Discorso 162 – La seconda creazione di Dio.




L’interpretazione di un testo biblico

L’anima del essere vivente

La presunta immortalità dell’anima

Lo spirito dell’uomo

L’uomo come essere spirituale: la seconda creazione di Dio.

I pericoli per le persone dell’ anima con una mentalità terrena

La separazione tra anima e spirito per mezzo della Parola di Dio

Midollo e osso



L’interpretazione di un testo biblico

(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

Un servizio offerto dal Zentrum für evangelische Gottesdienst- und Predigtkultur [Centro per la Cultura Evangelica del Culto e della Predicazione]

"12 Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.
13 E non v’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto.."

Come la separazione porta alla guarigione – Sermone su Ebrei 4,12-13 di Ulrich Kappes


"La parola di Dio è più affilata di qualunque spada a doppio taglio…"
Come capiamo queste parole? Possono accompagnarci durante la nuova settimana? È un testo che sarebbe meglio ignorare perché ci fa male?

Tanto per cominciare, diciamo questo: le parole che indicano che Cristo e ’immagine della spada vanno di pari passo non sono un caso speciale nel Nuovo Testamento. Nel suo discorso di invio ai discepoli, secondo Matteo 10, Cristo disse: «Non pensate ch’io sia venuto a metter pace sulla terra; non son venuto a metter pace, ma spada» (versetto 34). Il veggente dell’Apocalisse vede il giudice del mondo e lo descrive con queste parole: «Dalla sua bocca usciva una spada a due tagli» (1,16). Si potrebbero citare altri testi. Le parole che abbiamo oggi fanno parte di una fonte del Nuovo Testamento che contiene ’immagine della spada.

"La parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio." Questo è il messaggio del primo versetto. Poi c’è ’invito a rendere conto a Dio con la coscienza pulita. Quindi si parla dell’effetto che la parola di Dio ha su di noi e poi di come ci rapportiamo con essa. (…)

Pfarrer em. Dr. Ulrich Kappes


Queste affermazioni del dottor Ulrich Kappes sono davvero interessanti, ma se il lettore interessato sta cercando un’interpretazione dei due concetti soggettivi "anima e spirito", la troverà, a parte la citazione biblica all’inizio dell’interpretazione, solo una volta, verso la metà dell’articolo. Ma anche lì si tratta solo del testo biblico che viene citato di nuovo. L’interpretazione che segue parla della "affilatezza della spada" e chiede "In che modo la parola di Dio ‘separa’?" ma i due termini "anima e spirito", per non parlare della loro interpretazione, vengono evitati nelle spiegazioni successive. 

Va bene spiegare l’effetto della Parola di Dio sull’anima e sullo spirito. Ma forse dovremmo prima capire cosa si intende per "anima e spirito" e poi chiederci perché questi due possono essere separati dalla Parola di Dio. Ecco perché ho citato proprio questa interpretazione, perché è un esempio tipico di come si interpreta questo passo della Bibbia.


L’anima del essere vivente

Ma se siamo un po’ più curiosi e vogliamo sapere cosa sono davvero l’anima e lo spirito che dovrebbero essere separati, la Bibbia ci dà alcune risposte. Secondo l’Antico Testamento, l’anima è il sangue degli esseri viventi:

Poiché la vita della carne è nel sangue.

Lev 17,11 Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, per mezzo del’anima (in lui). 17,12 Perciò ho detto ai figli d’Israele: ‘Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo straniero che bita fra voi mangerà del sangue’. Lev  17,11-12;


E qui, quasi per caso, troviamo anche una risposta parziale a una delle domande più grandi del cristianesimo: come è stato possibile che la morte del Figlio di Dio sulla croce potesse espiare i peccati di tutti gli uomini di questo mondo, se essi lo accettano come espiazione dei propri peccati nella fede? Dio stesso ce lo rivela qui, quando dice: "Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre anime."

"Perché il sangue è quello che fa l’espiazione per mezzo dell’anima (in lui)."

E questo è anche il motivo per cui nell’Antico Testamento si facevano sacrifici animali: "per ottenere ’espiazione delle nostre anime". Invece della nostra anima, un’altra anima deve morire per i nostri peccati. Rimane però senza risposta la domanda se Dio abbia ordinato questo sacrificio animale per vedere se l’uomo vuole davvero pentirsi dei propri peccati e sarebbe disposto a sacrificare una parte non trascurabile del proprio patrimonio (all’epoca gli animali avevano certo un valore molto maggiore rispetto ad oggi).

Oppure, mettendo la mano del peccatore sulla testa dell’animale sacrificale prima che venga ucciso, si trasferisce davvero la colpa dei peccati, così che una sorta di "copia" di quell’uomo muore e il comandamento di Dio viene rispettato? Questo sarebbe confermato dal sacrificio espiatorio di nostro Signore Gesù Cristo per i peccati di tutti gli uomini. Ma torniamo al nostro argomento.

Perché il sangue è ’anima, e tu non mangerai ’anima insieme con la carne.

Deut 12,23 ma guàrdati assolutamente dal mangiarne il sangue, perché il sangue è ’anima, e tu non mangerai ’anima insieme con la carne. 12,24 Non lo mangerai; lo spargerai per terra come acqua. 12,25 Non lo mangerai affinché tu sia felice, e i tuoi figli dopo di te, quando avrai fatto ciò che è giusto agli occhi del Signore. Deut 12,23-25;


Tenendo conto di quanto detto sopra, riconosciamo qui tutta la realtà dell’anima in sé e il suo grande valore davanti a Dio e per Dio. Il peccato, cioè l’infrazione dei comandamenti di Dio, deve essere punito e il peccatore – la sua anima – deve morire. Ma affinché ’uomo non debba morire, ma il peccato sia comunque espiato, l’anima di un animale deve morire al suo posto.

E con questo possiamo anche sfatare il pregiudizio diffuso secondo cui l’anima sarebbe "immortale". No, secondo la Parola di Dio, l’anima è il sangue e viene versata con il sangue alla morte dell’essere vivente. E nelle citazioni bibliche di cui sopra possiamo anche vedere che non solo noi esseri umani abbiamo un’anima, ma tutti gli esseri viventi il cui corpo è animato dal sangue hanno un’anima! Ciò che distingue l’uomo dall’animale ed è davvero immortale è il suo spirito, come vedremo tra poco.

(Vedi anche Discorso 22: "Esiste l’immortalità dell’anima?")


Infine, nel Nuovo Testamento, in 1 Corinzi 15,45, c'è un testo biblico che conferma ’interpretazione di cui sopra e ci porta direttamente al prossimo tema: lo spirito.

«Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo è spirito vivificante.

1Cor 15,45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo (simbolicamente per Gesù Cristo) è spirito vivificante. 15,46 Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale (l’anima), poi viene ciò che è spirituale. 15,47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 15,48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 15,49 E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste. 1Cor 15,45-49;


La presunta immortalità dell’anima.

La presunta immortalità dell’anima.


 Secondo la Scrittura, non esiste un’ immortalità dell’anima, poiché l’anima viene dissolta con la morte dell’ essere umano, così come avviene anche negli animali (carne, sangue).

   Poiché l’anima della carne è nel sangue.
Lev 17,11 Poiché l’anima della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre anime; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, per mezzo dell’anima. Lev 17,11;

   Perciò, la teoria della "morte totale" non è corretta perché, secondo le Scritture, esiste un "regno dei morti" in cui il Signore ha predicato il Vangelo agli spiriti dei morti dopo la sua morte fisica e, di conseguenza, qualcuno -   presumibilmente gli spiriti dei morti – deve essere lì.

  Nell’essere umano albergano due forze più o meno opposte:

–   l’anima (in ebraico "nephesh"/in greco "psyché"): e cioè, carne, sangue, ma anche essere umano, persona  che viene dissolta con la morte e

–   lo spirito (in ebraico "ruach"/in greco "pneuma"): e cioè, soffio, vento, respiro (Odem), ma anche spirito che quando l’essere umano muore abbandona il corpo – presumibilmente attraverso il naso (Gen 2,7) – e che dopo la morte continua ad esistere.

Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.

Gen 2,7 Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente. Gen 2,7;

0 0

Quando una persona muore, lo spirito lascia il corpo attraverso il naso.
Alla "fine del tunnel " vede l’illuminazione della stanza in cui giace il cadavere.


  "È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità;" (Giov 6:63)
 
Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.  (Giac 2:26)

Ma questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio (1Cor 15:50).

Nascondi il tuo volto: sono terrorizzati. Togli loro il respiro: espirano e tornano alla loro polvere. (Sal 104:29)

Perché Cristo ha sofferto una volta per i peccati, il giusto per gli ingiusti, per portarci a Dio, essendo stato messo a morte secondo la carne, ma reso vivo secondo lo Spirito (1Piet 3:18).

A questo scopo, infatti, è stata predicata la buona novella anche ai morti, affinché siano giudicati secondo gli uomini nella carne, ma vivano secondo Dio nello Spirito. (1Piet 4:6)


  Pertanto, non è ’anima, ma lo spirito del’uomo che, dopo la morte del corpo, passa attraverso il naso (Gen 2,7) nel regno dei morti, dove attende la resurrezione e la rinascita dallo spirito.





Lo spirito dell‘uomo

A differenza di Paolo, che in 1 Cor 15,45 parla dell’uomo come di un essere spirituale celeste, qui in Genesi 2,7 abbiamo a che fare con lo spirito dell’uomo terreno e fisico. È la risposta alla domanda su dove infatti abbia origine lo spirito umano:

Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale.

Gen 2,7 Dio il Signore formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente. Gen 2,7;

Tu nascondi la tua faccia, ed essi sono smarriti; tu ritiri il loro spirito, ed essi muoiono ritornando nella loro polvere.

Sal 104,29 Tu nascondi la tua faccia, ed essi sono smarriti; tu ritiri il loro spirito, ed essi muoiono ritornando nella loro polvere. 104,30 Tu mandi il tuo spirito, ed essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra. Sal 104,29-30;


È quindi Dio, il Signore, che ha soffiato nelle narici del primo uomo, Adamo, il "soffio della vita", lo spirito. Questa è ’origine dello spirito umano: Dio, il Signore. In seguito, è ’uomo che genera i suoi figli e passa loro il suo patrimonio genetico, mentre Dio dà a ogni bambino, dopo la nascita, uno spirito completamente neutro e vergine. Tuttavia, questo spirito si sviluppa poi in modi diversi nelle diverse persone.

Il nostro Dio è soprattutto un Dio giusto, anzi, è quasi la "giustizia fatta persona". E questa giustizia assoluta si basa sulla libertà. Non c’è vera giustizia senza libertà e quindi l’uomo ha la libertà di formare e sviluppare il proprio spirito secondo la propria volontà attraverso il suo comportamento nella sua vita quotidiana.

Visto che non c’è nessun obbligo, ecco perché la maggior parte delle persone non si interessa più a Dio. La Bibbia chiama queste persone anche "naturali" (letteralmente: "dell’anima"). In queste persone, i sentimenti del’anima prendono il sopravvento e lo spirito celeste si indebolisce sempre di più.

Ma l’uomo naturale (letteralmente: "del’anima") non riceve le cose dello Spirito di Dio.

1Cor 2,13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 2,14 Ma l’uomo naturale (letteralmente: "del’anima") non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. 2,15 L’uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno.1Cor 2,13-15;


Le persone che nella loro vita si interessano alla Bibbia, il loro spirito viene "fertilizzato" o "fecondato" spiritualmente dalla Parola di Dio (vedi sotto Lc 8,11: "Questo è il significato della parabola: il seme è la Parola di Dio") e accoglie lo Spirito Santo. Proprio come un ovulo umano dopo la fecondazione o generazione, anche lo spirito umano continua a crescere nella conoscenza dopo essere stato "fecondato" dalla Parola di Dio, la Bibbia.

A differenza dell’uovo, che è pronto per essere fecondato solo per un breve periodo, lo spirito dell’uomo comunque rimane ricettivo per tutta la vita e aspetta di essere fecondato – per iscritto, oralmente o in qualsiasi altro modo – dalla Parola di Dio. Se una persona inizia a interessarsi alla Parola di Dio nella sua vita, è molto probabile che nel corso del tempo il suo spirito venga fecondato dalla Parola di Dio e quindi generato.

Ma questo non è ancora una "rinascita", come pensano molti, bensì solo una generazione e nemmeno porta una certezza assoluta di essere salvati. La rinascita dallo Spirito avviene solo dopo la morte dell’uomo, al momento della resurrezione. Lo spirito fecondato del credente è quindi "incinto", per così dire, per tutta la sua vita, fino alla morte. Il suo cervello è l’"utero" dove lo spirito continua a svilupparsi nel corso della vita umana.

E proprio come in una gravidanza umana possono capitare tutti i tipi di problemi fino al parto, compreso il parto di un feto morto, anche nella "gravidanza" spirituale dell’uomo possono verificarsi delle situazioni (Ef 4:14) dove cristiani fedeli da anni improvvisamente abbandonano la fede e si perdono (Ebr 6:4-6).

(Vedi anche Discorso 85: "Vera e falsa Rinascita.")


Questa mancanza di qualsiasi obbligo nella vita delle persone di pensare a Dio, alle loro origini e al loro futuro fa sì che appelli come questo siano accolti in modi molto diversi. Alcuni non leggono affatto questi testi, altri li leggono, ma sono esposti a influenze diverse che alla fine li portano a dimenticarli più o meno completamente.

La seguente parabola del Signore Gesù mostra in modo molto chiaro i diversi modi in cui i contenuti della fede, una volta acquisiti, possono andare persi.

E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza.

Luca 8,4 Or come si riuniva una gran folla e la gente di ogni città accorreva a lui, egli disse in parabola: 8,5 «Il seminatore uscì a seminare la sua semenza; e, mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada: fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. 8,6 Un’altra cadde sulla roccia: appena fu germogliato seccò, perché non aveva umidità. 8,7 Un’altra cadde in mezzo alle spine: le spine, crescendo insieme ad esso, lo soffocarono. 8,8 Un’altra parte cadde in un buon terreno: quando fu germogliato, produsse il cento per uno». Dicendo queste cose, esclamava: «Chi ha orecchi per udire oda!»

8,9 I suoi discepoli gli domandarono che cosa volesse dire questa parabola. 8,10 Ed egli disse: «A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non vedano, e udendo non comprendano. 8,11 Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio. 8,12 Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati. 8,13 Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro. 8,14 Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. 8,15 E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono e portano frutto con perseveranza. Luca 8,4-15;


Proprio pensando a questa parabola del Signore, però, bisogna anche dire che il cristianesimo secolare di oggi è così radicato nelle sue false origini che un ravvedimento e un cambiamento di mentalità sono purtroppo difficili da immaginare. È triste vedere come i presunti cristiani si distinguano rigorosamente: «Io sono cattolico», «Io sono evangelico», «Io sono metodista», «Io appartengo a una chiesa libera», «Io sono mennonita» ecc. ecc.

Questa necessità di distinguere viene dalle diverse interpretazioni della dottrina biblica che queste persone sostengono. E sono tutte interpretazioni in parte non bibliche, altrimenti non ci sarebbe bisogno di distinguere. Ma si tratta qui proprio di religioni, con liturgie (dal greco antico λειτουργία – "leiturgía", cioè "direzione, servizio pubblico") e ogni religione ha il proprio "catechismo", che si discosta dalla Bibbia e quindi deve essere codificato.

A differenza di questo cristianesimo secolare, il cristianesimo biblico non ha nessuna interpretazione diversa della dottrina biblica e quindi non deve distinguersi, ma al massimo definirsi come biblico in contrapposizione al cristianesimo secolare. E così questo cristianesimo biblico non è nemmeno una religione, ma una relazione, cioè un legame o un rapporto con il nostro Padre celeste e suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo.




Dove per te è caduto il seme? Tra le spine? Lungo la strada o sulle rocce?
Puoi ancora sistemare le cose. Non sbagliare, la tua vita dipende da questo..




Giov 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna; chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». Giov 3,36;

Giov 11,25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, 11,26 e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Giov 11,25-26;

Giov 12,44 Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; Giov 12,44;

Giov 12,46 Io sono venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 12,47 Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Giov 12,46-47;

«Dio è Spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità».

Giov 4,23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 4,24 Dio è Spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità». Giov 4,23-24;

Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto.

Mat 6,5 «Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze (o davanti agli altari idolatri cattolici ["Maria", "Santi"] e al "Muro del Pianto" ebraico!/ FH), per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. 6,6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. 6,7 Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. 6,8 Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. Mat 6,5-8;

Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio.

Giov 1,10 10 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. 1,11 È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto; 1,12 ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, 1,13 i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono stati generati1)) da Dio. Giov 1,10-13;

(Vedi anche testo corto: "Da figlio dell’uomo a figlio di Dio")


Quel medesimo Spirito rende testimonianza allo spirito nostro, che noi siam figliuoli di Dio.

Rom 8,16 Quel medesimo Spirito rende testimonianza allo spirito nostro, che noi siam figliuoli di Dio. 8,17 E se siam figliuoli, siamo ancora eredi, eredi di Dio, e coeredi di Cristo; se pur soffriamo con lui, acciochè ancora con lui siamo glorificati. Rom 8,16-17;

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

1Cor 3,16 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 3,17 Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi. 1Cor 3,16-17;

(Vedi anche Discorso 126: "Tutte le religioni sono uguali? -  La posizione del cristianesimo biblico.")


Anche Paolo ci conferma qui sopra, in 1 Cor 3,16, che lo Spirito di Dio vive in noi, figli di Dio, e che siamo il tempio di Dio.d.


La seconda creazione di Dio.

Nascosto per duemila anni a causa di traduzioni e interpretazioni sbagliate, ora è stato riscoperto.

«Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo è spirito vivificante.

1Cor 15,45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo (simbolicamente per Gesù Cristo) è spirito vivificante. 15,46 Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale (l’anima), poi viene ciò che è spirituale. 15,47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 15,48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 15,49 E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste. 1Cor 15,45-49;

0
La creazione di Adamo WIKIPEDIA



Con "’ultimo Adamo", Paolo intende, in 1Cor 15:45, il Signore Gesù che, dopo la morte e la rinascita nella resurrezione, è diventato un essere spirituale, come tutti gli abitanti del regno di Dio, la dimensione spirituale e senza tempo (eterna) dell’aldilà. Con la sua morte sulla croce, ha salvato coloro che credono in lui e li ha "resi vivi".

Ma proprio questo passo della Bibbia dice una cosa molto importante. Parla infatti della seconda creazione di Dio. Adamo è stato il "primo uomo" creato da Dio, Gesù Cristo è il "secondo e ultimo uomo" creato da Dio. Questa volta non dalla polvere della terra, ma – in modo del tutto normale, secondo il disegno della creazione – da una donna.

E proprio come Adamo ci documenta l’evoluzione della razza umana terrena e fisica, la vita del Figlio di Dio ci dimostra il percorso degli esseri spirituali che verranno a popolare il cielo (qui "spirituale" è inteso in senso letterale, come esseri guidati dello spirito). Ovviamente non con la crocifissione, che è un’azione che solo il Figlio di Dio poteva fare. Ma con la sua morte, poi – per lui abbreviato a tre giorni – il soggiorno nel regno dei morti (in realtà già "regno dello spirito", perché il corpo morto rimane sulla terra), poi la sua rinascita con suo risuscitamento e sua risurrezione e l’ingresso nel regno di Dio.

E il Signore non ci ha lasciati nel dubbio nemmeno riguardo alle altre caratteristiche delle persone spirituali, basta solo leggere e capire bene le sue parole. Lo ha già spiegato al membro del Sinedrio Nicodemo:

«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.»

Giov 3,1 C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei.3, 2 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». 3,3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».

3,4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 3,5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 3,6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 3,7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 3,8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Giov 3,1-8;


Mentre le varie confessioni cristiane discutono su cosa il Signore possa aver voluto dire con questa affermazione, in realtà il Signore qui parla semplicemente delle due nascite: quella dei discendenti del primo Adamo e quella dei discendenti del secondo/ultimo Adamo. Il primo Adamo, l’uomo fisico e terreno, nasce dall’acqua (liquido amniotico) attraverso sua madre al momento della nascita. Il secondo Adamo, l’uomo spirituale e celeste, nasce dallo Spirito al momento della sua rinascita dopo la morte e la resurrezione.

Anche riguardo all’affermazione del Signore riportata sopra, in Giov 3:8, «Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito», si inventano le interpretazioni più incredibili, solo per non leggere ciò che c’è scritto. Eppure anche questo ce lo ha dimostrato due volte il Signore stesso. Dopo la sua risurrezione è apparso due volte ai discepoli e ogni volta questi avevano chiuso le porte, per paura che i farisei potessero venire a prenderli perché erano discepoli del Crocifisso. Ed entrambe le volte Gesù è apparso «mentre erano chiuse le porte», cioè attraverso i muri, improvvisamente in mezzo a loro.

La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!»

Giov 20,19 La sera di quello stesso giorno, che era il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesù venne e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 20,20 E, detto questo, mostrò loro le mani e il costato. I discepoli dunque, veduto il Signore, si rallegrarono. 20,21 Allora Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi». 20,22 Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. 20,23 A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete, saranno ritenuti». 20,24 Ora Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne Gesù. 20,25 Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò». Giov 20,19-25;

Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!»

Giov 20,26 Otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 20,27 Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». 20,28 Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!» 20,29 Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» Giov 20,26-29;


E questo secondo, l’ultimo Adamo – il nostro Signore Gesù Cristo – ha il potere di "rendere vivi" tutti quelli che credono in lui. Questo significa che chi crede può, dopo la morte e la rinascita nella resurrezione dallo Spirito come figli di Dio, entrare come figli di Dio nel Regno di Dio, mentre chi non crede, anche se rinascerebbe nella resurrezione, dopo il Giudizio Universale finirà nella dannazione eterna, che nella Bibbia viene chiamata la "seconda morte".

Ma qui il Signore ci dimostra molto di più: "Gesù venne, essendo state chiuse le porte, e stette in mezzo a loro", cioè era invisibile perché stava improvvisamente in mezzo a loro ed era in grado di passare attraverso le porte chiuse, cioè attraverso il muro, attraverso la materia. E poi dice a Tommaso: "Allunga qui il tuo dito e vedi le mie mani; e allarga qui la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente".

In questo modo dimostrò che, sebbene i "celesti", cioè la razza gesuita, siano non materiali, cioè spirituali e invisibili, possono anche materializzarsi. E il Signore dimostrò che la sua materializzazione era del tutto reale chiedendo a Tommaso di mettere il suo dito e la sua mano nelle ferite del Signore. Il lettore attento potrebbe dire che questo non è lo stesso spirito che abbiamo noi uomini adesso. E ovviamente ha ragione. Il nostro spirito attuale è tipo il "grembo" del nuovo spirito celeste. Da esso, alla resurrezione, nasce di nuovo il nostro essere spirituale. Quindi è uno spirito diverso, nuovo, ma è la stessa identità.

(Vedi anche testocorto: "Da figlio dell’uomo a figlio di Dio")


Perché Paolo qui non sta parlando nemmeno del nostro spirito umano. Paolo dice: «Il primo uomo, Adamo, divenne un'anima vivente» e ovviamente non si riferisce ad Adamo in persona, ma alla «razza adamitica», cioè all’uomo «terreno» in generale. Adamo, il primo uomo, dopo essere stato creato dalla materia, era un essere fisico-materiale con un’anima vivente (e con uno spirito umano).

Il secondo e ultimo Adamo, Gesù Cristo, ha raggiunto lo scopo della creazione di Dio: è diventato uno spirito vivificante. A differenza di Adamo, il primo uomo, che dopo la sua creazione era un essere terreno e materiale, il Figlio di Dio, dopo il suo risveglio dai morti e sua rinascita dallo Spirito, è diventato il primo uomo della «razza gesuita», che ha completato questo percorso pianificato da Dio per tutta l’umanità ed è diventato un essere spirituale.

Gesù Cristo è stato il primo a percorrere questa strada e ora non è più un essere materiale, ma uno spirituale. E anche noi che crediamo in lui seguiremo questa strada. Questo vuol dire che tutti quelli che durante la loro vita credono in Gesù Cristo seguiranno la sua stessa strada e, dopo il loro risveglio e la loro rinascita dallo Spirito, saranno anche loro esseri spirituali nel Regno di Dio.

Come Cristo è risvegliato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita.

Rom 6,4 Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risvegliato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. Rom 6, 4;

Vivremo con lui, sapendo che Cristo, risvegliato dai morti, non muore più .

Rom 6,8 Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui, 6,9 sapendo che Cristo, risvegliato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Rom 6, 8- 9;

Così, fratelli miei, anche voi siete stati messi a morte quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere a un altro, cioè a colui che è risvegliato dai morti.

Rom 7,4 Così, fratelli miei, anche voi siete stati messi a morte quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere a un altro, cioè a colui che è risvegliato dai morti, affinché portiamo frutto a Dio. Rom 7, 4;

Colui che ha risvegliato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali.

Rom 8,11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risvegliato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Rom 8,11;

Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risvegliato dai morti.

Rom 10,8 Che cosa dice invece? «La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la parola della fede che noi annunciamo; 10,9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risvegliato dai morti, sarai salvato; Rom 10,8-9;

«Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo è spirito vivificante.

1Cor 15,45 Così anche sta scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente»; l’ultimo Adamo (simbolicamente per Gesù Cristo) è spirito vivificante. 15,46 Però, ciò che è spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale (’anima), poi viene ciò che è spirituale. 15,47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo è dal cielo. 15,48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 15,49 E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste. 1Cor 15,45-49;

(Vedi anche Discorso 97: "Il Risveglio dai morti e la Risurrezione -  la realtà di un’altra dimensione.")

0




Dopo questa digressione sull’uomo come essere spirituale, torniamo al nostro tema principale, l’anima e lo spirito dell’uomo.


I pericoli per le persone 'del’anima' con una mentalità terrena

Ora abbiamo una certa visione d’insieme delle caratteristiche dell’anima e dello spirito e, prima di tornare alla domanda iniziale sul perché questi due elementi – anima e spirito – debbano essere separati dalla Parola di Dio, è necessario per una migliore comprensione aggiungere un’ulteriore precisazione sul tema dell’anima.

Come già detto, non solo l’uomo ha un’anima, ma anche molti animali (ad esempio i vertebrati). L’anima è quindi il "meccanismo di controllo" degli animali, ma anche, in parte, dell’uomo. L’anima – il sangue – controlla tutti i sensi di questi esseri viventi e dà loro anche, in una certa misura, la capacità di apprendere in modo pratico, cioè di "imparare facendo", per così dire.
Ma questo non è affatto "intelligenza", come pensano alcuni. Un animale non può sviluppare intelligenza, perché non ha uno spirito, ma solo un’anima. L’uomo invece ha entrambi, anche se i suoi sensi sono controllati dall’anima. Come massima autorità, l’uomo ha anche lo spirito, con cui può esaminare, valutare e decidere tutto.

E qui capiamo perché l’anima e lo spirito sono in competizione tra loro. L’anima controlla le emozioni: non avere fame è piacevole, avere fame è sgradevole, e similemente con amore / odio, gioia / tristezza, fiducia / sfiducia, ecc., e negli animali si manifestano queste emozioni in modo diretto e senza ostacoli. Lo stesso vale per gli esseri umani, ma qui entra in gioco anche il cervello, lo spirito, che – nella maggior parte dei casi – interviene prima di un’esplosione più forte, sia di sentimenti positivi che negativi.

Vediamo quindi che lo spirito può capire perché si è manifestato un certo sentimento e decidere se lasciarlo passare o se invece sopprimerlo perché non lo trova rilevante o gradito. A seconda di quanto sono sviluppati i sentimenti e lo spirito in una persona, può succedere che il sentimento, cioè ’anima, a volte sia più forte dello spirito.

E questo può portare a situazioni in cui questa persona si comporta come un pazzo omicida, un assassino di massa, un pedofilo, uno stupratore, un tiranno o qualsiasi altra cosa del genere. Se questa persona non riesce a controllare i propri sensi con un orientamento basato sulla ragione, continuerà a vivere in questo stato o finirà per soccombere. Se entra in contatto con la parola di Dio, inizia dunque questa lotta tra i sentimenti dell’anima e lo spirito («lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Mat 26,41;).

Questo è solo un caso estremo, però; in generale, i lati negativi dell’anima di una persona si limitano all’avarizia, all’invidia, alla litigiosità e ad altre dipendenze. La Bibbia chiama queste persone "persone di mentalità terrena (letteralmente: ‘dell’anima’)".

Costoro son quelli che causano le divisioni, persone dalla mentalità terrena (letteralmente: "’anima"), non avendo lo Spirito.

Giuda 1,18 come vi dicevano, che nell’ultimo tempo vi sarebbero degli schernitori; i quali camminerebbero secondo le concupiscenze delle loro empietà. 1,19 Costoro son quelli che causano le divisioni, persone dalla mentalità terrena (letteralmente: "’anima"), non avendo lo Spirito. 1,20 Ma voi, diletti, edificando voi stessi sopra la vostra santissima fede, orando per lo Spirito Santo. Giuda 1,18-20;


La separazione tra anima e spirito per mezzo della parola di Dio.


Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. (Ebr 4,12 )


Dopo aver spiegato cosa intendiamo per "anima" e "spirito" nel nostro testo biblico, resta da chiarire il concetto di "Parola di Dio". Quasi tutti conoscono questa espressione, che sta per la Bibbia stessa. Ma chi conosce bene la Bibbia sa che è anche il nome di Gesù Cristo. È l’apostolo Giovanni che, in una visione nel libro dell’Apocalisse, vede il Figlio di Dio con le sue schiere celesti scendere dal cielo sulla terra per la battaglia di Armageddon.

E il suo nome è la Parola di Dio. (…) Dalla bocca gli usciva una spada affilata.

Apoc 19,11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. 19,12 I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 19,13 Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio. 19,14 Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro. 19,15 Dalla bocca gli usciva una spada affilata pper colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell’ira ardente del Dio onnipotente. 19,16 E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI. Apoc 19,11-16;


Questi eserciti celesti, che Giovanni descrive in Apoc 19,14 sopra, vestiti «di lino fino bianco e puro», ricordano la sua descrizione in Apocalisse 7,9, dove ha visto «una gran folla (…) vestiti di vesti bianche» davanti al trono di Dio. E lì uno dei più anziani in cielo gli spiega anche il significato di questa immagine:

Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.

Apoc 7,14 (…) «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 77,15 Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16 Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 7,17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi». Apoc 7,14-17;


Questa «gran folla che nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue» è composta anche dai credenti in Cristo di tutto il mondo che sono stati rapiti al ritorno del Signore alla fine del regno del primo Anticristo. Hanno lavato i loro peccati nel sangue dell’Agnello e ora stanno davanti al trono di Dio come giusti e vestiti di bianco.

È del tutto possibile che tra i soldati dell’esercito celeste, che nel versetto 19,14 sono vestiti «di lino fino bianco e puro», si trovino proprio quei credenti in Cristo rapiti che ora combattono insieme al loro Signore e Dio.

In Apoc 19,20 viene poi descritta la fine della battaglia. L’Anticristo (la "bestia") viene gettato con il suo falso profeta nel lago di fuoco – questa è la seconda morte – e i re della terra con i loro eserciti, che avevano combattuto con l’Anticristo contro il Figlio di Dio e le sue schiere celesti, vengono tutti uccisi con la spada che esce dalla bocca del Figlio di Dio. E tutti gli uccelli si saziano della loro carne, come si dice in conclusione.

Il rimanente fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che era sul cavallo.

Apoc 19,19 E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo e al suo esercito. 19,20 Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine; questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo. 19,21 Il rimanente fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che era sul cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni. Apoc 19,19-21;


E ora il nostro testo biblico, sopra in Eb 4,12, diventa un po’ più chiaro. La "Parola di Dio" non è solo il libro e nemmeno solo il testo della Bibbia, che qui taglia l’anima e lo spirito come una spada a doppio taglio, ma è il Figlio di Dio. Di lui scrive Giovanni nel primo versetto del suo Vangelo:

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.
In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.
(Giov 1,1-5)

Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è quindi "la Parola". Già all’inizio della creazione, quando Dio disse: "Sia", questa "Parola", il Figlio di Dio, nostro Signore Gesù Cristo, era presente e attraverso di lui fu creata l’intera creazione. Dio ha creato il mondo per mezzo di questa "Parola", tramite suo Figlio e allo stesso tempo anche per il suo Figlio. Perché alla fine Dio darà tutto il potere in cielo e sulla terra – e anche il giudizio – a suo Figlio.

Poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, (…) tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Col 1,9 Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, 1,10 perché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 1,1 fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti; 1,12 ringraziando con gioia il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. 1,13 Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 1,14 In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. 1,15 Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura;

1,16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 1,17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. 1,18 Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli che è il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. 1,19 Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza 1,20 e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; {per mezzo di lui, dico,} tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. Col 1,9-20;

«Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra».

Mat 28,18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra». Mat 28,18;

Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio.

Giov 5,22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 5,23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. Giov 5,22-23;


Midollo e osso


Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. (Ebr 4,12 )


Proprio come è successo al commentatore che ho citato all’inizio con le parole "anima e spirito", cioè che ha dato per scontato che i lettori conoscessero il significato di queste parole nella Bibbia, così è successo a me con le parole "midollo e osso". Anzi, a quanto pare avevo inconsciamente assunto l’insignificanza di entrambe le parole, perché non riuscivo a collegarle logicamente al resto del testo. 

Ma mentre pensavo all’anima e allo spirito e alla loro separazione, ero ovviamente tentato di fare questa separazione nel senso della "spada a doppio taglio" di cui si parla nel testo. L’anima è nel sangue, il sangue è nel cuore. Lo spirito è nel cervello, il cervello è nella testa. La conseguenza logica di una separazione tra anima e spirito sarebbe stata quindi, in teoria, una decapitazione con la ghigliottina.

E solo allora ho capito perché l’autore della Lettera agli Ebrei, con buone ragioni e molta più lungimiranza di me, ha poi aggiunto anche "midollo e osso". Proprio come il midollo e ’osso non possono essere separati con un colpo di spada trasversale sull’osso – si ottengono così due pezzi di osso con midollo, ma non una separazione del midollo dall’osso –, anche l’anima non può essere separata così facilmente dallo spirito.

Bisognerebbe quindi tagliare l’osso nel senso della lunghezza, ma la lama affilata della spada non ci serve qui a niente, perché una spada dritta non può tagliare un osso storto. Insomma, per separare bene il midollo dall’osso, ci vuole qualcosa di più, e più affilato, di una spada a doppio taglio. E come abbiamo visto, anche separare l’anima dallo spirito con il "metodo della ghigliottina" non ha alcun senso.


No, la separazione di cui parliamo qui è completamente diversa. La separazione tra anima e spirito è una separazione tra i sensi (anima) e i pensieri (spirito) nell’uomo. Ed è qui che capiamo il significato della Parola di Dio in questa affermazione. L’effetto della Parola di Dio – ora in senso letterale, i testi della Bibbia – è come una medicina per una persona di animo sincero. Lui o lei assorbe le parole, che vengono elaborate e provocano una separazione tra gli istinti dell’anima (naturali, carnali, materiali) e i pensieri spirituali-biblici. Questa separazione arriva al punto che alla fine nello spirito umano dell’uomo di materia e anima nasce un nuovo essere spirituale: il figlio o la figlia di Dio. Questa è la fecondazione / generazione attraverso la Parola di Dio.

(Vedi anche testo corto: "Da figlio dell’uomo a figlio di Dio")


«Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

Mat 26,36 Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». 26,37 E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a essere triste e angosciato. 26,38 Allora disse loro: «L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». 26,39 E, andato un po’ più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». 26,40 Poi tornò dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare con me un’ora sola? 26,41 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Mat 26,36-41;




"Se uno non nasce di nuovo, non può vedere il regno di Dio".
(Giov 3,3)


L’essere umano è nella sua vita di mammifero intelligente sulla terra in una fase prenatale. La rinascita avviene dopo la sua morte fisica e la resurrezione dello spirito nella dimensione celeste senza tempo, il regno di Dio, come essere spirituale immortale e senza sesso.

1Jh 5,10 10 Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio.

5,11 E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo.

(Vedi anche "La teoria quantistica dimostra che (la “coscienza”, lo spirito) non muore mai!")

Molti non lo capivano duemila anni fa e alcuni non lo capiscono ancora oggi!

(Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. 1Tim 2,3-4;)


1)  Il verbo greco antico gegennhtai (gegengätai = generato o nato) va tradotto con "generato" e non con "nato" in tutta la prima lettera di Giovanni: 1Gv 2:29; 3:9; 4:7; 5:1,4,18,18; nonché nei seguenti passi biblici: Giov 1:13; Giac 1:18; 1Piet 1:3,23; (anche questo non "nato di nuovo" ma "generato di nuovo") - spiritualmente generato di nuovo dopo essere stato fecondato dalla Parola di Dio. (Vedi anche Discorso 85: "Vera e falsa rinascita.")