Il Rapimento: Il Risveglio dei
morti in Cristo.
Riconoscete i segni dei
tempi.
Il giudizio dopo il Rapimento –
il Giudizio di Premio.
La separazione dalla
Risurrezione Universale.
Il Rapimento in esposizione
tabellare.
Tabella – Sequenza e durata degli eventi negli Ultimi Tempi.
Il Ritorno del Signore e il Rapimento.
/ Parte
Le nozze dell’Agnello. / Capitolo 063, Parte 3 [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese]
Il giorno e l’ora li conosce solo il
Padre. / Capitolo 064 Parte 4 [non ancora disponibile in Italiano, leggi
in tedesco / leggi in inglese]
Nota Post Scriptum: La seguente interpretazione datata 1995 è
quella opinione tradizionale, che tutt’ora seguita da quasi tutti i
commentatori, che la settantesima settimana sia un evento di
continua durata, senza interruzioni di tempo e che ci sia un unico
Anticristo. Questi presupposti sono essenzialmente fondati in parte
sulla profezia di Dan 9,27, dove nel mezzo della settantesima
settimana, appare il devastatore, e in parte, sulla testimonianza di
Paolo in 1Cor 15,52, secondo la quale il ritorno del Signore e il
rapimento, avvengono al suono dell’ultima tromba; che si ritiene sia
la settima tromba nei giudizi delle trombe (Apoc 10,7). (Vedi anche Discorso 05: "Il parallelismo degli eventi in Mat 24 e
Apoc 6 e 7.) Il riferimento di Paolo all’"ultima tromba" in 1Cor 15,52 è quindi da mettere in relazione a Mt 24:31, dove si dice: E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba. Mat 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno
del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno
cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del
cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli con gran
suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo
all’altro dei cieli. Mat 24,30-31; È precisamente questa profezia del Signore a cui Paolo fa poi riferimento anche in 1Cor 15,51-54, dove menziona solo brevemente "l’ultima tromba" e approfondisce la "trasformazione" dalla corruzione all’incorruttibilità al rapimento. In 1Tess 4,16-17, invece, non parla più di una "ultima" tromba, ma della "tromba di Dio", il che suggerisce che si intende l’ultimo suono di questa tromba di Dio. Quando questo suona, il rapimento sarà completo. Perché il Signore stesso, con (…) la tromba di Dio, scenderà dal cielo. 1Tess 4,16 perché il Signore stesso,
con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà
dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 4,17 poi noi viventi,
che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole,
a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore.
1Tess 4,16-17; In questo contesto, è stato riconosciuto, anche a
causa di 2Tes 2,1-4 e Apoc 13,1-11, che non può essere solo un
Anticristo a dominare gli ultimi giorni, ma due Anticristi: un
despota umano (Cavaliere sul cavallo bianco, Apoc 6,1-2) nella
Grande Tribolazione (Apoc 6,1-8; Mat 24,1-25) e uno spirito
demoniaco (bestia dal mare, Apoc 13) nel giorno dell’ira di Dio (Vedi anche discorso 86: "Il
primo e il secondo Anticristo.") Visto comunque che da questa nuova interpretazione
ne derivano solamente alcuni spostamenti nella cronologia degli
eventi, il contenuto però, con poche eccezioni, resta nel suo
complesso invariato, riteniamo che i documenti con la vecchia
interpretazione – tenendo conto di questo avviso – , abbiano ancora
la loro giustificazione e restano pertanto validi. (Vedi anche Discorso 48: "Una
visione alternativa della sequenza degli eventi negli Ultimi Tempi.") |
Al Ritorno del Signore saranno risvegliati coloro che appartengono a Cristo.
1Cor 15,20 Ma ora Cristo è stato risvegliato
dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono. 15,21 Infatti, siccome
per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è
venuta la risurrezione dei morti. 15,22 Perché, come tutti muoiono in Adamo,
così tutti saranno vivificati in Cristo, 15,23 ma ciascuno nel proprio ordine:
Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta. 15,24
Poi verrà la fine, quando rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo
aver annientato ogni dominio, ogni potestà e potenza. 1Cor 15,20-24;
Paolo qui sopra in 1Cor 15,20-24, ci mostra la sequenza dei
diversi risvegli. Per primo venne risvegliato Cristo ed è asceso al Padre nei
cieli. Nella sua successiva risurrezione, il Signore è tornato (fisicamente) in
vita e apparve ai discepoli sulla terra. Questo è già accaduto e di ciò
abbiamo nei Vangeli rapporti abbastanza credibili.
Il prossimo Risveglio è il Risveglio "dai" morti e avverrà al
Ritorno del Signore. Al suo arrivo quelli che appartengono a Cristo, saranno
risvegliati.
Paolo in due delle sue lettere ci racconta di questo evento.
Egli ha ricevuto al riguardo una rivelazione dal Signore, una "parola del
Signore", come egli dice. E in questa rivelazione, gli venne detto che chi
sarà rimasto in vita fino alla venuta del Signore, non precederà i morti in
Cristo.
Prima risusciteranno i morti in Cristo, e saranno poi rapiti con i viventi..
1Tes 4,15 Ora vi diciamo questo per parola del
Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non
precederemo coloro che si sono addormentati, 4,16 perché il Signore stesso con
un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal
cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; 4,17 poi
noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per
incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore.
1Tes 4,15-17;
E anche nella sua prima lettera ai Corinzi, Paolo ha affidato
questo segreto ai fratelli. Qui egli precisa, che tutto questo avverrà al suono
dell’ultima tromba (cioè della settima e ultima tromba della
Rivelazione/Apocalisse di Giovanni 11,15;
– non affatto, ma Mt 24,31!!! Si veda la nota post scriptum all'inizio del documento. ).
Allora il Signore scenderà dalcielo, e prima saranno risvegliati i morti in Cristo. Successivamente, i
viventi, ancora rimasti, saranno rapiti insieme a loro, sulle nuvole nell’aria,
verso il Signore che attende visibilmente nell’aria su una nuvola.
Sulla base delle dichiarazioni di Paolo, vedi sopra in 1Cor 15,20-24 e
1Tes 4,15-17 e sotto, in 1Cor 15,50-55 – che parlano tutti e tre, come
dimostrabile, dello stesso evento – possiamo ora trarre alcune conclusioni circa
l’identità dei rapiti.
Quando Paolo indica l’ultima tromba come il segno del verificarsi di tale
evento, possiamo supporre che questo è il tempo della settima tromba, e si
tratta quindi del tempo del dominio anticristiano. Anche la nota in 1Tes 4,17
"noi viventi, che saremo rimasti" rafforza l’impressione che i viventi
che sono qui rapiti siano i superstiti dell’epoca di persecuzione anticristiana.
Dei morti, che saranno prima risvegliati e poi rapiti insieme ai viventi, si è
detto sopra, in 1Cor 15,23 e in 1Tes 4,16, che sono coloro che
"appartengono a Cristo" e "che sono morti in Cristo.
I morti risusciteranno incorruttibili, i viventi saranno trasformati..
1Cor 15,50 Or questo dico, fratelli, che la carne e
il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non
eredita l’incorruttibilità. 15,51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti
morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 15,52 in un batter d’occhio, al
suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti saranno
risvegliati incorruttibili e noi saremo mutati, 15,53 poiché bisogna che
questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta
l’immortalità. 15,54 Così quando questo corruttibile avrà rivestito
l’incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l’immortalità, allora
sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella
vittoria». 15,55 O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua
vittoria? 1Cor 15,50-55;
Qui in 1Cor 15,50-55, Paolo fa chiaramente capire che non
possiamo entrare nella vita eterna con il nostro corpo carnale e materiale.
Questo è importante perché – come egli profetizza – al ritorno del Signore, ci
saranno ancora credenti viventi, che non moriranno, ma saranno rapiti. Questi
viventi però non precederanno i "morti in Cristo" nel rapimento. In
primo luogo, questi morti saranno risvegliati con un corpo spirituale e saranno
"eterni" (o come traduce Lutero, "incorruttibili"). Poi,
anche i viventi saranno "rivestiti" e saranno quindi tutti immortali.
I loro corpi saranno quindi uguali a quello del Signore Gesù, subito dopo il
suo risveglio. E allora entrambi i gruppi saranno rapiti insieme, vale a dire
sollevati sulle nuvole verso il Signore Gesù nell’aria e arriveranno in cielo.
L’immortalità dei morti risorti è indicata anche dal Signore in
Luca 20,34-36.
I risuscitati saranno uguali agli angeli e non possono mai più morire.
Luca 20,34 E Gesù, rispondendo, disse loro: «I
figli di questa età si sposano e si maritano; 24,35 ma coloro che sono ritenuti
degni di ottenere l’altra età e la risurrezione dei morti, non si sposano
né si maritano; 24,36 essi infatti non possono più morire, perché sono
come gli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione.
Luca 20,34-36;
Questi risvegliati allora non possono più morire, sono come gli
angeli. Non si sposano e non verranno sposati. Hanno un nuovo corpo, un corpo
spirituale immortale.
(Vedi anche excursus 07: "Il
Corpo della Risurrezione.")
I morti che udranno la voce del Signore vivranno.
Giov 5,24 In verità, in verità vi dico: Chi
ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non
viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 5,25 In verità, in
verità vi dico: L’ora viene, anzi è venuta, che i morti udranno la voce del
Figlio di Dio, e coloro che l’avranno udita vivranno. 5,26 Poiché, come il
Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se
stesso; 5,27 e gli ha anche dato l’autorità di giudicare, perché è il
Figlio dell’uomo. Giov 5,24-27;
Anche sopra, questo testo del Vangelo di Giovanni, tratta nella
sua prima parte il risveglio dei morti. Soprattutto nel verso Giov 5,25 è
da notare, che non si dice che, tutti i morti saranno risvegliati. Anche se
nella prima metà della frase dice che "i morti udranno la voce del Figlio
di Dio", la seconda metà della frase precisa "e coloro
che l’avranno udita vivranno". E quindi in questo momento, in questa
"ora", udranno la voce del Signore solo coloro che appartengono a
Cristo, i morti in Cristo, come ci dice Paolo in 1Cor 15,23 o anche in
1Tes 4,16. Tutti gli altri morti – credenti come anche empi – non si
accorgeranno di questa chiamata e non saranno neanche risvegliati dai morti.
Solo alla Risurrezione Generale alla fine del mondo, nella "seconda"
ora del verso Giov 5,28, anche queste persone – appunto "tutti
coloro che sono nelle tombe" – sentiranno la voce del Figlio di Dio e
risusciteranno per la vita o per il giudizio, come ci viene detto pochi versi
dopo in Giov 5,28-29.
Tutti coloro che sono nelle tombe udranno la voce del Signore.
Giov 5,28 Non vi meravigliate di questo, perché
l’ora viene, in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua
voce 5,29 e ne usciranno; quelli che hanno fatto il bene in risurrezione di
vita, e quelli che hanno fatto il male in risurrezione di condanna.
Giov 5,28-29;
(Vedi anche capitolo 13: "Il
Giudizio Universale.".)
Anche l’affermazione nel verso Giov 5,25 "anzi è
venuta" non deve essere ignorata. Per un’analisi dettagliata, si veda
capitolo 12: "La Risurrezione."
Le dichiarazioni di cui sopra di Paolo in 1Tess 4,15-17 e
1Cor 15,50-55 sul Risveglio dei morti in Cristo e il loro Rapimento con i
viventi sopravvissuti – di cui anche si può supporre che siano "in
Cristo" – sono la causa per la diffusa opinione, che questa sia la Chiesa
universale di tutti i tempi, che sarà risvegliata e rapita al Ritorno del
Signore.
Per confermare questo punto di vista, dovremmo però sapere, cosa esattamente si
intende con l’attributo "in Cristo". I sostenitori del rapimento
universale della Chiesa danno per scontato che con questo si debba intendere,
tutti i cristiani credenti. Ma può essere questo confermato con la Scrittura?
Dovremmo quindi provare a trovare – se possibile dallo stesso Paolo – un
ulteriore segno della identità di questi credenti. E nella sua lettera ai
Filippesi, ne troviamo anche uno.
Conforme alla morte di Cristo, affinché io possa giungere alla risurrezione dai morti.
Fil 3,7 Ma le cose che mi erano guadagno, le ho
ritenute una perdita per Cristo. 3,8 Anzi, ritengo anche tutte queste cose
essere una perdita di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù,
mio Signore, per il quale ho perso tutte queste cose e le ritengo come tanta
spazzatura per guadagnare Cristo, 3,9 e per essere trovato in lui,
avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge, ma quella che deriva
dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede, 3,10 per
conoscere lui, Cristo, la potenza della sua risurrezione e la comunione delle
sue sofferenze, essendo reso conforme alla sua morte, 3,11 se in
qualche modo possa giungere alla risurrezione dai morti. Fil 3, 7-11;
Paolo dice qui nel verso Fil 3,9 "ritengo tutto
spazzatura" affinché egli "sia trovato in lui (Cristo)." Nel
verso seguente Fil 3,10 egli descrive anche le conseguenze di questo essere
"in Cristo": la comunione delle sue – di Cristo – sofferenze e della
sua morte. E dice anche a noi, perché vuole passare attraverso tutto questo,
"affinché io giunga alla Risurrezione dai morti". Paolo dice qui
(nell’originale greco) in modo esplicito "da" – Risurrezione (Exanastasis)
e usa un’espressione simile in 1Cor 6,14-15:
Il Signore così risusciterà anche noi con la sua potenza
1Cor 6,14 Ora Dio, come ha risuscitato il Signore,
così risveglierà anche noi con la sua potenza. 6,15 Non sapete voi che i
vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò io dunque le membra di Cristo, per
farne le membra di una prostituta? Così non sia. 1Cor 6,14-15;
Paolo intende con questo, che qui sono dei morti precisamente
definiti – cioè quelli "in Cristo" – a essere risvegliati dalla
totalità di tutti gli altri morti. Ciò indica, che questo evento qui, e
quella Prima Risurrezione descritta in Apoc 20,4-6, hanno lo stesso
retroscena. Anche lì, Giovanni dice che una parte dei morti ritorna in vita
alla Prima Risurrezione, mentre il resto dei morti, tornano in vita dopo i mille
anni.
Confrontando questi due testi, riconosciamo subito la differenza tra il
"Risveglio" e la "Risurrezione". Mentre nel Risveglio i
morti sono risvegliati dal regno dei morti e rapiti nel cielo, dove nello status
di anime – come qui, nel caso del Risveglio dai morti – sono davanti al
Giudizio di Premio, avviene la Prima Risurrezione, dopo quel giudizio, cosicché
queste anime ora tornano in vita e possono vivere sulla terra.
Il resto dei morti non tornarono in vita – questa è la Prima Risurrezione.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni, e a quelli che vi
sedettero fu dato la potestà di giudicare; e vidi le anime di coloro che
erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio,
e che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il
suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e
regnarono con Cristo per mille anni.
20,5 Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille
anni. Questa è la prima risurrezione.
20,6 Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non
ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e
regneranno con lui mille anni. Apoc 20, 4- 6;
Giovanni qui in Apoc 20,4, da una parte parla delle anime
"di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e della
parola di Dio" – quindi i martiri – d’altra parte, anche di quelli
"che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso
il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano". Tuttavia, in
quest’ultimo caso non è esplicitamente dichiarato che si tratta di credenti
uccisi. Tuttavia, a entrambi i gruppi è promesso che "tornarono in vita e
regnarono con Cristo mille anni".
L’ipotesi che per questo secondo gruppo si tratti degli eletti ancora viventi -
di cui parleremo concretamente in seguito -, è piuttosto opinabile per i
seguenti motivi: Quando il falso profeta fece erigere questa
"immagine" che essi dovevano adorare, in Apoc 13,15 si afferma:
Tutti coloro che non adorarono l’immagine della bestia furono uccisi.
Apoc 13,15 E le fu concesso di dare uno spirito
all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far
sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero
uccisi. 13,16 Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi,
ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o
sulla loro fronte, 13,17 e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi
aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome.
Apoc 13,15-17;
Quindi furono uccisi tutti coloro che non adorarono l’immagine.
E furono infatti uccisi dall’immagine stessa. E la frase "egli fece
sì" che tutti fossero uccisi, sembra implicare un "automatismo"
di un qualche modo, affinché nessuno potesse essere dimenticato o trascurato.
Ciò è confermato dal prossimo verso Apoc 13,16, in cui si afferma che
"tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, dovevano farsi
un segno…".
Presumendo, pertanto, un dominio dell’Anticristo su tutto il mondo, le persone
in quel periodo avranno solo queste due alternative, o farsi un
"segno", o essere uccisi. E dopodiché in Apoc 20,4 di questo
secondo gruppo si dice che non avevano accettato il segno, devono essere stati
essi – così come l’altro gruppo di anime morte – uccisi come martiri. Questo
significa però, secondo Apoc 20,4-6, che alla Prima Resurrezione
parteciperanno solo i martiri (quelli quindi uccisi a motivo della loro fede).
(Vedi anche capitolo 12: "La
Risurrezione.".)
Possiamo allora supporre, che i credenti "in Cristo"
menzionati da Paolo, sopra in 1Cor 15,50-55 e 1Tess 4,15-17, che saranno
risvegliati e rapiti al Ritorno del Signore, riguarda lo stesso gruppo di
persone, e di conseguenza a questo Risveglio e Rapimento non parteciperà la
"Chiesa universale", bensì solo questi martiri? I critici
probabilmente sosterranno che qui necessiterebbe di un indizio più chiaro, per
precludere all’insieme della Chiesa questa posizione.
E questa chiara indicazione esiste. Fatta anche da Paolo, in 2Tim 2,10-12:
Se siamo morti con lui, con lui pure vivremo
2Tim 2,10 Perciò io soffro ogni cosa per gli
eletti, affinché anch’essi ottengano la salvezza che è in Cristo Gesù insieme
alla gloria eterna. 2,11 Questa parola è fedele, perché se siamo morti con
lui, con lui pure vivremo; 2,12 se perseveriamo, regneremo pure con lui;
se lo rinneghiamo, egli pure ci rinnegherà. 2Tim 2,10-12;
Paolo qui ci conferma, che la speranza di poter partecipare alla
Prima Risurrezione e quindi vivere con lui e regnare con lui nel Millennio, è
possibile solo se abbiamo perseverato nelle tribolazioni, riconosciuto le
sofferenze di Cristo, conformati a lui nella sua morte e quindi essere stati
uccisi come martiri. Per Paolo questo penoso cammino si è poi avverato. Fu
giustiziato come martire a Roma.
La possibilità che Paolo qui sopra in Fil 3,11 parli di un’altra resurrezione,
in contrarietà con 1Cor 15,50-55 e 1Tess 4,15-17 è impensabile.
Essendo a quei tempi, la dottrina della Risurrezione, alla fine del mondo,
"all’ultimo giorno" – così come affermò Marta, dopo la morte del
fratello Lazzaro, al Signore in Giov 11,23-24 – pensiero comune nella Chiesa.
Già l’ipotesi di una seconda, cioè una "Risurrezione anticipata" (exanastasis)
necessitò del valore probatorio di una rivelazione del Signore. Con una
ulteriore Risurrezione "straordinaria" probabilmente tutta la dottrina
della risurrezione sarebbe stata messa in discussione. Paolo parla quindi, in
questi passi della Scrittura, sicuramente sempre della stessa risurrezione,
cioè, il Risveglio "dai" morti, così come gliel’aveva rivelato il
Signore.
Si delinea quindi, che da una parte dobbiamo fare una distinzione tra Risveglio
e Risurrezione. Non tutti, coloro che saranno risvegliati dai morti, devono
anche necessariamente essere risuscitati nella Prima Risurrezione e tornare in
vita e camminare nuovamente sulla terra. Come vedremo più sotto, ci sono gruppi
di risvegliati che non ritornano in vita, ma rimangono come anime in cielo con
Dio e lo servono. D’altra parte riconosciamo nella seguente analisi dei gruppi
in cielo, solo due criteri che giustificano il loro risveglio e il rapimento in
cielo: o sono martiri – sono stati quindi uccisi per la loro fede – o sono
credenti negli ultimi tempi.
Non potendo ora applicare alla "Chiesa di tutti i tempi", che molti
esegeti vorrebbero qui includere, né l’uno né l’altro criterio, sembra
rimanere una sola alternativa: la "Chiesa universale", tornerà in
vita solo nella Risurrezione Universale – rinasce quindi – per poi, dopo il
Giudizio Universale, entrare nella Gerusalemme celeste della nuova creazione di
Dio.
E Dio abiterà con loro, essi saranno suo popolo ed egli sarà il loro Dio.
Apoc 21,1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova
terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non
c’era più. 21,2 E io, Giovanni, vidi la santa città, la nuova Gerusalemme,
che scendeva dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo
sposo.
21,3 E udii una gran voce dal cielo, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio
con gli uomini! Ed egli abiterà con loro; e essi saranno suo popolo e Dio
stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 21,4 E Dio asciugherà ogni
lacrima dai loro occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio né
grido né fatica, perché le cose di prima son passate». Apoc 21, 1- 4;
Come anche noi tutti avremmo naturalmente piacere di vedere, la
partecipazione della Chiesa di tutti i tempi con il Risveglio e il Rapimento al
Ritorno del Signore, sembra però assolutamente non essere una chiara
affermazione delle Scritture. Dovrebbero però a noi comunità, esser poca cosa,
queste promesse sopra in Apoc 21,1-4, che vogliamo in ogni modo partecipare al
Risveglio dai morti e alla Prima Resurrezione e regnare sulla terra con Cristo?
Nota Post Scriptum:: La suddetta indicazione, che la partecipazione della
Chiesa di tutti i tempi al Risveglio e al Rapimento, al Ritorno del
Signore, sembri non essere un’affermazione sicura nelle Scritture,
ora – dopo 15 anni – è chiaramente confutata da nuove scoperte. In
Giov 6,40, abbiamo l’affermazione del Signore: Giov 6,40 Questa è la volontà del
Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia
la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». E nonostante possa a prima vista apparire
confusionale, perché sembra negare il Rapimento, questo testo a un
esame più attento, riserba, proprio nel contesto del Rapimento
della Chiesa, alcune sorprese. Spiegazioni più dettagliate si
trovano nel discorso 95. (Vedi anche discorso 95: "Benedetti
quelli, che non hanno visto e hanno creduto.") |
Abbiamo quindi appurato che i morti del Risveglio dai morti e
della Prima Risurrezione, sono tutti martiri. Ma chi sono allora gli
"eletti" che sono ancora vivi al Ritorno del Signore, e sono come dice
Paolo in 1Tess 4,17 "viventi rimasti"? Se effettivamente, nel dominio
anticristiano, tutte le persone senza il segno furono uccise (Apoc 13,15-16),
allora non rimarrebbe nessun credente.
Qui affiora una supposizione che si intravede anche in altre parti della
Scrittura. Anche se all’Anticristo fu data autorità su "tutte le tribù e
popoli e lingue e nazioni", il fatto, che in Apo 16,13, dragone,
Anticristo e falso profeta con tre spiriti immondi, devono andare dai re in
tutto il mondo, per riunirli per la Battaglia di Harmaghedon, ci mostra, che
all’infuori dell’area di controllo dell’Anticristo, ci saranno altri sovrani,
cioè i re "di tutto il mondo", che dipendono da lui, ma è palese che
devono essere prima "invitati" ad unirsi a lui per lottare insieme
contro l’Agnello. Ciò fa presumere che questi re e le aree che gestiscono, non
sono subordinati al diretto dominio dell’Anticristo.
Anche il fatto che le attività dell’Anticristo e del falso profeta sono
palesemente limitate a Gerusalemme.
- l’Anticristo sconfigge i due testimoni in Gerusalemme
- si siede nel tempio e asserisce "di essere
Dio"
- modifica le feste e le leggi sacrificali dei Giudei
- il falso profeta erige l’immagine nel Tempio di
Gerusalemme
alimenta il sospetto che il dominio anticristiano si limiti a
Gerusalemme e Israele, e quindi in altri paesi nel mondo per i cristiani
credenti potrebbe essere possibile sopravvivere.
In ogni caso – il fatto che ci saranno realmente quegli eletti sopravvissuti, lo
mostrano i seguenti passaggi della Scrittura.
Quando queste cose cominceranno ad accadere, alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina.
Luca 21,25 «E vi saranno dei segni nel sole,
nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello
smarrimento al fragore del mare e dei flutti; 21,26 gli uomini verranno meno
dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le
potenze dei cieli saranno scrollate.
21,27 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nuvola con potenza e
grande gloria. 21,28 Ora, quando queste cose cominceranno ad accadere,
guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è
vicina». Luca 21,25-28;
Qui, in Luca 21,28, il Signore promette agli eletti:
"quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le
vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina". Con questi eventi
viene sicuramente anche indicato l’oscuramento dei corpi celesti, ma soprattutto
significa il visibile Ritorno del Signore fra le nuvole.
Allora il Signore manderà i suoi angeli ed essi raccoglieranno i suoi eletti da
tutto il mondo.
Egli manderà i suoi angeli, ed essi si riuniranno i suoi eletti.
Mat 24,29 «Ora, subito dopo l’afflizione di quei
giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle
cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 E allora
apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della
terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del
cielo con potenza e grande gloria. 24,31 Ed egli manderà i suoi angeli con un
potente suono di tromba; ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro
venti, da una estremità dei cieli all’altra. Mat 24,29-31;
Per il bene degli eletti quei giorni saranno abbreviati.
Mat 24,21 perché allora vi sarà una tribolazione
così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino ad ora, né mai
più vi sarà. 24,22 E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne
si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati.
24,23 Allora se qualcuno vi dice: "Ecco, il Cristo è qui", oppure
"È là", non gli credete. Mat 24,21-23;
E il Signore regala loro ancora un’altra consolazione per questo
tempo di afflizione in cui si troveranno. Per il bene degli eletti il Signore
accorcerà il tempo della tribolazione. E questo con l’avviso: "altrimenti
nessun uomo sarebbe salvato".
Che, se fosse possibile, sedurrebbero anche gli eletti.
Mat 24,24 Perché sorgeranno falsi cristi e falsi
profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse
possibile, anche gli eletti. 24,25 Ecco, io ve l’ho predetto.
Mat 24,24-25;
Anche se, naturalmente, tutta la misura di sofferenza, per noi
odierni è difficile da comprendere, il fatto, che addirittura gli eletti di Dio
saranno in pericolo di essere sedotti, ci lascia comprendere che servirà una
fede di livello quasi sovrumano per resistere allora.
Ma il Signore ha altre informazioni per questi credenti degli ultimi tempi. Il
Ritorno del Signore – e quindi la raccolta di questi eletti cioè il loro
rapimento – avverrà così improvvisamente come scoppiò il diluvio nei giorni
di Noè.
Come fu ai giorni di Noè, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo.
Mat 24,37 Ma come fu ai giorni di Noè, così
sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. 24,38 Infatti, come nei giorni
che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed
erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca; 24,39 e non si
avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti; così
sarà pure alla venuta del Figlio dell’uomo. Mat 24,37-39;
Anche il confronto con la situazione nella distruzione di Sodoma
e Gomorra ci mostra che non dobbiamo orientarci alla gente del mondo. Essi non
si renderanno conto di essere in pericolo finché non sarà troppo tardi.
Come ai giorni di Lot, accadrà nel giorno del Figlio dell’uomo.
Luca 17,28 Lo stesso avvenne anche ai giorni di
Lot: la gente mangiava, beveva, comperava, vendeva, piantava ed edificava;
17,29 ma nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo e
li fece perire tutti.
17,30 Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà manifestato.
Luca 17,28-30;
Come però vedremo subito, l’avviso a Lot e alla sua famiglia di
lasciare la città, qui, nella raccolta e rapimento degli eletti, non ha
validità.
Ognuno rimanga dove si trova, sul tetto o nel campo.
Luca 17,31 In quel giorno chi si troverà sul
tetto della casa, non scenda in casa a prendere le sue cose; così pure chi
si troverà nei campi, non torni indietro.
17,32 Ricordatevi della moglie di Lot. 17,33 Chi cercherà di salvare la
propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la salverà. Luca 17,31-33;
Vediamo in Luca 17,31-32 il significato reale di questo
avviso specifico del Signore: "Chi si troverà sul tetto della casa, non
scenda in casa, e chi si troverà nei campi, non torni indietro." Abbiamo
in Mat 24,17-18 e Mar 13,15-16 dichiarazioni quasi identiche, che, però, si
riferiscono ad una situazione apparentemente del tutto diversa. Mentre questo
testo in Matteo e Marco, lo troviamo in connessione con gli orrori della
devastazione e la fuga sulle montagne, lo troviamo in Luca, alla venuta del
Signore e alla raccolta degli eletti.
E qui non si parla di fuggire, ma al contrario, i fedeli vengono avvisati di
restare esattamente in quel luogo, dove si trovano. Chi è sul tetto, rimanga
sul tetto, e che è nei campi, resti anche lì. E chi cerca di salvare la sua
vita e fugge, la perderà, ma chi resterà in piena fiducia alla profezia del
Signore, dove si trova, vincerà. Sarà trasformato e rivestito, come anche
scrive Paolo in 1Cor 15,52, e rapito insieme ai martiri risvegliati dai morti.
(Vedi anche tabella 05: "Sinossi
del sermone escatologico del Signore."
Perché gli angeli del Signore usciranno per raccogliere questi
eletti da tutto il mondo. Allora, saranno due insieme in un letto o saranno
insieme al lavoro, e l’uno sarà preso, l’altro però lasciato. Anche l’avviso
in Luca 17,32: "Ricordatevi della moglie di Lot!" Esorta i fedeli
di quel tempo, di lasciar perdere in questo ultimo momento, ogni speranza
terrena e porre la fiducia solo nel Signore e nelle sue parole. E come gli
avvoltoi non hanno problemi a trovare d’istinto la carogna, anche gli angeli non
avranno difficoltà a distinguere gli eletti tra milioni di persone e prenderle.
Due donne macineranno insieme; l’una sarà presa e l’altra lasciata.
Luca 17,34 Io vi dico: In quella notte due
saranno in un letto; l’uno sarà preso e l’altro lasciato. 17,35 Due donne
macineranno insieme; l’una sarà presa e l’altra lasciata. 17,36 Due uomini
saranno nei campi; l’uno sarà preso e l’altro lasciato». 17,37 I discepoli
allora, rispondendo, gli dissero: «Dove Signore?» Ed egli disse loro: «Dove
sarà il corpo, là si raduneranno le aquile». Luca 17,34-37;
Com’anche qui sopra, in Luca 17,34, si parla di
"quella notte", non si può in alcun modo dedurre che il Signore venga
nella notte. Il Ritorno e la raccolta degli eletti avverrà in tutto il mondo,
sarà quindi su un emisfero notte e sull’altro giorno. Inoltre, non è
chiaramente deducibile se l’oscuramento degli astri si estende al tempo dei
giudizi delle trombe o meno. Se così fosse, tutta la terra sarebbe coperta
dalle tenebre e quindi dappertutto "notte".
Due saranno nel campo, uno sarà preso e l’altro lasciato..
Mat 24,40 Allora due saranno nel campo; uno
sarà preso e l’altro lasciato. 24,41 Due donne macineranno al mulino,
una sarà presa e l’altra lasciata. Mat 24,40-41;
(Vedi anche discorso 65: "I
due nel campo in Mat 24,40: chi sarà preso, chi lasciato?")
Riepilogando, possiamo asserire in riguardo al Risveglio dai
morti e al Rapimento – e quindi anche alla Prima Risurrezione – che in questo
avvenimento saranno risvegliati solo i credenti che sono stati uccisi per la
loro fede. I credenti ancora viventi, che saranno rapiti insieme a loro, sono
gli eletti, raccolti dagli angeli del Signore. Tutti questi, dice Apoc 20,4-6
ritorneranno a nuova vita e regneranno del Millennio, come sacerdoti e re con il
Signore. Il resto della Chiesa seguirà alla Risurrezione Universale, alla fine
del mondo – "all’Ultimo Giorno" – e andrà con loro nel regno del
Padre, nella nuova creazione per la vita eterna.
Se anche non conosciamo la data esatta in cui il Signore viene,
ci dà però il Signore alcuni punti di riferimento, per quando possiamo contare
sulla sua apparizione. Per primo abbiamo la suddetta indicazione in 2Tess 2,3,
che prima deve venire l’apostasia, il figlio della perdizione e la Grande
Tribolazione. Nei testi successivi, soprattutto in Luca 21,29-33, ci mostra
il Signore, con la parabola del fico, che gli eletti, che vedono "gli
alberi fiorire", quindi non oltre il periodo dell’oscuramento degli astri,
possono aspettarsi che la venuta del Signore per la raccolta è già prossima.
Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
Luca 21,29 Poi disse loro una parabola: «Osservate
il fico e tutti gli alberi. 21,30 Quando essi cominciano a mettere i germogli,
vedendoli, voi stessi riconoscete che l’estate è vicina; 21,31 così anche
voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
21,32 In verità io vi dico che questa generazione non passerà finché tutte
queste cose non siano accadute. 21,33 Il cielo e la terra passeranno, ma le
mie parole non passeranno». Luca 21,29-33;
Quando vedete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte.
Mat 24,32 Ora imparate dal fico questa
similitudine: quando ormai i suoi rami s’inteneriscono e le fronde germogliano,
sapete che l’estate è vicina. 24,33 Così anche voi, quando vedrete tutte
queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte.
24,34 In verità vi dico che questa generazione non passerà, finché tutte
queste cose non siano avvenute. 24,35 Il cielo e la terra passeranno, ma le
mie parole non passeranno». 24,36 «Quanto poi a quel giorno e a quell’ora,
nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio.
Mat 24,32-36;
Quando vedete accadere questo cose, sappiate che egli è vicino, proprio alla porta.
Mar 13,28 Or dal fico imparate questa similitudine:
quando i suoi rami diventano teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che
l’estate è vicina. 13,29 Così anche voi, quando vedrete accadere queste
cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte.
13,30 In verità vi dico che questa generazione non passerà, prima che tutte
queste cose siano avvenute. 13,31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie
parole non passeranno». 13,32 «Ma quanto a quel giorno e a quell’ora, nessuno
li conosce, né gli angeli nel cielo né il Figlio, ma solo il Padre.
Mar 13,28-32;
Come possiamo vedere da questi testi, il Signore qui parla ai
discepoli, ma le dichiarazioni e le informazioni non sono per niente destinate
agli apostoli, ma agli eletti degli ultimi tempi. L’interpretazione ambigua di
questo riferimento, in special modo, le dichiarazioni qui sopra, in
Mat 24,34 e in Mar 13,30: "Questa generazione non passerà fino a
quando tutto questo accade", conduce spesso e volentieri a interpretazioni
sbagliate.
Per la corretta comprensione di questo testo, dobbiamo separare in Mat 24,
il verso 33 dal 34, come anche in Mar 13, il 29 dal 30. Nel primo, il
Signore si riferisce alla precedente parabola dell’albero di fico, e lo
interpreta in relazione ai fatti degli ultimi giorni, come viene concretamente
espresso poi in Luca 21,31. E qui si vede molto chiaramente che questo
avviso non è rivolto agli apostoli, ma ai credenti degli ultimi tempi. A loro
vien detto, che quando riconosceranno i primi segni delle precedenti profezie
per i Tempi della Fine, potranno supporre che il Signore viene presto.
Alcuni fanno il tentativo, di interpretare i versi Mat 24,34,
Mar 13,30 e Luca 21,32 nella stessa direzione, e riferendo al termine
greco "genea" il significato di "generazione",
piuttosto che discendenza/popolo, riferiscono a questa affermazione, la
generazione di quelle persone negli ultimi tempi, che "non passerà"
(che quindi non morirà) fino a quando tutto questo accade".
Per contro di ciò, parla il fatto, che proprio in questo tempo, milioni di
persone morranno a causa delle varie piaghe. Empi come credenti. Inoltre il
Signore ogni volta, quando nei Vangeli parla di "generazione", si
riferisce sempre ad una specifica discendenza o popolo, cioè al popolo di
Israele. Un tipico esempio è proprio Luca 11,49-50::
Luca 11,49 Per questa ragione anche la sapienza di
Dio ha detto: "Io manderò loro dei profeti e degli apostoli, ed
essi ne uccideranno alcuni ed altri li perseguiteranno". 11,50 Affinché
sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, che
è stato sparso fin dalla fondazione del mondo. Luca 11,49-50;
Questi due versi appartengono alle predizioni di guai del
Signore sul popolo di Israele e vediamo che non è indirizzata ad una
generazione specifica – come ad esempio quella dei tempi di Gesù – ma a tutto
il popolo di Israele. E così anche sopra, in Mat 24,34 e par., con la
dichiarazione: "Questa generazione non passerà fino a quando queste cose
non avvengano" si intende esprimere, che il popolo di Israele – nonostante
la sua dispersione in tutto il mondo per secoli – non passerà prima che tutte
queste profezie si siano avverate.
Il susseguente avviso a vegliare, è però rivolto a tutti noi.
Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà.
Mat 24,42 Vegliate dunque, perché non sapete a
che ora il vostro Signore verrà. 24,43 Ma sappiate questo che, se il
padrone di casa sapesse a che ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non
si lascerebbe forzare la casa. 24,44 Perciò anche voi siate pronti, perché
nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà». Mat 24,42-44;
State attenti, vegliate e pregate, perché non sapete quando sarà quel momento.
Mar 13,33 State attenti, vegliate e pregate,
perché non sapete quando sarà quel momento. 13,34 È come se un uomo,
andando in viaggio, lasciasse la propria casa, dandone l’autorità ai suoi
servi, a ciascuno il suo compito, e al portinaio ordinasse di vegliare. 13,35
Vegliate dunque, perché non sapete quando il padrone di casa verrà; se di
sera, a mezzanotte, al cantar del gallo o al mattino; 13,36 perché, venendo
all’improvviso, non vi trovi addormentati. 13,37 Ora, ciò che dico a voi, lo
dico a tutti: Vegliate!». Mar 13,33-37;
Quel giorno verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Luca 21,34 «Or fate attenzione che talora i vostri
cuori non siano aggravati da gozzoviglie, da ubriachezza e dalle preoccupazioni
di questa vita, e che quel giorno vi piombi addosso all’improvviso. 21,35 Perché
verrà come un laccio su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra.
21,36 Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni
di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti
al Figlio dell’uomo». Luca 21,34-36;
Così come dopo la seconda, la Risurrezione Universale alla fine
del mondo, si terrà il Giudizio Universale, anche qui, dopo il Rapimento,
saranno giudicati i risvegliati dai morti e – probabilmente – anche i viventi
rapiti.
La conferma di questa prospettiva la troviamo in Ebrei 9,27 e
2Tim 4,1. Mentre il primo testo ci indica l’inevitabilità di questa
sequenza, di morte – risurrezione – giudizio, implicando il resoconto: dove una
risurrezione – anche un giudizio, il secondo passaggio della Scrittura conferma
che Gesù Cristo giudicherà non solo i morti, ma anche i vivi – come in questo
caso i viventi rapiti.
Agli uomini è stabilito di morire una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio.
Ebr 9,27 E come è stabilito che gli uomini
muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio, 9,28 così anche
Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i
peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo
aspettano per la salvezza. Ebr 9,27-28;
Cristo Gesù, che deve venire a giudicare i vivi ei morti.
2Tim 4,1 Ti scongiuro dunque davanti a Dio e al
Signore Gesù Cristo, che ha da giudicare i vivi e i morti, nella sua
apparizione e nel suo regno: 4,2 predica la parola, insisti a tempo e
fuor di tempo, riprendi, rimprovera, esorta con ogni pazienza e dottrina.
2Tim 4, 1- 2;
È essenziale, comunque, che alla seconda, alla Risurrezione
Universale, vengono risvegliati indistintamente tutti i morti e ricevono nel
susseguente Giudizio Universale, premi e condanne, mentre qui nella Prima
Risurrezione, alla seconda venuta del Signore, unicamente quelli uccisi per la
loro fede, quindi i martiri, stanno davanti ai loro giudici, per ricevere nel
Giudizio di Premio i loro premi. Anche questo è accennato nel testo sopra, in
Ebr 9,28, in cui si afferma espressamente che: "Per la seconda volta
egli (Cristo) apparirà non a causa del peccato, ma per la salvezza di coloro
che lo aspettano".
E anche 1Pie 1,7 ci incoraggia a purificare la nostra fede, attraverso varie
prove, in modo da ottenere "lode, gloria e onore quando Gesù Cristo sarà
rivelato":
Quando Gesù Cristo sarà rivelato, gioirete in lode, onore e gloria.
1Pie 1,6 A motivo di questo voi gioite anche se al
presente, per un po’ di tempo, dovete essere afflitti da varie prove, 1,7
affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell’oro che
perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella
rivelazione di Gesù Cristo. 1Pie 1, 6- 7;
E questo essere "rivelato" di Gesù Cristo è senza
dubbio il suo Ritorno, la seconda venuta del Signore per il Risveglio dei morti
in Cristo e il loro Rapimento con i credenti viventi prima del Millennio.
L’Apocalisse infine, in Apoc 11,18 parla in modo molto concreto del fatto
che il momento per il giudizio è venuto, per dare ai servi di Dio la loro
ricompensa.
È venuto il momento di giudicare i morti e dare ai santi la ricompensa.
Apoc 11,18 Le nazioni si erano adirate, ma è
giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il
premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome,
piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».
Apoc 11,18;
Il verso chiave per questo evento di giudizio è però – come
soprattutto per la Prima Risurrezione – il testo di Apoc 20,4-6:
E si sedettero su dei troni e fu dato loro la potestà di giudicare.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni, e a quelli che vi
sedettero fu dato la potestà di giudicare; e vidi le anime di coloro che
erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e
che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e
regnarono con Cristo per mille anni.
20,5 Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille
anni. Questa è la prima risurrezione. 20,6 Beato e santo è colui che ha
parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda
morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille
anni. Apoc 20, 4- 6;
Abbiamo qui in Apoc 20,4 la dichiarazione, "Poi vidi
dei troni e vi si sedettero, e fu dato loro di giudicare". Il testo
successivo "e vidi le anime di coloro che erano stati decapitati e
tornarono in vita" ha indotto molti commentatori a vedere queste
"anime", come se fossero questi a sedersi sui troni e tenere giudizio.
Tuttavia, vi sono indicazioni abbastanza chiare che questo punto di vista non è
corretto.
Quando guardiamo attentamente il testo di Apoc 20,4, riconosciamo per prima
la sequenza temporale degli eventi. In primo luogo, Giovanni vede i troni e
coloro che vi si sedevano e a cui fu dato di giudicare. E solo dopo, in seguito,
vede le anime dei decapitati.
Ma riconosciamo anche da una analisi logica, che queste "anime" nel
seguito ritornarono in vita. Questo "ritornare in vita", è però
senza dubbio un risultato del giudizio qui preceduto. Voler ora presumere, che
sono le anime degli stessi decapitati, che si siedono sui troni e tengono
giudizio su se stessi non sembra molto verosimile. A prescindere dalla strana
situazione che poi lì in cielo ci dovrebbero essere milioni di troni.
Se quindi sappiamo che non sono le anime dei decapitati, a giudicare dovremmo
chiederci, chi sono allora realmente questi giudici sui troni. Dobbiamo cercare
di chiarire chi possono essere intesi con "loro" in Apoc 20,4.
Sembra che Giovanni dia per scontato che il lettore già conosca questo gruppo
di persone, e quindi non necessita di una descrizione più dettagliata.
E in effetti, c’è, nell’Apocalisse, oltre a Dio e all’Agnello, ancora un altro
gruppo di persone, seduti a fianco, o meglio, seduti intorno al trono di Dio sui
loro troni.
Ventiquattro troni, e sui troni vidi seduti ventiquattro anziani
Apoc 4,4 E intorno al trono c’erano ventiquattro
troni, e sui troni vidi seduti ventiquattro anziani vestiti di bianche
vesti; e sul loro capo avevano delle corone d’oro. Apoc 4, 4;
Apoc 11,16 Allora i ventiquattro anziani, che
sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e
adorarono Dio. Apoc 11,16;
Così sono gli anziani, di cui anche più sotto, in
Apoc 19,4, è detto: "Essi si prostrarono e adorarono Dio" e ciò
che Giovanni subito dopo, nel prossimo capitolo in Apoc 20,4, riprende, e
descrive che questi si siedono sui loro troni, e tengono il giudizio sulle anime
decapitate. Il pronome "loro" in Apoc 20,4 è quindi un
riferimento ai ventiquattro anziani nel capitolo precedente, Apoc 19,4.
Apoc 19,4 Allora i ventiquattro anziani e i
quattro esseri viventi si prostrarono ed adorarono Dio che sedeva sul trono
dicendo: «Amen, Alleluia!». Apoc 19, 4;
Questo punto di vista è sostenuto anche da Dan 7,22:
Il giudizio fu dato ai santi dell’Altissimo
Dan 7,21 Io vidi quel corno fare guerra ai santi e
avere il sopravvento, 7,22 finché non giunse l’Antico di giorni. Allora
il potere di giudicare fu dato ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo che
i santi ebbero il regno. Dan 7,21-22;
Qui, in Dan 7,22, è espressamente indicato che è stato
dato il potere del giudizio ai "santi dell’Altissimo". E la
conclusione che con questi santi dell’Altissimo si tratti dei 24 anziani, che
rendono servizio a Dio in cielo, è quasi obbligatoria, dato che le anime dei
decapitati non avrebbero potuto giudicare prima di essere state loro stesse
giudicate.
L’opinione che le "anime di coloro che furono decapitati", sono quelle
che siedono sui troni a giudicare, nasce forse dal fatto che la promessa per i
santi a poter partecipare al giudizio (1Cor 6,2; Giuda 14-15), è erroneamente
inserito già qui. Questa promessa non fa però riferimento a questo giudizio
dopo il Rapimento, ma – come 1Cor 6,2 espressamente dice: "non sapete che i
santi giudicheranno il mondo?" – è riferito al Giudizio
Universale alla fine dei giorni.
Là, Dio viene con i suoi santi per "far giudizio contro tutti e per
convincere tutti gli empi di tutte le opere d’empietà che hanno commesso
empiamente e di tutte le parole offensive che gli empi peccatori hanno proferito
contro di lui" (Giuda 15). E là tutti questi santi non sono seduti su
molti troni, ma insieme (nello spirito) con il Signore sul suo trono, come già
dice Apoc 3,31:
A chi vince io darò a sedere con me sul mio trono
Apoc 3,30 Ecco, io sto alla porta e busso: se
qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con
lui ed egli con me. 3,21 A chi vince concederò di sedere con me sul mio
trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo
trono. 3,22 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese».
Apoc 3,20-22;
Ma qui, al Giudizio di Premio dopo il Rapimento, si tratta solo
di una parte delle persone che sono giudicate, o meglio, ad essere valutate,
cioè, i martiri e gli eletti. E questi non hanno da mostrare un comportamento
malvagio, ma per soddisfare la giustizia di Dio, e anche per ricevere il loro
premio devono stare davanti al giudizio.
Infine, troviamo più sotto in Dan 7,10, una dichiarazione di identico
senso al testo di Apoc 20,4. Là, in Giovanni dice: "Poi vidi dei troni, e
a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare", mentre qui
Daniele afferma:
Io guardai finché furono collocati troni, e si tenne il giudizio.
Dan 7,9 Io continuai a guardare finché furono
collocati troni e l’Antico di giorni si assise. La sua veste era bianca come
la neve e i capelli del suo capo erano come lana pura; il suo trono era come
fiamme di fuoco e le sue ruote come fuoco ardente. 7,10 Un fiume di fuoco
scorreva, uscendo dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano e miriadi di
miriadi stavano davanti a lui. Il giudizio si tenne e i libri furono aperti.
Dan 7, 9-10;
In entrambi i racconti furono quindi visti troni e si tenne il
giudizio. I libri che infine saranno aperti sia in Dan 7,10 come anche in
seguito, in Dan 12,1, sono gli stessi, come dopo la Risurrezione Universale
nel Giudizio Universale in Apoc 20,12 e 20,15. Questo documenta chiaramente
che in giudizio tutti gli uomini sono uguali. Sia nella Prima Risurrezione come
anche nella seconda, nella Risurrezione Universale, tutti saranno giudicati con
lo stesso ordine di giudizio.
Tutti quelli del popolo d’Israele che sono scritti nel libro saranno salvati.
Dan 12,1 In quel tempo sorgerà Mikael, il gran
principe, il difensore dei figli del tuo popolo; e ci sarà un tempo di
angoscia, come non c’era mai stato da quando esistono le nazioni fino a quel
tempo. In quel tempo il tuo popolo sarà salvato, tutti quelli che saranno
trovati scritti nel libro. Dan 12, 1;
Chi non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.
Apoc 20,12 E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano
ritti davanti a Dio, e i libri furono aperti; e fu aperto un altro libro, che è
il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte
nei libri, secondo le loro opere. 20,13 E il mare restituì i morti che erano in
esso, la morte e l’Ades restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono
giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 20,14 Poi la morte e l’Ades furono
gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. 20,15 E se
qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di
fuoco. Apoc 20,12-15;
Questi "libri" sono in primo luogo, i libri delle
opere, dove le anime risvegliate saranno giudicate in base a quello che hanno
fatto durante la loro vita, e peraltro c’è il libro della vita, in cui sono
iscritti i redenti.
E qui riconosciamo due caratteristiche del Rapimento, che accertano la netta
distinzione dalla Risurrezione Universale alla fine del mondo. Mentre qui, nel
giudizio dopo il rapimento, sono i santi dell’Altissimo che siedono sui loro
troni (plurale), a giudicare e quindi essi sono i giudici, nel Giudizio
Universale dopo la Risurrezione Universale, in Apoc 20,12 si parla di una
solo trono: "E vidi i morti (…) in piedi davanti al trono...". E su
questo singolo trono siede – come abbiamo letto in Apoc 3,21 – il Signore
Gesù insieme con tutti i suoi santi.
Inoltre, in questa Prima Risurrezione sono solo gli "uccisi", a
risuscitare, quindi i martiri, che, naturalmente "sono scritti nel
libro" ed è per questo che non si parla mai dello "stagno di
fuoco". Nel Giudizio Universale invece risusciteranno tutti i morti di ogni
tempo – quindi anche e soprattutto gli empi – e saranno giudicati, a questo
motivo la formulazione contraria a Dan 12,1 "Se qualcuno non è stato
trovato scritto nel libro de la vita, è stato gettato nello stagno di
fuoco".
Per ultimo, ci soffermeremo qui brevemente su quella argomentazione che vuole
vedere nei 24 anziani "l’intera hiesa" e il fatto che questi 24
anziani in Apoc 4,4 sono citati per la prima volta – quindi prima di tutte
le visioni di giudizio – fornisca la prova che la Chiesa sarà rapita prima
della Grande Tribolazione.
Sui troni vidi seduti ventiquattro anziani vestiti di bianche vesti.
Apoc 4,2 E subito fui rapito in spirito; ed ecco,
un trono era posto nel cielo e sul trono stava uno seduto. 4,3 E colui che
sedeva era nell’aspetto simile a una pietra di diaspro e di sardio; e intorno al
trono c’era un arcobaleno che rassomigliava a uno smeraldo. 4,4 E intorno al
trono c’erano ventiquattro troni, e sui troni vidi seduti ventiquattro anziani
vestiti di bianche vesti; e sul loro capo avevano delle corone d’oro.
Apoc 4, 2- 4;
Si porta da ciò poi a concludere che i 24 anziani, devono
essere naturalmente anche la sposa dell’Agnello e si cita Apoc 19,7-9 (vedi
sotto), dove si annunciano le nozze dell’Agnello. Quello che però non viene
menzionato, è il testo appena antecedente a questo testo della Scrittura. In
Apoc 19,4-6 infatti si parla anche dei 24 anziani, e lì dice:
I ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio.
Apoc 19,4 Allora i ventiquattro anziani e i
quattro esseri viventi si prostrarono ed adorarono Dio che sedeva sul trono
dicendo: «Amen, Alleluia!». 19,5 E dal trono venne una voce che diceva:
«Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servi e voi che lo temete, piccoli e
grandi». 19,6 Poi udii come la voce di una grande moltitudine, simile al
fragore di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: «Alleluia,
perché il Signore nostro Dio, l’Onnipotente, ha iniziato a regnare. 19,7
Rallegriamoci, giubiliamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le
nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata. 19,8 E le è stato dato
di essere vestita di lino finissimo, puro e risplendente, poiché il lino
finissimo sono le opere giuste dei santi». 19,9 Quindi mi disse: «Scrivi:
Beati coloro che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello». Mi disse
ancora: «Queste sono le veraci parole di Dio». Apoc 19, 4- 9;
Qui abbiamo i 24 anziani che adorano Dio. Allo stesso tempo si
dice che "la sposa si è preparata". E’ quindi fatta una netta
distinzione tra i 24 anziani e la sposa. Voler qui, presumere che questi due
gruppi di persone siano identici, non sembra quindi molto logico. Ancor più, in
quanto alla sposa fu data di "essere vestita di lino finissimo, puro e
risplendente", dei 24 anziani, invece già 15 capitoli prima, alla loro
prima apparizione in questa visione di Giovanni, più sopra, in Apoc 4,4,
si dice: "sui troni vidi seduti ventiquattro anziani vestiti di bianche
vesti". Se questi 24 anziani, fossero quindi anche la sposa, avrebbero
ricevuto due volte le vesti bianche, quindi sarebbero stati due volte in
giudizio, il che è impensabile.
Infine, qui nuovamente, i più importanti passaggi delle Scritture sul
Rapimento, riassunti in una tabella:
Mat 24,29 Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni. Il sole si oscurerà la luna e non darà il suo chiarore e le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. |
Apoc 6,12 Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue; 6,13 e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. 6,14 Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo. |
24,30 E allora apparirà nel cielo il segno del
Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e
vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con
potenza e grande gloria 24,31 E manderà i suoi angeli con gran
suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da
un capo all’altro dei cieli. |
1Tes 4,15 Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, 4,16a perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, |
Apoc 10,5 Allora l’angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra verso il cielo, 10,6 e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non vi sarebbe più alcun ritardo. | |
Apoc 11,15 Poi il settimo angelo sonò la
tromba e nel cielo si alzarono voci potenti, che dicevano: «Il
regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed
egli regnerà nei secoli dei secoli». |
10,7 Ma nei giorni in cui il settimo angelo farà
udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il
mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi,
i profeti. |
1Cor 15,51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 15,52a in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, |
|
15,52b i morti risusciteranno incorruttibili e
noi saremo mutati, 15,53 poiché bisogna che questo corruttibile
rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta l’immortalità. |
1Tess 4,16b e quelli che sono morti in
Cristo risusciteranno per primi; 4,17 poi noi viventi, che
saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per
incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore.. |
Sequenza e durata degli eventi negli Ultimi TempiUn tentativo di classificazione. |
Durata |
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Sequenza di eventi (Riferimenti) |
Riferimenti |
Tempo |
La Grande Tribolazione (Dan 9:27) La tribolazione di quei giorni (Mat 24:29) L’inizio delle doglie di parto (Mat 24:6-8) 1º sigillo: Il primo, l’Anticristo umano (Apoc 6:1-2) |
Dan 9:27
|
}
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Il Ritorno del Signore e il Rapimento.
/ 1. Parte
Le nozze dell’Agnello.
/ 3. Parte [non ancora disponibile in Italiano, leggi
in tedesco / leggi in inglese])
Il giorno e l’ora li conosce solo il
Padre. / 4. Parte [non ancora disponibile in Italiano, leggi
in tedesco / leggi in inglese])