Discorso 62 – Quando vengono iscritti i nomi dei giusti nel libro della vita?





Quando vengono iscritti i credenti nel libro della vita? / Replica di Christian Bollmeyer 00, 30-12-2003

Quando lasceranno questo mondo gli ultimi giusti degli Ultimi Tempi?


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Quando vengono iscritti i credenti nel Libro della Vita? / Replica di ChB 00, 30-12-2003)

Prima di tutto vorrei cogliere l’occasione per ringraziarla per l'eccellente sito internet, che studio regolarmente con molto profitto. Finora non ho trovato nessun'altra fonte su internet capace di spiegare la profezia biblica in maniera così coerente e ciò – giustamente – solo sulla base della Scrittura. Le numerose citazioni bibliche, essendo immediatamente verificabili, dotano l’"argomentazione" di un lodevole rigore logico; conseguentemente i Suoi scritti esercitano una particolare forza di convinzione. Ciò, ovviamente, se si sceglie di credere alla Bibbia, piuttosto che a qualsiasi altra dottrina e ad altre teorie isolate che – a un esame più attento – non reggono il confronto con la Scrittura. Inoltre, lo stile chiaro dei Suoi scritti, nonostante la serietà dei temi trattati, risulta anche rinfrescante e talvolta assolutamente divertente (in senso positivo), come nel caso della transustanziazione relativa alla possibilità di fare la comunione il venerdì (discorso 32) (Commento sulla Dichiarazione "Dominus Iesus" della Congregazione per la Dottrina della Fede Cattolica. / FH). Trovo che a questo punto non ci sia altro da aggiungere agli ulteriori Suoi commenti a proposito della concezione che la Chiesa cattolica ha di sé e dei suoi numerosi dogmi non biblici; semmai occorre mettere in guardia da questa fatale falsa strada in modo ancora più energico.

In realtà, il motivo per cui scrivo questa e-mail è un altro. Ho una domanda relativa al Libro della Vita a cui non ho ancora trovato una risposta. Il fatto è che, almeno in base alla mia conoscenza della Scrittura, da nessuna parte nella Bibbia si legge che si viene iscritti nel Libro della Vita. L'unica cosa che si trova è che si può essere cancellati dal Libro della Vita:

""Siano cancellati dal libro della vita e non siano iscritti fra i giusti." (Salmi 69, 29)

“Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche, e io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma confesserò il suo nome davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli." (Apoc 3, 5)


Ora, quel che è certo è che alla fine alcuni si trovano iscritti nel Libro della Vita e altri no (Apoc 20,15). Se ciò dovesse essere corretto, penso che ne potrebbero derivare delle riflessioni potenzialmente interessanti:

A. Tutti gli esseri umani sono originariamente iscritti nel Libro della Vita, gli empi saranno tuttavia cancellati successivamente.

B. Non tutti sono iscritti nel Libro della Vita fin dall'inizio, ma solo alcuni – i cosiddetti "eletti" – alcuni dei quali, tuttavia, saranno cancellati successivamente..

C. Nessuno è iscritto nel Libro della Vita fin dall'inizio, ma (con la conversione?) vi si viene iscritti e in seguito eventualmente anche cancellati.


Ora, considerando Giov 3,36, risulta che tutto ciò non fa alcuna sostanziale differenza per la maggior parte delle persone. In teoria, tuttavia, pare possibile immaginare che ci siano persone – si pensi, ad esempio, a un neonato – non in grado di decidere di credere o di essere obbedienti nel senso di Giov 3,36 e che non soddisfano neanche i criteri di esclusione descritti in Mat 10,33 / Mar 8,38. Ma allora sarebbe proprio il Libro della Vita a fare la sostanziale differenza. Ma probabilmente la mia conoscenza della Scrittura non è sufficiente o interpreto qualcosa in modo errato. Forse Lei potrebbe darmi qualche suggerimento illuminante?

Christian Bollmeyer, Amburgo / bollmeyer@debitel.net



Sono particolarmente lieto del giudizio positivo qui espresso e sono anche molto grato per questa Sua richiesta, dato che questo argomento è già stato sollevato frequentemente nel forum di discussione di Immanuel.at ma non è mai stato affrontato concretamente, cosicché ho sempre trascurato di dedicare la dovuta attenzione a questo tema. Inoltre, l'analisi di cui sopra con i summenzionati passaggi biblici di Christian Bollmeyer è un ottimo punto di partenza per andare a fondo di questa questione.

Consideriamo la prima delle opzioni suggerite:

A. Tutti gli esseri umani sono originariamente iscritti nel Libro della Vita, gli empi saranno tuttavia cancellati successivamente.


La plausibilità di questa opzione può essere attestata in modo assolutamente chiaro con le dichiarazioni in Apoc 13,8 e 17,8.

Tutti gli abitanti della terra il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello.

Apoc 13,8 L'adoreranno tutti gli abitanti della terra il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato. Apoc 13,8;

Gli abitanti della terra, il cui nome non è stato scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo

Apoc 17,8 La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall'abisso e andare in perdizione. Gli abitanti della terra, il cui nome non è stato scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. Apoc 17, 8;


Secondo questi passaggi, dunque, ci sono persone che non sono iscritte nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo – cioè fin dall'inizio. Da ciò, conseguentemente, risulta che la dichiarazione: "Tutti gli esseri umani sono originariamente iscritti nel Libro della Vita" non può essere corretta, altrimenti vi sarebbero iscritti anche i nomi di queste persone. Della seconda parte dell’opzione A: – "gli empi saranno tuttavia cancellati successivamente", parleremo ampiamente più avanti.

Ma se, in base ai summenzionati passaggi biblici, ci sono persone che non sono iscritte nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo, al contrario si può concludere che devono esserci anche persone che sicuramente sono iscritte nel libro. E così possiamo escludere la terza opzione perché afferma:

C. Nessuno è iscritto nel Libro della Vita fin dall'inizio, ma (con la conversione?) vi si viene iscritti e in seguito eventualmente anche cancellati.


Anche i versetti di Es 32,32-33 la contraddicono; qui si dice:

Se no, ti prego, cancellami dal tuo libro che hai scritto!

Es 32,32 nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, ti prego, cancellami dal tuo libro che hai scritto!» 32,33 Il SIGNORE rispose a Mosè: «Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!. Es 32,32-33;


Dunque, se Dio ha scritto un libro, allora qualcosa deve esservi scritto, non può essere vuoto. Tuttavia, in questo modo possiamo escludere anche la prima affermazione della seconda parte dell’opzione C: "ma (con la conversione?) vi si viene iscritti". Come abbiamo visto sopra, questi nomi sono nel Libro della Vita dalla fondazione del mondo e quindi possono essere cancellati solo successivamente.

Così ora non rimane che l'opzione B come la più probabile sulla base dei summenzionati passaggi biblici:

B. Non tutti sono iscritti nel Libro della Vita fin dall'inizio, ma solo alcuni – i cosiddetti "eletti", alcuni dei quali, tuttavia, saranno cancellati successivamente.


Tuttavia, come vedremo nel corso della discussione, gli iscritti non sono "eletti" a priori e quindi non sono una minoranza, ma comprendono quasi tutta l'umanità, mentre coloro che non sono iscritti sin dall'inizio – a confronto – sono solo una piccola minoranza. E purtroppo, anche la seconda affermazione dell’opzione B: "alcuni dei quali, tuttavia, saranno cancellati successivamente", è corretta, cosicché la situazione può capovolgersi nuovamente fino al Giudizio Universale. Anche questo può essere documentato attraverso chiari passaggi biblici::

Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!

Es 32,31 Mosè dunque tornò al SIGNORE e disse: «Ahimè, questo popolo ha commesso un grande peccato e si è fatto un dio d'oro; 32,32 nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, ti prego, cancellami dal tuo libro che hai scritto!» 32,33 Il SIGNORE rispose a Mosè: «Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro! Es 32,31-33;

Siano cancellati dal libro della vita e non siano iscritti.

Salm 69,26 poiché perseguitano colui che hai percosso, e godono a raccontarsi i dolori di chi hai ferito. 69,27 Aggiungi questo peccato ai loro peccati e non abbiano parte alcuna nella tua giustizia. 69,28 Siano cancellati dal libro della vita e non siano iscritti fra i giusti. Salm 69,27-29;


Riassumiamo quindi le informazioni finora ottenute:

o  In base alla Scrittura, ci sono persone non iscritte nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo.

o  Di conseguenza, ci devono essere anche persone che evidentemente sono iscritte nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo.

o  Ma queste persone iscritte nel libro della vita possono essere sempre nuovamente cancellate a causa del loro comportamento.


Ciò sembra rispondere alla prima parte di questa domanda, probabilmente quella più semplice. Tuttavia, la seconda parte contiene elementi di gran lunga più scottanti:

"Ora, considerando Giov 3,36, risulta che tutto ciò non fa alcuna sostanziale differenza per la maggior parte delle persone." In teoria, tuttavia, pare possibile immaginare che ci siano persone – si pensi, ad esempio, a un neonato – non in grado decidere di credere o di essere obbedienti nel senso di Giov 3,36 e che non soddisfino nemmeno i criteri di esclusione descritti in Mat 10,33/Mar 8,38. Ma allora sarebbe proprio il Libro della Vita a fare la sostanziale differenza.


Qui Giov 3,36, Mat 10,33 e Mar 8,38 vengono citati in maniera assolutamente corretta:

Chi crede nel Figlio ha vita eterna.

Giov 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui». Giov 3,36;

Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio.

Mat 10,33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Mat 10,33;

Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà.

Mar 8,38 Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli». Mar ,8,38;


In questa seconda parte del commento del visitatore c'è il tentativo di trovare una risposta alla domanda relativa a cosa succede a quelle persone (ad es. neonati) che, a causa della loro morte prematura o di altre circostanze avverse, non hanno potuto decidere di credere nel Signore, e non per colpa loro. E anche la conclusione a cui giunge: "Ma allora sarebbe proprio il Libro della Vita a fare la sostanziale differenza" – sembra quindi del tutto corretta.

Secondo me, alla domanda di questi ignari si può rispondere in generale dicendo che per queste persone davanti a Dio vale la "presunzione di innocenza". Si noti che qui questo termine ha solo una funzione ausiliaria per far intuire l'onniscienza di Dio, che conosce la decisione di ogni singola persona, anche se questa dovesse morire prima di prendere tale decisione, sia che si tratti di un bambino innocente che lascia prematuramente questo mondo o di un indigeno che muore nella foresta più profonda senza aver mai sentito parlare di Gesù Cristo. Fintantoché un essere umano in maniera consapevole e di propria volontà non si rifiuti di convertirsi e non neghi questo Dio – riconoscibile ovunque nella creazione da tutta l’umanità (Rom 1:19-22;) – il suo nome resta iscritto nel Libro della Vita e non viene cancellato.

(Vedi anche Discorso 55: "Perché Dio permette le sofferenze?")


Tuttavia, ciò risponde innanzitutto a questa domanda per quanto riguarda i credenti consapevoli o inconsapevoli. Il problema è considerevolmente più complesso se lo si osserva dall'altro punto di vista e se ci si chiede perché secondo la Scrittura ci siano persone che non sono iscritte nel Libro della Vita dalla fondazione del mondo. E a sua volta questa domanda solleva ulteriori domande:

-  Ne consegue, quindi, che quelle persone iscritte nel libro non devono fare una scelta consapevole?

-  è questo il Dio assolutamente giusto che non dà alcuna possibilità a una parte dell'umanità?

-  Gesù Cristo non è morto per tutti gli esseri umani?


Questa argomentazione è assolutamente conforme alla Scrittura e perciò deve essere presa molto seriamente. Alla prima domanda è già stata data una risposta nelle osservazioni precedenti: ovviamente, per essere salvati è necessaria una decisione consapevole e personale da parte di ogni singolo individuo. Solo in quei casi in cui manchi questa decisione – per scarse capacità intellettuali (come nel caso dei neonati, sebbene qui verrebbe da pensare anche a quelle persone povere di spirito come le chiama Mat 5:3) o per mancanza di informazioni (come nel caso di persone che non sono mai venute a contatto con la civiltà), agli occhi di Dio diventa decisivo lo stato interiore del cuore di questi esseri viventi. Questi sono iscritti nel Libro della Vita sin dalla fondazione del mondo, e saranno salvati, se non verranno cancellati per colpa loro.

Le altre due domande mettono concretamente in primo piano il fatto che in Apoc 13,8 e 17,8 si parli di persone i cui nomi non sono iscritti nel Libro della Vita fin dalla fondazione del mondo. E da un punto di vista biblico dobbiamo concordare con la conclusione, in base alla quale queste persone sono perdute e non saranno salvate. Ora, rimproverare Dio per non aver dato alcuna possibilità a queste persone, o dire che così Cristo non sarebbe morto per tutti gli esseri umani, è da ricondurre a un errore di ragionamento, come verrà dimostrato qui di seguito.

In questo contesto, si presume sempre che questi "non registrati" (proprio come i registrati) siano persone del tutto normali che hanno vissuto dalla fondazione del mondo fino a oggi e vivranno anche in futuro. Ma è vero? Rivediamo i passi scritturali pertinenti e il loro contesto:

Tutti gli abitanti della terra il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo.

Apoc 13,4 E adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?» 13,5 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. 13,6 Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. 13,7 Le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli, e le fu dato di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. 13,8 L'adoreranno tutti gli abitanti della terra il cui nome non è scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato. Apoc 13,4-8;

Gli abitanti della terra, il cui nome non è stato scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo.

Apoc 17,7 L'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia con le sette teste e le dieci corna che la porta. 17,8 La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall'abisso e andare in perdizione. Gli abitanti della terra, il cui nome non è stato scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. Apoc 17,7-8;


Entrambi i passaggi si riferiscono alla "bestia", cioè all'Anticristo. E le persone specificamente menzionate in questo contesto adorano questa bestia (Apoc 13,8) o si meraviglieranno vedendola (Apoc 17,8;). Tuttavia, solo le persone che sono vive anche in questo momento e si trovano sulla terra possono adorare la bestia e meravigliarsi vedendola. L'affermazione le persone "il cui nome non è stato scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo", di conseguenza, si riferisce solo ed esclusivamente agli "adoratori della bestia", cioè a quelle persone che negli Ultimi Tempi – dopo il Rapimento – adorano il secondo Anticristo demoniaco come "Dio" (2Tess 2:4:). Sono quelle persone che, nonostante il severo giudizio del vero Dio pieno d'ira, bestemmiarono e non si ravvidero dalle loro opere (Apoc 9:20-21; 16,9.11;).

In base agli studi più recenti della Scrittura, secondo Apoc 6:1-2 l'Anticristo fa la sua prima comparsa come essere umano, come un cavaliere vittorioso su un cavallo bianco, in Apoc 6:7-8 è poi responsabile della Grande Tribolazione e, infine, in Apoc 6:12-17, il Signore Gesù alla Sua Seconda Venuta per il Rapimento lo uccide (2Tess 2:8;); in seguito in Apoc 13:1-3, Satana lo riporta in vita come essere demoniaco, come "bestia che sale dal mare". In questa forma egli sedurrà le persone che sono in vita in quel momento, non come "contro-Cristo" ma come "sostituto di Cristo" (questo senso è implicito anche nel prefisso greco 'anti'), con segni e prodigi conducendoli all'apostasia da Dio, l'Onnipotente.

(Vedi anche Tabella 14: "La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi.")

(Vedi anche Discorso 86: "Il primo e il secondo Anticristo.".)


Queste poi sono anche le persone che Dio, nella sua onniscienza, conosce già dalla fondazione del mondo e che perciò non ha iscritto nel Libro della Vita. Si tratta di quelle persone che non si potrebbero salvare nemmeno con il sacrificio di redenzione di Cristo perché commetteranno quell'unico peccato che niente e nessuno possono perdonare: il peccato contro lo Spirito Santo. Maledicono il vero Figlio di Dio e lo Spirito di Dio e adorano un demone di Satana come loro "Cristo", e Satana come loro "Dio".

La bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata, né in questo mondo né in quello futuro.

Mat 12,31 «Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. 12,32 A chiunque parli contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro. Mat 12,31-32;


Come si può notare, l'opzione presentata all'inizio da Christian Bollmeyer:

B. Non tutti sono iscritti nel Libro della Vita fin dall'inizio, ma solo alcuni – i cosiddetti "eletti" – alcuni dei quali, tuttavia, saranno cancellati successivamente.


è di per sé corretta, ma richiede la seguente precisazione:

tutti gli esseri umani sono iscritti nel Libro della Vita, ad eccezione di coloro i cui nomi sono stati cancellati per loro colpa e ad eccezione di tutti coloro che adorano la bestia degli Ultimi Tempi, i cui nomi non sono stati iscritti nel Libro della Vita fin dall'inizio.


Quando lasceranno questo mondo gli ultimi giusti degli Ultimi Tempi?

Infine, in questo contesto e in particolare con riferimento ad Apoc 13,8:

Apoc 13,8 L’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato. Apoc 13,8;


ci si chiede spesso se effettivamente "tutti gli abitanti della terra" adoreranno la bestia andando così in perdizione, cosicché da quel momento in poi sulla terra non rimarrà più nemmeno un singolo credente. A tal fine dobbiamo dare un'occhiata ad altri passaggi dell'Apocalisse che riguardano le persone in vita in questo tempo. In Apoc 17,8 abbiamo una dichiarazione simile:

Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo.

Apoc 17,8 La bestia che tu hai visto era e non è più(1º Anticristo) e salirà dall’abisso(2º Anticristo) e andrà in perdizione e gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia che era, e non è, quantunque essa sia. Apoc 17, 8;

(Vedi anche Discorso 86: "Il primo e il secondo Anticristo.")


Qui si dice "gli abitanti della terra" e anche qui si potrebbe pensare che si tratti effettivamente dell'intera popolazione mondiale. Tuttavia, continuando a leggere troviamo "... i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita" e ciò si potrebbe considerare come una sorta di restrizione che ci porta a dedurre che la prima parte del versetto non riguardi tutti gli esseri umani sulla terra, ma si riferisca solo a quelle persone il cui nome non è stato iscritto nel Libro della Vita.

E anche Apoc 9,17-21 è un passaggio che può contribuire concretamente a rispondere alla nostra domanda. Qui si parla dei tre flagelli della sesta tromba, fuoco, fumo e zolfo. E in Apoc 9,18 leggiamo che un terzo dell'umanità fu ucciso da questi tre flagelli. Così due terzi dell'umanità sono sopravvissuti e anche qui si potrebbe supporre che queste persone non siano state uccise proprio perché non hanno adorato la bestia.

Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli.

Apoc 9,17 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; i cavalli avevano delle teste simili a quelle dei leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo. 9,18 Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che uscivano dalle bocche dei cavalli.

9,19 Il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; perché le loro code erano simili a serpenti e avevano delle teste, e con esse ferivano. 9,20 Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. 9,21 Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti. Apoc 9,17-21;


Ma poi in Apoc 9,20 scopriamo che neanche i restanti due terzi in vita si ravvidero "dalle opere delle loro mani" e non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare". E da ciò ne consegue ora la conclusione piuttosto chiara per cui i summenzionati passaggi biblici in realtà si riferiscono sempre a tutta l'umanità, e che in quel momento sulla terra non c'è nemmeno più un solo credente.

Se è così, allora sorge naturalmente una domanda con la quale si confrontano ripetutamente gli esegeti nell'interpretazione dell'Apocalisse: a partire da quale momento – nel corso degli eventi degli Ultimi Tempi descritti nell'Apocalisse – il mondo è abitato solo più da empi e adoratori della bestia? O viceversa: quando sarà rapito l'ultimo giusto dalla terra?

Qui bisogna premettere che, in base al punto di vista qui rappresentato da Immanuel.at, la Seconda Venuta del Signore e il Rapimento avvengono al sesto sigillo, al tempo delle grandi tenebre.

(Vedi anche Discorso 05: "Il parallelismo degli eventi in Matteo 24 e Apocalisse 6 e 7.")


Pare, dunque, che tutti i credenti di questo mondo si trovino già in cielo all'inizio del Giorno del Signore e dell'Ira di Dio (Apoc 8,1), e quindi prima dei giudizi delle trombe. Lo scontato tentativo di fissare il Rapimento come quel momento a partire dal quale tutti i giusti sono in cielo, mentre sulla terra vivono solo gli empi, fallisce alla luce delle affermazioni contenute in Apoc 7,2-3 e 9,4:

«Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i servi del nostro Dio»

Apoc 7,2 Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente, e gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, 7,3 dicendo: «Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i servi del nostro Dio».  Apoc 7,2-3;

(Vedi anche Discorso 15: "Chi è la ‘Sposa dell’Agnello’?")


Qui ci troviamo nel corso degli eventi degli Ultimi Tempi dopo il Rapimento e ai quattro angeli – ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare – viene ordinato di attendere, finché ai 144.000 servi di Dio - 12.000 da ognuna delle 12 tribù di Israele – non sia stato apposto il sigillo sulle loro fronti. Seguendo la cronologia dell'Apocalisse, questo evento avviene quindi immediatamente dopo il Ritorno del Signore e prima dei giudizi delle trombe. Ne consegue che questi israeliti in quel momento – dopo il Rapimento – si trovano ancora sulla terra.

Se ora nell’ulteriore sequenza cronologica esaminiamo i passaggi relativi ai flagelli della quinta tromba, si nota che anche lì vengono menzionati – indirettamente – questi 144.000 israeliti. Qui si dice:

E fu detto loro di danneggiare solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.

Apoc 9,1 Poi il quinto angelo suonò la tromba, e io vidi un astro che era caduto dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso. 9,2 Egli aprì il pozzo dell'abisso e ne salì un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l'aria furono oscurati dal fumo del pozzo.

9, 3 Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. 9,4 E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra, né alcuna verdura, né alcun albero, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Apoc 9,1-4;


Quindi, se qui è concesso danneggiare solo quelle persone che non hanno questo sigillo di Dio sulla fronte, significa – al contrario – che in quel momento i 144.000 israeliti devono essere ancora sulla terra. E sembra importante sottolineare che proprio questo fatto viene espressamente menzionato in questo passaggio, anche se ora 144.000 persone costituiscono un numero relativamente esiguo rispetto all'intera popolazione mondiale di almeno alcuni miliardi.

Ma ancora più interessante è il fatto che in occasione dei tre flagelli della successiva sesta tromba non si faccia più tale distinzione. Come abbiamo visto prima, in Apoc 9,18 si dice:

"Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli"


e poi si continua in Apoc 9,20:

""Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli non si ravvidero".


Poiché evidentemente i 144.000 sigillati sono sopravvissuti indenni ai flagelli delle prime quattro trombe, oltre a essere stati esplicitamente esclusi dai flagelli della quinta tromba, è molto improbabile che qui possano essere annoverati tra le vittime dei tre flagelli della sesta tromba. Al contrario, non si può nemmeno supporre che questi servi di Dio possano ancora essere annoverati tra i vivi sulla terra, che ancora continuano ad adorare i demoni. Di conseguenza, l'ovvia conclusione è che hanno lasciato la terra proprio tra la quinta e la sesta tromba, essendo anch'essi stati rapiti in cielo.

In Apoc 11,1-13 poi veniamo a conoscenza dei due testimoni di Dio che profetizzeranno per 1260 giorni sulla terra e che in base ad Apoc 11,7, dopo aver terminato la loro testimonianza verranno uccisi dalla bestia che sale dall'abisso (secondo Anticristo, vedi anche Apoc 13,7).

E quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso li ucciderà.

Apoc 11,7 E quando avranno terminato la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. Apoc 11,7;


E come si dice più avanti in Apoc 11,10-12, "gli abitanti della terra" si rallegreranno della morte dei due testimoni di Dio e questi dopo tre giorni e mezzo dalla loro morte saliranno in cielo in una nube.

Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa.

Apoc 11,10 Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa, e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. 11,11 Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro. 11,12 Ed essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: «Salite quassù». Essi salirono al cielo in una nube e i loro nemici li videro. Apoc 11,10-12;


Ora si potrebbe supporre che questi siano gli ultimi giusti a lasciare la terra e a salire in cielo, se non ci fossero anche quei martiri di Apoc 13,15 che, rifiutandosi di adorare l'immagine della bestia, vengono uccisi da quest’ultima e che poi troviamo nella Prima Risurrezione in Apoc 20,4;

L'immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia.

Apoc 13,15 Le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia affinché l'immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia. Apoc 13,15;

Quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio.

Apoc 20,4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo marchio sulla fronte e sulla mano. Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. Apoc 20,4;


Da un punto di vista cronologico, l'assassinio di questi martiri che si rifiutarono di adorare l'immagine della bestia deve avvenire dopo la morte dei due testimoni, cioè già durante il regno della bestia, poiché in base ad Apoc 11,7 i due testimoni furono uccisi dalla bestia "che sale dall'abisso"(secondo anticristo), quindi evidentemente all'inizio della sua comparsa. Possiamo supporre, conseguentemente, che anche Apoc  4,12-13 si riferisca proprio a questi martiri vissuti al tempo dell'Anticristo.

beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore.

Apoc 14,12 Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. 14,13 E udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono». Apoc 14,12-13;


Questi martiri vissuti durante il dominio della bestia dovrebbero quindi essere stati veramente gli ultimi giusti che si trovavano ancora sulla terra. E dal primo giudizio delle coppe documentato in Apoc 16:1-2 in tutto il mondo è evidentemente aumentato il numero di adoratori di demoni e di idoli, il cui scopo – come dice il summenzionato passaggio in Apoc 9,20-21 – è dedicarsi a omicidi, magie, fornicazione e furti.

La risposta alle domande poste all'inizio da Christian Bollmeyer è quindi la seguente:


Tutte le persone – tranne quelle e solo quelle che adoreranno Satana e l'Anticristo nei tempi finali – sono state iscritte nel Libro della Vita fin dall'inizio.


Il criterio per cui una persona non viene cancellata da questo "Libro dell'Agnello", come viene anche chiamato, è la sua condotta di vita come persona assolutamente giusta e senza peccato. Ma poiché è molto improbabile che possano esistere persone di questo tipo, a parte il nostro Signore Gesù Cristo, il peccato deve essere confessato, pentito e deve essere espiato sotto forma di un agnello sacrificale.

Questo sacrificio doveva essere offerto come agnello maschio sull'altare dai tempi di Abramo fino a Giovanni Battista. Al tempo di Gesù, questo era l'altare degli olocausti nel Tempio di Gerusalemme (e solo lì). Dopo la morte del Signore e la distruzione di Gerusalemme da parte delle legioni romane di Tito, anche l'altare degli olocausti fu distrutto e quindi l'offerta del peccato – e quindi il perdono dei peccati in questo modo – non fu più possibile. Al contrario, Dio dichiarò che la morte di suo Figlio sulla croce era l'offerta del peccato per tutte le persone che avrebbero creduto in suo Figlio.