisso e lo lascia andare contro il popolo di Dio in Israele.


Satana viene con le sue schiere come una nuvola che copre il paese.

Quando il mio popolo Israele abiterà al sicuro, io ti condurrò contro il mio paese.

Ez 38,14 Perciò, figlio d’uomo, profetizza, e di’ a Gog: Così parla il Signore, DIO: "In quel giorno, quando il mio popolo Israele abiterà al sicuro, tu lo saprai;

38,15 verrai dal luogo dove stai, dall’estremità del settentrione, tu con dei popoli numerosi con te, tutti quanti a cavallo, una grande moltitudine, un potente esercito; 38,16 salirai contro il mio popolo Israele, come una nuvola che sta per coprire il paese. Questo avverrà alla fine dei giorni: io ti condurrò contro il mio paese affinché le nazioni mi conoscano, quando io mi santificherò in te sotto gli occhi loro, o Gog!" Ez 38,14-16;


In Ez 38,16, abbiamo ora la dichiarazione definitiva: "alla fine dei giorni", ed è quindi alla Fine del Mondo, quando Satana piomberà qui su Israele con le sue gigantesche schiere. Anche il testo di Apoc 20,8, che tratta di questa guerra alla Fine del Mondo, conferma tale dichiarazione:

Satana uscirà per sedurre le nazioni per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare.

Apoc 20,7 Quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà sciolto dalla sua prigione 20,8 e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. Apoc 20, 7- 8;


Per il paese di Israele e per i suoi abitanti – che poi, nel Millennio, consisteranno non più solo di Israeliti, ma che saranno il popolo di Dio composto dai fedeli di tutte le nazioni – non vi è qui alcuna possibilità di autodifesa. Essi non possiedono armi, né hanno più appreso a fare la guerra. Là, le loro città sono prive di protezione e non hanno né mura né fossati.

Le schiere di Satana, al contrario, sono state radunate da tutto il mondo. Probabilmente, sono milioni coloro che qui – come una nuvola che copre il paese – marciano verso Israele. Ma è proprio questa la volontà del Signore. Anche qui si dovrebbe ancora una volta dare prova del fatto che il Dio di Israele, l’Onnipotente, è l’unico Dio sulla terra, e che a questo Dio né Satana né milioni di uomini possono resistere.

È l’inizio della fine, e la scomparsa della prima creazione segue il proprio corso.

In quel giorno, nel giorno, che Gog verrà contro la terra d’Israele il mio furore mi monterà nelle narici.

Ez 38,17 Così parla il Signore, DIO: "Non sei tu quello di cui io parlai ai tempi antichi mediante i miei servi i profeti d’Israele, i quali profetizzarono allora, per degli anni, che io ti avrei fatto marciare contro di loro? 38,18 In quel giorno, nel giorno che Gog verrà contro la terra d’Israele", dice il Signore, DIO, "il mio furore mi monterà nelle narici; Ez 38,17-18;

I monti saranno rovesciati, le balze crolleranno, e tutte le mura cadranno al suolo.

Ez 38,19 Nella mia gelosia, nel fuoco della mia ira, io lo dico, certo, in quel giorno, vi sarà un grande scuotimento nel paese d’Israele: 38,20 i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie dei campi, tutti i rettili che strisciano sul suolo e tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra, tremeranno alla mia presenza; i monti saranno rovesciati, le balze crolleranno, e tutte le mura cadranno al suolo. Ez 38,19-20;


Qui in Ez 38,19, abbiamo un "grande scuotimento", che induce alcuni a vedere in esso una relazione con il settimo giudizio delle coppe in Apoc 16,17-18 e dunque a collocare l’intero capitolo Ez e38 – unitamente al capitolo 39 – prima del Millennio, nella battaglia di Harmaghedon.

Accanto alle caratteristiche (già trattate più sopra in Ez 38,8) che riguardano qui la situazione di Israele alla fine del Millennio, come

-  Dopo molti giorni tu riceverai l’ordine; alla fine dei tempi (dopo mille anni)

-  verrai contro il paese, sottratto alla spada (nel Millennio non vi sarà più nessuna guerra)

-  e contro una nazione (Israele) raccolta in mezzo a molti popoli

- ed ora è stata fatta uscire dai popoli ed essa abiterà tutta quanta al sicuro (Israele abiterà al sicuro nel Millennio)..


queste sono tutte dichiarazioni che non possono assolutamente valere prima del Millennio, prima della Battaglia di Harmaghedon – anche per il terremoto in Ez 38,19 vi sono due valide ragioni per le quali esse devono essere attribuite all’Ultima Guerra, alla Fine del Mondo, e non alla battaglia prima del Millennio

1. Mentre in Apoc 16,18, durante il settimo giudizio delle coppe, viene descritto un terremoto planetario: "E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra non se n’è avuto uno altrettanto disastroso", qui, in Ez 38,19 si tratta di un terremoto locale in Israele: "in quel giorno, vi sarà un grande scuotimento nel paese d’Israele".

2. E se in Ez 38,20 si dice: "che i pesci del mare tremeranno alla mia presenza", così non è possibile che avvenga anche durante il settimo giudizio delle coppe, prima del Millennio, poiché già con lo svuotamento della seconda coppa, in Apoc 16,3 "ogni essere vivente che si trovava nel mare" morì e quindi non vi saranno più pesci che "tremeranno".


Satana e le sue schiere annientati dal fuoco.

Oltre a questo terremoto, Satana e le sue grandi schiere saranno sopraffatte da tutte le piaghe, che si sono abbattute sugli esseri umani. Una grande confusione assalirà le schiere sataniche. Esse non sapranno più contro chi combattere e si uccideranno l’una con l’altra. Coloro che rimarranno, moriranno con la grandine e con il fuoco.

Verrò in giudizio contro di lui, farò piovere fuoco su di lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui.

Ez 38,21 Io chiamerò contro di lui la spada su tutti i miei monti", dice il Signore, DIO; "la spada d’ognuno si volgerà contro il proprio fratello. 38,22 Verrò in giudizio contro di lui, con la peste e con il sangue; farò piovere torrenti di pioggia e grandine, fuoco e zolfo, su di lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui.

38,23 Così mostrerò la mia potenza e mi santificherò; mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, ed esse sapranno che io sono il SIGNORE". Ez 38,21-23;


Giovanni riassume tutto questo brevemente in Apoc 20,9 nella seguente frase: "ma un fuoco dal cielo discese e le divorò".

Un fuoco dal cielo discese e le divorò.

Apoc 20,9 E salirono sulla superficie della terra e assediarono il campo dei santi e la città diletta; ma un fuoco dal cielo discese e le divorò. Apoc 20, 9;


Satana viene gettato nello stagno di fuoco.

Ora è tutto passato. Era l’ultimo tentativo di Satana di arrivare al potere. Ed egli è stato definitivamente sconfitto. Quante cose ha tentato in migliaia di anni! Più sotto, in Ez 28,14-15, leggiamo che nell’Eden, nel giardino di Dio, vi era un "cherubino dalli ali distese". Esso era l’immagine della perfezione, della completa saggezza bello oltre misura. E là Dio, il Signore, disse: "Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Ti avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco".

Da un lato, pare inconcepibile che una creatura, plasmata in tale perfezione, insorga per combattere il suo creatore. Dall’altro lato, sappiamo anche troppo bene dalla nostra umana esperienza, che vi sono continuamente esseri umani con un grande carisma, che si evolvono come seduttori, traditori, despoti e tiranni, nella loro brama di avere ancora più potere e ascendente.

Ma adesso tutto questo è giunto alla fine. Tutta la superbia fu abbassata e Satana stesso ora è stato abbattuto.

E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo.

Apoc 20,10 E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. Apoc 20,10;

(Vedi anche Excursus 06: "Dal volto di Dio nel lago di fuoco – le quattro stazioni di Satana.")


Ora Satana è stato gettato definitivamente nello stagno di fuoco e di zolfo, nel lago di fuoco. Questo "fuoco eterno", così come esso viene anche chiamato, non è stato preparato soltanto per il diavolo e per i suoi angeli, come leggiamo più sotto in Mat 25,41, ma anche per tutti gli atei e per coloro che sono stati maledetti.

Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!

Mat 25,41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Ma  25,41;

Tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più".

Ez 28,11 La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: 28,12 «Figlio d’uomo, pronuncia un lamento sul re di Tiro e digli: Così parla il Signore, DIO: "Tu mettevi il sigillo alla perfezione, eri pieno di saggezza, di una bellezza perfetta;

28,13 eri in Eden, il giardino di Dio; eri coperto di ogni tipo di pietre preziose: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi, oro; tamburi e flauti, erano al tuo servizio, preparati il giorno che fosti creato. 28,14 Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Ti avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco.

28,15 Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità. 28,16 Per l’abbondanza del tuo commercio, tutto in te si è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio via, come un profano, dal monte di Dio e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco. 28,17 Il tuo cuore si è insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saggezza a causa del tuo splendore; io ti getto a terra, ti do in spettacolo ai re.

28,18 Con la moltitudine delle tue iniquità, con la disonestà del tuo commercio tu hai profanato i tuoi santuari; perciò io faccio uscire in mezzo a te un fuoco che ti divori e ti riduco in cenere sulla terra, in presenza di tutti quelli che ti guardano. 28,19 Tutti quelli che ti conoscevano fra i popoli restano stupefatti al vederti; tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più"». Ez 28,11-19;


La Risurrezione Universale.

Già nei Vangeli, in Luca 20,27-36, ci viene tramandato che anche al tempo di Gesù vi sono stati già dei gruppi religiosi – qui i Sadducei – che non hanno creduto ad una Risurrezione. E si ritenevano particolarmente furbi nel volere mettere in imbarazzo il Signore ponendogli il seguente problema:

Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno avuta per moglie

Luca 20,27 Poi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, e lo interrogarono, dicendo: 20,28 «Maestro, Mosè ci ha prescritto (Deut 25,5-6) : "Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli, il fratello ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello".

20,29 C’erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie, e morì senza figli. 20,30 Il secondo pure la sposò; 20,31 poi il terzo; e così, fino al settimo, morirono senza lasciare figli. 20,32 Infine morì anche la donna. 20,33 Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna? Perché tutti e sette l’hanno avuta per moglie».

20,34 Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati; 20,35 ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie; 20,36 neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

20,37 Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del pruno, quando chiama il Signore, Dio di Abrahamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe (Eso 2,6). 20,38 Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono». 20,39 Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene».

20,40 E non osavano più fargli alcuna domanda. Luca 20,27-40;


Torneremo immediatamente alla risposta che il Signore ha poi dato loro. Prima vogliamo invece chiederci brevemente come mai questi uomini, che erano certo pur sempre degli scribi, si siano potuti rendere così ridicoli, che alla fine coram publico hanno dovuto ammettere: "Maestro, hai detto bene"?

Se consideriamo più a fondo tutto questo, comprendiamo che essi in realtà non volevano sapere assolutamente nulla sulla Risurrezione del Signore. Al contrario, essi pensavano di sapere già tutto sulla Risurrezione e volevano dimostrargli che egli aveva torto e che loro avevano ragione. Essi volevano provare che non esiste Risurrezione, che non può esisterne nessuna perché altrimenti emergerebbero questi problemi da loro stessi sollevati.

Ed anche oggi incontriamo questo atteggiamento mentale in molti "religiosi" ma anche in certi credenti. In realtà, essi non vogliono acquisire alcuna informazione dalla Scrittura, tanto meno nessuna nuova informazione, ma vogliono conservare la loro vecchia e radicata opinione, e, per fare ciò, sono pronti ad accettare snaturamenti della Scrittura e dello spirito.

Anche il riferimento del Signore a Es o3,6 nella sua risposta più sopra in Luca 20,37-38 è interessante.

Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe.

Eso 3,5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 3,6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. Eso 3, 5- 6;


Qui Dio stesso parla a Mosè e dice: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe". E il Signore Gesù spiega agli scribi che essi non conoscono correttamente la Scrittura, che non hanno letto abbastanza a fondo ciò che in essa viene detto, altrimenti saprebbero che esiste una Risurrezione.

Tale riferimento è a questo riguardo sorprendente, poiché esso si fonda appunto solo sulla parola "sono". Dio dice "Io sono…" e se consideriamo attentamente questa dichiarazione, giungiamo alla conclusione che Abraamo, Isacco e Giacobbe devono essere vivi per Dio. Egli non li considera morti, altrimenti dovrebbe dire "Io ero (…) anche il Dio dei tuoi padri".

E poiché Dio ora parla dei morti così come se fossero vivi, ma essi in realtà non sono più – o per meglio dire non sono ancora – tra i vivi, la logica conclusione rivela di per se stessa che deve esistere una Risurrezione di tutti questi morti, nella quale essi torneranno ad essere "anime viventi".

Tuttavia, noi, cristiani di oggi non abbiamo alcun diritto di condannare gli scribi del tempo di Gesù, che non riconobbero tante delle cose che egli disse loro e che i profeti hanno profetizzato su di lui, se noi stessi non siamo pronti a leggere la Scrittura con uno sguardo similmente penetrante e a verificare il significato di ogni singola parola prima di interpretarla.

E quando il Signore nel discorso della montagna dice agli Apostoli:

Finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota della legge passerà senza che tutto sia adempiuto.

Mat 5,17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. 5,18 Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto. Mat 5,17-18;


queste parole, quindi, da un lato significano che le profezie dell’Antico Testamento riguardanti Israele e il mondo troveranno ancora il loro compimento, e che cielo e terra alla fine trapasseranno e dovranno cedere il passo ad una Nuova Creazione.

(Vedi anche Capitolo 14: "La Nuova Creazione.")


Ma torniamo ora alla Risurrezione Universale. Paolo, nella sua prima lettera ai Corinzi, ci illustra l’"ordine" nella Risurrezione e arriva naturalmente a parlare anche della Risurrezione Universale.

Poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti..

1Cor 15,20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 15,21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 15,22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 15,23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 15,24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 1Cor 15,20-24;

(Vedi anche Capitolo 12: "La Risurrezione.")


Dato che il tema complessivo della Risurrezione viene trattato in un capitolo a parte a causa della sua ampiezza, qui si deve considerare più da vicino ancora soltanto un fatto, che verrà spiegato ancora ulteriormente in seguito in questo capitolo.

La Risurrezione dei morti avviene attraverso un uomo, nostro Signore Gesù Cristo. E tale Risurrezione dei morti è una Risurrezione di tutti gli esseri umani, che si trovano nelle tombe. Nemmeno un essere umano è escluso.

"Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati". Tutti gli esseri umani, perciò, saranno – o addirittura dovranno – essere vivificati attraverso la Risurrezione. La Risurrezione è dunque una "rivivificazione" dei morti, la "rinascita".

Vogliamo tenere bene a mente tutto questo e analizzarlo successivamente più in dettaglio.


La rinascita alla vita eterna e la ri-morte nel fuoco eterno.

Questa ipotesi ci viene confermata anche da una parola del Signore in Mat 19,28:

Nella rinascita sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele.

Mat 19,28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella rinascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Mat 19,28;


Qui il Signore parla del fatto che gli Apostoli giudicheranno le dodici tribù di Israele. Egli parla dunque del Giudizio Universale, poiché Israele solo dopo il Millennio, alla Fine del Mondo, potrà essere giudicata. Il Giudizio Universale, tuttavia, non può avere luogo se i morti non sono prima resuscitati. Il suo accenno "nella rinascita" si riferisce perciò alla Risurrezione Universale alla fine dei giorni.

La Risurrezione, quindi – come abbiamo già appurato più sopra – è una rinascita. E lo è di tutti i morti. Così come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti resuscitati e rinati.

Questo processo della rinascita spirituale per mezzo della Risurrezione può essere confrontato anche con la nascita biologica dell’essere umano. Qui come là, gli esseri umani diventano "vivi". Qui con un corpo carnale, là con un corpo spirituale.

Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio.

Giov 3,3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 3,4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 3,5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

3,6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 3,7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Giov 3, 3- 7;


Anche il Signore paragona la nascita spirituale con la nascita corporea – e come dice lui: la nascita dall’acqua. Ed anche il Signore ci dice che dobbiamo nascere di nuovo (più precisamente dice letteralmente "dall’alto"). Dopo la nostra nascita biologica – quella dall’acqua (liquido amniotico) – dobbiamo ancora essere rimessi al mondo anche spiritualmente, per giungere nel Regno di Dio, nella vita eterna.

(Vedi anche Discorso 85: "La Vera e falsa rinascita.")


E infine il Signore, qui sotto in Luca 20,34-36, ci fa anche sapere che – così come i "figli di questo mondo" guardano la luce di questo mondo con la loro nascita biologica – anche noi, con la rinascita, in quanto "figli della Risurrezione", vedremo la luce di "quel mondo avvenire".

Sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.

Luca 20,34 Gesù disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati; 20,35 ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie; 20,36 neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. Luca 20,34-36;


Essi sono dunque figli della Risurrezione. Tuttavia, qui non dobbiamo dimenticare che vi sono ancora altri "figli" della Risurrezione. Così come abbiamo già visto più sopra, tutti gli esseri umani, alla Fine del Mondo, risusciteranno con la Risurrezione Universale. Ciò ci viene confermato anche dal Signore:

La risurrezione di vita e la risurrezione di giudizio.

Giov 5,26 Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; 5,27 e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo.

5,28 Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; 5,29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. Giov 5,26-29;


Così, coloro che hanno fatto il bene, arriveranno alla Risurrezione della vita, ma coloro che hanno compiuto il male, arriveranno alla Risurrezione di Giudizio. Ciò significa che, se al richiamo del Signore tutti sono usciti dalle tombe, tutti devono necessariamente anche essere risorti.

La Risurrezione – e con essa la rinascita – quindi non è (ancora) una ricompensa per i fedeli, ma una "normalissima" prosecuzione dell’esistenza umana. Siccome la vita biologica trova la sua fine con la morte biologica, allora, lo spirito immateriale dell’essere umano deve essere rivivificato attraverso la Risurrezione in un corpo spirituale – simile a quello del Signore Gesù dopo la sua Risurrezione.

Tuttavia, dopo – e solo dopo – gli "spiriti" si separano. Coloro che hanno fatto il bene, accederanno alla vita eterna. Coloro che hanno compiuto il male, erediteranno in giudizio la dannazione eterna.

Teniamo quindi ancora una volta a mente quanto segue: il concetto di "rinascita" è solo un’altra denominazione di Risurrezione. Poiché tutti gli esseri umani risusciteranno, così come viene detto nel testo qui sopra, anche tutti gli esseri umani rinasceranno. Ciò viene detto anche nella seguente dichiarazione del Signore:

Nella rinascita il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria per giudicare.

Mat 19,28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella rinascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Mat 19,28;

Ed egli separerà gli uni dagli altri, e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

Mat 25,31 «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. 25,32 E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 25,33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Mat 25,31-33;


In quel momento, il Signore giudicherà tutti gli esseri umani, sia i credenti che gli atei. Agli Apostoli, però, ha permesso anche di sedere con lui su dodici troni e di giudicare il loro popolo, il popolo di Israele.

Ed anche gli Apostoli, se giudicheranno le dodici tribù di Israele, non dovranno giudicare solo i credenti. Quindi, se qui il Signore parla di "rinascita", non intende un avvenimento speciale per i cristiani, ma l’evento generale di questa Risurrezione Universale stessa.

Se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.

Giov 3,5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 3,6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 3,7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". Giov 3, 5- 7;


E quando qui sopra, in Giov 3,5-7, il Signore dice: "se uno non è nato…", anche in questo caso il riferimento non è ad un particolare gruppo di esseri umani, ma è semplicemente il riferimento alla generale necessità di un simile processo. Certo, per accedere al Regno di Dio. Ma non esclusivamente per questo. Questa dichiarazione è paragonabile a quella che afferma: se un essere umano non è nato (biologicamente), non può giungere alla fede in Dio. Anche questa constatazione non significa affatto che ogni essere umano nato (biologicamente) giunga alla fede.

Di conseguenza, "Bisogna che nasciate di nuovo" non è – così come purtroppo alcuni concepiscono erroneamente – una sorta di comandamento ad ereditare la vita eterna, ma è un presupposto immanente al sistema, per riguadagnare poi la "coscienza" dopo la morte biologica. Così come quella biologica – quindi la nascita carnale – è un presupposto per il fatto che un bambino veda la "luce del mondo" e guadagni in seguito una coscienza.

Anche in Giov 3,6, abbiamo un riferimento al fatto che una rinascita spirituale durante la vita dell’essere umano – come è stato supposto da alcuni fratelli e sorelle – non è assolutamente possibile: "Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito". Il nostro corpo terreno, biologico è corruttibile. Solo quel corpo, che è nato con la rinascita "dallo spirito", sarà incorruttibile.

Questo ci viene detto anche da Paolo:

Carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio.

1Cor 15,50 Ora io dico questo, fratelli, che carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio; né i corpi che si decompongono possono ereditare l’incorruttibilità. 1Cor 15,50;

(Vedi anche Excursus 07: "Il Corpo della Risurrezione.")


E questa incorruttibilità, questa esistenza eterna, saranno ricevute sia dai credenti che dagli atei per mezzo della Risurrezione. I credenti trascorreranno questa eternità nel Regno di Dio, gli atei, invece, con la loro immortalità, vivranno eternamente tra pianto e stridore di denti. Questa ultima conseguenza appare essere molto pesante e alcuni gruppi tentano perciò di reinterpretare questa eterna dannazione in una dannazione limitata nel tempo, affermando che gli atei un giorno o l’altro cesseranno di esistere.

Tuttavia, se si considera che non vi erano richieste ingiuste e nemmeno pretese irraggiungibili di qualunque sorta, ma che per salvarli ci sarebbe voluta solo una scelta di questi esseri umani quando erano ancora in vita per Dio e per il sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo, si riconosce da un lato il loro imperdonabile disinteresse e, dall’altro, si inizia a comprendere meglio lo "stridore di denti".

Dobbiamo perciò prendere seriamente questa conseguenza ed orientarci verso ciò che ci aspetta dopo la nostra morte. Non dovremmo quindi fidarci di quei valori che, qui sulla terra, ci "arricchiscono" durante la nostra esistenza terrena e carnale. Non importa se ora questo è una ricchezza di denaro e beni, di potere e di influenza o di sapere e di abilità. Noi dobbiamo abbandonare tutto questo al momento della nostra morte biologica.

Tutti gli sforzi e le aspirazioni che si riferiscono a questo mondo materiale, non hanno la caratteristica per esistere in un altro mondo, dopo la trasformazione della Risurrezione. Poi essi sono andati, non sono più presenti, non hanno più alcun valore. La sola cosa che dopo verrà ancora valutata, è lo spirito dell’essere umano, vale a dire: i suoi motivi di tutte le sue azioni.

È circa la stessa cosa che avviene nella produzione dell’alcool, durante il "processo di distillazione". Nel bollitore si trovano ancora i mosti, che contengono la buccia, la polpa del frutto e il succo del frutto. A seguito del processo di distillazione, dal tubicino di uscita, cola soltanto l’alcool. Le componenti materiali, come la buccia e la polpa del frutto, non possono partecipare a questa "trasformazione". Esse vengono lasciate indietro. L’unica cosa che può continuare ad esistere è lo "spirito". Qui è lo spirito alcolico – là è lo spirito umano.

Dobbiamo quindi sforzarci ad acquisire e ad accumulare quella ricchezza, che anche dopo, dopo la nostra Risurrezione, conserva il suo valore, e che ci rende esseri umani "ricchi" agli occhi di Dio.

Chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna.

Gal 6,7 Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà. 6,8 Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna. Gal 6, 7- 8;

Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio

Giov 5, 24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Giov 5,24;


Il mare e la morte restituiscono i morti.

In Apoc 20,13-14 comprendiamo che con questa Risurrezione davvero tutti gli esseri umani torneranno in vita. Non soltanto la morte e il suo regno restituiscono i morti che vi si trovano, ma anche il mare restituisce i morti che giacciono in esso.

Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti;

Apoc 20,13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 20,14 Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. Apoc 20,13-14;


È alquanto improbabile che qui si intendano quei morti che, come ritengono alcuni, hanno trovato la morte in mare, poiché tutti i morti – e non importa se essi furono sepolti in terra, nel mare o nel fuoco – devono trovarsi logicamente nel regno dei morti. Perciò, bisogna supporre che il "mare", (come inducono a pensare Apoc 13,1; 11,7; 17,8 ed anche il fatto che nella Nuova Creazione non vi sia più nessun mare), sia la prigione degli angeli caduti (Gd 1,6) e quindi un "abisso" nel mare. La fossa delle Marianne nel Pacifico, per esempio, all’altezza delle Filippine ha un grande abisso di oltre 11 chilometri (l’abisso Vitjaz)!


Il Giudizio Universale.

Il grande trono bianco.

Anche il Giudizio Universale verrà trattato in un capitolo a parte e perciò qui verrà espresso soltanto nei suoi punti più importanti.

E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.

Apoc 20,11 Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. 20,12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. Apoc 20,11-12;


Secondo Apoc 20,11, è quindi il "Grande Trono Bianco", davanti al quale i morti vengono giudicati. Colui che siede su questo trono, è il Signore Gesù, come possiamo appurare senza alcun dubbio nei successivi passi biblici.

E qui si dice che i "libri" verranno aperti. Questi libri saranno anche interpretati da alcuni (per esempio dai Testimoni di Geova) come i "nuovi Comandamenti di Dio". Si pensa che gli esseri umani riceveranno da essi nuove "istruzioni". Questa interpretazione, dunque, è sorprendente, perché immediatamente dopo, due frasi dopo nello stesso versetto ed anche nel versetto successivo, Apoc 20,13, viene subito data una spiegazione su cosa vi sia in questi "libri". Sono i "libri delle opere", e i morti furono giudicati a seconda delle loro opere che vengono descritte in questi libri.

I morti furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.

Apoc 20,13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Apoc 20,13;


Anche se nel frattempo si fa riferimento al fatto che il Libro della Vita fu anch’esso aperto, sappiamo però da altri passi biblici che il Libro della Vita o Libro dell’Agnello (così come viene anche chiamato) contiene solo dei nomi. Al suo interno, vi sono "registrati" tutti coloro che hanno il "fondamento", che è Gesù Cristo. Vi sono quindi annotati i nomi di tutti coloro che in vita hanno creduto in Gesù.

Questo passo biblico, perciò, è anche particolarmente interessante perché permette di comprendere un po’ la sistematica di questo giudizio. Sebbene sarebbe apparentemente più semplice chiamare subito i nomi dal Libro della Vita e dunque nominare coloro che sono salvati e gettare gli altri nel fuoco eterno, per amor di giustizia, vengono prima aperti i libri delle opere e, sulla base delle annotazioni in esso contenute, viene eseguita prima di tutto una valutazione di coloro che sono risorti.

Quale peso abbiano tali opere, ci viene detto da Paolo, in 1Cor 3,11.

Il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco;

1Cor 3,11 poiché nessuno può porre altro fondamento oltre a quello già posto, cioè Cristo Gesù. 3,12 Ora, se uno costruisce su questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, 3,13 l’opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno.

3,14 Se l’opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; 3,15 se l’opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo; però come attraverso il fuoco.. 1Cor 3,11-15;


Le opere vengono per così dire verificate "come con il fuoco". Qualunque cosa non superi questa prova, verrà incenerita. Qui, occorre prestare attenzione al fatto che, in questo momento, ossia in Apoc 20,12-14, non si è ancora visibilmente compiuta alcuna separazione degli ingiusti dai giusti. Le opere di tutti i risorti – indipendentemente dal fatto che essi fossero credenti o no – verranno prima di tutto sottoposte ad una prova e ad essi assegnati. Come abbiamo visto più sopra, dal passo 1Cor 3,14, qui, ciò può implicare situazioni singolari.

Paolo qui scrive alla comunità a Corinto, dunque a dei credenti. Ed egli, anche 3 versetti prima, indica che sta parlando a coloro che hanno il "fondamento", che è stato posto – cioè "posto" attraverso di lui, Paolo. E questo fondamento è Gesù Cristo. Quindi, egli si riferisce ai credenti o, per parlare con Apoc 20,12, a coloro che sono registrati nel Libro della Vita. Sono quindi esseri umani che in ogni caso sono salvati e che avranno accesso alla vita eterna. Ed ora Paolo scrive che tra questi credenti vi potranno essere quelle persone le cui opere verranno tutte incenerite. Esse non hanno dunque alcuna opera che "resista al fuoco". Esse se ne stanno lì a mani vuote.

Ma in seguito, poi, si va a guardare nel Libro della Vita. E qui vi è il loro nome. E sebbene tutte le loro opere siano incenerite, sebbene, dunque, durate la loro vita non sia stata compiuta nessuna opera che avesse la sua origine nella loro fede, essi sono però riusciti a portare a termine una cosa: hanno creduto nel Figlio di Dio, in Gesù Cristo in quanto loro Salvatore e Redentore. Dunque, come dice Paolo, essi "ne avranno il danno", ma essi stessi "saranno salvi; però come attraverso il fuoco".

E questa situazione ha naturalmente anche il suo corrispondente nel caso degli infedeli. Anche le loro opere vengono prima di tutto verificate. E se si continua a seguire l’approccio di Paolo, allora, al contrario, vi possono essere anche qui esseri umani che devono esibire "montagne d’oro" nelle opere. Quando erano in vita, essi erano altruisti e hanno aiutato e servito gli altri con tutte le loro forze. Tuttavia, non per amore di Gesù, ma perché essi erano socialmente predisposti, perché questi esseri umani facevano loro pietà a causa della loro povertà e del loro essere indifesi. Essi devono eventualmente avere sacrificato tutto il loro patrimonio e trascorso tutta la loro vita ad aiutare i poveri e i bisognosi. Ma a Gesù essi non hanno mai pensato. È mancata loro la fede in lui.

Chi a lasciato casa o famiglia per amor mio e per amor del vangelo, ricevo nel secolo a venire, la vita eterna.

Mar 10,29 Gesù rispose: «In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, 10,30 il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna. Mar 10,29-30;

Chi abbia lasciato casa, o famiglia per amor del regno di Dio, il quale riceva nell’età futura la vita eterna.

Luca 18,28 Pietro disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato le nostre cose e ti abbiamo seguito». 18,29 Ed egli disse loro: «Vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figli per amor del regno di Dio, 18,30 il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nell’età futura la vita eterna». Luca 18,28-30;


E dopo la verifica e la valutazione delle loro opere, il Libro della Vita verrà aperto anche nel caso degli infedeli. Tuttavia, il loro nome in esso verrà cercato invano. Ed essi entreranno nella dannazione eterna, dove "vi saranno pianto e stridore di denti".

E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.

Apoc 20,13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 20,14 Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 20,15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. Apoc 20,13-15;

Chi rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

Gioc 3,34 Perché colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio; Dio infatti non dà lo Spirito con misura. 3,35 Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano. 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». Giov 3,34-36;


Tutto il giudizio è affidato al Figlio.

Dio ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo del Figlio.

Atti 17,30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, 17,31 perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti». Atti 17,30-31;

Il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio.

Giov 5,19 Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente.

5,20 Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. 5,21 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole.

5,22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 5,23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. Giov 5,19-23;


Cristo è il giudice.

Cristo prenderà posto sul suo trono glorioso e giudicherà tutti le genti riunite davanti a lui.

Mat 25,31 «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. 25,32 E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 25,33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Mat 25,31-33;

(Vedi anche Excursus 04: "Vi è un giudizio dei popoli sulle nazioni viventi?.")

Su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo.


Ez 1,22 Sopra le teste degli esseri viventi c’era come una volta d’un bagliore come di cristallo di ammirevole splendore, e si estendeva su in alto, sopra le loro teste. 1,23 Sotto la volta le loro ali erano diritte, l’una verso l’altra; ciascuno ne aveva due che coprivano il corpo.

1,24 Quando camminavano, io sentivo il rumore delle loro ali, come il rumore delle grandi acque, come la voce dell’Onnipotente: un rumore di gran tumulto, come il rumore di un accampamento; quando si fermavano, abbassavano le loro ali; 1,25 si udiva un rumore che veniva dall’alto, dalla volta che era sopra le loro teste.
1,26 Al di sopra della volta che era sopra le loro teste, c’era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo, che vi stava seduto sopra, su in alto.

1,27 Vidi pure come un bagliore di metallo, come del fuoco, che lo circondava tutto intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui.

1,28 Qual è l’aspetto dell’arco che è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l’aspetto di quello splendore che lo circondava. Era un’apparizione dell’immagine della gloria del SIGNORE. A quella vista caddi sulla mia faccia, e udii la voce di uno che parlava. Ez 1,22-28;


I santi parteciperanno al giudizio.

I santi giudicheranno il mondo.

1Cor 6,2 Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? Se dunque il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare delle cose minime? 6,3 Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita! 1Cor 6, 2- 3;

Gli Apostoli sono seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele.

Mat 19,28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella rinascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. 29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna. 19,30 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi, primi. Mat 19,28-29;

Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono.

Apoc 3,21 Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono. Apoc 3,21;

Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi, per giudicare tutti; per convincere tutti gli empi.

Giuda 1,14 Anche per costoro profetizzò Enoc, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi 1,15 per giudicare tutti; per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà da loro commesse e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno pronunciati contro di lui». Giuda 1,14-15;


Chi riconoscerà il Figlio dell’Uomo, verrà a sua volta riconosciuto da lui davanti al Padre suo.

Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.

Mat 10,2 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. 10,33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Mat 10,32-33;

Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna

Mat 25,41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! 25,42 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; 25,43 fui straniero e non m’accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste".

25,44 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?" 25,45 Allora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto a uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me". 25,46 Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna». Mat 25,41-46;


Ci troviamo qui nel "Giorno della mietitura". Mentre la mietitura del grano (dei giusti) più sotto, in Apoc 14,14-16, viene eseguita dal Figlio dell’Uomo stesso con una falce, è l’angelo con il potere sul fuoco, che ordina di tagliare dalla vigna della terra i grappoli (gli atei) con una falce affilata e di gettarli nel tino dell’Ira di Dio. E così come al sesto sigillo prima del giorno dell’ira di Dio prima del Millennio in primo luogo furono radunati gli eletti e i restanti atei poi abbandonati alle catastrofi del Giorno del Signore, anche qui, dopo la mietitura (la Risurrezione di tutti gli esseri umani), gli angeli separeranno prima le zizzanie (i malvagi) dal grano (i giusti) e getteranno tutti gli ingiusti nella fornace ardente. I giusti accederanno poi al Regno eterno del Padre, alla Gerusalemme celeste.

La mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono angeli.

Mat 13,36 Allora Gesù, lasciate le folle, tornò a casa; e i suoi discepoli gli si avvicinarono, dicendo: «Spiegaci la parabola delle zizzanie nel campo». 13,37 Egli rispose loro: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo;

13,38 il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; le zizzanie sono i figli del maligno; 13,39 il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono angeli. 13,40 Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano con il fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente.

13,41 Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono l’iniquità, 13,42 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. 13,43 Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda. Mat 13,36-43;

Così avverrà alla fine dell’età presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti

Mat 13,47 «Il regno dei cieli è anche simile a una rete che, gettata in mare, ha raccolto ogni genere di pesci; 13,48 quando è piena, i pescatori la traggono a riva, poi si mettono a sedere e raccolgono il buono in vasi, e buttano via quello che non vale nulla.

13,49 Così avverrà alla fine dell’età presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti 13,50 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. 13,51 Avete capito tutte queste cose?» Essi risposero: «Sì». 13,52 Allora disse loro: «Per questo, ogni scriba che diventa un discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa il quale tira fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie».. Mat 13,47-52;

Poiché è giunta l’ora di mietere, perché la mèsse della terra è matura».

Apoc 14,14 Poi guardai e vidi una nube bianca; e sulla nube stava seduto uno, simile a un figlio d’uomo, che aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce affilata. 14,15 Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che stava seduto sulla nube: «Metti mano alla tua falce e mieti; poiché è giunta l’ora di mietere, perché la mèsse della terra è matura». 14,16 Colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.

14,17 Poi dal tempio, che è nel cielo, uscì un altro angelo; anch’egli aveva una falce affilata. 14,18 E un altro angelo, che aveva potere sul fuoco, uscì dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Metti mano alla tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». 14,19 L’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio. 14,20 Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì tanto sangue che giungeva fino al morso dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi. Apoc 14,14-20;

(Vedi anche Tabella 13: "Il Giudizio sui popoli.")


La scomparsa di cielo e terra.

Cielo e terra fuggono dalla presenza di Dio.

Come possiamo dedurre da Apoc 20,11-15, il Giudizio Universale non avviene più sul suolo di questa terra attuale, non più in questa Prima Creazione. I morti risorgeranno, nella qual occasione sia il Regno dei Morti che il mare restituiranno i morti che in essi si trovano e poi cielo e terra scompariranno. In seguito, i risorti si troveranno davanti al grande trono bianco di Dio e dell’Agnello per essere giudicati. Mentre gli ingiusti verranno gettati nel lago di fuoco, i giusti accederanno alla Nuova Creazione di Dio nell’eternità, con un nuovo cielo e una nuova terra.

Risurrezione e Giudizio Universale davanti al grande trono bianco.

Apoc 20,11 Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. 20,12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. 20,13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l’Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 20,14 Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 20,15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. Apoc 20,11-15;

Poi verrà la fine, quando il Figlio consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre.

1Cor 15,20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 15,21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 15,22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 15,23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 15,24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza.

15,25 Poiché bisogna ch’egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 15,26 L’ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. 15,27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 15,28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti. 1Cor 15,20-28;

Il primo cielo e la prima terra erano scomparsi.

Apoc 21,1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c’era più. 21,2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.

21,3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 21,4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate». Apoc 21, 1- 4;

(Vedi anche Tabelle 09: "Il piano di salvezza di Dio e il suo impatto sulla creazione.")


Panoramica

Panoramica dei periodi dei tempi e degli eventi degli Ultimi Tempi.
La Grande Tribolazione
1. Suggello: Il primo Anticristo (i primi 3 anni e mezzo)
L’inizio delle Doglie:
2. Suggello: nazione contro nazione, i popoli si sgozzano a vicenda
3. Suggello: carestie, terremoti, siccità e scarsità di cibo
L’abominio della desolazione nel luogo santo
La Grande Tribolazione:
4. Suggello: La Morte e l’Ades falciano il raccolto
5. Suggello: I Martiri in cielo
6. Suggello: La Grande Tenebre
Il Ritorno del Figlio d’Uomo
Il Rapimento: Il Risveglio dei morti in Cristo e il Rapimento insieme ai credenti viventi
Il Sigillo dei 144.000
I credenti morti nella Grande Tribolazione nel cielo
7. Suggello: silenzio in cielo

il giorno del SIGNORE
I Giudizi delle trombe 1-6
I due Testimoni di Dio
La 7. Tromba
Uccisione dei due Testimoni di Dio tramite L’Anticristo risvegliato / la caduta di Gerusalemme
Il regno dell’Anticristo demonico (gli ultimi 3 anni e mezzo)
Il giorno dell’Ira di Dio
I Giudizi delle Coppe 1-6
Il Giudizio di Punizione sul cielo e sulla terra / Israele abita sicura nel tempo del Giudizio di Punizione
La 7 Coppa d’ira: La trasformazione del cielo e della terra
La caduta di Babilonia
La Battaglia di Harmaghedon

Il Millennio
Il Giudizio di Premio in cielo / La Prima Risurrezione
Il ritorno dei redenti
Al Messia è dato ogni potere in cielo e sulla terra
Nuova ed eterna Alleanza di Dio con Israele / L’effusione dello Spirito su Israele
Il resto di Giacobbe sconfigge tutti i loro nemici
La ricostruzione di Israele / Il Signore entra nel Tempio

La Fine del Mondo
Satana riunisce le nazioni / l’Ultima Guerra
La Risurrezione Generale / Il Giudizio Universale
Distruzione della Morte e del suo regno
Il cielo e la terra passano

La Nuova Creazione
Il nuovo cielo e la nuova terra / Il mare non è più
La Gerusalemme celeste / la Dimora di Dio tra gli uomini
La città non ha bisogno di sole o di luna
La gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello / La notte non è più

(Vedi anche tabella 14: "La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi.")

Nella tabella superiore, è possibile vedere ciò che sta accadendo nel tempo di fine. Nella tabella qui sotto vedrete quando tutto questo accade. E nel seguente documento si vedrà come e perché tutto inizia:

(Vedi anche discorso 1133: "Come e perché inizia la Grande Tribolazione: "l’inizio delle doglie di parto".")


La storia del mondo: una settimana con giorni millenari.

Con la breve descrizione nel discorso 122 del ritorno del Signore e del Rapimento, conosciamo ora la successione di questi singoli eventi, ma – come finora in simili interpretazioni – manca la concreta classificazione di questi avvenimenti nella nostra reale dimensione temporale. Sappiamo che tutto questo avrà luogo nel futuro, ma in quale futuro? Tra mille anni, tra diecimila anni o in cento o dieci anni?

Finora nell’ esegesi biblica non è stato possibile trovare qui un’ interpretazione più o meno concreta – cioè intendiamo realistica – , che si debba verificare anche ed in particolare per mezzo della Bibbia. Ciò hanno già saputo evitarlo per lo più quegli "studiosi della Bibbia" che denigrano simili tentativi con la citazione tratta da Mat 24,36: "Ma quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno li sa".

Ora, però, qui, sul sito di Immanuel.at si è riusciti a localizzare questo tipo di approccio nella Scrittura e di conseguenza a costruire un’ interpretazione che sia in linea con la realtà. Nella seguente tabella viene assunta come base la dichiarazione di Pietro in 2Piet 3,8: "(… ) per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno" e combinata con il conteggio biblico degli anni – che viene conservato ancora nel calendario ebraico. Tutto questo viene poi completato con il fatto biblico, che il Millennio, il regno di pace millenario di nostro Signore Gesù Cristo è il grande "riposo" (Ebr 4,3-6) e il Sabbat di Dio (Israele vive al sicuro Ger 23,6; 33,16; Ez 38,14; Mic 5,3; Zac 14,11, non impareranno più la guerra Isa 2,4; Mic 4,3). E infine ci si confronta anche con la riflessione secondo la quale anche i giudizi dei sigilli, delle trombe e delle coppe dell’ Apocalisse secondo questo "schema settimanale" sono suddivisi ogni volta in 6+1 "giorni".

(Vedi anche tabella 14: "La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi.")

Se dunque gli ultimi mille anni di questo mondo sono il "Sabbat di Dio" e mille anni con Dio sono come un giorno, allora i seimila anni prima (secondo il conteggio degli anni biblico-ebraico) corrispondono ai sei giorni della settimana. E dunque, ora, il tempo della storia del mondo può essere illustrato dal punto di vista biblico in settemila anni e eventi rilevanti di natura mondana e biblica possono essere classificati nel "tempo reale".

(Vedi anche discorso 122: "Ancora 224 anni fino al Millennio.")


La storia del mondo: Una settimana dei giorni millenari.(FORMATO LARGO)

 
Giorni della settimana
ebraici
 
Conteggio.
ebraico
anno
corrente.
 
LA SETTIMANA MILLENARIA
Ma voi, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 2Pie 3,8; (Salmi 90,4)
Conteggio.
cristiano
anno
a.C./d.C.
 
Giorni della settimana
cristiani
 
 
 
Jom Rischon
 
 
0
200
400
600
930
Creazione di Adamo ed Eva
 
 
 
Morte di Adamo
-3760
-3560
-3360
-3160
--2830
 
  
Domenica
 
 
 Jom Scheni

1000
1056
1656
1755
1946
 
Nascita di Noè
Diluvio Universale
Dispersione (confusione delle lingue a Babele)
Nascita di Abramo
-2760
-2704
-2104
-2005
-1814
  
Lunedì
 
  
Jom Schlischi
 
2006
2121
2647
2728
2767
Morte di Noè
Morte di Abraamo
 Nascita di Mose
Esodo (Es 12:1-20)
Morte di Mose
-1754
-1639
-1113
-1032
-993
  
Martedì
 
  
 
Jom Revi’i
 
 
3000
3174
3277
3760
3793
3830
3895
 
Distruzione del Tempio di Salomone
Gerusalemme viene ricostruita (Dan 9:25)
Nascita di Gesù Cristo
Morte di Gesù Cristo
Distruzione del Tempio di Erode
Rivolta di Bar Kochba – Israele nella diaspora
-760
-586
-483
0
33
70
135
  
 
Mercoledì
 
 
 
  Jom Chamischi
 
4000
4236
4400
4600
4855
 
Fine dell’Impero Romano d’Occidente
 
 
Inizio delle Crociate
240
476
640
840
1095
   
Giovedì
 
Jom Schischi 
5000
5252
5400
5776
5800

Scoperta dell’America
 
2016 d.C.
La Grande Tribolazione (Apoc 6:1 – Apoc 20:6)
1240
1492
1640
2016
(2040?)
  
 
Venerdì 
 
  Schabbat
 
6000
6600
6800
7000
Inizio del Millennio
 Non entreranno nel mio riposo!
 (Ebr 4:8-9; Salmi 90:4)
La fine del mondo
La Risurrezione / Il Giudizio Universale
2240
2840
3040
3240
  
Sabato
 

(Vedi anche discorso 122: "Ancora 224 anni fino al Millennio.")

(Vedi anche tabella 01: "Cronologia da Adamo a Giacobbe")