Discorso 150 – Gli "ebrei non hanno bisogno di convertirsi ad altre religioni"?  (Jacob Damkani /Trumpet of Salvation to Israel [Tromba di salvezza per Israele])




L’eredità del Gaon di Vilna e i suoi insegnamenti per il nostro tempo / Rachel Avraham 00, 25-01-2022

Gli insegnamenti del Gaon di Vilna.

L’errore del Gaon di Vilna.

Israele ha rotto il patto e Dio ha sciolto l’alleanza con Israele: gli ebrei muoiono nei loro peccati.

Gli ebrei non devono convertirsi ad un’altra religione? (Jacob Damkani /Trumpet of Salvation to Israel [Tromba di salvezza per Israele])

Il giudizio di Dio su Israele.

L’unica possibilità per gli ebrei di essere salvati dalla dannazione eterna.

Cristianesimo biblico


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)


Rachel Avraham

L’eredità del Gaon di Vilna e i suoi insegnamenti  per il nostro tempo

di Rachel Avraham
L’illuminata saggezza di "Elia di Vilna" per questi tempi difficili
25 gen 2022 alle 8:36 am – Argomenti: Pensiero ebraico Vilna Gaon

Rachel Avraham è la direttrice editoriale dell’Economic Peace Center [Centro per la pace economica], fondato dal leader druso israeliano Ayoob Kara, ex ministro delle comunicazioni in Israele. è anche una giornalista israeliana che scrive per svariate testate, nonché un ’ analista politica che lavora presso il Safadi Center for International Diplomacy, Research, Public Relations and Human Rights /[Centro Safadi per la Diplomazia Internazionale, la Ricerca, le Pubbliche Relazioni e i Diritti Umani]. Avraham è l’autrice di ’ Women and Jihad ’ (Donne e Jihad): un ’ analisi approfondita sugli attentati suicidi delle donne palestinesi nei media americani, israeliani e arabi, un libro rivoluzionario pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Gefen e approvato dall’ex ministro Kara e dall’ex console generale israeliano, il prof. Yitzhak Ben Gad. Ha conseguito una laurea in studi mediorientali presso l’Università Ben-Gurion e una specializzazione in politiche di governo per i minori in studi ebraici e studi mediorientali, conseguita presso l’Università del Maryland a College Park.

Foto: Nati Shohat/Flash90



Il Gaon di Vilna, o ‘il saggio di Vilnius’, è stato uno dei più grandi eruditi dell’ebraismo dopo Maimonide. Nato nel 1720 e morto nel 1797, Elia Ben Solomon Zalman una volta disse una cosa di grande importanza per noi oggi.

 ""La protezione più importante è l’isolamento, per cui – Dio non voglia – uno non dovrebbe lasciare la propria casa, a meno che non si sia in grande pericolo. E anche le visite in sinagoga dovrebbero essere brevi e veloci. è meglio pregare a casa perché nella sinagoga è impossibile salvarsi dall’invidia, dai discorsi vani e dai pettegolezzi."

In questi tempi difficili ho trovato l’idea di isolamento del Gaon di Vilna piena di grande saggezza, perché l’unico modo per preservare la nostra sanità mentale in tempi come questi è quello di ritirarsi per studiare e usare questo nostro isolamento per espandere la nostra conoscenza del mondo che ci circonda leggendo libri, imparando una nuova lingua, scrivendo testi e articoli e approfondendo la nostra conoscenza della storia dell’uomo e della fede ebraica.

Ovviamente il Gaon di Vilna non credeva nell’isolamento per la stessa ragione per cui oggi ci distanziamo socialmente tra di noi. Non c ’ era il Covid in quei giorni. Per il Gaon si trattava di uno stile di vita, poiché da eremita poteva essere più produttivo nello studio della Torah.

Il professor Maov Kahana dell’Istituto di Storia Ebraica dell’Università di Tel Aviv, in un ’ intervista esclusiva a Israel Today ha spiegato la seguente idea del Gaon di Vilna: "Una persona saggia non è responsabile della comunità. Si ritira in un piccolo monastero. Non diventa un rabbino di una yeshivah. Preferisce immergersi completamente nella Torah, i mitzvot (comandamenti) e le halacha (norme giuridiche della dottrina tradizionale giudaica), per tenere tutto a mente. Il suo progetto era quello di isolarsi in una stanza per non essere in contatto con nessuno."

In ’ Eliyahu’s Branches ’ (I discendenti di Elia) di Chaim Freedman, entrambi i figli del Gaon di Vilna, Yehuda Leib e Abraham, confermano quanto affermato dal prof Kahana sul Gaon di Vilna, che quando studiava quasi non dormiva per giorni: "Faceva ricerche, correggeva testi e composizioni relative alla Bibbia, alla mishnah, alla ghemara babilonese, alla ghemara di Gerusalemme, alla tosefta, alla mekhilta, alla Safra, al Sifre (sul Levitico), al trattato intitolato Abot de-Rabbi Natan. Scrisse oltre un centinaio di principi relativi al testo masoretico e di grammatica. Esistono numerosi suoi manoscritti di algebra e trigonometria. Incisa nelle sue labbra e nel suo cuore si trovava la conoscenza: conosceva tutte le opinioni dei rabbini e degli studiosi. Non sprecava tempo oziando e – come abbiamo visto – anche quando si rivolgeva a noi era breve e coinciso."

Nonostante il Gaon di Vilna avesse rifiutato di dirigere una yeshivah, aveva fondato un gruppo privato conosciuto come il "Gloitz del Gaon" che "studiava in una stanza di casa sua. Un ristretto gruppo di eruditi ebbe il privilegio di studiare con il Gaon e di assorbire i suoi insegnamenti. Grazie alle yeshivot fondate da questi allievi e ai loro insegnamenti, l’influenza del Gaon modellò la vita degli ebrei lituani."

Come ha notato il professor Kahana, il Gaon non dava lezioni al suo "gloitz", ma gli studenti assorbivano le sue idee: "Questo è il tipo di erudizione ideale per le generazioni. Il significato profondo dei nostri pensieri è potente. Il cambiamento non è solo il risultato dell’opinione pubblica. Per provare qualcosa di nuovo è necessario valutare ciò che si pensa e ciò che si conosce di ogni parte della Torah. In qualche modo, il valore intrinseco di ciò che comunicava si era diffuso in tutto il mondo ebraico, cambiandolo in molti modi", sebbene nessuno dei suoi manoscritti venne pubblicato durante la sua vita.

Secondo il professor Kahana l’idea che il mondo fosse stato creato solo per studiare la Torah è stata interamente creata dal Gaon di Vilna: "La nazione ebraica doveva ruotare intorno a una più profonda conoscenza della Torah. Il Gaon di Vilna incoraggiava gli studi secolari perché molti studi secolari possono condurre a una piena comprensione della Torah. Ecco perché incoraggiava lo studio di matematica, fisica, musica, medicina, ecc."

Disse il professor Kahana:"Aveva una relazione con la terra di Israele e ciò spinse i suoi allievi a trasferirsi in Israele nei primi decenni del XIX secolo". "Si stabilirono a Safed e Gerusalemme e fondarono nuove comunità ashkenazite in Israele. Fondarono la famosa sinagoga Hurva, un importante luogo di preghiera nel quartiere ebraico di Gerusalemme. Il Purashim, gli allievi della comunità del Gaon, la gestisce ancora oggi. La sinagoga fu fondata dagli allievi giusti durante la loro aliyah all’inizio del XIX secolo."

Secondo alcuni il Gaon di Vilna fu uno dei primi sostenitori del sionismo politico: "I membri della famiglia Rivlin, allievi del Gaon tornati in Israele, sostengono che il Gaon scrisse il libro ‘Kol Hator’. In questo libro il Gaon diffonde l’idea che la redenzione si possa effettivamente conquistare sforzandosi e facendo aliyah, così come afferma il sionismo. Molti allievi sono portati a pensare che siano stati i membri della famiglia Rivlin a scrivere queste opere e che il Gaon non abbia mai pensato cose simili." Il professor Kahana ha sottolineato l’enorme influenza che quest ’ opera continua ad avere ancora oggi sul movimento religioso sionista.


Il Dio che è qui

l’introduzione del Gaon di Vilna al Libro di Ester è particolarmente importante per noi oggi, poiché la storia di Purim si svolse quando il popolo ebraico era in esilio e affrontava la distruzione fisica. Dio era nascosto alla loro vista, così come oggi si nasconde alla nostra. Il Gaon di Vilna racconta la storia di un re costretto a esiliare il figlio in un bosco per essersi macchiato di gravi peccati.

Scrive il Gaon di Vilna: "Il figlio del re si convinse che il padre l’avesse abbandonato e dimenticato," "Ma non era affatto così. Infatti, il padre era molto preoccupato per il figlio e temeva che gli animali selvatici del bosco o i ministri che odiavano suo figlio, avrebbero cercato di attaccarlo. Così il re mandò i suoi servi nel bosco a vegliare sul figlio. Tuttavia, il re ordinò ai suoi servi di fare in modo che il figlio non si accorgesse della loro presenza, affinché il figlio sentisse ancora il bisogno di espiare i peccati commessi contro il padre". In seguito si scoprì che questi servi avevano salvato il figlio nel bosco in innumerevoli occasioni.

Il Gaon di Vilna spiega che come accadde al figlio del re nel bosco, "tutto ciò che ci salva, così come le gioie e le benedizioni, arrivano ogni giorno dal nostro Padre nei cieli, che invia sempre i suoi angeli per proteggerci, nutrirci e guidarci." Così anche in tempi bui come questi possiamo aggrapparci alla Torah come guida spirituale e scoprire che Dio non ci ha abbandonati, nonostante in questo momento non riusciamo ad avvertire la Sua presenza.
Israel today



Gli insegnamenti del Gaon di Vilna.

Purtroppo non conosco gli insegnamenti del Gaon di Vilna, tuttavia sono pienamente d ’ accordo con una sua dichiarazione in cui diceva:

La protezione più importante è l’isolamento.

- e non solo dalla pandemia di coronavirus! E anche se poi si dice: "è meglio pregare a casa, perché in sinagoga è impossibile salvarsi dall’invidia, dalle chiacchiere e dai pettegolezzi", ciò non vale solo per la preghiera mosaica nella sinagoga. Anche nella fede cristiana la preghiera a Dio rivolta a casa nella propria camera silenziosa, invece che in una qualsiasi chiesa, comunità o "sala del regno", non solo è più efficace, ma nella fede biblico-cristiana è l’unico modo per poter parlare con il nostro Padre Celeste in spirito e verità (Giov 4:24).

Ma, nonostante il tentativo di motivare questa sua opinione, concordo con il giudizio complessivo sul Gaon di Vilna. Tuttavia, ciò significa che – almeno per quanto riguarda il comportamento delle persone – il mondo non è cambiato affatto negli ultimi 300 anni. E quando Rachel Avraham, l’autrice del succitato articolo, sostiene che l’isolamento aveva permesso al Gaon "di essere più produttivo nello studio della Torah", ciò forse poteva valere per la Torah, ma come autentica motivazione di un individuo "in cerca di Dio" era ovviamente troppo poco.

Altrimenti, avremmo imparato di più su Dio attraverso il Gaon. Ma non solo su Dio stesso e sul Suo piano con l’umanità nel presente e nel futuro, ma anche sulla classificazione degli eventi storici; avremmo imparato dalle risposte alle molte domande che l’individuo alla ricerca di Dio si pone e che si pongono anche e soprattutto gli ebrei. In questo caso la ragione potrebbe essere stata una certa unilateralità, cioè il fatto che il suo studio era principalmente focalizzato sulla Torah e valeva per la Torah.

Ora, lo studio della Torah – i quattro libri di Mosè, per noi non israeliti – è senza dubbio uno dei compiti più importanti per ogni cercatore di Dio. Tuttavia, se si guarda un tantino oltre il proprio orizzonte (mosaico), nel Nuovo Testamento si trova la dichiarazione del Figlio di Dio (biblico-cristiano) per cui l’insegnamento di Mosè valeva solo fino al tempo di Giovanni Battista. Da quel momento in poi in tutto il mondo sarà proclamato il Vangelo.

La legge (la Torah) La legge (la Torah) e i profeti sono durati fino a Giovanni;

Luca 16,16 La legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunciata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. Luca 16,16;


Anche l’opinione di Rachel Avraham "Quindi, anche in questi tempi bui, possiamo aggrapparci alla Torah per avere una guida spirituale e sapere che Dio non ci ha abbandonato, anche se in quel momento potremmo non sentire la sua presenza." deriva proprio dal fatto che si studia la Torah e solo la Torah, nonostante tale fede mosaica sia stata sospesa da Dio duemila anni fa.

Per tale ragione e per il fatto che gli ebrei mosaici nella loro tracotanza si rifiutano persino di prendere in mano il Nuovo Testamento in cui il loro Messia e nostro Signore e Dio Gesù Cristo avrebbero così tante cose da dirsi, è giusto spiegare che gli ebrei mosaici insieme al loro clero non hanno alcuna idea di ciò che il loro e il nostro Dio ha effettivamente pianificato per noi esseri umani e di come sarà il futuro dell’umanità.

Ma come ha spiegato il professor Mav Kahana nella summenzionata intervista, il Gaon sosteneva la seguente idea: "Una persona saggia non si assume la responsabilità della comunità. Si ritira in un piccolo monastero. Non diventa rabbino di una yeshivah. Preferisce essere in contatto con tutta la Torah, le mitzvot e la halacha, per tenerle nella sua testa. Questo era il suo progetto: ritirarsi in una stanza e non essere in contatto con nessuno."

Sebbene le regole di comportamento enunciate in questa idea possano ritenersi corrette, lo studio di letteratura non biblica, in parte rabbinica, come i mitzvot e le halacha, la mishnah, la ghemara babilonese, la ghemara di Gerusalemme, ecc., è da considerarsi piuttosto controproducente. Sarebbe come studiare il Nuovo Testamento sulla base del catechismo cattolico. E così va anche spiegato il fatto che il Gaon di Vilna – come del resto i molti rabbini di religione mosaica – nonostante tutta la saggezza, non capirono veramente né la Torah né i profeti (ad es. Isa 14:12-13). Mancava loro la chiave di lettura, che si trova solo nel Nuovo Testamento e la cui lettura è considerata un peccato nel mosaismo.

Vedi anche Discorso 1042: "La battaglia in cielo.")


L’errore del Gaon di Vilna.

E nonostante tutta l’approvazione delle comunicative regole di comportamento del Gaon, la sua parabola del re e del figlio presenta un piccolo difetto. Il re è Dio, il figlio rappresenta Israele. Il bosco rappresenta l’umanità senza Dio, mentre i servi rappresentano gli angeli. Fin qui tutto bene. Tuttavia, ciò che per le ragioni sopra esposte il Gaon non poteva sapere è il fatto biblico (del Nuovo Testamento) per cui questi non sono gli angeli di Dio, ma gli angeli di Satana, che duemila anni fa avevano lottato insieme a Satana contro gli altri due terzi degli angeli di Dio, capitanati da Michele, per il dominio in cielo, perdendo (Apoc 12:7-9).


A quel tempo, durante la vita del Figlio di Dio sulla terra, Satana e i suoi angeli furono cacciati dal cielo nello spazio aereo della terra (Efes 2:1-2) e da allora Satana, invisibile all’umanità, domina questo mondo come "principe del mondo" (Giov 12:31; 14,28-31) e conferisce regni a chi vuole (Luca 4:5-6). Quest ’ ultimo aspetto, ovviamente, non era noto al Gaon.

(Vedi anche Discorso 128: "I veri extraterrestri che dominano il nostro mondo.")


In questo contesto la rappresentazione degli angeli nella parabola del Gaon assume un significato completamente opposto. Quando scrive che Dio riferendosi a Israele:

 manda sempre i suoi angeli a proteggerci, nutrirci e guidarci.


è giusto che gli angeli guidino Israele. Ma poiché questi sono gli angeli del male, conducono Israele alla rovina. E lo fanno già da duemila anni. Nell’anno 70 ci fu la distruzione di Gerusalemme e del tempio. Poi nel 136 l’espulsione dalla Giudea per mano dei romani nella diaspora, i pogrom contro gli ebrei nel medioevo e il bestiale assassinio di 6 milioni di ebrei nella shoah dell’Olocausto in tempi moderni. Infine, il 1948 è l’anno della fondazione dello stato non biblico di Israele.

Tutto questo è la conseguenza del fatto che Dio – che aveva dimorato ed era stato presente per secoli nel Santissimo del tempio di Gerusalemme presso gli israeliti – alla morte di suo Figlio sulla croce, nel momento in cui ’ la cortina del tempio si squarciò nel mezzo ’ , aveva abbandonato il Santissimo, il tempio e Israele..

Il sole si oscurò e la cortina del tempio si squarciò nel mezzo.

Luca 23,44 Era circa l’ora sesta, e si fecero tenebre su tutto il paese fino all’ora nona; 23,45 il sole si oscurò e la cortina del tempio si squarciò nel mezzo. 23,46 E Gesù, ridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò. Luca 23,44-46;

(Vedi anche Discorso121: "Il Cristianesimo: un inserimento nella storia di Dio con Israele.")


Israele ha rotto il patto e Dio ha sciolto l’alleanza con Israele e stipulato una Nuova Alleanza con tutti i popoli : gli ebrei muoiono nei loro peccati.

«Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; e questo popolo mi abbandonerà e violerà il patto che io ho stabilito con lui.»

Deut 31,16 Il Signore disse a Mosè: «Ecco, tu stai per addormentarti con i tuoi padri; e questo popolo andrà a prostituirsi seguendo gli dèi stranieri del paese nel quale sta per entrare; mi abbandonerà e violerà il patto che io ho stabilito con lui. 31,17 In quel giorno la mia ira si infiammerà contro di lui; e io li abbandonerò, nasconderò loro il mio volto e saranno divorati. Molti mali e molte angosce piomberanno loro addosso; perciò in quel giorno diranno: “Questi mali non ci sono forse caduti addosso perché il nostro Dio non è in mezzo a noi?” 31,18 In quel giorno io nasconderò del tutto il mio volto, a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi. Deut 31,16-18;

Il patto che feci con i loro padri, patto che essi violarono.

Ger 31,32 non come il patto che feci con i loro padri il giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese d’Egitto: patto che essi violarono, sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE; Ger 31,32;


La conferma che Israele aveva rotto il patto con Dio e che Dio aveva sciolto l’alleanza e stipulato una nuova alleanza con tutti i popoli è arrivata circa 40 anni dopo. Nell’anno 70 d.C. Dio fece radere al suolo la città di Gerusalemme e il tempio dalle legioni romane di Tito (Josephus, Bell, 6,254-259). Questo è ciò che il Figlio di Dio aveva profetizzato loro 40 anni prima.

Non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata.

Luca 19,41 Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: 19,42 «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi. 19,43 Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni parte; 19,44 abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata». Luca 19,41-44;


Ed è proprio a causa di tale evento, in cui naturalmente fu distrutto anche l’altare degli olocausti nel tempio, se da duemila anni gli israeliti non possono più offrire sacrifici per espiare i loro peccati. Infatti, la Torah impone che questo sacrificio per l’espiazione dei peccati possa essere offerto solo sull’altare degli olocausti del tempio di Gerusalemme e in nessun altro luogo (Deut 12:13-14).

Di conseguenza, tutti gli ebrei – a meno che non si siano convertiti a Gesù Cristo per la remissione dei loro peccati – da duemila anni sono costretti a morire nei loro peccati, saranno giudicati colpevoli nel Giudizio Universale e condannati alla dannazione eterna. Anche questo era stato profetizzato loro da nostro Signore Gesù Cristo:

«Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati».

Giov 8,24 «Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati». Giov 8,24;

(Vedi anche Discorso140: "La distruzione del tempio.")


Chiunque muoia nei propri peccati, senza perdono, è condannato alla seconda morte (Apoc 21:8) e alla dannazione eterna. Un ’ ulteriore conferma del fatto che Dio aveva sciolto l’alleanza e abbandonato Israele si trova – come già accennato – 66 anni dopo la distruzione di Gerusalemme, nella rivolta dei Maccabei (terza guerra ebraico-romana, Bar Kochba) e nel 136 d.C. durante l’espulsione ad opera dei romani di tutti gli ebrei dalla loro terra di Giudea, disperdendoli in tutto il mondo (diaspora).

Ma anche la terribile shoah dell’Olocausto non sarebbe stata concepibile, se Dio "inviasse sempre i suoi angeli per proteggerci, nutrirci e guidarci". Infine, dal 1948, con la fondazione non biblica dello stato di Israele – il nuovo "vitello d ’ oro" degli ebrei – conquistato con la forza delle armi (nel Millennio Dio realizzerà la vera "fondazione dello stato" solo con il suo spirito, Os 1:6-7) e con l’attuale guerra di Israele contro i palestinesi, vediamo che Israele è costantemente in guerra e che di pace e di "angeli protettivi" non si vede neanche l’ombra.

Se non fossi venuto e non avessi parlato, loro non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato.

Giov 15,22 Se non fossi venuto e non avessi parlato, loro non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato. 15,23 Chi odia me, odia anche il Padre mio. Giov 15,22-23;

Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio.

Giov 15,24 Se non avessi fatto tra di loro le opere che nessun altro ha mai fatte, non avrebbero colpa; ma ora le hanno viste, e hanno odiato me e il Padre mio. Giov 15,24;


Condannando il Figlio di Dio – il loro Messia – a morire sulla croce, gli israeliti hanno rotto il patto con Dio e Dio ha sciolto tale alleanza e punito il popolo (vedi sopra). Da allora Israele è senza Dio. Lo si vede anche oggi; Israele ha una popolazione – compresi gli arabi naturalizzati – di 9 milioni di persone e la stragrande maggioranza – come quella in tutte le altre nazioni – è senza Dio.

Ma spingeranno l’apostasia da Dio all’estremo, unendosi a Satana quando questi invierà il suo anticristo nel mondo. Probabilmente l’anticristo inizierà la sua ascesa come capo religioso in Israele presentandosi come il "vero Messia" e descrivendo il vero Figlio di Dio, il nostro Signore Gesù Cristo, come "impostore e bestemmiatore", come fanno gli ebrei da duemila anni.

Dopo un certo tempo, tuttavia, abbandonerà la fede mosaica e Israele – possibilmente con l’aiuto della Chiesa cattolica, il cui papa potrebbe delinearsi come un falso profeta e unirsi al falso "Figlio di Dio" – e ora inizierà ad aspirare e poi anche a conquistare l’esclusivo dominio del mondo. Questi due, l’anticristo e il suo falso profeta, combatteranno nella battaglia di Armageddon con Cristo e il suo esercito celeste, perderanno e saranno gettati nello stagno di fuoco.

(Vedi anche Discorso145: "Il tortuoso percorso dell’Anticristo verso il dominio del mondo.")

(Vedi anche Discorso 07: "La Battaglia di Harmaghedon.")


Solo nel Millennio, durante il Regno millenario di pace sulla terra del Figlio di Dio, gli israeliti si convertiranno a Gesù Cristo (Mt 23:38-39) e i loro peccati saranno perdonati da Dio. Saranno nuovamente il popolo di Dio, insieme a tutte quelle persone di tutte le nazioni che si recheranno a Gerusalemme per pregare e appartenere al Dio di Israele. Nel Millennio Satana sarà quindi catturato e legato nell’abisso e per mille anni non potrà più indurre nessuno al peccato (Apoc 20,2-3). E, di conseguenza, il popolo di Dio sulla terra per onorare Dio tornerà a offrire sacrifici di ringraziamento e di guarigione in base all’antico rito mosaico.

Per gli israeliti, tuttavia, è certo che ogni ebreo vissuto dopo la morte di Gesù e che vivrà fino al Millennio, non convertito alla fede biblico-cristiana in Gesù Cristo per la remissione dei propri peccati, sarà condannato alla dannazione eterna dallo stesso Gesù Cristo che presiederà il Giudizio Universale.
Vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto.

Isa 59,1 Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; 59,2 ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto. 59,3 Le vostre mani infatti sono contaminate dal sangue, le vostre dita dall’iniquità; le vostre labbra proferiscono menzogna, la vostra lingua sussurra perversità. Isa 59,1-3;


Gli ebrei non hanno bisogno di convertirsi ad altre religioni? (Jacob Damkani /Tromba della salvezza per Israele)

Di conseguenza, si tratta di una vera e propria condanna a morte – come nella Shoah – se l’ex capo degli ebrei messianici Jacob Damkani, autore di "Trumpet of salvation to Israel" [Tromba di salvezza per Israele], ripetutamente esorta gli ebrei nelle sue prediche:

"Mi rincresce che la maggior parte dei cristiani effettivamente non comprenda che gli ebrei non devono essere convertiti a nessun’altra religione; non devono abbandonare né la loro eredità, né la loro fede ebraica, poiché se Dio ha dato un’identità a ogni gruppo etnico, al popolo ebraico ha dato un’identità davvero chiara. Non hanno bisogno di abbandonare la loro identità e di diventare qualcos’altro, di diventare cristiani. Nella mente del popolo ebraico il cristianesimo è qualcosa di diverso da ciò che tu pensi che sia." (Le alleanze di Dio, di Jakob Damkani. Abraamo o4)

(Vedi anche Discorso 1114: "La dottrina degli ebrei messianici – l’analisi")


Ciò significa che se gli ebrei, secondo Damkani, "non si devono convertire a nessun ’ altra religione (all’infuori di quella mosaica)", allora gli ebrei rimangono aggrappati a quella religione che già duemila anni fa era stata rappresentata dal Sinedrio ebraico, quello che fece assassinare il Figlio di Dio. A proposito di questi fratelli ebrei di Jakob Damkani, il Figlio di Dio ha detto:

Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro.

Giov 8,43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete ascoltare la mia parola. 8,44 Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna. Giov 8,43-44;

Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l’ira futura?

Mat 3,7 Ma vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l’ira futura? Mat 3,7;

Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi?

Mat 12,34 Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla. 12,35 L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie. Mat 12,34-35;

Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna?

Mat 23,32 E colmate pure la misura dei vostri padri! 23,33 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna? Mat 23,32-33;


Il giudizio di Dio su Israele.

Ma anche nei propri scritti, nel Tanach – l’ Antico Testamento – i profeti di Israele in nome di Dio hanno emesso il loro verdetto su questo popolo.


Il profeta Isaia.

Israele non ha conoscenza e il mio popolo non ha intendimento.

Isa 1,2 Udite, o cieli, e ascolta, o terra, perché l’Eterno ha parlato: «Ho allevato dei figli e li ho fatti crescere, ma essi si sono ribellati contro di me. 1,3 Il bue riconosce il suo proprietario e l’asino la mangiatoia del suo padrone, ma Israele non ha conoscenza e il mio popolo non ha intendimento». 1,4 Guai, nazione peccatrice, popolo carico di iniquità, razza di malfattori, figli che operano perversamente! Hanno abbandonato l’Eterno, hanno disprezzato il Santo d’Israele, si sono sviati e voltati indietro. 1,5 Perché volete essere ulteriormente colpiti? Vi ribellereste ancor di più. Tutto il capo è malato, tutto il cuore langue. Isa 1,2–5;


Quando Dio, quasi duemila anni fa, mandò al popolo d’Israele suo Figlio come Messia e Salvatore, lo rifiutarono. Lo trattarono come un impostore e un bestemmiatore, lo picchiarono e lo condannarono a morte. Quello che non sapevano allora – e che ancora oggi non vogliono sapere – è il fatto biblico che nel rifiutare il Figlio hanno rifiutato anche il Padre, e si sono allontanati da lui. Rifiutando il Figlio si sono separati dal loro Dio, e di conseguenza sono un popolo senza Dio.

Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre.

1Gio 2,23 Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre. 1Gio 2,23;

Giov 15,23 Chi odia me, odia anche il Padre mio. Giov 15,23;

Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Giov 14,6;

Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati. (cioè andrete all’inferno)

Giov 8,22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole forse uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?». 8,23 Ed egli disse loro: «Voi siete di quaggiù, mentre io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono(il Messia), voi morirete nei vostri peccati». Giov 8,22-24;



Come Dio dice loro nel summenzionato passaggio (Isa 1,4), si tratta di una nazione peccatrice, di un popolo di malfattori, e fino a quando non si convertiranno in Gesù Cristo – sia individualmente che come popolo – non avranno più alcuna possibilità di rimanere in contatto con il loro Dio. Non importa quanto preghino, Dio non li ascolterà. Le loro mani sono piene di sangue – compreso il sangue del Figlio di Dio.

Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue.

Isa 1,14 L’anima mia odia i vostri noviluni e le vostre feste stabilite; mi sono un peso che sono stanco di portare. 1,14 Quando stendete le mani, distolgo gli occhi da voi; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani sono piene di sangue. 1,16 Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; Isa 1,14-16;


Il cristiano che neghi queste affermazioni della Bibbia o cerchi di addolcirne l’amara verità riducendole a metafore simboliche, si mette allo stesso livello di coloro che fecero crocifiggere il nostro Salvatore. Si rende colpevole crocifiggendo un ’ altra volta il Signore.


Il profeta Geremia.

«Anche quando dicono: "Com’è vero che il SIGNORE vive", è certo che giurano il falso».

Ger 5,1 «Andate per le vie di Gerusalemme; guardate, informatevi; cercate per le sue piazze se vi trovate un uomo, se ve n’è uno solo che pratichi la giustizia, che cerchi la fedeltà; e io le perdonerò. 5,1 Anche quando dicono: "Com’è vero che il SIGNORE vive", è certo che giurano il falso». Ger 5,1-2;


E poiché Israele è una nazione senza Dio da quasi duemila anni, la menzogna e l’inganno albergano tra le più alte cariche di stato, come succede anche in tutte le altre nazioni di questo mondo. Presidenti (Ezer Weitzmann, Moshe Katzav) e primi ministri (Benjamin Netanyahu, Ehud Olmert) di Israele sono stati condannati in via definitiva per corruzione e costretti a dimettersi. Anche il deputato e leader del partito religioso Shas, Ariel Deri, è stato condannato da un tribunale per corruzione e frode.

Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla; tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione.

Ger 5,3 SIGNORE, i tuoi occhi non cercano forse la fedeltà? Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla; tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione; essi hanno reso il loro volto più duro della roccia, rifiutano di convertirsi. 5,3 Io dicevo: «Questi non sono che miseri, insensati che non conoscono la via del SIGNORE, il giudizio del loro Dio»; 5,3 io andrò dai grandi e parlerò loro, perché essi conoscono la via del SIGNORE, il giudizio del loro Dio; ma anch’essi tutti quanti hanno spezzato il giogo, hanno rotto i legami. Ger 5,3-5;


Si potrebbe pensare che la distruzione del tempio e della città di Gerusalemme da parte delle legioni romane di Tito nell’anno 70 e l’espulsione del popolo d’Israele dalla loro terra, insieme ai molti e dolorosi pogrom in alcuni paesi europei, per non parlare della sofferenza di milioni di persone nella Shoah, l’Olocausto, avrebbero costituito una ragione valida, affinché il popolo d’Israele tornasse al suo Dio e si convertisse alla fede in Suo Figlio. Ma l’ostinazione di Israele è stata più forte, e ancora oggi rifiuta di convertirsi e di marciare sulla retta via. Come Dio aveva già detto a Mosè:

"Il SIGNORE disse ancora a Mosè: «Ho considerato bene questo popolo; ecco, è un popolo dal collo duro." (Es 32,9;)

Ma quelli rispondono: "Non c’incammineremo per la buona strada!"

Ger 6,16 Così dice il SIGNORE: «Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: "Non c’incammineremo per essa!" 6,17 Io ho messo delle sentinelle per voi: "State attenti al suono della tromba!" Ma quelli rispondono: "Non staremo attenti". 6,18 Perciò, ascoltate, nazioni! Sappiate, comunità dei popoli, quello che avverrà loro. 6,16 Ascolta, terra! Ecco, io faccio venire su questo popolo una calamità, frutto dei loro pensieri; perché non sono stati attenti alle mie parole; hanno rigettato la mia legge. Ger 6,16-19;


Non solo Israele rifiuta di convertirsi, ma si spinge anche oltre. Come espresso dalle dichiarazioni dei rappresentanti del movimento israelita nelle comunità cristiane, gli ebrei – che non hanno più Dio perché hanno rifiutato lui e suo Figlio – ora cercano di dire ai cristiani, a coloro che credono in questo Figlio di Dio e lo adorano come loro Dio e Signore, come devono intendere la loro sacra missione da cristiani.

In alcune comunità tedesche sprovveduti fratelli e sorelle assistono ai sermoni di predicatori tedeschi ed ebrei che tentano di convincerli che il comandamento del Signore in Marco 16,15 "Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura", si applicherebbe al resto del mondo, ma non a Israele. Secondo le disposizioni dell’Agenzia Ebraica (autorità israeliana per le politiche dell’immigrazione), per ottenere il permesso per entrare in Israele è obbligatorio firmare un accordo in cui ci si impegna a non intraprendere opere missionarie in Israele e a non nominare Gesù Cristo. (Vedi anche Discorso 1013: "Rapporto dal campo del ‘movimento per Israele’")


Voi come potete dire: ’Noi siamo saggi e la legge del SIGNORE è con noi!’? Sì, certo, ma la penna bugiarda degli scribi ha mentito.

Ger 8,4 Tu di’ loro: "Così parla il SIGNORE: Se uno cade non si rialza forse? Se uno si svia, non torna egli indietro? 8,5 Perché dunque questo popolo di Gerusalemme si svia di uno sviamento perenne? Essi persistono nella malafede e rifiutano di convertirsi. 8,6 Io sto attento e ascolto: essi non parlano come dovrebbero; nessuno si pente della sua malvagità e dice: ‘Che ho fatto?’ Ognuno riprende la sua corsa, come il cavallo che si slancia alla battaglia. 8,7 Anche la cicogna conosce nel cielo le sue stagioni; la tortora, la rondine e la gru osservano il tempo quando debbono venire, ma il mio popolo non conosce quel che il SIGNORE ha ordinato. 8,8 Voi come potete dire: ‘Noi siamo saggi e la legge del SIGNORE è con noi!’? Sì, certo, ma la penna bugiarda degli scribi ha mentito. 8,9 I saggi saranno confusi, saranno costernati, saranno presi; ecco, hanno rigettato la parola del SIGNORE; quale saggezza possono avere? Ger 8,4-9;


Così, nonostante abbiano respinto il loro Dio e siano un popolo senza Dio, cercano di far credere al mondo intero di essere gli unici saggi a possedere la legge del Signore – cosa di cui il Signore stesso si lamenta nel succitato passaggio in Ger 8:8. E studiando la Bibbia possiamo anche iniziare a supporre che attualmente sono sulla buona strada per passare da essere una nazione senza Dio a essere una nazione anti-Dio.

(Vedi anche Discorso 101: "La Bibbia dice che l’Anticristo sarà un ebreo?")


Il profeta Ezechiele.

Poiché ha disprezzato le mie leggi; non ha camminato seguendo le mie prescrizioni.

Ez 5,5 Così parla il Signore, DIO: "Ecco Gerusalemme! Io l’avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano; 5,6 essa, per darsi all’empietà, si è ribellata alle mie leggi più delle nazioni, e alle mie prescrizioni più dei paesi che la circondavano; poiché ha disprezzato le mie leggi; non ha camminato seguendo le mie prescrizioni". 5,7 Perciò così parla il Signore, DIO: "Poiché voi siete stati più ribelli delle nazioni che vi circondano, in quanto non avete camminato seguendo le mie prescrizioni, non avete osservato le mie leggi e non avete neppure agito secondo le leggi delle nazioni che vi circondano, 5,8 così parla il Signore, DIO: Eccomi, vengo io da te! Eseguirò in mezzo a te i miei giudizi, in presenza delle nazioni; Ez 5,5-8;


Proprio come le nazioni senza Dio, anche gli ebrei in Israele hanno smesso da tempo di seguire i comandamenti del loro Dio. Mentre nel cristianesimo secolare la Chiesa cattolica ha falsificato i dieci comandamenti di Dio adattandoli alle proprie idee, per esempio occultando al popolo della Chiesa il secondo dei dieci comandamenti di Dio e dividendo il decimo comandamento in due, in modo che fossero di nuovo dieci – nel giudaismo "la penna bugiarda degli scribi" (rabbini) ha reso la legge di Dio una menzogna, come Dio conferma nel succitato passaggio in Ger 8,8. Le "feste sante" dei cristiani, come il Natale, oggi sono degenerate in eventi di mero divertimento, e anche le feste religiose ebraiche oggi sono celebrate più per amore della tradizione che per lodare Dio.

(Vedi anche Discorso 115: "I dieci comandamenti della Chiesa cattolica")


In entrambi i casi il modo corretto e appropriato di pregare è stato perso da tempo, e se un ebreo in Israele indossa la kippah (copricapo ebraico per pregare, yiddish: yarmulke o kappel) – simile al copricapo (berretta) indossato dagli imitatori del clero ebraico, dai cardinali cattolici o dal Papa – non lo fa per rifugiarsi in se stesso e parlare con Dio, ma per impressionare le persone intorno a lui con la sua falsa saggezza e "santità".

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Non sorprende, quindi, che tali "preghiere" non siano mai arrivate all’orecchio di Dio. Nostro Signore non indossava mai copricapi quando rivolgeva le Sue preghiere al Padre. E anche Paolo dice che, se uno indossa un copricapo quando prega, disonora il proprio capo. Ciò lo separa dallo Spirito Santo di Dio e spezza il suo legame con Dio. Quindi anche il clero della Chiesa cattolica può pregare quanto vuole, tanto Dio non li sentirà mai.

Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al suo capo;

1Cor 11,3 Ma voglio che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio. 11,4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto fa disonore al suo capo; 1Cor 11, 3-4;


Israele non solo non segue più gli ordini del suo Dio, ma è anche diventato un aggressore in Medio Oriente, uno stato violento. Senza alcun motivo nel 2006 Israele ha attaccato il confinante Libano con missili e bombardamenti aerei (seconda guerra del Libano), radendo a suolo le città. Migliaia di famiglie sono state costrette alla fuga e centinaia di civili – tra cui donne e bambini – sono stati uccisi. Durante questa missione l’esercito israeliano ha anche continuato a lanciare razzi al confine con Israele nelle immediate vicinanze dell’ osservatorio internazionale dell’ONU (UNIFIL) in Libano. Nonostante l’ ufficiale a capo di questa base ONU per ben dieci volte (!) avesse richiesto via radio al comando militare israeliano di non lanciare razzi vicino all’ osservatorio, la base fu centrata (!) e completamente distrutta il 25 luglio 2006. Morirono quattro ufficiali dell’osservatorio dell’ ONU – un cinese, un finlandese, un canadese e un austriaco.

E proprio di recente una flotta di aiuti e rifornimenti di emergenza (generi alimentari, materiali da costruzione, carburante e beni di consumo) diretta a Gaza per i palestinesi, che da tre anni soffrono a causa dell’embargo della striscia di Gaza da parte di Israele, è stata intercettata e attaccata dall’esercito israeliano in acque internazionali (!), un’azione in cui dieci attivisti per la pace disarmati hanno perso la vita. Le imbarcazioni sono state poi costrette a fare scalo nel porto israeliano di Ashdod.

Il paese è pieno di sangue, e la città è piena d’ingiustizie.

Ez 9,9 Egli mi rispose: «L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è troppo grande; il paese è pieno di sangue, e la città è piena d’ingiustizie; poiché dicono: "Il SIGNORE ha abbandonato il paese, il SIGNORE non vede nulla". Ez 9,9;


Gli ebrei ora cercano di relativizzare questa reale violenza in Israele, evidente a tutto il mondo, parlando di "violenza nei pulpiti cristiani". In Germania la ADL, Jewish Anti-Defamation League [Lega Antidiffamazione Ebraica] si è lamentata del fatto che alcune dichiarazioni nei Vangeli del Nuovo Testamento siano antisemitiche e pericolose. In riferimento alla rappresentazione della Passione di Cristo di Oberammergau del 2010, il dirigente della ADL, Abe Foxman, ha affermato:

"Con ogni lettura o reinterpretazione annuale della storia della morte di Gesù nelle chiese cristiane, milioni di cristiani si convincono sempre più del fatto che gli ebrei si siano macchiati del peggior crimine della storia. Ai tempi nostri, l’ accusa di deicidio è usata per giustificare – anche dai pulpiti cristiani – l’odio verso gli ebrei e la violenza contro di loro."


L’accusa di deicidio? È stato deicidio, com’è documentato anche nella Bibbia:

l suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli.

Mat 27,23 Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!». 27,24 Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!».

27,25 E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli».

27,26 Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso. Mat 27,23-26;

Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!».

Giov 19,12 Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare». 19,13 Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. 19,14 Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».

19,15 Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!».

Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare». 19,16 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Giov 19,12-16;


Si è trattato chiaramente dell’ assassinio di Dio, e Foxman ha ragione quando dice che è stato il peggior crimine della storia commesso dagli ebrei. Ma loro lo negano, anche se è documentato nella Bibbia da duemila anni! Ma Foxman la vede diversamente. Secondo Foxman, la “violenza proveniente dai pulpiti cristiani” include anche l’evangelizzazione cristiana tra gli ebrei, che è vista come un "tentato genocidio delle anime ebraiche".

Per coerenza, ora la ADL ha modificato il testo dei Vangeli che servono come base per le rappresentazioni della Passione di Cristo di Oberammergau. I crimini degli ebrei sono stati cancellati. Oggi il ruolo degli ebrei nella morte di Cristo è stato ripulito e risanato. Ora le guardie romane sono presenti quando Gesù fa il suo primo ingresso a Gerusalemme "per chiarire chi è che comanda". In questa rappresentazione, i sommi sacerdoti ebrei che condannano a morte Gesù nei Vangeli, ora discutono di teologia, distogliendo così l’attenzione dallo stesso Gesù.

Il sommo sacerdote si stracciò le vesti e disse: Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare? Tutti lo condannarono come reo di morte.

Mar 14,60 Allora il sommo sacerdote, alzatosi in piedi nel mezzo, domandò a Gesù: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?» 14,61 Ma egli tacque e non rispose nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?» 14,62 Gesù disse: «Io sono; e vedrete il Figlio dell’uomo, seduto alla destra della Potenza, venire sulle nuvole del cielo». 14,63 Il sommo sacerdote si stracciò le vesti e disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 14,64Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare?» Tutti lo condannarono come reo di morte. 14,65 Alcuni cominciarono a sputargli addosso; poi gli coprirono la faccia e gli davano dei pugni dicendo: «Indovina, profeta!» E le guardie si misero a schiaffeggiarlo. Mar 14,60-65;


IIl famigerato giuramento di sangue: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli" (Mat 27:22-25) è stato cancellato dalla sceneggiatura. Eppure, per l’ADL anche questa censura e corruzione del testo non sono state sufficienti. L’8 maggio gli esperti dell’ ADL presentarono un’anteprima dichiarando che "Queste rappresentazioni della Passione di Cristo continuano a presentare il giudaismo in termini stereotipati e dannosi, descrivendo i capi ebraici come disonesti, vendicativi e xenofobi".

(Vedi anche Discorso 1014: "La Lega Antidiffamazione Ebraica riscrive il Nuovo Testamento")


Si ha quasi l’ impressione che gli ebrei vogliano proibire ai cristiani di leggere il Nuovo Testamento e i Vangeli. Ma anche se un giorno dovessero riuscirci, abbiamo sufficienti informazioni nell’Antico Testamento, attraverso i profeti d’Israele – come dimostra questo stesso articolo– per conoscere il vero carattere dei capi ebraici (che il nostro Signore in Mat 23:32-39 definisce "serpenti, razza di vipere") e quello degli israeliti sionisti. Ed è alquanto improbabile che l’ADL riesca a vietarci di leggere il loro stesso Antico Testamento.

Ma non ci si può nemmeno aspettare che l’ADL ebraica cancelli tutti quei passaggi del loro Antico Testamento che presentano Israele in termini "stereotipati e dannosi", come i seguenti, ad esempio:

o  "Guai alla nazione peccatrice, popolo carico d’iniquità, razza di malvagi, figli corrotti!" (Isa 1:4;)

o  "Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente" (Isa 1:5;)

o  "Le vostre mani sono piene di sangue" (Isa 1:14-15;)

o  "Anche quando dicono: ‘Com’è vero che il SIGNORE vive’, è certo che giurano il falso. Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla;" (Ger 5,2-3)

o  "Tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione" (Ger 5:3;).

o  "Non c’incammineremo per essa (la buona strade)!" (Ger 6:16;) Perciò Dio Onnipotente stesso da’ loro testimonianza:

o "Poiché ha disprezzato le mie leggi; non ha camminato seguendo le mie prescrizioni (...) così parla il SIGNORE, DIO: Eccomi, vengo io da te! Eseguirò in mezzo a te i miei giudizi, in presenza delle nazioni". (Ez 5:6-8;).


In tutte queste dichiarazioni, quindi, l’ Onnipotente Dio stava forse diffamando gli ebrei? Oppure il nostro Signore Gesù Cristo, che afferma di essere la Verità, mentiva quando chiamava i loro capi religiosi "serpenti e razza di vipere"? Forse nel venturo regno dell’ anticristo gli ebrei porteranno in tribunale Dio con l’ accusa di averli diffamati nell’Antico Testamento e anche Suo Figlio per aver diffuso menzogne su di loro nel Nuovo Testamento?

Vedi anche Discorso1015: "Shema Yisrael – Ascolta, o ISRAELE: Il Giudizio di Dio sul suo popolo.")


L’unica possibilità per gli ebrei di essere salvati dalla dannazione eterna.

Gli ebrei, se vogliono essere salvati, non hanno altra scelta che lasciare la loro eredità e fede ebraica e accettare la fede in Gesù Cristo, il loro Messia.


Basta conoscere un po’ la religione mosaica e la storia di Israele – e leggere il Nuovo Testamento!

«Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati».

Giov 8,21 Egli dunque disse loro di nuovo: «Io me ne vado e voi mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire». 8,22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole forse uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?». 8,23 Ed egli disse loro: «Voi siete di quaggiù, mentre io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati». Giov 8,21-24;


La religione mosaica fu sospesa da Dio fino alla sua reintroduzione nel Millennio. Nostro Signore ce lo ricorda già nel Vangelo di Luca:

La legge e i profeti (la religione mosaica) hanno durato fino a Giovanni;

Luca 16,16 La legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunciata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. Luca 16,16;

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"Come gli ebrei deridono Gesù Cristo".
(Real Jew News)


Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace;

(Rom 8,6)


Cristianesimo biblico

Il tempio di Dio.


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Dopo l’esodo, durante la migrazione nel deserto, Dio istruì gli israeliti a costruire una tenda di convegno (tabernacolo). Qui, nella parte più in fondo alla tenda, avrebbero collocato l’"arca della testimonianza" dietro a un velo che separasse quest’area dalla parte anteriore. (Es 26:31-34).

E in questo "Santo dei Santi", Dio dava istruzioni a Mosè parlandogli all’occorrenza da una nuvola posta tra i due cherubini, a sinistra e a destra sul coperchio di questa arca della testimonianza.

Quando poi Salomone costruì il primo tempio a Gerusalemme, anche qui la parte più in fondo al tempio fu sviluppata come "dimora dell’Onnipotente" cosi come anche nel secondo tempio, che fu costruito da Zorobabele dal 520 al 516 a.C., consacrato nel 515 a.C. e notevolmente ampliato e rimodellato da Erode dal 21 a.C. in poi.

Poi, quando gli israeliti condannarono il Figlio di Dio, nostro Signore Gesù Cristo, a morte sulla croce e i romani lo crocifissero, Dio, alla morte di Suo Figlio abbandonò il Tempio e il l’Antica Alleanza con gli israeliti (Mat 27:51-52; Luca 16:16).

Questo fu anche l’inizio di una Nuova Alleanza e quindi l’inizio di un nuova legame tra Dio e gli esseri umani. Non solo, da allora non si devono né si possono più offrire sacrifici per il perdono dei peccati, poiché a Gerusalemme – e solo lì (Deut 12:14) – non c’è più il tempio né l’altare degli olocausti (Giov 8:24) e nostro Signore Gesù Cristo è già morto sulla croce per i nostri peccati.

Non c’è nemmeno più bisogno di un tempio o una "casa di Dio" per incontrare Dio (Atti 7:48-50). Perché Dio ha avuto misericordia e ora viene agli esseri umani.

«Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui».

Giov 14,15 «Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; 14,16 e io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro Consolatore perché sia con voi per sempre: 14,17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. 14,18 Non vi lascerò orfani; tornerò da voi.

14,19 Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 14,20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. 14,21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».

14,22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» 14,23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 14,24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato. 14,25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi;» Giov 14,15-25;

Il fatto che Dio e suo Figlio vengano a dimorare presso di noi è a prima vista sorprendente e alquanto incomprensibile. Ma chi conosce il contesto biblico, riconosce in pieno la realtà di questa dichiarazione.


«Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità».


Giov 4,23 «Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 4,24 Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità». Giov 4,23-24;

Come qui ci dice il Figlio di Dio, Dio, il Padre, è Spirito. E questo ora non deve intendersi in senso "simbolico", ma letterale! Non solo Dio è Spirito, ma la forma di esistenza di tutte le creature nella dimensione celeste di Dio – compresa quella degli esseri umani già risorti (1Cor 15:44) – è di natura spirituale senza genere. Tuttavia, secondo le Scritture, essi possiedono anche la capacità di apparire in forma fisica, umana (Luca 24:36-39; Apoc 20:6) e di scomparire (Luca 24:31; Giov 3:8).

(Vedi anche Discorso 85: "Vera e falsa rinascita.")

Come ci confermano molte dichiarazioni bibliche, la comunicazione tra Dio e Suo Figlio avveniva sempre a livello spirituale. Dio è nello Spirito del Figlio e ciò che il Figlio dice è la Parola di Dio.

Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me?

Giov 14,10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 14,11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse. Giov 14,10-11;

È quindi evidente che è nella natura degli esseri spirituali incorporarsi sia nello spirito di un essere umano che in altri esseri spirituali. Nella loro forma spirituale sono immateriali e possono fondersi l’uno nell’altro, come quando si versa sul livello materiale un bicchiere d’acqua in un altro e i due liquidi diventano un’unica cosa (Trinità e Apoc 3:21, tutti [milliardi!!] siederanno presso il Signore sul Suo – UNICO – trono!).

E così come il Padre ha dimorato nel Figlio, allo stesso modo entrambi dimoreranno in noi, nel nostro spirito, se amiamo il Figlio e osserviamo la Sua parola. Dio ha dimorato presso gli Israeliti nel Santo dei Santi del tempio, ma nella fede della Nuova Alleanza Dio non dimora più in templi realizzati a mano.

La fede biblico-cristiana, di conseguenza, non è una religione, come le religioni di questo mondo. È una relazione, un legame o un rapporto con Dio e Suo Figlio. La persona credente – in quanto figlio di Dio – è il tempio, e il suo spirito è il Santo dei Santi, dove entrambi, Padre e Figlio, dimorano presso di noi.

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

1Cor 3,16 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 3,17 Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi. 1Cor 3,16-17;

Qui, però, va sottolineato che la presenza di Dio nel nostro spirito non si manifesta "saltellando, ballando, ridendo, piangendo, rotolando a terra" e con altri noti fenomeni simili. Questa non è la presenza di Dio, ma queste persone sono possedute dai demoni, gli angeli di Satana, che sono stati gettati sulla terra dopo la battaglia in cielo duemila anni fa.

Lo Spirito di Dio nel nostro spirito è quasi impercettibile. Ce ne rendiamo conto solo quando notiamo di aver assunto – quasi contro la nostra volontà – un comportamento gradito a Dio. Quando noi stessi ci stupiamo di come improvvisamente si risolvono problemi apparentemente difficili.

Dunque, ricordiamoci anche che circolano molte false dottrine. Il cristianesimo secolare non osserva la parola di Nostro Signore (nel cattolicesimo i sacerdoti sono pedofili [Mat 7:16], nel protestantesimo i gay sono sovrintendenti/vescovi [Rom 1:27;]). Li riconoscerete dai loro frutti. Sono frutti cattivi di alberi cattivi che non possono fare frutti buoni (Mat 7:18)! E il rito mosaico ha trovato la sua fine temporanea duemila anni fa (Luca 16:16).

Dio non deve essere più cercato in una "casa di Dio". Qui, come è stato dimostrato, il contatto degli individui (presumbilmente laici!) con il loro Dio è stato interrotto ed è stato riservato a un sacerdote, che però nella maggior parte dei casi lo considera un fastidioso adempimento del dovere.

E così non c’è bisogno di "consacrazione" o "comunione", con cui il cattolicesimo cerca invano di stabilire la comunione con il Signore. Il Figlio di Dio non viene attraverso l’"hocus-pocus" (Hoc est [enim] corpus meum / distorta nel Medioevo) di un prete cattolico che poi magari abusa dei bambini dopo la messa.

Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: "Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo."



2Cor 6,14 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? 6,15 Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? 6,16 Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli?


Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: "Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. 6,17 Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi," dice il Signore. "Non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò, 6,18 e sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie", dice il Signore onnipotente. 2Cor 6,14-18;


Nel cristianesimo biblico, quindi, la comunicazione tra Dio e il Figlio di Dio non avviene tramite preghiere ripetute a pappagallo, ma ha luogo direttamente e personalmente. Dio è il nostro Padre, noi siamo i Suoi figli, quindi dobbiamo comportarci come si comporterebbero i figli nei confronti di un Padre amato. L’amore per Dio, cari fratelli e sorelle, deve ancora essere spiegato all’umanità. Hanno sentito parlare abbastanza di amore per il prossimo negli ultimi duemila anni.

Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto.

Mat 6,5 «Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze (o davanti agli altari idolatri cattolici ["Maria", e il culto dei morti "Santi"] e al "Muro del pianto" ebraico! / FH), per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Mat 6,5;


Deut 4,15 Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, 4,16 affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo o di una donna, Deut 4,15-16;


Mat 6,6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta (Mat 10:21-22; Mar 13:12-13;), rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. 6,7 Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. 6,8 Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. Mat 6,5-8;

Quindi non dovremmo "usare troppe parole come fanno i pagani", ma allora cosa dovremmo fare? – Dobbiamo parlare con Dio. Nel nostro spirito, dove c’è il suo spirito, se siamo figli di Dio. Non c’è bisogno di "segni" esterni. Questi sono usati solo dagli ipocriti per impressionare gli empi.

La nostra conversazione con Dio avviene spiritualmente. E anche se forse miliardi di persone parlano a Dio nello stesso momento, l’onnipotenza di Dio e la sua grazia gli permettono di essere presente e in ascolto di ciascuno dei suoi figli nel loro spirito.

E se amiamo Dio e suo Figlio, abbiamo ciò che molti di noi eventualmente non hanno mai avuto sulla terra: un Padre amato e amorevole, assolutamente giusto. Non si separerà mai da noi e, se non ci separeremo da lui di nostra spontanea volontà, sarà il nostro amato e amorevole Padre per tutta l’eternità. Amen.

(Vedi anche Discorso 85 "Vera e falsa Rinascita."

(Vedi anche Discorso 1042 "La battaglia nel cielo.")