L’autorità della Chiesa cattolica.
Le apparizioni mariane nella Chiesa cattolica.
La giustizia e l’amore di Dio.
Si può essere salvati da una "fede inconsapevole in Gesù"?
La teologia mariana è caratterizzata da influenze demoniache.
Nel febbraio 2002 ho incaricato l’agenzia di traduzione Royal
Line della traduzione dal tedesco all’americano di un gran numero di discorsi
per questo sito web. La direttrice, la Dott.ssa Monika von Sury,
incaricò il Dott. John Waterfield di Hereford, Regno Unito, un
traduttore altamente qualificato, come collaboratore per questo lavoro molto
impegnativo.
Ben presto si scoprì che John Waterfield – un cattolico credente e, come dice
lui stesso, appassionato – aveva un’opinione diversa su alcune affermazioni
espresse in questo forum di discussione, specialmente su quelle relative alla
chiesa cattolica. Così nell’autunno del 2004 è partito un dibattito tra
Immanuel.at e il Dott. Waterfield, su iniziativa di quest’ultimo. Poiché il
Dott.
Waterfield non è solo un eccellente traduttore ma ha anche il dono di
trasmettere la sua profonda conoscenza teologica in modo chiaro e comprensibile,
sono felice di pubblicare in rete la discussione che ne è scaturita, alla quale
ha partecipato anche la Dott.ssa Monika von Sury. Dato che nel corso della
discussione sono stati affrontati e chiariti quasi tutti i temi essenziali
relativi alla fede cattolica, questo "dialogo a tre" potrebbe aiutare il lettore
a chiarire alcune domande aperte.
John Waterfield: Trovo le sue esposizioni molto
illuminanti. Rafforzano la mia fede e mi aiutano a sentire il calore nel mio
cuore. Tuttavia, lei usa talvolta un‘argumentum ad hominem’ che mi
sembra un po’ dubbio. Ho l’impressione che lei sia un po’ incline alle
discussioni.
Dr John Waterfield jwtranslations@live.com
/ https://web.onetel.net.uk/~johnwaterfield/index.html
Mi fa piacere che l’uno o l’altro contributo possano incontrare
la sua approvazione. Il mio ‘argumentum ad hominem’, come lo chiama
lei, e che le sembra un po’ dubbio, si è sviluppato nel corso degli anni dalle
numerose discussioni avute. Ma dire che mi piace cercare la polemica è
un’esagerazione. Ho preso l’abitudine di reagire alle persone secondo il modo in
cui si rapportano a me. Quando sono educati, sono educato; quando sono ostinati,
sono altrettanto ostinato.
John Waterfield: Questo ‘argumentum ad hominem’
si manifesta solo occasionalmente. Penso che la maggior parte delle volte
lei sia molto corretto. Come cattolico appassionatamente credente, mi
rammarico solo dei suoi sentimenti chiaramente negativi verso la Chiesa
cattolica. In alcuni discorsi ho notato che lei ha, come diciamo in inglese,
’got the wrong end of the stick’ (cioè in breve: frainteso) – e ho una
sensazione simile alla sua quando si è trovato di fronte alle accuse del
signor Damberger (ho appena finito di tradurre il Discorso 47). L’ho trovato
impressionante e commovente, ancor più quando lei è riuscito a condurlo
dalla sua originaria selvaggia oltraggiosità in una posizione in cui ha
potuto rendersi conto di essere compreso e gli ha mostrato in modo
meraviglioso ciò che lui e lei avete in comune. Credo che sia senza dubbio
alla ricerca di una figura paterna.
Sì, lo so. Monika von Sury mi ha già detto che ha avuto una
vivace discussione con lei su questo argomento. Per quanto riguarda il giovane
Damberger nel Discorso 47 – ero semplicemente dispiaciuto per lui. In realtà
avrei dovuto dirgli che gli ebrei sono un popolo "senza Dio".
Visto che nostro Signore Gesù dice: "Nessuno viene al Padre se non
attraverso di me", gli ebrei – che fino ad oggi rifiutano completamente
Gesù Cristo, vedendolo come un impostore e un bestemmiatore, non hanno alcuna
possibilità, fino al Suo Ritorno, di raggiungere il loro Dio, né attraverso la
preghiera, né attraverso il sacrificio o in qualsiasi altro modo. E quindi è
completamente assurdo che una persona che crede in Dio passi dal cristianesimo
al giudaismo. Ma forse non era davvero un credente.
(Vedi anche Discorso 47: "I crimini
nazisti hanno le loro radici nella fede cristiana?" [non ancora disponibile in Italiano,
leggi in tedesco / leggi in inglese])
John Waterfield: Mi chiedevo se lei volesse
impegnarsi in un dialogo – o sul sito web o via e-mail privata. Sarei molto
felice di provare a spiegarle perché credo che determinate cose, come la
presenza corporea di Dio nel sacramento della Messa, l’intercessione di
Maria, le preghiere ai santi e la superiorità della tradizione (il
depositum fidei, o ciò che il cardinale Newman chiama "l’economia della
rivelazione") sulla parola scritta della Bibbia, siano importanti e
indispensabili.
Ora che ho 67 anni e il lavoro sta diventando a mano a mano un
po’ troppo per me, vorrei terminare il forum di discussione nel corso del
prossimo anno. Al momento sto ancora lavorando al Discorso 73 per marzo, e dopo
spero che la serie si concluda. Ma sarei molto felice di impegnarmi in una
discussione privata con lei su questo argomento. Solo a condizione però – e
spero che lei lo abbia capito dal suo lavoro di traduzione – che sia sulla base
della Sacra Scrittura.
Il legame con la Scrittura di qualsiasi affermazione
avanzata deve poter essere dimostrata sulla base della Bibbia. Se lei è in grado
di gestire tutto questo con la "tradizione" cattolica sarò felice di prenderla
in considerazione. Ma dove questa "tradizione" si basa sulla trasmissione di
idee umane ed extra-canoniche, e cerca di farne un sostituto della Parola di
Dio, non è più basata biblicamente e quindi non può essere riconciliata con una
seria interpretazione biblica.
John Waterfield: JSì, è proprio questa la difficoltà,
vero? Sono sicuro che lei è consapevole del fatto che la posizione cattolica
presuppone che la Chiesa abbia la precedenza sulla Bibbia ed è l’insieme più
grande in cui è contenuta la Scrittura. Naturalmente, la Scrittura è molto
preziosa, anzi inestimabile, e dovremmo leggerla e studiarla regolarmente
(la sua conoscenza della Scrittura è impressionante e mi è piaciuto molto
mettere alla prova la mia conoscenza in merito attraverso i suoi articoli!).
Tuttavia, la Chiesa esisteva prima che i libri del Nuovo Testamento fossero
scritti ed è stata la Chiesa a determinare quali libri entrassero a far
parte del canone.
È vero che la comunità/chiesa esisteva prima della
canonizzazione del Nuovo Testamento. Tuttavia, secondo le mie conoscenze, non la
chiesa cattolica, ma la comunità primitiva come è stata costruita e istruita
specialmente da Paolo nella regione dell’Asia Minore. Se la chiesa cattolica si
fosse attenuta a questo insegnamento di Paolo, potrebbe effettivamente vantarsi
di essere più antica del Nuovo Testamento e probabilmente non ci sarebbe stato
uno scisma nella Chiesa.
John Waterfield: Infine, vorrei indicare cinque passi
della Scrittura che sostengono la pratica cattolica: Simon Pietro rispose:
Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Gesù, replicando, disse: Tu sei
beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno
rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E anch’io ti dico: tu sei
Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades
non la potranno vincere. Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò
che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in
terra sarà sciolto nei cieli. (Mat 16,16-19) [La Chiesa; l’autorità
apostolica conferita da Pietro ai suoi successori, i vescovi di Roma; il
sacramento della confessione].
La Chiesa cattolica ha privato i credenti cristiani (i laici, cioè)
di questa stessa Parola di Dio, la Sacra Scrittura, a cui lei si riferisce sopra,
inserendola nell’indice dei libri proibiti nell’anno 1229.
Inoltre, al Concilio di Trento (1545-63) respinse la Bibbia come unica fonte
della rivelazione divina, riconoscendo la tradizione cattolica – cioè la
trasmissione orale o scritta delle dottrine cattoliche, cioè umane, dogmi
compresi – come la principale fonte di fede accanto alla Sacra Scrittura,
attribuendole quindi uguale status e valore.
Si potrebbe ora argomentare che si trattava di errori che si verificano in ogni
religione e che vengono corretti nel corso dei secoli. Ma qui la Chiesa
cattolica è intrappolata nei suoi stessi dogmi. Dopo che Papa Pio IX ha
proclamato il dogma dell’infallibilità papale nel 1870, gli errori della Chiesa
- sia prima che dopo – contraddirebbero questo dogma e quindi non possono essere
possibili secondo la dottrina cattolica. Ma questa è blasfemia, perché
l’infallibilità è un attributo esclusivo di Dio. Gli esseri umani non possono
essere infallibili – né "ex cathedra" né "ex" ovunque.
Per inciso, secondo le Scritture, Pietro stesso rinunciò alla maggior parte di
questa responsabilità datagli dal Signore nel corso della ristrutturazione delle
comunità protocristiane. Come scrive Paolo ai Galati, era d’accordo con Pietro
che quest’ultimo evangelizzasse i circoncisi – cioè gli ebrei – e lui, Paolo,
con Barnaba, le altre nazioni.
Giacomo, Cefa (Pietro) e Giovanni diedero a me e a Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi.
Gal 2,6 Ma quelli che godono di
particolare stima (quello che possono essere stati, a me non importa; Dio non ha
riguardi personali), quelli, dico, che godono di maggiore stima non m’imposero
nulla; 7 anzi, quando videro che a me era stato affidato il vangelo per gli
incirconcisi, come a Pietro per i circoncisi 2,8 (perché colui che aveva
operato in Pietro per farlo apostolo dei circoncisi aveva anche operato in me
per farmi apostolo degli stranieri), 2,9 riconoscendo la grazia
che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne,
diedero a me e a Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli
stranieri, ed essi ai circoncisi; Gal 2,6-9;
Quindi, se la Chiesa cattolica insiste davvero nell’essere il
legittimo successore di Pietro/Kephas, dovrebbe, secondo la Scrittura, fare
proseliti solo tra gli ebrei e in nessun caso tra le altre nazioni..
John Waterfield: Sì, certo, sono pienamente
consapevole che la Chiesa ha fatto una serie di stupidaggini in passato
(come sostenere che il sole si muove intorno alla terra), per non parlare di
atrocità come le Crociate (e specialmente la Crociata Albigese, dove la
Chiesa era senza dubbio dalla parte sbagliata). C’è stato anche un certo
numero di uomini di chiesa e papi indegni (il cardinale Wolsey, Papa
Alessandro VI e molti altri). Tuttavia, penso che si confermi il principio
di Agostino, formulato in relazione alla disputa con i Donatisti – l’ufficio
rimane sacro, anche se l’officiante è indegno. O, per modificarlo
leggermente, ’abususus non tollit usum’: l’abuso di una cosa buona
non significa che la cosa buona stessa diventi non valida.
Se attraverso quello che lei dice qui: "l’ufficio rimane sacro,
anche se l’officiante è indegno" e "abusus non tollit usum" – intende
dire che per lei i Papi della chiesa cattolica non sono infallibili, allora lei
sta contraddicendo un dogma della sua stessa chiesa, apostatando così dalla fede
cattolica e rendendosi passibile di scomunica.
Questo è un giochetto ben noto nelle discussioni con i cattolici: nelle
conversazioni private si fa sempre finta che "non sia così grave come sembra".
Ma questo non è il modo di risolvere il problema. O si è di questa fede, allora
se ne devono sopportare le conseguenze. Altrimenti non ci si può appellare al
cattolicesimo e inventare la propria religione.
E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele?
2Cor 6,14 Non vi mettete con gli infedeli sotto un
giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità?
O quale comunione tra la luce e le tenebre?6,15 E quale accordo fra
Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele?
2Cor 6,14-15;
John Waterfield: Bene, direi qui che ciò che hanno in
comune è il fatto e l’esperienza di essere esseri umani e quindi di aver
bisogno di Dio, anche se non se ne rendono conto. Per inciso, l’idea che
tutti i desideri umani siano fondamentalmente diretti verso Dio – anche se
Dio viene cercato dalle persone in questione sotto una falsa veste – viene
espressa molto bene sia da Sant’Agostino che da Boezio (il cui De
Consolatione Philosophiae scrisse in prigione quando era condannato a
morte).
Le ho chiesto ripetutamente di citarmi i passi biblici come
argomenti per le sue affermazioni. A mio parere, non potremo risolvere le
questioni di fede sulla base di digressioni filosofiche e letterarie. Nella mia
esperienza, questo si traduce per lo più in complicazioni sofistiche. La sua
affermazione qui sopra per cui "tutti i desideri umani sono fondamentalmente
diretti verso Dio – anche se Dio viene cercato dalle persone in questione sotto
una falsa veste" ne è poi un esempio anche abbastanza tipico.
Qui, dopo tutti i crimini dei millenni passati, l’uomo è ritratto
come l’agnello innocente la cui aspirazione fondamentale è giungere a Dio,
anche se Dio viene "cercato" sotto forme false (come l’omicidio,
la frode, il crimine, la tirannia, la guerra, la tortura ecc. ecc.). Solo un
fondamentalista della Bibbia completamente ignorante e di vedute ristrette
può quindi chiamare queste persone senza Dio e malvagie.
John Waterfield: Le cose devono essere sempre così
precise? Deve essere per forza A o B? La vita non è piuttosto un’accozzaglia
di cose? Non posso dire di sperimentare lo spirito e la presenza di Gesù
nella Chiesa Cattolica, anche se ci sono cose che non mi piacciono? Dopo
tutto, lei ammette che ci sono cose che non le piacciono in altre comunità
cristiane.
Intende dire sopra che la vita è piuttosto confusione e
disordine. Da parte mia, cerco di portare ordine e finalità nella mia vita.
Naturalmente, non mi piace tutto quello che succede nelle comunità evangeliche.
Ma tutto questo è paragonabile a un viaggio: se voglio andare da Londra a New
York, prenoto un volo e salgo sull’aereo a Heathrow. Che poi io abbia un posto
pieno di spifferi, che il cibo sia pessimo e che ci siano dei passeggeri
ubriachi a bordo è spiacevole, ma so che dopo qualche ora sarò dove voglio
essere: a New York.
Se dovessi seguire la sua raccomandazione di prendere le cose con meno
esattezza, sarebbe come se salissi su un aereo qualsiasi all’aeroporto senza
sapere dove va, e lasciassi decidere al personale di bordo dove devo sedermi, se
mi porteranno qualcosa da mangiare o meno o se non mi butteranno giù dall’aereo
al primo scalo intermedio.
Lei scrive di voler sperimentare lo Spirito e la presenza di Gesù nella chiesa
cattolica. Ma non può sapere se li incontra entrambi lì, se non li esamina alla
luce della Scrittura.
(Monika von Sury – Riguardo a Mat 16:16-19 (autorità apostolica trasmessa da Pietro ai suoi successori, i vescovi).
"Su (questa stessa) roccia" (epi taute te petra) non si riferisce
alla persona di Pietro, ma alla sua confessione: "Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente". Ciò che Gesù intende qui è: Questa tua vera
confessione – che io sono il Messia, venuto a rivelare e annunciare il Dio
vivente, su questa roccia, ME STESSO, come tu hai confessato (vedi anche Isa
28:16: "Ecco, io ho posto come fondamento") costruirò la mia chiesa (mu ten ekklesian),
cioè la mia assemblea, o comunità, cioè persone che hanno accettato Gesù
Cristo come loro personale Salvatore e Signore. Pietro stesso è fondato su
questa prima pietra vivente, insieme al resto dei credenti (vedi 1Piet
2:4-8). Quindi, Gesù non dice "su di te Pietro edificherò la mia chiesa", ma
cambia immediatamente l’espressione e dice "proprio su questa roccia" per
mostrare che non si riferiva né a Pietro né a qualsiasi altro degli
apostoli. Pertanto, la dottrina della supremazia di Pietro, cioè della
successione apostolica di Pietro da parte dei vescovi, deve essere cercata
in qualche altro scritto, perché certamente non può essere trovata nella
suddetta dichiarazione della Scrittura.
Dr. Monika von Sury – Royal Line info@royalline.ch
/ https://www.royalline.ch/d/traduction.asp
John Waterfield: Riguardo al commento di Monika von
Sury qui sopra su "Tu sei Pietro" – questo testo può certamente essere
inteso in questo modo e lei lo sostiene in modo molto convincente. Ma non
dimentica che – quando queste parole furono pronunciate per la prima volta –
la stessa parola fu usata per "Pietro" e "roccia"? Lo esprima in questo
modo: "Tu sei roccia e su questa roccia costruirò la mia chiesa". Questo
mostra certamente il riferimento a quella persona che viene in mente per
prima. Non che questo sia un punto molto importante per me, perché come ho
notato sopra, è una questione di fede piuttosto che di dimostrabilità.
Come ho già detto sopra, questa questione non si pone nemmeno
più secondo la Scrittura, poiché in Gal 2,9 Pietro ha consegnato a Paolo
l’incarico del Signore a lui, che è stato rivendicato dalla Chiesa Cattolica
Romana, e quindi anche la sua "supremazia" – se mai l’ha avuta.
La successione apostolica della chiesa cattolica?I preti cattolici, che in mille casi in tutto il mondo
nella "transustanziazione" hanno offerto l’eucaristia con le loro mani
durante le messe, in seguito, proprio con quelle loro stesse mani, hanno
maltrattato e violentato dei bambini (1Cor 6:9). I vescovi
cattolici, che prima hanno benedetto le loro "pecorelle", sono poi stati
arrestati per corruzione (Banca Vaticana, Der Spiegel 28.6:2013).
Certo è vero che ovunque ci sono delle pecore nere. Ma
quando i "reverendi" stupratori vengono coperti e nascosti per decenni tra
le schiere della chiesa, e persino i "pastori" episcopali corrotti devono
essere smascherati dalla polizia, si comprende che l’organizzazione stessa
è assolutamente priva di scrupoli, depravata e corrotta (Mat 7:16-20). |
John Waterfield: Dio scruta i cuori. Non sta a noi
giudicare. Possiamo sperare e aspettarci il meglio. Possiamo sforzarci di
vedere ciò che è genuino, sincero, ricercato e positivo in coloro che negano
e bestemmiano Dio e agiscono in modo abominevole. In questo modo agiamo solo
come agisce Dio. Dio ha una pazienza infinita. Dio non condanna. Dio
aspetta.
Lei scrive: Dio scruta i cuori. Questo è corretto, ma
incompleto!
Infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati.
Rom 10,9 perché, se con la bocca avrai
confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha
risuscitato dai morti, sarai salvato; 10,10 infatti con il cuore si
crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere
salvati. 10,11 Difatti la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non
sarà deluso». Rom 10,9-11;
Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità.
Giov 4,23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che
i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché
il Padre cerca tali adoratori. 4,24 Dio è Spirito; e quelli che l’adorano,
bisogna che l’adorino in spirito e verità». Giov 4,23-24;
Chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.
Mat 10,32 Chi dunque mi riconoscerà davanti
agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.
10,33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò
lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Mat 10,32-33;
Chi non riconosce Gesù come il Signore con la sua bocca, il
Signore non lo riconoscerà alla fine. Ancora di più se – come lei scrive – nega
e bestemmia Dio, e anche se lei pensa che possiamo "Sforzarci di vedere ciò che
è genuino, sincero, ricercato e positivo in coloro che negano e bestemmiano Dio
". Solo quando una persona si è convertita a Gesù Cristo e lo accetta come suo
Signore è passata dalla morte alla vita. E allora certamente non ci sarà più
nulla di blasfemo o di negazione di Dio da trovare in lui.
John Waterfield: Ma alla fine si tratta di una
questione di fede, non di ragione. ‘Le coeur a ses raisons, que la
raison ne connaît pas’, come diceva Pascal. E qui posso solo dire che
sperimento la santità e la presenza di Dio nella chiesa cattolica come in
nessun altro luogo. Questo è – lo sottolineo – solo un fatto di esperienza.
Naturalmente questo non significa che penso che sia l’unica via di salvezza.
Sono sicuro che le altre denominazioni cristiane sono ugualmente capaci di
condurre alla salvezza, così come le altre fedi se perseguite con uno
spirito di altruismo e sincerità (potrei avere dei dubbi sui Thogi [setta
indiana di assassini] o sul voodoo, ma questo sarebbe dovuto solo
all’assenza di altruismo in questi percorsi di fede).
IVoglio crederle – e ne sono persino convinto – che lei sente
personalmente la presenza di Dio nella chiesa cattolica. Dopotutto, questa è
un’esperienza molto personale e ho avuto contatti con persone che pensavano di
sentire Dio in cose molto diverse, come nei fiori, negli alberi, nelle sorgenti,
nelle pietre, negli stati di trance, per citarne alcuni. Tutto questo viene
confermato anche dai seguenti autori:
"Come i nostri antenati adoravano la divinità
nell’albero sacro o nella fonte sacra, così il cattolico sente Dio
nell’incarnazione e sente il sacro vivo nella chiesa, nella reliquia, nel
sacramento. Si può percorrere il cattolicesimo in tutta la sua estensione, ma ci
si trova sempre a scontrarsi con questa caratteristica essenziale, che è
strettamente legata sia al misticismo che alla magia".
"Era importante per me qui mostrare che tali cose
erano possibili sotto la fede cattolica, e che sono state favorite da errate
visioni cattoliche del valore delle altre religioni e attraverso le pratiche di
un cattolicesimo coloniale non cristiano. Il Brasile è il più grande paese
spiritista della terra, con il 93% della popolazione nominalmente conteggiata
come cattolica. La maggior parte dei partecipanti spiritisti è composta da
‘buoni cattolici’ a latere, o addirittura a tempo pieno; non c’è contraddizione
nella simultanea partecipazione più o meno intensiva a pratiche occulte e
magiche.
Il risultato è sconvolgente: milioni di persone non hanno avuto alcuna
testimonianza del vero cammino di salvezza: in ultima istanza sono state
abbandonate alla diavoleria e alle tenebre pagane".
Questo per quanto riguarda le citazioni.
Ma per tornare al tema della nostra discussione, si tratta – almeno per come la
vedo io – non di stati d’animo, quindi se siamo in grado di sperimentare
qualcosa da qualche parte; si tratta piuttosto della vera pietra miliare del
cristianesimo mondiale, cioè del corretto insegnamento biblico. E quando lei
scrive che non pensa che la Chiesa cattolica sia l’unica via di salvezza, questo
la rende molto simpatico a me, ma in realtà la mette in contrasto con la sua
stessa chiesa.
Come sostiene il seguente articolo del Commissario Generale di
Terra Santa, Padre Stanislao Bertagnolli dell’Ordine francescano dei Frati
Minori (OFM), la Congregazione per la Dottrina della Fede (non molto tempo fa
chiamata ancora "Sant’Uffizio" e un tempo responsabile dell’Inquisizione) sotto
la guida del Cardinale Josef Ratzinger (ora Papa Benedetto XVI), nella sua
dichiarazione "Dominus Jesus" sul postulato "la Chiesa cattolica è la
sola e unica Chiesa di Cristo mediatrice di salvezza":
Le affermazioni formulate nella dichiarazione
"Dominus Jesus" della Congregazione per la Dottrina della Fede del
20 agosto 2000..
"Dove vuole arrivare la Chiesa? Essa non nasce per un qualche interesse
personale, bensì dalla missione affidatale dal Signore Gesù, perché egli è la
verità rivelata di Dio. Di conseguenza, la Chiesa cattolica è la sola e
unica Chiesa di Cristo mediatrice di salvezza. In particolare voleva e
doveva fare riferimento alla necessità principale di sapere da chi è stata
fondata. E il motivo è dare all’umanità realmente verità, sicurezza e sostegno.
La Chiesa cattolica è l’unica Chiesa fondata da Gesù Cristo su Pietro e i suoi
successori. Si basa pertanto su un mandato divino e di conseguenza ha anche
autorità divina. Il Concilio Vaticano l’ha dichiarato esplicitamente."
(Vedi anche Discorso 32: "Commento sulla dichiarazione "Dominus Iesus"
della Congregazione per la Dottrina della Fede Cattolica")
Se quindi lei pensa: "Sono sicuro che le altre denominazioni
cristiane sono ugualmente capaci di condurre alla salvezza" e, di contro, la
dichiarazione "Dominus Jesus" è un documento approvato dal Papa, allora questa
sua valutazione è una sua opinione molto personale – una sorta di "cattolicesimo
di Waterfield", per così dire – e lei sta probabilmente rischiando una
scomunica.
(Vedi anche Discorso 89: "La nuova dichiarazione della Congregazione Cattolica per la Dottrina della Fede sulle Chiese Cristiane.")
John Waterfield: Beh, certamente. Ma cosa possiamo
fare se non difendere le nostre convinzioni? Come fece Lutero stesso – "Io
sto qui – non posso fare altrimenti – Dio mi aiuti – Amen".
Quello che possiamo fare è esaminare le nostre convinzioni per
vedere se sono giuste o sbagliate. Ed è esattamente quello che ha fatto Lutero!
Egli sosteneva la sua convinzione per cui la Bibbia contiene il vero e giusto
insegnamento, e che lo speciale insegnamento cattolico della "tradizione" era un
falso insegnamento umano. La convinzione di Lutero stesso si basava su ciò che
diceva la Bibbia. E questa era la forza con cui poteva dire "Io sto qui, non
posso fare altrimenti" e non le opinioni e i modi di pensare personali.
John Waterfield: E la Chiesa cattolica insegna che
aveva il pieno diritto di farlo – poiché non avrebbe potuto agire
diversamente senza andare contro la propria coscienza.
Ebbene, la Chiesa cattolica mise al bando Lutero per la sua
fermezza, dopo di che fu dichiarato fuorilegge e chiunque avrebbe potuto
ucciderlo senza subire conseguenze. Se non si fosse nascosto per anni, sarebbe
stato assassinato dai seguaci della Chiesa cattolica proprio come molti martiri
nel corso dell’Inquisizione e della Controriforma.
E se, secondo lei, la Chiesa cattolica insegna che Lutero ha agito del tutto
correttamente in questo caso, allora dovrebbe anche insegnare che il Papa Leone
X all’epoca – nonostante l’infallibilità – fece il più grande errore nella
storia della Chiesa cattolica condannando Lutero come eretico e portando così
allo scisma nella Chiesa.
John Waterfield: Il tono e lo spirito di ’Dominus
Jesus’ non mi piacciono tanto quanto non piacciono a lei. Forse ci sono
alcune autorità della Chiesa cattolica che mi scomunicherebbero se
conoscessero le mie opinioni. Ma penso che farebbero un errore – e che sono
loro che stanno distorcendo la Chiesa in modo irriconoscibile. Tuttavia, il
fatto che tali estremisti o integralisti siano nella Chiesa non mi rende
meno desiderabile l’appartenere ad essa. Penso alla dichiarazione di San
Tommaso Moro quando divenne Cancelliere d’Inghilterra sotto Enrico VIII (e
naturalmente perse la testa poco dopo) – "Ciò che non puoi trasformare in
bene, almeno trattienilo, per evitare che diventi del tutto negativo".
Mi permetta di ricapitolare qui le sue affermazioni per una
migliore comprensione: Lei appartiene a una chiesa i cui leader di punta hanno
posizioni estreme che lei personalmente rifiuta e per le quali – se lo sapessero
- la espellerebbero dalla loro comunità. Inoltre, queste autorità supreme
distorcono completamente la reputazione e l’accettazione della sua chiesa. Mi
permetta solo una domanda: se lei, in quanto cattolico confessante e praticante,
ha questa opinione della sua stessa chiesa, come posso io, come cristiano
biblico praticante, vedere la questione in modo diverso?
Quindi, se una persona desidera, come lei, rimanere comunque membro di questa
comunità, penso che ci sarebbero solo due motivi: o uno non è – per qualsiasi
motivo – in grado di riconoscere questo cammino sbagliato o questa è l’unica
chiesa al mondo. Nessuna delle due cose è vera nel suo caso.
È interessante notare che la sua argomentazione sopracitata mi ha aiutato a
comprendere meglio l’anima dell’Islam. Anche qui troviamo i musulmani moderati
che insistono tutto il tempo che non sono d’accordo con gli estremisti. Ma
quando sappiamo che il profeta Maometto guidò personalmente il suo popolo in 66
guerre, con migliaia di morti, per "convertire" i suoi vicini a quella che
allora era una nuova fede, allora possiamo vedere che la violenza è stata
intrinseca all’Islam fin dalla sua fondazione. Posso vedere parallelismi anche
qui con il cattolicesimo del periodo coloniale, anche se non voglio entrare nei
dettagli ora.
John Waterfield: Sono convinto che Dio sia molto più
interessato al cuore che a qualsiasi tipo di lealtà confessionale.
Se, secondo lei, Dio non dà valore a una particolare
appartenenza di fede, allora mi chiedo perché lei voglia rimanere proprio in una
chiesa dove le autorità principali hanno opinioni estremiste e dove rischia di
essere cacciato, quando ci sono molte altre denominazioni, anche cristiane.
John Waterfield: Mi capita di pensare che la Chiesa
cattolica sia qualcosa di speciale, mi capita di sperimentare la presenza di
Dio in quel modo particolare, quindi mi sento felice di essere parte della
Chiesa cattolica quale corrente principale della tradizione cristiana. Ma
sono assolutamente disposto a capire la posizione delle persone che non
vedono le cose in questo modo, che hanno altri modi di accedere a Dio o che
non vedono alcuna necessità di avvicinarsi a Dio.
Non c’è altro modo di avvicinarsi a Dio che credere in suo
Figlio Gesù Cristo come nostro Signore e Salvatore! E questo – mi dispiace – non
è il "mainstream", ma la porta stretta, come dice Gesù:
Perché spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.
Mat 7,13 Entrate per la porta stretta, perché
larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono
coloro che entrano per essa. 7,14 Quanto stretta è invece la porta e
angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!
Mat 7,13-14;
Chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Giov 3,35 Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato
ogni cosa in mano. 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece
rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di
lui». Giov 3,35-36;
John Waterfield: Nostra Signora di Medjugorje non
appartiene ad alcuna denominazione. In questo paese lacerato da conflitti
religiosi, ha detto ai bambini che la vedevano: "C’è una donna musulmana che
vive nel vostro villaggio che ama Dio ed è una persona molto buona. Dovreste
cercare di essere più simili a lei".
Bene, solo questa affermazione per me costituirebbe una prova
che questa "manifestazione" non è stata mandata da Dio. L’Islam è una religione
che è stata "messa insieme" da Maometto da fonti ebraiche e cristiane. "Allah"
era il dio della luna della tribù di Maometto, che lui ha poi proclamato come il
Dio supremo della religione islamica. Quindi l’Islam è un’invenzione umana, e
non una religione mandata da Dio, come sostengono i musulmani. Ed è
assolutamente impensabile in termini scritturali che lo Spirito Santo possa
approvare questo tipo di idolatria, e tanto meno raccomandarla come una via da
seguire.
John Waterfield: Sono spesso colpito dalla gentilezza
delle persone non cristiane. Nel posto in cui vivevo prima, avevo un
rapporto molto stretto con le persone da cui affittavo. Non avevano alcuna
idea della religione, non avevano proprio motivo di occuparsene.
Francamente, l’hanno trovato bizzarro. Ma erano persone buone, generose e
altruiste. Ho suonato la musica al loro matrimonio e mi sono sentito onorato
per questo.
Sì, le persone che fanno del bene nella loro empietà hanno
qualcosa di cui vantarsi, ma non davanti a Dio (Rom 4,2-5). Sono altrettanto
persi come se non avessero fatto nulla, perché le loro opere non sono compiute
dalla fede. Coloro che non credono saranno condannati alla fine – con o senza
opere. Ogni persona che non ha il desiderio di conoscere Dio è senza Dio e ha
perso il senso della sua vita.
Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è;
Ebr 11,6 Or senza fede è impossibile
piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che
ricompensa tutti quelli che lo cercano. Ebr 11, 6;
Non serve a niente anche se queste persone sono di buon cuore e
disinteressate. È lo stesso di cui sopra: chi non crede nel Figlio non ha
nemmeno il Padre, e chi non crede, le azioni più disinteressate non gli servono
a nulla, è e rimane senza Dio e perduto.
(Vedi anche Capitolo13: "Il Giustizio Universale")
John Waterfield: Quando mi osservo guardo e rifletto
sulla maestà di Dio, è una prospettiva terrificante, e so molto bene che non
ho alcuna possibilità di essere salvato se non attraverso la grazia e
l’amore di Cristo. Quando guardo le altre persone, invece, posso dire in
generale che sono sincere e stanno facendo del loro meglio, a seconda della
quantità di verità che sono state in grado di riconoscere. Se non hanno
potuto vedere di più, può non essere colpa loro ma a causa di ciò che la
Chiesa cattolica chiama "ignoranza insormontabile" (un concetto utile).
Tuttavia, sono sicuro che Dio riconoscerà e valorizzerà le loro buone
intenzioni piuttosto che condannarli per non aver visto ciò che ha cercato
di offrire loro perché non erano assolutamente in grado di riconoscerlo.
Parlo da un punto di vista personale, perché ho anche amici che seguono
altri percorsi – conosco parecchi buddisti – e trovo le loro pratiche
spirituali molto significative. Sono sicuro che nell’aldilà Gesù lo
accetterà come se fosse stato fatto nel suo nome, anche se non sapevano che
lo stavano facendo nel suo nome.
Secondo la Scrittura, la comprensione profonda della verità non
è una precondizione della salvezza. Al contrario, ci sono molte persone che
credono di avere una profonda comprensione, quando in realtà non hanno nemmeno
iniziato a riconoscere l’essenziale. Non è la comprensione che ci salva dalla
dannazione eterna, ma la fede. La fede in Gesù Cristo e nel suo sacrificio
vicario per i nostri peccati. Non bisogna essere uno scienziato o un filosofo,
un teologo o un poeta per capirlo. Anche la persona più semplice può capirlo – e
credere. Se non lo fa, può essere anche perché nessuno gliel’ha mai detto.
Quando lei scrive che attribuisce un grande valore ai percorsi spirituali dei
buddisti e degli appartenenti ad altre religioni, e che è persino sicuro che
tutti agiscano nel nome di Gesù Cristo, allora quello che abbiamo è solo un
miscuglio di dottrine e pratiche religiose dove non c’è un orientamento
visibile, dove tutti hanno ragione e nessuno può essere messo in discussione. E
tutto questo sotto il titolo di fede cristiana.
John Waterfield: Ma no, non posso assolutamente
immaginare che professare consapevolmente il cristianesimo salvi la gente
dalla dannazione. Se ci credessi, dovrei condannare troppe persone.
Nostro Signore Gesù Cristo – che anche lei riconosce come suo
Signore, come lei scrive – ci dice:
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Mar 16,15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo,
predicate il vangelo a ogni creatura. 16,16 Chi avrà creduto e sarà
stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Mar 16,15-16;
Come vede, il Signore dice proprio il contrario di quello che
lei postula. E qui, naturalmente, non crederò a lei, ma a Cristo.
A proposito, non sta a noi condannare o salvare, quindi non si preoccupi di
questo, sarà Dio a deciderlo. Ma lei ha ragione: sono troppi quelli che si
perderanno. Secondo la Scrittura, si può supporre che solo uno su mille sarà
salvato.
Ma per capire meglio il suo commento precedente secondo cui se lei credesse a
queste affermazioni del Signore, dovrebbe condannare troppe persone: lei è un
figlio intelligente e istruito di suo padre. Ora, si potrebbe sostenere che ci
dovrebbero essere molti più figli di quest’uomo straordinario. Ma non è per
questo che vorrà dichiarare dei completi estranei come suoi fratelli biologici.
Anche suo padre non sarebbe contento di ciò. Non si possono dichiarare cristiani
i senza Dio e gli adoratori di idoli, solo perché non li si vuole condannare.
Questo non farebbe sicuramente piacere neanche al nostro Padre in cielo.
John Waterfield: Capisco il suo punto di vista sul
miscuglio e la diluizione. Tuttavia, penso che la questione cruciale sia
questa: se l’individuo insiste a stare bene così com’è, vedendo tutto dal
suo punto di vista, o se riconosce l’autorità. Autorità nel senso di
qualcosa di più grande di lui o lei, e a cui si deve fedeltà e impegno
assoluti. Questo può essere l’impegno verso Gesù, e nel mio caso è
pertinente, ma ci sono molte altre forme di questo riconoscimento che Dio
riconoscerebbe altrettanto bene.
Apprezzo molto la sua dichiarazione che Gesù Cristo è il suo
Signore a cui è fedelmente devoto. Apprezzo anche il fatto che lei sia
ovviamente una persona di buon cuore e di mentalità aperta e questa è
esattamente la base della mia argomentazione. Non è una questione di chi ha
ragione o torto. La mia unica preoccupazione riguarda lei personalmente e la sua
comprensione cristiana.
Nelle sue dichiarazioni riconosco sempre il suo bisogno di accogliere le altre
persone, di non ferirle e di essere il più aperto possibile a tutti. E per
quanto io lo riconosca, vorrei sottolineare che questo può essere anche un
atteggiamento per evitare possibili conflitti e per non dover affrontare i
problemi degli altri.
Se questo sia vero o meno sta a lei stesso giudicarlo, ma ho spesso constatato
che le persone incapaci di gestire la frustrazione spesso non hanno una propria
opinione, ma aderiscono all’opinione della maggioranza per paura del conflitto.
Ora è vero che in alcuni ambiti della vita siamo tutti più o meno compagni di
viaggio. Ma qui non si tratta di una cosa qualsiasi, ma della vita eterna o
della dannazione eterna. E allora devo dire che – almeno per me – questo è il
punto in cui l’empatia e la ricerca del consenso devono fermarsi.
La sua distinzione tra le persone che si considerano l’autorità suprema, e gli
altri che accettano un’autorità superiore alla loro, ammette una terza
classificazione – quelle persone, cioè, che mentre affermano di essere
obbedienti a un’autorità superiore, in realtà stanno seguendo un’autorità che
loro stessi hanno inventato. In questo modo prendono due piccioni con una fava:
continuano a ritenersi l’autorità suprema, ma nel rapportarsi al mondo esterno
possono fingere di essere obbedienti a un’autorità superiore.
Pertanto, si deve ribadire chiaramente qui che non qualsiasi insegnamento o
linea guida umana, ma le Sacre Scritture dell’Antico e del Nuovo Testamento
devono essere l’unica base di tutta la fede cristiana. E la Scrittura non ci
dice che ‘Dio riconoscerà il valore di molte altre forme di fede’. Al contrario,
il Signore stesso dice che coloro che non credono in lui come Figlio di Dio e
unico Salvatore dell’umanità saranno condannati.
Mar 16,16 Chi avrà creduto e sarà
stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Mar 16,16;
C’è una sola e unica fede in Gesù Cristo per tutte le persone
del mondo intero e assolutamente nessun’altra forma di "riconoscimento di altre
fedi" che Dio accetterebbe. Ogni persona – e veramente chiunque – che non crede
in Gesù Cristo è persa e va incontro alla dannazione eterna.
John Waterfield: Per tornare alla tradizione, posso
citare alcune frasi del catechismo cattolico:
Secondo il comandamento del Signore, il Vangelo è stato trasmesso in tre
modi: oralmente, dagli apostoli che lo trasmettevano – con la parola, con la
loro predicazione, con l’esempio che davano, con le istituzioni che
stabilivano – con ciò che avevano appreso loro stessi, sia dalle labbra di
Cristo, dal suo modo di vivere e di operare, che con l’ispirazione dello
Spirito Santo; – per iscritto, da quegli apostoli e da altri uomini legati
in comunione con gli apostoli che, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo,
misero per iscritto il messaggio di salvezza.
Questa trasmissione vivente, compiuta attraverso lo Spirito Santo, è
chiamata tradizione, poiché è distinta dalla Sacra Scrittura, sebbene
strettamente connessa ad essa. Attraverso la tradizione, la Chiesa, nella
sua dottrina, vita e culto, perpetua e trasmette ad ogni generazione tutto
ciò che essa stessa è, tutto ciò in cui crede.
La Sacra Tradizione e la Sacra Scrittura sono quindi strettamente connesse e
comunicano l’una con l’altra. E così, sgorgando dalla stessa fonte divina,
entrambe si uniscono in molti modi in un’unica entità per dirigersi verso la
stessa meta. Ognuna di loro rende presente e fecondo il mistero di Cristo
nella Chiesa, che ha promesso di essere con i suoi "tutti i giorni, sino
alla fine dell’età presente".
Possiamo certamente parlare di questo se solo mi indicherà quei
passi della Bibbia che attestano queste affermazioni.
Noto che dobbiamo prima discutere la base biblica del termine "chiesa". Il
termine "chiesa" ha la sua origine nella Bibbia, dove – come sono sicuro che lei
sa – deriva dal greco "ekklesia" e denota l’"assemblea" o la
"comunità". "Comunità" è quindi la comunione delle persone che credono in Gesù
come il Cristo, il Redentore, hanno reclamato il suo sacrificio redentore sulla
croce per i loro peccati e lo confessano in parole e opere.
Come peccatori
giustificati e figli di Dio, tutti i membri della comunità sono ugualmente
sostenuti dall’amore di Dio. Ne consegue che secondo la Bibbia – diversamente
dalla chiesa cattolica – non c’è alcun tipo di gerarchia, né può esserci alcuna
separazione tra clero e laici: invece, è presente il sacerdozio universale di
tutti i credenti.
John Waterfield: Sì, naturalmente mi aspettavo che
lei adottasse questo punto di vista. Non vorrei entrare in una lunga
discussione su come sia nata la gerarchia della chiesa, quale fosse il ruolo
dei vescovi (episkopos) nei primi secoli cristiani e se si possa mettere
tutto questo in relazione con la situazione della comunità protocristiana
come rivelato dalle lettere di Paolo. Vale comunque la pena menzionare che
il ‘sacerdozio universale dei fedeli’ è un concetto cattolico che è stato
fortemente evidenziato dal Concilio Vaticano II, ed è stato effettivamente
menzionato dal prete nel suo sermone alla messa a cui ho partecipato questa
mattina (sono dovuto andare in una chiesa diversa dal solito perché dovevo
portare mio figlio a un evento di arti marziali a Ledbury – lì si è scoperto
che c’era anche un battesimo – un bonus inaspettato!) – anche se la chiesa
cattolica fa una distinzione tra coloro che sono abilitati ad amministrare i
sacramenti e coloro che non lo sono.
Il problema qui non è la gerarchia in sé, ma il fatto che nella
Chiesa cattolica solo questa gerarchia è autorizzata a servire i fedeli. Un
compito che il Signore ha affidato a tutti i credenti. Le rassicurazioni
tranquillizzanti delle autorità cattoliche non valgono la carta su cui sono
scritte. Un cattolico credente può battezzare, insegnare, predicare,
amministrare la comunione? E qui so anche di essere in sintonia con molti
cattolici in Austria.
John Waterfield: : Non lo so. Potrebbe essere
possibile avere una futura organizzazione della chiesa in cui TUTTI i
credenti siano più attivamente coinvolti. Non sarei contrario. Abbiamo già
messe con fratelli laici che amministrano la comunione (e senza prete).
Anche i laici cattolici possono battezzare in extremis. In linea di
principio, mi piacerebbe pensare ad un’organizzazione fluida della Chiesa.
Non so cosa ne verrà fuori. Vorrei certamente vedere un coinvolgimento molto
maggiore delle donne. Non nel sacerdozio, ma in un ruolo diverso. Oggi ho
suonato l’organo in un servizio per la Giornata Mondiale di Preghiera delle
Donne – interamente organizzato e guidato da donne. Non c’era la messa –
dato che le donne non possono consacrare l’ostia, ovviamente – ma c’erano
tutti gli altri componenti importanti della messa. L’ho trovato molto
stimolante.
Lei presenta queste innovazioni nella chiesa cattolica – le
messe che si celebrano anche senza un prete, il fatto che i laici possano
celebrare la comunione o persino il battesimo "in extremis" – come se volesse
far credere che queste siano prove di qualche straordinario progresso nello
sviluppo della fede cristiana.
Tutto questo, però, è già contenuto nella Scrittura, ma la chiesa cattolica lo
ha tenuto nascosto ai fedeli, in modo da renderlo esclusivamente ammissibile ad
una minoranza elitaria che era pagata per farlo – cioè il clero cattolico. E ora
si stanno lentamente rendendo conto che il popolo della Chiesa oggi non
sopporterà ancora per molto tutto questo, e stanno cercando di restituire una
cosa dopo l’altra. Tuttavia, questo non cambia il fatto che questa chiesa ha
ingannato i suoi fedeli per quasi 2.000 anni e li ha defraudati dei loro compiti
dati da Dio nella comunione.
Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli e insegnandoli.
Mat 28,19 Andate dunque e fate miei
discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e
dello Spirito Santo, 28,20 insegnando loro a osservare tutte quante le
cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino
alla fine dell’
età presente». Mat 28,19-20;
Così, il servizio ai fratelli e alle sorelle è vietato ai laici
e concesso solo al clero. Una chiara inosservanza della suddetta parola del
Signore. E lei lo dice come se fosse una quantité négligeable.
John Waterfield: Beh, all’epoca in cui sono state
pronunciate queste parole non c’era comunque alcuna distinzione tra chierici
e laici. Davvero non vedo il problema. Certo, non negherei la validità di un
battesimo fatto da un laico sincero se è accettato dal battezzato in
sincerità di cuore.
Come ho già detto, presumo che lei personalmente sia un
cristiano credente sincero. Quindi, la questione qui non è ciò che lei
personalmente nega o non nega, ma quali falsi insegnamenti ha introdotto la
Chiesa cattolica, che lei tanto difende. E questo include, tra molte altre cose,
la separazione dei fedeli in "laici" e "clero", che – per buone ragioni – non ha
alcuna base nella Scrittura.
John Waterfield: Dal punto di vista cattolico,
l’originario depositum fidei [il deposito della fede] tramandato
dagli apostoli è qualcosa che si evolve nel tempo, che cambia e cresce come
la Chiesa stessa. Ciò non implica alcuna "aggiunta" a questo patrimonio
originario della fede, ma si tratta piuttosto di guardarlo da altre
angolazioni (a seconda delle condizioni mutevoli nei diversi periodi della
storia) o di chiarire difficoltà che erano in esso contenute fin dall’inizio
ma che non sono mai state espresse. Il cardinale Newman ha parlato di ciò
che chiamava "l’economia della rivelazione" – un processo di rivelazione
graduale che mi ricorda lo srotolamento di un tappeto (la parola
"s-rotolamento" non ricorda proprio un tappeto?!): rimane sempre lo stesso
tappeto, ma più viene srotolato, più i disegni vengono rivelati..
Penso che la differenza dei nostri punti di vista possa essere
evidenziata in modo eccellente dalla sua affermazione: "chiarire difficoltà che
erano in esso contenute fin dall’inizio ma che non sono mai state espresse". Qui
sono pienamente d’accordo con lei con la seguente aggiunta: quelle conoscenze
che nel corso del tempo siamo riusciti a ottenere dalla Scrittura devono sempre
e necessariamente essere fondamentalmente basate a loro volta sulla Parola di
Dio. Secondo il principio della "sola scriptura", o come dicevano i
nostri padri nella fede: "La Scrittura interpreta se stessa", ogni affermazione
dottrinale che si basi esclusivamente su opinioni umane – come i "dogmi"
cattolici (per esempio l’Assunzione di Maria) – è estranea alla teologia
biblica.
John Waterfield: Io stesso non vedo la logica di fare
della Bibbia il solo banco di prova della fede: mi sembra come se si volesse
fermare l’orologio, congelare la nostra fede nella forma che aveva nel
momento in cui sono stati scritti i libri del NT o è stato definito il
canone. Non credo che questo renda giustizia alla complessità della vita
umana, soprattutto al fatto che la storia umana si sviluppa nel tempo.
Ebbene, qui emerge di nuovo il punto di vista cattolico. Ero già
contento di aver trovato in lei una buona comprensione della vera autorità della
Bibbia quando ho letto quello che ha scritto: "chiarire difficoltà che erano in
esso contenute fin dall’inizio ma che non sono mai state espresse". Ma come vedo
qui, evidentemente intendeva qualcosa di molto diverso.
Le affermazioni di cui sopra suonano come se la Bibbia fosse un vecchio libro
che è stato scritto una volta e ora, poiché il tempo è andato avanti, deve
essere "aggiornato". Io invece presumo che tutto il necessario sia già contenuto
nella Bibbia, perché lo Spirito di Dio ha ispirato gli scrittori della Bibbia –
non parola per parola, ma nelle parti essenziali. E poiché il nostro Dio è un
Dio onnipotente e onnisciente, sapeva allora – proprio come all’inizio della
creazione – cosa sarebbe successo tra migliaia di anni, fino ad oggi e oltre, e
di cosa avrebbero avuto bisogno i suoi figli.
Quindi credo che la Bibbia come ci
viene presentata oggi contiene già tutte le verità importanti per noi oggi e
anche per tutti i futuri figli di Dio. Quello che si deve fare, quindi, non è
adattare la Parola di Dio ai tempi moderni, ma studiare le Scritture con l’aiuto
dello Spirito Santo, affinché quei segreti che ci saranno rivelati nel nostro
tempo vengano anche riconosciuti e comunicati ai fratelli e alle sorelle.
John Waterfield: Penso, quindi, che ciò giustifichi
quella pratica che si è sviluppata nel corso della storia della Chiesa
(come, ad esempio, la venerazione dei santi) e che la Sacra Scrittura non
menziona. A proposito di pregare i santi, con ciò non si intende
naturalmente ’sostituire’ la preghiera a Nostro Signore e sono sicuro che
lei sa anche che l’affermazione per cui la Vergine Maria sarebbe ’venerata’
dai cattolici è una sciocchezza. Mi lasci provare a spiegare: cresciamo
nella conoscenza di Dio non solo riflettendo direttamente su nostro Signore,
ma anche vedendo nostro Signore riflesso negli altri, tanto nelle persone
viventi quanto nei santi che non sono più vivi sulla terra, ma che sono a me
vicini e familiari come i miei più cari amici viventi. Dire che non dovrei
rivolgere le mie preghiere a Dio attraverso la mediazione di questi amici,
ma soltanto in maniera diretta, equivale, secondo me, a dire che dovremmo
astenerci da ogni amicizia umana a causa dell’affermazione "Nessuno viene al
Padre se non attraverso di me". Nostro Signore vuole che lo amiamo non solo
in se stesso, ma anche negli altri che lo riflettono e lo portano nel cuore.
C’è un verso nel Paradiso di Dante che mi affascina: Ecco, chi viene a
crescere i nostri amori ! Tutto il contenuto del Paradiso è pieno di questa
luce riflessa, la luce di Dio, sparsa e riflessa ovunque e tra tanti volti
diversi.
Qui posso fare un collegamento immediato tra la fine e l’inizio.
Secondo la Scrittura, il Paradiso è il regno dei morti. Secondo la Scrittura,
tutti i credenti sono santi. Una gerarchia di "santi" e "beati" è stata
nuovamente introdotta dalla Chiesa cattolica e non è conforme alla Scrittura. E
tutti i defunti – ovvero tutti i morti – sono nel regno dei morti! Una preghiera
ai "santi" defunti è quindi, da un punto di vista biblico, un culto dei morti. E
in questo modo i cattolici illudono loro stessi con le loro preghiere ai
"santi". Non raggiungono nessuno e non portano assolutamente nulla. La Bibbia
ci dice di adorare Dio e suo Figlio Gesù Cristo. Egli è l’unico Salvatore. Egli
è l’unico mediatore. Nessun altro!
(Vedi anche Excursus 09: "Il paradiso")
Il culto dei santi defunti ha anche portato all’istituzione,
nelle chiese cattoliche, di immagini e figure di questi santi in legno, pietra o
metallo. Poiché questo contraddiceva il secondo dei dieci comandamenti dati da
Dio (divieto delle immagini), questo fu semplicemente cancellato nella chiesa
cattolica. Ma siccome era ampiamente noto che, secondo le Sacre Scritture, i
comandamenti erano dieci e non solo nove, il decimo e ultimo comandamento fu
semplicemente diviso in due comandamenti e così si ebbero di nuovo dieci
comandamenti.
In questo modo, la Chiesa cattolica ha aggiunto, all’atto di falsificare la
Scrittura, anche l’atto di ingannare il popolo della Chiesa.
(Vedi anche Discorso 32: "I
dieci comandamenti di Dio e quelli della Chiesa cattolica.")
I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’ uomo.
Salm 115,4 I loro idoli sono
argento e oro, opera delle mani dell’
uomo. 115,5 Hanno bocca e non
parlano, hanno occhi e non vedono, 115,6 hanno orecchi e
non odono, hanno naso e non odorano, 115,7
hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano,
la loro gola non emette alcun suono. 115,8 Come loro
sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. 115,9
Israele, confida nel SIGNORE! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 115,10 Casa
d’
Aaronne, confida nel SIGNORE! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. Salm 115, 4-10;
La Chiesa cattolica è una chiesa cristiana?Quando il mondo non credente parla del Cristianesimo,
intende con ciò in nove casi su dieci la Chiesa cattolica. La Chiesa
cattolica è diventata nel mondo sinonimo del Cristianesimo per
antonomasia. – Un grosso errore! Giuda 1:7 LUCIFER WORSHIPED IN VATICAN / IL VATICANO VENERA LUCIFERO Papa Francesco sui Gay: "Chi sono io per
giudicarli?" Rom 1,26 Perciò Dio li ha abbandonati a
passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in
quello che è contro natura; 1,27 similmente anche gli uomini, lasciando il
rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli
uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in
loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. Rom 1,26-27; |
John Waterfield: Mi dispiace, ma non credo di essere
d’accordo con la sua visione del "regno dei morti", se ho capito bene. Mi
sono nuovamente meravigliato su questo tema quando, durante la messa di
oggi, abbiamo ascoltato casualmente la lettura del ladro pentito: "Oggi
sarai con me in paradiso".
Visto che la sua affermazione non implica una domanda, non la
prenderà come una scortesia da parte mia, se le rispondo con una domanda:
il Signore ha detto queste parole a quest’uomo poco prima di morire. Può dirmi
dove andò il Signore (con quest’uomo) dopo la sua morte, e dove,
successivamente, passò tre giorni e tre notti?
Il Figlio dell’ uomo sarà nel cuore della terra per tre giorni e tre notti.
Mat 12,40 Poiché, come Giona stette nel ventre del
pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell’
uomo starà nel cuore
della terra tre giorni e tre notti. Mat 12,40;
E cosa pensa che ci sia dunque "nel cuore della terra"? Il Regno
dei Cieli? O il regno dei morti? E cosa pensa che il Signore abbia fatto "nel
cuore della terra"?
Cristo fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito e in esso andò anche a predicare agli spiriti trattenuti in carcere.
1Piet 3,18 Anche Cristo
ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a
Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito.
3,19 E in esso andò anche a predicare agli spiriti trattenuti in carcere,
1Piet 3,18-19;
È stato annunciato il vangelo anche a coloro che sono morti;
1Piet 4,6 Infatti per questo è stato
annunciato il vangelo anche a coloro che sono morti; affinché, seppur
essendo stati giudicati nella carne secondo gli uomini, potessero vivere nello
Spirito secondo Dio. 1Piet 4, 6;
(Vedi anche Capitolo 12: "La Risurrezione / Cristo
nel regno dei morti.")
John Waterfield: Se ho capito la sua posizione, lei
intende dire che i morti sono semplicemente morti fino a quando non vengono
risvegliati negli Ultimi Tempi. Per me, Dio comprende tutti i tempi e luoghi
e non è soggetto al tempo. Quindi, per Dio, gli Ultimi Tempi e il Giudizio
hanno già avuto luogo – per Dio tutti i tempi (passato, presente e futuro)
sono simultanei. Pertanto, coloro che sono morti sono già con il Signore.
Per me è puramente una questione di esperienza il fatto che i morti siano
vivi e che possiamo contattarli. Questo mi sembra il risultato di ciò che la
Chiesa cattolica chiama la ’comunione dei santi’ – la cui migliore
spiegazione è il passo di Giovanni: ’Io sono la vite, voi i tralci’, ecc.
Poiché siamo tutti partecipi della vita divina nell’amore del Signore,
possiamo anche incontrarci in essa. Non siamo separati dal tempo, viviamo la
vita divina e siamo in cielo ora – almeno nella fede, se non fisicamente.
Lei qui scrive: ‘Pertanto, coloro che sono morti sono già con il
Signore. Per me è puramente una questione di esperienza il fatto che i morti
siano vivi e che possiamo contattarli’. Ora, la base per giudicare una tale
questione non può essere un’esperienza personale, ma deve – anche per la
premessa fatta all’inizio del nostro discorso – essere la Bibbia (per lei:
anche; per me: solo) come base della nostra fede. Se ora studiamo la Scrittura
su questo argomento, arriviamo, per esempio, alla dichiarazione di Paolo in
1Tess 4,15-17:
Il Signore stesso scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo.
1Tess 4,15 Poiché questo vi diciamo mediante la
parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore,
non precederemo quelli che si sono addormentati; 4,16 perché il
Signore stesso, con un ordine, con voce d’
arcangelo e con la tromba di Dio,
scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo;
4,17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro,
sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’
aria; e così saremo sempre con il
Signore. 1Tess 4,15-17;
Paolo parla qui del Ritorno del Signore negli Ultimi Tempi, del
Risveglio dei Morti e del loro Rapimento con i vivi. Egli intende dire che
quelli che allora sono vivi non precederanno quelli che si sono addormentati (i
morti). Il Signore (con il quale si trovano già i morti, secondo le sue
affermazioni di cui sopra) scenderà dal cielo (dove, secondo le sue
affermazioni, i morti già si trovano) e risveglierà i morti che si sono
addormentati (anche se, secondo lei, sono già ben svegli in cielo) e li porterà
con sé (anche se, secondo lei, sono con lui da molto tempo).
Quando lei scrive: "Pertanto, coloro che sono morti sono già con il Signore. Per
me è puramente una questione di esperienza il fatto che i morti siano vivi e che
possiamo contattarli" mentre, al contrario, Paolo dice che i morti credenti si
sono addormentati e devono prima essere risvegliati al Ritorno del Signore e
saranno poi richiamati dal Signore a lui in cielo, abbiamo la prova biblica che
i morti non sono già in cielo, né sono svegli. Quindi, secondo la Bibbia, i
morti credenti non sono affatto in uno stato in cui sarebbe possibile comunicare
con loro: essi dormono, e continueranno a dormire fino a quel momento futuro. E
certamente non sono nemmeno in cielo.
(Vedi anche Discorso 56: "I
cristiani defunti sono già in cielo?")
Ora non voglio assolutamente dubitare della sua affermazione di
cui sopra. Ma se, da un lato, lei intende dire che, secondo lei, la
comunicazione con i morti è basata sull’esperienza, mentre la Scrittura ci dice
che non ci può essere una tale comunicazione con i morti credenti, allora si
pone la domanda con quali morti lei qui dice di aver comunicato.
Nel Nuovo Testamento vediamo che i discepoli erano
uniti da un amore profondo tra di loro; eppure, non si cercò di contattare i
martiri che erano stati uccisi. Vi troviamo scritto molto sulla preghiera, ma da
nessuna parte troviamo un suggerimento a dover pregare i morti.
Sulla base del fatto che questi santi defunti ora vivono con Dio, e appartengono
anche alla onnicomprensiva "comunione dei santi", si cerca (nella Chiesa
Cattolica Romana / nota FH) di giustificare il contatto con loro. Ma questa
comunione di tutti i santi diventerà una piena realtà solo in cielo – non sta a
noi voler anticipare questo stadio finale. Fino ad allora, anche i credenti si
ammaleranno occasionalmente (anche se Gesù ha vinto la malattia) e moriranno
(anche se Gesù ha già vinto la morte). Fondamentalmente, Gesù ha già trionfato;
tuttavia, questo trionfo si realizzerà solo gradualmente. Fino ad allora, anche
la morte e il diavolo conserveranno un certo potere e, fino ad allora, dobbiamo
accettare che anche i cristiani – almeno per un certo periodo – saranno separati
gli uni dagli altri dalla morte. Non solo ci è proibito entrare in contatto con
i morti, ma è vero anche il contrario: i morti non parlano ai vivi, Dio a volte
usa gli angeli per portare un messaggio o un aiuto ai vivi, ma non i santi
defunti.
Questo è un principio che attraversa tutta la Bibbia: il modo in cui dobbiamo
entrare in contatto con il mondo invisibile è attraverso la preghiera a Dio
stesso. (…)
La Professione di fede Tridentina (1564) (della Chiesa Cattolica Romana / nota
FH) afferma in sintesi:
"… che i santi che regnano contemporaneamente a Cristo siano venerati e
invocati, che offrano a Dio preghiere per noi, che le loro reliquie siano
venerate. Sostengo fermamente che dovremmo avere e conservare immagini di
Cristo, della sempre vergine (cioè anche dopo la procreazione dei fratelli e
delle sorelle di Gesù! / nota FH) Madre di Dio, così come degli altri
santi, e che dovremmo mostrare loro la riverenza e la venerazione dovuta"."
Anche le affermazioni sopra riportate di Franz Stuhlhofer,
teologo battista di Vienna, mostrano la corretta visione biblica di questo
argomento. C’è un unico caso nella Bibbia in cui a una persona viva fu permesso
di parlare con un profeta morto, e si trattava del re Saul, che voleva
disperatamente sapere dal profeta Samuele, già morto, come sarebbe andata la
battaglia che si sarebbe combattuta il giorno dopo.
Saul incaricò una donna che evoca gli spiriti di invocare Samuele dal regno dei morti e il profeta
apparve davvero. La prima cosa che egli disse al re Saul fu: "Perché mi hai
disturbato, facendomi salire?" Poi Samuele annunciò al re Saul che il giorno
dopo sarebbe perito in battaglia insieme ai suoi figli (1Sam 28,7-18)
John Waterfield: Sul pregare i santi, non posso
credere che la preghiera, offerta sinceramente e disinteressatamente e
basata sull’amore, possa mai "andare nel vuoto" o essere senza effetto.
Caro signor Waterfield, anche se temo che la mia risposta sarà
un po’ più lunga di quanto sia forse accettabile per lei, vorrei cercare di
chiarire questo contesto con un esempio. Immagini che io le scriva una lettera,
poi la metta in una busta senza scrivere l’indirizzo e la lasci nella cassetta
della posta.
A un amico che mi dice che questa lettera non arriverà mai al suo
destinatario rispondo con la disarmante affermazione: "Non posso credere che una
lettera che ho scritto con tanto amore e con una grafia così bella resti senza
risposta". È più o meno come quando si compone il numero di telefono del
servizio dell’ora esatta per ordinare due biglietti per l’opera.
Capisce cosa voglio dire? Non si tratta principalmente del fatto che lei preghi
"in modo sincero e disinteressato e sulla base dell’amore", ma di rivolgere le
proprie preghiere all’indirizzo giusto. Se l’indirizzo è giusto, non c’è affatto
bisogno di pregare in modo follemente complicato, ma eventualmente solo di
balbettare con le lacrime agli occhi: "Padre, ti prego, aiutami". Perché il
nostro Padre in cielo sa di cosa abbiamo bisogno molto prima della nostra
preghiera.
Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto.
Mat 6,5 «Quando pregate, non siate come gli
ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli
angoli delle piazze (o al "Muro del pianto"!/FH) per essere visti
dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno.
6,6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta,
rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che
vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
6,7 Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali
pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole.
6,8 Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete
bisogno, prima che gliele chiediate. Mat 6, 5- 8;
Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità.
Giov 4,23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che
i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il
Padre cerca tali adoratori. 4,24 Dio è Spirito; e quelli che l’adorano,
bisogna che l’adorino in spirito e verità. Giov 4,23-24;
John Waterfield: No, non la vedo affatto così.
Certamente Dio riconosce l’intenzione del cuore – non la nostra idea
dell’indirizzo a cui pensiamo di inviare la nostra lettera (che può essere
effettivamente sbagliato). La rimando qui al libro ‘L’ultima battaglia’ di
C.S. Lewis.
Se ho capito bene, lei è del parere che non importa a chi
rivolgo le mie preghiere, se ad Allah, a Buddha, ai milioni di divinità indù o
alle divinità degli animisti, esse devono solo corrispondere al desiderio del
mio cuore, allora Dio le ascolterà "automaticamente", per così dire. Ma allora
vorrei farle notare che anche le preghiere dei satanisti corrispondono al loro
"desiderio del cuore" e secondo il suo punto di vista Dio dovrebbe quindi
soddisfare i desideri di Satana. Dove l’ha letto nella Bibbia?
Anche l’autore che lei raccomanda – C.S. Lewis, che è stato professore di
letteratura inglese a Cambridge e di cui ho letto il libro "Le lettere di
Berlicche" nella traduzione tedesca "Dienstanweisung für einen Unterteufel",
pubblicata dalla casa editrice cattolica Herder – corrisponde bene alle opinioni
che lei avanza. La recensione sul retro del libro recita: "Un piacere infernale,
un libro davvero ’diabolicamente’ bello". Il mio entusiasmo personale, tuttavia,
è stato naturalmente limitato.
John Waterfield: Non ho alcun dubbio sui morti con
cui ho contatti. Né credo che ci sia una grande differenza tra i vivi e i
morti. "L’eterna corrente/ trascina sempre con sé per i due regni/ tutte le
età e le copre col suono." (Rilke). La fisica moderna sembra essere
d’accordo con gli insegnamenti di varie autorità spirituali sul fatto che il
tempo è un’illusione. Allora, se i morti saranno con il Signore prima o poi
in futuro, sono già con il Signore – perché per Dio (quali che siano i
limiti della nostra prospettiva umana) passato, presente e futuro non
esistono.
Lei scrive: "Io stesso non ho alcun dubbio sui morti con cui
sono in contatto", e non pensa "che ci sia una grande differenza tra i vivi e i
morti". Anche se fosse così, Dio Onnipotente ha espressamente vietato qualsiasi
contatto tra questi due mondi, e chiunque commetta tali atti è abominevole agli
occhi di Dio.
Perché il SIGNORE detesta chiunque consulta gli spiriti.
Deut 18,10 Non si trovi in mezzo a te chi fa
passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né
astrologo, né chi predice il futuro, né mago, 18,11 né incantatore, né
chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, 18,12
perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di
queste pratiche abominevoli, il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle
nazioni dinanzi a te. Deut 18,10-12;
Dal momento che lei mi ha gentilmente dato alcuni consigli di
lettura, mi permetto anch’io di dargliene uno: soprattutto, non cerchi la
saggezza dai sapienti di questo mondo, ma verifichi le sue opinioni sulla base
della Scrittura.
L’affermazione delle autorità spirituali che lei cita, secondo cui il tempo è
un’illusione, ricorda molto l’affermazione di Nietzsche "Dio è morto". Oggi
alcune persone commentano questo dicendo: "Nietzsche è morto". E la penso allo
stesso modo sul fatto che il tempo sia un’illusione. Queste persone dovrebbero
guardarsi allo specchio a intervalli regolari e poi verificare la loro teoria. –
Il tempo passa.
Per Dio nell’eternità, tutto il tempo è in realtà presente. Per noi umani,
tuttavia, l’eternità inizia solo dopo la Risurrezione e il Giudizio Universale.
E fino ad allora, secondo la volontà di Dio – sia da morti che da vivi – siamo
vincolati al tempo e alle sue leggi.
John Waterfield: Posso citare un’altra poesia – di
Kathleen Raine, non cattolica ma una persona molto spirituale, e una grande
autorità su William Blake (è morta qualche anno fa). Il titolo è una
citazione dal Paradiso di Dante, e significa "tu non sei sulla terra come
pensi".
TU NON SEI IN TERRA SI COME TU CREDI
Not upon earth, as you suppose,
tower those rocks that turn the wind,
for on their summits angels stand.
Nor from the earth these waters rise -
to quench not thirst but ecstasy
the waterfall leaps from the sky.
These streaming clouds that storm and swirl
about the mountain are the veil
that from these sightless eyes shall fall
when senses faint into the ground
and time and place go down the wind.
Si goda pure i testi profondi di poeti e poetesse, come
Shakespeare e Rilke, ma non cerchi risposte in materia di fede dai sapienti del
mondo, perché la saggezza di questo mondo è stoltezza presso Dio.
La sapienza di questo mondo è pazzia davanti a Dio.
1Cor 3,19 perché la sapienza di questo
mondo è pazzia davanti a Dio. Infatti è scritto: «Egli prende i
sapienti nella loro astuzia»; 3,20 e altrove: «Il Signore conosce i pensieri dei
sapienti; sa che sono vani». 1Cor 3,19-20;
John Waterfield: Per inciso, estenderei questa idea
della ’comunione dei santi’ addirittura ai grandi scrittori e artisti – se
possiamo, nel Signore, essere uno nello spirito con San Paolo, San Tommaso
Moro o Santa Teresa, possiamo chiaramente sperimentare la stessa comunione
di spirito con Shakespeare, Beethoven o Michelangelo.
Sì, certo. Una cosa tira l’altra. Ci sono persino persone il cui
spirito viveva un tempo nel regno egizio dei faraoni e altri che comunicano con
lo spirito di Mozart e Goethe e creano opere di valore artistico. Non dubito di
questo più di quanto dubiti dei miracoli di Lourdes, Fatima e Medjugorje. Noi
non ci distinguiamo quindi nel giudizio sull’aspetto di queste grandi
manifestazioni, ma solo nella valutazione della loro origine.
John Waterfield: Forse alcune delle affermazioni
fatte in relazione a tali fenomeni sono sbagliate, ma questo significa
necessariamente che l’origine sia malvagia? Io stesso non avrei alcun dubbio
su Lourdes, Fatima o Medjugorje, che mi sembrano tutti assolutamente
convincenti e pieni dello spirito di Cristo (del resto, li riconoscerete dai
loro frutti).
Proprio quando si giudicano tali eventi, dobbiamo essere molto
attenti da un punto di vista biblico. In Luca troviamo una dichiarazione del
Signore sull’unico peccato che non può essere perdonato, né in questo tempo né
nell’eternità, cioè il peccato contro lo Spirito Santo.
Chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Luca 12,8 Or io vi dico: chiunque mi riconoscerà
davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo riconoscerà lui davanti agli
angeli di Dio; 12,9 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà
rinnegato davanti agli angeli di Dio. 12,10 E chiunque parlerà contro
il Figlio dell’
uomo, sarà perdonato; ma chi avrà bestemmiato contro lo
Spirito Santo, non sarà perdonato. Luca 12, 8-10;
Riconosciamo il retroterra di questa affermazione nel passaggio
parallelo di Mat 12,24 dove i Farisei accusavano il Signore di scacciare i
demoni attraverso Beelzebul, il principe dei demoni – cioè Satana. Questo
peccato contro lo Spirito Santo che non può mai essere perdonato si riscontra
quindi quando qualcuno attribuisce l’opera dello Spirito Santo a Satana, o
viceversa designa l’opera delle potenze sataniche come Spirito di Dio.
E temo che sia proprio quest’ultima situazione quella con cui abbiamo a che fare
nelle manifestazioni e nei miracoli della chiesa cattolica a Lourdes, Fatima e
Medjugorje.
Collegandomi a questo contesto, posso trarre la seguente conclusione dal passo
biblico che lei ha citato: È scritto lì in Matteo:
Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"
Mat 7,19 Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato
e gettato nel fuoco. 7,20 Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
7,21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli,
ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 7,22 Molti mi diranno
in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo
e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?"
7,23Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da
me, malfattori!" Mat 7,19-23;
Come queste apparizioni di Maria hanno profetizzato, così anche
al Giudizio molti verranno e diranno: "Signore, Signore, non abbiamo noi
profetizzato in nome tuo?". Ma il Signore dirà loro: "Io non vi ho mai
conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"
John Waterfield: Sono totalmente convinto
dell’autenticità di queste apparizioni mariane, dopo aver studiato tutto su
di esse (Lourdes, Fatima, Medjugorje), e trovo sorprendente che qualcuno ci
possa vedere qualcosa di demoniaco, dato che in tutti questi casi si
trattava di un messaggio di pentimento, conversione, preghiera, pace e
amore. Io stesso sono stato due volte a Lourdes (la prima volta stavo
assistendo dei malati, la seconda volta ero con mia moglie che è morta due
mesi dopo) e l’ho trovato un luogo dove il cielo è molto vicino alla terra.
Come ha detto Bernadette: "Per coloro che credono in Dio, nessuna
spiegazione è necessaria. Per coloro che non credono in Dio, nessuna
spiegazione è possibile"
La spiegazione ’demoniaca’ non mi sembra più convincente della teoria di mio
figlio secondo cui Gesù era un ingannatore e un impostore.
Con l’affermazione "Per coloro che credono in Dio, nessuna
spiegazione è necessaria. Per coloro che non credono in Dio, nessuna spiegazione
è possibile", lei accusa contemporaneamente di miscredenza tutti coloro che non
riescono a vedere l’origine cristiana di queste manifestazioni, perché non ci
sono prove nella Bibbia.
John Waterfield: Niente affatto. Non sto criticando
nessuno per la sua incapacità o non volontà di credere.
A parte questo, su questa base lei può giustificare qualsiasi
tipo di pratica spiritica senza alcuna necessità di dimostrare il suo punto di
vista. Questo non è né obiettivo né intellettualmente onesto. Tanto più che nel
mondo cristiano abbiamo uno strumento assolutamente eccezionale per testare la
correttezza delle nostre argomentazioni: la Parola di Dio, la Sacra Scrittura.
John Waterfield: Ma perché dovrebbe essere necessaria
una verifica? Perché la certezza è così importante? Io stesso sono
assolutamente pronto ad accettare ampie aree di incertezza. Non ho bisogno
di avere tutto spiegato in questa vita. E mi piace la definizione di John
Keats di "capacità negativa" – "la qualità di rimanere nel dubbio e
nell’incertezza senza impegnarsi in una ricerca inquietante di fatti e
ragioni". La volontà di avere certezze, il desiderio di essere dalla parte
giusta, mi sembra molto sospetto ed è stata la causa di tanta intolleranza
in molti casi di fondamentalismo.
IPer questo le ho indicato all’inizio del nostro scambio che non
sono disposto, nelle questioni di fede cristiana, a riconoscere criteri o
parametri diversi dalla Sacra Scrittura. Non ho alcun problema sul fatto che lei
usi enunciati letterari o filosofici come parte del suo modello di credo – ma
allora non è il mio credo. È facile capire che avremo difficoltà in una
discussione di questo tipo. Lei non rinuncerà alla sua fede in Maria, anche se –
come lei stesso ammette – non è fondata sulla Bibbia.
John Waterfield: Ma perché la Scrittura dovrebbe
essere un criterio assoluto? È fissata nella pietra? No, fa parte della
trasmissione [tradizione] cristiana e dello sviluppo della vita nel
suo insieme.
Quando lei scrive sopra: ‘Ma perché dovrebbe essere necessaria
una verifica? Perché la certezza è così importante? Io stesso sono assolutamente
pronto ad accettare ampie aree di incertezza’, potrei ora dirle qui che nessun
essere umano – nemmeno lei, se è onesto – può fare a meno della certezza nelle
questioni importanti.
Sono abbastanza sicuro che se le annunciassi che le pagherò i compensi per tutte
le sue – eccellenti, tra l’altro – traduzioni "un giorno", lei non accetterebbe
questa incertezza. E la questione della possibilità di entrare nella vita eterna
o nella dannazione eterna è dunque – almeno per i cristiani credenti –
addirittura una questione vitale.
Ma più che tale argomentazione, le seguenti affermazioni bibliche dovrebbero
mostrare le pericolose conseguenze di un tale atteggiamento:
Allora, se qualcuno vi dice: "Il Cristo eccolo qui, eccolo là", non lo credete;
Mar 13,19 Perché quelli saranno giorni di tale
tribolazione, che non ce n’è stata una uguale dal principio del mondo che Dio ha
creato, fino ad ora, né mai più vi sarà. 13,20 Se il Signore non avesse
abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma, a causa dei suoi eletti, egli
ha abbreviato quei giorni. 13,21 Allora, se qualcuno vi dice: "Il Cristo
eccolo qui, eccolo là", non lo credete; 13,22 perché sorgeranno falsi
cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse
possibile, anche gli eletti. 13,23 Ma voi, state attenti; io vi ho predetto
ogni cosa. Mar 13,19-23;
Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio.
1Gio 4,1 Carissimi, non credete ad ogni spirito,
ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono
usciti fuori nel mondo. 4,2 Da questo potete conoscere lo Spirito di Dio:
ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio.
4,3 E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne,
non è da Dio; e questo è lo spirito dell’
anticristo che, come avete udito,
deve venire; e ora è già nel mondo.1Gio 4,1-3;
L’ ipocrisia di uomini bugiardi, che vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi.
1Tim 4.1 Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei
tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti
seduttori e a dottrine di demòni, 4.2 sviati dall’
ipocrisia di
uomini bugiardi, segnati da un marchio nella propria coscienza.
4.3 Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi
che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne
usino con rendimento di grazie. 1Tim 4,1-3;
Infatti vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori delle menti.
Tit 1,10 Infatti vi sono molti ribelli,
ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della
circoncisione, ai quali bisogna chiudere la bocca; 1,11 uomini che sconvolgono
intere famiglie, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di un guadagno
disonesto. Tit 1,10-11;
Ma gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati.
2Tim 3,13 Ma gli uomini malvagi e gli
impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed essendo ingannati.
2Tim 3,13;
Affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini.
Efes 4,14 affinché non siamo più come
bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode
degli uomini, per l’
astuzia loro nelle arti seduttrici dell’
errore;.
Efes 4,14;
Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false.
2Piet 2,1 Però ci furono anche falsi profeti tra il
popolo, come ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno
occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati,
si attireranno addosso una rovina immediata. 2,2 Molti li seguiranno nella
loro dissolutezza; e a causa loro la via della verità sarà diffamata.
2,3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro
condanna già da tempo è all’
opera e la loro rovina non si farà aspettare.
2Piet 2, 1- 3;
Vede, queste verità relative agli Ultimi Tempi non si trovano in
Shakespeare o in Rilke. Né sono commedie fiabesche o poesie – sono la pura, dura
e amara realtà di questo mondo. Non si tratta di persone alla continua ricerca
di Dio, ma di esseri umani reali e viventi come quelli che si incontrano,
purtroppo, nelle notizie quotidiane dei media: seduttori, bugiardi, imbroglioni,
corrotti, senza scrupoli e preoccupati solo del proprio interesse.
E qui potrei citare molti altri avvertimenti contenuti nella Scrittura, che ci
invitano a non accettare l’incertezza in nessuna circostanza, ma a controllare
assolutamente le dichiarazioni delle persone per riconoscere se provengono da
Dio o no.
Se lei ora pensa: "Io stesso sono assolutamente pronto ad accettare ampie aree
di incertezza", questa è la sua decisione personale. Ma se ora suggerisce agli
altri: "Ma perché dovrebbe essere necessaria una verifica? Perché la certezza è
così importante?" questo è completamente fuori dalla realtà. Tuttavia, dato che
lei non può essere classificato come un visionario e un sognatore a causa della
sua evidente intelligenza, devo supporre che questo tipo di argomentazione abbia
un background diverso.
(Vedi anche Discorso 52: "l’opera di Maria può
essere efficace per evitare le profezie della Bibbia relative agli Ultimi Tempi? –
Maria – I lati sconosciuti della ‘Madre di Dio’")
John Waterfield: la Scrittura inoltre ha bisogno di
essere interpretata: non è scontato che il suo significato sia chiaro e
inequivocabile a prima vista. A mio parere, questa è un’altra ragione per
posizionare la Bibbia nel contesto dello sviluppo vitale della Chiesa,
piuttosto che vederla come una limitazione di quello sviluppo.
Prenda tre esempi.
1. Da qualche parte nell’AT (forse nel Deuteronomio?) si dice: "Non lascerai
vivere la strega". [Es 22,17]. Questa frase venne applicata
letteralmente su larga scala in Inghilterra e in Scozia nel XVII secolo,
causando la tortura e l’assassinio di un gran numero di donne innocenti.
Sicuramente un caso in cui la chiara parola della Scrittura aveva bisogno di
un’interpretazione più morbida da parte della tradizione?
2. Quando Paolo dice ‘Giudicate voi stessi: è decoroso che una donna preghi
Dio senza avere il capo coperto da un velo?’ [1Cor 11,13], lo
consideriamo un comandamento vincolante o diciamo che questa era una linea
guida che veniva applicata al tempo e alle circostanze di Paolo, ma non è
più necessariamente appropriata oggi? Di nuovo, un caso in cui la Scrittura
deve essere collocata nel suo contesto storico.
3. In maniera simile, l’Inquisizione condannò Galileo sulla base del fatto
che la Scrittura dice che il sole gira intorno alla terra (secondo il passo
"Sole, fermati su Gabaon" [Gios 10,12]). Non sono forse colpevoli
di aver inteso le affermazioni bibliche troppo alla lettera?
Non dobbiamo collocare la Bibbia nel suo ‘contesto storico’,
bensì dobbiamo leggerla davvero e non limitarci a citare passi a caso in modo
che non siano più conformi al senso della Scrittura.
- Nel primo caso, la sola lettura del sesto comandamento
(non uccidere) avrebbe dovuto essere sufficiente per porre fine alla
persecuzione delle streghe.
- Nel secondo, dovremmo guardare il contesto in cui Paolo ha
fatto queste affermazioni, allora capiremo perché ha detto queste cose.
- E nel terzo, Calvino, per esempio, che all’epoca
aveva anche sostenuto che
"secondo l’insegnamento della Bibbia la terra non può muoversi" – avrebbe dovuto
solo leggere la sua Bibbia, con particolare riferimento a Isa 24,20.
John Waterfield: L’estrema sete di sangue mostrata dal Signore nell’AT (che naturalmente ha portato alcuni pensatori a concludere che il Dio dell’AT e il Padre amorevole del NT non poteva essere lo stesso) mi suggerisce di nuovo che queste affermazioni bibliche sono mediate dalla coscienza umana in un momento specifico della storia e da un livello specifico di evoluzione, e che l’AT dovrebbe essere visto come uno sviluppo graduale nella conoscenza della natura e di Dio da parte del popolo eletto – soprattutto, naturalmente, attraverso le visioni e la predicazione dei profeti.
La scissione tra l’Antico e il Nuovo Testamento è una
conseguenza della comprensione imperfetta dei teologi. Essi non tengono conto
del fatto che il nostro Dio è un Dio di assoluta giustizia, che non può
tollerare alcun tipo di ingiustizia (Antico Testamento), ma allo stesso tempo è
anche un Dio di assoluto amore (Nuovo Testamento). Il dilemma risultante è stato
risolto da Dio mediante il suo lasciarsi crocifiggere, nella persona di suo
Figlio, come sacrificio redentore per tutti i peccati e tutte le ingiustizie
dell’umanità. Questo soddisfa contemporaneamente la giustizia di Dio e rivela la
sua grazia e il suo grande amore per l’umanità.
(Vedi anche Discorso 30: "Perché
Gesù dovette morire sulla croce?")
John Waterfield: Sono completamente d’accordo, e io
non sono certo uno di quelli che pensano che il Dio dell’AT non sia il Dio
onnipotente, ma un mezzo selvaggio che ha fatto male il suo lavoro.
Tuttavia, penso che la storia dell’AT mostri come Dio si sia rivelato alla
comprensione umana nella misura in cui quest’ultima era in grado di
comprenderlo, con un processo di sviluppo che può essere osservato qui: la
preoccupazione di Dio per i poveri e i bisognosi venne sempre più
enfatizzata dai profeti, il suo lato "femminile" (creativo e
compassionevole) venne invece sostenuto dalla letteratura sapienziale. E
trovo altrettanto impossibile credere che Dio avrebbe voluto la completa
distruzione degli Amaleciti 1Sam 15) – di uomini, donne e bambini, così come
di animali domestici – come credo impossibile che avrebbe potuto appoggiare
l’attuazione della soluzione finale da parte dei nazisti, o la politica di
Israele al giorno d’oggi.
Sono abbastanza d’accordo con lei sulla prima parte della sua
affermazione. Nell’AT abbiamo a che fare con una diversa rappresentazione di Dio
rispetto al NT. Inoltre, nell’AT Dio rivolge la sua parola personalmente al
popolo, mentre nel NT la sua parola si è fatta carne in Gesù Cristo e ha parlato
a noi. Nell’AT riconosciamo la giustizia di Dio, mentre nel NT possiamo
sperimentare l’amore di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo.
Forse la ragione per cui lei non può credere alla decisione di Dio in 1Sam 15,3
è che non ha ancora letto Es 17,8-16?
John Waterfield: Un Dio che prende sul serio questo
attaccamento a una tribù – un Dio per cui Israele è più importante di Amalek
– non è il vero Dio. L’idea che Dio avrebbe agito in questo modo deriva
dalla comprensione limitata degli Israeliti, che a quel tempo pensavano
ancora che il loro Dio fosse un dio tribale, ma arrivarono a una migliore
comprensione attraverso i profeti.
L’affermazione che il Dio per cui Israele era più importante di
Amalek – l’arcinemico degli Israeliti – non è il vero Dio, tuttavia, è ora – non
solo in relazione a 1Sam 15,3, ma in relazione a tutta la Sacra Scrittura –
un’affermazione estremamente audace. Anche la "comprensione limitata degli
Israeliti" della Sacra Scrittura da lei citata non sarà probabilmente confermata
da nessun esperto della Bibbia – nemmeno tra le fila cattoliche. Qui le
consiglierei di studiare la Bibbia nella sua interezza.
Ho già detto sopra che Dio si mostra nel NT nel suo amore attraverso suo Figlio,
mentre nell’AT nella sua giustizia: occhio per occhio, dente per dente. Proprio
come Amalek avrebbe spazzato via gli Israeliti se il loro Dio non li avesse
aiutati tramite Mosè, così la giustizia di Dio sta ora spazzando via Amalek e il
suo popolo. E in questo non credo che ci si debba preoccupare molto degli
animali domestici – a meno che lei non sia vegetariano. Gli uomini sono sempre
partecipi e sofferenti di questi conflitti bellici – che siano comandati da Dio
o no. Ciò che rimane sono le donne e i bambini, e in questo caso soprattutto i
bambini.
Questa tematica è usata di continuo perché suscita molte emozioni: come può Dio
far uccidere i poveri bambini? Tuttavia, una tale argomentazione mostra che non
si è ancora riflettuto sul contesto reale. Per me in particolare, che amo i
bambini piccoli più di ogni altra cosa (forse perché ho sempre desiderato invano
un nipotino), è sempre un tormento quando vedo o sento in televisione che dei
bambini piccoli sono morti o addirittura sono stati uccisi, cosa che nella
nostra epoca accade purtroppo sempre più frequentemente e nelle forme più
diverse. Il più delle volte mi siedo lì con le lacrime agli occhi. Per quanto
amari siano questi fatti, non dobbiamo perdere di vista una cosa: l’uomo è
colpevole davanti a Dio per i suoi peccati. Se durante la sua vita ha accettato
il sacrificio redentore del Signore, viene salvato. Non per qualche santità
particolare da parte sua, o per qualche atteggiamento pio e buone azioni –
nemmeno per l’impegno sociale, o perché rinuncia a tutti i suoi beni per sfamare
i poveri, una persona può sperare di essere salvata agli occhi di Dio. Come dice
Paolo:
Nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo.
1Cor 3,11 perché nessuno può porre altro fondamento
diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo.
1Cor 3,11;
E se ora vediamo questo nel contesto, soprattutto i bambini
piccoli – più sono piccoli più è vero – non hanno peccati propri. Sono ancora
quasi senza macchia e la probabilità che si salvino è quasi del 100%. Se lo
vediamo sotto questa luce – e se non fosse qualcosa che il mondo trova così
ostico da capire – difficilmente potremmo augurare alle persone un destino
migliore di quello di morire nella prima infanzia.
Se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Mat 18,2 Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose
in mezzo a loro e disse: 18,3 «In verità vi dico: se non cambiate e non
diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 18,4 Chi
pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno
dei cieli. 18,5 E chiunque riceve un bambino come questo nel nome mio, riceve
me. 18,6 Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me,
meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e
fosse gettato in fondo al mare. 18,7 Guai al mondo a causa degli scandali!
perché è necessario che avvengano degli scandali; ma guai all’
uomo per cui
lo scandalo avviene! Mat 18, 2- 7;
Gli angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Mat 18,10 Guardatevi dal disprezzare uno di
questi piccoli; perché vi dico che gli angeli loro, nei cieli, vedono
continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Mat 18,10;
Così il Padre vostro che è nei cieli vuole che neppure uno di questi piccoli perisca.
Mat 18,14 Così il Padre vostro che è nei
cieli vuole che neppure uno di questi piccoli perisca. Mat 18,14;
(Vedi anche Discorso 55: "Perché
Dio permette le sofferenze?")
John Waterfield: Trovo questa riflessione
profondamente commovente. Tuttavia, non credo nel suo Dio di giustizia.
Penso che Dio sia molto più generoso e che accetti gli esseri umani di buona
volontà, qualunque sia la loro appartenenza religiosa.
Ebbene, quel Dio che accetta tutti gli esseri umani senza alcun
tipo di condizione preliminare solo sulla base di un minimo di "buona volontà" –
qualunque cosa significhi – e a prescindere dalla loro religione di
appartenenza, non è il Dio in cui credo. Ma non è nemmeno il Dio della Bibbia.
Se questo dovesse davvero risultare essere il Dio della chiesa cattolica – cosa
che spero non sia vera – allora questa chiesa non dovrebbe più definirsi
cristiana.
John Waterfield: Mi infastidisce molto che lei sia
così convinto che gli ebrei non abbiano "nessuna" possibilità di accedere
alla grazia di Dio se mantengono la loro fede attuale – questo perché io
sono pronto a riconoscere la sincerità, la franchezza e il desiderio di fare
la volontà di Dio, quando è possibile, nelle altre persone. Naturalmente,
non voglio scusare i sionisti o l’attuale regime israeliano, che sono
nazisti al contrario. Ma recentemente ho letto un libro chiamato ’What Do
Jews Believe’ [A cosa credono gli ebrei?] di David Ariel e sono rimasto
stupito da quanto fosse cristiano. (L’ho già detto prima? So di averlo detto
a Monika von Sury. Mi scusi se mi sto ripetendo).
Anch’io sono un po’ infastidito dal suo punto di vista. Credo di
poter supporre che siamo entrambi cristiani. In quanto cristiani, crediamo in
Dio e in suo Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo. Allo stesso modo crediamo che
ciò che ci dice nella Bibbia sia la verità e che il Figlio di Dio non possa
mentire. Se lei è d’accordo con me su questi punti, e ha quell’intelligenza e
competenza mentale che, sulla base della nostra breve conoscenza, le
attribuisco, allora devo chiederle di spiegarmi come mai non comprende la
seguente dichiarazione di Gesù o la ritiene falsa.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6;
Quale parte di "nessuno" le è difficile da capire? Ma se
comprende queste parole – cosa che presumo lei faccia – allora non c’è
alternativa a "nessuno". Così come oggi è oggi e domani è domani, nessuno è
nessuno. E non c’è da contrattare, un po’ di nessuno sì, un po’ di nessuno no.
John Waterfield: Penso, in questo caso, che molte
persone arrivino al Padre attraverso una fede inconsapevole in Gesù. Cioè,
chiunque riconosca "l’autorità" nel senso di cui sopra, ammettendo che c’è
qualcosa di più grande, più esigente, più perfetto di lui da cui viene
giudicato – accetta e capisce effettivamente il messaggio di Gesù Cristo – e
Cristo Gesù lo vedrà e in cambio lo comprenderà.
Quindi lei pensa che "chiunque riconosca l’autorità ammettendo
che c’è qualcosa di più grande, più esigente, più perfetto di lui da cui viene
giudicato" sta già accettando e comprendendo il messaggio di Gesù.
Questa definizione potrebbe ora essere applicata a molte autorità del mondo. Dal
vigile urbano, all’ufficio delle imposte, fino al tribunale civile. Ma ancora
più importante, tutte quelle persone che non credono in un Dio personale ma
piuttosto in una "forza" superiore, un "potere", in qualcosa di "più alto", "più
grande" o "migliore" – anche loro potrebbero rientrare in questi criteri e
quindi sarebbero, secondo lei, credenti cristiani.
Chi non viene a Dio attraverso la loro fede in Gesù Cristo come Figlio di Dio
non ha alcun accesso. Non ha nessuna "connessione". La linea è morta. Dio per
lui non è raggiungibile. È senza Dio!
John Waterfield: Direi che un Dio che emanasse questa
disposizione – che si basa sul giudicare le persone non sull’inclinazione
del loro cuore ma sul loro impegno basato sulla fede – sarebbe un Dio molto
crudele. Non credo che esista un tale Dio.
Beh, io credo nel Dio della Bibbia e in suo Figlio, nostro
Signore Gesù Cristo. E questo dice anche e soprattutto ai e dei Giudei (i "figli
del regno"):
I figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori.
Mat 8,11 Or io vi dico, che molti verranno da
levante e da ponente e sederanno a tavola con Abraamo, con Isacco e con
Giacobbe, nel regno dei cieli. 8,12 Ma i figli del regno saranno gettati
nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti».
Mat 8,11-12;
E poiché gli ebrei mosaici (tutti gli ebrei miscredenti sono in
ogni caso senza Dio) considerano Gesù Cristo come un blasfemo, un ingannatore e
in nessun modo come il Figlio di Dio o il loro Messia, hanno interrotto questo
legame quasi 2000 anni fa. E non importa quanto siano onesti e retti e quanto
siano disposti a fare la volontà di Dio: al momento è troppo tardi. Così come in
passato, quando sul Monte Sinai non vollero aspettare il tempo stabilito da Dio
e il ritorno di Mosè, e si costruirono un vitello d’oro, incorrendo così nella
pena di vagare nel deserto per 40 anni prima di poter raggiungere la Terra
Promessa, così ai nostri giorni rifiutarono di nuovo di aspettare il momento
della loro riunione da parte di Dio e si costruirono invece un altro "vitello d’oro"
con lo Stato di Israele
(Vedi anche Discoro 08: "Il
raduno di Israele: già dal 1948 o non prima degli Ultimi Tempi?")
Solo al Ritorno del Signore i loro discendenti potranno
rientrare nella "Terra Promessa" e avranno l’opportunità di ricevere il perdono
dei loro peccati, ricongiungersi con il loro Dio e diventare una potenza
mondiale (capo tra le nazioni).
John Waterfield: Un ebreo ortodosso contemporaneo non
può avere un amore sincero e profondo per Dio? Dio si rifiuterà di
riconoscerlo e di rispondergli? Dio rifiuterebbe di ascoltare una persona
sincera perché questa persona casualmente è ebrea?
Non perché è un ebreo, ma perché rifiuta Gesù Cristo come Figlio
di Dio e suo Salvatore – proprio come fanno gli ebrei.
Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio.
Giov 5,22 Poiché il Padre non giudica nessuno,
ma ha dato tutto il giudizio al Figlio, 5,23 affinché tutti onorino il Figlio
come onorano il Padre;
chi non onora il Figlio, non onora
il Padre,
che lo ha mandato. 5,24 In verità, in verità vi dico:
Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna,
e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. Giov 5,22-24;
Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me, sarà salvato.
Giov 10,9 Io sono la porta; se uno entra per mezzo
di me, sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. Giov 10,9;
Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.
Mat 28,18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro,
dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra».
Mat 28,18;
Come può vedere, non fa differenza a quale razza, nazione,
classe sociale o religione si appartenga: chiunque creda in Gesù Cristo e lo
confessa è salvato. Chi non crede in lui è rifiutato. Che sia ebreo o greco. È
così semplice.
John Waterfield: Ecco perché devo basarmi sul mio
ragionamento relativo alla fede "inconscia" in Gesù. Chiunque sappia che lui
stesso NON è "la misura di tutte le cose", che cerca qualcosa che lo aiuti
nella sua piccolezza e disperazione, sta cercando Gesù, che lo sappia o no.
E Gesù lo incontrerà a metà strada e gli darà l’opportunità di esprimere la
sua fedeltà – indipendentemente da quale sia stato il suo atteggiamento
verso la religione in passato e se sia stato un musulmano, un indù o un
ateo.
Da un po’ di tempo mi colpisce il fatto che lei parli sempre di
fede "inconscia" in Gesù. E sembra che qui si voglia includere anche tutte le
persone di tutte le religioni del mondo (secondo la nuova direttiva del Vaticano
di un "ecumenismo mondiale di tutte le religioni sotto il tetto della Chiesa
cattolica"). Per mostrarle un po’ più realisticamente le conseguenze reali di
questa sua affermazione, le farò un piccolo esempio:
Nella giurisprudenza secolare, di solito si è esonerati e non ritenuti
responsabili di atti inconsapevoli. Si rimane senza colpa. E così è nella fede:
a chi "inconsapevolmente" crede in Gesù non viene attribuita la responsabilità e
quindi anche il merito. Rimane senza fede.
Tutti coloro che pensano di non doversi confessare sulla terra, ma di poter poi
entrare nell’eternità attraverso qualche porta secondaria "inconsapevole",
saranno respinti dal Signore al Giudizio Universale, perché altrimenti
l’eternità sarebbe piena di bugiardi e imbroglioni.
Io vi dico in verità: Non vi conosco.
Mat 25,12 Ma egli rispose: "
Io vi dico in verità: Non vi conosco". Mat 25,12;
Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Mat 25,41 Allora egli dirà ancora a coloro che saranno
a sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato
preparato per il diavolo e per i suoi angeli." Mat 25,41;
John Waterfield: A proposito del più recente Discorso
47 – sarei stato molto interessato ad avere maggiori dettagli sulla storia
dell’antisemitismo, da dove veniva l’antisemitismo dei nazisti, e così via.
Perché è certamente vero che la cristianità deve riconoscere di essere stata
responsabile in determinati periodi e in una certa misura dell’odio razziale
– che ritraeva gli ebrei come ’ombra’, in termini junghiani, vedendoli come
’assassini di Dio’ – come lei stesso indica attraverso il suo riferimento
alle Crociate. Mi chiedo se qualcuno abbia già scritto una storia mondiale
dell’antisemitismo. Si potrebbe pensare che un tale libro dovrebbe
certamente esistere.
Sì, questo è certamente sorprendente. Si trovano volumi di
analisi scritti su ogni episodio banale della storia mondiale, ma su questo
argomento non ho letto molto. Forse è come per la seconda guerra mondiale,
entrambe le parti sono coinvolte e quindi hanno paura di esporsi ulteriormente.
John Waterfield: Posso dirle che trovo la sua visione
degli ebrei e di Israele oggi assolutamente convincente. L’importanza
centrale del popolo ebraico diventa evidente proprio quando guardiamo la
situazione globale di oggi da una prospettiva politica. Non c’è dubbio che
non ci sarà una pace definitiva nel mondo finché non si sarà trovata una
soluzione in Medio Oriente – ovvero un chiarimento delle rivendicazioni
ebraiche. Le sue citazioni di un ebreo post-olocausto amareggiato e
vendicativo (in quest’ultimo discorso) erano terrificanti. Mi ha fatto
piacere scoprire abbastanza recentemente che io stesso ho antenati ebrei –
un fatto che sospettavo, ma che fino a poco tempo fa non ero in grado di
provare.
(Vedi anche Discorso 46: "Posting nel forum di
discussione franco-israeliano (Guitl Zajden) /
‘La comunità ebraica ortodossa ha
più teste di cazzo di qualsiasi altra comunità?’")
Per ogni cristiano che, come me, ama il popolo di Dio di
Israele, è triste rendersi conto che questo popolo non ascolta e non vuole
ascoltare il suo Dio. Come accadde già una volta con Mosè sul Sinai, anche ai
giorni nostri non hanno voluto aspettare il tempo stabilito da Dio, si sono
costruiti un "vitello d’oro" nel moderno Stato d’Israele e hanno cominciato a
ballarci intorno. E come allora hanno dovuto pagare un caro prezzo, così anche
questa volta saranno chiamati a renderne conto al loro Dio. Si è tentati qui di
citare Ger 6.
John Waterfield: Sì, sono completamente d’accordo con
tutto quello che lei dice al proposito, e scrive come sempre con grande
eloquenza su questo tema. Posso citare quattro righe del nostro poeta
Shelley (inizio XIX secolo):
For Revenge and Wrong bring forth their kind,
The foul cubs like their parents are,
Their den is in the guilty mind,
And the conscience feeds them with despair.
[Ché la Vendetta e il Torto generano loro simili,
cuccioli ripugnanti, come i loro genitori,
La loro tana è la loro colpevole mente
E la coscienza li nutre con la disperazione]
Questo è molto pertinente, esattamente come queste righe della
Scrittura, rivolte al popolo d’Israele:
Voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi.
Atti 7,51 Gente di collo duro e
incirconcisa di cuore e d’
orecchi, voi opponete sempre resistenza allo Spirito
Santo; come fecero i vostri padri, così fate anche voi.
752 Quale dei profeti non perseguitarono i vostri padri? Essi uccisero quelli che
preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti i
traditori e gli uccisori; 753 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli
angeli, e non l’
avete osservata». Atti 7,51-53;
(Vedi anche Discorso 41: "Il
collo duro di Israele nel presente e nel passato." [non ancora disponibile in Italiano,
leggi in tedesco / leggi
in inglese])
John Waterfield: Per quanto riguarda l’argomento di
quest’ultimo dialogo, è decisamente interessante il fatto che recentemente
ho letto un libro intitolato ‘Was glauben Juden?’ [In cosa credono gli
ebrei?], e sono rimasto stupito nell’apprendere che cos’è effettivamente il
giudaismo cristiano! – proprio il contrario dell’affermazione del signor
Damberger, per cui il cristianesimo e il giudaismo non hanno nulla in
comune.
Ebrei e cristiani sono entrambi popolo di Dio. Loro sono il
primo gregge, noi siamo l’altro gregge di Nostro Signore. Loro sono i primi e
noi siamo gli ultimi. Ma a causa della loro testardaggine noi saremo i primi,
con Nostro Signore, e loro saranno gli ultimi, con il loro Messia.
John Waterfield: Ben detto e molto convincente!
(Vedi anche Discorso 47: "I
crimini nazisti hanno le loro radici nella fede cristiana?"
[non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco
/ leggi in inglese])
John Waterfield: Come ho scritto ieri alla nostra
comune compagna di discussione Monika von Sury (la cui fede è
un’illuminazione per me e la cui coscienziosità apprezzo molto), penso che
ciò che unisce i cristiani (e in questo contesto gli esseri umani) sia più
importante di ciò che li divide.
La sua aggiunta tra parentesi è del tutto giustificata. Secondo
questo principio, i cristiani potrebbero fare fronte comune con musulmani,
buddisti, indù, animisti, ciarlatani o sacerdoti voodoo. Ciò che ci unisce tutti
è la religione. Vede la differenza?
John Waterfield: Sì, questo è difficile. Mi sono
anche chiesto cosa dovremmo avere in comune con i nazisti – il nazismo può
certamente essere visto come una ’religione’ in un certo senso. Il
drammaturgo latino Terenzio scrisse una frase che mi è sempre piaciuta:
Homo sum, humani nihil a me alienum puto – Sono un essere umano,
niente di umano mi è estraneo. Quindi cerco di
vedere l’elemento positivo anche nelle religioni, nelle professioni di fede
o nei fenomeni culturali in generale che in realtà non trovo allettanti. Ci
deve essere qualcosa di positivo, perché tutti gli esseri umani cercano Dio,
anche se hanno una nozione distorta di Dio o percorrono la strada sbagliata.
Come dice così meravigliosamente Agostino: Perché tu ci hai creati per te e
il nostro cuore è inquieto finché non troviamo riposo in te (et cor
nostrum est inquietum, donec requiescamus in Te).
Una possibile linea di argomentazione sarebbe quella di definire la
’religione’ in modo tale che implichi il rispetto per l’individuo umano.
Tutte le religioni avrebbero allora questa base in comune, avrebbero forse
tutte una sorta di senso per cui gli esseri umani sono creati a immagine di
Dio. Questo permetterebbe un dialogo tra le principali religioni del mondo.
Non sono così sicuro dei ciarlatani e dei sacerdoti woodoo o di coloro che
offrono sacrifici umani (come i Thogi in India).
Sì, come ho già detto sopra, tutto questo si inserisce molto
bene nella nuova politica del Vaticano di un "ecumenismo mondiale di tutte le
religioni sotto la guida della chiesa cattolica".
Monika von Sury – Sul termine "religione", o meglio
"tutte le persone cercano Dio":
Vorrei qui proporre la seguente definizione funzionale: la religione è lo
sforzo dell’essere umano di connettersi con Dio/il divino (attraverso
preghiere prescritte, digiuni obbligatori, offerte, pellegrinaggi, ecc.) È
quindi un legame o un rapporto dal basso verso l’alto, dall’essere umano a
Dio. Se guardiamo il cristianesimo in questa luce, è l’assoluto opposto. Dio
viene a noi esseri umani nel Figlio di Dio incarnato e ripristina il legame
rotto tra Dio e gli esseri umani attraverso il sacrificio redentore di Gesù.
O in altre parole: i ripetitivi tentativi dell’uomo di congiungersi con Dio
(freccia dal basso verso l’alto) sono vani, poiché l’uomo da solo non potrà
mai apparire giusto davanti a Dio. L’atto unico di connessione di Dio con
l’umanità attraverso Gesù Cristo (freccia dall’alto in basso) rende
superflui gli sforzi religiosi per ottenere la salvezza: la fede in Gesù è
sufficiente. Io la metterei così: non è una religione che definisce la fede
cristiana, ma una persona: Gesù Cristo.
John Waterfield: Come suggerisce l’etimologia del
termine latino ’religio’. Ma penso che qui dobbiamo fare una distinzione. Le
pratiche religiose sono un tentativo di vincolare le potenze, cioè di far
accadere qualcosa (che è essenzialmente magia), o piuttosto di conformarsi
ai modelli che sono scritti nella creazione (homologoumenos tei physei zen,
vivere secondo la Natura – l’ideale degli stoici greci – o secondo il Tao)?
In termini di atteggiamento morale, questo fa una differenza cruciale.
Monika von Sury: Il punto della questione è che il
nostro atteggiamento morale, anche se lodevole, non può salvarci – solo la
fede in Gesù Cristo può farlo. (Rom 3:23-24).
Rom 3,23 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di
Dio 3,24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la
redenzione che è in Cristo Gesù. Rom 3,23-24;
John Waterfield: Signora von Sury – apprezzo i suoi
commenti di carattere religioso. Dall’alto verso il basso o dal basso verso
l’alto. Penso che questo si adatti benissimo a quello che ho scritto sopra
sull’ego come fattore critico. Stiamo cercando di sfruttare il cielo per
scopi terreni, o accettiamo che la terra sia contenuta nel cielo (con tutto
ciò che implica)? Se prendiamo quest’ultima via, siamo automaticamente sulla
linea di Gesù, che è la via attraverso la quale la terra diventa il cielo –
sia che siamo cristiani coscienti e professanti oppure no.
Non posso che essere pienamente d’accordo con queste definizioni
di Monika von Sury.
John Waterfield: Sono completamente d’accordo con
ciò. Ma non credo che le persone siano minacciate dalla dannazione o che la
fede in Gesù sia l’unico modo per sottrarvisi. Certo, sono certamente
d’accordo che la dannazione sia un fatto e che sia possibile. Ma non credo
che l’accettazione cosciente di Gesù sia il fattore decisivo che determina
se una persona sia dannata o salvata. Credo che ci sia molto di buono negli
esseri umani, e che Dio lo veda, per quanto confusi, disordinati, ignoranti
o egoisti essi siano.
Quindi lei non crede che la fede cosciente in Gesù Cristo sia
l’unico modo per sfuggire alla dannazione eterna. Ma così facendo, classifica le
seguenti affermazioni del Signore come menzogne.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6;
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Mar 16,15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo,
predicate il vangelo a ogni creatura. 16,16
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto
sarà condannato. Mar 16,15-16;
Inoltre, con le affermazioni espresse sopra si nega la Trinità.
Perché Gesù ha detto: "Chi ha visto me, ha visto il Padre" e "io sono nel Padre
e il Padre è in me". Quindi chiunque sostenga che la fede in Gesù Cristo non sia
l’unico modo per sfuggire alla dannazione eterna sta di fatto sostenendo che non
si deve credere in Dio per essere salvati.
Anche per me l’affermazione "tutti gli uomini cercano Dio" è assolutamente
falsa. La vita mi ha insegnato il contrario, ma certamente ammetto che questo
non deve essere necessariamente valido per tutti. Sono anche d’accordo con lei
che la "religione" possa essere definita in molti modi diversi. Il termine "religio"
dopo tutto si riferisce solo a un legame, un legame con qualcosa o qualcuno,
senza specificare chi o cosa questo possa essere. Può essere sia un legame con
Dio che un legame con Satana.
John Waterfield: Il fattore decisivo è l’ego. Lei usa
la religione come un mezzo per espandere il suo potere personale e
l’autocompiacimento (come fanno molti pastori cristiani!) o è capace di
riconoscere qualcosa di più grande di lei, che può essere incontrato solo
con il rispetto, l’amore e l’adorazione (come è il caso di molte persone che
non si definiscono cristiane)?
E quando lei scrive che sta riflettendo se i ciarlatani, i
sacerdoti woodoo e persino i culti con sacrifici umani non facciano parte delle
religioni, ha certamente ragione. Questo è precisamente il motivo per cui il
termine "religione" è posto troppo in basso per i cristiani come base per
comprendere la fede ed è quindi completamente inutile. Allo stesso modo, uno
potrebbe chiamare tutti gli esseri viventi fratelli e quindi voler dimostrare
che la sodomia è giusta. Questo approccio è destinato a finire nella direzione
sbagliata, come ci dice Paolo in 2Cor 6,14-18::
Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?
2Cor 6,14 Non lasciatevi legare al giogo estraneo
degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità,
o quale unione tra la luce e le tenebre? 6,15 Quale intesa tra Cristo e
Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?
6,16 Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo
infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: Abiterò in mezzo a
loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo.
6,17 Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate
nulla d’impuro. E io vi accoglierò, 6,18 e sarò per voi come un padre, e voi mi
sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente. 2Cor 6,14-18;
John Waterfield: Naturalmente sono d’accordo con
quello che lei dice qui. La parola "religio"’ etimologicamente ha a che fare
con la realizzazione di una connessione. Ma ci si può collegare a qualsiasi
cosa e per qualsiasi scopo – non necessariamente uno buono. Secondo me, il
fattore importante è il ruolo dell’‘ego’. Mi offro a Dio attraverso questa
forma di sacro ministero e di abbandono senza alcuna riserva ('non la mia
volontà, ma sia fatta la tua volontà');, o uso i rituali e le sontuose
cerimonie di fede che li accompagnano al solo scopo di sentirmi bene con me
stesso? È molto facile ingannare se stessi qui (‘Il cuore è ingannevole più
di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno’ – questo è biblico, ma non
riesco a ricordare dove è scritto, forse può inserirlo per me?).
Sono sicuro che lei sarà d’accordo, dopo quello che ha scritto sui giochi e
le politiche di potere nelle comunità (io dirigo la musica e il coro nella
mia chiesa locale, e potrei certamente raccontarle storie simili sugli ego
in competizione.)
Ecco questo passo della Bibbia:
Ger 17,9 Il cuore è ingannevole più di ogni
altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? Ger 17,9;
John Waterfield: Sì, è questo. Gliel’ho già detto.
Sono assolutamente d’accordo con lei. In questo contesto
troviamo una grande quantità di auto-inganni. Anche, e soprattutto, tra quei
fratelli e quelle sorelle che pensano di offrirsi senza riserve a Dio in una
forma di divino ministero basato sul motto "Non la mia volontà, ma sia fatta la
tua volontà", ma che poi spesso vogliono definire da sé quale debba essere la
volontà di Dio.
In riferimento a tali problemi nelle comunità cristiane, ho avuto un’esperienza
interessante. Nella mia vita professionale, ho imparato molto presto una verità
che proviene dai circoli manageriali degli Stati Uniti: "il pesce puzza dalla
testa". Ciò significa che si può prevedere lo sviluppo di un’azienda nel tempo
dal comportamento di coloro che occupano le massime posizioni dirigenziali. Se
il top management è superficiale, sciatto, arrogante, incompetente o corrotto,
questo comportamento sarà trasferito agli strati inferiori del management e poi
agli impiegati, esattamente come quando le persone al vertice sono ben
organizzate, socialmente impegnate, altamente qualificate e incorruttibili.
E ora ho potuto vedere che questa "legge" non è valida solo nelle aziende, ma
anche nelle comunità cristiane. Il comportamento dei direttori delle comunità
stabilisce uno standard, che alla fine – spesso solo anni dopo – modellerà gli
atteggiamenti di tutti gli altri membri. Così, se sappiamo che molti direttori
di comunità, pur essendo molto competenti e in grado di svolgere brillantemente
i loro compiti, sono sempre meno benedetti dallo Spirito Santo rispetto agli
inizi, perché (per "mancanza di tempo") hanno sempre più trascurato quel dialogo
essenziale con Dio nell’intimità della loro camera, allora questo spiega il
fatto che molte comunità oggi non sono altro che associazioni registrate. Tutto
funziona meravigliosamente e splendidamente in queste comunità, soltanto che lo
Spirito di Dio le ha abbandonate.
Quasi nessuno se ne accorge. Quelli che lo fanno, e che tentano timidamente di
indicare che sentono che manca qualcosa, vengono esclusi come svitati e non
osano dire una parola di più.
John Waterfield: Questo è un problema in tutte le
istituzioni. È semplicemente una questione di inerzia umana. Guardi il modo
in cui i francescani – che erano un’organizzazione veramente radicale e
rivoluzionaria sotto San Francesco – si sono ’istituzionalizzati’. È
abbastanza per farle credere al Diavolo. Beh, certo che ci credo!
John Waterfield: Una volta ho passato giorni a
discutere con alcuni testimoni di Geova che mi hanno fatto visita. Non
potevo convincerli a vedere le cose a modo mio, e loro non potevano
convincermi a vedere le cose a modo loro. Tuttavia erano brave persone.
Sì, lo conosco. Negli anni ’60 ho passato due anni a cercare di
convincere i Testimoni di Geova che stavano interpretando male la Bibbia. Senza
speranza. Poi, quando non hanno più argomenti, fanno riferimento al "canale" di
Brooklyn, a Russel e Rutherford. Ma "comunque erano tutte brave persone.".
John Waterfield: Mi dispiace, ma trovo l’insegnamento
della chiesa cattolica assolutamente convincente a questo riguardo. La Messa
è il momento centrale del tempo, "il punto fermo del mondo che gira", il
punto in cui il tempo passato e futuro non esistono, ma tutto è sempre e
solo presente. È l’intersezione tra il tempo e l’eternità. Naturalmente, il
tempo e l’eternità si intersecano anche in altri punti.
Secondo l’insegnamento cattolico, il
sacrificio della Messa è lo stesso (identico) sacrificio del sacrificio di
Cristo sulla croce:
(Catechismo cattolico p. 148, 149): "Quando la Chiesa celebra la Santa
Eucaristia, Cristo offre in mezzo a noi lo stesso sacrificio che ha
offerto sulla croce. Il Santo Sacrificio della Messa è lo stesso
sacrificio del sacrificio della Croce, perché in entrambi Cristo è il sacerdote
sacrificale e l’offerta sacrificale (…) perché il Santo Sacrificio della Messa
è lo stesso del sacrificio della Croce, è il sacrificio più grande.
Attraverso la Santa Eucaristia (…) incommensurabili benedizioni
scendono sul mondo intero, sui vivi e sui morti. La Santa Eucaristia è il più
grande sacrificio di lode, ringraziamento, espiazione e supplica".
In quest’ultimo caso si nega l’unicità del sacrificio di Gesù
Cristo sulla croce e il suo effetto valido a tutti gli effetti per tutta
l’eternità, facendo credere che il sacrificio possa essere ripetuto, e
spostandolo nella sfera del simbolismo mistico-magico. Le chiare parole della
Sacra Scrittura testimoniano che Cristo fu "offerto una volta sola per portare i
peccati di molti" (Ebr 9,28). E secondo Ebr 9,12, Cristo "è entrato una volta
per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il
proprio sangue". Quindi, se un sacerdote crede di poter disporre in questo modo
della presenza di Cristo, è molto vicino allo spiritismo.
Il Signore Gesù ha istituito due sacramenti: il battesimo e la Cena del Signore.
La chiesa cattolica non solo ha inventato altri cinque sacramenti (1439), ma ha
anche completamente distorto i due veri sacramenti. Invece di battezzare adulti
che hanno preso questa decisione in modo cosciente e consapevole delle
conseguenze per se stessi, nella chiesa cattolica i bambini vengono battezzati
già pochi giorni dopo la loro nascita da genitori che spesso non hanno mai
tenuto in mano una Bibbia.
Nella Cena del Signore, il Signore ha comandato di spezzare il pane e bere il
calice in ricordo della sua morte sacrificale. La chiesa cattolica proibisce ai
fedeli di bere dal calice della Cena del Signore dal 1414. Inoltre, si pretende
che il sacerdote, con formule sussurrate, possa trasformare il pane nel reale
(!) corpo di Cristo (transustanziazione: 1215). Un procedimento che non è preso
sul serio nemmeno dagli stessi cattolici, altrimenti dovrebbero supporre che
stiano mangiando il corpo reale di Cristo durante la comunione e quindi non
sarebbero autorizzati ad andare alla comunione del venerdì (divieto cattolico di
mangiare la carne). Questa "trasformazione", che il Signore non ha mai
comandato, è quindi anche più probabile che appartenga al regno dell’occulto.
John Waterfield: Questo è un altro di quei dettagli
relativi a pratiche superficiali che alla fine non fa molta differenza.
Penso che quando la chiesa ha stabilito come regola per i laici la
"Comunione in una sola parte" (solo pane)), ha constatato a questo proposito che sia il
corpo che il sangue sono contenuti nell’altra parte. Quindi era irrilevante.
Oggi si trovano pratiche che cambiano da una chiesa all’altra – a volte
tutte insieme in una parte, a volte in due e a volte diverse a seconda che
sia una domenica o un giorno feriale.
Cosa direbbe se sostenessi che la transustanziazione cattolica
"è un altro di quei dettagli di pratiche superficiali che alla fine non fa molta
differenza" e che, dopo tutto, non importa se il prete con le formule che
pronuncia mette il "corpo di Cristo" nell’ostia sacrificale o no? L’importante è
che i credenti cristiani partecipino alla Cena del Signore.
Quindi su questa base lei potrebbe anche partecipare alla Cena del Signore in
una chiesa evangelica, suppongo?
John Waterfield: Perché no? Dico sempre anche ai miei
amici non cattolici (e addirittura anche a quelli non cristiani) che
frequentano la chiesa con me di sentirsi liberi di partecipare alla
comunione se si sentono attratti da essa. Non credo che Nostro Signore li
respinga. Queste divisioni tra le denominazioni sono, in ultima analisi,
irrilevanti.
La Cena del Signore è una commemorazione seria, come ci ha
comandato Paolo nella prima lettera ai Corinzi.
Fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me
1Cor 11,23 Poiché ho ricevuto dal Signore quello
che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu
tradito, prese del pane, 11,24 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse:
«Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». 11,25
Nello stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo
calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne
berrete, in memoria di me. 11,26 Poiché ogni volta che mangiate questo
pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore,
finché egli venga».
11,27 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del
Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore.
11,28 Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice;
11,29 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se
stesso, se non discerne il corpo del Signore. 1Cor 11,23-29;
In questa commemorazione, il corpo e il sangue del Signore non
rivivono, ma noi ricordiamo in questo modo la morte del Signore per i nostri
peccati.
Alla luce di questa premessa, è ora decisamente chiaro che Paolo indica che
chiunque mangi il pane e beva il calice indegnamente – cioè senza fede in questo
sacrificio redentore del Signore – diventa colpevole del corpo e del sangue del
Signore e mangia e beve se stesso al Giudizio se non giudica correttamente il
corpo del Signore.
Quindi, se lei invita i non cristiani a prendere parte alla Cena del Signore
senza farglielo notare, sta assumendo questa stessa colpa su di sé.
John Waterfield: Considerando la sua visione negativa
della chiesa cattolica, mi viene in mente che dal suo punto di vista – in
Austria – la chiesa cattolica è ovviamente l’"establishment". (Opinioni
radicate, routine, rigor mortis, e tutto ciò che può essere associato a
questo!)
In Inghilterra, naturalmente, è il contrario: dal tempo di Enrico VIII, i
cattolici sono stati una minoranza perseguitata e sono stati puniti fino a
poco tempo fa se confessavano la loro fede. Per noi, la Chiesa anglicana è
l’establishment e devo confessare che il mio atteggiamento nei suoi
confronti è piuttosto ostile. (Ho sempre pensato che la Chiesa anglicana
possa essere riassunta al meglio dal messaggio a Laodicea: "Così, perché sei
tiepido e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca.". [Apoc
3,16]), ma ho dei buoni amici che sono anglicani e cerco di essere
indulgente!
Se le sue nozioni sono corrette, ovvero che gli anglicani non
sono né freddi né caldi e quindi le persone di questa chiesa sono perdute e non
hanno vita eterna, e lei poi porta sul suo cuore e sul suo senso cristiano di
fede il fatto di lasciare che i suoi buoni amici vadano alla dannazione eterna
senza ulteriori indicazioni, per amore della cara pace, allora – mi dispiace –
non sono sicuro che la vorrei come buon amico.
John Waterfield: Ma naturalmente non ho detto questo!
Ho molti amici che sono anglicani sinceramente devoti. E per me la
dannazione non è un problema, data la buona intenzione del cuore.
Tuttavia, penso che questa sua affermazione – come molte delle
sue affermazioni – non sia stata pensata a fondo per quanto riguarda le sue
implicazioni più profonde e soprattutto in termini di conseguenze bibliche (e
forse questo è necessariamente il risultato della forma un po’ superficiale
della nostra discussione portata avanti via e-mail) – visto che di fatto lei si
preoccupa di far conoscere la sua fede anche a persone che non sono nella sua
cerchia di amici, come me per esempio.
John Waterfield: Beh, certo. Ho trovato qualcosa di
bello e vorrei condividerlo con gli altri. Non condanno coloro che non la
vedono così o non possono accettarla così. Vorrei anche aggiungere qui che
la ragione per cui sono entrato in questa discussione non era una delle sue
affermazioni positive, con le quali non avrei potuto essere d’accordo, ma
volevo solo mettere in discussione la sua visione negativa della
chiesa cattolica.
John Waterfield: Mentre mangiavano, Gesù prese del
pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi
discepoli dicendo: Prendete, mangiate, questo è il mio corpo. Poi, preso un
calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo
è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il
perdono dei peccati (Mat 26,26-28)
Questa è l’istituzione della Cena del Signore. Tutte le
celebrazioni della Cena del Signore che seguirono furono e sono celebrazioni di
ricordo e commemorazione.
Sì, qui si dice che il sangue del Signore è stato versato per il perdono dei
peccati degli uomini. Solo in questo sacrificio redentore del Signore possiamo
ottenere il perdono dei nostri peccati.
John Waterfield: Io sono il pane della vita. I vostri
padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. Questo è il pane che
discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane
vivente che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne. (Giov
6,48-51)
[La Presenza Reale di Cristo nel sacramento dell’altare].
La dottrina della transustanziazione decretata da Papa Innocenzo
III nel 1215 è basata su una falsa interpretazione di Giov 6,51. Il sacramento
della Cena del Signore è puramente un pasto commemorativo del sacrificio di
Cristo. La presenza spirituale del sacrificio di Cristo è inclusa in questo
sacramento. Questo è confermato anche dai seguenti passi biblici:
Fate questo in memoria di me.
Luca 22,19 Poi prese del pane e, dopo aver reso grazie,
lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi;
fate questo in memoria di me». 22,20 Allo stesso modo, dopo aver cenato,
diede loro il calice dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue,
che è versato per voi». Luca 22,19-20;
Fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me.
1Cor 11,25 Nello stesso modo, dopo aver cenato,
prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue;
fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me.
11,26 Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice,
voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».
1Cor 11,25-26;
Osserviamo ora l’affermazione del Signore in Giov 6,54:
Giov 6,54 Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Giov 6,54;
Se dovessimo intendere questo nel suo senso cattolico, ogni
credente che non bevesse questo sangue non sarebbe risvegliato
e non avrebbe la vita eterna.
Se questo fosse davvero il caso, allora la chiesa cattolica si sarebbe resa
colpevole del più grande imbroglio di tutti i tempi nei confronti dei suoi
fedeli, avendo escluso i laici dal calice della comunione al Concilio di
Costanza nell’anno 1414, così che da allora e fino ad oggi, ai credenti
cristiani nella chiesa cattolica non è permesso bere questo "sangue".
Così facendo, la chiesa cattolica avrebbe ingannato centinaia di milioni di
credenti riguardo la Risurrezione e la vita eterna. Quindi, se si vuole
intendere la Cena del Signore nel senso cattolico, ogni vero credente dovrebbe
immediatamente ritirare la fiducia in questa chiesa, che ha riversato su di sé
così tanta colpa, e lasciarla.
John Waterfield: Gesù disse loro di nuovo: Pace a
voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Dopo aver detto questo,
alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo! A chi rimetterete i
peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi
(Giov 20,21-23)
[Il sacramento della confessione].
Questo è ciò che il Signore disse agli apostoli. Se questo fosse
vero anche per tutti i credenti, potremmo perdonarci i peccati a vicenda e non
avremmo bisogno di un sacrificio redentore. Ma il Signore ci ha chiesto di
pregare attraverso il Padre Nostro:
Padre, perdonaci i nostri peccati.
Luca 11,2 Egli disse loro: «Quando pregate,
dite: "Padre, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; 11,3
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano; 11,4 e perdonaci i nostri
peccati, perché anche noi perdoniamo a ogni nostro debitore; e non ci
esporre alla tentazione"». Luca 11, 2- 4;
Se gli esseri umani possono perdonarsi i peccati a vicenda,
questa preghiera diventa inutile.
Ma se vogliamo giungere ad una migliore comprensione del punto di vista
cattolico, dobbiamo fare riferimento alla "vendita delle indulgenze" che è stata
effettuata nella chiesa cattolica fino al tempo di Lutero e anche oltre. Per
finanziare la chiesa, il Papa ha dato ai sacerdoti il permesso di vendere le
cosiddette "indulgenze". In questo modo, il peccatore poteva ottenere il
"perdono" dei suoi peccati dal sacerdote per denaro. Fu questa vendita di
indulgenze che Lutero denunciò nelle sue 95 tesi a Wittenberg nel 1517, per cui
fu scomunicato dal Papa come eretico, bandito dall’Impero e quindi dichiarato
fuorilegge.
E qui diventa immediatamente chiaro – se Giov 20,21-23 non fosse stato distorto
in modo tale da implicare che solo il clero cattolico eletto era in grado di
perdonare i peccati, questo commercio non sarebbe potuto essere portato avanti.
Infatti, riceviamo il perdono dei peccati quando crediamo nel Figlio di Dio,
Gesù Cristo, come nostro Signore e Salvatore e chiediamo il perdono.
Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome».
Atti 10,39 E noi siamo testimoni di tutte le cose
da lui compiute nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; essi lo uccisero,
appendendolo a un legno. 10, 40 Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno
e volle che egli si manifestasse 10,41 non a tutto il popolo, ma ai
testimoni prescelti da Dio; cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui
dopo la sua risurrezione dai morti. 10,42 E ci ha comandato di
annunciare al popolo e di testimoniare che egli è colui che è stato da Dio
costituito giudice dei vivi e dei morti.
10,43 Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve
il perdono dei peccati mediante il suo nome». Atti 10,39-43;
Il perdono cristiano biblico dei peccati.Se ha peccato contro di te e torna da te e ti dice: "Mi pento", perdonalo. Luca 17,3 State attenti a voi stessi! Se
tuo fratello pecca, riprendilo; e se si ravvede, perdonalo. 17,4
Se ha peccato contro di te sette volte al giorno, e sette volte torna
da te e ti dice: "Mi pento", perdonalo». Luca 17,3-4; Alla stessa stregua dell’amore per il prossimo, anche il
perdono è uno di quei comandamenti che la chiesa cattolica ha insegnato
per secoli all’umanità in maniera completamente errata. Il Signore ci
esorta in Luca 17,2-4, a perdonare nostro fratello 490 volte al
giorno. E questo è stato e viene tutt’oggi interpretato nel senso che un
cristiano deve sempre e ovunque perdonare tutto a tutti – secondo il
motto: "tutti gli uomini sono fratelli". Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello. Mat 12,46 Mentre Gesù parlava ancora alle folle,
ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di
parlargli. 12,47 E uno gli disse: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là
fuori che cercano di parlarti». 12,48 Ma egli rispose a colui che gli
parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?»
12,49 E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre
e i miei fratelli! 12,50 Poiché chiunque avrà fatto la volontà del
Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre».
Mat 12,46-50; Quindi questo è quel "fratello" che dobbiamo perdonare. E
così tutti gli empi e gli idolatri di questo mondo sono esclusi da questo
comandamento! "Se torna da te e ti dice: ‘Mi pento’: perdonalo". Quelli che sono stati colpevoli di noi siamo obbligati a perdonare solo se sono biblico cristiani e quindi fratelli nel Signore, e E questa è una cosa che difficilmente si verifica nella società senza Dio di oggi, ma anche tra i cristiani è piuttosto una rarità, il fatto che un
fratello torni, si penta e chieda perdono. |
John Waterfield: Gesù allora, vedendo la madre e lì
accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il
tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quel momento il
discepolo la prese nella sua casa. (Giov 19,26-27)
[Previsione del ruolo di Maria come Madre della Chiesa].
Con questo il Signore affidò sua madre, ormai spiritualmente sola al mondo,
alla cura e alla protezione dell’apostolo Giovanni. Vedere qui Giovanni come
"simbolo" della Chiesa e Maria come "madre" della Chiesa non mi è comprensibile
sulla base della Scrittura.
Come spiegare altrimenti il fatto che questo presunto ruolo di Maria non è
menzionato nemmeno una volta, né nei Vangeli né negli Atti degli Apostoli, e
ancor meno nelle epistole del Nuovo Testamento? Tutta la visione distorta di
Maria si basa in origine su un’errata interpretazione del capitolo 12
dell’Apocalisse, dove "la donna in cielo" è interpretata come Maria. Infatti,
tutto il contesto di questo passo biblico ci mostra che non si tratta della
madre di Gesù, ma chiaramente del popolo d’Israele.
(Vedi anche Excursus 10: "La donna al cielo")
La sua affermazione "Gesù è la via" è fin troppo azzeccata e, soprattutto, biblicamente valida! Ma la chiesa cattolica dice qualcosa di
diverso:
Le apparizioni mariane della chiesa cattolica (per
esempio a Roma nel 1977) sollecitano i cattolici:
"Dovete usarmi come il santo e unico mezzo per raggiungere Dio e portare le
anime a me".
– Dove finiranno queste anime è ovvio.
Anche le apparizioni mariane a Medjugorje hanno trasmesso, in una serie di
messaggi pubblici dal 1981 fino agli anni ’90, il noto messaggio:
"Io sono la mediatrice
tra voi e Dio".
Sebbene ci venga detto dal Figlio di Dio, e dalla
testimonianza di tutto il Nuovo Testamento, che gli esseri umani possono
arrivare a Dio solo attraverso Gesù Cristo, la Maria della chiesa cattolica
romana afferma in queste apparizioni che lei è l’unica mediatrice
tra Dio e l’umanità. Questa affermazione è chiaramente una menzogna. Se però
Paolo ci dice in 1Tim 2,5:
"Uno solo, infatti,
è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù".
e Gesù Cristo dice in Giov 14,6 "Io sono (…) la
verità", questa Maria non può assolutamente essere mandata da Dio.
Per quanto riguarda le apparizioni mariane, la predicazione della chiesa
cattolica non è in alcun modo guidata dalla Sacra Scrittura, ma usa le nuove
verità proclamate dalle apparizioni mariane in contrasto con le chiare
affermazioni della Sacra Scrittura come base per minare la fede cristiana
cambiando la verità biblica.
Così la Maria cattolica non è la madre del nostro Redentore Gesù come è
descritta nella Sacra Scrittura. È solo un’entità che recita la parte di Maria,
che si dà l’aspetto di una profetessa e assume il nome e l’identità della madre
di Gesù. Il suo nome nella Bibbia è Jezebel (Isabel), e l’origine di queste
apparizioni dal regno delle tenebre è stata ora portata alla luce. Il loro scopo
- sedurre, se possibile, anche i credenti – è stato palesemente rivelato come un
avvertimento per coloro che considerano la venerazione di Maria innocua, e che
per questo motivo potrebbero facilmente diventare essi stessi vittime, mentre le
iniziative ecumeniche si sforzano di oscurare le sue radici non bibliche.
E questo nonostante il fatto che anche Pietro – l’apostolo a cui
si richiama la chiesa cattolica – abbia detto in Atti 4,12::
Non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati.
Atti 4,12 In nessun altro è la salvezza; perché
non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli
uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati». Atti 4,12;
John Waterfield: (Per quanto ne so, i messaggi di
Medjugorje continuano ancora oggi).
Nostra Signora di Medjugorje ha detto molto chiaramente che non dobbiamo
seguire lei, ma piuttosto adorare suo Figlio.
Beh, mi dispiace che lei ci creda. Studiando i resoconti di queste
apparizioni, si renderà conto che esse irradiano solo uno spirito di pace,
altruismo, fede, speranza, devozione e amore.
Monika von Sury: (Sì, la data dell’ultimo messaggio
di Medjugorje era il 25 maggio 2005).
Sono d’accordo con lei – di per sé, non c’è niente di sbagliato in un
messaggio che proclama pace, amore e compassione e ci invita a pregare per i
peccatori. Tuttavia, la Bibbia ci mostra la vera fonte della pace e
dell’amore e la vera via per il perdono dei peccati. Ma sicuramente, se si
mette la tradizione al di sopra della Bibbia, è ovvio che si vorrà seguire
la tradizione. Per quanto mi riguarda, ho deciso da tempo di attenermi solo
alla Bibbia.
E nella Bibbia non c’è di fatto nessun riferimento a Maria come mediatrice
vivente. Certamente, Maria è stata una ragazza eccezionale che ha
sperimentato una grande gioia ma anche una grande sofferenza. Poco dopo la
nascita di Gesù, l’angelo giunge da lei e le annuncia lo strazio che la
colpirà: "E anche a te una spada trafiggerà l’anima" (Luca 2:35). Cerco di
immaginare come avrei reagito se qualcuno mi avesse detto queste parole
quando è nato mio figlio. La sofferenza futura del bambino sarà anche la
sofferenza della madre. Infatti, una trentina d’anni dopo, la spada trafisse
il cuore di Maria quando fu presente alla crocifissione e alla morte di suo
figlio. Ha condiviso l’agonia della sua tortura, non è fuggita, è rimasta al
suo fianco, ha visto la sua agonia, ha sentito lo scherno, ha sentito il suo
dolore. Quale madre non capirebbe questa sofferenza e non si
identificherebbe con Maria?
Poi incontriamo di nuovo Maria in Atti 1:14, insieme ad altri credenti.
"Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera" e aspettavano
l’effusione dello Spirito Santo. Il Signore Gesù era già salito in cielo. Il
ruolo di Maria come madre era finito, ma lei continuava nel suo ruolo di
sorella in Cristo. La Bibbia parla di Maria come di una donna
particolarmente benedetta perché ha portato nel suo grembo il bambino Gesù,
suo e nostro Salvatore. Su questo punto sono pienamente d’accordo con lei.
Questo contributo alla discussione di Monika von Sury mostra la
situazione dal punto di vista di una donna e di una madre, e fa emergere aspetti
che gli uomini probabilmente non vedrebbero così chiaramente.
Qui di seguito ci sono alcuni ulteriori commenti sulla rappresentazione di Maria
nella chiesa cattolica.
La venerazione di Maria è documentata già dai primi
secoli. L’antico culto pagano delle dee madri emerge in particolare nello
sviluppo del culto di Maria in questi primi secoli. A partire dal Concilio di
Efeso (431), il culto di Maria entrò nella teologia. Lì, era già stata
annunciata la dottrina di Maria come "portatrice di Dio". Dalla storia dello
sviluppo liturgico sembra che la chiesa cattolica romana non abbia celebrato
alcuna festa in onore di Maria prima del VII secolo. Dopo il VII secolo, si
sviluppa una venerazione e deificazione di Maria assolutamente non biblica. Dal
XII secolo si recita l’"Ave Maria". Dal 1140 circa alle feste mariane si
aggiunge l’Immacolata Concezione. Il XII secolo vide anche la comparsa del
rosario. Già nel Medioevo, ampie sfere della vita cristiana furono inondate
dalla corrente del culto mariano. Chiese mariane con reliquie mariane, feste
mariane, nuove litanie mariane, processioni in onore di Maria, ordini e
monasteri mariani, misticismo mariano, confraternite mariane, corporazioni
mariane, voti solenni in nome di Maria, associazioni caritatevoli che si rifanno
a Maria e innumerevoli miracoli mariani.
Questo sviluppo ha portato alle dottrine non bibliche su Maria, che già
conosciamo: Ha partorito Gesù intatta (il che è l’unica cosa corretta) ed è
sempre rimasta vergine, è rimasta preservata dal peccato, anche al suo
concepimento è rimasta incontaminata dal peccato originale (dogma del 1854).
Questo significa che Maria è stata concepita da sua madre, Anna, senza peccato
originale ed è un tentativo di imitare la nascita divina di Gesù Cristo. Infine
si suppone che Maria sia stata assunta in cielo anima e corpo (cfr. il dogma del
1950). Maria è descritta come la "Mediatrice di tutte le grazie", e le è stato
dato persino il titolo di "Corredentrice".
La parola rivolta dall’angelo di Luc 1,28 alla Vergine "favorita dalla grazia" è
stata tradotta come "gratia plena", ovvero, "piena di grazia", così che Maria ha
praticamente la pienezza della grazia per tutti coloro che la invocano. Bernardo
di Chiaravalle sostituì il nome di Maria con quello di Gesù nel messaggio di
Nostro Signore: "Colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni, 6,37).
Da allora, Maria è la Madre di Dio che non rifiuta mai alcuna richiesta.
In contraddizione con la chiara affermazione
contenuta nella Bibbia di Nostro Signore Gesù come capo della comunità, il suo
corpo, dal quale provengono tutti i doni di grazia, Papa Leone XIII
formulò la seguente affermazione: "Come nessuno può venire al Padre in cielo se
non attraverso il Figlio, allo stesso modo nessuno può venire a Cristo se non
attraverso sua Madre". Questa affermazione è spiegata da Papa Pio X
in modo tale da aggiungere, all’immagine di Cristo Capo e della Chiesa come Suo
Corpo, che "Maria è il collo senza il quale non c’è connessione tra il capo e le
membra".
Il 31 ottobre 1942 Papa Pio XII, in occasione del 25º
anniversario delle apparizioni di Fatima, tenne un discorso radiofonico al
popolo del Portogallo, che concluse con una preghiera di ringraziamento: "Regina
del Santissimo Rosario, ausilio dei cristiani, rifugio del genere umano,
vincitrice di tutte le battaglie di Dio! Supplici ci prostriamo al vostro trono,
sicuri di impetrare misericordia e di ricevere grazie e opportuno aiuto e difesa
nelle presenti calamità non per i nostri meriti, dei quali non presumiamo, ma
unicamente per l’immensa bontà del vostro materno Cuore. A Voi, al vostro Cuore
Immacolato, in quest’ora tragica della storia umana, ci affidiamo e ci
consacriamo (…) Dategli la pace delle armi e la pace delle anime ('); così
parimenti noi in perpetuo ci consacriamo anche a Voi, al vostro Cuore
Immacolato, o Madre nostra e Regina del mondo"
Questa preghiera di ringraziamento è stata pubblicata nel "Kirchlicher Anzeiger
für die Diözese Aachen und Köln" ["Gazzetta della Chiesa per la diocesi di
Aquisgrana e Colonia"] il 15 gennaio 1943, insieme al seguente commento:
"Il Santo Padre concede graziosamente a tutti i fedeli che recitano questa
preghiera con riverenza un’indulgenza di tre anni; chi la recita ogni giorno
riceverà l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni, che si può ottenere una
volta al mese."
Questo in riferimento all’affermazione di alcuni gruppi
cattolici secondo cui Maria non sarebbe adorata nella chiesa cattolica, ma solo
venerata. Le affermazioni di cui sopra rendono chiaro, tuttavia, che Maria nella
chiesa cattolica può perdonare i peccati (concedere indulgenze) – se solo viene
pregata abbastanza spesso.
A proposito di indulgenze però – anche dal punto di vista cattolico, queste non
compaiono né nella Bibbia né nella tradizione scritta. Così ci viene detto che
tutto questo è contenuto nella tradizione "orale". È così che funziona,
ovviamente.
Si potrebbe ora sostenere che si trattava di errori che si
verificano in ogni religione e che vengono corretti nel corso dei secoli. Ma qui
la chiesa cattolica è intrappolata nei suoi stessi dogmi. Dopo che Papa Pio IX
ha proclamato il dogma dell(…)infallibilità dei papi durante il Concilio Vaticano
I nel 1870 – contro un gruppo di cardinali che sottolineavano gli evidenti
errori di papi come Virgilio (comprò il suo papato) e Onorio I (fu anatemizzato)
- qualsiasi errore commesso dalla chiesa, sia precedente che successivo,
contraddirebbe questo dogma, e quindi non può essere possibile secondo la
dottrina cattolica.
John Waterfield: Io stesso interpreterei la dottrina
dell’infallibilità in un senso molto ampio, come se indicasse che la Chiesa
non può, in ultima analisi, sbagliare in contesti importanti. Questo non
include la teologia morale – contraccezione, matrimoni misti, divorzio e
questioni simili – dove la Chiesa sta cercando di stabilire delle linee
guida ma non è sempre ben consigliata. Mi dispiace: sono un fermo
sostenitore della Presenza Reale nel sacramento della Messa e della teologia
mariana, anche se sono consapevole del fatto che le prove scritturali per
quest’ultima sono a dir poco tenui, e devo ripiegare sulla posizione secondo
cui, nell’istituire le feste del Corpus Domini e dell’Assunzione, la Chiesa
stava solo esprimendo ufficialmente ciò che si era sviluppato nelle menti e
nei cuori dei fedeli durante i secoli attraverso l’ispirazione dello Spirito
Santo.
Le sono molto grato per questa indicazione, perché serve a
dimostrare l’obiettivo reale del sistema cattolico, come illustrato nell’esempio
della teologia mariana.
Come lei giustamente dice, le prove scritturali per la dottrina mariana sono
"tenui" – io direi: inesistenti. Eppure è stato solo pochi decenni fa, nel 1950,
che Papa Pio XII ha proclamato il dogma dell’"Assunzione della Vergine Maria"
(popolarmente conosciuta come Festa dell’Assunta). Non più di cento anni prima,
nel 1854, Papa Pio IX elevò la dottrina dell’"Immacolata Concezione di Maria" a
dogma della Chiesa. Quest’ultima dottrina dice che Maria è nata verginalmente
(!) – cioè dallo Spirito Santo – da sua madre, Anna, così come Maria ha
concepito e dato alla luce suo Figlio, nostro Signore.
Entrambi gli insegnamenti non hanno alcuna base nella Bibbia – per questo hanno
dovuto essere elevati a dogmi – ma perseguono uno scopo comune: con la Maria
della chiesa cattolica si doveva creare una copia del Figlio di Dio nella "Madre
di Dio". Dopo la nascita verginale attraverso lo Spirito Santo nel dogma
dell’"Immacolata Concezione", anche la Risurrezione e l’Ascensione del Signore
furono attribuite a Maria nel 1950. Così la chiesa cattolica ha creato il
proprio idolo cattolico sotto il nome di Maria.
John Waterfield: Questo in realtà è assolutamente
falso. La dottrina dell’Immacolata Concezione non dice nulla di una nascita
verginale. Il malinteso è comunque comune – evidentemente perpetrato
originariamente da persone per le quali sesso e peccato erano sinonimi.
Monika von Sury: È vero che il dogma dell’Immacolata
Concezione postula la libertà dal peccato originale. Ma dice anche che a
causa di questa nascita verginale, Cristo non era oggetto della legge
generale del peccato originale.
È esattamente così! Secondo la Scrittura, non c’è altro modo di
nascere senza la macchia del peccato originale se non attraverso l’essere
generati dallo Spirito Santo. Una coppia umana può mettere al mondo solo esseri
umani, non dei.
John Waterfield: Beh, non ci si poteva aspettare che
uno dei due riuscisse a convincere l’altro. Anche se devo dire che i suoi
argomenti sono molto coerenti e lei li espone con il suo solito entusiasmo.
Posso certamente apprezzare il modo in cui il tutto si incastra dal suo
punto di vista. Infatti, nella mia mente avevo già anticipato la maggior
parte delle sue risposte – soprattutto per quanto riguarda i passi biblici
che ho citato: naturalmente sono consapevole che possono essere interpretati
in modo diverso e che dal suo punto di vista non possono essere visti in
nessun altro modo. Mi preoccupavo comunque di far notare che la posizione
cattolica non è completamente priva di prove scritturali.
Sono lontano dal voler sostenere che la chiesa cattolica non
abbia assolutamente prove bibliche su cui basarsi. Al contrario, è proprio il
nostro comune background nelle Scritture che ci dà una base per discutere le
diverse interpretazioni di altri punti. Ma come so da molte discussioni con i
cattolici, questi fratelli e sorelle di solito non si prendono la briga di
studiare la Bibbia per essere in grado di valutare dove stanno agendo in accordo
con la Scrittura con le loro argomentazioni e dove stanno rappresentando
un’opinione privata – cosa che né la Bibbia né la chiesa cattolica insegnano.
John Waterfield: Naturalmente può essere così in
singoli casi. Vorrei che i cattolici con i quali lei era impegnato nel
dialogo fossero stati più preparati a studiare la Bibbia – cosa potrebbe
essere più utile o proficuo?
Sono comunque propenso a pensare che il legame nel proprio cuore sia più
importante di qualsiasi forma di partecipazione intellettuale. Cioè, le
persone possono essere completamente confuse, o male informate, in materia
di fede, ma amano ancora Dio – in quanto mettono Dio al primo posto, e se
stessi al secondo.
In questo caso siamo completamente della stessa opinione: la
fedeltà del cuore è molto più importante, certamente, di qualsiasi tipo di
adesione intellettuale. Ma non dobbiamo prendere la fedeltà del cuore come un
eufemismo per un relativismo indifferente, o l’adesione intellettuale come un
termine squalificante per la fede fondata sulla Scrittura. A cosa serve la
fedeltà del cuore se non so a chi devo essere fedele? E come posso amare un Dio di cui
non so nulla e che non conosco?
Sono certamente d’accordo con l’opinione secondo cui è difficile trovare la fede
giusta – e il vero Dio – tra le molte denominazioni religiose, sia cristiane che
non cristiane. Ma la soluzione non può essere quella di dare un po’ di ragione a
tutte le religioni con tutti i loro dei, ma di fare lo sforzo di cercare e
trovare l’unica vera fede e l’unico vero Dio tra loro.
La disputa tra cattolici devoti e cristiani biblici non riguarda la fede in Dio.
Questo può essere dato per scontato in entrambi i casi. Ma come si dice in
Giacomo:
Giac 2,19
Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e
tremano. Giac 2,19;
Si tratta della fede in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, come
nostro unico Salvatore e Redentore. E qui ce lo dice il Signore Gesù stesso:
Abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!
Giov 14,1 «Il vostro cuore non sia turbato;
abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! Giov 14,1;
Chi crede in me, anche se muore, vivrà.
Giov 11,25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione
e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; Giov 11,25;
Quando arriverà la Risurrezione, non saremo giudicati da Dio.
Dio onnipotente non giudica, ha dato tutto il giudizio al Figlio.
Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
Giov 5,22 Poiché il Padre non giudica
nessuno, ma ha dato tutto il giudizio al Figlio, 5,23 affinché tutti onorino il
Figlio come onorano il Padre; chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo
ha mandato. Giov 5,22-23;
Ne consegue che il Figlio è l’unico mediatore tra Dio e
l’umanità. Non c’è niente e nessun altro in grado di salvarci dal nostro peccato
e dalla nostra corruzione. Nessuna "Maria", nessun "santo"
e nessuna chiesa.
Chiunque – come la Congregazione per la Dottrina della Fede nella sua
dichiarazione "Dominus Jesus" – sostiene che "la chiesa
cattolica sia la sola e unica chiesa in grado di dispensare la salvezza"
e che Maria sia l’unica mediatrice tra Dio e l’umanità, non sta certamente
dimostrando la fedeltà del suo cuore a Nostro Signore Gesù Cristo, ma piuttosto
sta riponendo il suo cuore sugli idoli. E chiarire questa circostanza sulla
base della Scrittura non ha niente a che vedere con l’adesione intellettuale,
ma con la fede legata alla Scrittura e l’amore per Dio e per nostro Signore
Gesù Cristo.
John Waterfield: Avendo discusso le sue osservazioni
sul ’Dominus Jesus’ e la presunta pretesa di esclusività della chiesa
cattolica con il mio parroco in parrocchia ieri (12-6-05), sono felice di
poterle dire che la sua comprensione del ’Dominus Jesus’ è
un’interpretazione molto ristretta che non è effettivamente rappresentativa
dell’insegnamento ufficiale della chiesa.
Mentre la chiesa cattolica crede che Dio sia presente in modo speciale nei
sacramenti di questa chiesa, essa non contesta affatto che la grazia di Dio
sia presente in altre chiese e religioni e anche nei cuori di coloro che non
appartengono esplicitamente a una particolare religione (come dice San
Paolo: "perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori").
E se ci chiediamo cosa si intende con il principio ’extra ecclesiam nulla
salus’ [’fuori della chiesa non c’è salvezza’], dobbiamo porci la domanda –
come ha sottolineato P. Michael – cosa costituisce effettivamente la chiesa?
La chiesa non deve essere identificata solo con la comunione visibile dei
cattolici praticanti e dei frequentatori regolari della messa. Piuttosto, la
chiesa dovrebbe essere vista come la comunione di tutti coloro che saranno
salvati – e questa comunione includerà senza dubbio persone che non erano,
in vita, cattolici o persino cristiani, che cionondimeno diventeranno membri
della chiesa trionfante in cielo.
Possono essere stati buddisti o animisti o indù; possono essere persone che
hanno semplicemente cercato di fare la volontà di Dio come l’hanno capita, o
semplicemente di vivere una buona vita secondo le loro vedute. Possono non
aver mai conosciuto Dio e possono non aver mai scelto Cristo coscientemente,
ma la loro bontà umana sarà loro riconosciuta come giustizia. E di
conseguenza, la loro vita mostrerà che hanno una fede implicita in Cristo; e
Nostro Signore li conoscerà e li ricompenserà per questo.
Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare?
O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero
e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo
visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?" E il re risponderà
loro: "In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei
minimi fratelli, l’avete fatto a me". Mat
25,37-40
(Vedi anche Discorso 32: "Commento
sulla dichiarazione ‘Dominus Iesus’: La Chiesa cattolica è la sola e
unica Chiesa mediatrice di salvezza.")
L’interpretazione riduttiva della dichiarazione "Dominus
Iesus"
della Congregazione Cattolica per la Dottrina della Fede, che lei ha criticato
sopra, non è mia, ma, come detto sopra, del Commissario Generale Cattolico di
Terra Santa Stanislao Bertagnolli dell’Ordine dei Frati Minori, che a sua volta
interpreta l’ex prefetto di questo ufficio cattolico, il cardinale Josef
Ratzinger – ora papa Benedetto XVI. Se il suo parroco ha informazioni contrarie,
mi farebbe piacere saperlo.
(Vedi anche Discorso 115: "Perché
il Papa Benedetto dovette dimettersi.")
Ma se lei pensa che al Giudizio Universale i buddisti, gli
animisti e gli indù potranno cavarsela con la scusa che sono stati
"implicitamente" credenti in Cristo, allora mi sembra che lei stia procedendo
nella stessa illusione di quegli pseudo-cristiani che erano addirittura in grado
di fare miracoli nel nome del Signore.
Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!
Mat 7,22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore,
Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto
in nome tuo molte opere potenti?" 7,23Allora dichiarerò loro:
"Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!"
Mat 7,22-23;
Se, dunque, anche le persone che chiamano Cristo il loro Signore
e hanno profetizzato nel suo nome, cacciato i demoni e compiuto molte opere
miracolose, non trovano grazia davanti al Signore nel Giudizio, perché hanno
fatto tutto questo non per la gloria di Cristo ma per la propria gloria, a
maggior ragione il Signore respingerà coloro che non lo hanno conosciuto affatto
- anzi, non lo hanno nemmeno voluto conoscere.
Qui, una volta per tutte, si applica quel principio che nostro Signore ci ha
lasciato nel suo incarico di predicare il Vangelo:
Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Mar 16,15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo,
predicate il vangelo a ogni creatura. 16,16 Chi avrà creduto e sarà
stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato.
Mar 16,15-16;
Quei giusti del Giudizio Universale menzionati in Mat 25,37-40 a
cui lei si riferisce, infine, non sono nemmeno persone che "possono non aver
conosciuto Dio e possono non aver mai scelto Cristo coscientemente", come lei
suppone – piuttosto sono cristiani credenti e battezzati che hanno aiutato altri
cristiani (fratelli del Signore) mostrando loro atti di gentilezza.
Quelle persone, invece, che lei e la chiesa cattolica volete ipocritamente
vedere tra questi "fratelli minori" sono dei senza Dio che non hanno "mai
conosciuto Dio" e quindi andranno all’inferno se non si convertono in Gesù
Cristo.
Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gli disse
Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per
mezzo di me. Giov 14,6;
Giov 3,18 Chi crede in lui non è giudicato;
chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito
Figlio di Dio. Giov 3,18;
Giov 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita
eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di
Dio rimane su di lui». Giov 3,36;
John Waterfield: Sì, probabilmente non riusciremo a
convincerci a vicenda, ma forse la differenza è un aspetto positivo che può
anche essere apprezzato. La diversità, dopo tutto, è anche una qualità
divina, e l’unanimità non è necessariamente una virtù.
Unito a lei nell’amore del Signore,
John Waterfield
Anche se ufficialmente la chiesa cattolica mette la dottrina
biblica sullo stesso piano della propria dottrina cattolica basata sulla
"tradizione", quando si tratta di discutere con i cattolici, le affermazioni
della Scrittura vengono per lo più negate.
Ma è stato proprio in questa discussione con lei che ho avuto la speranza di
arrivare a una comprensione comune a metà strada sulla base della Bibbia. Il
fatto che questo non sia stato possibile in molte aree suggerisce che
evidentemente nulla è cambiato per quanto riguarda la frattura dai tempi di
Lutero.
Anche se sono dell’opinione che una tale differenza nel cristianesimo sia
tutt’altro che un aspetto positivo, condivido la sua opinione che la diversità
sia uno stato voluto da Dio per offrire alle persone l’opportunità di esame e di
scelta.
In questo senso ringrazio lei e la Dott.ssa von Sury per i vostri contributi e
resto unito a voi nel nostro Signore Gesù Cristo,
Fritz Horak